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7 anni faon
POMEZIA (RM) – A Pomezia, a distanza di qualche ora dall’esito delle consultazioni del ballottaggio, tra il 5 Stelle Adriano Zuccalà e il candidato di centrodestra Pietro Matarese, che consegnerà un nuovo sindaco a Pomezia, due avvenimenti che potrebbero rivelarsi determinanti per la scelta finale del nuovo primo cittadino.
Di fatti CasaPound ha invitato i suoi elettori a votare in favore di Adriano Zuccalà. Anche se gli esponenti della tartaruga frecciata rimarcano la loro distanza dai pentastellati come chiosa il candidato sindaco Roberto Camerota: “Il centrodestra di Pomezia rappresenta la peggiore vecchia politica e non possiamo assolutamente sostenerlo, per questo invitiamo i nostri elettori a votare M5S al ballottaggio”. Notizia non da poco dato che la loro percentuale che si attesta intorno all’1,4% potrebbe risultare decisiva.
È quanto emerge dai verbali dell’inchiesta denominata “Rinascimento” nella quale è interessato Luca Parnasi, l’ormai noto costruttore che avrebbe atteso l’esito delle comunali di Pomezia all’uopo di ricevere il via libera a Campo Jemini. Proprio qui avrebbe voluto una lottizzazione su 185 ettari di terreno attraverso la Dea Capital Sgr. Ciò si sarebbe concretizzato in un’enorme colata di cemento passata facilmente con l’aiuto di un “governo amico”.
Vi è poi un’intercettazione di Stefano Sonzogni, avvocato dell’ex Presidente di Acea Luca Lanzalone, che al telefono con un collega afferma: “Sì adesso guarda a maggior ragione bisogna vedere come finiscono le elezioni. Perché Pomezia è tutto legato al risultato elettorale… cioè Marino è in carica il sindaco va beh e quindi da quel punto di vista volendo secondo me si può anche… , come di… la cosa sta in piedi in ogni caso… appunto come come dici tu… c’è il Governo, c’è tutto… Pomezia è ovviamente molto legato a cosa succede con la nuova amministrazione che viene eletta”.
Anche se la trama di Parnasi e Lanzalone è stata bruscamente sferzata dagli arresti avvenuti a solo 11 giorni dal ballottaggio che vede proprio il candidato M5s come aspirante futuro sindaco, risulta che Lanzalone già conoscesse Pomezia dove la Giunta grillina aveva deliberato l’ingresso di Acea con due anni di anticipo e con un aumento del 60% sulle bollette. Il giudice delle indagini preliminari Maria Paola Tomaselli proprio in merito a tale intercettazione mette nero su bianco come i due professionisti “hanno assoluta consapevolezza che l’intervento richiesto è soprattutto di natura politica, in ragione della appartenenza del Lanzalone all’orbita del Movimento Cinque Stelle, dal che il conferimento dell’incarico rappresenta la modalità con la quale compensare l’attività, quantomeno, di avvicinamento degli amministratori delle aree geografiche dove insistono gli interessi imprenditoriali del Parnasi, al fine evidente di ottenere un trattamento di favore. È infatti chiaro dal tenore della conversazione, anche in relazione agli espliciti riferimenti fatti dagli interlocutori al colore delle amministrazioni comunali di Marino e Pomezia ed alla prossima formazione di un governo a presenza Cinque Stelle, che l’attività che da loro dovrà essere svolta non sarà tecnica, ma di mediazione e diretta interlocuzione con le amministrazioni comunali preposte al rilascio delle autorizzazioni richieste o all’approvazione dei progetti, al fine di consentire il superamento degli ostacoli a ciò frapposti. In tale ottica, quindi, se nessun problema vi è per il Comune di Marino, già amministrato dai Cinque Stelle, l’avvento di un governo con la partecipazione del Movimento potrebbe risolvere qualsivoglia difficoltà in relazione al Comune di Pomezia, al di là dell’esito delle prossime elezioni comunali”.
Gianpaolo Plini
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