Vincenzo Campitelli: l’eccellenza accademica a Busan, un orgoglio italiano in Corea del Sud

Il professor Vincenzo Campitelli, console onorario d’Italia a Busan, Corea del Sud, è una figura di grande rilievo nel panorama accademico internazionale. Di recente, ha ricevuto per il terzo anno consecutivo il prestigioso “Teaching Excellence Award” dalla Busan University of Foreign Studies (BUFS), diventando il primo docente straniero a conseguire questo riconoscimento tre volte di seguito. Questo traguardo, annunciato dall’Ambasciata italiana a Seoul, sottolinea l’impatto straordinario del professor Campitelli nel promuovere la lingua e la cultura italiane in Corea.

I corsi di lingua e cultura italiana e quelli di lingua latina tenuti dal professor Campitelli sono stati nuovamente insigniti del grado di eccellenza accademica, rafforzando la posizione dello studio dell’italiano nelle università coreane. Grazie al suo lavoro, l’italiano non è solo una lingua studiata, ma una chiave di connessione culturale tra l’Italia e la Corea.

Un percorso accademico e diplomatico di alto profilo

La carriera del professor Campitelli è caratterizzata da una solida formazione accademica e una serie di incarichi prestigiosi. Laureato in Lettere presso l’Università “La Sapienza” di Roma con il massimo dei voti, ha costruito una carriera accademica brillante a Busan, dove dal 2006 è professore associato di italianistica e letteratura latina​. Inoltre, dal 2015 svolge il ruolo di console onorario d’Italia a Busan, promuovendo intensamente la cooperazione culturale tra i due Paesi.

Un ambasciatore della cultura italiana

Oltre all’insegnamento, Campitelli ha coordinato numerosi progetti di rilievo, tra cui la Settimana della Lingua Italiana nel Mondo a Busan, eventi di diplomazia culturale e collaborazioni con università italiane di spicco come “La Sapienza” e l’Orientale di Napoli​. Quest’anno per la Settimana della Lingua nel Mondo, il professor Campitelli, delegato dal Ministero per l’organizzazione della manifestazione, è riuscito anche ad avere tra gli sponsor Costa Crociere, un marchio prestigioso marchio italiano che si sta facendo spazio nel mondo e ora anche in Asia Orientale.

L’eccellenza accademica e il suo ruolo diplomatico lo rendono un ambasciatore della cultura italiana, capace di connettere mondi apparentemente distanti e di donare lustro al nostro Paese.

Con la sua dedizione, il professor Vincenzo Campitelli è un esempio di come l’impegno nel campo della cultura possa contribuire a costruire ponti tra nazioni, valorizzando l’Italia nel mondo.




Lvpa Frascati (calcio, Under 15 reg.), Dell’Ospedale: “Questi ragazzi non accuseranno il salto”

Frascati (Rm) – E’ uno dei volti nuovi dello staff tecnico del settore giovanile della Lvpa Frascati. Marco Dell’Ospedale, ex allenatore del Colonna, è stato scelto come guida dell’Under 15 regionale e si è presentato con tanto entusiasmo: “Come è nato l’accordo col club tuscolano? A fine agosto la società ha avuto l’esigenza di rimpiazzare l’ex tecnico Rodolfo Gentilini, è stato il direttore sportivo dell’agonistica Leonardo Orlandi a chiamarmi e a spiegarmi che c’era questa possibilità. Mi ha fatto molto piacere ricevere questa telefonata e l’ho subito valutata con grande attenzione anche se avevo altre due opportunità in ballo. Questo club sta portando avanti un buon lavoro nel settore giovanile da diverso tempo e una spinta ulteriore l’ha data l’arrivo del neo presidente Giammarco Raparelli, una persona preparata e ambiziosa, quindi mi ha fatto piacere entrare a far parte della nuova Lvpa Frascati”. Dell’Ospedale sta facendo la conoscenza del gruppo Under 15 regionale: “Sto imparando a conoscere i ragazzi in questo primo periodo di preparazione. Orlandi mi ha detto che questi ragazzi hanno fatto bene nei provinciali l’anno scorso e in effetti ho visto che ci sono alcune buone individualità. C’è sempre da lavorare, in particolare in questa fascia d’età, e credo che la squadra debba curare soprattutto l’aspetto tecnico-tattico. Timori reverenziali per il salto di categoria non ce ne saranno: la giovane età rende questi ragazzi più coraggiosi e vogliosi di misurarsi anche nel campionato regionale. Obiettivi? Nella mia carriera non sono mai partito per accontentarmi, ma al di là di questo sono abbastanza fiducioso su questo gruppo che ha tanta voglia di imparare”. L’allenatore sta studiando qual è il vestito migliore da far indossare alla sua Under 15 regionale: “Ho in mente due o tre sistemi di gioco, ma sto valutando una serie di situazioni. Il campionato inizia il 6 ottobre e quindi bisogna stringere i tempi. Nelle prime due settimane abbiamo fatto un’amichevole “in famiglia” con l’Under 14 e poi nello scorso week-end con la Sambenedettese traendo indicazioni utili per capire dove andare a lavorare. Altri test sono in programma prima dell’inizio del campionato: vogliamo farci trovare pronti”.





