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Cultura e Spettacoli

Genzano, Infiorata 2018: ecco il programma e tutte le informazioni

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GENZANO DI ROMA (RM) – In programma per il 9, il 10 e l’11 giugno la manifestazione quest’anno festeggia i 240 anni

Tutto pronto per la 240esima edizione della tradizionale Infiorata, manifestazione di carattere religioso, storico e folkloristico che ogni anno proietta il Comune di Genzano di Roma sotto i riflettori internazionali.
Riconosciuta dal ministero del Turismo ‘Patrimonio d’Italia per la tradizione’ quale «espressione della capacità di promuovere il turismo e l’immagine nazionale e di valorizzare la storia e la cultura del territorio con un’interpretazione adeguata ai tempi di oggi», quest’anno si terrà il 9, il 10 e l’11 giugno.
Per festeggiare l’importante traguardo raggiunto si è scelto un tema che potesse dare libero sfogo all’arte dei maestri infioratori. Da qui il titolo: L’Infiorata di Genzano di Roma. 240 anni di storia, arte e tradizione.
Oltre all’immenso tappeto fiorito di circa 2.000 metri quadrati, nei tre giorni di festa sono in programma concerti musicali e mostre di pittori e scultori all’interno dei luoghi simbolo della città: la piazza Frasconi, l’auditorium e il museo dell’Infiorata. Durante la manifestazione sarà possibile ammirare dal terrazzo del Palazzo comunale l’intero tappeto fiorito. Grazie ad un ampliamento dell’orario di apertura sarà possibile visitare Palazzo Sforza Cesarini e il suo incantevole parco. Tra i momenti più attesi dell’evento, l’inaugurazione della mostra di Veronica Montanino – artista romana dedita alla pratica del camouflage, del remix e dell’utilizzo delle vernici multicolor – ospite dell’edizione 2018.
Ecco il programma completo dell’Infiorata 2018:

Programma della Tradizionale Infiorata di Genzano di Roma 2018

Venerdì 1 giugno – Infiorata dei Ragazzi

Ore 15:00 – Cortile del Palazzo comunale
Inizio dello “Spelluccamento” dei fiori

Ore 17:00 – Parrocchia SS.mo Nome di Maria (frazione Landi)
Inizio dello “Spelluccamento” dei fiori

Sabato 2 giugno

Ore 8:30 – Cortile del Palazzo comunale
“Spelluccamento” dei fiori

Ore 10:00 – Piazza Frasconi
Deposizione di una corona al monumento dei caduti in occasione del 70esimo anniversario della Costituzione italiana

Ore 17:00 – Parrocchia SS.mo Nome di Maria (frazione Landi)
Realizzazione di un quadro infiorato

Ore 10:30 – Via Bruno Buozzi (già via Sforza)
Inizio dei disegni a terra da parte dei ragazzi delle scuole di Genzano di Roma e della Bottega dell’Infiorata

Ore 11:00 – Cinema Cynthianum, viale Giuseppe Mazzini
Consegna, ai neo maggiorenni, della Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo e a seguire proiezione di un docu-film celebrativo

Ore 14:00 – Via Bruno Buozzi (già via Sforza)
Inizio posa dei petali sul selciato per le realizzazione delle opere infiorate

Ore 17:00 – Auditorium dell’Infiorata, piazza Don Fabrizi
Infiorata in Note – a cura dell’associazione “Diapason e dintorni” diretto dalla maestra Lucia Bonfiglio con la partecipazione dei gruppi musicali scolastici, la scuola di musica Complesso Bandistico Città di Genzano “Cav. Mario Mecheri” e la scuola di musica Diapason di Genzano
Proiezione filmato “La rivoluzione culturale” – a cura del centro di formazione Original Group Onlus

Ore 18:30 – Auditorium dell’Infiorata, piazza Don Fabrizi
Laboratorio scientifico INfioreSCIENZA – a cura di Claudia Bianchi

