Anguillara Sabazia si oppone alla realizzazione di un mega parco eolico a Fiumicino: la giunta Pizzigallo dice “no”

Anguillara Sabazia – La giunta comunale di Anguillara Sabazia, guidata dal sindaco Angelo Pizzigallo, ha espresso un netto parere contrario alla realizzazione di un grande parco eolico nel territorio di Fiumicino, a pochi chilometri dai confini del comune di Anguillara. La delibera approvata all’unanimità rappresenta una chiara opposizione a un progetto che, secondo l’amministrazione, comporterebbe gravi rischi per l’ambiente e il paesaggio locale, oltre che un impatto negativo sulla qualità della vita dei residenti.

I contenuti della delibera

Nel documento ufficiale emesso dalla giunta, si legge che il progetto prevede l’installazione di decine di turbine eoliche di grande altezza, situate lungo la fascia costiera del comune di Fiumicino, a ridosso dei confini con Anguillara. La giunta sottolinea che, sebbene l’energia rinnovabile rappresenti una priorità strategica, la scelta della localizzazione appare problematica sotto diversi punti di vista.

Uno dei punti principali espressi nella delibera è l’impatto visivo che le torri eoliche avrebbero sul paesaggio, compromettendo l’armonia naturale della campagna e delle aree rurali che circondano Anguillara Sabazia, un territorio noto per le sue bellezze naturali e per la vicinanza al lago di Bracciano. “Queste strutture, alte decine di metri, modificherebbero radicalmente lo skyline della zona, incidendo negativamente non solo sull’estetica del paesaggio, ma anche sul turismo locale, che rappresenta una fonte di reddito cruciale per molti residenti”, si legge nel documento.

Un altro aspetto evidenziato dalla giunta riguarda le potenziali conseguenze per l’ecosistema locale. Le pale eoliche, infatti, potrebbero rappresentare una minaccia per la fauna selvatica, in particolare per gli uccelli migratori che attraversano l’area durante le stagioni di migrazione. “La nostra priorità è proteggere il patrimonio naturale che ci circonda”, ha dichiarato il sindaco Pizzigallo, sottolineando l’importanza di un approccio sostenibile che consideri anche gli impatti indiretti delle infrastrutture energetiche.

Infine, la delibera critica la mancanza di un’adeguata consultazione con i comuni limitrofi, tra cui Anguillara, che si troverebbe a subire le conseguenze del progetto senza avere avuto un vero coinvolgimento nelle decisioni. “Non siamo stati ascoltati durante la fase di progettazione, e questo è inaccettabile”, ha affermato Pizzigallo. La giunta ha chiesto quindi una revisione completa del progetto, suggerendo una valutazione più accurata delle alternative e una maggiore collaborazione tra i vari enti territoriali coinvolti.

Le reazioni dei residenti

La decisione della giunta ha trovato ampio consenso tra i residenti di Anguillara, che da tempo esprimono preoccupazioni riguardo all’impatto ambientale e visivo del progetto. Molti cittadini temono che la presenza di un mega parco eolico possa danneggiare irreparabilmente il carattere naturale del territorio.

“Io abito qui da tutta la vita, e vedere queste immense torri spuntare in mezzo al nostro paesaggio sarebbe devastante”, ha dichiarato Marco, un residente del centro storico. “Non siamo contro le energie rinnovabili, ma dobbiamo anche pensare a come queste infrastrutture influenzano la nostra vita quotidiana e il nostro ambiente”.

Anche una giovane attivista ambientale, ha espresso il suo dissenso: “Siamo favorevoli all’energia pulita, ma dobbiamo trovare un equilibrio tra sviluppo e conservazione. L’area intorno ad Anguillara ha un enorme valore ecologico, e non possiamo permettere che venga compromessa senza una valutazione seria dei rischi”.

Non mancano, tuttavia, anche voci critiche che invitano a una maggiore apertura verso i progetti di energia rinnovabile. Alcuni residenti sostengono che l’opposizione al parco eolico possa frenare lo sviluppo economico e l’autonomia energetica della zona. “Capisco le preoccupazioni, ma bisogna anche guardare al futuro. L’energia eolica è una risorsa pulita e potrebbe portare posti di lavoro e investimenti”, ha commentato Davide, proprietario di un’azienda agricola.