Atletico Lariano (calcio, Promozione), Centra: “I ragazzi hanno cominciato col piede giusto”

Lariano (Rm) – L’Atletico Lariano coglie la sua prima vittoria stagionale al secondo tentativo. Dopo il pari esterno all’esordio sul campo del Palestrina, la formazione di mister Fabrizio Centra batte 2-0 il Città di Monte San Giovanni Campano nel primo match casalingo del campionato di Promozione. “Avevamo di fronte una buona squadra, ma i ragazzi hanno fatto un’ottima partita – dice l’allenatore – Già nel primo quarto d’ora eravamo andati a bersaglio due volte con Scacchetti e Commisso e avremmo potuto segnare ancora, ma anche gli avversari hanno fatto la loro parte fino alla fine della partita. Dopo il pareggio di Palestrina, volevamo conquistare la prima vittoria davanti al nostro pubblico e lo abbiamo fatto. I ragazzi hanno ricominciato nel modo giusto, affrontando con la motivazione necessaria un campionato che sarà più difficile degli anni precedenti, sia perché sono diminuiti i gironi, sia per la regola che ha tolto gli under. La filosofia del nostro club, invece, non è cambiata e nelle prime giornate abbiamo già schierato diversi giovani. D’altronde l’ossatura del gruppo è la stessa della scorsa stagione”. Tra gli innesti “pesanti” c’è stato quello di Gianmarco Scacchetti: “Darà un grosso contributo al nostro reparto offensivo, lui e Felici sono quelli che hanno avuto esperienze in categorie maggiori, ma si sono posti subito nel modo giusto dimostrando grande professionalità. La società è stata brava a cogliere l’opportunità di mercato che ha riguardato Scacchetti, le sue esigenze e quelle del club si sono sposate e siamo felici di averlo con noi”. L’Atletico Lariano è già proiettato alla terza sfida di campionato: “Faremo visita allo Sterparo che ha quattro punti come noi. Sappiamo poco dei prossimi avversari al di là del fatto che si tratta di una società sana e di una squadra di valore che gioca su un campo in erba sintetica di nuova generazione. Sarà una trasferta lunga, ma come sempre proveremo a fare il massimo”. La chiusura di Centra riguarda il girone: “Ci troveremo diversi avversari che non conosciamo, è strano che per il secondo anno consecutivo siamo stati divisi dal Velletri che si trova a pochi passi da Lariano a livello chilometrico. I play off? Sono sempre stato favorevole, anche se li avrei allargati a quattro squadre più che a due per rendere ancora più incerta la lotta nelle giornate finali. Infine iniziare il campionato l’8 settembre, il primo per chi ha avuto la Coppa, non è semplicissimo a livello organizzativo, ma ormai siamo partiti e vogliamo cercare di fare bene”.





Polisportiva Borghesiana, la consigliera Zoffranieri: “Ginnastica, karate e fitness scoppiano di salute”

