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Grillo è riuscito a far passare, nella stragrande maggioranza degli utenti, l’idea che Renzi fosse un “giovane vecchio” mentre il neo presidente del Consiglio implorava un minuto di attenzione che non gli è stato affatto concesso
di Chiara Rai
Il nostro commento lascerà di stucco sicuramente i lettori che già pensano di conoscere le nostre sfumature alle critiche che rivolgeremo alla diretta streaming delle consultazioni tra Renzi e Grillo. Il dato di fatto è che Renzi è stato completamente fagocitato da Grillo come uno scolaro che si presenta impreparato all’interrogazione dell’anno. Se avessi scommesso avrei perso, perché già mi immaginavo un Renzi brillante che partiva in quinta pronto a prendere per i fondelli l’ex comico genovese che invece, con grande sorpresa, ha conquistato la scena e anche una bella carovana di consensi. Non bisognava giocare in difesa ma partire in attacco e restarvi fino alla fine della diretta.
Grillo è riuscito a far passare, nella stragrande maggioranza degli utenti, l’idea che Renzi fosse un “giovane vecchio” mentre il neo presidente del Consiglio implorava un minuto di attenzione che non gli è stato affatto concesso perché Grillo nella figura del “dittatore” ci sguazza bene, ci ha costruito la suo promo contro il giovinotto già sporco di retaggi e vecchie manovre, tra banchieri e grandi imprenditori che avrebbe alle spalle. Poco efficace la battuta renziana “esci da questo blog!”.
La verità è che Grillo si è preso sfacciatamente la scena e l’ha sostenuta trattando da povero novellino di età avanzata l’ex sindaco di Firenze che secondo Grillo sarebbe dovuto rimanere a fare il sindaco perché eletto sindaco dal popolo che invece non lo ha scelto come presidente del Consiglio.
Si può disquisire su tutto. Le modalità di Renzi, sebbene sia indubbio che rappresenta una novità ciclonica tutta da mettere alla prova, non hanno avuto l’effetot che invece ha sortito il Grande Urlatore. Non bisogna parlare di lavoro ma di reddito di ognuno, i tagli delle indennità, il risparmio energetico, reinventarsi la propria attività, insomma il genovese trituratore mediatico ha detto tutto e niente e ha dettato legge. “Non sono venuto qui per ascoltare” e il controcanto di un pietoso “Beppe, Bepp.., Be..” di Matteo che continuava a dargli del tu rilanciando una carta completamente prevaricata dall’asso di Grillo. Il rottamatore ha fatto proprio la figura del pugile suonato. Speriamo che questo scenario non si ripeta in altre sedi e in altre occasioni. Altrimenti, povero popolo di pecoroni!
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