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Redazione
Terni – Nel tardo pomeriggio di ieri i militari della Stazione di Terni davano esecuzione ad un’ordinanza di applicazione di misura cautelare di allontanamento dalla casa familiare a carico di un cittadino rumeno 33enne domiciliato a Terni, autotrasportatore. Le indagini appuravano che dal 2007 il predetto sottoponeva la moglie 31enne ad una moltitudine di soprusi e sevizie anche davanti al figlio di 8 anni: calci, pugni, minacce di morte, in un’occasione tentando di soffocarla con un cuscino, pretendendo, senza riuscirci, che la donna si prostituisse con i vicini di casa per racimolare denaro.
L’uomo, inoltre, spesso privava la famiglia di qualsiasi sostentamento economico, inducendo la moglie a chiedere continuamente soldi alla madre per il cibo e gli indumenti.
Gli investigatori dell’Arma raccoglievano convergenti elementi di reità a carico dell’uomo sia dalle dichiarazioni delle due donne, sia dalle numerose conferme rese da parte del figlio, sentito con l’ausilio di una psicologa, che descriveva perfettamente i violenti comportamenti del padre ai quali aveva assistito suo malgrado.
Attese le risultanze investigative il giudice disponeva l’allontanamento immediato dell’uomo al fine di evitare che simili gravissimi comportamenti potessero provocare ancor più gravi conseguenze. Proprio grazie alla sensibilità manifestata dai Carabinieri nel relazionarsi con le deboli vittime di questa triste vicenda è stato possibile, dopo iniziali difficoltà, guadagnare la loro fiducia e convincerle a rivelare la loro durissima realtà domestica ove, ancora una volta, è emerso uno dei tanti “inferni quotidiani” in cui spesso anziani donne e bambini sono costretti a vivere.
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