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CES 2018, le novità Samsung: Internet of Things, IA, auto, domotica, ufficio e mobilità

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Samsung ha presentato al Consumer Electronic Show 2018 (CES) di Las Vegas la propria visione e la strategia per il perseguimento di una esperienza IoT (Internet of Things) realmente aperta e intelligente. Grazie ai nuovi prodotti e alle tecnologie presentate, Samsung ha dimostrato la propria capacità di rendere concreta l’idea di connettività ubiqua per gli utenti in ogni aspetto della vita di ogni giorno, a casa, in ufficio e in movimento. Samsung è già al lavoro per rendere tutti i propri prodotti IoT ready entro il 2020. Inoltre, l’azienda ha annunciato il proprio piano volto a spingere l’adozione avanzata delle tecnologie IoT attraverso la propria piattaforma aperta e intelligente. “In Samsung siamo convinti che le esperienze legate alle tecnologie IoT debbano essere semplici come l’accensione di un interruttore. Attraverso i nuovi prodotti e servizi che abbiamo annunciato, stiamo rendendo l’Internet of Things realmente più semplice e connesso” ha detto Hyunsuk (HS) Kim, President, Head of Samsung Consumer Electronics and Samsung Research. “Siamo fortemente impegnati ad accelerare i processi di adozione dell’IoT da parte di tutti gli utenti e stiamo lavorando per rendere tutti i nostri device connessi realmente intelligenti entro il 2020. E stiamo facendo tutto ciò per aiutare le persone a godere di tutti i benefici offerti dalla cosiddetta connected life”.

 

 

Intelligence of Things per tutti

La visione di Samsung relativa all’IoT è basata su un’innovazione aperta e accessibile a quante più persone possibile e, se intrisa di reale intelligenza, può aiutare gli utenti a personalizzare la propria esperienza. L’ecosistema IoT frammentato e complesso di oggi rappresenta un ostacolo all’adozione delle stesse tecnologie connesse. Affinché l’IoT possa diventare realmente accessibile, è necessario oggi pensare all’innovazione come elemento aperto e scalabile. Grazie a un solido portfolio di prodotti tra i quali TV, elettrodomestici e smartphone e alla leadership dell’azienda per la connettività 5G, Samsung si ritrova in una posizione ottimale per offrire al mercato un ecosistema IoT aperto tramite SmartThings. Samsung sta già lavorando con partner come l’Open Connectivity Forum (OCF), l’ente principale in materia di standardizzazione a livello globale, per stabilire gli standard di settore necessari per semplificare l’utilizzo dell’IoT, e i chip ARTIK, i nuovi condizionatori e il frigorifero Family Hub di Samsung sono i primi prodotti a essere certificati dall’associazione per i loro livelli di interoperabilità in ambito IoT. Nella primavera del 2018, Samsung unirà le sue applicazioni IoT, tra cui Samsung Connect, Smart Home, Smart View e altro ancora nell’app SmartThings, per connettere e gestire qualsiasi dispositivo abilitato SmartThings direttamente dal proprio telefono, TV o auto attraverso una singola applicazione. Inoltre, Samsung ha annunciato l’intenzione di collegare HARMAN Ignite allo SmartThings Cloud, spostando l’esperienza IoT oltre la casa intelligente verso l’auto. Di conseguenza, gli utenti saranno ora in grado di gestire la propria casa connessa dall’auto e viceversa. Parte integrante della visione di Samsung è connettere i dispositivi e renderli intelligenti. Con Bixby, Samsung sta portando il suo servizio di intelligence personalizzato a un numero sempre maggiore di device. Nel 2018, un numero selezionato di Samsung Smart TV e i nuovi frigoriferi Family Hub avranno il controllo vocale tramite Bixby per semplificare le attività quotidiane. Con dispositivi e servizi che lavorano insieme e intrisi di intelligenza artificiale, le attività in casa diventano ora più facili. Poiché l’aumento della connettività richiede maggiori livelli di sicurezza, Samsung ha annunciato di aver incorporato la sua affidabile tecnologia Samsung Knox nei suoi dispositivi connessi, tra cui Smart TV e Smart Signage, nuovi prodotti mobile e dispositivi intelligenti. La tecnologia Knox include un sistema di sicurezza hardware e aggiornamenti del firmware continui per garantire la protezione dei dispositivi.

