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Castelli Romani

Rocca di Papa, immigrati e il centro Mondo Migliore: residenti inascoltati. L’altro lato della cronaca

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ROCCA DI PAPA (RM) – È dal 2016 che il centro Mondo Migliore di Rocca di Papa, nella zona dei Castelli Romani, accoglie immigrati la cui permanenza viene gestita dalla cooperativa Auxilium. Una gestione criticata e osannata a seconda del pulpito da cui viene la predica. La struttura, che precedentemente era un prestigioso centro congressi gestito dai padri oblati, può ospitare fino a 600 immigrati. Lo scorso anno la struttura ha accolto migranti provenienti dai centri di detenzione libici. Persone che arrivano dagli orrori della guerra, povertà e violenza. Nessuno in fondo ha l’intenzione di nascondere questa realtà e neppure voltarsi dall’altra parte, soltanto la situazione è incandescente e il livello di sopportazione delle persone ha raggiunto l’apice.

Lo spettacolo di ieri all’arrivo dei 100 migranti che tra meno due settimane verranno ospitati nelle varie diocesi italiane

Il problema è che non serve assistere al vergognoso spettacolo che c’è stato ieri quando nella notte i cento migranti della nave Diciotti sono arrivati dopo più di dieci ore di viaggio in pullman dalla Sicilia. Un pullman addirittura è arrivato all’alba a causa di un guasto. Due diversi gruppi di cittadini hanno intavolato accese discussioni davanti al centro tra chi era pro e chi contro l’arrivo dei profughi. Un gruppo di residenti, anche dei comuni limitrofi, hanno esposto cartelli con la scritta ‘Welcome refugist’, un’altra ventina di persone li ha invece contestati urlando: “qui non li vogliamo”. Insomma un posto dimenticato dalla stampa da almeno tre anni è diventato l’ombelico del mondo. Anziché pensare a quale parte dei cori unirsi è bene riflettere, osservare e ascoltare chi sul campo vive ogni giorno.

Residenti in trincea tra schiamazzi, odore di hashish, marijuana, fenomeni di prostituzione e tentativi di violenza

Due giorni fa c’è stata una riunione organizzata a casa di uno dei centinaia di residenti che vivono vicino al centro di Rocca di Papa e che quotidianamente vivono disagi che non sono ne dettati dalla cecità razzista e neppure inventati perché esistono denunce, episodi che certamente non meritano di essere archiviati con un bollino politico. Dopo l’incontro abbiamo registrato letture, critiche e pseudo articoli con letture più o meno opportuniste della condicio descritta dai residenti in trincea. Ciascuna critica avanzata a seconda delle esigenze e finalità di stampo quasi completamente egoistico. Anche questo stesso punto di vista sarà certamente personale ma si tenterà una fotografia abbastanza fedele di ciò che è stato e che continua ad essere. L’ingegner Puccinelli ha ospitato nella sua casa diversi residenti, giornalisti e politici, non ultimo l’attuale consigliere metropolitano già sindaco di Rocca di Papa Pasquale Boccia.

Puccinelli ha fatto un quadro drammaticamente reale della situazione: ha un bel villino con il balcone che affaccia direttamente sul parco del centro Mondo Migliore. Ha raccontato di vedere giocare i bambini a pallone tutto il giorno, lunghe e interminabili telefonate (e quando ci sono circa 15 persone che parlano contemporaneamente ed alta voce immaginarsi se è possibile prendere un thè in veranda con gli ospiti). Lui e la moglie non possono vivere il balcone ma si rintanano al piano di sotto e sperano nei giorni di pioggia per poter accogliere in casa loro amici a cena e non sono i soli a vivere questa condizione: “Ci sono donne e ragazze che si prostituiscono – continuano i residenti – le vediamo tutti. In passato hanno fatto dei buchi di passaggio tra il nostro complesso residenziale e il centro per passarsi alcool e altre sostanze. Li vediamo fumare e riconosciamo l’odore di hashish e marijuana. Abbiamo fatto chiudere questi passaggi con materiale di fortuna e devo dire che in questo la cooperativa ci ha ascoltati. La convivenza è dura, difficile. Non crediamo che questi ragazzi, uomini e donne siano integrati nella società. Almeno da quello che vediamo non ci risulta. Hanno provato anche a violentare una residente ma per fortuna che ha gridato ed è arrivato il marito a soccorrerla”.

