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Redazione
Torino – Si conclude con la restituzione alla Diocesi di Acqui Terme da parte dei Carabinieri del Nucleo Tutela Patrimonio Culturale del Piemonte e Valle d'Aosta, la lunga assenza "da casa" di una pregiata opera d'arte ecclesiastica particolarmente significativa per la comunità religiosa della cittadina di Incisa Scapaccino. Si tratta di un dipinto risalente al XV secolo, tempera e oro su tavola, la cui realizzazione è attribuita al pittore conosciuto con il nome di "Maestro Incisa di Scapaccino", costituente la cuspide di un polittico che, sino al momento della sparizione avvenuta tra gli anni 1920 e il 1940, era esposta nella Chiesa di San Giovanni Battista nel territorio del piccolo borgo astigiano. L'importante ritrovamento, che va ad aggiungersi ai numerosi recuperi effettuati negli anni dai Carabinieri dello specializzato Reparto dell'Arma istituito nel 1969 per contrastare il fenomeno dei furti di opere d'arte, conferma il principio secondo il quale la ricerca di beni d'arte illecitamente sottratti, nonostante il trascorrere del tempo, per gli investigatori del Tutela Patrimonio Culturale non perde mai d'attualità e si può ritenere conclusa solo con l'individuazione, il recupero e la restituzione del "maltolto" a chi ne aveva subito la perdita, indipendentemente che possa trattarsi di un'opera di natura pubblica o appartenente a privati. Il dipinto, le cui misure corrispondono perfettamente a quelle di catalogazione (cm. 38 altezza, cm. 30 larghezza e cm. 3 spessore), secondo gli esperti della Soprintendenza per i Beni Storico Artistici e Etnoantropologici del Piemonte che ne hanno curato lo studio, appartiene senza ombra di dubbio al polittico smembrato e originariamente composto da 9 tavole, oggi conservate ed esposte presso la chiesa di Nostra Signora del Carmine, la cui realizzazione è stata indicata nel 1410 ca.. La cuspide lignea, dopo la scomparsa, era stata sostituita così come la tavola centrale ancora mancante raffigurante "Madonna con Bambino", da una copia fatta realizzare appositamente per l'esposizione, in sostituzione dell'originale illecitamente sottratto. L'attività d'indagine che ha portato i Carabinieri del Nucleo TPC torinese sulle tracce ed al successivo recupero del pregiato manufatto ha avuto origine nel 2008, quando il dipinto è ricomparso, dopo più di settant'anni, sul mercato antiquario e, tramite un noto mercante d'arte di Torino che lo aveva acquistato nel corso di un'asta avvenuta a Milano nel 2001, venduto ad un privato collezionista. Gli accertamenti attraverso la "Banca Dati dei Beni Illecitamente Sottratti", congiunti agli approfondimenti richiesti agli esperti funzionari della Soprintendenza, hanno confermato l'illecita provenienza. Il positivo riscontro immediatamente comunicato all'Autorità Giudiziaria ha portato al sequestro dell'opera, effettuato dai Carabinieri presso l'abitazione del detentore il quale, va sottolineato, l'aveva acquistata in buonafede ignaro della vicenda.
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