 

Costruire il futuro connesso

Samsung ha sottolineato l’impegno continuo da parte dell’azienda a investire in tecnologie rivoluzionarie. Nel 2017 il colosso coreano ha speso oltre 14 miliardi di dollari in R&D. L’azienda ha anche incrementato gli investimenti tramite Samsung NEXT, una iniziativa chiave per accelerare il processo di trasformazione in azienda che integra le due anime hardware e software. Samsung ha anche creato un nuovo centro dedicato alle AI (intelligenze artificiali) come parte integrante dei propri laboratori di ricerca già esistenti. Il lavoro del nuovo centro AI, dislocato nel 2018 su quattro laboratori a Toronto, Montreal, Cambridge (Regno Unito) e in Russia, sarà completato dalle attività già in corso in Corea e nella Silicon Valley, e dalle attività di M&A, con il fine di far crescere ancora di più le ambizioni dell’azienda nell’ambito delle intelligenze artificiali.

 

La fluidità nell’utilizzo di diversi dispositivi realizza la promessa dell’IoT

I nuovi prodotti e servizi annunciati al CES 2018 evidenziano chiaramente i progressi di Samsung verso la realizzazione di un’esperienza fluida e semplice nell’utilizzo dell’IoT in tre ambiti differenti e complementari differenti. 1 casa: a partire da quest’anno, ogni Samsung Smart TV potrà diventare uno strumento di connessione tra dispositivi, semplificando i processi di collegamento degli utenti e consentendo di accedere ad applicazioni, foto, contenuti multimediali e altro ancora. I nuovi Samsung Smart TV saranno parte della piattaforma SmartThings Cloud, grazie alla quale, ad esempio, possono interagire con il nuovo frigorifero Family Hub per consentire agli utenti di pianificare i programmi televisivi, i pasti e altro ancora, indipendentemente dallo schermo. Grazie alle ultime novità, il Family Hub raggiunge un livello che lo pone come centro di comando della casa connessa, integrando nuove funzioni come Meal Planner, l’app dal facile utilizzo pensata per creare ricette basate sulle preferenze o sulla dieta dei membri della famiglia, ma anche “leggendo” le date di scadenza dei cibi, nuove casse AKG per esperienze audio impeccabili. 2 ufficio: Samsung sta ridefinendo il concetto tradizionale di ufficio con soluzioni flessibili che rispondono alle esigenze della moderna forza lavoro mobile. Al CES 2018, inoltre, l’azienda ha presentato Samsung Flip, un nuovo prodotto pensato per riunioni e lavori di gruppo che semplifica la collaborazione connettendosi con telefoni e notebook per permettere alle persone di condividere velocemente contenuti e idee all’interno di un gruppo di lavoro. Samsung Flip WM55H è un prodotto in grado di superare la comodità dei tradizionali blocchi di fogli ma anche delle lavagne elettroniche, il suo display da 55” offre nuove opportunità per generare idee che cambieranno il mondo, pur mantenendo tutta la familiarità del gesto della scrittura. 3 Mobilità: Samsung guida il passaggio verso le reti 5G, destinate a dar vita a un gruppo totalmente nuovo di esperienze in connessione, grazie alla collaborazione – finalizzata alla realizzazione dei primi test di una connettività 5G fino a 100 volte più veloce della 4G LTE oggi disponibile sui telefoni – con alcuni dei principali operatori mondiali nel settore. Grazie alla connettività 5G, Samsung ha potuto presentare la propria visione per una guida più sicura e più efficiente. Il Samsung Digital Cockpit combina connettività 4G LTE e 5G con gli eccezionali display Samsung per nuove esperienze di connessioni che coinvolgono l’informazione, l’entertainment e il controllo degli stili di vita sempre connessi, integrando anche Bixby per il controllo con la voce. La Telematics Control Unit (TCU) può caricare e scaricare dati più velocemente e consentire la comunicazione tra veicoli, ponendo le basi per migliori soluzioni di guida autonoma.