La vicenda del parco eolico a Fiumicino rimane al centro del dibattito pubblico ad Anguillara Sabazia, con la giunta Pizzigallo determinata a difendere il territorio dalle conseguenze che un’opera di questa portata potrebbe comportare. Il prossimo passo sarà probabilmente un confronto più serrato tra i comuni coinvolti, le associazioni ambientaliste e le istituzioni regionali, con l’obiettivo di trovare una soluzione che concilia lo sviluppo delle energie rinnovabili con la tutela del paesaggio e dell’ambiente.




Ministero della Cultura, esce Sangiuliano entra Giuli: prime dimissioni per il governo Meloni

Dopo giorni di polemiche, interviste e documenti condivisi sui social, la vicenda legata alla consulenza di Maria Rosaria Boccia al Ministero della Cultura ha portato alle dimissioni del ministro Gennaro Sangiuliano. L’esponente di Fratelli d’Italia, che aveva dichiarato di “non essere ricattabile” e assicurato che nessun fondo pubblico era stato usato per i viaggi e le cene della sua ex amante, ha deciso di lasciare il suo incarico.

Ieri pomeriggio, l’ex direttore del Tg2 ha annunciato in una lettera inviata a Giorgia Meloni le sue “dimissioni irrevocabili”, esprimendo gratitudine per la difesa ricevuta dalla premier. Sangiuliano ha sottolineato i risultati ottenuti durante il suo mandato, ma ha precisato che “il lavoro non può essere macchiato dal gossip”. Al suo posto è stato nominato Alessandro Giuli, ex direttore del Museo MAXXI, che ha prestato giuramento al Quirinale poche ore dopo.

La lettera di dimissioni di Sangiuliano è stata un commiato sentito, nel quale ha ringraziato Meloni per l’affetto e la fiducia mostrata, ma ha anche annunciato che agirà per vie legali contro chi ha diffuso “fake news” sul suo conto. Il ministro ha difeso i risultati raggiunti in quasi due anni di governo, citando tra le altre cose l’aumento del 22% dei visitatori dei musei e il progetto di ristrutturazione del Palazzo Citterio a Milano.

L’addio di Sangiuliano segna il primo caso di dimissioni nell’esecutivo Meloni. La premier, in una dichiarazione ufficiale, ha ringraziato il ministro dimissionario definendolo “un uomo onesto e capace”, sottolineando il suo contributo al rilancio del patrimonio culturale italiano. Con l’arrivo di Alessandro Giuli, Meloni ha ribadito la continuità delle politiche culturali del governo, in linea con la richiesta di cambiamento espressa dagli italiani.

Il caso Boccia, che ha scatenato lo scandalo, riguardava il presunto accesso dell’imprenditrice a documenti riservati del Ministero e l’uso di fondi pubblici per viaggi privati. Sangiuliano aveva smentito ogni coinvolgimento irregolare di Boccia, sostenendo che “neanche un euro degli italiani è stato speso per lei”. Tuttavia, le polemiche e la pressione mediatica hanno infine portato alla sua decisione di lasciare.

Nonostante le dimissioni, il lascito di Sangiuliano al Ministero della Cultura rimane significativo, con importanti traguardi come l’introduzione del biglietto per il Pantheon, i successi archeologici a Pompei e l’inclusione della Via Appia Antica nella lista del patrimonio UNESCO.

Alessandro Giuli, presidente della Fondazione MAXXI, è il nuovo ministro della Cultura

Il pomeriggio di venerdì ha prestato giuramento al Quirinale davanti al presidente Sergio Mattarella, sostituendo Gennaro Sangiuliano, dimessosi in seguito alle polemiche legate al caso di Maria Rosaria Boccia.

Nato a Roma nel 1975, Giuli ha una lunga storia di militanza nell’estrema destra, influenzato dalle idee politiche della famiglia paterna. Suo nonno era un sostenitore del regime di Mussolini e della Repubblica di Salò. A quattordici anni, Giuli si iscrisse al Fronte della Gioventù, l’organizzazione giovanile del Movimento Sociale Italiano (MSI), e partecipò anche a movimenti neofascisti e neonazisti. Dopo aver frequentato il Liceo Tasso, nel 1994 si iscrisse alla facoltà di Lettere all’Università La Sapienza, dove si interessò al paganesimo precristiano e alle antiche popolazioni italiche, temi che approfondì negli anni successivi collegandoli a ideali neofascisti.

