Lvpa Frascati (calcio, Promozione), primo successo. Coccimiglio: “Una vittoria che ci voleva”

Frascati (Rm) – E’ arrivato il primo successo in campionato per la Promozione della Lvpa Frascati, coinciso col debutto di mister Andrea Borsa. I tuscolani hanno battuto 4-2 il Lenola nel match giocato all’Otto Settembre, ma la partita non è stata affatto semplice come sottolinea il team manager Marcello Coccimiglio. “Venendo da un pari e due sconfitte nelle prime tre partite ufficiali, Coppa inclusa, all’inizio c’era un po’ di tensione e oltre a questo abbiamo preso gol al primo tiro. I ragazzi hanno trovato l’1-1 con Fabiani, ma subito dopo abbiamo incassato il secondo gol ospite che ci poteva davvero far male. Prima dell’intervallo, invece, Bisconti ha trovato l’importantissimo gol del nuovo pareggio, poi nella ripresa un rigore di Sciamanna a metà secondo tempo e poi la seconda rete di Bisconti, un ragazzo del 2005 molto interessante che sta con noi da tre anni, ci ha regalato il 4-2 finale. Ci voleva proprio questa vittoria per tutto l’ambiente, ora ci proiettiamo al prossimo match sul difficile campo del Montenero che ha collezionato 7 punti nelle prime 3 gare”.
L’esperto team manager torna sulle dimissioni di mister Angelo Grande e sul difficile inizio di stagione: “Non abbiamo iniziato bene per una serie di motivi, ma scegliendo Borsa la società ha voluto evitare stravolgimenti e perdite di tempo inutili. I ragazzi stanno dimostrando attaccamento alla maglia e volontà di tornare al più presto nelle zone che competono a questo gruppo, anche perché questa piazza è importante e si aspetta un campionato di vertice. La società è disposta a rinforzare ulteriormente il gruppo a stagione in corsa, ora bisogna solo pensare a lavorare”. Coccimiglio è una vera istituzione del calcio dilettantistico laziale: compirà 73 anni il prossimo 14 ottobre e da più di 50 è nel mondo del calcio, avendo ottenuto benemerenze da comitato regionale e interregionale. “Mi manca solo il riconoscimento della Figc – sorride – La passione per questo sport non tramonta mai: ho cominciato da giocatore vestendo anche la maglia dell’Almas alla fine degli anni Sessanta e poi quella del Genoa, dove subii un brutto infortunio al polso. L’ultima esperienza da giocatore la feci a Ciampino in D, poi ho cominciato la carriera federale prima nel comitato provinciale e poi nel regionale. Recentemente ho fatto il direttore sportivo al Divino Amore, a Nemi e a Pomezia, poi nel 2020 mi ha chiamato l’attuale direttore generale della Lvpa Frascati Tonino D’Auria con cui ho collaborato con Rocca di Papa, La Rustica, IV Municipio, Ciampino e ora a Frascati. Sono felice di far parte di questa avventura sportiva e sono convinto che i ragazzi ci daranno grandi soddisfazioni”.





Saviano sotto shock: Crollo improvviso di una palazzina, tragedia all’alba

I testimoni parlano di boato e crepe ignorate: si indaga sulle cause del disastro

Un drammatico evento ha scosso la tranquilla cittadina di Saviano, nel cuore della provincia di Napoli. Ieri, una palazzina di tre piani è crollata improvvisamente in una zona residenziale, seminando il panico tra gli abitanti e mettendo in moto una massiccia operazione di soccorso.

Il crollo: una tragedia annunciata?

Secondo le prime ricostruzioni, la struttura era abitata da diverse famiglie e al momento del crollo erano presenti numerosi residenti all’interno dell’edificio. Testimoni oculari raccontano di aver udito un forte boato seguito dal crollo della facciata principale. Alcuni parlano di possibili segni premonitori: crepe visibili sulle pareti, vibrazioni anomale nei giorni precedenti e un generale stato di degrado della struttura. Tuttavia, nessuno poteva prevedere un crollo così repentino e devastante.

