Connect with us

Politica

Governo gialloverde: è muro contro muro col Colle

Pubblicato

il

Clicca e condividi l'articolo
Tempo di lettura 3 minuti
image_pdfimage_print

La Lega blinda Paolo Savona al Tesoro ed è muro contro muro con il Colle. Una situazione molto delicata che mette il Presidente del Consiglio incaricato, Giuseppe Conte, stretto – si ragiona in ambienti parlamentari – nella morsa tra i partiti della sua maggioranza e il Presidente della Repubblica.

Quando già si diffondevano i rumors sul calendario dell’eventuale giuramento, lo strappo sul titolare all’Economia provoca un’inevitabile allungamento dei tempi e anche ipotesi di una clamorosa rottura. Neanche un lungo faccia a faccia informale tra Giuseppe Conte e il capo dello Stato, oltre un’ora e mezza di colloquio al Quirinale, pare abbia sciolto la tensione. Da un lato il Colle sembra che abbia confermato con decisione le sue riserve su Savona, dall’altro Matteo Salvini che specularmente non cede di un centimetro, con il sostegno dei 5 stelle. “La Lega – fanno sapere fonti del Carroccio – ha preso precisi impegni con gli italiani su tasse, Europa, giustizia, pensioni, non prendiamo in giro nessuno. Non andiamo a Bruxelles con il cappello in mano”. Un modo per ribadire il concetto che Salvini ripete da giorni come un mantra: o questo governo cambia le cose o meglio andare al voto.

E dire che Giuseppe Conte ce la sta mettendo tutta per concludere positivamente il suo incarico

di prima mattina si è recato a Palazzo Koch per un lungo faccia a faccia, oltre un’ora e mezza, con il governatore della Banca d’Italia, Ignazio Visco. Non è la prima volta che un premier incaricato fa visita al governatore: nel febbraio 2014, Matteo Renzi fece lo stesso. Ma stavolta questo incontro assume un valore molto particolare: l’uomo incaricato di fare il governo è stato accolto dai mercati con una doccia fredda, facendo evocare gli spettri di un “contagio” da parte della Bce nel cui consiglio siede lo stesso Visco e presieduta dall’ex governatore a Via Nazionale Mario Draghi. E perché le banche, la stabilità finanziaria, il dialogo con Bruxelles stanno molto a cuore a Visco. Quindi Conte giunge alla Camera per un vertice a mezzogiorno con Luigi Di Maio e Matteo Salvini. Entrando nel portone di Montecitorio, ai cronisti che gli chiedono se entro la giornata sarà pronto a portare la lista al Colle risponde con un vago “vedremo”. La riunione nella sala del governo dura poco più di un’ora. Nel frattempo, Paolo Savona ammette candidamente di essere convinto che ci siano dei veti sulla sua persona. Lasciando il vertice il capo politico dei Cinque Stelle cerca di smorzare la tensione facendo buon viso a cattiva sorte.

“L’incontro – osserva Luigi Di Maio – è andato molto bene”

“E’ come se avessimo lavorato sempre insieme, – ha detto il leader pentastellato -è  c’è una totale sinergia e sintonia e stiamo lavorando con abbastanza velocità per assicurare il governo del cambiamento”. Dribbla ogni domanda su Paolo Savona: “Non voglio parlare di nomi. Di questo – commenta sintetico – ne devono parlare il presidente della Repubblica e Conte”. Decisamente laconico Matteo Salvini, dall’umore nero, che sul Tesoro si limita a dire che “sarà il presidente incaricato a fare le sue valutazioni”. Poi vola a Milano, oggi sarà presente a un saggio della figlia. E’ il segnale che per lui il tempo della trattativa a Roma è ormai scaduto, la parola tocca ora al Capo dello Stato. Quindi ribadisce la sua netta determinazione a spingere su Savona sino alla fine, a ogni costo: se non ci sarà lui nella compagine di governo – informano fonti a lui vicine – non ci sarà nemmeno il governo stesso. In serata, su Facebook conferma la sua grande irritazione con una frase secca inequivocabile: “sono molto arrabbiato”. In questo clima di tempesta, si inseriscono le parole di apertura del Presidente francese Emmanuel Macron che tende la mano al nuovo governo: L’Italia – sottolineato a San Pietroburgo – è un membro importante dell’Ue e un alleato eminente. Vedremo cosa sceglierà l’Italia, ho rispetto per questo grande Paese che è sempre stato al nostro fianco”.

