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Politica

M5S: è il primo partito. Il centrodestra è la prima coalizione con ciclone Salvini. Paese ingovernabile

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Movimento 5 Stelle a valanga primo partito e centrodestra prima coalizione in questa tornata elettorale che consegna all’Italia la conferma delle previsioni della vigilia, comprese quelle sui timori di una prevedibile ingovernabilità. Con due corollari: un Pd marginale e una guerra all’ultimo voto tra Matteo Salvini, al momento vincente, e Silvio Berlusconi. E’ la fotografia che consegnano le prime proiezioni e gli exit poll di questa difficilissima partita elettorale che per ora sembra indicare chiaramente solo il deciso ribaltamento dei rapporti di forza tra gli schieramenti ma insufficiente, tuttavia, a delineare una chiara maggioranza in grado di tradursi in forza di governo.

Quando ormai lo spoglio delle schede elettorali ha superato abbondantemente il 50%, il Movimento 5 Stelle si conferma il primo partito alle elezioni politiche con il 31% dei consensi, mentre il centrodestra è la prima coalizione con il 37%. La coalizione di centrosinistra, invece, fa registrare un 24%, con il Pd però che si tiene sotto la soglia del 20% sia alla Camera che al Senato. Alla Camera, dove lo scrutinio ha raggiunto il 55%, il centrodestra segna un 36,91% con la Lega primo partito della coalizione (18,58%), seguito da Forza Italia (13,48%), FdI (4,26%) e Noi con l’Italia-Udc (1,22%). M5S è al 31,12%, mentre il centrosinistra è al 24,23% (Pd 19,73%, +Europa 2,77%, Italia Europa Insieme 0,57%, Svp 0,54% e Civica Popolare 0,47%). LeU 3,55%. Al Senato, dove lo spoglio ha raggiunto il 73%, centrodestra al 37,47% (Lega 18,42%, Fi 14,17%, FdI 4,24%, Noi con l’Italia-Udc 1,17%), M5S al 31,23%, centrosinistra al 23,85% (Pd 19,78%, +Europa 2,47%, Italia Europa Insieme 0,54%, Svp e Civica Popolare 0,49%). LeU è al 3,36%.

“Se questo è il risultato finale la cosa chiara per il Pd è un dato negativo, noi passeremmo all’ opposizione”, dice a caldo il capogruppo Pd Ettore Rosato. “Stiamo seguendo come tutti l’evoluzione dei risultati ed è chiaro che si tratta di una sconfitta molto evidente e molto chiara, molto netta”, dice il vicesegretario del Pd Maurizio Martina al Nazareno.

Esulta il Movimento cinque stelle. “Se i dati saranno confermati, si tratterà di un trionfo del M5S, di una vera e propria apoteosi, che dimostra la bontà del nostro lavoro e dimostra che tutti quanti dovranno venire a parlare con noi, e questa sarà la prima volta. E’ questa è la migliore garanzia di trasparenza del popolo italiano. Dovranno venire a parlare con noi usando i nostri metodi di correttezza, di trasparenza”.

I NUMERI – Luigi Di Maio porta il Movimento, che nel 2013 aveva raccolto il 25,6 dei consensi, fin dove si era prefisso e anche oltre. Il suo obiettivo era raggiungere il traguardo del 30% e non solo l’ha centrato ma lo ha anche superato: stando alla seconda proiezione realizzata da SWG al proporzionale per il Senato M5s è il primo partito con il 33,6%. L’exit poll Opinio per la Camera lo stimava tra il 29,5 e il 32,5%. Ma un’intention poll di Tecné vede il M5s arrivare fino al 34%. Complesso per Di Maio ora trasformare questo suffragio in un progetto che lo porti a palazzo Chigi. Anche se questa sarà la sua richiesta al Capo dello Stato: con un pacchetto di voti che supera il 30% dirà che intende guidare lui quella che sarà la futura squadra di governo. Anche l’alleanza di centrodestra ha fatto centro. La coalizione, stando alla seconda proiezione Opinio per il Senato è al 36%. E a cantare vittoria è Matteo Salvini. La sua Lega ha quadruplicato i voti dal 2013. E, soprattutto, sta superando Silvio Berlusconi. La proiezione per il Senato la vede al 17,4% contro il 14,1% di Forza Italia. Tendenza confermata anche dal secondo exit poll Opinio per la Camera dove con una forbice del 13-16% il Carroccio è sopra gli azzurri (12,5-15,5%). Anche Fratelli d’Italia cresce: pure Giorgia Meloni ha raddoppiato i suoi voti dal 2013 (quanto ottenne meno del 2%) portandosi nelle proiezioni per il Senato al 4. Sul filo di lana Noi con l’Italia che al Senato è data al 1%. Per il centrosinistra, invece, i presagi più neri si sono avverati compreso il pericolo di crollo del Pd sotto la soglia psicologia del 20%. Il Pd è con il fiato sospeso, sulle montagne russe: gli exit poll lo fotografavano tra 20,5-23,5%. Ma la doccia fredda arriva con le proiezioni al Senato: 18,3%. Anche una intention poll di Tecné per la Camera parla di una forbice tra 17,5-21,5. Nell’alleanza l’unica che potrebbe sopravvivere sarebbe +Europa di Emma Bonino, che naviga negli exit poll tra il 2,5 e il 4,5%: la proiezione al Senato però la indica al 2,3%. Insieme, Civica Popolare e Svp potrebbero anche non raggiungere l’1%, facendo disperdere nel nulla anche quei pochi voti raccolti: le proiezioni al Senato lo confermano. Anche per Liberi e Uguali gli exit poll non sono confortanti: la forchetta di Opinio li vede tra il 3 e il 5%, un risultato al di sotto delle aspettative. La proiezione al Senato li conferma sulla fascia bassa: 3,3%.

Gli exit poll delle elezioni italiane sono le breaking news sui siti internazionali, da El Pais a Sky News, da Le Monde al Guardian. Tutti riportano la vittoria della coalizione di centrodestra nel suo insieme sottolineando tuttavia che il Movimento 5 Stelle è il primo partito. Ma è diffusa la lettura di un “hung parliament”, ovvero di un ‘Parlamento appeso’ senza una maggioranza per governare