Clicca e condividi l'articolo
Tempo di lettura 2 minuti
A cura della Dr.ssa Catia Annarilli
ALBANO LAZIALE (RM) – Essere preoccupati per il proprio aspetto fisico, in particolare concentrarsi su alcuni singoli aspetti ritenuti dei difetti che appaiono tali però solo alla persona e non agli altri, confrontare continuamente il proprio aspetto con quello degli altri, controllarsi, curarsi eccessivamente,
guardarsi ripetutamente allo specchio fino a limitare la propria vita sociale e la possibilità di avere relazioni interpersonali soddisfacenti, queste sono alcune delle caratteristiche del disturbo psicologico da dismorfismo corporeo.
Il disturbo da dismorfismo corporeo è un vero e proprio disturbo psichico e la sua importanza spesso viene sottovalutata sia dai pazienti che dagli specialisti stessi.
Questo disturbo va differenziato da quello legato alla mera forma fisica, all’essere in sovrappeso e a tutto ciò che
rientra nelle dinamiche legate al controllo del peso.
Come riconoscerlo
L’esordio è nell’adolescenza e se non trattato il disturbo può avere un decorso cronico, sembrerebbe che la persona leghi la valutazione di se stesso e la propria identità solo ed esclusivamente agli aspetti dell’estetica, del corpo de della fisicità in cui l’immagine esteriore è parte integrante dell’autostima e del senso di se stessi.
Caratteristiche particolarità del disturbo
I sentimenti che stanno alla base di questo vissuto sono profondi e dolorosi ed hanno a che fare con la vergogna, la tristezza e la colpa di percepirsi “difettosi” perché la percezione è che quell’unico aspetto (il naso grande, le orecchie sporgenti, una cicatrice, un neo…) comprometta l’intera immagine di se stessi, la possibilità di essere come gli altri, di percepirsi dentro il gruppo, di essere normali, di andare bene così come si è e tanto più ci si percepisce diversi, tanto più cresce un vissuto di ostilità e rabbia nei confronti degli altri determinando una distanza sempre maggiore e più ci si allontana più l’ostilità cresce innescando in questo modo un circolo vizioso che paralizza la
persona nelle dinamiche di controllo.
La psicoterapia come aiuto concreto
L’intervento psicoterapeutico con una persona che manifesta questo tipo di disturbo si concentrerà prevalentemente sulla comprensione della storia di vita del paziente e su quali siano state nel passato le esperienze e i vissuti che hanno contribuito a creare una immagine negativa di sé a scapito invece di un rapporto amorevole con se stessi, obiettivo può essere quello di aiutare la persona ad avere un atteggiamento comprensivo con se stesso, contenere e limitare i pensieri di svalutazione legati al disturbo con l’obiettivo di diminuire la sofferenza percepita ed aumentare la qualità della loro vita.
Bibliografia
Scarcini, A., Lorenzini, R. (2015). Il Disturbo da dismorfismo corporeo, Trento: Erikson.
Dr.ssa Catia Annarilli
Psicologa Psicoterapeuta
catia.annarilli@gmail.com
cell. 3471302714
www.centropsicologiacastelliromani.it
Correlati