Le cause del crollo non sono ancora state chiarite con precisione, ma si ipotizza che il cedimento possa essere dovuto a un difetto strutturale aggravato da lavori edili eseguiti in un edificio adiacente. Il terreno potrebbe aver subito movimenti che hanno compromesso ulteriormente la stabilità della palazzina. L’area, negli ultimi anni, ha infatti subito interventi di urbanizzazione che potrebbero aver influito sulla sicurezza della struttura crollata.

I soccorsi: una corsa contro il tempo

Immediatamente dopo il crollo, sul posto sono giunte numerose squadre dei Vigili del Fuoco, insieme alle unità della Protezione Civile, ambulanze e forze dell’ordine. I soccorritori hanno lavorato senza sosta per estrarre le persone intrappolate tra le macerie. Alcuni abitanti, fortunatamente, sono riusciti a fuggire in tempo, ma purtroppo non tutti sono stati così fortunati.

Dalle macerie sono stati estratti diversi feriti, alcuni in condizioni critiche, mentre continuano le ricerche per localizzare eventuali dispersi. “È una corsa contro il tempo”, ha dichiarato un funzionario dei Vigili del Fuoco presente sul posto. “Stiamo utilizzando tutti i mezzi a disposizione, dalle unità cinofile ai droni, per individuare persone sotto i detriti”. Al momento, il bilancio provvisorio è di 3 vittime confermate, ma il numero potrebbe aumentare con il progredire delle operazioni.

Il dolore di una comunità

Saviano, una cittadina di circa 15.000 abitanti, è sotto shock. L’intera comunità si è radunata vicino alla zona del crollo, esprimendo solidarietà alle famiglie coinvolte e offrendo supporto ai soccorritori. Il sindaco, presente sul posto fin dalle prime ore del mattino, ha dichiarato lo stato di emergenza e ha espresso profondo cordoglio per le vittime. “È una tragedia che ci colpisce tutti. Siamo vicini alle famiglie coinvolte e faremo tutto il possibile per aiutarle”, ha dichiarato visibilmente commosso.

Molti abitanti, tuttavia, si pongono domande sulle condizioni di sicurezza degli edifici della zona. Alcuni residenti avevano già segnalato problemi strutturali alla palazzina crollata, ma sembra che le loro preoccupazioni non siano state prese sul serio. Questo solleva il tema della manutenzione e del monitoraggio degli edifici, specialmente in aree soggette a fenomeni di degrado urbano.

La responsabilità: una questione aperta

Mentre i soccorritori continuano il loro lavoro, si apre la questione delle responsabilità. Saranno le indagini della magistratura e dei tecnici a fare luce sulle cause del crollo e a stabilire se vi siano stati errori o negligenze nella gestione dell’edificio e dei lavori circostanti. Il rischio è che questo disastro non sia un caso isolato, ma il sintomo di un problema più ampio legato alla sicurezza degli edifici nelle aree periferiche delle grandi città.

In molti si interrogano sulla gestione del territorio e sull’efficacia delle normative edilizie. Se confermate le voci che parlano di avvisaglie ignorate, potrebbe profilarsi uno scenario di gravi mancanze da parte delle autorità competenti. Le famiglie delle vittime e dei feriti chiedono giustizia e che una tragedia del genere non si ripeta.

Il crollo della palazzina di Saviano non è solo un evento drammatico dal punto di vista umano, ma pone questioni cruciali su sicurezza, prevenzione e responsabilità. Mentre la città piange le sue vittime e i soccorsi continuano instancabilmente, le istituzioni locali e nazionali dovranno rispondere a domande urgenti e cruciali. Solo così si potrà cercare di evitare che simili tragedie possano ripetersi in futuro.

Intanto, l’intera comunità di Saviano si stringe in un silenzio pieno di dolore, nella speranza che la notte non porti con sé altre brutte notizie.




Palermo, sicurezza alimentare sotto la lente: operazione congiunta NAS-ASP nel centro storico

A seguito di un’ispezione congiunta dei Carabinieri del Nucleo Antisofisticazione e Sanità (NAS) di Palermo e dei tecnici dell’ASP, un ristorante di cucina mediorientale situato nel centro storico della città è stato costretto a cessare temporaneamente la propria attività.
 
L’intervento si inserisce in un più ampio piano nazionale di vigilanza sulla sicurezza alimentare, coordinato dal Comando Carabinieri per la Tutela della Salute. L’azione è stata innescata da diverse segnalazioni di clienti che hanno riportato problemi di salute dopo aver consumato pasti provenienti dal locale in questione, al punto da necessitare assistenza medica.
 