Giuli iniziò la sua carriera giornalistica presso il quotidiano di centrosinistra L’Umanità, organo del Partito socialdemocratico italiano. Durante l’università, lavorò per l’agenzia di stampa La Vespina, diretta da Giorgio Dell’Arti. Nel 2004 passò al Foglio di Giuliano Ferrara, dove iniziò come collaboratore e in seguito divenne vicedirettore e condirettore tra il 2015 e il 2016. Tuttavia, si allontanò dal giornale a causa del suo sostegno alla politica di Matteo Renzi. Successivamente, Giuli diresse la rivista cattolica conservatrice Tempi e collaborò con vari programmi televisivi, tra cui alcuni su Rai 2, che però non ebbero grande successo.

Durante il primo governo Conte, Giuli si avvicinò alla Lega, pur rimanendo legato agli ambienti della destra romana e mantenendo rapporti stretti con Giorgia Meloni e altri dirigenti di Fratelli d’Italia. Sua sorella Antonella Giuli ha ricoperto ruoli di rilievo nella comunicazione di Fratelli d’Italia e attualmente lavora all’ufficio stampa della Camera dei deputati. Giuli era già stato considerato nel 2022 come potenziale ministro della Cultura nel governo Meloni, ma in seguito venne nominato presidente della Fondazione MAXXI, un’istituzione storicamente legata a figure di area progressista.

Nonostante il suo passato politico, Giuli ha recentemente adottato un approccio più moderato e istituzionale, criticando le posizioni sovraniste più estreme e cercando di rappresentare una destra più moderata. È sposato con Valeria Falcioni, giornalista di Sky, con la quale ha due figli.




Come ristorarsi dopo le fatiche quotidiane

La pedagogia del benessere si occupa delle persone in contesti si salute psico-fisica. Ognuno di noi dopo una giornata di lavoro, commissioni, studio necessita di uno o più momenti di ristoro.

n questi termini si può parlare di pedagogia del benessere sia fisico che mentale.
La pedagogia del benessere è un ramo della pedagogia tradizionale che si occupa, mediante alcune tecniche, di far star bene le persone.

In che senso la pedagogia del benessere parla di ristoro?

Ebbene sì, il pedagogista o lo psicologo non ricevono i clienti nello loro studio e non c’è un rapporto duale, ma il benessere lo si ritrova insieme ad altri soggetti, all’interno di un gruppo, facendo passeggiate, yoga o mindfulness.
Nell’ultimo decennio è nato un forte interesse per queste nuove pratiche fisiche, ma anche mentali.

Lo stare bene insieme ad altri, durante una passeggiata o in una seduta di mindfulness, giova non solo al gruppo, ma soprattutto all’individuo nella sua singolarità. Le strategie individuate dalla pedagogia del benessere sono, in Italia, molto utilizzate; basta pensare ai corsi di yoga o di mindfulness. Quest’ultimi vengono svolti sia nelle palestre, ma anche all’aperto (es. dopo che è piovuto) poiché l’ambiente esterno, l’aria o il venticello sono condizioni di rilassamento.
L’obiettivo della pedagogia del benessere è anche scaricare lo stress quotidiano ed evitare disturbi psicotici quali l’ansia o la depressione. A favore di questo obiettivo è utile sia la palestra per allenare il corpo, ma anche una palestra per esercitare la mente.

La salute mentale è fondamentale per affrontare la vita e le fatiche di tutti i giorni; pertanto “avere il vizio” di utilizzare tecniche di “tonificazione della mente” è sicuramente un’abitudine sana. La pedagogia del benessere professa anche obiettivi di tipo alimentare per promuovere, non tanto il fisico filiforme quanto la salute fisica intesa come consapevolezza di quanti grassi, proteine e zuccheri dobbiamo assumere in una giornata.

Il benessere del corpo è proporzionale a quello della mente e viceversa. Il prendersi cura di noi stessi aiuta a prevenire difficoltà future e soprattutto a vivere esperienze positive. Da sempre lo slogan “prevenire è meglio che curare” è uno degli scopi della pedagogia del benessere.
Non tutti seguono questi consigli, perciò sarebbe opportuno dare un’architettura decisiva alla figura del pedagogista del benessere senza confonderlo con un personal trainer o un nutrizionista. È opportuno parlare di più di questo tipo di pedagogia per promuovere la conoscenza.




