Palermo, sicurezza alimentare sotto la lente: operazione congiunta NAS-ASP nel centro storico

A seguito di un’ispezione congiunta dei Carabinieri del Nucleo Antisofisticazione e Sanità (NAS) di Palermo e dei tecnici dell’ASP, un ristorante di cucina mediorientale situato nel centro storico della città è stato costretto a cessare temporaneamente la propria attività.
 
L’intervento si inserisce in un più ampio piano nazionale di vigilanza sulla sicurezza alimentare, coordinato dal Comando Carabinieri per la Tutela della Salute. L’azione è stata innescata da diverse segnalazioni di clienti che hanno riportato problemi di salute dopo aver consumato pasti provenienti dal locale in questione, al punto da necessitare assistenza medica.
 
Durante l’ispezione, le autorità hanno rilevato gravi mancanze igieniche e l’impossibilità di tracciare l’origine di diversi alimenti, conservati in modo inadeguato. Questi prodotti sono stati immediatamente sequestrati.
 
Di fronte a tali criticità, l’ASP ha ordinato l’immediata sospensione dell’attività per salvaguardare la salute pubblica. Contestualmente, i Carabinieri del NAS hanno comminato diverse sanzioni pecuniarie al proprietario del ristorante.
 
Questa operazione sottolinea l’importanza dei controlli nel settore della ristorazione e la prontezza delle autorità nel tutelare la sicurezza alimentare dei cittadini.
 

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Shock a Tivoli, aspetta il figlio all’uscita di scuola e viene rapinata con violenza da tre malviventi

Aggressione in pieno giorno: una donna ferita durante una rapina. In manette tre uomini di origine cubana in flagranza di reato

Un tranquillo pomeriggio si è trasformato in un incubo lo scorso venerdì a Tivoli, quando tre uomini di origine cubana di 47, 48 e 25 anni sono stati arrestati dai Carabinieri con accuse gravissime: rapina in concorso, ricettazione e porto abusivo di armi.

L’episodio ha scosso profondamente la cittadina, lasciando un segno indelebile tra i residenti, che si interrogano su come una simile violenza possa avvenire in pieno giorno.

L’incidente si è verificato in via Acquaregna, mentre una madre era in attesa dell’uscita del figlio da scuola. I tre rapinatori hanno sfruttato un crudele stratagemma: dopo aver gettato a terra alcune monete per distrarre la donna, le hanno sottratto la borsa. Nella concitazione del momento, la vittima ha tentato di recuperare la sua borsa, ma è stata spintonata violentemente a terra, riportando contusioni.

Una città sconvolta dalla brutalità della rapina

Tivoli, una città nota per la sua tranquillità e il suo patrimonio storico, è stata scossa dalla violenza di questa aggressione, che ha messo a nudo i rischi a cui sono esposti anche i cittadini più innocenti. La donna, in una situazione del tutto ordinaria, si è trovata improvvisamente vittima di una banda che non ha esitato a usare la forza per fuggire. Solo l’intervento tempestivo di una guardia giurata, che ha assistito alla scena, ha evitato conseguenze peggiori. La guardia è riuscita a bloccare i rapinatori prima che potessero dileguarsi.

I Carabinieri li fermano durante la fuga

L’allarme è scattato immediatamente, e una pattuglia dei Carabinieri della Stazione di Castel Madama è intervenuta con rapidità, riuscendo a fermare i tre uomini mentre tentavano di scappare su un veicolo che si è poi scoperto essere oggetto di ricettazione. La loro fuga è stata ulteriormente compromessa dal ritrovamento di due coltelli all’interno dell’auto, ulteriore prova della pericolosità del gruppo. I tre arrestati sono stati condotti nel carcere di Rebibbia e ora sono a disposizione dell’Autorità Giudiziaria di Tivoli.

Un episodio che lascia il segno: Tivoli si interroga sulla sicurezza

Questo episodio ha sollevato una forte preoccupazione tra i residenti, che si chiedono se la sicurezza cittadina stia deteriorandosi. La rapina è avvenuta in pieno giorno, in un’area frequentata, proprio mentre i bambini uscivano da scuola. Fortunatamente, l’azione rapida della guardia giurata e dei Carabinieri ha impedito che la situazione degenerasse ulteriormente, ma l’impatto emotivo sulla comunità resta.