 

Samsung e HARMAN svelano il futuro delle auto connesse e a guida autonoma

Ad un anno dall’acquisizione di HARMAN International da parte di Samsung le due aziende hanno portato al CES 2018 la prima iniziativa realizzata da entrambi i team per porre l’attenzione sul futuro della mobilità e sulle tecnologie in questo ambito. Durante la fiera di Las Vegas, sono state infatti mostrate diverse soluzioni per l’auto connessa, pensate per consentire a HARMAN e Samsung di puntare alla leadership nel settore delle auto connesse e a guida autonoma facendo leva su una visione del mondo in cui oggi più che mai è importante connettere le vite delle persone, che siano a casa, in mobilità oppure in una macchina. Tra le innovazioni portate al Consumer Electronics Show 2018, una piattaforma che porterà su veicoli di ogni categoria e segmento un nuovo cruscotto digitale, nuove soluzioni di connettività tra cui la prima soluzione telematica 5G-ready del mercato “automotive” e un ecosistema di partner e soluzioni basate sulla piattaforma aperta Samsung. HARMAN e Samsung hanno inoltre mostrato un primo esempio di implementazione pratica delle ultime novità, realizzato grazie alla collaborazione con TTTech.

 

20th Century Fox, Panasonic e Samsung insieme per una grande esperienza TV con l’HDR10+

Century Fox, Panasonic e Samsung hanno condiviso al CES alcuni aggiornamenti relativi al programma di certificazione per la piattaforma HDR10+, che sarà presto disponibile per le società produttrici di contenuti, i televisori ad altissima definizione, lettori e registratori Blu-ray e produttori di set-top box, così come per i fornitori di SoC, esente da royalty e con solo una commissione amministrativa nominale. Le aziende potranno ora visualizzare il nuovo logo, conoscere il programma di licenza comprese le specifiche finali, gli accordi di adozione e iscriversi per ricevere una notifica quando le specifiche tecniche per HDR10 + saranno disponibili sul sito http://www.hdr10plus.org. Inoltre, gli strumenti di generazione di metadata Blu-ray Ultra HD sono stati sviluppati con terze parti e saranno presto disponibili per i creatori di contenuti che consentiranno ai lettori Blu-ray Ultra HD di entrare nel mercato. Verranno inoltre rilasciati a breve dettagli sul trasferimento dei contenuti e il formato dell’interfaccia per la pipeline di creazione dei contenuti.

 

Samsung svela “The Wall”, il primo TV MicroLED modulare da 146” al mondo

Samsung ha inoltre presentato al pubblico del CES anche “The Wall” – la prima TV MicroLED modulare da 146” pensata per il mercato consumer. La nuova TV è stata annunciata insieme ultime innovazioni di Samsung nel campo delle tecnologie display, pensate per rendere il televisore del domani un oggetto realmente evoluto in grado di offrire agli utenti un’esperienza visiva eccezionale, e fungendo al contempo da hub intelligente e connesso con una vasta gamma di dispositivi, con il fine di migliorare la vita di tutti i giorni. Samsung ha anche presentato il primo TV QLED al mondo con tecnologia AI da 8K, che sarà lanciato a livello internazionale, a partire dalla Corea e dagli Stati Uniti durante la seconda metà del 2018. La nuova tecnologia di intelligenza artificiale sviluppata da Samsung migliora la qualità dei contenuti a definizione standard portandoli alla risoluzione 8K, impiegando un algoritmo proprietario per regolare la risoluzione dello schermo in base alle caratteristiche di ogni scena rappresentata sullo schermo, in modo da migliorare continuamente la qualità dell’immagine e trasformare facilmente qualsiasi tipo di contenuto, proveniente da qualsiasi fonte, in 8K ad alta risoluzione.

 

La nuova lavatrice compatta con tecnologia QuickDrive

Lavaggi più veloci e funzioni smart potenziate sono alcune delle innovazioni della nuova lavatrice WW6850N con la tecnologia presentata al CES. La nuova lavatrice compatta riduce i tempi di lavaggio del 35% rispetto agli altri modelli, e grazie alle sue dimensioni compatte e alle sue elevate performance rappresenta la soluzione ideale per la casa moderna. A differenza delle lavatrici convenzionali che spostano i vestiti ripetutamente su e giù durante il ciclo, la tecnologia QuickDrive muove i capi all’interno del cestello dall’alto verso il basso e aggiunge un movimento in avanti e indietro utilizzando la piastra posta sul retro, portando una doppia azione dinamica che rimuove rapidamente e delicatamente la sporco e fornisce un ciclo di lavaggio intenso e completo. Il modello WW6850N è predisposto all’utilizzo dell’IoT ed è dotato di un assistente di lavaggio chiamato Q-rator, che fornisce tre funzioni chiave per aiutare a gestire il bucato in maniera semplice (Laundry Recipe; Laundry Planner; HomeCare Wizard).

