Grottaferrata, violenza in famiglia: arrestato 32enne per maltrattamenti e tentata estorsione

Grottaferrata (RM) – Un tragico episodio di violenza domestica ha scosso la comunità di Grottaferrata. I Carabinieri della locale stazione hanno arrestato un 32enne di Frascati, con precedenti e senza occupazione, gravemente indiziato dei reati di maltrattamenti contro i familiari e tentata estorsione ai danni del proprio padre anziano.

L’arresto è avvenuto nel pomeriggio, dopo una drammatica chiamata di emergenza al 112. I militari sono intervenuti presso un’abitazione di via Trento, dove un anziano ha raccontato di essere stato aggredito dal figlio dopo aver rifiutato una richiesta di denaro, che sarebbe stato utilizzato per l’acquisto di sostanze stupefacenti.

Non era la prima volta che l’uomo subiva violenze: l’anziano ha confessato ai Carabinieri di aver subito in passato altre aggressioni dal figlio, mai denunciate per paura o forse speranza che la situazione potesse migliorare.

Un’aggressione che poteva finire in tragedia

Il padre, trasportato all’ospedale di Frascati, è stato medicato e dimesso con una prognosi di 7 giorni per le contusioni riportate. Fortunatamente, questa volta ha trovato il coraggio di denunciare, permettendo così alle forze dell’ordine di intervenire e arrestare il 32enne, che ora si trova nel carcere di Velletri in attesa di ulteriori sviluppi giudiziari.

Il Tribunale di Velletri ha convalidato l’arresto, ma si ricorda che l’indagato, trovandosi nella fase delle indagini preliminari, deve essere considerato innocente fino a un eventuale accertamento di colpevolezza con sentenza definitiva.

Una storia che riflette un dramma sociale

Questo episodio, che poteva finire in tragedia, sottolinea un problema purtroppo frequente: la violenza all’interno delle famiglie, spesso legata a situazioni di disagio economico, dipendenze e mancanza di sostegno. Troppe volte le vittime non trovano il coraggio di denunciare, lasciando che la spirale di violenza continui.

I Carabinieri hanno lanciato un appello affinché chi si trova in situazioni di violenza domestica chieda aiuto, rompendo il silenzio. Grazie al coraggio dell’anziano padre, ora si è aperta la strada per un intervento risolutivo, ma molte altre storie simili restano ancora nell’ombra.




Colleferro, tragedia nella notte: 23enne perde la vita in un violento schianto

Colleferro (Roma)Un tragico incidente ha scosso la comunità di Colleferro la scorsa notte. Un giovane di 23 anni, cittadino bulgaro, ha perso la vita in un violento schianto su via Carpinetana ovest. Il ragazzo, alla guida della sua auto, è uscito fuori strada e si è schiantato contro un muro di cemento che divideva la carreggiata. L’impatto è stato devastante: il 23enne è stato sbalzato fuori dall’abitacolo, e nonostante i tentativi di soccorso, per lui non c’è stato nulla da fare. Sul luogo dell’incidente sono immediatamente intervenuti i carabinieri della stazione e del nucleo radiomobile di Colleferro per i rilievi del caso.

La pericolosità della guida sotto effetto di alcol o stanchezza

Questo incidente riaccende i riflettori su uno dei principali fattori di rischio sulle strade: mettersi alla guida quando si è stanchi, sotto l’effetto di alcol o stupefacenti. La guida in condizioni non ottimali compromette gravemente la capacità di reazione e di concentrazione, aumentando esponenzialmente il rischio di incidenti mortali.

Secondo le statistiche, la stanchezza e l’alcol sono tra le prime cause di incidenti stradali, spesso fatali. Anche un piccolo livello di alcol nel sangue può ridurre i riflessi, alterare la percezione della velocità e dei pericoli, e rendere difficile mantenere il controllo del veicolo. Se a questo si aggiunge la stanchezza, che rallenta ulteriormente i tempi di reazione, il risultato può essere drammatico, come dimostrato da questo tragico incidente.

Il ruolo degli stupefacenti

L’uso di stupefacenti al volante è altrettanto pericoloso, se non di più. Le droghe alterano profondamente lo stato psicofisico, interferendo con la capacità di giudizio, la coordinazione e la consapevolezza dei pericoli. Molti incidenti mortali sono attribuibili a guidatori sotto l’influenza di sostanze stupefacenti che riducono drasticamente la capacità di mantenere il controllo del veicolo.