Roma – La Polisportiva Borghesiana è sempre più aperta a nuove discipline. Al fianco di settori storici come calcio e pallavolo, con l’avvento del presidente Stefano Criscuolo la società capitolina ha spaziato anche su altri sport, riscuotendo un ottimo successo. Per questo momento il massimo dirigente ha chiesto alla neo socia-consigliera Federica Zoffranieri di seguire organizzativamente da più vicino le discipline di ginnastica ritmica, karate e fitness. “Da poco meno di un anno sono diventata socia-consigliera della Polisportiva Borghesiana – racconta la Zoffranieri – I settori che seguo hanno preso sempre più piede all’interno della nostra associazione: la ginnastica è ormai al quarto anno di attività, le nostre ragazze di età compresa tra i 6 e i 18 anni guidate dalle responsabili Francesca Vichi e Claudia Compagno partecipano a diverse gare sia a livello federale che con l’ente promozionale Uisp. Il settore karate inizia il suo terzo anno nella Polisportiva Borghesiana e grazie al lavoro del maestro Enrico Governale, affiancato da Fabio Di Marco, ha riscosso grande interesse e anche in questo caso sono numerose le gare Uisp a cui partecipa il gruppo dei nostri atleti. Il fitness del responsabile Emanuele Grelli sta ottenendo un successo incredibile e da poco più di un mese si è registrato al marchio Global Fitness Revolution, molto noto nella disciplina. Si possono fare sia lezioni all’aperto che all’interno, individuali o a gruppi: la scelta è vasta e assieme al responsabile lavorano anche gli istruttori Azzurra Di Luigi, Chiara Giaffreda, Emiliano D’Anversa e Michael Bussaglia proprio perché la richiesta è notevole. Il merito va al modo in cui lavorano i responsabili e i loro istruttori, ma in primis al presidente Criscuolo che ha voluto allargare gli orizzonti della nostra società a diverse discipline e a diverse fasce d’età proprio per concretizzare al meglio il ruolo di “polisportiva” e dare la più ampia scelta possibile ai giovani e ai meno giovani del territorio”. L’impegno gravoso da socia-consigliera non impedirà alla Zoffranieri, ex capitano della prima squadra femminile di volley della Polisportiva Borghesiana, di proseguire con la sua antica passione: “Non ho più modo di allenarmi spesso per fare campionati regionali o provinciali, ma faccio parte del gruppo Amatoriale misto che è allenato proprio da Stefano Criscuolo e con cui mi diverto molto”.





Vis Casilina, il responsabile della Scuola calcio Mirko Rovere: “I numeri continuano a crescere”

Roma – Il cuore pulsante della Vis Casilina batte in modo sempre più forte. È il quarto anno di vita della società del presidente Enrico Gagliarducci e il settore Scuola calcio continua a crescere in modo costante e inarrestabile, anche grazie al lavoro in questi anni del responsabile Mirko Rovere: “Ormai questo è un ambiente a cui mi sento molto legato. Da lunedì scorso abbiamo ripreso le attività a pieno ritmo e ci sono già oltre 140 bambini tra cui qualcuno in prova, ma la sensazione è che i numeri cresceranno ancora. Per questo, non solo copriremo tutte le categorie, ma dovremo anche implementare il parco istruttori per dare un servizio migliore ai nostri piccoli calciatori e alle loro famiglie. Non è semplice, però, trovare tecnici per il settore di base perché non tutti hanno la pazienza di insegnare calcio ai bambini. L’obiettivo complessivo della nostra Scuola calcio è quello di farli crescere a livello tecnico e personale, anche per dare linfa in futuro al nostro settore agonistico e trovarci almeno “una parte del lavoro” già fatto per le squadre dall’Under 14 in su”. Rovere presenta lo staff che attualmente è già al lavoro e che verrà integrato con ulteriori figure: “I Piccoli Amici 2018-19 saranno affidati a Marco Bacci e Lorenzo Micci, i Primi calci 2017 a Valerio Di Romano, i Primi calci 2016 a Giuseppe Del Natale e Marco Pochesci, i Pulcini 2015 a Giancarlo Cimarelli, i Pulcini 2014 ad Andrea Roberti e Giuseppe Cianca, mentre gli Esordienti 2013 allo stesso Andrea Roberti e gli Esordienti 2012 a Simone Simeoni. I portieri saranno seguiti da Massimo Bastianelli e Giuseppe Giannotti”. La chiusura di Rovere riguarda un “focus” proprio sul gruppo maggiore della Scuola calcio, quello dei 2012: “Vivranno una stagione importante che li traghetterà verso l’agonistica. Saranno allenati da Simeoni che torna nel nostro staff dopo qualche mese e avrà a disposizione un gruppo molto folto. Sono ragazzi che, per il 70%, stanno insieme dall’inizio del nostro percorso con la Vis Casilina e questo è il segno che si sono trovati bene”.





ULN Consalvo, Stefano Fiori è il neo responsabile della Scuola calcio: “Un piacere tornare qui”

