Connect with us

Editoriali

VIGEVANO: EGIZIANO NON SI FERMA ALL'ALT DEI CARABINIERI, FUGGE E INIZIA UN ROCAMBOLESCO INSEGUIMENTO

Clicca e condividi l'articolo

Tempo di lettura 3 minuti Tra dicembre 2013 e febbraio 2014 sono già sei i cittadini egiziani arrestati dai Carabinieri al Comando del Cap. Rocco Papaleo tutti responsabili di furti ai danni di negozi

Pubblicato

il

Clicca e condividi l'articolo
Tempo di lettura 3 minuti
image_pdfimage_print

Redazione

Vigevano (PV) –  I Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile hanno arrestato per il reato di ricettazione Zariae Hani, nato in Egitto cl. 1980, di fatto senza fissa dimora, pregiudicato.

Nella circostanza il predetto, incappava in un posto di controllo, in questa via Pisani, mentre tentava di  immettersi in Corso Genova, alla guida di un’autovettura Ford Fiesta, risultata provento di furto avvenuto in  data 27 gennaio 2014 ai danni di una guardia giurata di Vigevano.  Alla vista della pattuglia operante, non ottemperava all’alt imposto dai militari e a forte velocità si dava alla fuga percorrendo le vie cittadine. Il malvivente, per nulla intimorito dai militari che a bordo della gazzella si erano posti al suo inseguimento e che lo tallonavano a  breve distanza, intimandogli di fermarsi con ripetuti lampeggi ed utilizzando i dispositivi luminosi e acustici, giunto all’incrocio di intersezione tra via Toscanini, via Della Pressa, via Pompei e  via Garbiglia, imboccava via della Pressa in direzione del Corso Torino ma, nel compiere tale manovra, perdeva il controllo del veicolo andando a terminare la corsa, in modo violento contro un cancello di un’abitazione di quella via. Cercava ancora di scappare tamponando due auto in sosta una Renaul Clio ed una Mini Rover  regolarmente in sosta.  Ripartiva, ma sbandando andava a cozzare contro un altro cancello. Il  violento  urto  faceva  perdere   al conducente il  controllo  dell’autovettura  che andava a impattare, dopo aver percorso vari metri, contro un muro di un passo carraio ubicato al civico nr. 34 di via Della Pressa – condominio “Gabbiano”. L’urto risultava di una violenza tale che, malgrado arrestasse la marcia del veicolo, faceva aprire il cancello. Immediatamente si apriva lo sportello lato guida e vi usciva un uomo di etnia magrebina che iniziava a correre in direzione del corso Torino. Il capo equipaggio del NORM sceso dalla vettura si poneva all’inseguimento del soggetto, a piedi. Nel tentativo di garantirsi l’impunità il fuggiasco proseguiva la sua corsa a piedi, anche raggiungendo i tetti di alcune abitazioni presenti. Il capo equipaggio del N.O.R.M.  raggiungeva il fuggitivo e al termine di una colluttazione lo riusciva a bloccare. ZARIAE Hani ultimati gli accertamenti fotodattisoloscopici, risultava di nazionalità egiziana, con a carico numerosi alias, sprovvisto dei documenti d’identificazione ed irregolare sul territorio nazionale. Risultava altresì che l’egiziano, che si dichiarava cittadino svizzero ed in possesso di una richiesta di regolarizzazione proprio per il territorio elvetico, era in realtà ricercato per vari furti anche nel paese d’oltralpe. Venivano svolti accertamenti con la polizia del Canton Ticino che verificava che il documento dell’Egiziano era scaduto e comunque non valido e che appunto era ricercato. Nel corso dell’operazione venivano perquisiti alcuni domicili in Vigevano ed Abbiategrasso risultati in passato utilizzati da ZARIAE. 