La prevenzione è l’unica soluzione

Incidenti come quello di Colleferro ci ricordano l’importanza di guidare in sicurezza e la necessità di campagne di sensibilizzazione per evitare che altre giovani vite vengano spezzate. La prevenzione passa attraverso l’educazione e la consapevolezza: non bisogna mai mettersi alla guida se si è stanchi, se si è bevuto o assunto sostanze stupefacenti. Piccole decisioni possono fare la differenza tra la vita e la morte.

La comunità di Colleferro è in lutto per la perdita di questo giovane, ma questo tragico episodio deve essere un monito per tutti: la sicurezza stradale non può essere sottovalutata.




Monte Compatri, Consiglio comunale: approvata l’affrancazione livelli Piccini, nulla di fatto per la mozione compostiera di comunità

Due questioni non legate tra loro ma che poi, alla fine, hanno come minimo comune denominatore il bene della comunità e dei cittadini

Dalle premesse si preannunciava come un Consiglio Comunale da seguire con estrema attenzione. L’assise Monticiana aveva tra i punti all’Ordine del giorno due questioni che negli ultimi tempi erano divenute gli argomenti più trattati dai cittadini del comune castellano:
– l’affrancazione dei livelli Piccinini per gli immobili ricadenti nel piano di zona 167 La Cucca;
– la mozione per la messa in esercizio della compostiera di comunità.
Due questioni non legate tra loro ma che poi, alla fine, hanno come minimo comune denominatore il bene della comunità e dei cittadini di Monte Compatri.

Approvata l’affrancazione dei livelli Piccinini

La prima questione affonda, diciamo, nella notte dei tempi -parliamo dei primi degli anni 80 del secolo scorso – quando vi fu la scelta politica, effettuata dall’allora presidente della Regione Lazio, Giulio Santarelli di espropriare i terreni in località La Cucca per poi permettere, attraverso il comune di Monte Compatri, la nascita delle Cooperative che resero poi residenziale l’intera zona.
“Il Comune, spiega in aula il consigliere Luigi Nardella, però non rimosse i livelli, ma diede queste aree a delle cooperative edilizie per costruire case. Queste trasferirono il diritto di superficie ai rispettivi soci. Rimanendo il gravame sul diritto di superficie, ormai trasferito ai soci andando cosi a complicare la situazione”.
“Scegliendo questa strada, prosegue il consigliere Nardella, ci siamo riusciti a mettere a riparo da eventuali altri ostacoli che avremmo potuto incontrare in una sede di Tribunale. Con questa operazione, che andrà a conclusione nei prossimi mesi, il comune di Monte Compatri consentirà alle famiglie di immettere l’immobile nel mercato immobiliare o lasciarlo ai propri figli. È il segno della buona amministrazione a cui hanno partecipato tutta la giunta e i consiglieri comunali, il Segretario comunale e gli Uffici” .
E poi aggiunge, meritando il plauso delle opposizioni “È un atto di continuità amministrativa” proprio a sancire l’unità di intenti sia della maggioranze che delle opposizioni di Palazzo Borghese di risolvere in modo definitivo questa ultra quarantennale problematica riemersa nel 2016 a seguito di alcune modifiche di legge. Al termine della discussione il Consiglio Comunale approvava all’unanimità.

L’assenza del vicesindaco Felici fa rinviare la mozione sulla compostiera

Poi l’assenza del vicesindaco, Nicoletta Felici, assessore con delega igiene, sanità ed ambiente, fa decidere l’intero consiglio comunale di rinviare la discussione della mozione alla prossima convocazione di Consiglio Comunale.
La questione della compostiera, è stata messa in luce dall’ex sindaco, oggi consigliere comunale di opposizione, l’avvocato Marco de Carolis, sulla sua pagina facebook che scriveva “Nonostante il consistente esborso economico, dal giorno della sua consegna, 22 ottobre 2021, la Compostiera di Comunità NON E’ STATA MAI UTILIZZATA! Questo mancato uso della Compostiera ha evidentemente procurato un ingente danno patrimoniale al nostro Ente Comunale, oltre a non aver potuto generare quel circuito virtuoso che consentirebbe di risparmiare le spese per il conferimento dell’umido, con conseguente riduzione delle tariffe pagate dai cittadini per il servizio di raccolta differenziata.”.
Un’esborso considerevole nato da un bando al quale partecipò, nel settembre del 2017, l’allora amministrazione monticiana guidata dal sindaco Fabio d’Acuti con Sabrina Giordani nel ruolo di assessore igiene e sanità .
Con il bando il comune acquisiva il bene ma ad oggi il macchinario è fermo, da ben due anni, presso l’isola ecologica del Comune di Monte Compatri.

