Costume e Società
Mercato San Severino, il magico ritorno di una manifestazione antica
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MERCATO SAN SEVERINO (SA) – Città in festa a Mercato San Severino dove lo scorso fine settimana il centro storico si è trasformato in una vera e propria cittadella medioevale ospitando la prima edizione di una fiera dai sapori antichi che si è tenuta addirittura nel 1303.
Aperte tutte le attività commerciali sull’incantevole corso e vie limitrofe di Mercato San Severino
Una cornice festosa e rinnovata soprattutto per la fruibilità ottenuta grazie alla predisposizione dell’isola pedonale nei fine settimana. E per l’occasione è tornata in città, seppur temporaneamente, la sacra Reliquia di San Tommaso D’Aquino, conservata nella chiesa di San Domenico di Salerno dove farà poi ritorno. Si tratta della mano destra del santo che venne amputata dopo 14 anni dalla sua morte su richiesta della sorella Teodora, moglie di Ruggero Sanseverino, alla quale venne consegnata. Teodora la fece quindi riporre nella cappella del suo castello di San Severino e da lì fu poi trasferita a Salerno nella chiesa di San Domenico.
Il Castello Medievale di Mercato San Severino e’ uno dei più importanti dell’Italia meridionale
Per lungo tempo sede della famiglia dei Sanseverino. Da ricordare l’episodio che narra che nella cappella del castello S. Tommaso, recatosi a trovare la sorella Teodora, sposa di un Sanseverino, ebbe l’ultima visione prima della morte che lo colse sulla strada per la Francia, dove si dirigeva in qualità di ambasciatore del Papa.
Una tre giorni, dunque, durante la quale la città di Mercato San Severino ha rievocato il suo illustre passato
Una manifestazione che ha visto il patrocinio dall’Amministrazione Comunale guidata dal Sindaco Antonio Somma, dove Vincenza Cavaliere assessore alla cultura e al turismo è riuscita a coinvolgere oltre che alle associazioni, scuole e storici del territorio, anche le amministrazioni comunali di Baronissi, Fisciano, Castel San Giorgio, Siano, Bracigliano e Marsico.
Vincenza Cavaliere: “Importante fare rete”
“È importante fare rete – ha detto Cavaliere – affinché le attività culturali acquisiscano la giusta importanza e determinano la crescita del territorio”. Obiettivo raggiunto quindi nel valorizzare la storia della città mettendo in risalto anche le bellezze paesaggistiche ed i talenti locali.
Il video servizio andato in onda il 28/06/2018 a Officina Stampa
Irene Tagliente
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Costume e Società
Il magico Maestro della Pizza a Fregene: un tributo di Francesco Tagliente a un pizzaiolo straordinario
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15 Luglio 2024![](https://www.osservatoreitalia.eu/wp-content/uploads/2024/07/IMG_5243.jpeg)
Il Prefetto Francesco Tagliente ha recentemente condiviso sulla sua pagina Facebook una commovente testimonianza, raccontando l’incredibile esperienza culinaria vissuta al ristorante Back Flip Da Moisè di Fregene. Questo racconto non è solo un omaggio a una pizza straordinaria, ma anche un tributo a Michelangelo, il pizzaiolo settantaquattrenne la cui dedizione e passione hanno trasformato un semplice piatto in un’opera d’arte.
Seduto al ristorante con sua moglie Maria Teresa, Tagliente ha descritto la pizza come “la migliore che abbia mangiato negli ultimi cinquant’anni”. Tuttavia, ciò che ha reso questa esperienza davvero speciale è stata la scoperta della storia dell’uomo dietro la pizza. Michelangelo, un ex contadino che si sveglia ogni mattina all’alba per curare il suo orto, dedica le prime ore del giorno alla coltivazione delle piante e alla cura della famiglia. Solo dopo queste attività, si prepara per andare al ristorante e mettere tutto se stesso nella preparazione della pizza.
L’Arte di Michelangelo: Tradizione e Passione
Michelangelo non è solo un pizzaiolo, ma un vero e proprio maestro dell’arte culinaria. La sua vita semplice e laboriosa, fatta di dedizione e umiltà, è un esempio di come l’amore per il proprio lavoro possa trasformare un piatto comune in un’esperienza indimenticabile. La sua capacità di fondere la tradizione contadina con la sapienza artigianale nella preparazione della pizza è un’arte rara e preziosa.
Tagliente ha scritto: “La dedizione e l’umiltà di quest’uomo, che dalla vita contadina riesce a creare una delle migliori pizze che abbia mai assaggiato, mi hanno colpito profondamente. Il suo nome rimane anonimo, ma la sua storia di passione e impegno è qualcosa che merita di essere raccontata.”
L’Umanità di Francesco Tagliente
Il racconto del Prefetto Tagliente non solo mette in luce le straordinarie qualità culinarie di Michelangelo, ma riflette anche le qualità umane dello stesso Tagliente. Conosciuto per la sua sensibilità e il suo impegno sociale, Tagliente ha sempre dimostrato un profondo rispetto per le storie di vita quotidiana e per le persone che con il loro lavoro contribuiscono a rendere speciale ogni momento.
La sua capacità di cogliere e apprezzare la bellezza nascosta nei gesti quotidiani e nelle storie semplici rivela un’anima attenta e sensibile, sempre pronta a riconoscere il valore degli altri. Il tributo a Michelangelo è un’ulteriore testimonianza della sua umanità e del suo desiderio di dare voce a chi, con passione e dedizione, arricchisce la vita di chi lo circonda.
Un Esempio di Vita
La storia di Michelangelo, come raccontata da Tagliente, è un potente promemoria di come la passione e l’impegno possano elevare il lavoro quotidiano a forme d’arte. “La sua pizza è un capolavoro che continuerà a risuonare nei miei ricordi, così come la sua storia di dedizione e umiltà,” ha scritto Tagliente, riconoscendo il valore di un uomo che, nonostante l’età e la fatica, continua a regalare momenti di gioia e piacere attraverso la sua cucina.
Questo tributo non è solo un omaggio a un pizzaiolo straordinario, ma anche un invito a riflettere sull’importanza del lavoro fatto con passione e amore. Grazie, Michelangelo, per averci mostrato che dietro ogni grande piatto c’è una grande storia, fatta di lavoro, passione e amore per la semplicità. E grazie, Francesco Tagliente, per aver condiviso con noi questa storia ispiratrice, ricordandoci di apprezzare le piccole grandi cose della vita.
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