Roma – L’ULN Consalvo ha riaccolto Stefano Fiori. Il tecnico che quasi vent’anni fa aveva iniziato il suo percorso da istruttore proprio nel club di via del Quadraro è tornato “alla base”: la società capitolina gli ha affidato il compito di responsabile della Scuola calcio oltre che di allenatore dell’Under 17 provinciale: “L’anno scorso ero al De Rossi dove ho iniziato nella Scuola calcio e poi ho allenato l’Under 19 Elite per un periodo. Quando l’ULN Consalvo ha saputo che mi ero liberato mi hanno contatto la vice presidentessa Francesca Spila, che ringrazio assieme al presidente Umberto Consalvo, ma anche Paolo Schiavi (con cui ho condiviso un’esperienza sportiva facendo il preparatore atletico) e Fabio Garzina, presenza fondamentale che lavorerà al mio fianco curando l’aspetto della comunicazione con le famiglie e dell’organizzazione delle gare. Non ho potuto dire di no, anche perché ho ritrovato quell’ambiente semplice di tanti anni fa dove si guarda al calcio in primis con una forte valenza sociale. C’erano anche altre possibilità, ma la proposta dell’ULN Consalvo mi ha entusiasmato: non ho mai fatto il responsabile del settore di base, ma ho fatto quello dell’agonistica. In ogni caso la società mi ha dato carta bianca e questo è un notevole attestato di fiducia”. I primi passi della nuova Scuola calcio diretta da Stefano Fiori, che ha ereditato il ruolo da Armando Ciarrocchi, sono stati certamente positivi: “I numeri sono importanti e riusciremo a coprire tutte le categorie. Al momento non ho preso la conduzione tecnica di nessun gruppo del settore di base, ma sarò spesso sul campo al fianco degli istruttori per dare delle linee guida con l’obiettivo di portare più ragazzi possibili nella nostra agonistica”. L’ULN Consalvo porterà avanti ancora il rapporto con l’Udinese Academy: “Abbiamo già ricevuto una loro visita e ogni lunedì faremo il punto della situazione via web. Inoltre c’è l’idea di portare i nostri ragazzi al “Friuli” in occasione di Udinese-Roma che si giocherà a gennaio, non solo per vedere la partita ma anche per farli giocare prima del match”.





Morte sul lavoro ad Ariccia, i lavoratori di Grottaferrata in lutto: “Più attenzione alla sicurezza”

Cobas Lavoro Privato: “Serve un impegno concreto per proteggere la vita dei lavoratori”

I lavoratori dell’igiene urbana di Grottaferrata, rappresentati dal sindacato Cobas Lavoro Privato, hanno espresso in una nota ufficiale la loro vicinanza alla famiglia dell’operaio deceduto ad Ariccia mentre era impegnato nelle operazioni di raccolta dei rifiuti.

“Esprimiamo la nostra solidarietà alla famiglia del collega di Ariccia, scomparso tragicamente mentre svolgeva il proprio lavoro”, si legge nel comunicato. Il sindacato sottolinea con forza la necessità di un impegno più incisivo per garantire la sicurezza nei luoghi di lavoro. “Auspichiamo, insieme al Cobas Lavoro Privato, che gli organi preposti intensifichino la vigilanza per tutelare la salute e la sicurezza dei lavoratori, affinché tragedie simili non si ripetano mai più.”

Il tragico incidente ha scosso profondamente la comunità dei lavoratori, che si unisce nel cordoglio e nel richiamo urgente a una maggiore attenzione alle condizioni di sicurezza, soprattutto in un settore delicato come quello della raccolta rifiuti, dove spesso operazioni quotidiane nascondono rischi gravissimi. Il sindacato ha ribadito che la tutela della vita umana deve essere una priorità assoluta, richiedendo controlli più rigidi e misure preventive più efficaci nei luoghi di lavoro.




Monte Compatri, cresce la preoccupazione per il “Muro della discordia”: paura per rischio frane

A Monte Compatri torna l’allarme per la sicurezza del versante dietro il muro di contenimento fatto edificare dall’ex sindaco Fabio D’Acuti. La struttura, costruita per prevenire fenomeni franosi, è ora al centro delle preoccupazioni dei residenti di via Ciaffei, timorosi che il prossimo nubifragio possa mettere in pericolo anche le loro abitazioni.

“Con le prossime piogge torrenziali verranno giù anche le case!” – questo il grido d’allarme in uno dei tanti post sui social, espressione del crescente malcontento tra i cittadini.

Un video, girato dalla nostra redazione ieri mattina proprio in via Ciaffei, mostra lo stato attuale del “Muro della discordia”, il quale avrebbe dovuto risolvere i problemi di dissesto evidenziati già durante la fase progettuale. Tuttavia, le condizioni della scarpata sembrano peggiorate, rafforzando le paure di chi teme una frana verso via Fontana delle Cannetacce, la strada sottostante. La preoccupazione dei residenti, dunque, non appare ingiustificata: il rischio di ulteriori cedimenti, aggravato dalle piogge autunnali, mantiene alta la tensione nel quartiere.

L’ARTICOLO DEL 4 APRILE 2024

Si tratta del muro costruito dall’amministrazione guidata dall’ex sindaco Fabio D’Acuti che avrebbe dovuto evitare quei “fenomeni franosi” che una rilevazione tecnica aveva evidenziato già agli inizi in fase progettuale.

