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Cultura e Spettacoli

Anguillara: Lazio e Molise si gemellano sotto l’effige del “Prodotto Topico”

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ANGUILLARA SABAZIA (RM) – Tutto pronto per la Finale del “PRODOTTO TOPICO” della regione LAZIO, evento enogastronomico che si terrà in Piazza del Molo ad Anguillara Sabazia domani, sabato 11 agosto a partire dalle ore 19,00. Un percorso di gusto, sapori da scoprire e di tradizioni culinarie millenarie, patrocinato dal comune di Anguillara Sabazia, organizzato dall’associazione “TERRA TRICOLORE” , guidata dal dott. Silvio Rossi, con la collaborazione della Proloco.

Nella FINALE si potranno gustare specialità tipiche laziali e calici di produzione vinicola dell’Agro Romano, mentre i ristoranti del centro storico proporranno per l’occasione, a prezzi popolari piatti tipici locali che rappresentano le specificità del territorio e della cucina romana, come per esempio il coregone (Coregonus lavaretus, ovvero lavarello), pesce di lago.

La manifestazione, che è alla prima edizione nella regione Lazio, ma che da anni riscuote un successo enorme nelle città che hanno ospitato l’evento, dalla prima edizione a Vasto cinque anni fa vede una coincidenza con la serata topica di un’altra regione. Nell’occasione, contemporaneamente alla serata anguillarina dell’11 agosto si svolgerà la “Finale Regione Molise”, nell’incantevole borgo di Agnone, nell’Alto Molise, conosciuto a livello internazionale per la produzione di latticini di notevole qualità e per la presenza della millenaria Pontificia Fonderia Marinelli, creando un gemellaggio tra le due comunità. Proprio il sindaco di Agnone, l’avvocato Lorenzo Marcovecchio fu presente nella sala consiliare di Anguillara lo scorso 20 novembre alla presentazione del progetto agli amministratori dei comuni del Lazio, e si dispiace che per ovvie ragioni, non potrà partecipare alla serata né personalmente, né con il prodotto topico della sua città, impegnato nella serata agnonese.

Dalle ore 19 nella suggestiva piazza del lago di Anguillara, dove sarà presente anche il tradizionale mercato artigianale i produttori saranno giudicati da giuria, incaricata a stabilire chi andrà alla Finale Nazionale, organizzata dal dott. Orazio Di Stefano che quest’anno si terrà Pollutri (casello autostradale VASTO NORD), il 19 agosto, dove sono attese diverse migliaia di presenze, come avviene ormai da qualche anno alle finali nazionali.

I produttori che parteciperanno alla Finale del Lazio sono:

Le specialità, anche con linea biologica e vegana, del primo biscottificio “CIARDI” di Cori, in provincia di Latina, che recentemente ha partecipato anche a “CIBUS” di Parma, il Salone Internazionale dell’Alimentazione che si è confermato nel 2018 l’evento di riferimento principiale dell’agroalimentare italiano, che da quattro generazioni dedica la sua vita prima al pane e poi ai Biscotti Artigianali Tradizionali e a base di vino;

direttamente dalla provincia di Rieti, sarà presente “ANTICO PONTE CELIO”, che da oltre venti anni valorizza il territorio della Sabina e per l’occasione preparerà la ciambella all’anice di PONTICELLI, del comune di Scandriglia, la famosa “CIAMMELLA”, che il fondatore dell’associazione Giacomo Fiorà, definisce unico “un prodotto salato unico in Italia”, ma con lieve retrogusto tendente al dolce per la presenza dell’anice, conosciuta e utilizzata anticamente anche dai Greci, dagli Egizi e dai Romani;

tra i piatti tipici anche lo spezzatino di cinghiale, proposto dalla “NOBILE CONTRADA CARRAIOLA”, di Canale Monterano, che da oltre mezzo secolo partecipa a eventi di valorizzazione del territorio, con manifestazioni di interesse nazionale, come la “Corsa del Bigonzo”, la “Presa della Torre”, il “Presepe Medioevale” e la “Sagra del Cinghiale”, che attirano migliaia di visitatori tutti gli anni;

da Accumoli (RI), territorio della Comunità montana del Velino, ci saranno anche il miele e le marmellate di frutti antichi dei Monti Sibillini della “FATTORIA SAN PANCRAZIO”, che farà assaggiare anche i prodotti tipici da forno, direttamente da signor Giuseppe Faraglia, orgoglioso di essere stato invitato nel territorio sabatino. I prodotti della Fattoria hanno ricevuto apprezzamenti dai visitatori che hanno preso parte alla prestigiosa manifestazione di “MERCATO MEDITERRANEO”;