I tre uomini dovranno ora affrontare le accuse mosse contro di loro in un processo che si preannuncia cruciale. La loro azione, per quanto cruda e spregiudicata, non è passata inosservata, grazie alla prontezza dei cittadini e delle forze dell’ordine, che ancora una volta dimostrano l’importanza di una vigilanza costante per proteggere le comunità.

Questo scioccante episodio pone l’accento sull’importanza della sicurezza pubblica e sul ruolo fondamentale delle forze dell’ordine nel prevenire e contrastare crimini simili. Tivoli, una città storicamente legata alla sua tranquillità, è oggi chiamata a riflettere su come garantire la sicurezza dei suoi cittadini, rafforzando ulteriormente la collaborazione tra istituzioni, cittadini e forze dell’ordine.

La donna aggredita, che per fortuna ha riportato solo ferite lievi, rappresenta una testimonianza della vulnerabilità a cui siamo tutti esposti, e questo caso deve servire come monito per continuare a vigilare e denunciare ogni situazione sospetta o pericolosa.




Sicurezza sul lavoro ignorata: L’ennesima segnalazione di rischio nel trasporto rifiuti

Un mezzo privo di protezioni viaggia per chilometri, mettendo a rischio persone e cose. Crescono le denunce dei cittadini

Continua a crescere la preoccupazione tra i cittadini riguardo la sicurezza sul lavoro, e sempre più persone trovano il coraggio di denunciare situazioni di evidente rischio. La nostra redazione ha ricevuto l’ennesima segnalazione che evidenzia un grave caso di cattiva gestione in materia di sicurezza sul trasporto di rifiuti. Un episodio che mette in luce le continue lacune e le criticità che riguardano questo settore.

Il 20 settembre 2024, alle ore 8:45, un lettore ci ha segnalato via WhatsApp un evento allarmante. Un mezzo pesante, di colore bianco e con un cassone blu agganciato, è stato visto viaggiare lungo via di Rocca Cencia, senza il telo di sicurezza che dovrebbe coprire il carico e con i ganci posteriori visibilmente staccati. Il veicolo trasportava materiale ingombrante e si stava dirigendo verso un centro di smaltimento nei pressi della nota azienda locale Porcarelli, specializzata nel trattamento di rifiuti di grandi dimensioni.

Lo screen shot del messaggio whatsapp ricevuto sabato

Un rischio evidente lungo 10 chilometri

Secondo quanto riferito dal nostro lettore, il mezzo ha percorso un tragitto di circa 10 chilometri, attraversando strade trafficate come via Casilina, con i portelloni posteriori del cassone non agganciati. Ciò ha comportato un rischio enorme: in caso di brusca frenata o incidente, il carico avrebbe potuto riversarsi sulla strada, con conseguenze potenzialmente disastrose per persone e cose.

Ciò che rende la situazione ancora più grave è il fatto che il conducente del veicolo non abbia effettuato le necessarie verifiche di sicurezza prima di partire, lasciando il cassone in uno stato instabile. Ancora più preoccupante è l’apparente mancanza di supervisione da parte di chi avrebbe dovuto controllare le condizioni del mezzo prima che uscisse dalla discarica di provenienza.

Purtroppo, questo caso si inserisce in un contesto più ampio di scarsa attenzione alla sicurezza nel settore dei trasporti e della gestione dei rifiuti. Negli ultimi mesi, la nostra testata ha raccolto numerose segnalazioni di situazioni simili, e gli incidenti legati a cattive pratiche lavorative sono sempre più frequenti. Troppo spesso, la mancanza di manutenzione adeguata e di rispetto delle normative mette a rischio la vita dei lavoratori e dei cittadini.

“La sicurezza sul lavoro non può essere sottovalutata”, ci ha detto il nostro lettore, che ha confermato di aver segnalato il caso all’Ispettorato del Lavoro tramite PEC. “Quel mezzo portava ingombranti alla Porcarelli, e avrebbe potuto causare un incidente grave”.

Questa segnalazione, come molte altre che riceviamo quotidianamente, evidenzia la necessità di un maggiore controllo e di un impegno serio da parte delle aziende e delle autorità preposte alla sicurezza. Non si possono accettare giustificazioni quando si tratta di negligenza su temi così cruciali. Se il mezzo aveva ganci danneggiati, non avrebbe mai dovuto uscire dalla discarica.