F.P.L.

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Nobody Wants to Die, il videogame thriller in salsa cyberpunk

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Nobody Wants to Die, titolo sviluppato da Critical Hit Games disponibile su Pc, Xbox e PlayStation, è un’avventura di stampo noir ambientata nella città di New York del 2329. Protagonista dell’avventura è il detective James Karra che si trova a dover indagare su una serie di misteriosi omicidi. Il poliziotto però non è solo, ma dovrà affrontare le indagini assieme alla giovane collega Sara Kai, suo braccio destro nonché personaggio fondamentale nel corso della storia. Fin dai primi passi mossi in questo thriller decisamente molto curato per quanto riguarda l’aspetto grafico, siamo rimasti affascinati dall’atmosfera da detective story in stile Blade Runner, dove però il focus devia totalmente dalle dinamiche di combattimento che ci si aspetterebbe. Nel corso di tutta la durata di Nobody Wants to Die, infatti, non si incontrerà alcuna sequenza di combattimento. Un vero peccato perché a nostro avviso qualche sparatoria avrebbe sicuramente messo più pepe al tutto. Come si può intuire, quindi, i cardini della produzione sono racchiusi tutti in tre elementi: storia, personaggi e ambientazione. A livello narrativo l’avventura ha inizio con il detective James Karra che torna a lavorare in polizia dopo un recente incidente in seguito al quale sembra aver avuto delle conseguenze sulla sua salute psichica. Proprio nel suo giorno di riposo viene incaricato dal suo capo di indagare sul presunto suicidio di uno degli uomini più ricchi di New York, Edward Green. L’uomo si accorgerà ben presto però che il caso affidatogli non è quel che sembra e, in compagnia della sua collega, Sarah, si troverà invischiato in un intrigo politico estremamente pericoloso e complesso.

Fra livelli che si sviluppano in verticale man mano che aumenta il tenore di vita dei cittadini, auto volanti che affollano i cieli ed enormi insegne luminose a fendere l’oscura decadenza di una metropoli in cui piove sempre o quasi, l’ambientazione di Nobody Wants to Die si ispira in maniera palese a Blade Runner ed è ovviamente un peccato che la si possa solo ammirare da lontano. Sono presenti infatti sequenze in cui il protagonista si ritrova a contemplare il profilo della sua New York e il traffico che scorre fra i palazzi, magari mentre si affaccia dallo sportello aperto della sua stessa auto volante. Tuttavia, una volta messo in moto il veicolo, l’atto di viaggiare verso una qualsiasi destinazione viene rappresentato in maniera automatica, senza la possibilità di pilotare il mezzo. Di fatto i momenti in cui viene concesso di esplorare lo scenario sono pochi e limitati, a dimostrazione di come il contorno scenografico dell’avventura sia appunto questo: un semplice sfondo, pensato per arricchire e contestualizzare un gameplay che di fatto si limita all’analisi delle scene del crimine o ai puzzle che concludono un’indagine andando a sommare i vari elementi. A livello di giocabilità, una volta giunti sulla scena del crimine si può azionare un dispositivo in grado di “riavvolgere il tempo” e rivelare elementi da approfondire e visualizzare, ricorrendo anche ad apparecchi come la fotocamera, la lampada UV e il visore a raggi X per ricostruire di volta in volta ciò che è accaduto e chi ha fatto cosa. Questa parte dell’esperienza è piacevole e molto ben coreografata, ma come detto risulta parecchio guidata. L’interfaccia del gioco, infatti, dispensa suggerimenti in continuazione, al punto che la modalità di visualizzazione teoricamente deputata a fornire dei consigli si rivela inutile. Viene detto fino a dove far scorrere il tempo, che strumento utilizzare e quando, rendendo futile persino la ruota di selezione dei dispositivi; e così anche il gameplay stesso di Nobody Wants to Die si rivela semplicemente funzionale alla narrazione e nient’altro.