Oggi la paura dei cittadini di via Ciaffei, e non solo, è quella di ritrovarsi franati nella strada sottostante, via Fontana delle Cannetacce.

nella foto l’ordinanza sindacale che impone il senso unico nel tratto di strada

Ad oggi nella strada insiste un senso unico proprio per scongiurare, come indicato nell’ordinanza sindacale n. 24 del 17 agosto 2022, rischi per “l’incolumità pubblica e privata”.
Nelle foto che abbiamo scattano sono ancora più evidenti i segni del cedimento del manto stradale e le piogge degli ultimi giorni stanno erodendo sempre di più la scarpata che insiste dietro le spalle del muro.

nella foto sono evidente le crepe sull’asfalto e la curvatura in avanti del tratto di pavimentazione

In questi giorni siamo andati proprio alla ricerca delle fasi che hanno poi portato, nei primi mesi del 2021, alla realizzazione di questo progetto che vede la luce dopo una delibera di giunta municipale, la n. 134 del 20 ottobre 2016 (corretta per quanto riguarda il computo metrico con la delibera di giunta municipale n. 15 del 2 febbraio 2017), che, partendo da “un bando per la concessione di finanziamenti regionali a favore dei Comuni per gli interventi di dissesto idrogeologico annualità 2016” e, si legge nella delibera, “PREMESSO che questa Amministrazione intende mettere in sicurezza via Ciaffei, area interessata dal dissesto; che per l’area interessata è stato redatto l’inventario dei fenomeni franosi ( IFFI ) da un geologo abilitato; che è stata redatta dichiarazione sull’esistenza di aree PAI; che è stata redatta altresì la dichiarazione relativa alla proprietà o alla disponibilità dell’area oggetto di richiesta del finanziamento” faceva partire l’iter per la realizzazione di un progetto che ammontava a € 198.207,66 che evitasse quei “fenomeni franosi” citati nella delibera.
La situazione attuale desta molte preoccupazioni evidenziate da alcuni post su fb degli stessi residenti nella vita.
Nei primi mesi del 2021 il muro venne realizzato scatenando le accuse dell’allora consigliere di minoranza, oggi sindaco di Monte Compatri, Francesco Ferri, che lo definiva “… osceno … conferma del pressappochismo dell’amministrazione D’Acuti (nds l’allora sindaco Fabio d’Acuti, oggi consigliere comunale di minoranza)” e concludeva, tuonando nel suo intervento, “vogliamo capire come sono stati spesi i soldi della collettività e in tal senso saremo intransigenti rispetto a tanto pressappochismo. O si è all’altezza delle aspettative dei monticiani o dimissioni immediate”.
L’amministrazione d’Acuti cadde alla fine di maggio 2021 con le dimissioni di 9 consiglieri comunali portando poi il paese alle elezioni dell’ottobre 2021 che videro la vittoria come sindaco di Francesco Ferri.
Da allora non vi è stato più nessun intervento seppure con delibera di Consiglio Comunale numero 11 del 12 aprile 2023 a seguito di una mozione a firma dei consiglieri comunali del gruppo Nuovi Orizzonti per Monte Compatri, Fabio d’Acuti, Adriano di Franco (assessore ai lavori pubblici durante i lavori di costruzione del muro) ed Agnese Mastrofrancesco l’intero consiglio comunale approvava all’unanimità una mozione “recante ad oggetto Mozione per indagine geologica su tratto stradale Via G. Ciaffei”.

Non ci è dato sapere, al momento, se detta indagine sia stata poi posta in essere dall’attuale amministrazione comunale ma quello che poi abbiamo rilevato, passando in rassegna le delibere di consiglio comunale e di giunta municipale, è una delibera di giunta che ha attirato la nostra attenzione.

Si tratta della delibera n. 102 del 22 giugno 2023 avente ad oggetto “RISOLUZIONE CONTROVERSIA COMUNE DI MONTE COMPATRI/SOC. DFC COSTRUZIONI SRL AI SENSI DELL’ART. 1965 C.C.- PROVVEDIMENTI”.
La DFC Costruzioni è la ditta vincitrice dell’appalto per la realizzazione del famoso “Muro di Via Ciaffei” ed entrando nello specifico della delibera si evincono due particolari:

  • un decreto ingiuntivo notificato al comune di Monte Compatri per il pagamento della fattura 6/2021 della ditta per un importo di € 127.000 “oltre interessi come richiesti nel limite del tasso soglia, spese legali di procedura di ingiunzione liquidate in € 2.135,00 per compenso ed € 406,50 per esborsi, oltre oneri come per legge”;
  • due note degli uffici comunali in relazione “all’opportunità di proporre o meno opposizione” a detto decreto.