Durante l’ispezione, le autorità hanno rilevato gravi mancanze igieniche e l’impossibilità di tracciare l’origine di diversi alimenti, conservati in modo inadeguato. Questi prodotti sono stati immediatamente sequestrati.
 
Di fronte a tali criticità, l’ASP ha ordinato l’immediata sospensione dell’attività per salvaguardare la salute pubblica. Contestualmente, i Carabinieri del NAS hanno comminato diverse sanzioni pecuniarie al proprietario del ristorante.
 
Questa operazione sottolinea l’importanza dei controlli nel settore della ristorazione e la prontezza delle autorità nel tutelare la sicurezza alimentare dei cittadini.
 

Privo di virus.www.avast.com




Shock a Tivoli, aspetta il figlio all’uscita di scuola e viene rapinata con violenza da tre malviventi

Aggressione in pieno giorno: una donna ferita durante una rapina. In manette tre uomini di origine cubana in flagranza di reato

Un tranquillo pomeriggio si è trasformato in un incubo lo scorso venerdì a Tivoli, quando tre uomini di origine cubana di 47, 48 e 25 anni sono stati arrestati dai Carabinieri con accuse gravissime: rapina in concorso, ricettazione e porto abusivo di armi.

L’episodio ha scosso profondamente la cittadina, lasciando un segno indelebile tra i residenti, che si interrogano su come una simile violenza possa avvenire in pieno giorno.

L’incidente si è verificato in via Acquaregna, mentre una madre era in attesa dell’uscita del figlio da scuola. I tre rapinatori hanno sfruttato un crudele stratagemma: dopo aver gettato a terra alcune monete per distrarre la donna, le hanno sottratto la borsa. Nella concitazione del momento, la vittima ha tentato di recuperare la sua borsa, ma è stata spintonata violentemente a terra, riportando contusioni.

Una città sconvolta dalla brutalità della rapina

Tivoli, una città nota per la sua tranquillità e il suo patrimonio storico, è stata scossa dalla violenza di questa aggressione, che ha messo a nudo i rischi a cui sono esposti anche i cittadini più innocenti. La donna, in una situazione del tutto ordinaria, si è trovata improvvisamente vittima di una banda che non ha esitato a usare la forza per fuggire. Solo l’intervento tempestivo di una guardia giurata, che ha assistito alla scena, ha evitato conseguenze peggiori. La guardia è riuscita a bloccare i rapinatori prima che potessero dileguarsi.

I Carabinieri li fermano durante la fuga

L’allarme è scattato immediatamente, e una pattuglia dei Carabinieri della Stazione di Castel Madama è intervenuta con rapidità, riuscendo a fermare i tre uomini mentre tentavano di scappare su un veicolo che si è poi scoperto essere oggetto di ricettazione. La loro fuga è stata ulteriormente compromessa dal ritrovamento di due coltelli all’interno dell’auto, ulteriore prova della pericolosità del gruppo. I tre arrestati sono stati condotti nel carcere di Rebibbia e ora sono a disposizione dell’Autorità Giudiziaria di Tivoli.

Un episodio che lascia il segno: Tivoli si interroga sulla sicurezza

Questo episodio ha sollevato una forte preoccupazione tra i residenti, che si chiedono se la sicurezza cittadina stia deteriorandosi. La rapina è avvenuta in pieno giorno, in un’area frequentata, proprio mentre i bambini uscivano da scuola. Fortunatamente, l’azione rapida della guardia giurata e dei Carabinieri ha impedito che la situazione degenerasse ulteriormente, ma l’impatto emotivo sulla comunità resta.

I tre uomini dovranno ora affrontare le accuse mosse contro di loro in un processo che si preannuncia cruciale. La loro azione, per quanto cruda e spregiudicata, non è passata inosservata, grazie alla prontezza dei cittadini e delle forze dell’ordine, che ancora una volta dimostrano l’importanza di una vigilanza costante per proteggere le comunità.

