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Cronaca

Bari, colpo ai clan Mercante – Diomede e Capriati: 104 arresti

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BARI – Il 18 giugno 2018 a Bari e in varie località del territorio nazionale è stata eseguita un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di 104 soggetti indagati per associazione di tipo mafioso, tentato omicidio, rapina, sequestro di persona, detenzione di armi, lesioni personali con aggravante mafiosa, violazione della misura della sorveglianza speciale di p.s.. Al centro delle indagini della DDA di Bari e dei Carabinieri del Ros, i vertici dei clan “Mercante-Diomede” e “Capriati” attivi in Bari e nelle province di Bari e Barletta-Andria-Trani.
L’odierna operazione antimafia è stata denominata “Pandora”, e costituisce l’importante conclusione di un articolato e laborioso percorso investigativo finalizzato a contrastare l’attività mafiosa nel barese e nord barese.
L’inchiesta ha evidenziato il crescente e significativo ruolo assunto dai clan “Mercante-Diomede” e“Capriati”, federati tra loro, nel panorama criminale pugliese, entrambi caratterizzati:
 da una struttura gerarchizzata in cui sono delineati i ruoli e compiti degli affiliati;
 dall’imposizione di rigide regole interne e del connesso rispetto delle gerarchie;
 dal controllo militare del territorio – coincidente totalmente o parzialmente con quello dei
quartieri del centro abitato di Bari in cui sono esercitate le attività illecite;
 dall’operatività delle articolazioni presenti in vari comuni della provincia di Bari e Barletta-
Andria-Trani;
 dal ricorso ai rituali di affiliazione promossi, diretti ed organizzati dai componenti che
all’interno del sodalizio rivestono la qualità di “padrini”, a favore dei “figliocci”, questi
ultimi tenuti in linea di principio ad eseguire gli ordini e le disposizioni dei primi, rituali
distinti in:
 “battesimo”, con cui veniva conferita la “personalità mafiosa” necessaria per agire
nell’ambito del consorzio con pienezza di diritti e doveri;

– 2 –

 “movimento” con il quale all’affiliato viene conferita la “dote” ovvero promosso ai vari gradi superiori 1 , eseguito spesso anche con la presenza di soggetti “attivati” di sodalizi alleati, funzionali a stabilire un posizionamento nell’organigramma del clan, entrambe celebrate da un organismo, denominato “capriata”, costituito da soggetti già
camorristicamente “attivati”;
 dall’uso interno e dalla rappresentazione esterna della metodologia mafiosa;
 dall’oggettiva forza intimidatrice sprigionata dal sodalizio sul territorio.

L’indagine ha consentito con riferimento:
 al clan “Mercante-Diomede” di:
 attribuire inequivocabilmente il ruolo di capo e organizzatore del sodalizio all’indagato Mercante Giuseppe e al suo alter ego Diomede Nicola;

 individuare le articolazioni e i relativi componenti operanti:
• in Bari, con riferimento ai quartieri “Libertà”, “Carrassi-San Pasquale”;
• nei comuni baresi di Bitonto, Triggiano-Adelfia, Altamura-Gravina in Puglia;
 documentare le convergenze e i rapporti con i clan “Parisi” e “Di Cosola”;
 riscontrare la permanenza della storica e ciclica conflittualità con il clan “Strisciuglio”;
 acclarare le cointeressenze e la mutua assistenza con il clan “Capriati”;
 ricostruire gli “interessi” perseguiti dall’associazione, quali: l’usura, la ricettazione ed altri
reati contro il patrimonio, con particolare riferimento ai furti in abitazioni;
l’imposizione/installazione delle slot-machine negli esercizi pubblici; il possesso di armi e lo
spaccio di stupefacenti;

 documentare l’appartenenza al clan “Mercante – Diomede” di De Blasio Roberto, imprenditore nel settore della sicurezza privata, attuale membro del consiglio direttivo della f.a.i. – antiracket di Molfetta associazione regionale, quale vice presidente, indagato per associazione di tipo mafioso;
 identificare tra l’altro i responsabili:
• del tentato omicidio di Conte Domenico, elemento apicale dell’articolazione dei “Capriati” operante in Bitonto (Ba), commesso in quel centro abitato l’8.09.2013, nonostante il rapporto federativo esistente tra i sodalizi mafiosi baresi di riferimento;
• dell’aggressione fisica a un detenuto nell’area passeggio del carcere di Lecce, al quale
venivano cagionate lesioni personali;
 al clan “Capriati” di:
 accertare la permanenza attuale del clan Capriati e la conferma del ruolo verticistico/decisionale di Capriati Antonio e dei nipoti Capriati Domenico e Capriati
Filippo, nonostante lo stato detentivo (non destinatari del provvedimento cautelare in argomento);
 riscontrare la coesione interna anche a fronte dello stato di detenzione dei suoi affiliati;
 acclarare il rapporto di interazione con il clan “Mercante-Diomede”;

