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di Emanuel Galea
E’ una storia senza fine. Una storia di inettitudine, corruzioni, inefficienza, disinteresse. Una classe politica sorda, muta ed assente. “Mentre Roma brucia si rifugia ad Anzio”.
E’ una magra dopo l’altra. Concorsi universitari truccati. Tra i 35 docenti indagati figurano i 5 “saggi” scelti da Letta e Napolitano. Corruzione, truffa aggravata, falso. Da Bari a Trento, da Sassari a Valle d’Aosta, da Milano Bicocca a Roma Tre. Si fa prima ad elencare gli esclusi. Che ne sarà di quei concorsi? A fine 2010 l’Istituto indice un concorso per titoli e colloquio per quattro posti di primo ricercatore. Gli ammessi sono otto. Gli esclusi fanno ricorso contro l’invalsi al Consiglio di Stato. Il ricorso viene accolto. Il 7 marzo scorso il Presidente Napolitano annulla con decreto la prova orale e gli atti conseguenti. Il concorso è da rifare.Altro giro, altra magra. Il 6 settembre scorso, la Facoltà di professioni sanitarie di Pavia, ventiquattr'ore dopo l'esame, ha comunicato: "Prova annullata" Le risposte possibili (tra cui il candidato avrebbe dovuto sceglierne una) erano quattro invece che cinque (come richiesto dal bando pubblico) Anche questa volta il concorso è da rifare.
L’Italia, ahimè, è diventata come un castello di sabbia attorniato da acque stagnanti, lente a ricambiare la propria linfa. Un castello che si sgretola persino dalle acque dolcemente smosse da una brezza leggera. Un Italia , resa fragile ed orfana da politici improvvisati che hanno fatto di lei lo zimbello di quella parte civilizzata del mondo abitato. Proprio in questi ultimi giorni le sono state inferte una raffica di bocciature dei suoi leggi cardini, pregiudicando ancora una volta la sua già umiliata e fragile democrazia.Lo stato avanzato dell’inettitudine, inefficienza ed impotenza della sua classe politica l’ha certificata la Corte Costituzionale. L’attuale legge elettorale , secondo i giudici, è incostituzionale sia per il premio di maggioranza , sia per le liste bloccate.Napolitano si è precipitato a difendere la legittimità delle Camere e dice no al proporzionale.Pietro Alberto Capotosti, presidente emerito della Corte costituzionale, dice “Parlamento esautorato, serve il voto” Altri costituzionalisti esprimono pareri diversi. Il mondo politico si divide. Si riapre dibattito su l’Elettorale e nelle Camere si recita l’eterna tragedia ai danni degli italiani
La bocciatura, come era d’aspettarsi, ha sollevato un vespaio. Il porcellum” decade con effetto domino. Lasciamo i costituzionalisti dibattere fra di loro se camere legittime o non. L’elettore interpreta la bocciatura della Consulta come un atto politico. Per il cittadino la bocciatura del “porcellum”, il concorso scolastico,quello universitario oppure quello statale per il “ricercatore” sono “esautorazioni” di pari gravità e meritano pari trattamenti.Per il cittadino la pronuncia della Consulta rende le Camere politicamente illegittime. Ne consegue che da un corpo illegittimo scaturiscono atti illegittimi, dicasi l’elezione dello stesso Capo dello Stato. A sua volta, sempre politicamente, vengono considerati invalidati gli atti compiuti da chi ha ricevuto l’investitura da mani illegittimi e perciò anche qui si mette in dubbio la validità della nomina di 5 membri della Corte Costituzionale nominati dal Presidente. Il tutto va a finire nel più assurdo dei paradossi, e cioè, la Corte Costituzionale, avendo nel suo quorum 5 membri invalidati perché nominati da un Presidente privo del consenso politico, essa stessa vien esautorata , per cui la tanto chiacchierata bocciatura del “porcellum” vien invalidata e tutto torni come prima. Abbiamo voluto, ovviamente, dare largo sfogo alla nostra fantasia . È 'na canzone senza titolo/tanto pe' cantà/,pe' fà quarche cosa… Non cambierà niente, vedrai che troveranno il modo di lasciare tutto come stava! Il mondo politico ha avuto più che tempo sufficiente a sua disposizione per fare una buona legge elettorale. I partiti si sono persi nei soliti litigi perché anziché cercare gli interessi dei cittadini cercano sempre di fare quelli propri, Questa volta il tempo non li aiuta. Le motivazioni della Consulta bussano alla porta, una settimana, massimo due e poi? Tanti di loro rischiano “meritatamente” di sloggiare. Se ciò accada, nessuno sprecherà lacrime perché, per fortuna, Dio non paga il sabato.
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