Il giornalista e direttore de “Il Segno” Andrea Sebastianelli ha ragione:

da una parte ci sono grossi disagi dall’altra non si vogliono affrontare di petto i cosiddetti “poteri forti”. Bisogna raccogliere documentazione, dati, parlare supportati dalle carte. Pasquale Boccia ha cercato di fare chiarezza e luce sulle posizioni. Le sue parole sono apparse corrette e condivisibili: “Doveroso è accogliere queste persone che sono nostri fratelli ma diciamo un forte no a questo centro che è incompatibile con la vita di migliaia di persone. Si all’accoglienza diffusa e no ad un centro dove non l’integrazione con la cittadinanza diventa un’utopia. Prossimamente faremo sentire di nuovo la nostra voce”.

Non ci resta altro che documentare. Torneremo sull’argomento

Chiara Rai

Castelli Romani

Velletri si prepara alla 93esima Festa dell’Uva e dei Vini: un weekend di tradizione e cultura

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Il 21 e 22 settembre 2024, il centro storico si trasformerà in un palcoscenico di sapori, musica e folklore

Velletri si appresta a celebrare la sua storica Festa dell’Uva e dei Vini, giunta alla 93esima edizione. L’evento, organizzato dalla Fondazione De Cultura e patrocinato dal Comune di Velletri, dalla Regione Lazio e dal Ministero dell’Agricoltura, Sovranità Alimentare e Foreste, si terrà il 21 e 22 settembre 2024.

Il centro storico della città, da Piazza Garibaldi a Piazza Caduti sul Lavoro, sarà il cuore pulsante della manifestazione. Stand enogastronomici, degustazioni, attività culturali e spettacoli animeranno le vie e le piazze, offrendo ai visitatori un’esperienza immersiva nelle tradizioni locali.

Tra gli eventi in programma, spiccano i Tour nelle Cantine Vinicole e il Salotto del Vino nelle principali piazze. L’inaugurazione ufficiale, sabato alle 16, vedrà la partecipazione della Banda Città di Velletri Umberto Cavola e il corteo delle associazioni folkloristiche.

Non mancheranno momenti di intrattenimento per tutte le età: dalla Corsa delle Botti alla pigiatura tradizionale, dai concerti agli spettacoli degli Sbandieratori. Per i più piccoli, sono previste attività dedicate nel Camelieto.

La domenica si aprirà con il raduno dei Bersaglieri e proseguirà con una serie di eventi, tra cui la cerimonia di riempimento delle Botti e spettacoli musicali. La serata si concluderà con il gran concerto finale di Greg e the Frigidaires in Piazza Caduti sul Lavoro.

L’edizione 2024 si propone di valorizzare ogni angolo del centro storico, coinvolgendo attività commerciali e monumenti. L’obiettivo è offrire ai cittadini e ai turisti un’esperienza unica, che coniughi tradizione, cultura e divertimento.

La manifestazione è resa possibile grazie al supporto di numerosi sponsor locali e all’impegno degli organizzatori. L’appuntamento è per tutti a Velletri, il 21 e 22 settembre, per due giorni di festa all’insegna della tradizione enogastronomica e culturale del territorio.

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Ambiente

Rocca Priora, l’associazione Latium Volcano riprende le sue attività: intervista al Presidente Giovanni Odorico

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L’associazione Latium Volcano opera da oltre 20 anni valorizzando, promuovendo e salvaguardando il patrimonio naturale e storico/archeologico del Lazio e delle aree naturali protette dell’Italia in generale.
Una vera e propria eccellenza locale che ha la sua sede operativa a Rocca Priora.
All’inizio di ogni anno scolastico l’associazione Latium Volcano riprende in pieno le proprie attività. Siamo andati a trovarli per comprendere gli obiettivi di questo nuovo anno di attività.
Quello che rileviamo immediatamente è una proposta di molteplici attività alle quali possono accedere le scuole di ogni ordine e grado: dalle gite d’istruzione sulle tematiche ambientali e scientifiche a veri e propri percorsi didattici con preparazione teorica in aula e successive uscite didattiche outdoor, tematiche che spaziano dalla geologia alla biologia, alla storia, all’archeologia, all’ecosostenibilità e, per i più piccoli, i primi approcci alla natura e all’educazione ambientale attraverso percorsi sensoriali e laboratori.

Il presidente, il dottor Giovanni Odorico, ci ha ricevuti ed abbiamo potuto scambiare con lui alcune domande.

