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Economia e Finanza

ROMA: FUNERALI SOLENNI PER IL VICE COMMISSARIO DI POLIZIA ROBERTO MANCINI… INTANTO I ROGHI TOSSICI CONTINUANO SOTTO GLI OCCHI DI TUTTI!

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Tempo di lettura 4 minuti Roberto Mancini scoprì i traffici illeciti nella Terra dei Fuochi

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Oggi sabato 3 maggio alle 11:30 funerale solenne al cimitero monumentale del Verano per il vice Commissario di Polizia che scoprì i traffici illeciti nella Terra dei Fuochi. L’Osservatore d’Italia lo saluta con questa bellissima frase di Fabio Panebianco, a ricordo della sua vita e del suo prezioso esempio, guida per tutte le persone oneste: “La dignità è un seme che germoglia e diventa fiore di libertà solo sul terreno della coscienza.” E coscienza sia!

 

di Cinzia Marchegiani
Roma – Oggi si celebreranno i funerali solenni del vice commissario Roberto Mancini, ormai tutti conoscono la sua storia e la sua tragedia. Un linfoma di Hodgking perché indagò sui traffici dei rifiuti tossici e velenosi nella Terra dei Fuochi, morto nel silenzio imbarazzante dello Stato, liquidato con un assegno di soli cinquemila euro. La condanna corale si è registrata in ogni parte d’Italia, mentre il ricordo del suo valore è menzionato da tutti i politici, ora che è morto, ora che la mamma non è più sotto il Parlamento a chiedere giustizia. Ma cos’è la giustizia in Italia, è un valore, una medaglia alle imprese eroiche di qualcuno che in realtà ha fatto il proprio dovere? Roberto Mancini non è l’unica vittima di questa piaga italiana, è la follia di un disastro ambientale che nessuno è capace di contrastare. Sono state emanate leggi speciali, sono state fatte inchieste sulla camorra e i rapporti con le istituzioni che per tantissimi anni hanno permesso di violentare la propria terra con i peggiori rifiuti, interrando e ricoprendo la morte, ma purtroppo alcun leader di governo ha invocato il principio alla tutela della salute pubblica.

Il M5S aveva proposto il funerale di Stato per Roberto Mancini. Mai l’indifferenza e la superficialità è stata così concreta. I politici si chiedono cosa sta accadendo in queste terre tanto famose per il traffico dei rifiuti illeciti, cosa si è fatto e cosa serve per ripristinare la legalità? Eppure basta leggere le continue denunce degli abitanti di Scampia per rendersi conto del loro grido ancora inascoltato. Il sito la “Terra dei Fuochi” che monitora questi territori, riceve e dirama le informazioni molto capillari sui roghi che continuano senza però allarmare gli amministratori politici locali, nazionali, dell’esercito… di nessuno. Roberto Mancini è morto, i bambini colpiti da terribili tumori, famiglie devastate da morti non arginate sono state immolate per nulla, ancora tutto sembra continuare nell’ordinaria follia di questo paese.

La denuncia di questa situazione cristallizzata, imprigionata dalle responsabilità ancora da accertare, arriva proprio dal sito “Terra dei Fuochi”, la riportiamo nell’interezza, perché solo chi vive ogni giorno il delirio di una terra senza legge, può riportare la sofferenza, l’indignazione per questo Stato assente in tutte le sue istituzioni: “ In questi giorni dopo una lunga malattia si è spento Roberto Mancini. Il cinquantatreenne agente di polizia che in passato ha indagato sul traffico dei rifiuti, le cui informative sono state tenute per anni nei cassetti delle istituzioni preposte.

Ci sarebbero diversi interrogativi da porre sulla vicenda, ma nel momento del dolore siamo vicini alla sua famiglia e dispiaciuti per la dolorosa perdita. Pertanto, il modo migliore per ricordarlo crediamo che sia chiedere conto, non solo su come si sia taciuto per così tanto tempo, ma soprattutto su come lo scempio possa continuare indisturbato ancora oggi con decine e decine di ‘Roghi Tossici’ al giorno, a centinaia ogni mese!! E ciononostante nessuno interviene concretamente. Com'è possibile tutto ciò? Nel frattempo la disinformazione dilaga e nessuno dice che oltre ai rifiuti interrati su cui indagava Mancini, tutt'oggi la Terra dei Fuochi continua a bruciare ed è purtroppo ancora ‘viva e vegeta’, nonostante leggi speciali, decreti legge e promesse di invio dell'Esercito. I rifiuti speciali, tossici e nocivi continuano a fumare!

Rifiuti Speciali tuttora continuamente scaricati direttamente in superficie per smaltirli e/o riciclarli illegalmente dandoli alle fiamme a cielo aperto (a ogni ora del giorno e soprattutto di notte).

