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Nel pietoso "palleggio" di responsabilità una cosa è certa: tra quelli che oggi sono in gita in India per vedere l'attrazione del momento c'è chi ce l'ha spediti per la prima volta, per la seconda e pure la terza, e sempre per soddisfare gli interessi del momento e degli amici degli amici.
di Luca Marco Comellini
Sul caso dei Marò, basta con le sceneggiate dei gitanti "last minute" dalla solidarietà pelosa. La verità va accertata. Quante inutili e tardive peroccupazioni per la sorte dei due marò. È chiaro che la situazione non sembra più essere recuperabile e che i due militari verranno rispediti in Italia, peccato che non sappiamo ne come ne quando. Comunque, adesso, proprio per il rispetto che è dovuto ai due militari e alle due vittime la verità deve essere accertata e per farlo serve un processo, ma prima ancora servono i capi di imputazione. In questi giorni sono molti quelli che parlano di azioni, di tecniche giudiziarie, interventi segreti e mirabolanti, di blitz e altre amenità da interventismo del ventennio che è meglio non ripetere.
Nel pietoso "palleggio" di responsabilità una cosa è certa: tra quelli che oggi sono in gita in India per vedere l'attrazione del momento c'è chi ce l'ha spediti per la prima volta, per la seconda e pure la terza, e sempre per soddisfare gli interessi del momento e degli amici degli amici. Poi c'è anche chi li vorrebbe candidare alle europee e interrompere i rapporti con l'India ma questa è la solita trovata pubblicitaria di chi non ha più argomenti per giustificare le proprie responsabilità di quando faceva il
ministro della difesa. E quindi, per ricordargliele, e ricordarle ai più distratti, mi sembra opportuno riportare alcuni dei passaggi salienti del comunicato che la Confederazione Italiana Armatori (Confitarma) diramò il 13 luglio 2011 per ringraziare il governo Berlusconi e l'allora ministro della difesa, La Russa: "il consiglio della confederazione armatoriale, riunitosi a Verona presso la sede Unicredit, ha espresso vivo apprezzamento per l'azione del ministro della Difesa, Ignazio La Russa, grazie alla quale sono state approvate le misure per la difesa attiva delle navi contro gli atti di pirateria, da tempo sollecitate da Confitarma e si concludeva con un chiarissimo "Siamo grati al governo e al ministro La Russa per aver compreso l'urgenza delle nostre richieste, peraltro condivise anche da tutti gli schieramenti politici in Parlamento". Ai gitanti "last minute" e all'opinione pubblica voglio ricordare che quelle norme antipirateria i radicali non le votarono e gli emendamenti che presentarono per cancellarle dal testo del decreto di rinnovo delle missioni internazionali furono sistematicamente respinti..
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