a pochi chilometri di distanza, provenienti dall’altro comune laziale colpito dal sisma di due anni fa, nel comune di Amatrice, proviene l’azienda agricola “CASALE NIBBI”, produttrice di una grande varietà di mele, prodotte a un’altitudine di mille metri, e formaggi. La prelibatezza che porteranno alla selezione regionale è il celebrato Stracchino stagionato bio, prodotto per il quale hanno ricevuto numerosi riconoscimenti;

per i wine lovers sarà presente la cantina “FONTANA MURATA”, realtà produttiva e prima casa vitivinicola del comune di Anguillara Sabazia. La famiglia Tenchini offre ai consumatori un prodotto raffinato del gusto, genuino, come i prodotti di una volta con le uve di “Fiano Vermentino”, “Moscato”, “Sangiovese, “Cabernet Sauvignon” e Montepulciano;

dalla zona a nord di Roma, sarà presente anche una realtà produttiva di Campagnano, l’azienda agricola “LA TORRE” che farà gustare specialità casearie con formaggi, utilizzando solo materie prime selezionate e tanta passione. Il duro lavoro e la passione artigianale sono alla base della loro produzione apprezzata da una clientela molto esigente.

Non presente in piazza, ma partecipante alla selezione dei prodotti topici, da NEPI, comune della Tuscia Viterbese, sarà presente il “SALAME COTTO” dalla “Norcineria PALAZZINI”, che ha ricevuto recentemente, grazie all’interessamento dell’amministrazione comunale il riconoscimento come eccellenze agro alimentari del circuito regionale entrando nel sistema delle “Denominazioni Comunali di Origine”.

Oltre ai prodotti che abbiamo enunciato, alla selezione dei piatti parteciperanno anche alcune pietanze preparate dai ristoranti del centro storico che hanno sposato entusiasti l’iniziativa. In particolare saranno selezionati una Pasta cacio e pepe, rivisitata con l’inserimento dei prodotti del lago, un “Fregnaccio” (piatto tipico anguillarese) e il Filetto di coregone, pesce lacustre molto diffuso nei bacini laziali. Ecco la lista dei ristoranti del centro storico che aderiscono all’iniziativa “MENU’ TOPICO”:

Barrique PIAZZA DEL MOLO 14

Ciccio Pasticcio PIAZZA DEL COMUNE

Granfà PIAZZA DEL LAVATOIO 5

La Nepitella VICOLO DEI PESCATORI 10

Locanda Amalfi VIA AMALFI 3

Saporito VIA MAURIZIO MORIS 3

Vecchio Salus PIAZZA DEI BASTIONI 2

Zaira VIALE REGINALDO BELLONI 2

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Cronaca

Martina Franca, torna l’appuntamento con la fotografia d’arte di Marcello Nitti

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Ritornata anche questa estate in Valle d’Itria, ricca di iniziative culturali come il suo famoso Festival, l’attesa mostra fotografica di Marcello Nitti, che, continuando nella sua indagine espressiva, espone una serie di fotografie con titolo “Impressionism love”, ‘amore per l’impressionismo’. L’autore pugliese spiega come questa sua nuova fatica sia “il frutto di una ricerca intesa ad indagare le romantiche possibilità fotografiche di restituire immagini che possano aiutare il sogno. Le fotografie di “Impressionism love” sono il risultato di ricerca, sperimentazione e di affermazione dell’amore nel campo fotografico. Le fotografie sono realizzate in pellicola e senza aiuti digitali con Hasselblad 500 C/M e le foto sono realizzate con pellicole a colori e B/N Kodak”. Il tutto visibile durante questa estate a Martina Franca in Vico IV Agesilao MIlano 7.
 
All’inaugurazione, presente l’autore, ha svolto una rapida introduzione critica il curatore artistico Pio Meledandri ed anche quest’anno, insieme alle foto sono esposte alcune poesie di Barbara Gortan.
 