L’ambientazione oscura scelta dal team polacco è di certo la componente meglio riuscita dell’intera produzione perché, al netto delle sue evidentissime ispirazioni, riesce a far emergere una discreta personalità all’interno delle suggestioni cyberpunk grazie ad un retro-futurismo datato ma efficace: l’impatto scenografico prestato da Blade Runner è qui mescolato ad un’estetica anni Quaranta, generando una dose di malinconia mista a tristezza nell’osservare auto volanti e dal design antiquato sfrecciare tra le piogge acide di una notte perenne. La colonna sonora doom jazz accompagna le elucubrazioni di un protagonista costretto a vivere per sempre nonostante la mancanza di stimoli reali, tratteggiando i confini di un universo in cui l’immortalità non è un dono, ma una condanna a vivere con i propri rimorsi. L’Unreal Engine 5 è qui utilizzato per donare un elevato grado di dettaglio ad ambientazioni contenute e ben diverse tra di loro, con un preset “Qualità” che fa sfoggio di un ray tracing corposo e di un’illuminazione efficace, mentre quello “Prestazioni” – che mantiene stabilmente i 60 fps – smorza il colpo d’occhio facendo calare la definizione e riducendo i giochi di luce. Tirando le somme possiamo dire che questo Nobody Wants to Die è nel complesso un’avventura a base narrativa caratterizzata da un’affascinante ambientazione cyberpunk, che attinge a piene mani da alcune opere piuttosto celebri, come il già citato Blade Runner, per raccontare una storia interessante e coinvolgente, costruita interamente sui due protagonisti. È vero: il gameplay si limita all’analisi delle scene del crimine e gli sviluppatori non hanno osato sconfinare, infarcendo anzi le meccaniche investigative di suggerimenti contestuali che rendono l’esperienza parecchio guidata, ma non per questo meno piacevole. Se quello che si cerca è un titolo tranquillo, con un’ambientazione molto suggestiva e che sia privo di una componente action, allora Nobody Wants to Die è il titolo che fa per voi.

GIUDIZIO GLOBALE:

Grafica: 8,5
Sonoro: 8
Gameplay: 7
Longevità: 6,5

VOTO FINALE: 7,5

Francesco Pellegrino Lise

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Threads in forte ascesa, superati i 200 milioni di utenti

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Threads, l’ultimo nato fra i social di Meta, ha superato il traguardo dei 200 milioni di utenti. Lo ha affermato con un post online Adam Mosseri, capo di Instagram, sulla cui rete Threads si basa. L’annuncio arriva un giorno dopo che Mark Zuckerberg aveva dichiarato durante una call sugli utili di Meta, che l’app stava per raggiungere i 200 milioni di utenti. In passato, il fondatore di Facebook ha più volte ipotizzato che Threads mira a diventare un social da un miliardo di iscritti. “La mia speranza è che Threads possa ispirare idee che uniscano le persone e che questa straordinaria comunità continui a crescere. Grazie a tutti per aver investito il vostro tempo e fornito feedback che rendono questo posto migliore per tutti” ha scritto Mosseri dal suo profilo su Threads. Come concorrente di X, l’app deve ancora risolvere alcune lacune che la differenziano ancora dal colosso guidato da Elon Musk. Come scrive Engadget, la stessa Meta è conscia del fatto che l’algoritmo che presenta i post in tempo reale di X sia molto più veloce di quello su Threads. “Non siamo ancora abbastanza veloci, e stiamo lavorando attivamente per migliorare” ha proseguito Mosseri. In ogni caso i numeri parlano chiaro, Threads in poco tempo sembra aver conquistato un elevato numero di utenti e sembra che il fenomeno sia destinato a crescere. Riuscirà a diventare la nuova punta di diamante di Meta? Lo scopriremo solo seguendo gli sviluppi e la crescita di questo giovanissimo social media.

F.P.L.