– 3 –

 documentare la rinnovata capacità di espansione e operatività sul territorio barese;
 delineare l’organigramma delle articolazioni presenti:
• nel quartiere “San Nicola-Bari vecchia” (storica roccaforte del sodalizio) e “San
Girolamo” di Bari;
• nei comuni baresi di Bitonto-Triggiano-Valenzano;
• nel comprensorio del nord barese (Terlizzi, Ruvo di Puglia, Corato, Bisceglie e Trani) i
cui responsabili sono stati identificati negli indagati Amoruso Domenico, Baldassarre
Gioacchino e Conte Domenico;
1 “PICCIOTTERIA”, “CAMORRA”, “SGARRO”, “SANTA”, “VANGELO”, “TRE QUARTINO”, “DIRITTO AL
MEDAGLIONE”, “DIRITTO AL MEDAGLIONE CON CATENA”.

 identificare gli autori:
• del tentato omicidio di un affiliato al clan “Strisciuglio”, commesso il 12.05.2011 in Bari-
San Paolo;
• del tentato omicidio di un individuo, organico al clan “Strisciuglio”, commesso il 12.05.
2011 in Bari-San Paolo;
• della rapina a mano armata e contestuale sequestro di persona in danno dei conducenti di
un autoarticolato della TNT, commessa il 04.11.2011 nella provincia di Bari.
Inoltre, sono stati documentati i rapporti tra i clan mafiosi “Mercante-Diomede” e “Capriati” con
esponenti della criminalità organizzata di altre aree della Puglia, con particolare riferimento alla:
– società foggiana (il boss Mercante Giuseppe è stato affiliato dal noto capomafia foggiano
Rizzi Giosuè, detto “il papa”, ucciso nel 2011 a Foggia, con il quale il Mercante ha mantenuto
rapporti fino alla sua morte);
– sacra corona unita di Lecce (con riferimento alla documentata partecipazione di esponenti della SCU nei riti camorristici celebrati in carcere a favore degli odierni indagati).
Il clan “Capriati”, sfruttando periodi di convivenza carceraria, è riuscito a fidelizzare esponenti della criminalità di San Severo (FG), destinatari del provvedimento restrittivo, amplificando le sue potenzialità attraverso il reclutamento di soggetti capaci, all’occorrenza, di operare sul territorio barese con effetto sorpresa, in cambio di droga ed armi.

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Cronaca

Roma, metro Barberini: una rissa provoca la chiusura della stazione

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Tragiche le notizie che arrivano in un torrido sabato sera romano.
La stazione metro Barberini viene chiusa per questioni di sicurezza.
All’origine del fatto, avvenuto tra le 19 e le 19,30 una rissa tra nord africani e sudamericani con almeno 15 persone coinvolte. Molti passeggeri spaventati dalla situazione si sono rifugiati nella cabina del conducente fino all’arrivo delle forze di polizia allertate dalla centrale di sicurezza di Atac Metro.
Per ora sono ancora tutti da decifrare i motivi che hanno portato a ciò.

Un’estate romana che sta diventando ogni giorno più bollente.

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Castelli Romani

Monte Compatri, parco Calahorra: il degrado senza fine

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“Anni fa con un gruppo di amiche ed amici la tenevamo pulita e funzionale.
Vederla ridotta così piange davvero il cuore”.

INGRESSO ALLA VILLETTA

Sono queste le parole che fanno da sottofondo alle immagini che ci hanno inviato alcuni ragazzi di Monte Compatri basiti nel rientrare, dopo qualche anno, dentro parco Calahorra, per tutti la Villetta.
Una storia potremmo dire “sfortunata” per quello che potrebbe essere uno dei fiori all’occhiello della cittadina dei Castelli Romani.

PANCHINE DIVELTE e sporcizia SULLA TERRAZZA NATURALE CHE GUARDA ALLA BELLEZZA DI MONTE COMPATRI

Dai miliardi spesi durante l’amministrazione di Emilio Patriarca (1985/1990) per la realizzazioni dell’imponente portale d’ingresso e per l’anfiteatro, demolito poi dall’amministrazione di Marco de Carolis e trasformato in parcheggio per passare alle tante iniziative di pulizia collettiva con sindaci, assessori, consiglieri comunali e cittadini (ultima nel giugno del 2022, ove il delegato al verde, Elio Masi, dichiarava “… da oggi inizia una nuova stagione per Parco Calahorra che vedrà coinvolte associazioni e cittadini per una piena fruizione già a partire da questa estate …” ) ma senza poi trovare una continuità degna del rispetto che il luogo merita. (Monte Compatri, grandi pulizie per Parco Calahorra (osservatoreitalia.eu))

panchina divelta sul “balconcino” naturale che mostra il paese

Noi – ci dicono – ci provammo anni fa con l’associazione Brother Park. Installammo giochi per bambini oggi scomparsi”.
So io – risponde un altro – in quale giardino privato sono finiti!
Avevamo realizzato sentieri, costruito passaggi, realizzata una fontanella, realizzato tutto l’impianto elettrico di illuminazione. Poi è finito tutto.

