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Redazione
Napoli / Latina – A conclusione delle indagini coordinate dalla Procura della Repubblica di Napoli -Direzione Distrettuale Antimafia, nella mattinata odierna i finanzieri del Nucleo di Polizia Tributaria di Roma e gli agenti della Polizia di Stato della Squadra Mobile di Latina hanno dato esecuzione a due ordinanze di custodia cautelare, disposte dal Giudice delle Indagini Preliminari del Tribunale di Napoli, nei confronti di sette persone, indagate per il delitto di associazione per delinquere finalizzata alla commissione di più reati di appropriazione indebita, con l'aggravante di aver agito al fine di agevolare l'associazione camorristica denominata dei C.-fazione S., nelle cui casse finivano parte dei proventi dell'attività associativa.
Contestualmente sono state eseguite decine di perquisizioni a San Cipriano d'Aversa (CE), Casal di Principe (CE), Cancello ed Arnone (CE), Bonito (AV), Calvi Risorta (CE), Castel Volturno (CE), Formia (LT), Santi Cosma e Damiano (LT), Minturno (LT).
Sono stati inoltre sottoposti a sequestro preventivo beni del valore complessivo di circa 1,5 milioni di euro.
In particolare, all'esito di complesse investigazioni – condotte anche attraverso intercettazioni telefoniche, finalizzate al riscontro di convergenti dichiarazioni di collaboratori di giustizia – sono state tratte in arresto persone ritenute di rilievo del sodalizio dei C.: i fratelli I. S. e A., il primo già detenuto, e D. P. S., già colpito da ordinanza cautelare per vicende connesse a reati di riciclaggio posti in essere da esponenti del clan dei casalesi in Emilia Romagna e nella Repubblica di San Marino.
L'operazione – denominata dagli investigatori "FUORI GIRI" in quanto ha accertato la commissione, in Italia, di plurime condotte di appropriazione indebita di autovetture di grossa cilindrata, poi esportate in Germania, ove venivano immatricolate dopo la falsificazione dei numeri identificativi (la cd punzonatura) e dei documenti di circolazione – appare significativa non solo per l'elevata caratura criminale delle persone colpite dalle misure restrittive, ma anche perché delinea in maniera netta e precisa gli interessi dell'organizzazione dei Casalesi nel sud pontino, attraverso il reinvestimento degli ingenti profitti derivanti dalle criminali attività perpetrate.
Dall'approfondimento di alcune dichiarazioni di collaboratori di giustizia, già appartenenti ai C. – fazione S., emergevano peraltro gli interessi di quella consorteria criminale nel settore della compravendita di autovetture di grossa cilindrata nelle zone di Cancello e Arnone (CE), di Latina e di Fondi, con la diretta supervisione di I. S. quale referente dell'associazione camorristica, dapprima per il gruppo B. e, successivamente, per le famiglie Z.- S..
Secondo l'ipotesi accusatoria, avvalorata dal provvedimento del Gip, gli indagati, per il raggiungimento degli scopi dell'associazione, si avvalevano di concessionarie di autovetture con sede a Minturno (LT) e a Cancello e Arnone (CE), oltre che di un'autoscuola sempre con sede a Cancello e Arnone (CE).
All'esito delle indagini, su richiesta dei magistrati della Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli, il Giudice delle Indagini Preliminari del Tribunale di Napoli ha disposto il sequestro:
delle quote societarie, beni immobili e rapporti finanziari riferibili agli arrestati;
delle quote societarie e conti correnti riferibili ad ulteriori 5 indagati;
di tutto il patrimonio aziendale riferibile alle n.4 società coinvolte negli illeciti,
per un valore totale di stima pari a € 1.400.000,00 circa.
Si è altresì provveduto al sequestro di varie unità immobiliari, di autoveicoli e di numerosissimi rapporti finanziari, nella disponibilità degli indagati.
Per l'esecuzione dei provvedimenti cautelari, il Nucleo di Polizia Tributaria di Roma e la Squadra Mobile di Latina sono stati affiancati dal Commissariato di Polizia di Formia, dalla Squadra Mobile di Caserta e dalla componente Pronto Impiego del Gruppo della Guardia di Finanza di Formia.
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