Per Meledandri “L’esposizione di Martina Franca, che l’Autore ha intitolato “Impressionism love”, è un viaggio interiore alla ricerca dell’Arte. Una dichiarazione d’amore nei confronti dell’impressionismo che gli fa prediligere i soggetti del mondo naturale e guardare all’”attimo luminoso” capace di modificare le fisionomie degli oggetti, creando forme e cromie nuove. La sensibilità e soprattutto la creatività lo portano ad un fantastico gioco di pareidolia così come da bambini riconoscevamo nelle nuvole forme simili a uomini e animali, a draghi, principesse e castelli. …Tutte le immagini assecondano il sentimento romantico dell’Autore la cui narrazione è fantasia, sogno, mistero, emozione e passione, tutti elementi con cui il Romanticismo si è contrapposto alla cultura Illuminista determinando una sua fisionomia nelle arti visive, nella musica, nella letteratura e nel pensiero filosofico”.
 
Nitti ha ringraziato quindi il pubblico che da anni segue questo suo originale percorso fotografico “per il sostegno che mi avete donato nelle mostre precedenti e vi ringrazio per l’entusiasmo che mi infondete a continuare a creare nuove immagini nel mondo magico e sognante che si chiama ‘Fotografia’”.
Privo di virus.www.avast.com

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Cultura e Spettacoli

Tivoli, al via il festival della cultura giapponese

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Nei giorni 4,5 e 6 luglio si svolgerà a Tivoli la Prima Edizione del Festival della Cultura Giapponese, nell’ambito del rapporto di gemellaggio che lega Tivoli alla città giapponese di Yugawara.
Questo appuntamento si inserisce nel complesso dei rapporti istituzionali che collegano le due comunità e vuole rappresentare anche un ponte tra due culture millenarie che sembrano distanti e che invece hanno molti punti di contatto.
All’iniziativa hanno dato il proprio Patrocinio Gratuito i Comuni di Tivoli e di Guidonia Montecelio, L’Istituto Va-Ve, Villae Tivoli, la Fondazione Italia-Giappone, la DMO di Tivoli e Valle dell’Aniene Terre di Otium e la Presidenza del Consiglio Regionale del Lazio che ha erogato anche un contributo finanziario a sostegno dell’iniziativa.
Numerosi sono stati gli sponsor privati del territorio che hanno voluto supportare l’evento.
Il Comitato promotore del Festival è composto dall’Associazione Tivoli Città della Cultura, Tivoli ONLUS, LUIG (Libera Università Igino Giordani) e Agenzia del Viaggiatore-CTS.
Il programma allegato è ampio e denso di eventi ed è finalizzato a far conoscere alcuni aspetti della cultura giapponese con l’intento di rafforzare i rapporti anche dal punto di vista istituzionale e degli scambi commerciali.
Una delegazione della Città di Yugawara sarà ospite della nostra Città negli stessi giorni in cui si svolgerà il Festival e visiterà molti luoghi e strutture sia di Tivoli sia di Guidonia Montecelio.
Il Sindaco di Tivoli accoglierà la Delegazione il 4 luglio presso Palazzo San Bernardino per i saluti e lo scambio dei doni
istituzionali.
Particolarmente significativo ed evocativo sarà l’evento del 6 luglio, alle ore 17,00, presso le Scuderie Estensi.
In quell’occasione si celebrerà il primo Raid aereo Roma-Tokyo del 1920 e si commemorerà la figura dell’Ufficiale Pilota Arturo Ferrarin che compì la trasvolata. Per l’occasione, il giorno 5 luglio alle ore 9,30, il 60° Stormo dell’Aeronautica Militare di stanza presso l’Aeroporto di Guidonia Montecelio, sorvolerà la Città di Tivoli per omaggiare la memoria del
pilota italiano, la sua impresa, la Delegazione giapponese e la città di Tivoli.
A Yugawara è presente uno dei più grandi biscottifici del Giappone intitolato alla città di Tivoli, così come un grande Centro Commerciale, inaugurato nel 2017, dove insiste un’ampia zona in cui è possibile trovare prodotti alimentari italiani, in particolare di Tivoli e della Valle dell’Aniene.

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Castelli Romani

Frascati, Libri in Osteria: Angelo Polimeno Bottai presenta il libro “Mussolini io ti fermo”

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“O lo battezzate o ve lo riprendete. Io una bestia non l’allatto!”
Sono queste le parole che la balia frascatana Teresa rivolge ai genitori del piccolo Giuseppe Bottai contenute nel libro “Mussolini io ti fermo” che il nipote, Angelo Polimeno Bottai, presenta oggi nel salotto letterario di Emanuela Bruni, Libri in Osteria.
Sono l’incipit a questa serata che racconta, attraverso le pagine del libro, la storia e la vita di una delle figure che hanno rappresentato il ventennio fascista.

