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Cronaca

Sicilia, emergenza siccità e rifiuti: Musumeci chiede a Gentiloni un commissario con poteri speciali

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PALERMO – Le colture di grano appaiono compromesse nel capoluogo siciliano a causa di una siccità piuttosto imponente che ha ridotto il bacino idrico delle dighe a meno di 180 milioni di metri cubi d’acqua su uno spazio complessivo che ne contiene poco meno di 830. Il frumento quindi risente maggiormente della siccità con un danno economico diretto non indifferente. Semina e conseguente crescita delle piante consente una ottima produzione e la stagione invernale deve sempre garantire copiosa presenza di piogge in grado di riempire a sufficienza i bacini. Un inverno avaro di piogge e temperature inusuali hanno ridotto del 40% il normale rendimento del grano. Quello che si teme maggiormente è il ripetersi ancora una volta della sfiducia dei molti produttori che scoraggiati dall’inevitabile ribasso dei prezzi possano ridurre loro stessi la semina. Le stime dello scorso anno parlano di un grave calo del 7% circa che il reparto cerealicolo ha dovuto subire e la situazione di quest’inverno sembra essere la stessa.

Al dipartimento regionale dell’Acqua ieri si è svolta una riunione a cui sono stati invitati docenti del dipartimento di Ingegneria Civile dell’università di Palermo che da tempo hanno stilato documenti statistici relativi a previsioni per i prossimi mesi. Parecchie campagne delle province di Catania, Agrigento e ovviamente Palermo saranno coinvolte sempre di più da questo grave problema e infatti gli uffici che gestiscono i due consorzi di bonifica hanno messo a punto un documento dettagliato con cifre relative al problema e con interventi che si sono resi urgenti.

La direzione della Regione sembra essere diretta verso la richiesta al governo nazionale dello stato di calamità in cui versa la regione Sicilia se la siccità continua a perseverare. Come se non bastasse, parallelamente ai gravi problemi di siccità, la Sicilia è in allarme emergenza ambientale perchè l’annosa questione dei rifiuti si ripresenta in tutta la sua gravità. Da troppo tempo la Sicilia rischia di essere sommersa dai rifiuti alla luce della discarica di Bellolampo oramai giunta da tempo al collasso.

La sesta vasca risulta colma e la costruzione di una nuova comporterebbe tempi piuttosto prolungati che vanno oltre gli otto mesi e questo significa che parte della Sicilia occidentale non potrà scaricare più i rifiuti. Il neo presidente della Regione Nello Musumeci, al momento senza assessore ai rifiuti dimessosi da poche settimane, pensa a possibili soluzioni come presentare una relazione dettagliata al presidente del Consiglio Gentiloni chiedendo un commissario con poteri speciali al fine di velocizzare il più possibile un intervento che portasse la spazzatura fuori dalla Sicilia.

“Ho chiesto a Gentiloni – afferma Musumeci – di mettere in condizione la Regione di poter neutralizzare i tempi lunghi per le autorizzazioni, che in situazioni di emergenza sarebbero insopportabili e gli ho chiesto di farlo con un commissario di sua fiducia ossia un tecnico che risponda in modo diretto al governo centrale”. Musumeci inoltre afferma con chiarezza: “È una situazione straordinaria che non può essere affrontata con strumenti ordinari. In questi primi trenta giorni abbiamo fatto il punto sulla situazione.

Da 20 anni la Regione insegue la soluzione invocando lo stato di emergenza. Il risultato è che ci troviamo in quella che io definisco una emergenza strutturata. Tutte le discariche in Sicilia sono prossime al collasso e abbiamo due milioni di metri cubi da conferire. Al giorno in Sicilia vengono portati in discarica 5 mila tonnellate di rifiuti. Se nulla dovesse cambiare a settembre non avremmo più dove metterli. L’emergenza è il terreno su cui si costruisce il malaffare. Ci ritroviamo con una galassia di competenze fatta da 33 enti”. A dare maggiore risalto al problema già grave sono gli impianti di compostaggio che dai 18 esistenti ne funzionano appena 3 ed è per questo che il Presidente afferma: “Dobbiamo portare i rifiuti fuori dall’isola ma per farlo ci dobbiamo attrezzare: per gli altri è più semplice, basta caricare i camion. Noi abbiamo bisogno di mettere la spazzatura sulle navi e per farlo dobbiamo attrezzare i porti. Stiamo lavorando a un bando per fare in modo che i nostri rifiuti, almeno la metà di quelli che attualmente conferiamo in discarica, vengano portati all’estero”.
Paolino Canzoneri

