Clicca e condividi l'articolo
Tempo di lettura < 1 minuto
Redazione
La mafia si può e si deve combattere in tanti modi, anche condannando pubblicamente questo tipo di criminalità.
Proprio questo è lo scopo che vuole realizzare Papa Francesco attraverso la preghiera e la vicinanza a coloro che piangono i propri familiari uccisi dalle varie organizzazioni criminali.
Un modo per contribuire a costruire una cultura che metta i mafiosi ai margini della società.
Il Pontefice ha incontrato oggi pomeriggio, 700 familiari, in rappresentanza di circa 15 mila persone che hanno subito il dolore della perdita di un loro caro per mano delle mafie, e pregherà con loro in una veglia che si svolgerà a Roma nella chiesa di Gregorio VII.
A pregare con il Papa c'erano anche i familiari di alcuni degli uomini e donne della Polizia, che in tanti anni ha versato il suo tributo di sangue nella quotidiana battaglia contro le organizzazioni criminali.
La data dell'incontro non è casuale, infatti oggi è la "Giornata della memoria e dell'impegno per ricordare le vittime innocenti di tutte le mafie", promossa dalla fondazione Libera, che la celebra fin dal 1996.
E proprio il presidente di "Libera", don Luigi Ciotti, ha spiegato che "la disponibilità del Papa ad accompagnare i familiari a questo momento carico di dolore ma anche di speranza, è segno di un'attenzione e di una sensibilità che loro hanno colto sin dal primo momento.
La veglia con Papa Bergoglioè iniziata alle 17.30 e finirà alle 19 circa.
Correlati