Sempre leggendo la delibera appare una situazione che ci ha sorpresi in quanto dapprima si autorizza il sindaco, Francesco Ferri, a proporre opposizione, in nome e per conto del Comune, avverso il decreto ingiuntivo n. 437/2022 del 24/02/2022 emesso dal Tribunale di Velletri per il pagamento a favore della Soc. D.F.C. Costruzioni s.r.l., entro il termine di quaranta giorni dalla notifica dello stesso ricorso, della somma di € 127.000,00 nominando un legale con conseguente pagamento delle spese (€ 9322,82 come si evince nella delibera di giunta comunale n. 46 del 17 marzo 2022) e poi si effettua una risoluzione in quanto, prosegue la delibera di giunta, “appare opportuno e conveniente per il Comune addivenire alla definizione transattiva della vicenda nei termini suggeriti dal legale difensore, al fine di porre fine ad una controversia in essere”.

In ragione di quanto sopra indicato la giunta comunale di Monte Compatri delibera “congrua la somma omnicomprensiva di € 100.000,00, a tacitazione di ogni pretesa economica avanzata da D.F.C. Costruzioni s.r.l.”.

Questa, ad oggi, una prima cronistoria “fugace” relativa alle vicissitudini che hanno portato dalla valutazione di un rischio concreto e tangibile, i succitati “fenomeni franosi” di cui alla delibera di giunta n. 134/2016, alla realizzazione di un opera che, stando alle molte voci non è conclusa, alla perdita del finanziamento iniziale della Regione Lazio, in quanto l’opera non venne terminata, ad un decreto ingiuntivo al quale dapprima il comune si è opposto, con un esborso per spese legali di circa diecimila euro e poi all’esborso di centomila euro per un opera che, apparentemente, di sicurezza ne offre ben poca.

Nei prossimi giorni proveremo ad incontrare l’allora sindaco, l’avvocato Fabio d’Acuti, e l’ex assessore ai Lavori Pubblici, Adriano di Franco per avere un quadro ancora più dettagliato dei passaggi che hanno portato poi alla realizzazione del muro.
Ovviamente sarà nostra premura contattare sia gli uffici che hanno rilasciato dapprima un parere favorevole all’opposizione al decreto ingiuntivo e successivamente, invece, a convergere sulla posizione di “tacitazione omnicomprensiva” e in ultimo capire gli obiettivi dell’attuale amministrazione monticiana in merito alla risoluzione di questo annoso problema.




Draghi a Palazzo Chigi: Incontro con Meloni sulla competitività dell’UE

L’ex premier e la presidente del Consiglio discutono le sfide europee: Innovazione, demografia e nuove strategie per il futuro economico dell’Unione

L’ex presidente del Consiglio Mario Draghi è stato accolto a Palazzo Chigi dalla premier Giorgia Meloni per un incontro di oltre un’ora. Il colloquio, annunciato in precedenza dalla stessa Meloni dopo la presentazione a Bruxelles del Rapporto sulla Competitività in UE curato dall’ex presidente della Banca Centrale Europea, ha segnato un momento di riflessione sulle sfide future dell’Europa e sulla necessità di riforme profonde per restare competitivi a livello globale.

La nota ufficiale di Palazzo Chigi descrive l’incontro come un confronto “approfondito”, con al centro i temi chiave del rapporto presentato da Draghi. Tra i punti discussi, la spinta all’innovazione tecnologica, la questione demografica, e l’approvvigionamento delle materie prime critiche sono stati indicati come argomenti fondamentali per il futuro dell’Unione Europea.

Secondo il governo, il rapporto di Draghi propone “spunti di grande interesse”, tra cui la necessità di strumenti adeguati per implementare le ambiziose strategie europee. Questi includono il rafforzamento dell’industria della difesa e la gestione delle transizioni verde e digitale, suggerendo di non escludere aprioristicamente “la possibilità di un nuovo debito comune” per finanziare tali obiettivi.

L’incontro tra Draghi e Meloni ha evidenziato una sostanziale condivisione di visioni sulle priorità dell’Italia e dell’Unione Europea. La nota precisa come le priorità discusse rispecchino il lavoro che il governo Meloni sta portando avanti sia a livello nazionale che nelle istituzioni europee.

L’attenzione sulla competitività europea è stata accompagnata dal riconoscimento delle sfide che l’Europa deve affrontare nei prossimi anni, in un contesto globale sempre più complesso, con una crescente concorrenza proveniente da potenze come Stati Uniti e Cina.