l’articolo della rivista “Monte Compatri News” del dicembre 2023

Va sottolineato che, nel numero di dicembre 2023 della rivista comunale “Monte Compatri News” si poneva, in bella evidenza, in prima pagina, questo titolo “Si parte con il compostaggio di comunità”.
Nell’articolo, all’interno del giornale, l’assessore Felici, parlava di “Altro tassello importante per la comunità che si va a inserire in un progetto virtuoso di sensibilità ambientale e di circolarità” ma che al momento, sembrerebbe non prendere piede anche se, sempre nell’articolo si parlava di “collaudo ed attivazione” nei primi mesi del 2024.

foto tratta dalla pagina fb del consigliere comunale Marco de Carolis che mostra dove è attualmente posizionata la cosiddetta “Compostiera di Comunità”

Ma vedendo oggi dove è posizionato fa sorgere qualche dubbio sul suo prossimo utilizzo, in quanto lo stesso è quasi coperto da un fila di cassoni di colore giallo che sembrerebbero essere i vecchi contenitori per gli abiti usati utilizzati a Monte Compatri fino a primi mesi del 2023.

i cassoni di colore giallo che nella foto precedente chiudono la cosiddetta “Compostiera di Comunità”

Seguiremo, come sempre, l’evolversi dei fatti.




Roma, via Mezzoiuso. Lettere al giornale: Tra bombole di gas e paura di saltare in aria

Nella periferia di Roma nel VI Municipio Roma Le Torri, via Mezzoiuso si è trasformata in un’area simbolo di disagio e insicurezza. Le baracche, che ospitano decine di persone, si trovano a fare i conti con una realtà che mette a rischio la sicurezza dei residenti: l’uso diffuso di bombole di gas.

L’esplosione avvenuta a Torre Angela ha riaperto, in alcuni residenti del condominio di via Mezzoiuso 38, antiche ferite legate al rischio di saltare in aria con le proprie famiglie.
Le abitazioni “precarie”, spesso costruite in condizioni di totale abusivismo, e non solo, fanno parte di un contesto sociale complesso, in cui molte persone sono costrette a vivere in spazi inadeguati e insicuri. Le bombole di gas, usate per il riscaldamento e la cucina, rappresentano una necessità quotidiana, ma la loro presenza solleva una serie di interrogativi sulla sicurezza degli abitanti.
E la lettera che ci è arrivata in redazione è una delle prove evidenti di questo disagio.

Buongiorno! Inanzi tutto la ringrazio per Dar voce alle nostre problematiche condominiali e non solo! Le chiedo scusa se nel scrivere sbaglierò qualche parola purtroppo dopo più di vent’anni che vivo qui ancora trovo difficoltà con le lettere doppie! Dal 2012 che vivo in questo condominio e ogni anno che passa va sempre peggio! Dal degrado dentro e fuori dal palazzo alle persone che vivono negli appartamenti affittato per non parlare al pericolo che corriamo in ogni momento di giorno e di notte perché negli appartamenti in affitto non hanno più il gas diretto ma grosse bombole a gas! La paura che potrebbero esplodere non ci abbandona mai! Ricordo anni fa un condomino rientrando a casa sentiva un forte odore di gas al piano terra rialzato.Siamo tutti usciti fuori abbiamo chiamato pronto intervento bussato alla porta da dove si sentiva venire l’odore di gas e uscito qualcuno e dopo averli detto tutto quanto probabilmente ha controllato ha chiuso la bombola e quando è attivato il Pronto intervento non si sentiva più niente! Diciamo che per quella volta l’abbiamo scampata! Grazie mille e buona giornata

una delle tante immagini che ci hanno inviato i residenti di via Mezzoiuso

Negli ultimi mesi, il timore di esplosioni ed una serie di incendi è diventato sempre più palpabile. Gli episodi di incidenti legati al malfunzionamento delle bombole di gas sono aumentati, portando a evacuazioni temporanee e momenti di panico tra le famiglie residenti.
I residenti di via Mezzoiuso hanno espresso preoccupazione non solo per la loro incolumità, ma anche per il futuro dei loro figli, costretti a crescere in un ambiente così precario.