Domenica 3 giugno

Giornata espositiva dei quadri infiorati

Ore 09:00 – Piazza Tommaso Frasconi
2* Festa della Solidarietà, passeggiata ludico-motoria – a cura dell’associazione “Casalessia”

Ore 11:00 – Parrocchia SS.mo Nome di Maria (frazione Landi)
Santa Messa e a seguire Processione eucaristica con benedizione. Al termine cerimonia dello “Spallamento” del quadro infiorato

Ore 18:00 – Piazza Tommaso Frasconi
Consegna attestati di partecipazione ai ragazzi delle scuole di Genzano di Roma e alla Bottega dell’Infiorata

Ore 19:00 – via Bruno Buozzi (già via Sforza)
Cerimonia dello “Spallamento” dell’Infiorata dei Ragazzi da parte dei bambini

Giovedì 7 giugno – Tradizionale Infiorata

Ore 15:00 – Cortile del Palazzo comunale
Inizio dello “Spelluccamento” dei fiori e preparazione delle essenze per la realizzazione della Tradizionale Infiorata

Venerdì 8 giugno

Ore 7:30 – Cortile del Palazzo comunale
“Spelluccamento” dei fiori

Ore 21:00 – Via Italo Belardi (già via Livia)
Inizio dei disegni a terra da parte dei Maestri Infioratori

Sabato 9 giugno

Ore 7:30 – Cortile del Palazzo comunale
“Spelluccamento” dei fiori

Ore 10:30 – Auditorium dell’Infiorata, piazza Don Fabrizi
XXII Concorso di Poesie dedicato a Mario dell’Arco – a cura del centro culturale “Giuseppe Gioacchino Belli”

Ore 17:30 – Corso Gramsci
Esibizione “Danze dal mondo. Tra Oriente e Occidente” – a cura dell’associazione culturale Yasmin

Ore 18:00 – Auditorium dell’Infiorata, piazza Don Fabrizi
Concerto della Corale polifonica “Gli Armonici” diretta dal maestro Davide Straface

Ore 18:30 – Parrocchia Ss.ma Trinità
Celebrazione Eucaristica e preghiera dedicata ai Maestri Infioratori

Ore 19:00 – Sala delle Armi, Palazzo Sforza Cesarini
Concerto della Schola Cantorum “Giacomo Puccini” diretta dalla maestra Rosa Loiodice Di Nunno

Ore 20:30 – Sala delle Armi, Palazzo Sforza Cesarini
Concerto musicale – a cura della scuola di musica “Giuseppe Piermaria”, dell’associazione “Diapason e dintorni” e del Complesso Bandistico Città di Genzano “Cav. Mario Mecheri”
Proiezione filmato “La rivoluzione culturale” – a cura del centro di formazione Original Group Onlus

Ore 21:00 – Via Italo Belardi (già via Livia)
Inizio posa dei petali sul selciato per le realizzazione delle opere infiorate

Ore 21:00 – Piazza Tommaso Frasconi
Sfilata di moda “Sotto il cielo di Genzano” – a cura dello stilista Filippo Lafontana

Domenica 10 giugno

Ore 6:00 – Via Italo Belardi (già via Livia)
Posa degli ultimi petali per il completamento delle opere

Dalle ore 9:00 – Corso Don Minzoni
Esibizione di ballo “C’era una volta” e trucca bimbi – a cura della Scuola di Danza Divertissment

Ore 10:00 – Parrocchia Ss.ma Trinità
Realizzazione di un quadro infiorato

Dalle ore 10:00 – Piazza Tommaso Frasconi
Esposizione di auto e uniformi d’epoca e gazebo con attività dimostrative della Polizia Scientifica

Dalle ore 10:00 – Piazza Tommaso Frasconi
Laboratori creativi per bambini a tema ‘fiori’ e trucca bimbi – a cura dell’associazione SolEventi