Castelli Romani

Frascati, Emanuela Bruni: “Un’estate Tuscolana da dimenticare”

Pubblicato

il

Clicca e condividi l'articolo
Tempo di lettura 3 minuti
image_pdfimage_print

“La stagione estiva volge al termine ed è tempo di riflessioni sull’estate appena trascorsa, in altri paesi del circondario la stagione turistica e culturale è ancora promettente con un settembre scoppiettante, Frascati invece mostra un andamento in totale regressione. Incapace ancora una volta di un pensiero di ampia visione e proposta”. È molto duro il commento del consigliere comunale Emanuela Bruni, già assessore alla Cultura della città di Frascati, sulle dichiarazioni del delegato all’estate Tuscolana, Fabrizio Federici, che ha parlato di “un miracolo” in quanto “abbiamo organizzato l’Estate Tuscolana con un budget di circa 12 mila euro”.
La consigliere Bruni evidenzia subito un dato oggettivo che discosta immediatamente dai numeri forniti da Federici:

la consigliera comunale di Frascati, Emanuela Bruni

“Dopo un avvio di stagione, prosegue nel suo comunicato, con l’ organizzazione della Festa della musica di fine giugno per cui l’ Amministrazione tuscolana ha avuto circa 24 mila euro che non ha dato i frutti, l’estate tuscolana si è svolta presso il cortile delle Scuderie Aldobrandini con il sempre esaurito, delle manifestazioni in gran parte organizzate e sostenute da alcune realtà economiche e dalle Associazioni del territorio.
Il sempre esaurito, che in realtà non è servito neppure a soddisfare la domanda dei residenti, considerando l’esiguità dei posti disponibili, un centinaio o poco più.
Era prevedibile il sold out ma non soddisfacente per una cittadina che in estate la sera diventa meta di svago della Capitale.
Encomiabili le Associazioni che hanno dato il meglio che potevano, ma langue la capacità programmatica dell’ Amministrazione”
.
In effetti se si guarda con attenzione il cartellone dell’Estate Frascatana si ci accorge che sono state le associazioni a tenere banco riuscendo a produrre eventi anche se limitati dal punto di vista delle location e dei posti a disposizione.
La Bruni, che in passato, ha già gestito direttamente da assessore alla Cultura la macchina dell’Estate Tuscolana ribadisce con forza e con senno il fatto che “non è solo una questione di fondi. La Regione Lazio ha sempre stanziato tra i 10 mila e i 14 mila euro annui, come quest’anno, e come alcuni cittadini ben ricordano, i fondi venivano stanziati, negli anni pre-covid, con grandissima difficoltà e con il contagocce rispetto all’attuale erogazione.
Non ci si può sempre far scudo della carenza di risorse economiche e lamentarsi dell’esiguità, raccontando favole a chi non è del mestiere!”