immagini di uno degli incendi scoppiati a luglio vicino alle baracche di via Mezzoiuso

Le istituzioni locali, dopo aver ricevuto segnalazioni da parte degli abitanti, tra cui un esposto circostanziato nel lontano 2022 redatto dall’amministratore del condominio, hanno iniziato a monitorare la situazione. Tuttavia, le soluzioni tardano ad arrivare. L’assenza di un piano di intervento concreto contribuisce ad alimentare la sensazione di abbandono.

le montagne di rifiuti accatastate vicino le abitazioni

Questa estate il comandante dei vigili del Fuoco di Roma, Adriano de Sanctis, in una intervista aveva dichiarato “Le discariche abusive sono un grande problema”.
E qui in via Mezzoiuso le discariche sono sotto gli occhi di tutti con il forte rischio di trovarsi poi a dover commentare fatti ancora più gravi.
In conclusione, la situazione di Via Mezzoiuso è un chiaro esempio di come il disagio sociale possa riflettersi su aspetti così vitali come la sicurezza delle abitazioni. È necessario un confronto tra cittadini, associazioni e istituzioni per trovare soluzioni efficaci che mettano fine a questa spirale di paura e incertezza, restituendo dignità e sicurezza a chi vive in questa realtà.




La Asl Roma 6 migliora i servizi per le malattie renali: nuovi ambulatori e più medici

La Asl Roma 6 ha potenziato i servizi di nefrologia grazie all’arrivo di nuovi medici e alla creazione di nuovi ambulatori. In particolare, sono stati assunti tre nuovi nefrologi e tre specializzandi all’ultimo anno di formazione, e altri due specialisti arriveranno nei prossimi mesi.
 
Queste nuove risorse permetteranno di riaprire l’ambulatorio di nefrologia a Frascati, offrendo un importante servizio per i pazienti della zona, che non dovranno più recarsi in ospedali lontani come quelli dei Castelli o di Anzio. Inoltre, un nuovo ambulatorio di Nefrodiabetologia sarà attivato presso l’Ospedale dei Castelli, dedicato a chi soffre di problemi renali legati al diabete.
 
Come prenotare le visite? 
Per accedere a questi servizi, è possibile prenotare tramite il numero verde RECUP o direttamente agli sportelli della Asl. Gli ambulatori saranno aperti il lunedì mattina a Frascati e il giovedì pomeriggio presso l’Ospedale dei Castelli. Questi nuovi servizi permetteranno ai pazienti di ricevere cure più vicine a casa e in modo tempestivo.

Privo di virus.www.avast.com




Arrestata Chiara Petrolini: duplice omicidio dei neonati sepolti in giardino

Prime ammissioni della ragazza: “Sono miei figli ma erano nati morti, li ho seppelliti”

Chiara Petrolini, 22 anni, è stata arrestata con l’accusa di duplice omicidio volontario e occultamento di cadavere, dopo il ritrovamento dei corpi di due neonati sepolti nel giardino della sua abitazione a Vignale di Traversetolo, Parma. I bambini erano stati rinvenuti a distanza di un anno l’uno dall’altro, portando gli inquirenti a indagare a fondo sulle dinamiche dietro i tragici eventi.

Le indagini hanno rivelato che uno dei neonati era nato vivo e respirava, come confermato dall’autopsia, smentendo le dichiarazioni iniziali della giovane, che aveva affermato che il bambino fosse nato morto. Le circostanze esatte della morte, però, restano poco chiare, specialmente per quanto riguarda un trauma cranico riscontrato su uno dei corpi, che potrebbe essere stato causato durante il seppellimento o da una caduta accidentale.

La procura sta ora cercando di comprendere se Petrolini abbia agito da sola o se qualcuno l’abbia aiutata o coperta, sebbene al momento non ci siano prove del coinvolgimento dei familiari o del fidanzato. Gli inquirenti stanno escludendo anche la presenza di personale medico durante le gravidanze.

L’arresto di Petrolini ha profondamente scosso la comunità locale e gli investigatori continuano a scavare nei dettagli del caso per far emergere ulteriori elementi.