Monte Compatri: principio di incendio nel piazzale della Metro C a Pantano

Ennesimo caso di incuria e abbandono. Parcheggio lato casilina principio di incendio prontamente circoscritto da personale atac e vigili del fuoco. Poteva estendersi anche alle macchine in loco parcheggiate. si tratta del costo tra la via casilina e il parcheggio metro. Competenza? comunque il comune ha gli strumenti per verificare e intervenire

il messaggio whatsapp giunto oggi pomeriggio al nostro cellulare corredato di foto

Dopo la segnalazione giunta qualche giorno fa e alla quale abbiamo dato evidenza con il nostro articolo (https://www.osservatoreitalia.eu/monte-compatri-pantano-nei-rifiuti-ci-sentiamo-abbandonati-da-tutti/) continuano ad arrivarci le segnalazioni dei cittadini della località Pantano in merito al capolinea della Metro C.

le immagini giunte tramite messaggio whatsapp al nostro cellulare

E ieri un principio di incendio nato tra le sterpaglie che crescono rigogliose sul piazzale ha rischiato di generare danni ben maggiori di quelli accaduti.
È stato l’intervento provvidenziale del personale ATAC ed il rapido intervento dei Vigili del Fuoco che hanno evitato il propagarsi delle fiamme che potevano, di sicuro, provocare danni alle tante auto parcheggiate.
Da mesi viene chiesto dai cittadini residenti in zona che possa essere predisposto un presidio interforze dentro i tanti locali vuoti di questa stazione al fine di garantire una maggiore sicurezza.,
In seguito a numerosi incontri con il Prefetto di Roma, il sindaco di Monte Compatri, Francesco Ferri, comunicò alla cittadinanza l’implementazione dei controlli di video sorveglianza sul piazzale ma, a quanto ci dicono sempre i cittadini, si tratta di una sola telecamera in uscita dal parcheggio

il tasto di chiamata del semaforo pedonale che permette l’attraversamento della statale Casilina dal lato della stazione Metro C di Monte Compatri Pantano

La percezione di sicurezza che si riscontra in questo luogo ai confini con la capitale resta davvero bassa. E mentre stiamo andando via dal luogo dell’incendio una signora visibilmente arrabbiata ci urla: “Sono mesi che per attraversare la casilina per noi che scendiamo dalla metro non abbiamo neanche più la possibilità del semaforo pedonale perché il pulsante di chiamata pedonale continua a rimanere rotto“.

le immagini giunte tramite messaggio whatsapp al nostro cellulare

Se poi aggiungiamo, come ci dicono in molti, un parcheggio selvaggio sul lato opposto alla stazione Metro C di fronte ad alcune attività commerciali si corre il rischio di dover riportare questa zona di nuovo sulle pagine di cronaca nera della Capitale in quanto il rischio per i mezzi pubblici che escono dal piazzale della stazione è elevato trovandosi occupata l’intera carreggiata di uscita: “… abbiamo scritto tante volte pure ai Vigili di Monte Compatri ed alla loro comandante …”- ci dice un altro signore che abbiamo incontrato sul piazzale.

Una situazione che rischia di diventare esplosiva in quanto, lo ricordiamo ancora una volta, il 24 dicembre 2024 avrà inizio il Giubileo 2025 che porterà questo capolinea di Metropolitana ad essere una delle porte d’ingresso alla città di Roma.




Monte Compatri, Pantano nei rifiuti: «Ci sentiamo abbandonati da tutti»

il messaggio whatsapp ricevuto da un cittadino

Mi scuso se scrivo sul cellulare ma queste foto sono di via acqua felice a pantano
Sono ormai giorni che questa monnezze sta qua. È ormai un incubo

foto giunte alla nostra redazione

Ormai il nostro giornale continua a ricevere le vostre segnalazioni su quello che non funziona in alcuni paesi e questo, come abbiamo già scritto la volta precedente, ci carica di responsabilità e ci fa comprendere come sia necessario, sempre di più, dare voce a voi cittadini.

il messaggio whatsapp ricevuto da un cittadino

Nelle prime ore del pomeriggio siamo andati di persona a verificare la situazione e le immagini sono rimaste le stesse con cumuli di immondizia, in alcune situazioni anche pericolosa, su questa strada nella località Pantano di Monte Compatri e per la precisione in via Acqua Felice.

foto giunte alla nostra redazione

E se a ciò aggiungiamo le immagini del capolinea della metro C sempre in località Pantano purtroppo dobbiamo cominciare a riflettere su ciò che il cittadino ci scrive nei messaggi whatsapp che ci sono arrivati: Qui a Pantano ci sentiamo abbandonati da tutti.

