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Cultura e Spettacoli

PALERMO COSA NOSTRA: SCONGIURATA UNA NUOVA FAIDA DI MAFIA

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Tempo di lettura 4 minuti L’indagine “Iago” ha consentito di ricostruire l’attuale organigramma del mandamento mafioso

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Redazione

Palermo – I Carabinieri del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Palermo, coordinati dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Palermo (Procuratore Capo dott. Francesco Messineo, Procuratore Aggiunto dott. Leonardo AGUECI, Sost. Proc. dott.ssa Francesca MAZZOCCO e dott.ssa Caterina MALAGOLI), hanno dato esecuzione ad un provvedimento di fermo del P.M., per il reato di associazione per delinquere di stampo mafioso, nei confronti di 8 persone, esponenti di vertice del mandamento mafioso di Palermo “Porta Nuova”.
Il sodalizio, che si articola nelle famiglie mafiose di “Porta Nuova”, “Palermo Centro” e “Borgo Vecchio”,  riveste grande importanza nelle dinamiche criminali di “Cosa Nostra”, in quanto opera nel cuore della città dove sorgono alcune tra le più importanti attività commerciali, i tre mercati storici (“Ballaro”, “Capo”, “Vucciria”) e il porto.
I rilevanti interessi connessi con questo ambito cittadino costituiscono probabilmente la ragione per cui “Cosa Nostra”, nonostante i durissimi colpi subiti negli ultimi anni, sia sempre riuscita ad assicurare un rapidissimo “rimpiazzo” di capi e gregari.
L’indagine “Iago” ha consentito di ricostruire l’attuale organigramma del mandamento mafioso, facendo emergere i ruoli dei loro capi e le dinamiche che hanno portato alle loro investiture, ma soprattutto ha permesso di scongiurare l’inizio di una pericolosa faida tra famiglie mafiose.
 

L’ASSOCIAZIONE  PER DELINQUERE
L’operazione è il risultato di un’attività d’indagine avviata nel gennaio del 2013 e incentrata su DI GIACOMO Giuseppe[1], braccio destro dell’allora reggente del mandamento, D’AMBROGIO Alessandro (arrestato nell’operazione “Alexander”).
La leadership del DI GIACOMO, dapprima responsabile della famiglia mafiosa di “Porta Nuova”, era stata acquisita anche grazie ad una importante parentela, quella con il fratello ergastolano DI GIACOMO Giovanni, uno dei componenti del gruppo di fuoco del boss mafioso Pippo CALO’, storico capo del mandamento di “ Porta Nuova”.
Le intercettazioni delle conversazioni intercorse tra i due fratelli in carcere, oltre a delineare il ruolo apicale assunto da DI GIACOMO Giuseppe, hanno permesso di ricostruire le capacità operative dell’intera consorteria.
Determinante è apparso il ruolo di DI GIACOMO Giovanni, personaggio carismatico e di grande caratura criminale che, consapevole del ruolo di rilievo ricoperto dal fratello, lo guidava dal carcere consigliandogli le strategie criminali da intraprendere, soprattutto in relazione alla gestione della c.d. “cassa”. A tal proposito, illuminante appare la conversazione, intercorsa tra i fratelli, in occasione della quale viene messo in evidenza  che per il pagamento delle c.d. “mesate” agli affiliati del mandamento era necessaria la somma complessiva di 11.500,00 euro:”…. sì … allora … ora ti dico una cosa …a quello nostro … gli devo mettere … ogni mese … ogni mese si devono mettere undici e cinque”.
 

GLI ASSETTI DEL MANDAMENTO E I SUOI VERTICI
Nel luglio del 2013, con l’operazione Alexander e l’arresto di Alessandro D’AMBROGIO, viene decapitato il vertice del mandamento mafioso. Senza temporeggiamenti, viene nominato, quale successore,  DI GIACOMO Giuseppe al quale tale decisione viene chiaramente comunicata dal fratello Giovanni in occasione di uno dei periodici incontri: “….ma poi c’è un’altra cosa che fuori non la sa nessuno … questa te la dico a te …
e ad un certo punto dovrà venire fuori … a TE ti abbiamo fatto NOI ALTRI (ndr. I boss detenuti)……a LUI (ndr.DI GIOVANNI Gregorio) chi l’ha fatto… il NICCHI?!…e chi l’ha autorizzato????!!!!…e questi sono tutti abusivi sono… ricordatelo!
Ma tale situazione è destinata a suscitare presto risentimenti in mafiosi di rango che, scarcerati di lì a poco, non condividono la leadership del momento, nonostante Giuseppe DI GIACOMO non abbia mai fatto venire meno il  sostentamento  agli affiliati detenuti e ai loro familiari. 
Il 12 marzo 2014 Giuseppe DI GIACOMO viene ucciso in un agguato eseguito con le classiche modalità mafiose, nel cuore del mandamento di cui era reggente.
L’omicidio innesca nei familiari un’incontrollabile desiderio di vendetta e DI GIACOMO Giovanni e il fratello Marcello progettano di uccidere coloro che ritengono essere i responsabili del  delitto, convinti anche da alcune insinuazioni venute a conoscenza dell’ergastolano.  
 