Morte sul lavoro ad Ariccia: La magistratura indaga sulle dinamiche dell’incidente, l’azienda si dichiara pronta a collaborare

Profondo cordoglio e vicinanza alla famiglia di Gilberto Rinna, il giovane dipendente deceduto in seguito a un tragico incidente sul lavoro, sono stati espressi dalla Teknoservice.

Giulia Dicembre, amministratore delegato dell’azienda, ha dichiarato: “La scomparsa di Gilberto ci addolora profondamente. Era un professionista prezioso, motivo di orgoglio per tutta la nostra comunità lavorativa.”

L’incidente, avvenuto a causa di uno schiacciamento, è attualmente sotto indagine da parte della magistratura per chiarire le dinamiche esatte e identificare eventuali responsabilità.

Teknoservice ha garantito piena collaborazione, offrendo tutte le risorse necessarie per fare luce sull’accaduto. “In questo momento di immenso dolore – ha proseguito Dicembre – siamo vicini ai suoi cari e garantiamo ogni forma di sostegno possibile.”

L’azienda si astiene da ulteriori commenti fino alla conclusione delle indagini, ma rinnova l’impegno a prevenire simili tragedie in futuro, confidando che le autorità competenti faranno piena chiarezza.




Rocca Priora celebra la Prima Festa dello Sport: una giornata all’insegna di salute, ambiente e inclusione

Sabato 21 settembre, dalle ore 15, al Parco Madonna della Neve

Rocca Priora si prepara a vivere una giornata speciale con la Prima Festa dello Sport, un evento che celebra lo sport in tutte le sue forme, ma anche la salute, l’ambiente e l’inclusione sociale. L’iniziativa, promossa dall’amministrazione comunale guidata dal sindaco Claudio Fatelli, vedrà il Parco Madonna della Neve trasformarsi nel fulcro di una manifestazione ricca di attività per tutta la comunità.

L’assessore allo sport, Federica Lavalle, ha sottolineato l’importanza di questa iniziativa: “Tutte le associazioni hanno aderito con grande entusiasmo alla Festa dello Sport, e a loro va il nostro più sentito ringraziamento per il prezioso lavoro che svolgono quotidianamente. Il loro impegno è essenziale per promuovere i valori sportivi e far crescere la nostra comunità.”

Durante la festa, verranno premiati gli atleti che si sono distinti per meriti sportivi nella stagione appena conclusa, riconoscendo il loro contributo allo sviluppo del tessuto sportivo di Rocca Priora.

Oltre alle celebrazioni, le associazioni sportive locali presenteranno la loro offerta per la nuova stagione, offrendo ai cittadini la possibilità di conoscere da vicino le diverse discipline disponibili e incontrare direttamente gli istruttori.

La festa, però, non sarà solo un momento per scoprire l’offerta sportiva del territorio. Sulla via degli Olmi, saranno allestiti gonfiabili a tema sportivo e una pista di roller show, regalando divertimento anche ai più piccoli. Un’attenzione particolare sarà riservata all’inclusione: nel Parco Madonna della Neve verrà inaugurata una nuova area giochi inclusiva, uno dei progetti di punta della manifestazione.

L’assessore Federica Lavalle ha espresso grande soddisfazione per questo aspetto dell’evento: “L’inclusione è un valore fondamentale per noi, e siamo fieri di inaugurare una nuova area giochi inclusiva che sarà il fiore all’occhiello di questa iniziativa.”

Il sindaco Claudio Fatelli ha voluto ringraziare i partner che hanno sostenuto la manifestazione: “Un ringraziamento speciale va alla Banca del Credito Cooperativo dei Castelli Romani, che ha contribuito alla riuscita di questa iniziativa, e al Coni, Uisp e Aics per il patrocinio. Grazie a loro, l’evento ha acquisito una cornice di grande valore sportivo.”

Con la Prima Festa dello Sport, Rocca Priora punta a diventare una Città dello Sport, e il sindaco e l’assessore Lavalle hanno già annunciato che questo è solo l’inizio di un lungo percorso di crescita per la comunità sportiva.