Un attacco nella sostanza delle azioni che, stando alle parole del consigliere Bruni potevano essere diverse e, di sicuro, proficue.
“Frascati, – aggiunge Bruni – ha scarsità di fondi, è noto, ma organizzare eventi estivi coinvolgenti e aperti a tutti (turisti e cittadini) dovrebbe essere l’obbiettivo di ogni amministratore, eletto o delegato, perché il buon andamento della stagione significa innescare un processo virtuoso di rilancio delle attività commerciali del territorio, migliorare la qualità della vita dei residenti e dei visitatori nonché dare slancio al turismo sul territorio che scivola ogni giorno sempre più in basso. Inoltre le estati tuscolane per molto tempo, nei decenni passati, sono state realizzate grazie all’oculata ricerca di sponsor a fronte di cartelloni coinvolgenti su cui investire che hanno spesso portato a fare manifestazioni a costo zero per l’ Amministrazione.
Questa estate invece abbiamo visto una città vuota, in continuo degrado e soprattutto incapace di progettare a breve e medio termine”
.
Un “j’accuse” di tutto rispetto che si completa nella finale del comunicato:
“Per questo non ci si può neppure improvvisare come organizzatori di eventi!”
L’auspicio che Emanuela Bruni fa per la città di Frascati si lega all’imminente inizio del Giubileo 2025 che potrebbe, ci si augura, risollevare le sorti della città tuscolana
“In questi giorni la Regione Lazio, chiude il suo comunicato, sta predisponendo bandi straordinari per gli eventi culturali in visione del Giubileo 2025, l’auspicio è che l’amministrazione ne sappia usufruire per ridare dignità ad una cittadina che ha sempre fatto del turismo culturale un suo fiore all’ occhiello, evitando così a fine anno, di trovare la scusa che è sempre una questione di scarsità di fondi!”
Un auspicio nel quale confidiamo tutti noi che vorremmo ritornare a vedere, ogni giorno, la straordinaria bellezza della città di Frascati.

Continua a leggere

Cronaca

Municipio VI delle Torri di Roma, la denuncia del Presidente Nicola Franco: “Vent’anni di silenzio sui Benefit Ambientali”

Pubblicato

il

Clicca e condividi l'articolo
Tempo di lettura 2 minuti
image_pdfimage_print

Un grido di protesta che risuona non solo nelle strade del Municipio VI, ma anche nei palazzi del potere romano

Il Presidente del Municipio VI delle Torri di Roma, Nicola Franco, ha lanciato una dura critica nei confronti della gestione dei benefit ambientali che, da oltre vent’anni, non sono mai stati destinati al suo territorio nonostante la presenza di impianti di trattamento rifiuti che servono non solo Roma, ma decine di comuni della regione. Le sue dichiarazioni, contenute in un comunicato stampa, hanno scosso il dibattito politico romano, mettendo in luce una problematica che, secondo Franco, ha troppo a lungo penalizzato i cittadini del Municipio VI.

“Il nostro territorio è stato trattato come la pattumiera del Centro Italia”, ha affermato Franco, riferendosi agli impianti Ama e Porcarelli che, da anni, operano nel versante prenestino-casilino del municipio. Questi impianti non solo gestiscono i rifiuti di Roma, ma anche quelli provenienti da oltre 50 comuni dell’area metropolitana. Eppure, nonostante l’impatto ambientale devastante che queste strutture hanno sul territorio, con miasmi, inquinamento e un’alta incidenza di malattie, i cittadini del Municipio VI non hanno mai beneficiato dei fondi ambientali previsti dal Decreto Commissariale n. 15 del 2005.

Secondo quanto riportato dal presidente del municipio, la Regione Lazio ha finalmente risposto alle numerose richieste di chiarimento solo lo scorso 31 luglio, spiegando che i benefit ambientali dovrebbero essere utilizzati per interventi a favore delle comunità che ospitano tali impianti. Tuttavia, nonostante il decentramento amministrativo esistente da più di dieci anni, nessuno di questi fondi è stato mai speso per migliorare il territorio del Municipio VI. “Parliamo di almeno 20 milioni di euro”, sottolinea Franco, “che non sono mai stati utilizzati per il nostro territorio.”

La rabbia del presidente è evidente quando chiede spiegazioni al Comune di Roma riguardo l’uso di questi fondi: “Quanti e quali interventi sono stati fatti sul nostro territorio con i benefit ambientali dovuti?” La sua proposta è chiara: aprire un centro di credito dedicato, in modo che i fondi destinati al territorio possano essere direttamente gestiti dal Municipio VI. Questo permetterebbe di realizzare interventi urgenti e necessari, come la bonifica dei terreni inquinati, la mitigazione degli odori nocivi e la costruzione di infrastrutture cruciali per ridurre l’impatto dei mezzi pesanti che attraversano quotidianamente la zona.

La denuncia di Franco è anche un appello alle istituzioni comunali, in particolare al Sindaco Roberto Gualtieri e agli assessori competenti, affinché prendano immediati provvedimenti per correggere questa ingiustizia. “Non possiamo più ignorare la sofferenza dei nostri cittadini”, conclude Franco, esprimendo la speranza che questa situazione, definita “la Terra dei fuochi di Roma est”, possa finalmente trovare una soluzione.