Questo scioccante episodio pone l’accento sull’importanza della sicurezza pubblica e sul ruolo fondamentale delle forze dell’ordine nel prevenire e contrastare crimini simili. Tivoli, una città storicamente legata alla sua tranquillità, è oggi chiamata a riflettere su come garantire la sicurezza dei suoi cittadini, rafforzando ulteriormente la collaborazione tra istituzioni, cittadini e forze dell’ordine.

La donna aggredita, che per fortuna ha riportato solo ferite lievi, rappresenta una testimonianza della vulnerabilità a cui siamo tutti esposti, e questo caso deve servire come monito per continuare a vigilare e denunciare ogni situazione sospetta o pericolosa.




Sicurezza sul lavoro ignorata: L’ennesima segnalazione di rischio nel trasporto rifiuti

Un mezzo privo di protezioni viaggia per chilometri, mettendo a rischio persone e cose. Crescono le denunce dei cittadini

Continua a crescere la preoccupazione tra i cittadini riguardo la sicurezza sul lavoro, e sempre più persone trovano il coraggio di denunciare situazioni di evidente rischio. La nostra redazione ha ricevuto l’ennesima segnalazione che evidenzia un grave caso di cattiva gestione in materia di sicurezza sul trasporto di rifiuti. Un episodio che mette in luce le continue lacune e le criticità che riguardano questo settore.

Il 20 settembre 2024, alle ore 8:45, un lettore ci ha segnalato via WhatsApp un evento allarmante. Un mezzo pesante, di colore bianco e con un cassone blu agganciato, è stato visto viaggiare lungo via di Rocca Cencia, senza il telo di sicurezza che dovrebbe coprire il carico e con i ganci posteriori visibilmente staccati. Il veicolo trasportava materiale ingombrante e si stava dirigendo verso un centro di smaltimento nei pressi della nota azienda locale Porcarelli, specializzata nel trattamento di rifiuti di grandi dimensioni.

Lo screen shot del messaggio whatsapp ricevuto sabato

Un rischio evidente lungo 10 chilometri

Secondo quanto riferito dal nostro lettore, il mezzo ha percorso un tragitto di circa 10 chilometri, attraversando strade trafficate come via Casilina, con i portelloni posteriori del cassone non agganciati. Ciò ha comportato un rischio enorme: in caso di brusca frenata o incidente, il carico avrebbe potuto riversarsi sulla strada, con conseguenze potenzialmente disastrose per persone e cose.

Ciò che rende la situazione ancora più grave è il fatto che il conducente del veicolo non abbia effettuato le necessarie verifiche di sicurezza prima di partire, lasciando il cassone in uno stato instabile. Ancora più preoccupante è l’apparente mancanza di supervisione da parte di chi avrebbe dovuto controllare le condizioni del mezzo prima che uscisse dalla discarica di provenienza.

Purtroppo, questo caso si inserisce in un contesto più ampio di scarsa attenzione alla sicurezza nel settore dei trasporti e della gestione dei rifiuti. Negli ultimi mesi, la nostra testata ha raccolto numerose segnalazioni di situazioni simili, e gli incidenti legati a cattive pratiche lavorative sono sempre più frequenti. Troppo spesso, la mancanza di manutenzione adeguata e di rispetto delle normative mette a rischio la vita dei lavoratori e dei cittadini.

“La sicurezza sul lavoro non può essere sottovalutata”, ci ha detto il nostro lettore, che ha confermato di aver segnalato il caso all’Ispettorato del Lavoro tramite PEC. “Quel mezzo portava ingombranti alla Porcarelli, e avrebbe potuto causare un incidente grave”.

Questa segnalazione, come molte altre che riceviamo quotidianamente, evidenzia la necessità di un maggiore controllo e di un impegno serio da parte delle aziende e delle autorità preposte alla sicurezza. Non si possono accettare giustificazioni quando si tratta di negligenza su temi così cruciali. Se il mezzo aveva ganci danneggiati, non avrebbe mai dovuto uscire dalla discarica.

Rivolgiamo un appello a chi di competenza affinché queste situazioni siano prese seriamente in considerazione e affinché vengano adottate misure concrete per prevenire tragedie. Troppo spesso, si sente parlare di incidenti sul lavoro che avrebbero potuto essere evitati con un minimo di attenzione in più. È tempo che la sicurezza diventi una priorità reale e non solo uno slogan.