NEL VIDEO QUEL CHE RESTA DELLA FONTANELLA E DEL CHIOSCO REALIZZATI DAI RAGAZZI DI BROTHER PARK

Addirittura – aggiungono – spendemmo circa 3000 euro di legname per realizzare un chiosco del quale non rimane più traccia”.
“Vedi – ci indica un luogo – dove sta quel mucchio di rovi avevamo realizzato un campetto da calcetto compreso di porte e di una rete per evitare che il pallone venisse perso. Che tristezza!
Nel vedere negli occhi di questi ragazzi la rassegnazione di chi spende il proprio tempo per la collettività e poi ritrova le proprie fatiche ed il proprio impegno ridotto a desolazione fa davvero male.

IN QUESTO VIDEO CI MOSTRANO IL LUOGO DOVE SORGEVA IL CAMPO DI CALCETTO ORA RICOPERTO DA ROVI

Basterebbe un impegno minimo, aggiungono, noi ci siamo cresciuti. Ci abbiamo giocato da bambini come crediamo ogni generazione di monticiano.
Noi oltre ad avervi inviato i video e le foto non siamo rimasti con le mano in mano.
In questi giorni abbiamo risollevato il secchio per la spazzatura, tolto un po’ di erbacce, pulito dove era possibile.
Ci investiamo volentieri il nostro tempo perché la Villetta torni ad essere il giardino di tutti”.

C’è qualcosa che vorreste dire all’amministrazione comunale?
Guardi noi siamo disposti a dare una mano, abbiamo provato a chiedere per avere la possibilità di poter almeno fare una manutenzione regolare di questi spazi, ovviamente autorizzati.
Lo faremmo per il paese, lo faremmo per le tante famiglie che, qui dentro, potrebbero davvero trovare un’oasi di pace.

uno dei tanti sentieri impraticabili ricoperti da rovi e sterpaglie

E mentre andiamo via loro continuano silenziosi ma sereni a provare a regalare alla Villetta qualche giorno di pulizia ed ordine

Come sempre chiederemo all’amministrazione comunale il loro punto di vista inviando all’ufficio stampa una richiesta di colloquio con il sindaco e con il consigliere delegato
Anche in questo caso vi terremo aggiornati.

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Martina Franca, torna l’appuntamento con la fotografia d’arte di Marcello Nitti

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Ritornata anche questa estate in Valle d’Itria, ricca di iniziative culturali come il suo famoso Festival, l’attesa mostra fotografica di Marcello Nitti, che, continuando nella sua indagine espressiva, espone una serie di fotografie con titolo “Impressionism love”, ‘amore per l’impressionismo’. L’autore pugliese spiega come questa sua nuova fatica sia “il frutto di una ricerca intesa ad indagare le romantiche possibilità fotografiche di restituire immagini che possano aiutare il sogno. Le fotografie di “Impressionism love” sono il risultato di ricerca, sperimentazione e di affermazione dell’amore nel campo fotografico. Le fotografie sono realizzate in pellicola e senza aiuti digitali con Hasselblad 500 C/M e le foto sono realizzate con pellicole a colori e B/N Kodak”. Il tutto visibile durante questa estate a Martina Franca in Vico IV Agesilao MIlano 7.
 
All’inaugurazione, presente l’autore, ha svolto una rapida introduzione critica il curatore artistico Pio Meledandri ed anche quest’anno, insieme alle foto sono esposte alcune poesie di Barbara Gortan.
 
Per Meledandri “L’esposizione di Martina Franca, che l’Autore ha intitolato “Impressionism love”, è un viaggio interiore alla ricerca dell’Arte. Una dichiarazione d’amore nei confronti dell’impressionismo che gli fa prediligere i soggetti del mondo naturale e guardare all’”attimo luminoso” capace di modificare le fisionomie degli oggetti, creando forme e cromie nuove. La sensibilità e soprattutto la creatività lo portano ad un fantastico gioco di pareidolia così come da bambini riconoscevamo nelle nuvole forme simili a uomini e animali, a draghi, principesse e castelli. …Tutte le immagini assecondano il sentimento romantico dell’Autore la cui narrazione è fantasia, sogno, mistero, emozione e passione, tutti elementi con cui il Romanticismo si è contrapposto alla cultura Illuminista determinando una sua fisionomia nelle arti visive, nella musica, nella letteratura e nel pensiero filosofico”.
 
Nitti ha ringraziato quindi il pubblico che da anni segue questo suo originale percorso fotografico “per il sostegno che mi avete donato nelle mostre precedenti e vi ringrazio per l’entusiasmo che mi infondete a continuare a creare nuove immagini nel mondo magico e sognante che si chiama ‘Fotografia’”.
Privo di virus.www.avast.com



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