Cronaca

Milano, droga agganciata con calamite sotto l’auto: arrestato un 27enne dopo inseguimento [VIDEO]

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La Polizia di Stato ieri pomeriggio a Milano ha arrestato un cittadino marocchino di 27 anni, irregolare sul territorio nazionale e con precedenti di polizia, per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti.

Gli agenti del Commissariato Mecenate, verso le ore 13, nel corso di uno specifico servizio di contrasto allo spaccio di droga, hanno intensificato l’attività di osservazione e controllo all’interno del Quartiere Ponte Lambro e viale Ungheria dove hanno notato una vettura utilitaria parcheggiata a bordo strada con un uomo in piedi che parlava con il conducente seduto a bordo della stessa.

Una volta avvicinatisi con la vettura civetta, i poliziotti hanno richiesto l’ausilio di una volante perché la vettura attenzionata, risultata intestata a una società di leasing, aveva ripreso la marcia a velocità sostenuta in direzione di via Mecenate.

Ne è nato un inseguimento fino a via Garavaglia, strada senza uscita, dove il conducente è sceso scappando lungo le vie Forlanini, Barigozzi e Via Cossa dove, entrato in un giardino condominiale, è stato preso e sottoposto a controllo: all’ingresso di via Garavaglia, a bordo strada, i poliziotti hanno rinvenuto un involucro in plastica bianco elettrosaldato a palloncino contenente grammi 1,2 di cocaina e, all’interno della vettura che lì aveva abbandonato, una banconota da 50€ nel vano portaoggetti e, sotto la scocca, due scatole in acciaio di caramelle, agganciate mediante alcune calamite, al cui interno vi erano dieci involucri contenenti 10 grammi circa di cocaina.

L’uomo è stato arrestato e posto nelle camere di sicurezza della Questura in attesa di essere giudicato per direttissima.

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Castelli Romani

Monte Compatri, Agnese Mastrofrancesco nuovo consigliere di Città Metropolitana

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“Nel giorno del mio compleanno, tra messaggi, post e telefonate, ne è giunta una veramente diversa dal solito” inizia così il post di Agnese Mastrofrancesco, consigliere comunale di Monte Compatri e già assessore all’Urbanistica che nel giorno del suo compleanno riceve una notizia davvero inaspettata: “La Segreteria Generale della Città Metropolitana, ovviamente non per farmi gli auguri di compleanno, ma per comunicarmi che presto farò parte del Consiglio che siede a Palazzo Valentini, come consigliere”.

Una notizia davvero eclatante per la cittadina di Monte Compatri che non aveva rappresentanti in seno a quella che un tempo era la provincia di Roma da almeno quarant’anni.

Agnese Mastrofrancesco, mamma di due bambini, eletta in Consiglio Comunale per ben quattro mandati consecutivi diventa la prima donna di Monte Compatri a sedere a Palazzo Valentini.

L’abbiamo contattata telefonicamente, oltre che per farle le nostre personali congratulazioni, per avere, a caldo, le sue prime impressioni su questo nuovo incarico.


Consigliere Mastrofrancesco prima di tutto le nostre congratulazioni. Se l’aspettava?
Sapevo che sarebbe stato difficile, ma come per tutte le cose, dobbiamo sempre crederci, perché prima o poi, la ruota gira e può arrivare anche il tuo momento. Quindi non ero certa, ma ci ho creduto fino ad oggi.