Dalle ore 10:00 – Via Fratelli Rosselli
Esposizione di autovetture d’epoca – a cura dell’associazione SS Lazio Automobilismo

Ore 10:30 – Piazza Tommaso Frasconi
Arrampicata e percorsi dinamici per i più piccoli – a cura dell’associazione IRCoT

Ore 11:00 – Sala delle Armi, Palazzo Sforza Cesarini
Saluto istituzionale del Sindaco Daniele Lorenzon e a seguire inaugurazione della Mostra dell’artista ospite dell’Infiorata, Veronica Montanino

Ore 11:00 – Via Italo Belardi (già via Livia)
Passeggiata in costume a cura del gruppo “Periodettes in viaggio”

Dalle ore 11:00 – Corso Gramsci
Esibizione “Danze dal mondo. Tra Oriente e Occidente” a cura dell’associazione culturale Yasmin

Ore 12:00 – Piazzale Sforza Cesarini
Esibizione della Fanfara della Polizia di Stato, a seguire arrampicata sulla facciata del Palazzo con srotolamento della bandiera tricolore – a cura dell’associazione IRCoT

Ore 12:00 – Via Italo Belardi (già via Livia)
Ultimazione della Tradizionale Infiorata

Ore 16:00 – Piazza Tommaso Frasconi
Esibizione dei Cinofili e degli artificieri della Polizia di Stato

Ore 16:00 – Auditorium dell’Infiorata, piazza Don Fabrizi
Spettacolo ‘Sbulliamo la scena, new edition’ – a cura dei ragazzi dell’I.I.S.S. “Pertini”

Ore 17:30 – Piazza Don Fabrizi
Concerto del Complesso Bandistico Città di Genzano “Cav. Mario Mecheri” diretto dal maestro Mario Fermante e dell’associazione “Diapason e dintorni” diretta dalla maestra Lucia Bonfiglio

Ore 18:30 – Parrocchia SS.ma Trinità
Solenne Celebrazione Eucaristica presieduta dal Vescovo Monsignor Marcello Semeraro e a seguire Processione del Corpus Domini sulla Tradizionale Infiorata e sulle vie cittadine

Ore 21:30 – Parco dell’Olmata, viale Vittorio Veneto
Festival dell’Infiorata di Genzano – a cura di Opus Nova Production

Lunedì 11 giugno

Ore 17:00 – Piazza Tommaso Frasconi
Consegna attestati di partecipazione ai Maestri Infioratori

Ore 18:00 – Vie cittadine e sull’Infiorata
“A ritroso nel paese dell’Infiorata”, sfilata storica in costume – a cura dell’associazione culturale “Folklandia”

Ore 18:30 – Vie cittadine e sull’Infiorata
Concerto del Complesso Bandistico Città di Genzano “Cav. Mario Mecheri” diretto dal maestro Mario Fermante

Ore 19:00 – Via Italo Belardi (già via Livia)
Cerimonia dello “Spallamento dell’Infiorata” da parte dei bambini

Da non perdere:

Nei tre giorni di festa sarà possibile ammirare dal terrazzo del Palazzo comunale l’immenso tappeto infiorato di circa 2.000 metri quadrati.
Il Museo dell’Infiorata ospita una mostra di artisti, pittori e scultori – a cura delle associazioni “Ostrakon”, “Imparare è facile”, “Pegason” e dell’artista Michele Fascianelli.
Sabato 9 e domenica 10 giugno a corso Garibaldi e via Cesare Battisti mercatini di artigianato – a cura dell’associazione SolEventi.