GLI ALTRI PROGETTI OMICIDIARI
Gli incontri in carcere tra i fratelli Giovanni e Giuseppe DI GIACOMO sono costantemente incentrati sulla necessità di eliminare qualche personaggio ritenuto non in linea con la nuova gestione della consorteria. I due, al fine di rimarcare lo spessore della reggenza, parlano dell’opportunità di uccidere un sodale, che egoisticamente non vuole mettere a disposizione degli affiliati le proprie risorse economiche, e della necessità di eliminare un  uomo d’onore prossimo alla scarcerazione, in quanto ritenuto responsabile di un proposito omicidiario ordito dal boss CANCEMI Salvatore nei confronti di Giovanni quando quest’ultimo era in libertà. Inquietante, a tal proposito, lo scambio di battute tra i fratelli:
GIOVANNI:   … hai capito? però ti metti sempre un uomo vicino…
GIUSEPPE:      … certo
GIOVANNI:    … TUM … NEL SACCO … L’IMPORTANTE CHE LO DOVETE “AVVRURICARE” (ndr.seppellire) … tutto qua è il discorso
GIUSEPPE:      … certo
GIOVANNI:    … QUACINA … QUACINA (ndr. calce) … DI SOPRA
GIUSEPPE:      … si … eh … eh
GIOVANNI:    …GLI TOGLIETE I VESTITI
GIUSEPPE:      … si … lo so
GIOVANNI:    … LE SCARPE … hai capito?
GIUSEPPE:      … si
GIOVANNI:    … CI FAI IL TRATT … PERO’ QUANDO VIENE IL CRASTO … “BATTITILO SEMPRE IN CAPO”
GIUSEPPE:      … si
GIOVANNI:    … PERCHÉ PUÒ AVERE QUALCHE… CAPITO?
GIUSEPPE:      … si
GIOVANNI:    … QUESTO E’ IL DISCORSO… PER EVITARE “U’ SCRUSCIO”
 

ELENCO ARRESTATI :
1.    DI GIACOMO Marcello, nato a Palermo il 30.11.1967, affiliato alla famiglia mafiosa di Porta Nuova;
2.    LIPARI Vittorio Emanuele, nato a Palermo il 27.06.1961, affiliato alla famiglia mafiosa di Porta Nuova;
3.    LIPARI Onofrio, detto Tony, nato a Palermo il 14.05.1990, reggente della famiglia mafiosa di Porta Nuova;
4.    MILANO Nunzio, nato a Palermo il 26.08.1949, uomo d’onore della famiglia mafiosa di Porta Nuova;
5.    COMANDE’ Stefano, nato a Palermo il 15.04.1986, affiliato alla famiglia mafiosa di Porta Nuova;
6.    ZIZZA Francesco, nato a Palermo il 01.06.1982, affiliato alla famiglia mafiosa di Porta Nuova;
7.    GIOELI Salvatore, nato a Palermo il 01.09.1966, reggente della famiglia mafiosa di Palermo Centro;
8.    LO PRESTI Tommaso cl.75, nato a Palermo il 22.10.1975, reggente della famiglia mafiosa di Palermo Centro successivamente a GIOELI Salvatore.

 

Castelli Romani

Frascati, Libri in Osteria: appuntamento giovedì 18 luglio con Antonella Prenner

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Cosa lega Tullia, figlia di Cicerone, Servilia, madre del cesaricida Bruto, e Messalina?

Al di là di essere tre figure della Storia antica di Roma sono le protagoniste di alcuni romanzi della filologa e scrittrice Antonella Prenner, docente di Lingua e letteratura latina all’università degli Studi di Cassino e del Lazio Meridionale.

la scrittrice Antonella Prenner

Antonella Prenner ed i suoi romanzi saranno i protagonisti giovedì 18 luglio in piazza dell’Olmo a Frascati, a partire dalle ore 18, del salotto letterario di Emanuela Bruni, Libri in Osteria assieme allo scrittore e giornalista Pino Donghi.
Le loro vite, le loro esperienze e i loro rapporti, spiega Emanuela Bruni “offrono un punto di vista non ufficiale, emotivo, disvelando pieghe e zone d’ombra di una storia sempre scritta dagli uomini e per gli uomini”.
Quindi si avrà la possibilità di cambiare la prospettiva di lettura di una storia che vede queste figure troppo spesso relegate al ruolo di comprimarie pur essendone protagoniste ed attrici principali.
Non mancherà un breve approfondimento sull’ultima fatica di Antonella Prenner “Lucano. Nostalgie di libertà” ove l’autrice descrive l’età di Nerone e di una generazione infelice, che assiste all’esercizio di un potere politico iniquo e impossibile da contrastare perché assoluto, e che vagheggia di tornare a un tempo irripetibile, quando “res publica” romana significava “libertà”.

