Roma, arrestato “er cravattaro de Trastevere”

Il 59enne è accusato di usura, rapina e tentata estorsione

Questa mattina, i Carabinieri della Stazione di Roma Porta Portese hanno eseguito un’ordinanza di arresto domiciliare nei confronti di M.P., un 59enne romano gravemente indiziato di usura, rapina, tentata estorsione ed esercizio abusivo dell’attività finanziaria. Il provvedimento è stato emesso dal GIP del Tribunale di Roma a seguito di un’indagine avviata nel settembre 2022, dopo la denuncia di una delle vittime.

La vittima, un 58enne collega dell’indagato, ha raccontato di aver chiesto un prestito di 500 euro nel giugno 2018, trovandosi in difficoltà economiche legate alla salute della compagna e della madre anziana. Tuttavia, nel corso di quattro anni, il prestito iniziale si è trasformato in una spirale di usura: l’indagato ha preteso il pagamento di interessi esorbitanti, portando il 58enne a versare complessivamente circa 20.000 euro, con un tasso di interesse calcolato al 917,64%.

Le indagini hanno rivelato che M.P. ha utilizzato lo stesso metodo in almeno altri quattro episodi di usura tra il 2019 e il 2023, applicando tassi di interesse tra il 35% e l’80% e sanzioni pecuniarie per ritardi nei pagamenti. I pagamenti avvenivano sul luogo di lavoro o tramite accredito su una carta prepagata sottratta con la forza a una delle vittime.

Durante l’esecuzione dell’ordinanza, i Carabinieri hanno perquisito l’abitazione dell’indagato, trovando documenti rilevanti e 13.000 euro in contanti nascosti in una cantina. Il denaro è stato sequestrato, e l’uomo è stato posto agli arresti domiciliari, mentre l’indagine prosegue per chiarire ulteriormente la portata delle sue attività illecite.




Motoraduno conclude la festa della Madonna del Lago a Castel Gandolfo: Tradizione e spiritualità si incontrano

Dopo la Messa, Don Taddeo, affettuosamente conosciuto come Don Biker, ha benedetto le moto che hanno poi sfilato lungo il lago

Castel Gandolfo – Con il rombo dei motori e un profondo senso di spiritualità, si è conclusa ieri mattina la tradizionale Festa della Madonna del Lago, un evento che ogni anno unisce fede, cultura e passione per le due ruote nel suggestivo scenario di Castel Gandolfo.

La giornata è iniziata con la celebrazione della Santa Messa, un rito particolarmente significativo per i motociclisti che, in un gesto di devozione, hanno offerto i loro caschi alla Madonna, affidandosi a Lei e ricordando i compagni di viaggio che non ci sono più. Il momento più toccante della celebrazione è stato durante la recita del Padre Nostro: i bikers, uniti mano nella mano, hanno manifestato la loro unità e fratellanza, creando un’atmosfera di intensa comunione spirituale.

Dopo la Messa, Don Taddeo, affettuosamente conosciuto come Don Biker, ha benedetto le moto che hanno poi sfilato lungo il lago. La parata è terminata davanti all’immagine della Madonna Regina Apostolorum, dove i motociclisti hanno deposto un mazzo di fiori in omaggio. Il rombo dei motori ha chiuso la cerimonia, rendendo il saluto alla Madonna ancora più emozionante.

Il motoraduno non è solo un evento sportivo, ma anche un momento di profonda riflessione e comunità. I partecipanti, dopo aver condiviso un rinfresco, hanno salutato affettuosamente Castel Gandolfo, promettendo di tornare l’anno prossimo per rinnovare una tradizione che, anno dopo anno, rafforza il legame tra la comunità e i suoi visitatori.

Le Origini della Festa della Madonna del Lago

La Festa della Madonna del Lago affonda le sue radici in una tradizione secolare che celebra la Madonna come protettrice del lago Albano e delle comunità che vi si affacciano. Nel corso degli anni, l’evento ha visto l’aggiunta di diverse manifestazioni culturali e religiose, tra cui processioni, concerti e, più recentemente, il motoraduno, che ha saputo integrare la moderna passione per le motociclette con la devozione religiosa.

Ogni anno, questa festa attira numerosi visitatori, non solo per la suggestiva cornice del lago e delle colline dei Castelli Romani, ma anche per la ricchezza delle celebrazioni che uniscono tradizione e innovazione. Il motoraduno, in particolare, ha saputo conquistare un posto speciale nel cuore dei partecipanti, grazie alla sua capacità di combinare la passione per le due ruote con momenti di profonda spiritualità e condivisione.

In conclusione, la Festa della Madonna del Lago si conferma un evento di grande rilevanza culturale e religiosa, capace di rinnovarsi anno dopo anno, senza perdere di vista le sue radici storiche e spirituali. Un appuntamento che, attraverso eventi come il motoraduno, continua a rafforzare il legame tra la comunità e il territorio, celebrando la bellezza di una tradizione che resiste al tempo.




