Editoriali
Caso Diciotti: non si può inquisire un ministro che sta facendo il bene dell’Italia
Published
6 anni faon
Molto, e anche a sproposito, si parla da alcuni giorni della vicenda Diciotti, quella nave su cui, secondo il magistrato di Agrigento, sarebbero stati sequestrati e indebitamente arrestati, 137 migranti e 40 uomini d’equipaggio.
Poco si parla del comandante della nave Diciotti Massimo Kothmeier, comandante della Guardia Costiera
Quel comandante che è andato in acque maltesi a recuperare i naufraghi e a portarli in acque italiane. Dal suo profilo Facebook emerge una intenzione molto chiara, raffigurata da un barcone colmo di disperati sostenuto da due grandi mani che lo sollevano al di sopra delle acque, come tanti Mosè. Non si vuole accusare nessuno. Ma certamente questa procedura, a chi volesse pensar male, può sembrare per lo meno bizzarra. Raccogliere migranti in mare, forzando la mano per portarli in un ‘porto sicuro’, che certamente è l’Italia, vuol dire, a giudizio dei soliti complottisti, fare il gioco delle sinistre.
Tutti sapevano che questa operazione sarebbe stata una provocazione a carico del ministro Salvini
Come in effetti si è realizzato. E tutte le parti politiche, che si fregiano del nome di ‘sinistra’ – indebitamente, perché neanche loro sanno più cosa sono – si sono affrettate a soffiare sul fuoco, convocando organizzazioni ‘umanitarie’ e simili sottobordo alla nave, finalmente ormeggiata a Catania, per forzare la mano al ministro dell’Interno. Al punto che oggi Salvini insieme al suo capo di Gabinetto, risulta indagato per sequestro di persona, abuso d’ufficio, arresto illegale.
Siamo in Italia, e un’indagine, strombazzata sui giornali a nove colonne, è già una condanna
Salvo poi, a indagini concluse, pubblicare un trafiletto di smentita in quarta pagina. In questo, purtroppo, i media e la TV hanno una grossa responsabilità, come più volte abbiamo denunciato. Ci stupiscono alcuni aspetti di ciò che è capitato in questi giorni, come, ad esempio, l’intervento ad horas della CONSOB nel momento in cui Salvini e Di Maio hanno dichiarato, corroborati dal Presidente Conte, che ad Autostrade sarebbe stata revocata la concessione, facendo precipitare il titolo in borsa. Si temeva evidentemente una operazione poco trasparente di insider trading. Stessa cosa non è stata fatta nei recenti accadimenti relativi a banche tristemente note, come Antonveneta ed Etruria o Montepaschi, destinatario del quarto mutuo di Renzi per l’acquisto di una megavilla. Mutui attualmente tutti in essere. Nei quali frangenti i risparmiatori di una vita hanno perso qualsiasi speranza di una vecchiaia meritatamente serena. E qualcuno ha anche troncato i suoi giorni volontariamente.
Questo denota una volontà politica che ancora ‘fa carte’, quella del governo Renzi
Suscita anche curiosità il fatto che la magistratura – per carità, assolutamente imparziale! – si sia mossa nei confronti di Salvini con grande strepito di quotidiani e TV, piuttosto che nei confronti della famiglia di Matteo Renzi, ex Presidente del Consiglio e padre padrone di un partito distrutto, il PD, che vanamente Martina & C. stanno cercando di rianimare. Un’indagine forse sottovoce, nei confronti della famiglia di Matteo Renzi, che pare, secondo alcuni giornali, che abbia beneficiato, nelle sue aziende, di denaro che Conticini, genero di don Matteo, avrebbe sottratto ai fondi Unicef, quella stessa organizzazione che, insieme ad altre, è sotto la nave a protestare per l’indebita prigionia degli africani. Pare che si tratti di 6 milioni e 600.mila dollari, cifra del tutto rispettabile.
Ma, si sa, in Italia la magistratura è fatta a scale, c’è chi scende e c’è chi sale. E quindi, nell’incrocio, i pareri possono discordare. Fatta salva sempre l’indipendenza dell’Organismo. Come sempre, si attribuisce al tutto, ciò che invece dipende dal singolo.
E ci fermiamo qui. intanto, a riprova della sua capacità, Matteo Salvini ha risolto il problema della destinazione degli sventurati
Alcuni andranno in Albania, nazione che pur non facendo parte dell’UE – o forse proprio per quello – ha accettato di accollarsi una ventina di persone. Altri, un centinaio, saranno ospitati dalla CEI, dato che i vescovi hanno aperto le porte. L’Irlanda è l’altro paese che si è fatto carico dell’accoglienza. Su tutto questo campeggia grande quanto una casa l’esito negativo della riunione della Commissione Europea dei 250 sherpa – una volta erano quelli che guidavano gli alpinisti sull’Himalaia, è ancora così? – e del suo ennesimo fallimento. A spese dell’Italia. Dalla quale però aspettano versamenti miliardari, molto superiori a quelli che ci elargiscono annualmente. Ci chiediamo a che serva l’Europa, se poi in un caso come questo non funziona, nonostante fosse stato dichiarato, non molto tempo fa, che ‘chi sbarca in Italia sbarca in Europa’. Invece ognuno ha fatto come la chiocciola ritirandosi nel suo proprio guscio. Ma sul tema di ‘A che (non) serve l’Europa’ rimandiamo il lettore ad altra occasione, visto che sarebbe troppo lungo e inadeguato spiegarlo qui. Concludendo, vogliamo soltanto dire che i soliti buonisti ‘di sinistra’ – ormai Biancaneve è più reale di loro – hanno avuto dall’attracco della Diciotti, e dal suo comandante un assist di cui hanno approfittato in lungo e in largo. Tutto è lecito in amore e in guerra, recita un detto. Anche in politica, aggiungiamo noi, nonostante una volta in politica si accogliessero solo persone integerrime. Oggi non è più così.