Continueremo a seguire con attenzione ogni segnalazione che ci perviene, consapevoli del nostro dovere di informare e dare voce a chi denuncia situazioni di rischio. Ci auguriamo che le autorità intervengano tempestivamente per evitare che si verifichino ulteriori episodi di negligenza.

La nostra redazione resta a disposizione di tutti i cittadini che, con coraggio, vogliono segnalare situazioni di pericolo per contribuire a costruire un ambiente di lavoro più sicuro e rispettoso delle normative.




Il genoma umano imprigionato nel tempo: la memoria cristallina che potrebbe ripopolare la terra tra miliardi di anni

In una remota grotta di sale nelle profondità dell’Austria, un frammento cruciale dell’umanità riposa, protetto dalle insidie del tempo. Non si tratta di una semplice capsula del tempo, ma di una straordinaria impresa tecnologica e scientifica: il genoma umano, interamente cristallizzato e memorizzato in un dispositivo che potrebbe sopravvivere per miliardi di anni, con la speranza di riportare in vita la civiltà umana dopo un’eventuale estinzione.

Questo straordinario traguardo è stato raggiunto dai ricercatori dell’Università di Southampton, nel Regno Unito, che hanno sviluppato una speciale memoria cristallina, in grado di resistere a condizioni estreme: congelamento, temperature fino a mille gradi, impatti devastanti e persino le radiazioni cosmiche. Il dispositivo è capace di conservare 360 terabyte di dati, senza subire alcun degrado. È ora custodito nell’archivio “Memory of Mankind”, un progetto che immagazzina frammenti della storia umana nelle profondità di una grotta salina, un ambiente ideale per garantire una conservazione virtualmente eterna.

La chiave del futuro umano

Il cuore pulsante di questo progetto è una memoria in cristallo 5D, capace di codificare dati su più dimensioni ottiche e spaziali, anziché affidarsi a supporti bidimensionali come carta o nastri magnetici. Con l’utilizzo di laser ultraveloci, i ricercatori hanno inscritto il genoma umano in vuoti nanostrutturati all’interno della silice, garantendo una precisione e una durabilità mai raggiunte prima.

Ma come potrà un’ipotetica civiltà futura o extraterrestre comprendere e utilizzare queste informazioni? La chiave visiva impressa sul cristallo è un omaggio alla storia scientifica e all’eredità umana: i ricercatori hanno inciso schemi universali che spiegano i componenti fondamentali della vita – idrogeno, ossigeno, carbonio e azoto – insieme alle quattro basi del DNA (adenina, citosina, guanina e timina), la loro struttura molecolare e la disposizione nella doppia elica. Come tocco finale, un’immagine stilizzata di un uomo e di una donna è stata inclusa per identificare inequivocabilmente il codice genetico come appartenente all’umanità, riprendendo l’iconografia lanciata nello spazio sulle sonde Pioneer della NASA negli anni ’70.

Sopravvivere all’apocalisse

Il progetto nasce da una visione audace: e se l’umanità, in un futuro remoto, dovesse estinguersi? Oggi, eventi apocalittici come cambiamenti climatici estremi, impatti di asteroidi o catastrofi nucleari sembrano distanti, ma non impossibili. Il cristallo di memoria rappresenta una sorta di “ancora genetica”, una speranza che, tra milioni o miliardi di anni, una civiltà avanzata possa usare queste informazioni per ripopolare la Terra o per comprendere la vita umana. La tecnologia attuale non consente ancora di creare organismi viventi a partire solo da informazioni genetiche, ma il campo della biologia sintetica sta avanzando rapidamente. In futuro, potrebbe essere possibile ricostruire l’umanità proprio a partire da queste informazioni.

Oltre l’umanità: conservare la vita sulla terra

L’ambizione dei ricercatori non si ferma qui. L’idea di preservare il DNA umano è solo l’inizio. Si prevede di utilizzare questo tipo di memoria per conservare anche il DNA di piante e animali in via di estinzione, creando una sorta di “Arca di Noè” genetica per garantire la continuità della vita sulla Terra. In uno scenario apocalittico, questo deposito potrebbe essere l’ultima testimonianza della biodiversità del nostro pianeta, pronta per essere riscoperta e, forse, ricreata.