È questa la vera piaga! Se non si fermeranno i Roghi Tossici, qualsiasi cosa diventerà solo speculazione politica e un grande business (l'ennesima truffa) sulla pelle di tutti noi. Ma questo nessuno lo dice con chiarezza. Nessuno ne parla, altrimenti dovrebbe ammettere la presa in giro del Governo, della Regione, dei Ministri e di quanti continuano a fare solo oscene passerelle su un immenso problema. E intanto si continua a bruciare, anche oggi… La disinformazione che si sta contribuendo a fare intorno a questo argomento così complesso e variegato, sta diventando funzionale a chi ha voluto distruggere il nostro territorio e continua a farlo. Sentite condoglianze alla famiglia di Roberto Mancini, riposa in pace.”

Arrivano incessanti le segnalazioni di semplici cittadini, che postando sui social network le ultime immagini del rogo appena immortalato commentano:”Non si fermano mai, nemmeno il primo maggio! Anzi, ne approfittano proprio nei giorni di festa perché c’è meno organico. Ne approfittano al cambio di turno, nelle ore di spacco, nella notte, durante le partite di calcio. Ogni occasione è buona per bruciare Rifiuti Speciali e non c'è niente di meglio dell'Asse Mediano sopraelevato a mo' di mega inceneritore per consentire la combustione perfino quando piove!!
Ormai sono tecniche collaudate. Tutti sanno e nessuno interviene concretamente!”

Ecco Roberto Mancini, ti vogliamo ricordare così, con quel silenzio oggi rotto da quella politica fatta di slogan ad effetto, dalle campagne elettorali sempre in onda. Sei stato un cittadino modello, dedito al tuo lavoro, al giuramento e amore per la tua patria. Ti ricordiamo per il tuo impegno che genera un modello. Oggi accanto al tuo feretro ci saranno forse tanti personaggi “famosi”… ma sappi che quelli che ti rendono onore, sono gli occhi e il cuore dei piccoli bambini che crescono col valore che gli hai insegnato, non certo l’eco di vuote parole per fare spettacolo. Ciao Roberto, ora c’è un popolo che deve fare i conti con il fuoco dei rifiuti, bombe di polvere che ancora si andranno a sedimentare sui tetti delle scuole, dei giardini, sulle finestre degli ospedali..dappertutto purtroppo.

Per te Roberto funerali solenni, a Roma San Lorenzo al Cimitero del Verano alle 11:30, L’Osservatore d’Italia ti saluta con questa bellissima frase di Fabio Panebianco, a ricordo della tua vita e del tuo prezioso esempio, guida per tutte le persone oneste: “La dignità è un seme che germoglia e diventa fiore di libertà solo sul terreno della coscienza.” E coscienza sia!

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Economia e Finanza

L’Italia è il paese più ricco di strutture ricettive in Europa

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Il fenomeno dell’eccesso turistico costituisce attualmente tema importante del dibattito pubblico, anche grazie a tutta una serie di proteste che si sono verificate in alcune delle mete turistiche più frequentate del continente europeo, con le più accese a Barcellona e Maiorca. Con questa espressione si intende una situazione in cui l’impatto del turismo supera le capacità fisiche, ambientali, sociali, economiche, psicologiche o politiche dei luoghi in cui accade vedi Venezia o Firenze. Si tratta di dinamiche che hanno delle ripercussioni sia sui residenti delle comunità locali che sui turisti stessi, oltre che sul paesaggio, sui beni culturali e sui servizi presenti all’interno di questi contesti. La misurazione di queste dinamiche è ancora complessa da fare. Si tratta di materia relativamente nuova per le quali ancora non ci sono delle reali linee guida su quali siano gli indicatori da utilizzare. Inoltre, alcune caratteristiche del fenomeno (come la sua stagionalità) rendono ancora più complesse le analisi. Per poter iniziare ad inquadrare il fenomeno è utile valutare lo stato dell’industria turistica nei paesi comunitari, partendo dal numero di strutture ricettive di accoglienza e il numero di posti letto.
 
Nel suo complesso, l’Unione Europea conta oltre 636mila strutture ricettive con più di 29 milioni di posti letto. In questo dato si comprendono non soltanto gli alberghi ma anche altre strutture di alloggio simili come i B&B oltre a campeggi e aree camperistiche attrezzate.
 