La politica è intrecciata con interessi economici
I giornali scrivono quello che gli inserzionisti vogliono – è di dominio pubblico la notizia che Il Sole 24 Ore, Il Corriere e un grosso editore con i suoi giornali, incassino 60 milioni di euro all’anno di pubblicità da Autostrade – e quindi anche l’informazione va vista con un filtro solare. Indagare Salvini, che ha finalmente risolto il problema delle presenze indesiderate e incontrollate sul nostro territorio; e invece non investigare su chi favorisce l’immigrazione clandestina, reato palese e riconosciuto, sa tanto di parzialità.
In due giorni abbiamo avuto notizia di tre stupri compiuti da extracomunitari di colore, uno di una bambina di quindici anni
Secondo la legge, il senegalese riconosciuto e arrestato non può più essere espulso, dato che è sposato ad una italiana e padre di una bambina. Questo nonostante sia recidivo, già condannato per droga e altri reati, e abbia già avuto un decreto di espulsione, di quelli che si piegano e si mettono in tasca: non si sa mai, in caso di bisogno possono essere utili. Come la ‘carta bianca’ di Totò in un famoso film. Sono azioni compiute da chi è abituato a comportarsi così al suo paese. Solo che al suo paese lo mettono in galera, ciò che qui è molto meno certo. Anzi. E poi abbiamo la testimonianza di Carmen Di Genio, avvocato donna, membro del Comitato Pari Opportunità della Corte d’Appello di Salerno, che ha dichiarato tempo fa che chi arriva dall’Africa non può sapere che non si violentano le ragazze sulla spiaggia, e bisogna informarlo. Con tatto e gentilezza, per carità, altrimenti potrebbe riceverne un danno psicologico, e vedere conculcata la sua propria volontà e libertà d’agire. Non possiamo che ringraziare chi vuol liberare l’Italia dalla possibilità che certa gente continui ad invaderci, per l’80% dei casi senza averne diritto.
La Convenzione di Ginevra è chiara. Ed è chiaro anche il dovere degli altri paesi europei, puntualmente disatteso. L’Italia non deve diventare un immenso campo profughi, a tutto scapito di chi ci è nato e non ha alternative: forse solo quella di mettersi su di un barcone e cercare fortuna in Marocco, o in Tunisia. Al contrario, insomma. Non si può inquisire un ministro che sta facendo il bene dell’Italia, finalmente: si rischia di essere giudicati in malafede e magari collusi con certi poteri forti che non volevano e non vogliono questo governo, e che stanno cercando di tutto per farlo cadere. Qualcuno accusa Salvini e chi lo sostiene, di razzismo: non è così. L’Italia è patria di tanti stranieri che sono qui da anni e che contribuiscono al buon andamento della nazione, e benvenuti sono tutti coloro che verranno per lavorare onestamente e costruirsi un futuro, per sé e per la propria famiglia.
Non è per razzismo che la nave Diciotti è stata bloccata, ma per metter fine all’abuso creato da Matteo Renzi quando ha convogliato da noi tutti gli sbarchi
Altra soluzione non esiste, se non quella di operare un blocco navale, come in effetti si sarebbe potuto fare. E che sarebbe stato molto più efficace, anche se meno umanitario. Si sta creando, invece – anzi s’è già creato, per una diffusa e becera ideologia perbenista – un razzismo al contrario, verso gli Italiani. Tutti coloro che definiscono Salvini e i suoi sostenitori ‘sovranisti, populisti, fascisti’ sono razzisti al contrario. Senza voler entrare nel merito dell’appellativo ‘fascista’, che evoca un periodo ormai affidato alla storia, oggi i termini populista e sovranista sono usati al pari di insulti, esattamente come quelli che alcuni imbecilli rivolgono ai migranti incontrati per strada. Stiamo attenti a non diventare nemici di noi stessi e della nostra nazione, della nostra storia, delle nostre tradizioni che a tutti i costi, nonostante la globalizzazione e l’Europa, vogliamo conservare quale manifestazione della nostra identità nazionale. Della nostra Patria: anche se ad alcuni questo termine risulterà desueto o sconosciuto, o inopportuno. A margine sottolineiamo un intervento del ministro Savona, che avrebbe già pronto il famoso ‘piano B’ per l’Italexit: “Attenzione, faranno con Salvini e questo governo come hanno fatto con Berlusconi.”
Roberto Ragone
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