Un futuro incerto, ma non senza speranza

In un mondo che spesso sembra correre verso il disastro, progetti come questo offrono una prospettiva affascinante: quella di un’umanità che, nonostante tutte le sue fragilità, guarda oltre i confini della propria esistenza. Mentre continuiamo a esplorare il nostro presente, c’è chi si impegna a lasciare una traccia indelebile del nostro passato – e, forse, un’opportunità di rinascita per il nostro futuro.

Questa piccola scheggia di cristallo, nascosta nelle viscere della Terra, potrebbe essere la chiave che consentirà, un giorno, la resurrezione della civiltà umana. Un’idea che sfida il tempo, le leggi della natura e la finitezza della vita.




Manovra sugli extraprofitti: si apre la frattura nella maggioranza

Fratelli d’Italia aperta al dialogo, ma Tajani avverte: “Nessuna tassa imposta dall’alto”

Il Ministero dell’Economia sta valutando l’ipotesi di introdurre un prelievo “solidale” una tantum, applicabile sugli extraprofitti realizzati negli ultimi 12-24 mesi da banche, assicurazioni e aziende del settore energetico. La misura, che prevede un contributo dell’1% o del 2%, potrebbe servire a reperire le risorse necessarie per la prossima manovra economica del governo. Tuttavia, la proposta ha già scatenato un acceso dibattito all’interno della maggioranza, con Forza Italia che si oppone fermamente a qualsiasi forma di tassazione aggiuntiva.

La proposta del prelievo solidale

L’idea di un prelievo solidale nasce dalla necessità di trovare fondi per sostenere le famiglie e le imprese italiane in un contesto economico incerto. Il contributo, calcolato sui profitti generati negli ultimi due anni da banche e aziende energetiche, verrebbe realizzato in un’ottica di cooperazione e confronto tra il governo e i settori interessati.

Nonostante la misura sia ancora in fase di valutazione, il presidente della Commissione Finanze della Camera, Marco Osnato (Fratelli d’Italia), ha dichiarato che non si tratta di un intervento punitivo. Al contrario, Osnato ha sottolineato come molte banche si siano già dimostrate disponibili a collaborare. “Se il governo dovesse avere bisogno di più risorse per intervenire su famiglie e imprese, ci sarebbe anche questa possibilità”, ha spiegato Osnato, aggiungendo che la misura potrebbe essere vantaggiosa anche per gli istituti bancari, poiché contribuirebbe a rafforzare il potere d’acquisto delle persone.

La posizione di Forza Italia

Tuttavia, Forza Italia si è schierata contro l’idea di una nuova tassa sugli extraprofitti. Il leader del partito, Antonio Tajani, ha ribadito la linea del partito, spiegando che la formazione azzurra non voterà alcuna tassazione imposta dall’alto. “Abbiamo sempre detto no alle tasse sugli extraprofitti delle banche,” ha dichiarato Tajani, specificando che un prelievo del genere danneggerebbe la credibilità del Paese e le piccole realtà locali, come le banche cooperative.

Paolo Barelli, capogruppo di Forza Italia alla Camera, ha espresso ulteriori preoccupazioni per le reazioni dei mercati finanziari, sostenendo che una tassa retroattiva sui profitti potrebbe creare instabilità economica. Barelli ha sottolineato che Forza Italia preferisce misure concertate con il sistema bancario, che già contribuisce alla stabilità economica del Paese.

Le tensioni nella maggioranza

La proposta del prelievo solidale sta generando una spaccatura all’interno della coalizione di governo. Mentre Fratelli d’Italia vede la misura come una possibile soluzione per reperire fondi necessari, Forza Italia si oppone categoricamente, mettendo in discussione l’efficacia e l’opportunità di un simile intervento. Alessandro Cattaneo, deputato di Forza Italia, ha definito l’idea di una tassa sugli extraprofitti come una distorsione del mercato, ribadendo che il suo partito è contrario a qualunque tipo di intervento statale in questa direzione.

Nonostante le divergenze, all’interno della maggioranza si respira ancora un certo ottimismo. Secondo Marco Osnato, la decisione definitiva sarà presa solo una volta chiarite le necessità finanziarie del governo. Per ora, la discussione è aperta, ma resta da vedere se sarà possibile trovare un compromesso tra le diverse forze politiche.