Roma, arrestato il fratello del rapinatore seriale a Cinecittà: Era il complice nelle aggressioni ai negozi di quartiere

I Carabinieri della Stazione Roma Quadraro hanno eseguito un fermo di indiziato di delitto, emesso dalla Procura di Roma, nei confronti di un uomo di 40 anni, residente a Roma e con precedenti penali. L’uomo è gravemente sospettato di essere il complice del fratello, già fermato nei giorni scorsi per una serie di rapine violente avvenute nel quartiere Cinecittà.

L’arresto del 40enne segue le indagini avviate dopo il fermo del fratello, riconosciuto come autore di tre rapine commesse tra il 13 e il 15 agosto. Gli episodi criminali hanno avuto luogo in due minimarket e un negozio di casalinghi, dove le vittime sono state minacciate con un coltello.

Le indagini condotte dai Carabinieri si sono avvalse dell’analisi delle immagini di videosorveglianza, riscontri fotografici e perquisizioni domiciliari. Queste attività hanno permesso di raccogliere prove solide che collegano il 40enne agli stessi crimini, in qualità di complice.

Nella serata di ieri, i Carabinieri hanno trasferito il sospettato nel carcere di Regina Coeli, dove rimarrà a disposizione dell’Autorità Giudiziaria. Il fermo è stato convalidato dal Tribunale di Roma, che ha disposto la detenzione in carcere per l’uomo, in attesa di ulteriori sviluppi nel caso.




Orrore nel milanese, uccide a coltellate il padre, la madre e il fratellino di 12 anni: Confessa il figlio 17enne

Un dramma familiare senza precedenti si è consumato nella notte tra sabato e domenica a Paderno Dugnano, in provincia di Milano. Un ragazzo di 17 anni ha confessato di aver ucciso il padre Fabio, 51 anni, la madre Daniela, 49, e il fratello minore Lorenzo, di soli 12 anni. Il giovane, dopo aver inizialmente fornito una versione dei fatti incoerente, ha ammesso la sua responsabilità durante un lungo interrogatorio presso la caserma dei carabinieri.

Secondo quanto ricostruito, il ragazzo ha inferto numerose coltellate alle vittime all’interno della loro abitazione, situata in una zona residenziale di Paderno Dugnano. Dopo aver chiamato il 112 affermando di aver ucciso il padre, ha atteso l’arrivo delle forze dell’ordine all’esterno della casa. Inizialmente, ha raccontato di aver agito in preda alla rabbia dopo aver scoperto che il padre aveva ucciso sua madre e il fratello minore. Tuttavia, la sua versione dei fatti è apparsa subito incoerente e contraddittoria.

Gli investigatori hanno rilevato che il fratellino Lorenzo è stato colpito con il maggior numero di coltellate mentre si trovava a letto. I genitori, richiamati dalle urla, potrebbero essere intervenuti in momenti diversi, solo per essere sopraffatti dalla furia del ragazzo. Le autorità stanno ancora cercando di comprendere il movente di un gesto così atroce, che ha sconvolto non solo i familiari, ma l’intera comunità.

La nonna del ragazzo, madre di Fabio, è stata vista uscire dalla caserma visibilmente scossa, mentre le indagini continuano per chiarire i rapporti all’interno della famiglia e scoprire eventuali motivi che potrebbero aver portato a questa tragedia.

Le indagini proseguono, con l’acquisizione di testimonianze e l’analisi dei dispositivi elettronici del giovane, nel tentativo di far luce su una vicenda che ha lasciato sgomenti tutti coloro che la conoscevano.




Palermo, colpo allo spaccio tra i giovani: 3 arresti a Sperone e Vucciria

I Carabinieri del Comando Provinciale di Palermo proseguono nell’incessante e quotidiana attività di controllo del territorio cittadino, con particolare attenzione alla prevenzione e al contrasto dello spaccio di droga soprattutto tra i più giovani.

Nel corso di un servizio antidroga notturno nel quartiere Sperone, in prossimità di via Padre Francesco Spoto, i militari del Nucleo Operativo della Compagnia Piazza Verdi hanno arrestato in flagranza un 22enne, palermitano, già noto alle forze dell’ordine, con l’accusa di detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti.

I militari hanno dapprima osservato a distanza l’indagato e, dopo aver notato la cessione dello stupefacente ad un acquirente, sono usciti allo scoperto bloccando prontamente il presunto pusher, il quale è stato perquisito e trovato in possesso di oltre 60 dosi tra cocaina, crack, marjuana e hashish.

In un’altra operazione, nello storico quartiere della Vucciria, i Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia di Piazza Verdi, con il supporto dei colleghi della Stazione Centro, hanno arrestato un 35enne, di origine algerina, ed un tunisino di 23 anni, entrambi noti alle forze dell’ordine e, ritenuti responsabili di spaccio di sostanze stupefacenti.