Rivolgiamo un appello a chi di competenza affinché queste situazioni siano prese seriamente in considerazione e affinché vengano adottate misure concrete per prevenire tragedie. Troppo spesso, si sente parlare di incidenti sul lavoro che avrebbero potuto essere evitati con un minimo di attenzione in più. È tempo che la sicurezza diventi una priorità reale e non solo uno slogan.

Continueremo a seguire con attenzione ogni segnalazione che ci perviene, consapevoli del nostro dovere di informare e dare voce a chi denuncia situazioni di rischio. Ci auguriamo che le autorità intervengano tempestivamente per evitare che si verifichino ulteriori episodi di negligenza.

La nostra redazione resta a disposizione di tutti i cittadini che, con coraggio, vogliono segnalare situazioni di pericolo per contribuire a costruire un ambiente di lavoro più sicuro e rispettoso delle normative.




Il genoma umano imprigionato nel tempo: la memoria cristallina che potrebbe ripopolare la terra tra miliardi di anni

In una remota grotta di sale nelle profondità dell’Austria, un frammento cruciale dell’umanità riposa, protetto dalle insidie del tempo. Non si tratta di una semplice capsula del tempo, ma di una straordinaria impresa tecnologica e scientifica: il genoma umano, interamente cristallizzato e memorizzato in un dispositivo che potrebbe sopravvivere per miliardi di anni, con la speranza di riportare in vita la civiltà umana dopo un’eventuale estinzione.

Questo straordinario traguardo è stato raggiunto dai ricercatori dell’Università di Southampton, nel Regno Unito, che hanno sviluppato una speciale memoria cristallina, in grado di resistere a condizioni estreme: congelamento, temperature fino a mille gradi, impatti devastanti e persino le radiazioni cosmiche. Il dispositivo è capace di conservare 360 terabyte di dati, senza subire alcun degrado. È ora custodito nell’archivio “Memory of Mankind”, un progetto che immagazzina frammenti della storia umana nelle profondità di una grotta salina, un ambiente ideale per garantire una conservazione virtualmente eterna.

La chiave del futuro umano

Il cuore pulsante di questo progetto è una memoria in cristallo 5D, capace di codificare dati su più dimensioni ottiche e spaziali, anziché affidarsi a supporti bidimensionali come carta o nastri magnetici. Con l’utilizzo di laser ultraveloci, i ricercatori hanno inscritto il genoma umano in vuoti nanostrutturati all’interno della silice, garantendo una precisione e una durabilità mai raggiunte prima.

Ma come potrà un’ipotetica civiltà futura o extraterrestre comprendere e utilizzare queste informazioni? La chiave visiva impressa sul cristallo è un omaggio alla storia scientifica e all’eredità umana: i ricercatori hanno inciso schemi universali che spiegano i componenti fondamentali della vita – idrogeno, ossigeno, carbonio e azoto – insieme alle quattro basi del DNA (adenina, citosina, guanina e timina), la loro struttura molecolare e la disposizione nella doppia elica. Come tocco finale, un’immagine stilizzata di un uomo e di una donna è stata inclusa per identificare inequivocabilmente il codice genetico come appartenente all’umanità, riprendendo l’iconografia lanciata nello spazio sulle sonde Pioneer della NASA negli anni ’70.

Sopravvivere all’apocalisse

Il progetto nasce da una visione audace: e se l’umanità, in un futuro remoto, dovesse estinguersi? Oggi, eventi apocalittici come cambiamenti climatici estremi, impatti di asteroidi o catastrofi nucleari sembrano distanti, ma non impossibili. Il cristallo di memoria rappresenta una sorta di “ancora genetica”, una speranza che, tra milioni o miliardi di anni, una civiltà avanzata possa usare queste informazioni per ripopolare la Terra o per comprendere la vita umana. La tecnologia attuale non consente ancora di creare organismi viventi a partire solo da informazioni genetiche, ma il campo della biologia sintetica sta avanzando rapidamente. In futuro, potrebbe essere possibile ricostruire l’umanità proprio a partire da queste informazioni.