Negli anni delle restrizioni dovute alla pandemia si registra un calo ma i valori attuali (riferiti al 2023) sono in crescita rispetto al periodo pre-Covid. Per quel che riguarda il numero di strutture ricettive, si registra un incremento del 3% rispetto al 2019 mentre per i posti letto l’aumento è dell’1,5%. Il 21,1% delle strutture turistiche europee si trova in aree urbane centrali, che comprendono il 22,6% dei posti letto. Seguono poi le zone periferiche (32,5% strutture, 33,6% posti letto) e le zone rurali (46,4% e 43,8%). Circa la metà delle infrastrutture turistiche europee si trova in aree costiere (51,1%) e copre il 41,6% dei posti conteggiati.
 
Come informa Openpolis, su elaborazione dati da Eurostat, in termini assoluti l’Italia è il paese europeo dotato del maggior numero di strutture ricettive (229.513) e di posti-letto (5,2 milioni). Rispettivamente, coprono il 36,1% e il 17,8% dell’offerta nel continente; per quel che riguarda le infrastrutture turistiche, seguono Croazia (117.476, il 18,5%), Germania (48.275, 7,6%) e Francia (29.375, 4,6%). In coda,  tre piccoli paesi dell’unione: Cipro (771, 0,1%), Lussemburgo (357, 0,1%) e Malta (335, 0,1%).
 
Per quel che riguarda invece i posti-letto, al nostro paese seguono Francia (5.094.909, 17,5%), Germania (3.665.302, 12,6%) e Paesi Bassi (1.400.003, 4,8%). Gli stati caratterizzati da una minore quantità di posti letto sono invece Lussemburgo (57.830, 0,2%), Lettonia (52.263, 0,2%) e Malta (51.041, 0,2%). Occorre evidenziare che risultano mancanti i dati dell’Irlanda mentre quelli della Spagna sono invece parziali, motivo per cui non sono stati considerati nell’analisi.
 
Questi dati sono disponibili a livello regionale per quasi tutte le aree dell’UE. Per poter permettere di confrontare il dato tra regioni con popolazione differente, è stata calcolata l’incidenza ogni 10mila abitanti. La regione europea con l’incidenza maggiore di strutture ricettive è Jadranska Hrvatska (857,64 ogni 10mila abitanti), che comprende tutta l’area della Croazia. Seguono Ionia Nisia (Grecia, 223,90) e la provincia autonoma di Bolzano (221,55). Tra le prime dieci europee, quattro sono italiane: oltre al territorio già citato, sono presenti anche il Veneto (123,84), la Valle d’Aosta (103,39) e il Friuli-Venezia Giulia (83,07). Sui posti letto invece i valori maggiori si registrano nella regione di Notio Aigaio (Grecia, 9.084,56), Jadranska Hrvatska (Croazia, 8.357,92), Ionia Nisia (Grecia, 7.714,12) e Corsica (Francia, 4.728,77).
 
È importante notare che valutare l’incidenza delle strutture ricettive turistiche sul territorio è solo uno degli elementi utili per considerare lo stato del turismo in una regione. Di fondamentale importanza è considerare anche la quantità di notti passate dai turisti in un paese, così come l’incidenza del settore nel calcolo del Pil.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
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Economia e Finanza

Sicilia, discariche sature: 90mila tonnellate di rifiuti in partenza per la Finlandia

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Di Paola (M5s): “Parliamo di cifre da capogiro che alla fine graveranno sulle casse pubbliche”

È da tempo risaputo come anche i rifiuti siano una risorsa ma una risorsa non facile da gestire e trasformare in prodotti utili. Si apprende dunque sa organi d’informazione siciliani che è stata recentemente definitiva una disposizione o decreto regionale, del 1° agosto scorso, che consente di spedire i rifiuti della Sicilia all’estero fino al prossimo 30 giugno e questa volta con destinazione Finlandia.

L’assessorato regionale competente pei rifiuti ha deciso che dall’isola Sicilia saranno effettuate almeno 3 mila spedizioni di rifiuti indifferenziati, trattati negli impianti Tmb, che non possono essere più smaltiti in loco, per complessive circa 90 mila tonnellate di rifiuti, decisione provocata dalla saturazione delle discariche locali, come quella di Lentini, gestita dalla Sicula Trasporti.

Questi trasferimenti, però, non sono indolori per i Comuni siciliani, che vedranno sobbarcarsi un costo extra

Lo smaltimento in Sicilia costava tra i 200 e i 250 euro a tonnellata, mentre in Danimarca, nel termovalorizzatore di Copenaghen, la cifra è salita a 400 euro a tonnellata. Adesso, l’immondizia di circa 150 Comuni siciliani, soprattutto della Sicilia orientale ma anche del Trapanese, Agrigentino e Palermitano, finirà in Finlandia trasportata dalla ditta lombarda Vibeco, nel termovalorizzatore della società Loviisan Satama Oy, sita a Valko, ove verranno trattati nell’ottica del recupero energetico.