INFOpoint

Comune di Genzano di Roma
Via Italo Belardi, 81 – 00045
Telefono: 06 93711228
Sabato 9 giugno: dalle ore 8:00 alle ore 13:00 e dalle ore 16:00 alle ore 23:00
Domenica 10 giugno: dalle ore 8:00 alle ore 24:00
Lunedì 11 giugno: dalle ore 8:00 alle ore 20:00

Punto informativo turistico – piazza Tommaso Frasconi
Venerdì 8 giugno: dalle ore 16:00 alle ore 20:00
Sabato 9 giugno: dalle ore 10:00 alle ore 21:00
Domenica 10 giugno: dalle ore 10:00 alle ore 24:00
Lunedì 11 giugno: dalle ore 10:00 alle ore 20:00

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Cronaca

Martina Franca, torna l’appuntamento con la fotografia d’arte di Marcello Nitti

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Ritornata anche questa estate in Valle d’Itria, ricca di iniziative culturali come il suo famoso Festival, l’attesa mostra fotografica di Marcello Nitti, che, continuando nella sua indagine espressiva, espone una serie di fotografie con titolo “Impressionism love”, ‘amore per l’impressionismo’. L’autore pugliese spiega come questa sua nuova fatica sia “il frutto di una ricerca intesa ad indagare le romantiche possibilità fotografiche di restituire immagini che possano aiutare il sogno. Le fotografie di “Impressionism love” sono il risultato di ricerca, sperimentazione e di affermazione dell’amore nel campo fotografico. Le fotografie sono realizzate in pellicola e senza aiuti digitali con Hasselblad 500 C/M e le foto sono realizzate con pellicole a colori e B/N Kodak”. Il tutto visibile durante questa estate a Martina Franca in Vico IV Agesilao MIlano 7.
 
All’inaugurazione, presente l’autore, ha svolto una rapida introduzione critica il curatore artistico Pio Meledandri ed anche quest’anno, insieme alle foto sono esposte alcune poesie di Barbara Gortan.
 
Per Meledandri “L’esposizione di Martina Franca, che l’Autore ha intitolato “Impressionism love”, è un viaggio interiore alla ricerca dell’Arte. Una dichiarazione d’amore nei confronti dell’impressionismo che gli fa prediligere i soggetti del mondo naturale e guardare all’”attimo luminoso” capace di modificare le fisionomie degli oggetti, creando forme e cromie nuove. La sensibilità e soprattutto la creatività lo portano ad un fantastico gioco di pareidolia così come da bambini riconoscevamo nelle nuvole forme simili a uomini e animali, a draghi, principesse e castelli. …Tutte le immagini assecondano il sentimento romantico dell’Autore la cui narrazione è fantasia, sogno, mistero, emozione e passione, tutti elementi con cui il Romanticismo si è contrapposto alla cultura Illuminista determinando una sua fisionomia nelle arti visive, nella musica, nella letteratura e nel pensiero filosofico”.
 
Nitti ha ringraziato quindi il pubblico che da anni segue questo suo originale percorso fotografico “per il sostegno che mi avete donato nelle mostre precedenti e vi ringrazio per l’entusiasmo che mi infondete a continuare a creare nuove immagini nel mondo magico e sognante che si chiama ‘Fotografia’”.
Privo di virus.www.avast.com