Oltre l’umanità: conservare la vita sulla terra

L’ambizione dei ricercatori non si ferma qui. L’idea di preservare il DNA umano è solo l’inizio. Si prevede di utilizzare questo tipo di memoria per conservare anche il DNA di piante e animali in via di estinzione, creando una sorta di “Arca di Noè” genetica per garantire la continuità della vita sulla Terra. In uno scenario apocalittico, questo deposito potrebbe essere l’ultima testimonianza della biodiversità del nostro pianeta, pronta per essere riscoperta e, forse, ricreata.

Un futuro incerto, ma non senza speranza

In un mondo che spesso sembra correre verso il disastro, progetti come questo offrono una prospettiva affascinante: quella di un’umanità che, nonostante tutte le sue fragilità, guarda oltre i confini della propria esistenza. Mentre continuiamo a esplorare il nostro presente, c’è chi si impegna a lasciare una traccia indelebile del nostro passato – e, forse, un’opportunità di rinascita per il nostro futuro.

Questa piccola scheggia di cristallo, nascosta nelle viscere della Terra, potrebbe essere la chiave che consentirà, un giorno, la resurrezione della civiltà umana. Un’idea che sfida il tempo, le leggi della natura e la finitezza della vita.




Manovra sugli extraprofitti: si apre la frattura nella maggioranza

Fratelli d’Italia aperta al dialogo, ma Tajani avverte: “Nessuna tassa imposta dall’alto”

Il Ministero dell’Economia sta valutando l’ipotesi di introdurre un prelievo “solidale” una tantum, applicabile sugli extraprofitti realizzati negli ultimi 12-24 mesi da banche, assicurazioni e aziende del settore energetico. La misura, che prevede un contributo dell’1% o del 2%, potrebbe servire a reperire le risorse necessarie per la prossima manovra economica del governo. Tuttavia, la proposta ha già scatenato un acceso dibattito all’interno della maggioranza, con Forza Italia che si oppone fermamente a qualsiasi forma di tassazione aggiuntiva.

La proposta del prelievo solidale

L’idea di un prelievo solidale nasce dalla necessità di trovare fondi per sostenere le famiglie e le imprese italiane in un contesto economico incerto. Il contributo, calcolato sui profitti generati negli ultimi due anni da banche e aziende energetiche, verrebbe realizzato in un’ottica di cooperazione e confronto tra il governo e i settori interessati.

Nonostante la misura sia ancora in fase di valutazione, il presidente della Commissione Finanze della Camera, Marco Osnato (Fratelli d’Italia), ha dichiarato che non si tratta di un intervento punitivo. Al contrario, Osnato ha sottolineato come molte banche si siano già dimostrate disponibili a collaborare. “Se il governo dovesse avere bisogno di più risorse per intervenire su famiglie e imprese, ci sarebbe anche questa possibilità”, ha spiegato Osnato, aggiungendo che la misura potrebbe essere vantaggiosa anche per gli istituti bancari, poiché contribuirebbe a rafforzare il potere d’acquisto delle persone.

La posizione di Forza Italia

Tuttavia, Forza Italia si è schierata contro l’idea di una nuova tassa sugli extraprofitti. Il leader del partito, Antonio Tajani, ha ribadito la linea del partito, spiegando che la formazione azzurra non voterà alcuna tassazione imposta dall’alto. “Abbiamo sempre detto no alle tasse sugli extraprofitti delle banche,” ha dichiarato Tajani, specificando che un prelievo del genere danneggerebbe la credibilità del Paese e le piccole realtà locali, come le banche cooperative.

Paolo Barelli, capogruppo di Forza Italia alla Camera, ha espresso ulteriori preoccupazioni per le reazioni dei mercati finanziari, sostenendo che una tassa retroattiva sui profitti potrebbe creare instabilità economica. Barelli ha sottolineato che Forza Italia preferisce misure concertate con il sistema bancario, che già contribuisce alla stabilità economica del Paese.

Le tensioni nella maggioranza

La proposta del prelievo solidale sta generando una spaccatura all’interno della coalizione di governo. Mentre Fratelli d’Italia vede la misura come una possibile soluzione per reperire fondi necessari, Forza Italia si oppone categoricamente, mettendo in discussione l’efficacia e l’opportunità di un simile intervento. Alessandro Cattaneo, deputato di Forza Italia, ha definito l’idea di una tassa sugli extraprofitti come una distorsione del mercato, ribadendo che il suo partito è contrario a qualunque tipo di intervento statale in questa direzione.