Ed è prevedibile che i costi lieviteranno ulteriormente. Il porto di Loviisa è un porto marittimo baltico nella città di Loviisa, situato sulla costa meridionale della Finlandia e sulla sponda settentrionale del Golfo di Finlandia. a poco meno di una novantina di km. da Helsinki.
Il decreto non indica alcun prezzo né fornisce un ristoro economico ai sindaci, che già dall’anno scorso avevano chiesto uno stanziamento extra per fronteggiare i costi.

La situazione è ora più complessa e pesante

Secondo l’attuale governo regionale, i rifiuti potranno in futuro essere trattati in Sicilia utilizzando un paio di inceneritori che dovrebbero essere realizzati a Palermo e Catania, ma il cui iter autorizzativo non sembra breve, ragion per cui la soluzione dell’esportazione non appare di breve durata.


Il M5S, con il vicepresidente dell’ARS, Nuccio Di Paola, fiuta il pericolo di una manovra inevitabile per la Regione dichiarando che “se spedire i rifiuti in Finlandia è la soluzione di cui tanto parlava Schifani pochi giorni fa, allora c’è davvero da preoccuparsi.

Parliamo di cifre da capogiro che alla fine graveranno sulle casse pubbliche. Con queste cifre, una amministrazione coscienziosa avrebbe dovuto stringere i tempi per accompagnare le due grandi città siciliane, Catania e Palermo, a ridurre il quantitativo di raccolta non differenziata. Invece a quanto apprendiamo, la musica non cambia. Lo avevamo visto già con Musumeci, continuiamo a vederlo con Schifani”.

Alla destinazione finnica si aggiunge anche una destinazione turca: infatti altri 5 decreti hanno autorizzato l’invio a Aliaga-Izmir, nell’impianto Ege Celik Sanay Ticaret, di 5.733 tonnellate. Anche in questo caso l’autorizzazione all’invio, concordata con i ministeri dell’Ambiente italiano e turco, durerà un anno.

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Costume e Società

Croazia: boom di turisti e prezzi alle stelle

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La Croazia ad oggi è parte dell’Unione Europea e come tale ha acquisito i diritti e i doveri degli altri Paesi che ne fanno parte. Diverse testimonianze di turisti confermano che quest’anno si è osservato un boom turistico proveniente da zone limitrofe e oltre: Italia, Bulgaria, Romania, Moldavia, Grecia e Francia.

Tuttavia, è credibile che l’entrata della Croazia tra le “stelle” dell’Unione Europea abbia incentivato la costruzione di alberghi e di ristoranti per ospitarne il turismo da un lato, ma dall’altro ha sicuramente rialzato le spese dell’economia croata.

Questo aspetto finanziario dettato dalla moneta unica, rispetto a quello che era il valore della moneta croata, ha “meravigliato” sia la popolazione croata che il turismo, subendo alcuni contraccolpi sia nelle spese che nei ricavi economici.

L’euro, in un certo senso, ha equiparato la Croazia con gli altri Stati Europei da un punto di vista dei tre settori economici: agricoltura, industria e turismo.

Questo requisito ha però modificato la vita quotidiana di ciascun croato che si è ritrovato a dar di conto ad un’economia più ampia e complessa rispetto al passato.

Non c’è alcun dubbio sul fatto che la Croazia si stia notevolmente sviluppando nel turismo con la costruzione di alberghi, di strutture marittime etc…, ma questi nuovi investimenti hanno richiesto all’economia croata di creare adeguate risorse non solo per il turismo, ma anche per gli abitanti stessi.

La Croazia ad ora ha prezzi elevati e poco concorrenziali soprattutto negli alimenti, nelle postazioni turistiche (es. ombrelloni, sdrai), nei vestiti e nell’oggettistica (es. souvenirs), rischiando un saldo economico di ritorno più basso del previsto.

Un tempo il turista che arrivava in Croazia pagava meno rispetto ai servizi di cui necessitava, oggi è inevitabile che l’aumento dei prezzi possa portare con sé il rischio di abbassare il flusso turistico.

La Croazia ha però una particolarità intrinseca rispetto al passato: nelle città costiere i prezzi si sono elevati rispetto alle isole. Questo dato è tratto da alcune ricerche svolte sul campo nei periodi di luglio e agosto; è come se la vita da isolano costasse meno rispetto a quella di città. Il dato potrebbe essere scontato, ma non lo è, poiché prima dell’ingresso nell’Unione Europea, l’intera Croazia aveva costi poco concorrenziali e soprattutto similari nel triangolo costa, città e isola.

Nel frattempo che la Croazia continui il suo “viaggio” di inserimento in Europa, ogni turista sicuramente “farà due conti in tasca prima di avventurarsi in zone della Croazia dove i costi sono saliti alle stelle”.

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