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Cronaca

Aldo Moro e la scritta delle pseudo Br: dietro l’angolo l’ombra dei soliti poteri forti

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Imbrattare le lapidi, i monumenti, profanare luoghi sacri, come cimiteri e tombe, scrivere nottetempo sui muri frasi oscene e offensive per chicchessia, è un’azione vigliacca. Perché si opera nell’ombra, magari nascosti dal cappuccio di una felpa, per evitare le riprese delle telecamere di sicurezza. Ma tanti sono i segnali che possiamo captare, quando queste azioni ignobili sono ordinate da chi sta ‘in alto’. Ormai è chiaro che le dimissioni di Berlusconi sono state orchestrate da chi non aveva comodo che l’Italia non entrasse nel sistema europeo guidato dall’Unione, e che invece arrivasse un castigamatti come Mario Monti che ci riducesse sul lastrico, con il pretesto che il debito pubblico aumentava in proporzione al mancato gradimento, all’estero, del governo Berlusconi, manovrando il famoso spread. Furono gettati sul mercato, dice la storia, circa 400 miliardi di euro di titoli di Stato italiani conservati nelle banche tedesche, il debito pubblico aumentò in proporzione alla perdita di valore dei medesimi, lo spread aumentò, e Berlusconi fu costretto a rimettere il mandato nelle mani di quel Napolitano che ci appioppò, con il pretesto di un governo ‘tecnico’, il prof. Mario Monti, e tutti sanno come è andata a finire. Fatto sta che ancora oggi, a distanza di anni, il mercato immobiliare piange, e non accenna a risollevarsi. Quell’operazione che doveva essere di salvezza, per un’Italia sull’orlo del baratro, si rivelò invece come quella che sull’orlo del baratro portò migliaia di famiglie. E anche oltre. Si sapeva, infatti, che Berlusconi non avrebbe gradito una politica imposta dall’alto – per suoi o altri interessi, non rileva – ma avrebbe seguito una politica propria, sfruttando i punti di forza dell’Italia nei confronti dell’UE. Altro segnale allarmante fu, il 15 giugno del 2016, in piena campagna per il referendum per l’uscita dell’UK dall’UE, l’assassinio della deputata Jo Cox, notoriamente contro la Brexit. L’assassino, tale Thomas Mayr, fanatico nazionalista, è stato condannato all’ergastolo in soli cinque mesi per terrorismo politico. Un elemento già noto, che poteva essere reclutato da chiunque, e che ricorda tanto Lee Harvey Oswald, o lo stesso Jack Ruby, che lo uccise. Una delle ipotesi fatte all’epoca fu che l’assassinio della Cox dovesse provocare una reazione nel popolo inglese e orientare diversamente il voto al referendum, che passò per un’incollatura. Altro segnale è stata la caccia alle streghe dei cosiddetti antifascisti nei confronti dei ‘fascisti’, contro i quali abbiamo sentito protestare anche gli immigrati per l’omicidio di Firenze: dove invece il razzismo, la xenofobia e il fascismo non avevano alcun parte.

E veniamo a noi. Le recenti elezioni hanno portato in alto partiti che non si volevano al potere, almeno da chi vuole un’Italia che diventi e sia soltanto una regione europea

Campagne di denigrazione contro populisti, sovranisti e – potevano mancare? – fascisti, sono state scatenate dalla sinistra – o centrosinistra, comunque PD – per evitare che il voto potesse andare a loro. Insomma, un risultato elettorale che ha preoccupato non poco i vertici della UE, da Junker a Moscovici, i quali si sono anche espressi in tal senso. Le lapidi appena ripulite da frasi ‘nere’, svastiche e ‘morte alle guardie’, sono state di nuovo imbrattate, dopo la cerimonia commemorativa, da due lettere maiuscole tracciate con vernice rossa: B R, Brigate Rosse. Mancava però la stella… Tutto ciò evoca gli anni ’70, e non si sa perché questi fenomeni siano ad orologeria. Compaiono in alcune occasioni, ma si ritirano, come la bassa marea, in altri periodi. Evocare oggi le BR, con le frasi della Balzerani, assolutamente in carattere con la persona, ancorché offensive nei riguardi di chi ha perso un familiare durante la sciagurata stagione di omicidi quotidiani, vuol dire una minaccia alla società civile, e il sospetto che queste minacce siano manovrate e strumentalizzate, dati i precedenti, è forte.

Si può ipotizzare una cabina di regìa che orchestri queste manovre per creare soggezione nell’opinione pubblica, come fu nel ’69 con la bomba della Banca Nazionale dell’Agricoltura, a Milano

Certo, è molto facile acquistare una bomboletta di vernice spray, rossa o nera, e di notte andare a tracciare due sole lettere su di una lapide: due di qua, due di là, e creare allarme. S’è sempre detto, a proposito del terrorismo islamico, che l’Italia, avendo passato la stagione degli anni di piombo, è particolarmente esperta, nei suoi Servizi, nell’individuazione di covi terroristici. Una competenza che è nata dall’aver dovuto, per anni, contrastare il fenomeno Bierre. Ora, è possibile mai che non si riesca ad evitare queste azioni notturne? È credibile che nessuno, in coloro che sono preposti al controllo dei fenomeni terroristici, fosse al corrente del fatto che un paio di ragazzotti in felpa con cappuccio voleva andare a minacciare l’intero Stato italiano, di notte, avendo come unica arma una bomboletta spray di vernice rossa, e la nostra paura? Come si dice, qui o ci siete o ci fate. Dato per scontato, ormai, ed acquisito, che il sequestro Moro non fu tutto opera delle Bierre, e che le motivazioni, forse, non furono proprio quelle dichiarate sui giornali il giorno dopo: allora una domanda ‘sorge spontanea’: non è mica per caso che queste azioni ‘dimostrative’, foriere di ben più gravi eventuali ‘dimostrazioni’, sono controllate e guidate da chi, ‘in alto’, vorrebbe orientare le scelte del nuovo nascente governo italiano? E magari orientarle verso un europeismo che farebbe comodo a molti, dei quali è superfluo fare i nomi, ma che continuerebbe una linea politica già tracciata da Renzi e Napolitano, fautori – come da loro stessi dichiarato – del Nuovo Ordine Mondiale? A nessuno, ci auguriamo, fa comodo dare spazio alle ‘nuove’ Bierre. A nessuno fa piacere sopportare che le lapidi degli incolpevoli uomini della scorta di Aldo Moro vengano oltraggiate, e ne venga offesa la memoria. Sono proprio le persone come loro – non dimentichiamocene, prefetto Zucca – che permettono la nostra e l’altrui sicurezza. Ci aspettiamo che le telecamere di sorveglianza facciano arrestare quel paio di ragazzotti in felpa con cappuccio – magari reclutati in qualche centro sociale – che hanno però dimenticato la stella a cinque punte, e hanno aggiunto il puntino dopo la lettera. Ma ci aspettiamo anche che a loro venga dato un buffetto sulla guancia e che siano fuori subito, come d’abitudine. Quello che ci auguriamo è esattamente il contrario. Fino alle prossime scritte. O peggio.

Roberto Ragone

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