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Luigi’s Mansion 2 HD, il titolo icona del 3DS torna su Switch in alta definizione

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Luigi’s Mansion 2 ritorna, a più di 10 anni dalla sua uscita originale su Nintendo 3DS, in versione rimasterizzata per Nintendo Switch. Questa nuova edizione in alta definizione del piccolo capolavoro del colosso nipponico offre l’opportunità di rivivere una delle avventure più amate del fratello di Mario, con una veste grafica rinnovata e alcune migliorie tecniche. Ma come si comporta questo titolo del 2013 nel panorama videoludico attuale? Analizziamo nel dettaglio questa riedizione per scoprire se il fascino di Cupavalle resiste ancora alla prova del tempo oppure è destinato a soccombere sotto il peso degli anni. Seguendo in modo abbastanza diretto dal primo episodio, uscito su Game Cube nel lontano 2001, Luigi’s Mansion 2 HD (al tempo Luigi’s Mansion 2 o Luigi’s Mansion Dark Moon negli Usa) catapulta i giocatori nuovamente nell’avventura con un incipit decisamente semplice: dopo la vittoria dell’idraulico in verde nel primo capitolo, i fantasmi si sono acquietati e vivono in serenità con gli umani, permettendo al Professor Strambic di continuare i suoi studi con grande efficienza. Un “misterioso intervento esterno”, però, distrugge e frammenta la pietra a forma di luna che teneva sotto controllo gli spiriti, mandandoli in agitazione e costringendo lo scienziato a chiedere il soccorso del miglior acchiappafantasmi in circolazione. Così in men che non si dica quel fifone di Luigi si trova nuovamente impegnato a catturare spettri con aspirapolvere alla mano e gambe tremolanti. Questa volta però non si troverà più in una sola, vasta, magione, ma dovrà spostarsi in differenti aree per recuperare i pezzi del cristallo, scoprire chi si nasconde dietro le quinte e ripristinare tutto alla normalità, assicurandosi che nessuno dei suoi amici sia finito nei guai. Il tutto è possibile grazie al genio di Strambic, che oltre a essere il massimo esperto di fantasmi è anche riuscito a sviluppare una tecnologia chiamata “pixeltrasporto”, in grado di muovere Luigi da una parte all’altra del mondo sfruttando schermi e telecamere come veicolo. Da qui inizia un’avventura tendenzialmente in linea con gli altri episodi, che vede il buon Luigi esplorare ogni angolo delle location da lui visitate alla ricerca di tesori, chiavi, fantasmi e segreti: insomma, tutto il necessario per proseguire di livello in livello e soddisfare le richieste di Strambic. Idealmente la progressione ricorda un po’ quella di un metroidvania, in quanto c’è la libertà di muoversi in aree tutto sommato limitate, da sbloccare di volta in volta, mentre vengono mostrati al tempo stesso tanti passaggi apparentemente inaccessibili, muri misteriosi che sembrano nascondere qualcosa, stanze prive di accesso o sistemi di controllo che sembrano non rispondere alle sollecitazioni di chi gioca.

Luigi questa volta avrà insomma un bel da fare dovendo ripuloire ben cinque magioni infestate nel tentativo di ricomporre la pietra a forma di Luna e domare gli ectoplasmi aiutato dal fido aspirapolvere Poltergust 5000, versione potenziata del modello 3000 comparso in Luigi’s Mansion, e da una torcia multifunzione. Sulla carta per avere la meglio basterebbe “sparaflashare” gli evanescenti invasori per poi pescarli con l’aspirapolvere assecondando i loro movimenti. Nella pratica, però, i dispettosi fantasmi faranno di tutto per vendere cara la melma ricorrendo a trucchetti, armature o alla forza bruta: tutte cose che costringeranno i giocatori a indebolirli, aggirarli o quant’altro prima di poter procedere con la cattura. Su 3DS, come accennato, queste meccaniche soffrivano un poco i limiti del sistema di controllo, ma qui sono una vera goduria e bastano davvero pochi minuti per prenderci la mano e farsi trascinare dalla moltitudine di interazioni escogitata da Next Level Games e Nintendo per spremere fino all’ultima goccia le possibilità del Poltergust 5000 e il pensiero laterale dei giocatori. Il Poltergust 5000 nasce per aspirare i fantasmi, OK, ma nulla vieta di invertire il flusso e/o sfruttarlo per sollevare tappeti, afferrare tende, tovaglie e in generale passare al setaccio le magioni infestate svelandone i vari segreti o espugnandone le ricchezze in modo da potenziare il proprio arsenale. Sempre grazie all’aspirapolvere si può, ad esempio, afferrare oggetti congelati e trasportarli fino alla fiamma più vicina, oppure gonfiare dei palloncini e creare una piccola mongolfiera per raggiungere aree altrimenti inaccessibili; e queste sono solo alcune delle tante interazioni possibili per sfruttare o aggirare i limiti fisici del gioco. La torcia a sua volta non si limita a rendere vulnerabili gli spiriti ma consente di attivare interruttori e meccanismi, mentre l’Arcobaluce – sorta di versione “mariesca” degli ultravioletti – è in grado di svelare porte e oggetti nascosti aggiungendo di fatto una dimensione extra all’avventura, obbligando così il giocatore a prestare particolare attenzione a tubi mancanti, zerbini e persino ai complementi d’arredo apparentemente asimmetrici. Attorno a queste dinamiche gli sviluppatori hanno costruito un sistema di enigmi incredibilmente sofisticato; le missioni inizialmente appaiono circoscritte, ma col procedere del gioco diventano sempre più elaborate facendo “esplodere” il level design delle singole magioni e servendo alcune delle boss fight più creative mai viste in un videogioco Nintendo. Di contro il cuore dell’esperienza resta la caccia, e anche sotto questo aspetto dopo le prime semplici battute è necessario ricorrere all’astuzia e a tutte le opportunità offerte dai propri strumenti, senza contare le occasionali disinfestazioni da ragni, piante carnivore e altre simpatiche creaturine che infestano le aree di gioco.