Nell’occorso, il militare  riportava una contusione alla mano e ginocchio sinistri, giudicato dai sanitari dell’ospedale civile di Vigevano guaribile in gg. 5 (cinque) s.c.. Contestualmente, il prevenuto veniva deferito in stato di libertà anche per il reato di lesioni personali,  (art. 582 c.p.) e per violazione delle norme inerenti gli stranieri (art.10 bis d.l. 286/98). Il veicolo Ford Fiesta, previo riconoscimento è stato restituito all’avente diritto. Il fermato, terminate le formalità procedurali e’ stato associato presso la Casa Circondariale di Pavia  a disposizione dell’A.G.. Sono in corso accertamenti sul conto del ladro egiziano, e i Carabinieri di Vigevano ritengano che appartenga ad una banda dedita ai furti ai danni di abitazioni ed esercizi commerciali operante in zona.

A tale proposito è bene evidenziare che tra dicembre 2013 e febbraio 2014 sono già sei i cittadini egiziani arrestati dai Carabinieri al Comando del Cap. Rocco Papaleo tutti responsabili di furti ai danni di negozi di questo e di Abbiategrasso. 
 

Continua a leggere
Commenta l'articolo

Leave a Reply

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

Editoriali

Corsi di recupero per i debiti formativi: dettagli ed efficacia

Pubblicato

il

Clicca e condividi l'articolo
Tempo di lettura 2 minuti
image_pdfimage_print


Ogni scrutinio di classe è diverso e proprio per questo possono essere decretate promozioni, bocciature o sospensioni di giudizio, nonché i cosiddetti debiti formativi.

In questo articolo non si vuole tanto commentare la decisione di dare 1 o 2 o 3 debiti formativi in una o più discipline, quanto l’efficienza dei corsi formativi che dovrebbero aiutare lo studente, in sospensione di giudizio, a ripassare la materia/e per poi dare l’esame “riparativo” da fine agosto a inizio settembre.

La regola ministeriale sancisce che chi “salda” il debito/i passa all’anno scolastico successivo e chi non lo supera dovrà ripetere l’anno.

Quello che spesso ci si domanda, tra docenti, è quanto l’alunno riesca a comprendere dal corso formativo e quanto sia utile lo studio individuale.

Sicuramente, il corso formativo aiuta l’alunno a ristudiare i punti di fragilità della disciplina in cui ha il debito, ma un buono studio individuale può rendere maggiormente efficace il recupero.

In questo caso, sarebbe necessario avere un’insegnante esterno che possa aiutare lo studente a focalizzarsi sui punti chiave svolti a lezione.

Essenzialmente, per questi motivi sarebbe idoneo:

  • 1. Focalizzare per memorizzare, ma anche per comprendere;
  • 2. Produrre uno schema riassuntivo sugli argomenti che appaiono più fragili da apprendere;
  • 3. Leggere gli schemi e i riassunti ad alta voce;
  • 4. Non darsi un tempo nello studio poiché ogni persona ha i suoi di tempi;
  • 5. Ripetere i concetti chiave più e più volte;
  • 6. Passare ad argomenti successivi;
  • 7. Produrre testi o comprensioni scritte per esercitarsi;
  • 8. Nella fase finale ripassare tutto a scaglioni.

Pertanto, costruirsi uno schema mentale è molto utile sia per l’alunno che per l’insegnante che, caso mai segue, individualmente il ragazzo/a.

Ecco, secondo questa progettualità di recupero, lo studente con debito/i potrebbe arrivare a risultati efficaci e fare “bella figura” davanti alla commissione di recupero. Tuttavia, la proposta vincente è si ai corsi formativi, ma anche un grande si allo studio individuale oppure accompagnato da un docente in rapporto 1/1.

Continua a leggere

Editoriali

La linguistica italiana: qual’è l’elemento che si oppone al suo cospetto?

Pubblicato

il

Clicca e condividi l'articolo
Tempo di lettura 2 minuti
image_pdfimage_print


La lingua italiana nel corso dei secoli ci ha lasciato poemi, trattati, racconti e storie che al giorno d’oggi necessitano di essere interpretati da esperti ( o non ) per poterli conoscere nella loro anima. Pensiamo alla Divina Commedia di Dante Alighieri nella versione volgare dell’italiano … ecco in questo caso per interpretarla dobbiamo “tradurla nell’italiano che si parla oggi”.

