Connect with us

Politica

Sovraffollamento carceri, Marco Silvestroni (FdI) interroga il ministro della Giustizia

Published

on

Clicca e condividi l'articolo
Tempo di lettura 3 minuti

“Nell’ultimo anno il sovraffollamento nelle carceri del Lazio ha raggiunto percentuali da capogiro ed è diventata una vera e propria emergenza che provoca quotidianamente problemi di sicurezza ai danni degli agenti di polizia penitenziaria. In particolare gli istituti penitenziari di Velletri e di Roma sono ormai al collasso con l’aggravante di una significativa carenza di personale. Una condizione più volte denunciata dai sindacati di polizia penitenziaria a cui però non è mai arrivata una adeguata risposta. Fatti di cui il Ministro della Giustizia Bonafede non possiamo credere non sia a conoscenza. Ma sapere non basta, è urgente intervenire. Per questo nella mia interrogazione ho chiesto a Bonafede quali iniziative ritenga di adottare per dare risposte congrue agli agenti di polizia penitenziaria e soprattutto quali azioni urgenti intenda mettere in campo per consentire loro di svolgere il proprio ruolo in condizioni adeguate. La sicurezza è una priorità su cui non si e può e si non si deve derogare” così il deputato di Fratelli d’Italia, Marco Silvestroni ha illustrato l’interrogazione parlamentare da lui sottoscritta e depositata ieri.

Il testo dell’interrogazione dell’On. Marco Silvestroni (FdI)

Al Ministro della giustizia – Per sapere – premesso che:

nel Lazio dal 2016 al 2017 l’aumento di detenuti è stato calcolato in 108 unità; il sovraffollamento nei 14 istituti penitenziari del Lazio, dove al 31 dicembre 2017 sono stati contati 6.237 detenuti rispetto a una capienza regolamentare di 5.258 unità è diventata una questione di sicurezza;

il bilancio delle aggressioni negli istituti penitenziari risulta direttamente proporzionale al sovraffollamento, e, in particolare, preoccupa il sovraffollamento negli istituti di: Viterbo (+176); Cassino (+121); Frosinone (+76); Civitavecchia ( +62); Rebibbia (+53 per la sezione femminile); Rebibbia (+250); Regina Coeli (+318); Velletri (+139), Latina (+ 51) Rieti( +69);

le ragioni di tale situazione, così come nel resto delle carceri italiane, oltre al sovraffollamento, sono da ricercarsi principalmente nell’inadeguatezza delle strutture e nella ormai cronica carenza di personale della polizia penitenziaria;

a Velletri, come anche a Roma, gli istituti penitenziari sono ormai prossimi al collasso e la situazione lavorativa degli agenti di polizia penitenziaria è diventata inaccettabile, come confermato anche dagli ultimi fatti di cronaca relativi alle continue aggressioni a danno degli agenti;

i più colpiti da questa situazione emergenziale, oltre gli agenti di polizia penitenziaria, sono i pochi addetti impiegati nelle carceri, gli educatori e gli psicologi, continuamente sotto pressione e a rischio per la propria incolumità personale;

nel carcere di Velletri, addirittura, a causa della carenza di personale non si è potuto provvedere all’apertura di un nuovo padiglione appena completato;

E’ recentisima l’ennesima aggressione nel carcere di Velletri da parte di un detenuto di nazionalità Algerina a scapito di tre agenti entrambi refertati con 10 giorni di prognosi. A dare la notizia questa volta è stato direttamente il segretario OSPP (Organizzazione sindacale autonoma Polizia Penitenziaria) che ribadisce che senza interventi dalla parte politica al fine di ripristinare l’ordine e la sicurezza negli Istituti penitenziari si corre il rischio di trascorrere una estate di fuoco.

la legge 15 dicembre 1990, n. 395, ha istituito il Corpo di polizia penitenziaria che svolge compiti di polizia giudiziaria, pubblica sicurezza e gestione delle persone sottoposte a provvedimenti di restrizione o limitazione della libertà personale, partecipa al mantenimento dell’ordine pubblico, e svolge attività di polizia giudiziaria e pubblica sicurezza anche al di fuori dell’ambiente penitenziario;

il quadro normativo sinteticamente descritto assegna al personale della polizia penitenziaria funzioni ben più ampie di quelle di sicurezza dei centri detentivi, addirittura il personale viene a volte impiegato per garantire la sicurezza dei varchi dei palazzi di giustizia, sottraendo il poco personale alla sicurezza delle carceri -:

se sia a conoscenza dei fatti esposti, specie in relazione agli atti posti in essere in danno al personale della polizia penitenziaria di Velletri;

quali iniziative abbia adottato, o ritenga di adottare, al fine di garantire negli istituti penitenziari italiani una adeguata dotazione di agenti di polizia penitenziaria, con priorità nelle carceri del Lazio di Velletri e Rebibbia;

in che modo intenda intervenire per tamponare nell’immediato il problema legato alla carenza di agenti di polizia penitenziaria e per prevenire il verificarsi di eventi tragici.