foto scattate nel piazzale della stazione metro C di Monte Compatri Pantano

“Fai qualcosa almeno tu” è l’invocazione di aiuto che ci arriva ed alla quale diamo voce.

cumuli di bottiglie sempre sul piazzale della Metro C di Monte Compatri Pantano

Commenti amari che dovrebbero far riflettere in quanto dopo l’omicidio di Ivan Alexander si era acceso un faro, che poi non ha avuto molto seguito, sulle criticità di questa località di Monte Compatri ai confini con la città di Roma e che, tra pochi mesi per il Giubileo, di certo diventerà una delle porte di accesso alla nostra Capitale.

ancora cumuli di immondizia nel capolinea della metro C di Monte Compatri Pantano

Il nostro dovere resta quello di segnalare e di dare evidenza a tutte queste criticità aspettandoci almeno una risposta da parte dell’amministrazione di Monte Compatri.




“L’altra donna nel potere”: Maria Rosaria Boccia accusa Meloni di sessismo e rilancia su Sangiuliano

Maria Rosaria Boccia, imprenditrice e figura vicina al ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano, ha rilasciato un’intervista esplosiva al quotidiano La Stampa, puntando il dito contro la premier Giorgia Meloni e denunciando atteggiamenti sessisti nei suoi confronti. Boccia sostiene che Meloni l’avrebbe definita “l’altra persona” nella relazione con Sangiuliano, accusandola di essere trattata “con arroganza” e senza il rispetto che, a suo avviso, merita.

“Chi si richiama ai valori dell’essere donna ha il diritto di difendere la propria dignità”, ha dichiarato Boccia, facendo un paragone con la decisione di Meloni di chiudere pubblicamente la sua relazione con Andrea Giambruno dopo il tradimento. “Mi chiedo perché io vengo additata senza nome e cognome”, ha continuato, lanciando un’accusa diretta alla premier.

L’intervista non si ferma qui: Boccia ha rivelato di aver iniziato a registrare conversazioni con il ministro Sangiuliano dopo che lui le avrebbe detto una frase inquietante: “Io sono il ministro, io sono un uomo, io rappresento l’istituzione e in futuro nessuno crederà a tutto quello che tu dirai”. Secondo Boccia, queste prove documentali servirebbero a dimostrare la verità dei suoi racconti, che altrimenti non verrebbero presi in considerazione.

L’imprenditrice ha anche affermato che il ministro sarebbe sotto ricatto da parte di alcuni esponenti del potere, tra cui direttori di settimanali, e che la questione coinvolgerebbe altre figure politiche, senza però fare nomi precisi. “Chi sono i veri ricattatori nei palazzi del potere? Questo dovreste chiederlo a lui”, ha dichiarato, lasciando intendere che ulteriori dettagli potrebbero emergere.

Boccia ha poi raccontato di viaggi personali fatti insieme al ministro, come il concerto dei Coldplay e quello de Il Volo, che secondo lei non erano legati all’attività istituzionale di Sangiuliano. Ha affermato di avere prove fotografiche e chat a supporto delle sue dichiarazioni.

Nel frattempo, il ministro Gennaro Sangiuliano si difende, cercando di riprendere il suo lavoro e valutando la presentazione di un esposto in Procura contro Boccia. Nonostante un’intervista al Tg1 in cui ha cercato di ricostruire la sua immagine, le accuse continuano a pesare sul ministro. La tensione rimane alta, con Boccia che promette ulteriori rivelazioni in arrivo.

La vicenda sembra tutt’altro che conclusa e si profila uno scontro legale tra le parti, con il ministro della Cultura che dovrà affrontare non solo le accuse personali, ma anche un’inchiesta pubblica sempre più incalzante.