Nonostante le divergenze, all’interno della maggioranza si respira ancora un certo ottimismo. Secondo Marco Osnato, la decisione definitiva sarà presa solo una volta chiarite le necessità finanziarie del governo. Per ora, la discussione è aperta, ma resta da vedere se sarà possibile trovare un compromesso tra le diverse forze politiche.




Albano Laziale, addio a Maurizio Sementilli: Un assessore stimato e un vicesindaco amato dalla comunità

La sua morte giunge in un momento particolarmente delicato per l’amministrazione di Albano Laziale

È venuto a mancare all’improvviso Maurizio Sementilli, 68 anni, assessore della giunta del Comune di Albano Laziale. Un colpo inaspettato per la comunità, che ha visto in lui un figura di riferimento, anche grazie alla sua carriera come geometra e al suo precedente ruolo di vicesindaco dal 2010 al 2020.

Il decesso di Sementilli è stato causato da un malore improvviso, lasciando amici e colleghi nello sgomento. L’amministrazione comunale ha espresso il proprio cordoglio attraverso un comunicato: “Una notizia triste ci ha colti di sorpresa e con incredulità. L’Assessore Maurizio Sementilli è deceduto a causa di un malore improvviso. Il Sindaco, la Giunta e il Consiglio Comunale sono vicini alla famiglia. Le attività istituzionali programmate saranno sospese per i prossimi giorni.”

La sua morte giunge in un momento particolarmente delicato per l’amministrazione di Albano Laziale. Poco meno di un mese fa, Sementilli aveva visto revocate la maggior parte delle sue deleghe dal sindaco Massimiliano Borelli, un’azione interpretata da molti come un tentativo di affrontare le criticità accumulate negli ultimi anni. Questa decisione aveva già sollevato polemiche e critiche, con l’opposizione che sottolineava come le problematiche del comune non potessero essere attribuite a un solo assessore.

Adesso, con la scomparsa di Sementilli, si aggiunge un ulteriore elemento di incertezza per la giunta Borelli, già sotto pressione. È probabile che la comunità richiederà un chiarimento sulle dinamiche interne all’amministrazione, mentre i partiti politici potrebbero cercare di ridefinire le proprie posizioni in questo nuovo contesto.

La perdita di Maurizio Sementilli non segna solo la scomparsa di un politico rispettato, ma anche un momento di riflessione per la comunità di Albano Laziale, che ora si trova a fare i conti con un vuoto difficile da colmare. La situazione rimane tesa, e sarà interessante osservare come si svilupperanno le dinamiche politiche nei prossimi giorni.




Tragedia a Lavagno: madre spara al figlio e si toglie la vita

Una tragedia familiare di indicibile dolore ha scosso la tranquilla cittadina di Lavagno, in provincia di Verona. Ieri, in una villetta situata in via Galilei, Alessandra Spiazzi, 58 anni, ha sparato un colpo alla testa del figlio di 15 anni, per poi togliersi la vita con la stessa arma. Il giovane è ora in gravissime condizioni, ricoverato nel reparto di neurorianimazione dell’ospedale di Borgo Trento a Verona.

L’ipotesi più accreditata dalla procura di Verona, che sta indagando sull’accaduto, è quella di un tentato omicidio-suicidio. Il procuratore Raffaele Tito ha dichiarato che “la madre, da tempo affetta da problemi sanitari, potrebbe aver agito in preda a un gesto disperato”. Le condizioni del ragazzo restano estremamente critiche: “Sostenuto farmacologicamente e meccanicamente in tutte le funzioni vitali”, come recita il bollettino medico, la prognosi rimane riservata, e i medici non si sbilanciano sulla sua sopravvivenza.

La tragedia ha colto di sorpresa l’intera comunità di Lavagno. Secondo le prime ricostruzioni, nessuno sospettava che la situazione familiare potesse degenerare in modo così drammatico, anche se i vicini avevano riportato tensioni all’interno della famiglia, con frequenti liti tra madre e figlio negli ultimi giorni.

Sul luogo della sparatoria, gli investigatori hanno lavorato a lungo per raccogliere tutte le prove necessarie a ricostruire l’esatta dinamica dei fatti. Fondamentale è stata la testimonianza del marito della donna, che inizialmente alcune voci avevano indicato come sospettato. Tuttavia, i Carabinieri hanno escluso categoricamente qualsiasi suo coinvolgimento diretto, dichiarando che l’uomo è stato sentito unicamente come testimone, e nessuno è stato iscritto nel registro degli indagati.