Emanuela Bruni ed Angelo Polimeno Bottai

C’è un profondo legame tra Frascati e l’autore del libro in quanto la città tuscolana, dice, “è parte stessa della nostra vita, infatti mio nonno venne battezzato nella Cattedrale di San Pietro ed io, molti anni dopo, ricevetti nella stessa Chiesa la Prima Comunione”.
Figura molto controversa, Giuseppe Bottai, viene “raccontato” attraverso una attenta analisi storica proprio per evitare, come dice lo stesso Angelo Polimeno Bottai, che “gli affetti prendessero il sopravvento sulla verità storica … è stata davvero una grossa responsabilità”.
Il quadro che emerge dalle pagine del libro narra un giovane Bottai lontano, nei primi anni della giovinezza, dalla politica ma che poi, vivendo, con la sua famiglia, nello storico quartiere romano Macao, resta colpito dalla presenza e dalla prestanza dei militari.
Siamo a ridosso della Grande Guerra alla quale Giuseppe Bottai prende parte come volontario negli Arditi riuscendo a mettersi in luce per il suo ardimento che lo porterà a ricevere una medaglia d’argento ed una di bronzo al valor militare.
Alla fine della guerra conosce e frequenta Benito Mussolini “rimandone folgorato” – dice l’autore – legandosi a quello che diverrà il “duce” attraverso un “rapporto travagliato con quest’uomo non altissimo di statura ma imponente nel carattere e nel modo di essere”
Un legame che può essere racchiuso nel titolo della rivista che Giuseppe Bottai fonda nel 1922, Critica Fascista, (da ricordare che tra gli abbonati di tale rivista figura Antonio Gramsci) proprio a sancire un atteggiamento molte volte contrario dello stesso Bottai ad alcune scelte che condurranno quella che originariamente vuole essere una rivoluzione che vuole riportare ordine e legalità in un paese, l’Italia, attraversato da molteplici attività anarchico socialiste che portano a terre occupate e centinaia di scioperi, ad una vera e propria dittatura.
“Ci sono due anime nel fascismo: quella che incarna mio nonno, i revisionisti, e quella che fa capo a Roberto Farinacci, gli irriducibili” spiega con estrema chiarezza Angelo Polimeno Bottai precisando che l’intento della “fazione” a cui fa capo il nonno cerca di convincere il Duce a mettere le mani nelle riforme necessarie allo sviluppo del paese per farlo risorgere da quella vittoria dimezzata che è stata la fine del Primo Conflitto Mondiale.
Ed una profonda frattura, spiega ancora, avviene immediatamente dopo la notizia del rapimento del deputato socialista, Giacomo Matteotti, definito da Giuseppe Bottai il “più efferato, inumano e stupido delitto che si potesse commettere verso un uomo di parte avversa e contro l’idea che anima la nostra parte”; una vera e propria condanna che culmina nella frase “bisogna trovare i responsabile anche se fossero nelle alte sfere”.
Questo, ovviamente, come riportano le pagine del libro, pone lo stesso Giuseppe Bottai ai margini del regime che sta nascendo che non è “inviso alle grandi potenze”, spiega Angelo Polimeno Bottai, ma che non pensa minimamente ad una alleanza con la Germania che sta divenendo hitleriana.
Addirittura, spiega, “ci sono liti profonde tra la stampa italiana e quella tedesca” fino al punto che alla cacciata degli ebrei dalla Germania molti di questi addirittura arrivano nel nostro Paese ed è la guerra d’Etiopia, nella quale Giuseppe Bottai si arruola, diventa il “punto di non ritorno” che segna in modo inesorabile l’alleanza italo/tedesca.
Le sanzioni permettono ad Hitler di legare con un patto economico e sodale l’Italia di Mussolini determinando il fatto che, spiega l’autore, “l’innamoramento di Giuseppe Bottai verso il duce si incrina ma rimane una lealtà critica che non determina affatto la rottura del rapporto”.
Ed è in questo momento che la frattura con l’area degli irriducibili di Farinacci raggiunge punti davvero enormi arrivando all’approvazione delle Leggi Razziali.
Lo stesso Roberto Farinacci fa girare la voce che Bottai sia d’origine ebraica per estrometterlo ed il risalto che questa notizia ha a livello internazionale diventa sempre più grande (addirittura si trova in molti giornali francesi e tedeschi).
La scelta di Giuseppe Bottai, divenuto Ministro dell’Educazione, di applicarla in maniera dura diventa, al tempo stesso, “un’angoscia” ed una “responsabilità” necessaria.
La prova di questo suo momento difficile si ritrova nella corrispondenza riportata tra le pagine del libro ove un carteggio con l’allora vicepresidente dell’Unione delle Comunità Israelitiche d’Italia, l’avvocato Aldo R. Ascoli mostra l’apertura di Bottai verso gli ebrei italiani valuta la possibilità concreta di “concedere particolari benemerenze a famiglie di ebrei in cui qualcuno abbia acquisito meriti particolari, militari o civili”.
“Due parti in commedia” spiega Angelo Polimeno Bottai dimostrando, ancora una volta, il forte attaccamento di Giuseppe Bottai all’origine rivoluzionaria del fascismo di cui resta innamorato.
Le contrapposizioni con Farinacci aumentano esponenzialmente: Bottai redige, durante il mandato che lo vedo governatore della Capitale, i piani per la creazione di EUR 42, l’Esposizione Universale di Roma che si sarebbe tenuta nel 1942 (a ragione si crede che nessuno nei primi anni del ’30 pensasse ad una Guerra Mondiale), ed in antitesi al premio Cremona, Bottai da vita dapprima al premio Bergamo e successivamente manda in stampa la rivista Primato che diviene uno dei capisaldi della cultura italiana del momento.
Sulle pagine del “Primato. Lettere e arti d’Italia” scrivono le firme italiane più eccellenti, da Nicola Abbagnano a Galvano della Volpe, da Walter Binni a Mario Praz, da Dino Buzzati a Vasco Pratolini, passando per Quasimodo, Montale, Ungaretti, Guttuso ed un giovanissimo Eugenio Scalfari ebbe a dire “su il Primato potevo scrivere liberamente mettendo alle corde Farinacci”.
Un’oasi culturale che dimostra la libertà di pensiero di Giuseppe Bottai ed il suo vano tentativo di riportare il fascismo a quegli albori che erano rimasti nel suo animo rivoluzionario.
Oasi che, attraverso poi l’emanazione di quella che divenne la legislazione per la difesa delle opere d’arte italiane fino alla creazione dell’Istituto Centrale del Restauro, porta alla salvezza di un enorme patrimonio artistico del nostro paese grazie anche alla collaborazione di personalità del calibro di Giulio Caio Argan, in chiave e funzione antinazista concretizzandosi anche sul piano prettamente pratico.