Atletico Lariano (calcio), Fiacchi è il neo responsabile dell’agonistica: “Ho ancora tanto entusiasmo”

Lariano (Rm) – L’Atletico Lariano vuole crescere stagione dopo stagione. La società dei presidenti Loris Di Giacomantonio e Riccardo Palmieri, ormai divenuta un punto di riferimento importante sul territorio, è pronta a vivere un’altra annata ricca di soddisfazioni. Per farlo ha affidato il ruolo di responsabile del settore agonistico a Giovanni Fiacchi, personaggio di grande esperienza che tra l’altro ha anche allenato diversi anni fa la Prima categoria del club larianese. “Dopo la conclusione della mia esperienza ad Artena a febbraio scorso, mi stavo guardando intorno e a giugno è arrivata la telefonata dell’Atletico Lariano. L’ambiente lo conosco benissimo così come tanti personaggi che sono in questa società: c’è un clima familiare unito a una grande capacità di sapere fare calcio e il club ha lavorato davvero bene in questi anni. Partiamo da una base molto positiva e personalmente ho tanto entusiasmo per questa avventura appena cominciata”. Fiacchi avrà la responsabilità di tutte le squadre agonistiche, a partire dalla Promozione: “Lì ho ritrovato mister Fabrizio Centra a cui mi lega un rapporto speciale: fui io, da responsabile delle giovanili del Colleferro, a dargli il primo gruppo da allenare, poi ho fatto lo stesso ad Artena quando l’ho scelto per guidare la sua prima squadra “dei grandi” in Eccellenza. Abbiamo lo stesso modo di vedere calcio e quindi sono ben contento di averlo ritrovato qui. L’ossatura del gruppo è la stessa che ha fatto molto bene l’anno scorso: abbiamo inserito un attaccante di grosso livello come Gianmarco Scacchetti e l’ex Bellegra Mattia Nuzzi oltre a tre giovani da Velletri (Limotta, Russo e Di Mario, con quest’ultimo che purtroppo ha subito un grave infortunio, ndr). Domenica inizia il campionato dal match di Palestrina e siamo fiduciosi di poter fare bene”. Fiacchi fa un rapido quadro sulle giovanili che hanno già cominciato la preparazione pre-campionato: “Faranno tutte la categoria regionale, tranne l’Under 17 che sarà provinciale e cercherà di tornare nella categoria superiore. Il primo obiettivo per le regionali è quello di salvare la categoria, ma qualcuna potrebbe anche ambire a qualcosa di più. I tecnici facevano già parte quasi tutti del vecchio staff: Mirko Leoni che avrà l’Under 19, Augusto Raponi che guiderà l’Under 17, Daniele Bastianelli che allenerà l’Under 15 e Fabrizio Cavaterra che sarà il tecnico dell’Under 14, mentre l’Under 16 è stata affidata a Damiano Rosati, anche lui di ritorno a Lariano. Chiudo ringraziando tutta la società e in particolare i due presidenti, ma anche il direttore generale Andrea Colasanti e il responsabile della Scuola calcio Pasquale Savastano con cui c’è confronto costante”.





Lvpa Frascati (calcio, Under 19 reg.), Orlandi: “Non ci nascondiamo, possiamo lottare per vincere”

Frascati (Rm) – Il primo gruppo giovanile della Lvpa Frascati ha intenzioni serissime. L’Under 19 regionale allenata dal neo tecnico Leonardo Orlandi (che è anche il responsabile del settore agonistico) è pronta a recitare un ruolo da protagonista in campionato: “Non ci nascondiamo, questo è un gruppo forte che può lottare per la vittoria e conquistare il titolo d’Elite” dice l’allenatore che l’anno scorso ha già fatto questa categoria con l’Atletico Monteporzio. “Siamo arrivati a due punti dall’Arce che ha vinto il girone – rimarca Orlandi – Qualche ragazzo mi ha seguito dalla precedente esperienza, altri sono arrivati da società che facevano l’Elite e quindi sta nascendo una squadra di ottimo livello. Inoltre solo pochi di questi ragazzi non li ho allenati in passati, quindi sanno quali sono le mie idee e i miei metodi di lavoro e questo può essere un vantaggio per amalgamare in fretta il gruppo”. L’Under 19 regionale della Lvpa Frascati sta completando la prima settimana di lavoro: “Abbiamo fatto doppie sedute giornaliere con carichi di lavoro importanti dal punto di vista atletico. Non abbiamo avuto particolari intoppi e i ragazzi sono stati tanto tempo insieme per accelerare il processo di conoscenza. Domani faremo un’amichevole in famiglia contro la nostra Under 18 regionale, poi avremo una serie di amichevoli fino all’esordio in campionato del prossimo 5 ottobre”. Ma l’Under 19 regionale della Lvpa Frascati ha anche un altro importante obiettivo, oltre a quello di essere molto competitiva nella categoria di riferimento: “Vogliamo “costruire” ragazzi che possano far parte della prima squadra e secondo me in questo gruppo ci sono diversi elementi che possono giocare in categorie importanti”.
La chiusura di Orlandi riguarda i primi due mesi del suo ritorno a Frascati, dove è cresciuto come atleta e poi ha già avuto in passato esperienze da allenatore e responsabile delle giovanili. “Ho avuto la fortuna di conoscere il presidente Giammarco Raparelli con cui è nato un rapporto fantastico: ci capiamo su tutto e sento la sua piena fiducia. Sono convinto che nel settore giovanile stiamo costruendo qualcosa di importante, tutti i gruppi possono stare ai vertici dei rispettivi campionati. Una specifica la vorrei fare sull’Under 16: ci aspettavamo il ripescaggio nel regionale che poi per una serie di motivi non c’è stato, ma sono stato felicissimo che il 90% dei ragazzi e le loro famiglie (alcuni dei quali scesi anche dall’Elite) abbiano comunque deciso di sposare il nostro progetto decidendo di rimanere anche nel provinciale”.