Tra i temi più rilevanti emersi dall’incontro vi è la discussione sulla possibilità di un nuovo debito comune europeo. Un’opzione che, secondo Draghi, non dovrebbe essere esclusa, soprattutto se si vuole garantire un adeguato sostegno finanziario per le ambiziose transizioni industriali e strategiche dell’Europa. Un tema che potrebbe riaccendere il dibattito politico, soprattutto in quei Paesi più restii a nuovi meccanismi di mutualizzazione del debito.

L’incontro tra i due leader ha rappresentato non solo un momento di confronto politico, ma anche un segnale di continuità su questioni di rilevanza europea, con Draghi che continua a mantenere un ruolo centrale nel dibattito sulle politiche economiche e strategiche del continente.




Addio a Totò Schillaci: Il mondo del calcio italiano piange un eroe di Italia ’90

Gli occhi indimenticabili di Totò Schillaci, simbolo delle notti magiche di Italia ’90, si sono spenti per sempre. Stamattina è morto all’ospedale Civico di Palermo. Nonostante i recenti aggiornamenti che lasciavano intravedere un miglioramento, il suo stato di salute è peggiorato improvvisamente nelle ultime ore, portandolo al decesso. La camera ardente sarà allestita allo stadio Renzo Barbera, nella sala stampa, dalle 16 di oggi fino alle 22 e domani dalle 7 alle 22, per permettere a tutti di dare l’ultimo saluto al campione.

È difficile accettare la sua scomparsa, perché Totò sembrava sfidare il tempo. Anche a 59 anni aveva l’energia di un ragazzo, come se fosse capace di invertire il naturale scorrere degli anni, proprio come il protagonista di Benjamin Button. Eppure, anche gli eroi del pallone devono fare i conti con la realtà della vita, cruda e inesorabile. Dalle memorabili notti di Italia ’90, con la mascotte “Ciao” che accompagnava i sogni degli italiani, fino alla sua recente partecipazione a Pechino Express, Schillaci è rimasto un’icona: sempre in bilico tra la gloria sportiva e la semplicità dell’uomo comune, vicino a tutti noi.

Totò era una figura amata da tutti, anche in momenti inaspettati, come quel giorno in cui fu avvistato alla clinica La Maddalena, lo stesso giorno in cui Matteo Messina Denaro venne arrestato. Lì, come tanti siciliani, Totò stava cercando di combattere un nemico invisibile e terribile: il cancro. “Queste malattie non fanno distinzione”, aveva commentato con amarezza dopo la scomparsa di Gianluca Vialli. All’epoca, nessuno sapeva pubblicamente che anche lui stava affrontando lo stesso calvario. Aveva già combattuto contro questo terribile avversario, raccontando di aver avuto paura, ma di aver superato la prova, come fosse un dribbling riuscito contro il male. Sembrava aver segnato il gol più importante della sua vita, ma purtroppo la partita non era finita.

Il cancro è tornato, più spietato e crudele, un avversario più feroce di Caniggia in quella fatidica notte di luglio che interruppe il sogno italiano. Chissà, forse ora Totò potrà parlare di quella partita con Diego (Maradona), Luca (Vialli) e Paolo (Rossi), tutti scomparsi troppo presto, proprio come lui.

Il Mito di Italia ’90

Schillaci non era uno dei protagonisti più attesi della Nazionale italiana nel 1990. Arrivato a sorpresa nel gruppo guidato da Azeglio Vicini, grazie a una brillante stagione con la Juventus, Totò entrò in campo nella fase a gironi contro l’Austria, segnando il gol decisivo che gli avrebbe cambiato la vita. Da quel momento, Schillaci divenne il volto dell’Italia ai Mondiali, segnando 6 gol e vincendo il titolo di capocannoniere del torneo, oltre al Pallone d’Oro del Mondiale.

La semifinale contro l’Argentina e la successiva sconfitta ai rigori segnò la fine del sogno azzurro, ma Schillaci fu comunque l’eroe di quell’estate, il volto della speranza e della gioia di un’intera nazione.

Il Ricordo del mondo del calcio

Alla notizia della sua scomparsa, tantissimi messaggi di cordoglio sono arrivati da ogni parte d’Italia e dall’estero. L’ex allenatore della Nazionale italiana, Roberto Mancini, ha dichiarato: “Schillaci è stato l’incarnazione della passione e della determinazione. Non dimenticherò mai le emozioni che ha regalato a tutti noi in quei Mondiali. È stato un eroe per tanti giovani e rimarrà per sempre un simbolo del calcio italiano.”

Anche l’ex capitano della Nazionale, Paolo Maldini, compagno di squadra in quella memorabile avventura, ha voluto esprimere il suo dolore: “Totò era un uomo umile, un vero combattente. In campo sapeva trasmettere una carica incredibile. Abbiamo vissuto momenti straordinari insieme e il suo ricordo rimarrà sempre con noi.”