Gli studiosi, i docenti possono tradurla, ma chi non è erudito o non possiede le strumentazioni adatte (vocabolari, la conoscenza della storia della lingua italiana etc …) fa sicuramente più fatica a comprenderne il significato.
Tutto quello che la lingua italiana ci ha lasciato necessita di essere analizzato poiché come primo requisito per una giusta comprensione del poema è sapere quando è stato scritto? dove è stato scritto (in quale paese)? che influenze ha subito da parte di altre lingue? quale storia c’è dietro a quel racconto?

Parlare di interpretazione linguistica è banale, si necessità di una vera e propria traduzione, ad esempio dall’italiano volgare del 1200 a quello del 1800.
Ogni epoca ha delle caratteristiche linguistiche in termini diacronici che nessuno può modificare.

Come reca il titolo dell’articolo esiste un elemento che si oppone alla pura lingua italiana (così come la conosciamo oggi): il dialetto.

In molti paesi della nostra penisola il dialetto è conservato e tutt’ora oggi si mantiene vivo. Questo accade sia al nord, al centro che al sud Italia.

L’utilizzo del dialetto, considerato una lingua a tutti gli effetti, è molto in voga in Italia poiché molte persone vogliono mantenere le proprie origini e, non solo, anche la propria unicità/identità. Per tali motivi, assolutamente non banali, la lingua italiana si confronta anche con i vari dialetti.

La dialettofonia rappresenta il suono delle parole di un determinato registro linguistico tipico di una parte della nostra Italia. A volte il solo aspetto fonetico delle parole dialettali ci permette di riconoscere, ad esempio, da quale regione arriva quella tal persona.
Il dialetto “ricalca”, in senso figurato, uno stemma che ciascuno di noi porta nel suo DNA e che non può cancellare. Tuttavia, se una persona non parla il suo dialetto non vuol dire che non gli piaccia o che non sa esprimersi, ma semplicemente possono esserci delle abitudini pregresse che non gli consentono di utilizzare il dialetto.

Solitamente questo è il caso dei giovani d’oggi che preferiscono gli slang ai codici linguistici del proprio dialetto. Una caratteristica sicuramente positiva è mantenere vive le forme dialettali a favore di un loro utilizzo altrettanto diffuso.

Continua a leggere

Editoriali

Un anno senza Silvio Berlusconi

Pubblicato

il

Clicca e condividi l'articolo
Tempo di lettura < 1 minuto
image_pdfimage_print

Era il maggio del 2016, mancavano pochi giorni alla sfida tra Beppe Sala e Stefano Parisi candidati sindaco di Milano.
Io ero un “semplice” candidato nel municipio 8 ove ero residente.
Una serata elettorale come tante io, ovviamente, giacca e cravatta come “protocollo detta”.
Si avvicina un amico e mi fa: vuoi venire a salutare il presidente?
Io tentenno – non lo nascondo, mi vergognavo un po’ – lo seguo entro in una stanza.
Presenti lui, il presidente, Maria Stella Gelmini, il mio amico ed un altro paio di persone.
Presidente lui è Massimiliano Baglioni è uno dei candidati del nostro schieramento, dice il mio amico.
Il presidente mi stringe la mano mi saluta e con un sorriso smagliante mi chiede:
Cosa pensa di me?
Ed io, mai avuti peli sulla lingua, rispondo:
Presidente non mi è particolarmente simpatico, lo ammetto, ma apprezzo in Lei quella Follia che ci unisce in Erasmo da Rotterdam.
Sorride si gira verso la Gelmini e dice:
Mary segna il numero di questo ragazzo, mi piace perché dice ciò che pensa.
Si toglie lo stemma di Forza Italia che aveva sulla giacca e lo appende sulla mia.
Non lo nascondo: sono diventato rosso.

Oggi, ad un anno dalla morte di Silvio Berlusconi riapro il cassetto della mia memoria per ricordare questo italiano che ha fatto della Follia un impero economico, una fede calcistica, una galassia di telecomunicazioni.
Conservo con cura quella spilla simbolo di  un sogno, simbolo di libertà.
Grazie ancora, presidente, ma si ricordi: non mi è, ancora oggi, simpatico.

Continua a leggere

SEGUI SU Facebook

I più letti