Il comunicato di Nicola Franco rappresenta un grido di protesta che risuona non solo nelle strade del Municipio VI, ma anche nei palazzi del potere romano. La questione sollevata mette in luce la necessità di un’azione rapida e decisa per riparare a un’ingiustizia che ha pesantemente gravato su una comunità già afflitta da numerose problematiche. Ora la palla passa alle autorità comunali, chiamate a rispondere delle proprie responsabilità e a garantire che i fondi destinati alla salvaguardia ambientale vengano finalmente utilizzati per il benessere di chi vive quotidianamente le conseguenze di una gestione dei rifiuti poco attenta e rispettosa.

Continua a leggere

Castelli Romani

Monte Compatri, Agnese Mastrofrancesco nuovo consigliere di Città Metropolitana

Pubblicato

il

Clicca e condividi l'articolo
Tempo di lettura 2 minuti
image_pdfimage_print

“Nel giorno del mio compleanno, tra messaggi, post e telefonate, ne è giunta una veramente diversa dal solito” inizia così il post di Agnese Mastrofrancesco, consigliere comunale di Monte Compatri e già assessore all’Urbanistica che nel giorno del suo compleanno riceve una notizia davvero inaspettata: “La Segreteria Generale della Città Metropolitana, ovviamente non per farmi gli auguri di compleanno, ma per comunicarmi che presto farò parte del Consiglio che siede a Palazzo Valentini, come consigliere”.

Una notizia davvero eclatante per la cittadina di Monte Compatri che non aveva rappresentanti in seno a quella che un tempo era la provincia di Roma da almeno quarant’anni.

Agnese Mastrofrancesco, mamma di due bambini, eletta in Consiglio Comunale per ben quattro mandati consecutivi diventa la prima donna di Monte Compatri a sedere a Palazzo Valentini.

L’abbiamo contattata telefonicamente, oltre che per farle le nostre personali congratulazioni, per avere, a caldo, le sue prime impressioni su questo nuovo incarico.


Consigliere Mastrofrancesco prima di tutto le nostre congratulazioni. Se l’aspettava?
Sapevo che sarebbe stato difficile, ma come per tutte le cose, dobbiamo sempre crederci, perché prima o poi, la ruota gira e può arrivare anche il tuo momento. Quindi non ero certa, ma ci ho creduto fino ad oggi.


Ora il suo impegno politico raddoppia: quali saranno le sue priorità per Città Metropolitana?
Io credo che fare politica è un impegno grande, come grande deve essere la passione nelle cose che uno fa ed in cui crede. Dopo una gavetta, all’ interno del comune di Monte Compatri, posso dire di essere pronta a portare le mie energie anche nel consiglio di Città Metropolitana, dove cercherò di essere sempre dalla parte dei più deboli, di quelli che non vengono mai ascoltati o peggio ancora visti.


Tanti i messaggi di congratulazioni all’indirizzo della neoconsigliere Mastrofrancesco prima su tutti quello della consigliere regionale Laura Corrotti che dalle sue pagine scrive:

l’onorevole Laura Corrotti insieme alla neoconsigliere di Città Metropolitana Agnese Mastrofrancesco

“Congratulazioni a Agnese Mastrofrancesco, consigliere comunale di Monte Compatri, che da oggi entra ufficialmente in Città Metropolitana. Sono certa che il percorso portato avanti negli anni si svilupperà sempre di più e contribuirà al miglioramento del territorio di Roma e della sua Provincia” a cui fanno eco moltissimi consiglieri comunali dei Castelli Romani.
Fa rumore la mancanza di un messaggio alla neoeletta da parte dell’amministrazione Comunale di Monte Compatri, paese in cui la Mastrofrancesco è da oltre 15 anni Consigliere Comunale.

A nome della redazione tutta auguriamo alla neoconsigliere di Città Metropolitana un buon lavoro.

Continua a leggere

SEGUI SU Facebook

I più letti