Il presidente della FIGC, Gabriele Gravina, ha reso omaggio all’ex attaccante: “Con la scomparsa di Totò Schillaci, il calcio italiano perde una delle sue leggende. Non sarà mai dimenticato per ciò che ha rappresentato, non solo per il calcio ma per tutto il nostro Paese.”

Una carriera di successi

Dopo il trionfo personale di Italia ’90, la carriera di Schillaci proseguì tra alti e bassi. Dopo aver giocato per Messina e Juventus, dove vinse una Coppa Italia e una Coppa UEFA, passò all’Inter e poi chiuse la carriera in Giappone, con la maglia del Jubilo Iwata, tra i primi italiani a giocare in terra nipponica.

Tornato in Italia, Schillaci si dedicò ad attività imprenditoriali e progetti legati al mondo dello sport. Rimase sempre legato alla sua terra, la Sicilia, e alla città di Palermo, dove aveva anche aperto una scuola calcio per giovani talenti.

L’Uomo dietro l’eroe

Oltre alle gesta calcistiche, Totò Schillaci è stato ricordato per la sua umiltà e la sua semplicità. Un uomo che non ha mai dimenticato le sue origini modeste e che, nonostante la fama improvvisa, è rimasto sempre se stesso. Gianluca Vialli, altro ex compagno di nazionale, ha raccontato: “Totò era un uomo buono, genuino. Ricorderò sempre il suo sorriso sincero, la sua forza d’animo. In un mondo così frenetico e pieno di pressioni, lui sapeva mantenere la sua umanità.”

L’Italia in lutto

La morte di Totò Schillaci rappresenta una perdita incolmabile per il calcio italiano. In suo onore, la FIGC ha deciso di far osservare un minuto di silenzio su tutti i campi durante la prossima giornata di campionato.

Oggi, l’Italia si stringe attorno alla sua famiglia e ricorda un uomo che, per un’estate, fece sognare un’intera nazione. Totò Schillaci, con la sua grinta e il suo talento, rimarrà per sempre nei cuori degli italiani.




Cynthialbalonga (calcio, serie D), Bensaja: “C’è un po’ di delusione, la dobbiamo trasformare in rabbia”

Genzano (Rm) – La Cynthialbalonga è ancora a bocca asciutta dopo due giornate. Una situazione strana, frutto di due sconfitte di misura con squadre campane. Nel match di domenica sul campo della Puteolana, gli azzurri hanno incassato la rete del 3-2 in pieno recupero. “In questo momento veniamo castigati al primo errore – dice il centrocampista classe 1995 Nicholas Bensaja – A mio parere domenica scorsa non abbiamo sbagliato l’approccio, ma ci siamo trovati sotto di due reti per due errori. La squadra, però, è stata molto brava a reagire e si è dimostrata viva, rimettendo il risultato in equilibrio. Nel finale, però, è arrivata una grandissima giocata da parte di un avversario che ci è costata la seconda sconfitta consecutiva. Forse il pareggio sarebbe stato più giusto, ma hanno vinto loro e quindi va dato merito ai campani. Zero punti in due giornate? Ovviamente non era la situazione che ci aspettavamo, ma di solito guardo al bicchiere mezzo pieno e quindi al fatto che mancano altre 32 partite e può succedere di tutto. Inoltre non c’è nemmeno una squadra a punteggio pieno, segno di un girone difficile ed equilibrato. Abbiamo affrontato due avversari importanti, anche se questo non dev’essere un alibi. Sappiamo che possiamo e dobbiamo fare di più”. Bensaja, che ha indossato la fascia di capitano domenica scorsa, parla dell’umore del gruppo: “Ovviamente c’è un po’ di delusione, ma bisogna trasformarla in rabbia. Nessuno di noi crede che siano questi i valori della Cynthialbalonga. Obiettivi? Non mi è mai piaciuto parlarne, penso sempre ad affrontare partita dopo partita”. Il calendario propone ai castellani la sfida interna con l’Atletico Uri: “Le squadre sarde sono sempre fastidiose, ma dobbiamo guardare in casa nostra e cercare di dare il massimo”. La chiusura di Bensaja, centrocampista da oltre 200 presenze nei professionisti, riguarda il suo approdo alla Cynthialbalonga: “Per me è stato semplice dire sì a una società che da tantissimi anni ha la stessa presidenza, segno di stabilità e serietà che sono rari da trovare nel Lazio e anche in alcune società professionistiche. Per me non è stato affatto un passo indietro, quando ho ricevuto la chiamata del presidente Bruno Camerini e del ds Giordano Moroncelli sono stato molto felice e ho accettato la loro proposta molto rapidamente”.