La piccola comunità di Lavagno è sconvolta. Il sindaco Matteo Vanzan, visibilmente commosso, ha dichiarato che sarà proclamato il lutto cittadino nel giorno del funerale, esprimendo vicinanza alla famiglia colpita da una così devastante tragedia.

Al momento, gli inquirenti continuano a lavorare per chiarire i dettagli e le motivazioni che hanno spinto Alessandra Spiazzi a compiere un gesto tanto disperato.




Gravidanze, liti e occhiali segreti: chi ha bisogno di Netflix quando c’è Boccia?

Dalla Camera dei deputati ai post su Facebook, il reality dell’ex ministro Sangiuliano supera la fantasia

L’inchiesta della Procura di Roma su Maria Rosaria Boccia ha subito un’accelerazione dopo la denuncia presentata dall’ex ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano. Dopo l’iscrizione della Boccia nel registro degli indagati, è seguita la perquisizione della sua abitazione e il sequestro del suo telefono cellulare e di alcuni occhiali ‘spia’.

Sabato mattina, i carabinieri del Nucleo investigativo di Roma si sono recati a Pompei, su mandato della Procura, per sequestrare vari dispositivi elettronici nella casa dell’imprenditrice, incluso il suo cellulare. Tra gli oggetti rinvenuti vi erano anche occhiali smart, che Boccia aveva usato per registrare video all’interno della Camera dei deputati, come lei stessa ha ammesso. Questo comportamento le è costato il divieto di accesso agli edifici del potere romano.

Ora, i magistrati dovranno esaminare il materiale sequestrato, compresi il cellulare e il computer personale della donna. Nella denuncia, l’avvocato di Sangiuliano, Silverio Sica, ha fornito una ricostruzione dettagliata del rapporto tra il ministro e Boccia, culminato con un incidente la notte tra il 16 e il 17 luglio, quando Sangiuliano sarebbe stato ferito alla testa durante una lite, un episodio che ha portato all’accusa di lesioni.

Nonostante le chat pubblicate dal quotidiano La Verità non siano state incluse nella denuncia, gli inquirenti hanno accesso a numerosi post condivisi da Boccia nelle scorse settimane. I messaggi rivelano il tumultuoso epilogo della relazione tra i due. In uno scambio, Sangiuliano scrive: “Ho fatto delle cose che non avrei mai fatto”, a cui Boccia replica: “Hai ragione”. Più avanti, lui fa riferimento alla lite di luglio, scrivendo: “Sfregiato […] Se non fossi stata tu, avrei picchiato durissimo”, e lei risponde: “Mi hai fatto uscire di testa […] mi hai portato al limite […] mi hai fatto diventare una iena”.

Boccia avrebbe minacciato di installare un software di sorveglianza sul telefono di Sangiuliano se lui non le avesse permesso di controllarlo, e gli avrebbe proposto di firmare un patto di riservatezza per evitare di rendere pubblica la loro relazione. Tuttavia, Sangiuliano ha rifiutato categoricamente. Nelle conversazioni emerge anche una possibile gravidanza: il 2 agosto, l’ex ministro scriveva: “Non mi sarebbe dispiaciuto se fossi incinta, anzi, sarei stato felicissimo”. Una settimana dopo, Boccia rispondeva: “Sarai libero di vivere questa esperienza come preferirai, nel rispetto di tuo figlio”.




Kamala Harris sfida Trump: nuovo dibattito il 23 ottobre sulla CNN

La vicepresidente conferma il confronto e supera l’ex presidente nella raccolta fondi di agosto, ma resta prudente sui sondaggi

Kamala Harris ha accettato di partecipare a un nuovo dibattito con Donald Trump sulla CNN, fissato per il 23 ottobre. La responsabile della sua campagna elettorale, Jen O’Malley Dillon, ha dichiarato che la vicepresidente è pronta per questa nuova occasione e che Trump non dovrebbe avere difficoltà a partecipare. Harris ha confermato la sua partecipazione anche con un post su X, esprimendo entusiasmo per questo secondo confronto e sperando che Trump accetti l’invito.