Anche in questa circostanza i due presunti spacciatori sono stati sorpresi dai militari nei pressi di Piazza Caracciolo, subito dopo una cessione a due acquirenti. La perquisizione degli indagati ha permesso di rinvenire e sottoporre a sequestro oltre 22 grammi tra hashish e cocaina, già suddivisa in dosi e destinata alla vendita al dettaglio, nonché denaro contante in banconote di piccolo taglio, ritenuto presumibilmente provento dell’attività illecita.

Gli arresti sono stati convalidati dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Palermo. Gli acquirenti sono stati identificati e segnalati alla Prefettura in qualità di assuntori.

Sono in corso le indagini per l’individuazione dei canali di approvvigionamento dello stupefacente e delle persone che ne avevano materiale diponibilità oltre agli odierni indagati.

La droga sequestrata è stata inviata al L.A.S.S.-Laboratorio Analisi Sostanze Stupefacenti- del Comando Provinciale di Palermo per le verifiche ponderali e qualitative.

Nel corso dei citati controlli i Carabinieri della Stazione Palermo Centro, unitamente a personale della Compagnia d’Intervento Operativo del XII Reggimento Carabinieri Sicilia e della Polizia Municipale, hanno denunciato in stato di libertà un palermitano di 25 anni, titolare di un’attività in via dei Cassari, in quanto ritenuto responsabile di intrattenimento e serata danzante senza autorizzazione del Questore e privo di certificazione di agibilità, antincendio e occupazione di suolo pubblico in zona soggetta a vincolo monumentale.

L’attività e la strumentazione musicale sono state sottoposte a sequestro e nel contempo sono state elevate sanzioni amministrative per circa 2.000 euro.




Tragedia sul Lago di Castel Gandolfo: due ragazzi perdono la vita nel tentativo disperato di salvarsi

Castel Gandolfo (RM) – Un dramma si è consumato ieri pomeriggio sul Lago Albano di Castel Gandolfo, dove due giovani hanno perso tragicamente la vita. L’incidente ha lasciato sotto shock la comunità locale e i numerosi turisti presenti, suscitando un profondo senso di tristezza e smarrimento.

I due ragazzi, stavano trascorrendo una giornata di relax al lago quando è avvenuto l’incidente. Secondo le prime ricostruzioni, uno dei due giovani si sarebbe allontanato dalla riva per una nuotata, ma sarebbe stato colto da un malore o dalle correnti improvvise, che in quel punto del lago sono particolarmente insidiose. Il secondo ragazzo, vedendo l’amico in difficoltà, non ha esitato un attimo e si è gettato in acqua nel disperato tentativo di salvarlo. Purtroppo, però, nessuno dei due è riuscito a tornare a riva.

I bagnanti presenti hanno lanciato subito l’allarme, ma nonostante l’intervento tempestivo dei soccorsi, per i due ragazzi non c’è stato nulla da fare. Sul posto sono intervenuti immediatamente i Carabinieri di Castel Gandolfo, i Vigili del Fuoco di Marino e un’unità della Protezione Civile, supportati da un gommone in servizio sul lago. È stato richiesto anche l’intervento di un’ambulanza e di un elicottero del 118, ma purtroppo, quando i soccorritori sono riusciti a recuperare i corpi, i giovani erano già privi di vita.

“Siamo devastati,” ha dichiarato un residente di Castel Gandolfo, visibilmente commosso. “Conosciamo bene il lago e sappiamo quanto possa essere pericoloso. Ogni anno si ripetono tragedie come questa, nonostante tutti gli sforzi per garantire la sicurezza.”

Il Lago Albano, famoso per le sue acque cristalline e il paesaggio incantevole, nasconde insidie che spesso vengono sottovalutate. Le correnti, i fondali scoscesi e i repentini cambi di profondità lo rendono particolarmente pericoloso, soprattutto per chi non è un nuotatore esperto. Negli ultimi anni, le autorità locali hanno adottato diverse misure di sicurezza, tra cui l’attivazione di un servizio di sorveglianza durante la stagione estiva e l’adozione di protocolli specifici per le emergenze in acqua. Tuttavia, nonostante questi sforzi, gli incidenti continuano a verificarsi.

“Ogni estate ci troviamo a piangere giovani vite spezzate da questo lago,” ha aggiunto un altro abitante del posto. “È una bellezza naturale che purtroppo si trasforma spesso in un pericolo mortale.”

Le forze dell’ordine stanno ora indagando sulle circostanze precise dell’incidente, anche se al momento sembra trattarsi di una tragica fatalità. Nel frattempo, la comunità di Castel Gandolfo si stringe attorno alle famiglie delle vittime, colpite da un dolore immenso e inconsolabile.