Se il titolo originale ha proposto una più che discreta esperienza portatile, in questa occasione è opportuno chiedersi se e quanto abbia giovato la transizione a una nuova piattaforma. La risposta è a nostro avviso: decisamente più performante ma meno “peculiare” rispetto alla piccola console portatile della grande N. A livello puramente visivo, nulla da dire: pur non raggiungendo le vette di Luigi’s Mansion 3, questa edizione HD del secondo capitolo risulta comunque molto curata, potendo godere di modelli e texture ricreati da zero e un impatto scenico dovuto al cambio di proporzioni dello schermo decisamente più efficace. Molto bene invece per quello che concerne il lato controlli, che tornano a contemplare l’utilizzo dell’analogico destro (assente su 3DS) per rendere più agile il movimento che su portatile risultava piuttosto sacrificato. Forse il cambiamento più importante che il gioco ha vissuto in positivo. Esplorazione e combattimenti risultano quindi più fluidi e divertenti, così come tutte le prove “speciali” che vedono variare il gameplay. Dove si paga lo scotto è nella trasposizione dell’esperienza “stereoscopica” originale: in particolare basta vedere i boss, comunque tuttora apprezzabili, per cogliere come la messinscena sia frutto di un design collegato allo speciale effetto visivo offerto dallo schermo superiore di Nintendo 3DS, risultando sacrificata, se non quasi banalizzata, quando riprodotta in modo tradizionale. E’ necessario, quando si parla di Luigi’s Mansion 2 HD evidenziare due note sulla longevità e il multigiocatore. Per quanto concerne la durata, il titolo si assesta sui livelli del terzo capitolo, quindi intorno alle 10/15 ore per una partita classica, salendo se si va alla ricerca del completismo, sebbene il tutto possa risultare un po’ allungato per via del continuo “vai e vieni” dovuto alla struttura a missioni. Per quanto riguarda il multigiocatore tocca constatare come il tutto sia in linea con il titolo d’origine, mancando quindi di una modalità storia cooperativa e limitandosi invece alla Torre del Caos in cui collaborare fino a 4 giocatori, in wireless locale o online, per superare le tante e appassionanti sfide proposte. Tirando le somme, poter tornare a giocare a Luigi’s Mansion 2 HD è sempre un piacere, soprattutto perché in termini di level design, struttura degli enigmi e gestione dell’arsenale è sicuramente il capitolo più interessante della serie, persino al netto del terzo. In più il salto in avanti per quanto riguarda il sistema di controllo offerto a suo tempo da 3DS rappresenta una vera benedizione, persino più gradita del passaggio all’alta definizione. Certo, aggiornare anche il sistema dei salvataggi sarebbe stato un gradito cambiamento, ma tutto sommato non possiamo lamentarci. Tuttavia tra gioco base, contenuti extra e tutte le cose da fare per completare il titolo al cento per cento, ci sarà da spassarsela davvero per molte ore.

GIUDIZIO GLOBALE:

Grafica: 8,5

Sonoro: 8,5

Gameplay: 8,5

Longevità: 8

VOTO FINALE: 8,5

Francesco Pellegrino Lise

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