Harris supera Trump nella raccolta fondi di agosto

Nel mese di agosto, Kamala Harris e i democratici hanno raccolto 257 milioni di dollari, più del triplo rispetto ai 85 milioni di Donald Trump, secondo i dati della Federal Election Commission. Questo ha permesso a Harris di iniziare gli ultimi due mesi di campagna prima delle elezioni di novembre con 286 milioni nelle casse, contro i 214 milioni di Trump e del Partito Repubblicano. La campagna di Harris ha praticamente speso tutto quanto raccolto, con uscite pari a 258 milioni, mentre Trump ha speso addirittura più di quanto ha raccolto, con 121 milioni di dollari di spese.

Sondaggi: Harris in vantaggio su Trump

Per la prima volta dalla fine di agosto, Kamala Harris risulta in vantaggio su Trump a livello nazionale, secondo le previsioni di Nate Silver. L’analista dà Harris al 48,9% contro il 46,1% di Trump, evidenziando un lieve margine in una competizione comunque molto serrata. Harris è data in vantaggio anche in stati chiave come Pennsylvania, Wisconsin, Michigan, Nevada e Minnesota, mentre Trump la supera in North Carolina, Georgia e Arizona.

Nonostante i continui cambiamenti nei sondaggi, Harris ha esortato i suoi sostenitori, durante un comizio in Wisconsin, a non dare troppa importanza ai risultati delle indagini demoscopiche. “Mancano 46 giorni alle elezioni”, ha detto, “e sarà una battaglia serrata fino all’ultimo. Non facciamoci distrarre dai sondaggi, perché siamo ancora gli sfavoriti e c’è tanto lavoro da fare”.




Chiara Petrolini e il tragico ritrovamento: tra bugie e ombre, la verità si fa strada

Accusata di omicidio e occultamento di cadavere, la 21enne di Parma dovrà rispondere davanti al giudice tra silenzi, contraddizioni e prove schiaccianti. Resta il dubbio sul perché non abbia mai cercato di salvare i suoi figli

Un intreccio di bugie e contraddizioni ha avvolto la vicenda di Chiara Petrolini, una 21enne di Parma accusata di omicidio premeditato e occultamento di cadavere dopo il ritrovamento dei corpi dei suoi due neonati nel giardino di casa. Le sue menzogne sembrano derivare da una serie di motivazioni ancora oscure, tra cui la paura del giudizio della famiglia, del fidanzato e degli amici. Man mano che le prove raccolte dagli investigatori diventavano inconfutabili, le sue dichiarazioni si adattavano per cercare di attenuare la propria posizione.

Giovedì, Chiara avrà l’opportunità di fornire la sua versione dei fatti di fronte al giudice per le indagini preliminari, mettendo in discussione la ricostruzione presentata dalla Procura. Tuttavia, non è ancora chiaro se risponderà alle domande o eserciterà il suo diritto di non rispondere. Attualmente si trova agli arresti domiciliari, lontano dalla casa di Vignale di Traversetolo, vicino a Parma, dove, il 9 agosto, è stato trovato il cadavere di uno dei neonati. Un mese dopo, è stato rinvenuto il corpo di un altro bambino nato l’anno precedente. Gli esami del DNA hanno confermato che Chiara e il suo fidanzato storico, con cui è cresciuta, sono i genitori di entrambi i bambini.

Le dichiarazioni di Chiara presentano numerose incongruenze. Inizialmente, il 2 settembre, ha raccontato di una gravidanza nascosta, di un parto solitario e di un neonato nato morto la notte del 7 agosto. Ha negato di sapere a che punto fosse la gravidanza e di aver cercato di accelerare il parto, e ha escluso la possibilità di una precedente gravidanza, nonostante gli investigatori avessero già dei sospetti.

La versione iniziale è crollata durante un successivo interrogatorio il 10 settembre, dopo il ritrovamento delle ossa del secondo neonato, partorito da Chiara nel maggio 2023. Chiara aveva affermato che il bambino nato il 7 agosto era morto alla nascita, ma le analisi hanno dimostrato che il piccolo aveva respirato prima di morire dissanguato a causa di un taglio al cordone ombelicale eseguito con forbici trovate in cucina. Inoltre, le numerose ricerche online di Chiara, riguardanti il parto e l’interruzione di gravidanza, contraddicono le sue dichiarazioni di non essere a conoscenza della fase della gestazione e di non voler interrompere la gravidanza.

