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TRAPANI – Individuata la rete relazionale funzionale allo smistamento dei “pizzini” con i quali Matteo Messina Denaro impartiva le disposizioni ai suoi sodali.
L´operazione della Polizia, Carabinieri e D.I.A.., coordinati dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Palermo, ha confermato il perdurante ruolo apicale di Matteo Messina Denaro della provincia mafiosa trapanese e quello di reggente del mandamento di Castelvetrano assunto da un cognato, in conseguenza dell´arresto di altri membri del circuito familiare.
Si stringe dunque il cerchio sul capo di cosa nostra Matteo Messina Denaro:
Polizia, Carabinieri e Direzione investigativa antimafia (Dia) stanno eseguendo un provvedimento di fermo emesso dalla Direzione distrettuale antimafia (Dda) di Palermo nei confronti di 22 presunti affiliati alle famiglie mafiose di Castelvetrano, Campobello di Mazara e Partanna (Trapani). L’indagine che ha portato al blitz in provincia di Trapani, con il fermo di una ventina tra presunti boss e fiancheggiatori di Matteo Messina Denaro, ha consentito di individuare la rete utilizzata dal capo di Cosa nostra per lo smistamento dei ‘pizzini’ con i quali dava le disposizioni agli affiliati. Le indagini di Polizia, Carabinieri e Dia, inoltre, hanno confermato sia il ruolo di vertice di Messina Denaro sulla provincia di Trapani sia quello del cognato, reggente del mandamento di Castelvetrano in seguito all’arresto di altri familiari.
Pedinamenti, appostamenti e intercettazioni
hanno ribadito come cosa nostra eserciti un controllo capillare del territorio e ricorra sistematicamente alle intimidazioni per infiltrare il tessuto economico e sociale. Tra gli arrestati ci sono anche due cognati del boss mafioso latitante Matteo Messina Denaro. Si tratta di Gaspare Como e Rosario Allegra, i mariti di Bice e Giovanna Messina Denaro. Secondo gli inquirenti sarebbero stati proprio loro a organizzare la latitanza della primula rossa ricercata dal 1993. Il legame di sangue guida il boss latitante Matteo Messina Denaro nella scelta degli uomini a cui affidare affari e gestione delle attivit illecite. Il vincolo mafioso finisce col coincidere con quello familiare. Le indagini nel tempo hanno individuato al vertice delle cosche il cognato del capomafia Filippo Guttadauro, poi il fratello Salvatore Messina Denaro, quindi il cognato Vincenzo Panicola e il cugino Giovanni Filardo. E ancora il cugino acquisito Lorenzo Cimarosa, poi pentitosi, la sorella Patrizia Messina Denaro, i nipoti Francesco Guttadauro e Luca Bellomo.
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