Il libro si conclude con i tragici momenti che portarono al famoso 25 luglio 1943 dove una “dittatura” decreta una successione, una piena antitesi al concetto stesso di dittatura.
Giuseppe Bottai è uno di quelli che votarono a favore dell’Ordine del giorno Grandi e per questo, condannato in contumacia, dai tribunali della Repubblica Sociale, dapprima si rifugia in Vaticano fino a giungere poi sotto il falso nome di Andrea Battaglia a combattere vestendo la divisa della Legione Straniera per la liberazione della Provenza dalle truppe naziste.

Due momenti importanti da sottolineare orchestrati da due ex sindaci della città di Frascati: Roberto Eroli e Stefano Di Tommaso.
Quest’ultimo, attento ricercatore, legge una lettera scritta dal Ministro della Cultura Popolare, Alessandro Paolini, ed indirizzato al ministro dell’Educazione Giuseppe Bottai.

Stefano Di Tommaso con in mano la lettera indirizzata da Alessandro Paolini a Giuseppe Bottai

Roberto Eroli invece esorta Angelo Polimeno Bottai a ricercare, tra i diari del nonno Giuseppe, informazioni che possano fare ulteriore luce sul tragico bombardamento effettuato dagli alleati l’8 settembre 1943 della città di Frascati.

nella foto, da sx, Angelo Polimeno Bottai, Roberto Eroli ed Emanuela Bruni

Una serata che ha riportato i tantissimi presenti nei giorni ancora vivi di quel Ventennio Fascista.

Colpisce, e non poco, la frase dell’ultima di copertina del libro nella quale, Angelo Polimeno Bottai, scrive “Nato pochi mesi dopo la sua morte, Giuseppe Bottai purtroppo non l’ho mai incontrato. Un doppio dispetto del destino: come nipote e come giornalista. In questa seconda veste, tuttavia, posso raccontare chi è stato l’uomo che più di tutti ha rappresentato ragione e coscienza del 25 luglio 1943”.

il direttore de “Il Tuscolo” ed amico Fabio Polli con Angelo Polimeno Bottai

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