Nonostante avesse negato l’uso di droghe, sembra che Chiara abbia fatto uso di marijuana. Ha anche detto di non aver visto sangue dopo il parto, ma le evidenze medico-legali suggeriscono il contrario. Quando il padre le ha chiesto conto delle tracce di sangue in bagno, Chiara le ha attribuite a un ciclo abbondante. Anche il cellulare, che Chiara ha dichiarato di non avere con sé, è stato usato per cercare informazioni in tempo reale sulle fasi del parto.

Molti interrogativi restano senza risposta, inclusa la possibilità che Chiara avrebbe potuto scegliere di abortire legalmente e in sicurezza. Tuttavia, secondo la Procura, dalle ricerche online emerge che Chiara non aveva mai intenzione di salvare quelle due vite.




La Finlandia rafforza il suo impegno umanitario: Visita ufficiale di Filippo Grandi, Alto Commissario ONU per i Rifugiati

Incontri con il Presidente Stubb e il Primo Ministro Orpo confermano il sostegno finlandese al lavoro dell’UNHCR, con un nuovo contributo di 13 milioni di euro per le crisi umanitarie globali
 
 
L’Alto Commissario delle Nazioni Unite per i Rifugiati, l’italiano Filippo Grandi, ha effettuato una visita ufficiale in Finlandia durante la quale ha incontrato il Presidente della Repubblica Alexander Stubb , il Primo Ministro Petteri Orpo e il Ministro per il Commercio Estero e lo Sviluppo  Ville Tavio; ha avuto incontri anche con la Commissione Affari Esteri del Parlamento e con i rappresentanti delle organizzazioni della società civile finlandese
 
Il Presidente Alexander Stubb, incontrando  l’Alto Commissario Grandi presso il Palazzo presidenziale di Helsinki, lo ha ringraziato per il suo ruolo guida nell’assistenza e nella protezione delle persone sfollate in tutto il mondo.
 
A sua volta, Grandi si è detto onorato di aver incontrato il Presidente Stubb e lieto di sentirlo affermare il sostegno finlandese al lavoro dell’UNHCR, congratulandosi con lui per la sua leadership nel sostenere un sistema di pace e sicurezza globale più efficace, cruciale anche per prevenire le crisi umanitarie dei rifugiati.
 
Incontrando il primo ministro Orpo, Grandi lo ha ringraziato per il caloroso benvenuto e le discussioni costruttive, aggiungendo di essere stato incoraggiato nel sentire riaffermare il forte sostegno della Finlandia al lavoro di UNHCR a livello globale, e apprezzando  l’ impegno della Finlandia su questioni complesse come le sfide dei rifugiati e delle migrazioni, e i modi per affrontarle in modo pragmatico e basati sui principi.
 
Gli incontri si sono focalizzati sulla situazione umanitaria e dei rifugiati a livello globale e su questioni di attualità in Europa, nonché sulle relazioni tra l’Agenzia delle Nazioni Unite per i Rifugiati (UNHCR) e la Finlandia, sulla cooperazione con il settore privato e l’importanza di aiutare coloro che si trovano in una situazione particolarmente vulnerabile.
 
“L’assistenza umanitaria della Finlandia dà priorità all’aiuto a coloro che si trovano nelle situazioni più vulnerabili. Nelle nostre decisioni sui finanziamenti umanitari nel 2024, ci siamo concentrati sul supporto alla fornitura di assistenza umanitaria nelle più grandi crisi di rifugiati del mondo. L’UNHCR è uno dei principali destinatari dei nostri finanziamenti umanitari e la Finlandia continuerà a supportare l’organizzazione per garantire che gli aiuti raggiungano i più bisognosi”,  ha dichiarato  il Ministro per il commercio estero e lo sviluppo Tavio, incontrando Grandi, che lo ha ringraziato per avergli comunicato di un nuovo contributo di 13 milioni di euro all’UNHCR per le opere in Sudan, Sahel e Ucraina, che porta a 32 milioni di euro annui il contributo totale fella Finlandia, uno sforzo altamente apprezzato.
 
L’Alto Commissario per i Rifugiati Filippo Grandi è a capo dell’Agenzia delle Nazioni Unite per i Rifugiati (UNHCR) dal 2016; l’UNHCR fornisce assistenza e protezione essenziali a rifugiati, richiedenti asilo, sfollati interni e apolidi in tutto il mondo.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

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