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ROMA – Sfiduciato il minigoverno M5s del III Municipio capitolino. 13 voti favorevoli e 12 contrari i numeri della mozione di sfiducia a Roberta Capoccioni, la presidente pentastellata del Municipio III, che comprende Montesacro, Talenti, Nuovo Salario e altri quartieri a nord-est della Capitale dove vivono circa 200mila persone.
La sfiducia arriva dopo una lunga crisi interna che ha visto 4 consiglieri uscire dal gruppo M5S che in tal modo ha perso la maggioranza. Si tratta del secondo municipio a 5 Stelle che ‘cade’ a Roma dall’inizio dell’era Raggi. Il primo è stato l’VIII, quello della Garbatella, dopo le dimissioni dell’ormai ex presidente Paolo Pace. Il voto è arrivato dopo una seduta d’aula fiume durata diverse ore e seguita da un pubblico formato sia da esponenti e militanti del Pd, sia da rappresentanti e simpatizzanti a 5 Stelle in massa.
La minisindaca: si vuole colpire Roberta Lombardi “Qui si fa campagna elettorale – dice Roberta Capoccioni dopo la sfiducia -. Il motivo per cui questo municipio viene a cadere è il voler colpire la candidata alla Regione Lombardi a me vicinissima”. Campidoglio: Capoccioni resta come coordinatrice “Di fatto, nel III Municipio ci sarà una sorta di continuità amministrativa anche perché il compito di coordinare i rapporti tra Campidoglio e Municipio sarà affidato alla stessa presidente uscente, Roberta Capoccioni”.
E’ quanto trapela da fonti della maggioranza capitolina, dopo il voto di sfiducia nei confronti della mini-sindaca del Municipio III. Nelle scorse settimane, la sindaca Raggi ha ribadito la propria fiducia nei confronti della Capoccioni, che è come si è visto molto vicina alla candidata M5s alla presidenza della Regione Lazio, Roberta Lombardi.
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