A Velletri si prepara la 93esima edizione della storica Festa dell’Uva e dei Vini

Felci: “Sarà un’edizione straordinaria, capace di attrarre numerosi visitatori”

La città di Velletri si prepara ad accogliere la 93ª edizione della storica Festa dell’Uva e dei Vini, che si terrà il weekend del 21 e 22 settembre 2024. L’evento, patrocinato dal Comune, dalla Regione Lazio e dal Ministero dell’Agricoltura, si preannuncia come un’esplosione di sapori, cultura e tradizione, trasformando il centro storico in un vivace palcoscenico enogastronomico e artistico.

Lungo le principali vie della città, da Piazza Garibaldi fino a Porta Napoletana, passando per Corso della Repubblica e le piazze storiche, saranno allestiti stand con degustazioni di vini locali, cibo tipico e prodotti artigianali. La festa sarà animata da spettacoli musicali, teatrali e folkloristici, grazie al coinvolgimento delle associazioni culturali locali.

Paolo Felci, Assessore al Turismo e allo Spettacolo, ha sottolineato l’importanza della manifestazione: “Sarà un’edizione straordinaria, capace di attrarre numerosi visitatori. La città sarà trasformata in un percorso che attraverserà le vie più belle del centro, con tour nelle cantine e concerti per tutta la famiglia.”

Anche l’Assessore all’Agricoltura, Cristian Simonetti, ha espresso il suo entusiasmo per l’evento: “Nonostante alcune difficoltà logistiche, siamo fiduciosi che la festa sarà un successo. Abbiamo ottenuto il sostegno del Ministero e coinvolto le cantine locali per valorizzare i nostri vini. Saranno due giorni di divertimento per grandi e piccoli, con degustazioni, spettacoli e attività per tutti.”

Il Presidente della Fondazione De Cultura, Guido Ciarla, ha ribadito l’importanza di questa festa per la comunità: “Il nostro obiettivo è unire la città e far conoscere il suo patrimonio culturale e gastronomico. Grazie al salotto del vino e ai nuovi allestimenti, i visitatori potranno vivere il centro storico in modo unico, scoprendo le tradizioni di Velletri.”

Tra le attività più attese ci saranno la tradizionale pigiatura dell’uva, la musica popolare e molti altri eventi che verranno svelati presto. Le date da segnare sono il 21 e il 22 settembre: un appuntamento imperdibile per chi ama la cultura e i sapori del territorio.




Scontro politico ad Albano Laziale: il sindaco Borelli revoca le deleghe a Sementilli, esplode la polemica

L’opposizione accusa il sindaco di “scaricare le colpe” sull’ex vicesindaco per le carenze amministrative. Forza Italia e Fratelli d’Italia chiedono chiarezza e denunciano l’instabilità della giunta

Il sindaco di Albano Laziale, Massimiliano Borelli, ha revocato la maggior parte delle deleghe all’assessore Maurizio Sementilli, che fino ad oggi aveva gestito rifiuti, manutenzione, viabilità e altre aree chiave. Sementilli rimane responsabile solo delle Ville Storiche.

Borelli ha giustificato la sua decisione con la necessità di “una verifica sull’attività amministrativa”. Tuttavia, l’opposizione ha interpretato la mossa come un tentativo di scaricare su un solo assessore le responsabilità delle criticità accumulate negli ultimi quattro anni.