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Cultura e Spettacoli

Tivoli, al via il festival della cultura giapponese

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Nei giorni 4,5 e 6 luglio si svolgerà a Tivoli la Prima Edizione del Festival della Cultura Giapponese, nell’ambito del rapporto di gemellaggio che lega Tivoli alla città giapponese di Yugawara.
Questo appuntamento si inserisce nel complesso dei rapporti istituzionali che collegano le due comunità e vuole rappresentare anche un ponte tra due culture millenarie che sembrano distanti e che invece hanno molti punti di contatto.
All’iniziativa hanno dato il proprio Patrocinio Gratuito i Comuni di Tivoli e di Guidonia Montecelio, L’Istituto Va-Ve, Villae Tivoli, la Fondazione Italia-Giappone, la DMO di Tivoli e Valle dell’Aniene Terre di Otium e la Presidenza del Consiglio Regionale del Lazio che ha erogato anche un contributo finanziario a sostegno dell’iniziativa.
Numerosi sono stati gli sponsor privati del territorio che hanno voluto supportare l’evento.
Il Comitato promotore del Festival è composto dall’Associazione Tivoli Città della Cultura, Tivoli ONLUS, LUIG (Libera Università Igino Giordani) e Agenzia del Viaggiatore-CTS.
Il programma allegato è ampio e denso di eventi ed è finalizzato a far conoscere alcuni aspetti della cultura giapponese con l’intento di rafforzare i rapporti anche dal punto di vista istituzionale e degli scambi commerciali.
Una delegazione della Città di Yugawara sarà ospite della nostra Città negli stessi giorni in cui si svolgerà il Festival e visiterà molti luoghi e strutture sia di Tivoli sia di Guidonia Montecelio.
Il Sindaco di Tivoli accoglierà la Delegazione il 4 luglio presso Palazzo San Bernardino per i saluti e lo scambio dei doni
istituzionali.
Particolarmente significativo ed evocativo sarà l’evento del 6 luglio, alle ore 17,00, presso le Scuderie Estensi.
In quell’occasione si celebrerà il primo Raid aereo Roma-Tokyo del 1920 e si commemorerà la figura dell’Ufficiale Pilota Arturo Ferrarin che compì la trasvolata. Per l’occasione, il giorno 5 luglio alle ore 9,30, il 60° Stormo dell’Aeronautica Militare di stanza presso l’Aeroporto di Guidonia Montecelio, sorvolerà la Città di Tivoli per omaggiare la memoria del
pilota italiano, la sua impresa, la Delegazione giapponese e la città di Tivoli.
A Yugawara è presente uno dei più grandi biscottifici del Giappone intitolato alla città di Tivoli, così come un grande Centro Commerciale, inaugurato nel 2017, dove insiste un’ampia zona in cui è possibile trovare prodotti alimentari italiani, in particolare di Tivoli e della Valle dell’Aniene.

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Castelli Romani

Frascati, Libri in Osteria: Angelo Polimeno Bottai presenta il libro “Mussolini io ti fermo”

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“O lo battezzate o ve lo riprendete. Io una bestia non l’allatto!”
Sono queste le parole che la balia frascatana Teresa rivolge ai genitori del piccolo Giuseppe Bottai contenute nel libro “Mussolini io ti fermo” che il nipote, Angelo Polimeno Bottai, presenta oggi nel salotto letterario di Emanuela Bruni, Libri in Osteria.
Sono l’incipit a questa serata che racconta, attraverso le pagine del libro, la storia e la vita di una delle figure che hanno rappresentato il ventennio fascista.