Approvato il Ddl Sicurezza alla Camera, corsia preferenziale al Senato: Tra le novità bodycam e stretta sulle rivolte

Il testo passa ora al Senato, dove la Lega spinge per un’accelerazione. L’opposizione contesta duramente le misure

L’Aula della Camera ha approvato il disegno di legge sulla sicurezza che ora passa al Senato, dove la Lega ha già dichiarato che chiederà una corsia preferenziale per la sua approvazione. Il provvedimento ha ricevuto 162 voti favorevoli, 91 contrari e 3 astenuti. Le opposizioni, che hanno duramente criticato il testo, definiscono molte delle nuove misure come repressive.

Le principali novità del Ddl Sicurezza

Il disegno di legge introduce importanti cambiamenti in diversi ambiti legati alla sicurezza pubblica. Tra le novità più discusse c’è l’introduzione delle bodycam per gli agenti delle forze dell’ordine, che potranno essere utilizzate durante operazioni e controlli. Questa misura mira a garantire maggiore trasparenza nelle operazioni di polizia.

Un’altra stretta riguarda le rivolte in carcere: il testo prevede pene più severe per chi organizza o partecipa a disordini all’interno degli istituti penitenziari. Saranno puniti anche i tentativi di evasione e la resistenza, anche passiva, agli ordini impartiti.

Tra le misure più controverse c’è la limitazione per i migranti nell’accesso alle sim telefoniche, che potranno essere acquistate solo con documenti regolari. Questo intervento, secondo il governo, è necessario per garantire un controllo più efficace, ma le opposizioni lo vedono come una limitazione dei diritti fondamentali.

Stretta sulle mamme detenute e sulle occupazioni abusive

Il ddl interviene anche sulla delicata questione delle mamme detenute, limitando le possibilità di accedere a pene alternative per le donne che commettono reati gravi pur avendo figli piccoli. La norma è volta a evitare che la maternità diventi uno strumento per evitare la detenzione.

Viene inoltre prevista una stretta contro l’occupazione abusiva di case, con pene più severe per chi invade proprietà private, una misura molto richiesta soprattutto dai cittadini delle grandi città.

Aggravante per chi protesta contro opere pubbliche strategiche

Un’altra novità importante è l’aggravante prevista per chi partecipa a proteste contro opere pubbliche strategiche, come autostrade o grandi infrastrutture, con l’obiettivo di bloccarne la realizzazione. Questo intervento è stato introdotto per contrastare i movimenti che, come quelli No Tav, cercano di impedire la costruzione di grandi opere.

Misure contro la cannabis light e via libera alla castrazione chimica

Il provvedimento prevede anche un giro di vite sulla cannabis light, vietando la vendita di prodotti derivati dalla canapa che contengono livelli di THC legali ma considerati a rischio dal governo. Questa decisione ha scatenato un dibattito acceso, con le opposizioni che accusano il governo di ignorare le evidenze scientifiche a favore di un uso controllato di questi prodotti.

Infine, su proposta della Lega, è stato approvato un ordine del giorno che apre la strada alla castrazione chimica per i colpevoli di reati sessuali gravi. Questa misura, già applicata in alcuni Paesi, è stata accolta con favore dai partiti di maggioranza ma fortemente criticata da associazioni per i diritti umani.

Reazioni e polemiche

Le opposizioni hanno definito il provvedimento come “un passo indietro sui diritti”, accusando il governo di spingere verso una maggiore repressione anziché puntare su misure preventive e sociali. La maggioranza, al contrario, difende il ddl come un necessario intervento per garantire sicurezza e legalità.

Il disegno di legge è atteso al Senato nelle prossime settimane, con la Lega pronta a chiedere un iter veloce per la sua approvazione.




Roma, esplode una bombola del gas nel quartiere di Torre Angela: gravemente ferita una persona, evacuato il Centro di accoglienza

Nel primo pomeriggio di oggi, alle 16:30, il quartiere di Torre Angela è stato scosso da una violenta esplosione avvenuta all’interno di una palazzina di tre piani in via Rocco Pozzi, sede di un Centro di accoglienza. L’esplosione, causata da una bombola del gas, ha provocato danni significativi alla struttura e lasciato alcuni feriti, tra cui uno in codice rosso, trasportato d’urgenza al Policlinico di Tor Vergata.

Sul posto sono immediatamente intervenuti i Vigili del Fuoco per mettere in sicurezza lo stabile, collaborando con i Carabinieri della Stazione di Tor Bella Monaca e la Polizia di Roma Capitale. Quest’ultima ha coordinato la gestione del traffico nella zona, mentre l’Italgas ha escluso che l’esplosione sia stata causata da problemi legati agli impianti di loro competenza.