Roberto Cuccioletta, consigliere comunale di Fratelli d’Italia, ha definito l’azione una “operazione di facciata” volta a distogliere l’attenzione dalle inefficienze dell’intera amministrazione. Secondo Cuccioletta, i problemi strutturali del comune sono il risultato di mancanze collettive e non attribuibili solo a Sementilli.

Giovambattista Cascella, capogruppo di Forza Italia, ha sottolineato come la revoca delle deleghe sia sintomatica dell’instabilità della giunta Borelli, che fin dall’inizio ha mostrato difficoltà. Cascella ha accusato la maggioranza di incoerenza, sostenendo che questa sia una delle amministrazioni più disomogenee della storia di Albano.

Anche Massimo Ferrarini, capogruppo di Fratelli d’Italia, ha commentato duramente la decisione, chiedendosi come mai il sindaco abbia perso fiducia in Sementilli solo su alcune questioni, lasciandogli comunque la gestione delle Ville Storiche. Ferrarini ha chiesto al sindaco di spiegare in modo chiaro i motivi della rottura, altrimenti, ha avvertito, il rischio è di far percepire alla città una leadership incapace di governare.




Bosco Urbano ad Anguillara Sabazia: Una opportunità o una scelta imposta?

I consiglieri di opposizione Francesco Falconi e Leda Catarci si esprimono sul progetto di forestazione urbana e ne analizza i potenziali rischi e benefici

In questi giorni, il progetto di forestazione urbana ad Anguillara Sabazia, situato davanti alle case popolari, ha sollevato numerosi dibattiti. La zona, un tempo sede del mercato settimanale, è oggi teatro di un importante intervento di piantumazione di alberi.

I consiglieri di opposizione Francesco Falconi e Leda Catarci si sono espressi sulla questione e hanno cercato di fare chiarezza sul progetto, evidenziandone gli aspetti positivi, ma anche le criticità che, a suo avviso, derivano più dall’amministrazione comunale che dal progetto stesso.

Un Progetto importante, ma con alcune ombre

Falconi e Catarci hanno sottolineato che il progetto di forestazione urbana è conforme al Decreto Clima e ad altre normative europee, la cui adozione in Italia è avvenuta con anni di ritardo. “Ci piace quando al posto del cemento si piantano alberi,” afferma Falconi, esprimendo apprezzamento per l’iniziativa di creare un “polmone verde” in una zona prima spoglia e poco attraente. Tuttavia, Falconi e Catarci hanno evidenziato che il Comune avrebbe dovuto svolgere un’indagine geologica per garantire la sopravvivenza a lungo termine delle piante. “Sperare nella buona sorte senza un’indagine del terreno è un rischio che non dovevamo correre”, afferma il consigliere, criticando la leggerezza amministrativa.

Mancanza di coinvolgimento della cittadinanza

Uno dei punti più critici del comunicato riguarda la mancata comunicazione e coinvolgimento della cittadinanza. Secondo Falconi e Catarci, il Comune ha agito in maniera autoritaria, senza un vero confronto con i residenti. “Comunicare le decisioni una volta già prese, con i lavori iniziati, è dannoso e poco lungimirante,” sostengono i due consiglieri, aggiungendo che un coinvolgimento preventivo avrebbe potuto favorire una maggiore accettazione del progetto.

Un Bosco che rischia di morire senza il supporto dei cittadini

Falconi e Catarci lanciano inoltre un monito sull’importanza della cura e manutenzione delle nuove piante. “Questo bosco avrà successo solo se sarà amato dai cittadini,” spiega, aggiungendo che le piante necessiteranno di cure continue, specialmente nei primi anni di vita, a causa dei cambiamenti climatici e delle temperature elevate. Secondo i consiglieri, senza il coinvolgimento attivo della comunità, il bosco rischia di diventare un luogo abbandonato e degradato.

Due scelte per i cittadini

Falconi e Catarci concludono il loro intervento con un appello ai residenti: “Abbiamo due alternative. O aspettiamo che le piante muoiano per poi puntare il dito contro il Comune, oppure accogliamo questo dono della Comunità Europea e lo preserviamo.” Invita così la cittadinanza a prendersi cura del bosco e a collaborare attivamente con le istituzioni per garantirne il successo.

Il messaggio dei consiglieri è chiaro: il progetto è positivo, ma rischia di fallire se non verranno prese le giuste precauzioni e se non ci sarà una vera sinergia tra amministrazione e cittadini.