Emanuela Bruni ed Angelo Polimeno Bottai

C’è un profondo legame tra Frascati e l’autore del libro in quanto la città tuscolana, dice, “è parte stessa della nostra vita, infatti mio nonno venne battezzato nella Cattedrale di San Pietro ed io, molti anni dopo, ricevetti nella stessa Chiesa la Prima Comunione”.
Figura molto controversa, Giuseppe Bottai, viene “raccontato” attraverso una attenta analisi storica proprio per evitare, come dice lo stesso Angelo Polimeno Bottai, che “gli affetti prendessero il sopravvento sulla verità storica … è stata davvero una grossa responsabilità”.
Il quadro che emerge dalle pagine del libro narra un giovane Bottai lontano, nei primi anni della giovinezza, dalla politica ma che poi, vivendo, con la sua famiglia, nello storico quartiere romano Macao, resta colpito dalla presenza e dalla prestanza dei militari.
Siamo a ridosso della Grande Guerra alla quale Giuseppe Bottai prende parte come volontario negli Arditi riuscendo a mettersi in luce per il suo ardimento che lo porterà a ricevere una medaglia d’argento ed una di bronzo al valor militare.
Alla fine della guerra conosce e frequenta Benito Mussolini “rimandone folgorato” – dice l’autore – legandosi a quello che diverrà il “duce” attraverso un “rapporto travagliato con quest’uomo non altissimo di statura ma imponente nel carattere e nel modo di essere”
Un legame che può essere racchiuso nel titolo della rivista che Giuseppe Bottai fonda nel 1922, Critica Fascista, (da ricordare che tra gli abbonati di tale rivista figura Antonio Gramsci) proprio a sancire un atteggiamento molte volte contrario dello stesso Bottai ad alcune scelte che condurranno quella che originariamente vuole essere una rivoluzione che vuole riportare ordine e legalità in un paese, l’Italia, attraversato da molteplici attività anarchico socialiste che portano a terre occupate e centinaia di scioperi, ad una vera e propria dittatura.
“Ci sono due anime nel fascismo: quella che incarna mio nonno, i revisionisti, e quella che fa capo a Roberto Farinacci, gli irriducibili” spiega con estrema chiarezza Angelo Polimeno Bottai precisando che l’intento della “fazione” a cui fa capo il nonno cerca di convincere il Duce a mettere le mani nelle riforme necessarie allo sviluppo del paese per farlo risorgere da quella vittoria dimezzata che è stata la fine del Primo Conflitto Mondiale.
Ed una profonda frattura, spiega ancora, avviene immediatamente dopo la notizia del rapimento del deputato socialista, Giacomo Matteotti, definito da Giuseppe Bottai il “più efferato, inumano e stupido delitto che si potesse commettere verso un uomo di parte avversa e contro l’idea che anima la nostra parte”; una vera e propria condanna che culmina nella frase “bisogna trovare i responsabile anche se fossero nelle alte sfere”.
Questo, ovviamente, come riportano le pagine del libro, pone lo stesso Giuseppe Bottai ai margini del regime che sta nascendo che non è “inviso alle grandi potenze”, spiega Angelo Polimeno Bottai, ma che non pensa minimamente ad una alleanza con la Germania che sta divenendo hitleriana.
Addirittura, spiega, “ci sono liti profonde tra la stampa italiana e quella tedesca” fino al punto che alla cacciata degli ebrei dalla Germania molti di questi addirittura arrivano nel nostro Paese ed è la guerra d’Etiopia, nella quale Giuseppe Bottai si arruola, diventa il “punto di non ritorno” che segna in modo inesorabile l’alleanza italo/tedesca.
Le sanzioni permettono ad Hitler di legare con un patto economico e sodale l’Italia di Mussolini determinando il fatto che, spiega l’autore, “l’innamoramento di Giuseppe Bottai verso il duce si incrina ma rimane una lealtà critica che non determina affatto la rottura del rapporto”.
Ed è in questo momento che la frattura con l’area degli irriducibili di Farinacci raggiunge punti davvero enormi arrivando all’approvazione delle Leggi Razziali.
Lo stesso Roberto Farinacci fa girare la voce che Bottai sia d’origine ebraica per estrometterlo ed il risalto che questa notizia ha a livello internazionale diventa sempre più grande (addirittura si trova in molti giornali francesi e tedeschi).
La scelta di Giuseppe Bottai, divenuto Ministro dell’Educazione, di applicarla in maniera dura diventa, al tempo stesso, “un’angoscia” ed una “responsabilità” necessaria.
La prova di questo suo momento difficile si ritrova nella corrispondenza riportata tra le pagine del libro ove un carteggio con l’allora vicepresidente dell’Unione delle Comunità Israelitiche d’Italia, l’avvocato Aldo R. Ascoli mostra l’apertura di Bottai verso gli ebrei italiani valuta la possibilità concreta di “concedere particolari benemerenze a famiglie di ebrei in cui qualcuno abbia acquisito meriti particolari, militari o civili”.
“Due parti in commedia” spiega Angelo Polimeno Bottai dimostrando, ancora una volta, il forte attaccamento di Giuseppe Bottai all’origine rivoluzionaria del fascismo di cui resta innamorato.
Le contrapposizioni con Farinacci aumentano esponenzialmente: Bottai redige, durante il mandato che lo vedo governatore della Capitale, i piani per la creazione di EUR 42, l’Esposizione Universale di Roma che si sarebbe tenuta nel 1942 (a ragione si crede che nessuno nei primi anni del ’30 pensasse ad una Guerra Mondiale), ed in antitesi al premio Cremona, Bottai da vita dapprima al premio Bergamo e successivamente manda in stampa la rivista Primato che diviene uno dei capisaldi della cultura italiana del momento.
Sulle pagine del “Primato. Lettere e arti d’Italia” scrivono le firme italiane più eccellenti, da Nicola Abbagnano a Galvano della Volpe, da Walter Binni a Mario Praz, da Dino Buzzati a Vasco Pratolini, passando per Quasimodo, Montale, Ungaretti, Guttuso ed un giovanissimo Eugenio Scalfari ebbe a dire “su il Primato potevo scrivere liberamente mettendo alle corde Farinacci”.
Un’oasi culturale che dimostra la libertà di pensiero di Giuseppe Bottai ed il suo vano tentativo di riportare il fascismo a quegli albori che erano rimasti nel suo animo rivoluzionario.
Oasi che, attraverso poi l’emanazione di quella che divenne la legislazione per la difesa delle opere d’arte italiane fino alla creazione dell’Istituto Centrale del Restauro, porta alla salvezza di un enorme patrimonio artistico del nostro paese grazie anche alla collaborazione di personalità del calibro di Giulio Caio Argan, in chiave e funzione antinazista concretizzandosi anche sul piano prettamente pratico.