Le indagini proseguono per chiarire l’esatta dinamica dell’incidente

Un residente della zona, Marco D., ha raccontato gli attimi di paura: “Ero a casa quando ho sentito un boato fortissimo, pensavo fosse un terremoto. Sono corso in strada e ho visto fumo e detriti ovunque. È stato spaventoso, soprattutto perché ci sono molte famiglie con bambini che vivono qui.”

Anche Lucia B., che abita poco distante dall’edificio colpito, ha espresso il suo sgomento: “La situazione era caotica, non sapevamo cosa fosse successo. Ho visto i soccorsi arrivare subito, ma la paura era tanta. Spero che chi è rimasto ferito possa riprendersi presto.”

Attualmente, l’intera palazzina è stata evacuata per motivi di sicurezza e i residenti sono stati trasferiti temporaneamente in altre strutture. Le autorità locali stanno ora valutando i danni e decidendo i prossimi passi da intraprendere per assicurare che l’edificio non rappresenti un ulteriore rischio per la comunità.

L’esplosione ha riportato alla luce il problema della sicurezza legata all’uso delle bombole di gas nei contesti residenziali. Un portavoce dei Vigili del Fuoco ha sottolineato l’importanza della corretta manutenzione degli impianti: “Incidenti come questo possono essere evitati con una manutenzione regolare e il rispetto delle normative sulla sicurezza.”

La comunità di Torre Angela, sotto shock, si stringe attorno alle persone coinvolte nell’incidente, in attesa di ulteriori aggiornamenti sullo stato di salute del ferito più grave e sulla stabilità dell’edificio colpito.




Capena: spunta una delibera comunale sul Piano PEEP, ma scoppia la polemica per fondi pubblici

Capena – Il Comune di Capena ha approvato un nuovo provvedimento che riguarda la trasformazione delle aree PEEP (Piani di Edilizia Economica e Popolare) in piena proprietà, così come previsto dalla Legge 448/1998. Quest’atto che attribuisce di fatto l’agibilità agli immobili arriva a seguito di un fiume di polemiche e accuse di cattiva gestione e utilizzo improprio di fondi pubblici, sollevate da una cittadina e riprese dal quotidiano L’Osservatore d’Italia​. E forse l’atto sarà anche propedeutico a garantire in seguito i servizi di cui necessita l’area come il rifacimento del manto stradale che versa in pessime condizioni.

La delibera per la trasformazione delle aree PEEP

Il Consiglio Comunale, nella seduta del 3 settembre 2024, ha deliberato sulla possibilità per i residenti delle aree PEEP di trasformare il diritto di superficie in piena proprietà. Questa misura consente ai proprietari di alloggi popolari di liberarsi dai vincoli di prezzo massimo di vendita e di affitto, rendendo gli immobili liberamente commerciabili​.

Nel dettaglio, i cittadini possono richiedere la rimozione dei vincoli pagando un corrispettivo calcolato secondo quanto previsto dalla legge. Il provvedimento è stato dichiarato immediatamente eseguibile per l’urgenza di mettere ordine in una questione che si trascina da tempo​.

Le accuse di cattiva gestione

Poco prima dell’approvazione del provvedimento, è emerso un caso di grande rilevanza mediatica, in cui una cittadina ha denunciato il Comune di Capena e un amministratore di condominio per favoreggiamento nell’uso di fondi pubblici. Secondo quanto riportato dall’Osservatore d’Italia, la denuncia evidenzia irregolarità nella gestione dei fondi destinati alle opere di ristrutturazione di alcuni edifici situati nelle aree PEEP, con accuse di favoritismi e decisioni amministrative poco trasparenti.

Impatto sulla comunità

Mentre il Comune difende la legittimità del suo operato e l’importanza di liberare il mercato immobiliare nelle zone PEEP, la comunità è divisa. Alcuni residenti vedono la delibera come un’opportunità per acquisire la piena proprietà dei propri immobili, mentre altri temono che i costi per rimuovere i vincoli siano eccessivi e ingiustificati. Altri ancora si chiedono se le accuse di cattiva gestione possano minare la fiducia nei confronti delle istituzioni locali.

La questione rimane aperta, e sarà necessario monitorare gli sviluppi futuri, sia sul fronte legale che su quello amministrativo.