Connect with us

Roma

7 GENNAIO 2015 “MI CHIAMO CHARLIE HEBDO”: IL VERO CANCRO E’ QUELLO CHE STIAMO DIVENTANDO. CHI LO ESTIRPERA’?

Clicca e condividi l'articolo

Tempo di lettura 2 minutiSalutiamo con tutto il cuore lo spirito di questi coraggiosi giornalisti che hanno consapevolmente scelto di “morire in piedi piuttosto che vivere in ginocchio”.

Published

on

Clicca e condividi l'articolo
Tempo di lettura 2 minuti

“Charlie Hebdo” di Manziana

La marea nera della perdita di diritti colpisce al cuore la libertà sovrana di pensiero e di stampa. lo fa nella nazione degli ideali più alti, il paese che ha saputo fare la rivoluzione civile laica più importante d’Europa: la Francia. Siamo con tutti i francesi scesi spontaneamente in piazza con le matite alzate per dire NO. “No” a cosa? No al bavaglio, no al clima di terrore che direttamente o indirettamente discende da dogmi millenari. Sì a uno stato LAICO.

Salutiamo con tutto il cuore lo spirito di questi coraggiosi giornalisti che hanno consapevolmente scelto di “morire in piedi piuttosto che vivere in ginocchio”.

Salutiamo l’ésprit claire della Francia, risorto con tutta la sua forza da ogni angolo del paese. Che questo episodio entri con tutta la sua violenza nelle nostre coscienze per non abbassare la guardia ogni volta che qualcuno, con vigliaccheria o con panni “immacolati”, usa ogni strumento possibile per ledere il nostro diritto all’emancipazione da un passato di “bavagli”. Quello che è successo ieri a Parigi succede già da decenni in molte altre nazioni cosiddette meno civili di noi ed è figlio di secoli di violenze perpetrate in nome di un dio bianco, rosso o nero.

La domanda da farci oggi è: CHI SIAMO DIVENTATI? CHI STA ARMANDO GLI SPIRITI PIU’ DEBOLI?

Diamo il nome a queste macabre culle e togliamo loro il respiratore. Smettiamo di “adorare”. Smettiamo di abdicare alla vera missione affidata alla cosiddetta specie più evoluta. Impariamo a “pregare” in intimità, magari davanti a un magnifico albero o attraverso i nostri comportamenti.
Purtroppo la forza mascolina più primitiva sta giocando un ruolo molto pesante negli eventi più rovinosi che stanno colpendo il diritto di essere Uomini liberi, il diritto a una Salute e a un Ambiente psico-fisico sano, spesso in nome di una religione: religione del controllo delle masse, del potere, dell’accaparramento, del dominio, del profitto.

Dovremmo tutti, maschi e femmine, fermarci, fare silenzio e avere la forza di sopportare il boato di una solitudine mai affrontata e scendere nelle viscere della nostra stessa oscurità per ri-scoprire la sana e laica forza materna che anima il vivente.

Tutto si sta sgretolando e si sgretolerà sempre di più, con attacchi sempre più virulenti. E non saranno certo i rappresentanti di una cultura scadente, che occupano delicate posizioni decisorie, a indicarci la via. La Via è nel cuore di una Madre ancora mai nata, che purtroppo tantissime donne “mascolinizzate” o assenti non conoscono ancora, e tanti maschi ricacciano nel ventre della terra a suon di guerre, bombe, fucili, stupri, assassinii, bavagli, infibulazioni, esilii morali, indifferenza. Paura di essere “rotondi”.

Bisogna scendere alla prima radice di questo Male che ha affondato i suoi artigli nelle nostre aspirazioni più alte per impedire alla forza del progresso di manifestare il futuro di una specie più responsabile e amorevole. Ma in questa discesa ci si va “nudi”, puri, armati di un’inedita sete di Verità e dell’amore nostalgico per tutto il vivente terrestre, abbandonando ogni tipo di accanimento terapeutico perbenista su un malato terminale: la Menzogna, l’Ipocrisia, l’Orrore concentrazionario e ipercompensatorio che caratterizza la mentalità degli spiriti più deboli e cinici.

I giornalisti di “Charlie Hebdo” hanno avuto il coraggio di sfidare questo Veleno collettivo e a loro va tutto il nostro abbraccio immortale perché il loro spirito continui ad aleggiare nelle nostre coscienze imbarbarite.