Il libro si conclude con i tragici momenti che portarono al famoso 25 luglio 1943 dove una “dittatura” decreta una successione, una piena antitesi al concetto stesso di dittatura.
Giuseppe Bottai è uno di quelli che votarono a favore dell’Ordine del giorno Grandi e per questo, condannato in contumacia, dai tribunali della Repubblica Sociale, dapprima si rifugia in Vaticano fino a giungere poi sotto il falso nome di Andrea Battaglia a combattere vestendo la divisa della Legione Straniera per la liberazione della Provenza dalle truppe naziste.

Due momenti importanti da sottolineare orchestrati da due ex sindaci della città di Frascati: Roberto Eroli e Stefano Di Tommaso.
Quest’ultimo, attento ricercatore, legge una lettera scritta dal Ministro della Cultura Popolare, Alessandro Paolini, ed indirizzato al ministro dell’Educazione Giuseppe Bottai.

Stefano Di Tommaso con in mano la lettera indirizzata da Alessandro Paolini a Giuseppe Bottai

Roberto Eroli invece esorta Angelo Polimeno Bottai a ricercare, tra i diari del nonno Giuseppe, informazioni che possano fare ulteriore luce sul tragico bombardamento effettuato dagli alleati l’8 settembre 1943 della città di Frascati.

nella foto, da sx, Angelo Polimeno Bottai, Roberto Eroli ed Emanuela Bruni

Una serata che ha riportato i tantissimi presenti nei giorni ancora vivi di quel Ventennio Fascista.

Colpisce, e non poco, la frase dell’ultima di copertina del libro nella quale, Angelo Polimeno Bottai, scrive “Nato pochi mesi dopo la sua morte, Giuseppe Bottai purtroppo non l’ho mai incontrato. Un doppio dispetto del destino: come nipote e come giornalista. In questa seconda veste, tuttavia, posso raccontare chi è stato l’uomo che più di tutti ha rappresentato ragione e coscienza del 25 luglio 1943”.

il direttore de “Il Tuscolo” ed amico Fabio Polli con Angelo Polimeno Bottai

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