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Cronaca

Martina Franca, torna l’appuntamento con la fotografia d’arte di Marcello Nitti

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Ritornata anche questa estate in Valle d’Itria, ricca di iniziative culturali come il suo famoso Festival, l’attesa mostra fotografica di Marcello Nitti, che, continuando nella sua indagine espressiva, espone una serie di fotografie con titolo “Impressionism love”, ‘amore per l’impressionismo’. L’autore pugliese spiega come questa sua nuova fatica sia “il frutto di una ricerca intesa ad indagare le romantiche possibilità fotografiche di restituire immagini che possano aiutare il sogno. Le fotografie di “Impressionism love” sono il risultato di ricerca, sperimentazione e di affermazione dell’amore nel campo fotografico. Le fotografie sono realizzate in pellicola e senza aiuti digitali con Hasselblad 500 C/M e le foto sono realizzate con pellicole a colori e B/N Kodak”. Il tutto visibile durante questa estate a Martina Franca in Vico IV Agesilao MIlano 7.
 
All’inaugurazione, presente l’autore, ha svolto una rapida introduzione critica il curatore artistico Pio Meledandri ed anche quest’anno, insieme alle foto sono esposte alcune poesie di Barbara Gortan.
 
Per Meledandri “L’esposizione di Martina Franca, che l’Autore ha intitolato “Impressionism love”, è un viaggio interiore alla ricerca dell’Arte. Una dichiarazione d’amore nei confronti dell’impressionismo che gli fa prediligere i soggetti del mondo naturale e guardare all’”attimo luminoso” capace di modificare le fisionomie degli oggetti, creando forme e cromie nuove. La sensibilità e soprattutto la creatività lo portano ad un fantastico gioco di pareidolia così come da bambini riconoscevamo nelle nuvole forme simili a uomini e animali, a draghi, principesse e castelli. …Tutte le immagini assecondano il sentimento romantico dell’Autore la cui narrazione è fantasia, sogno, mistero, emozione e passione, tutti elementi con cui il Romanticismo si è contrapposto alla cultura Illuminista determinando una sua fisionomia nelle arti visive, nella musica, nella letteratura e nel pensiero filosofico”.
 
Nitti ha ringraziato quindi il pubblico che da anni segue questo suo originale percorso fotografico “per il sostegno che mi avete donato nelle mostre precedenti e vi ringrazio per l’entusiasmo che mi infondete a continuare a creare nuove immagini nel mondo magico e sognante che si chiama ‘Fotografia’”.
Privo di virus.www.avast.com



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Cultura e Spettacoli

Tivoli, al via il festival della cultura giapponese

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Nei giorni 4,5 e 6 luglio si svolgerà a Tivoli la Prima Edizione del Festival della Cultura Giapponese, nell’ambito del rapporto di gemellaggio che lega Tivoli alla città giapponese di Yugawara.
Questo appuntamento si inserisce nel complesso dei rapporti istituzionali che collegano le due comunità e vuole rappresentare anche un ponte tra due culture millenarie che sembrano distanti e che invece hanno molti punti di contatto.
All’iniziativa hanno dato il proprio Patrocinio Gratuito i Comuni di Tivoli e di Guidonia Montecelio, L’Istituto Va-Ve, Villae Tivoli, la Fondazione Italia-Giappone, la DMO di Tivoli e Valle dell’Aniene Terre di Otium e la Presidenza del Consiglio Regionale del Lazio che ha erogato anche un contributo finanziario a sostegno dell’iniziativa.
Numerosi sono stati gli sponsor privati del territorio che hanno voluto supportare l’evento.
Il Comitato promotore del Festival è composto dall’Associazione Tivoli Città della Cultura, Tivoli ONLUS, LUIG (Libera Università Igino Giordani) e Agenzia del Viaggiatore-CTS.
Il programma allegato è ampio e denso di eventi ed è finalizzato a far conoscere alcuni aspetti della cultura giapponese con l’intento di rafforzare i rapporti anche dal punto di vista istituzionale e degli scambi commerciali.
Una delegazione della Città di Yugawara sarà ospite della nostra Città negli stessi giorni in cui si svolgerà il Festival e visiterà molti luoghi e strutture sia di Tivoli sia di Guidonia Montecelio.
Il Sindaco di Tivoli accoglierà la Delegazione il 4 luglio presso Palazzo San Bernardino per i saluti e lo scambio dei doni
istituzionali.
Particolarmente significativo ed evocativo sarà l’evento del 6 luglio, alle ore 17,00, presso le Scuderie Estensi.
In quell’occasione si celebrerà il primo Raid aereo Roma-Tokyo del 1920 e si commemorerà la figura dell’Ufficiale Pilota Arturo Ferrarin che compì la trasvolata. Per l’occasione, il giorno 5 luglio alle ore 9,30, il 60° Stormo dell’Aeronautica Militare di stanza presso l’Aeroporto di Guidonia Montecelio, sorvolerà la Città di Tivoli per omaggiare la memoria del
pilota italiano, la sua impresa, la Delegazione giapponese e la città di Tivoli.
A Yugawara è presente uno dei più grandi biscottifici del Giappone intitolato alla città di Tivoli, così come un grande Centro Commerciale, inaugurato nel 2017, dove insiste un’ampia zona in cui è possibile trovare prodotti alimentari italiani, in particolare di Tivoli e della Valle dell’Aniene.

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