Ora il suo impegno politico raddoppia: quali saranno le sue priorità per Città Metropolitana?
Io credo che fare politica è un impegno grande, come grande deve essere la passione nelle cose che uno fa ed in cui crede. Dopo una gavetta, all’ interno del comune di Monte Compatri, posso dire di essere pronta a portare le mie energie anche nel consiglio di Città Metropolitana, dove cercherò di essere sempre dalla parte dei più deboli, di quelli che non vengono mai ascoltati o peggio ancora visti.


Tanti i messaggi di congratulazioni all’indirizzo della neoconsigliere Mastrofrancesco prima su tutti quello della consigliere regionale Laura Corrotti che dalle sue pagine scrive:

l’onorevole Laura Corrotti insieme alla neoconsigliere di Città Metropolitana Agnese Mastrofrancesco

“Congratulazioni a Agnese Mastrofrancesco, consigliere comunale di Monte Compatri, che da oggi entra ufficialmente in Città Metropolitana. Sono certa che il percorso portato avanti negli anni si svilupperà sempre di più e contribuirà al miglioramento del territorio di Roma e della sua Provincia” a cui fanno eco moltissimi consiglieri comunali dei Castelli Romani.
Fa rumore la mancanza di un messaggio alla neoeletta da parte dell’amministrazione Comunale di Monte Compatri, paese in cui la Mastrofrancesco è da oltre 15 anni Consigliere Comunale.

A nome della redazione tutta auguriamo alla neoconsigliere di Città Metropolitana un buon lavoro.

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Cronaca

Roma, aggressione omofoba in via della Pisana: il racconto di una delle vittime

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“Mercoledì esco assieme ad un amico. Una serata in allegria ci salutiamo e, come il solito, tra amici ci diamo un bacio e da li è iniziata l’aggressione”.
È l’inizio del triste racconto di Gianluca che mercoledì a Roma è stato vittima, assieme ad un amico, di un attacco omofobo da parte di alcuni ragazzi di nazionalità egiziana al grido:
“Questa è casa nostra e voi froci qua non dovete stare”.

Non siamo nella periferia della capitale ma in via della Pisana, un quartiere che di certo rappresenta quella che comunemente è definita “Roma bene”.

Una serata davvero da dimenticare per Gianluca ed il suo amico che al di là dell’aggressione verbale vengono colpiti da bottiglie di vetro scagliate con l’intento di fare davvero male ma per fortuna senza troppi danni fisici: “il mio amico, ci dice, il giorno dopo si è trovato le gambe graffiate per i vetri”.

Una vera aggressione squadrista che dimostra, ancora una volta, la troppa insicurezza che percorre la Capitale: “abbiamo sentito un rumore metallico … ci stavano lanciando bottiglie di vetro che poi hanno raggiunto dei segnali stradali quindi ci siamo trovati i vetri addosso, aggiunge Gianluca , e poi in gruppo sono venuti verso di noi urlando”.

Gianluca ed il suo amico hanno sporto denuncia ai Carabinieri perché, ci dice “Queste aggressioni debbono terminare”. E poi aggiunge: “Debbo davvero ringraziare la disponibilità delle forze dell’ordine perché dopo l’aggressione verbale ci siamo immediatamente diretti presso la caserma. Abbiamo raccontato quello che è successo e subito una pattuglia è intervenuta sul posto identificando il gruppo”.

“Addirittura, prosegue, sono stati così cortesi che si sono pure offerti di riaccompagnarci a casa perché la paura che avevamo quel momento era davvero tanta”.

A quanto ci racconta i carabinieri conoscono gli aggressori, già schedati per alcuni precedenti, e, a quanto ci è dato a sapere, delinquenti abituali ma purtroppo, come succede in molte zone della Capitale “non c’erano telecamere”, aggiunge Andrea.

Lo sgomento è tanto perché avviene in una delle zone più tranquille della Capitale ed Gianluca, che vive da tempo a Roma, ci dice con molta tristezza negli occhi che non si era mai trovato in una situazione del genere e la paura ormai lo attanaglia.

Davvero esemplare il comportamento degli uomini dell’Arma dei Carabinieri che dimostrano, ancora una volta, il loro alto senso istituzionale ed umano.

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