Presidente ma da dove “parte” il vostro progetto educativo?
La nostra filosofia didattica è fondata sulla premessa che non esiste apprendimento senza azione, cioè l’action learning, nel cui processo riteniamo fondamentale e strategico il ruolo dello studente il quale, nelle nostre attività, sarà considerato sempre un soggetto attivo, protagonista in prima persona delle attività laboratoriali e delle esperienze outdoor. I percorsi didattici proposti mirano ad affiancare e approfondire la programmazione scolastica in supporto ai docenti, ma hanno anche come obiettivo primario far scoprire e/o approfondire la conoscenza del territorio della Regione Lazio con particolare attenzione all’area dei Castelli Romani e Roma. Oltre 54.000 studenti hanno già partecipato alle nostre attività con una media di circa 2.500 partecipazioni annue; il Distretto Vulcanico dei Colli Albani, l’Ecosistema Bosco, l’Orienteering Didattico, l’Idrosfera e lo Studio della Qualità delle Acque, l’Atmosfera e lo Studio della Qualità dell’Aria, EducaSisma e SISMALAB, il Polo Didattico Valle Perdua e tante altre esperienze sul territorio come la Caldara di Manziana, il Vulcano e il Litorale Romano – Tor Caldara, la Tuscia tra storia e geologia, i Simbruini … solo per citare alcune delle gite d’istruzione proposte. Il nostro Team O.D.A. – Operatori di Didattica Ambientale è pronto e vi aspetta per questo nuovo anno scolastico.

Quali sono gli obiettivi di questo nuovo anno scolastico che vi apprestate a vivere?
Inizia un nuovo anno scolastico e l’associazione è pronta con le sue proposte didattiche che nascono non solo dalle tematiche scientifiche e didattiche che offre il territorio, ma anche dalle esperienze maturate in oltre venti anni di lavoro a stretto contatto con gli Istituti Scolastici e con le esigenze dei docenti. Nei nostri percorsi didattici c’è un valore aggiunto: l’esperienza ultradecennale che pochi vantano sul territorio. L’associazione ha ormai una lunga e consolidata storia fatta di corsi di formazione tra docenti e operatori, progettazione condivisa, partecipazione a bandi e avvisi pubblici con le Istituzioni Scolastiche; tutto questo rende Noi e le nostre proposte flessibili alle esigenze dei docenti senza snaturare le tematiche oggetto di studio.

Bisogna fare attenzione – conclude il Dr. Giovanni Odorico – alle proposte che circolano; un mercato molto florido negli ultimi tempi con offerte economiche allettanti che possono però vanificare il buon lavoro fatto dai docenti con nozioni trasmesse in maniera errata o poco chiara. Noi di Latium Volcano ci affidiamo ogni anno ad una formazione interna svolta da geologi, biologi ed esperti del territorio che si affianca agli studi accademici e lauree di ciascun componente del nostro Team O.D.A. perché, a nostro avviso, per entrare nel “mondo” scuola non bisogna essere solo buoni camminatori e frequentatori dei sentieri.

È stata già per noi una esperienza davvero formativa perché negli occhi del dottor Odorico leggiamo la voglia di fare crescere e di educare restando a contatto diretto con quel mondo che ci circonda e che, troppo spesso, conosciamo sempre meno.
Un grazie doveroso agli amici ed alle amiche di Latium Volcano e vi ricordiamo che basta cliccare sul loro sito www.latiumvolcano.it per conoscere nel dettaglio ogni loro iniziativa.

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Ambiente

Emergenza ambientale a Rocca di Papa: il Parco dei Castelli Romani soffocato dai rifiuti

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Degrado e inciviltà trasformano Monte Pennolo in una discarica a cielo aperto, minacciando biodiversità e bellezza naturale

Nel cuore del Parco regionale dei Castelli Romani, a Rocca di Papa, l’ambiente naturale è sotto assedio a causa dell’abbandono incontrollato di rifiuti.

Monte Pennolo, un tempo simbolo di biodiversità e tranquillità, è ora invaso da materassi, frigoriferi, mobili e sacchi di spazzatura.

L’inciviltà trasforma quest’area protetta in una discarica, lasciando scorci desolanti lungo i sentieri.

Un residente, esprime preoccupazione: «È inquietante camminare tra questi rifiuti, non si sa cosa si possa trovare in quelle borse abbandonate».

Le autorità locali sono sopraffatte dalla quantità di rifiuti e nonostante gli sforzi, le telecamere di sorveglianza non riescono a fermare l’onda di degrado.

Urge un intervento per salvaguardare il parco, educare la cittadinanza e ripristinare la sua bellezza naturale.

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