Emanuela Bruni nuovo presidente della Fondazione MAXXI – Museo delle Arti del XXI secolo

È Maria, detta Emanuela, Bruni frascatana classe 1960 la nuova presidente della Fondazione MAXXI Museo Nazionale delle Arti del XXI secolo.
La scelta è stata ufficializzata dal Consiglio di Amministrazione della Fondazione riunitosi oggi dopo la nomina di Alessandro Giuli come Ministro della Cultura.
La Bruni, giornalista professionista nonché scrittrice, è stata la prima Donna a presiedere l’Ufficio del Cerimoniale di Palazzo Chigi.
Commendatore Ordine al Merito della Repubblica Italiana su nomina del presidente Carlo Azeglio Ciampi, di cui fu stretta collaboratrice in quanto responsabile della Comunicazione radiotelevisiva per l’ingresso nell’Euro, vanta un curriculum di alto spessore e profilo istituzionale: dall’ufficio stampa di Palazzo Chigi per circa un decennio al coordinamento dell’attività dei Servizi del Cerimoniale Nazionale ed Internazionale.
Già assessore alla Cultura della città di Frascati, di cui oggi è consigliere comunale e presidente della Commissione Affari Istituzionali della città Tuscolana, la neopresidente Emanuela Bruni, laureata in lettere e con un Master in Comunicazione Istituzionale e Relazione con i Media per la Scuola Superiore della Pubblica Amministrazione, è “giornalista di razza” passata attraverso le redazioni di testate importanti come “L’eco di Bergamo” ed il “Sole24Ore”.
Appassionata ed esperta di arte ed architettura è oggi nell’Ufficio Stampa dell’Ordine degli Architetti di Roma e Provincia.

Tra le sue pubblicazioni spiccano il “Piccolo dizionario delle italiane”, “La frascatana e le altre” e l’ultima sua opera, “Verde e antico” dedicata ai giardini ed ai paesaggi dei Castelli Romani.
La Bruni, negli ultimi anni, ha dato vita ad uno dei salotti letterari più importanti di Frascati e della provincia romana “Libri in Osteria” che ha ospitato autori del calibro di Angelo Polimeno Bottai, Luigi Contu, Riccardo Cucchi, Antonella Prenner, Michele Bovi e tanti tanti altri.

Giunga alla neopresidente Emanuela Bruni da parte della redazione de L’osservatore d’Italia l’augurio per un buon lavoro




Scontro tra Bianca Berlinguer e Maria Rosaria Boccia: accuse e polemiche dopo la mancata intervista

La conduttrice accusa Boccia di voler conoscere in anticipo le domande, mentre l’ex ospite lamenta una discussione trasformata in gossip e politica. La verità resta al centro di un acceso botta e risposta

Bianca Berlinguer, nota conduttrice, ha espresso il suo disappunto dopo la mancata intervista a Maria Rosaria Boccia, accusandola di aver chiesto anticipatamente le domande in forma scritta, cosa che non è mai stata concessa a nessun ospite. Secondo Berlinguer, questo sarebbe stato il vero motivo del contrasto tra le due, sfociato nella decisione di Boccia di non partecipare alla trasmissione È sempre Cartabianca.

Boccia, dal canto suo, ha risposto via Instagram, sostenendo che la trasmissione fosse orientata più a creare un dibattito politico e gossip piuttosto che ad ascoltare la sua verità. Inoltre, ha lamentato di essere stata trattenuta in camerino contro la sua volontà per due ore, un’accusa che Berlinguer ha definito “ridicola” e fuori luogo, dichiarando di non aver mai vissuto una situazione simile nei suoi 35 anni di carriera.

Le tensioni tra le due figure pubbliche si sono ulteriormente infiammate quando Berlinguer ha chiesto a Boccia prove concrete per sostenere affermazioni delicate riguardanti un colloquio tra Gennaro Sangiuliano e Arianna Meloni, suscitando reazioni di fastidio da parte dell’ex ospite, che ha accusato la conduttrice di non essere sufficientemente preparata sulla sua storia.

In un contesto di forti polemiche, la questione rimane aperta, lasciando spazio a diverse interpretazioni sui motivi del fallimento dell’intervista e su quanto avvenuto dietro le quinte.




NeverForget, 23 anni dopo: L’America ricorda l’11 settembre

La nazione si unisce nel dolore e nella resilienza, mentre la ferita del World Trade Center rimane aperta

Sono passati 23 anni da quel fatidico martedì che ha cambiato per sempre il volto dell’America e del mondo intero. L’11 settembre 2001, le Torri Gemelle del World Trade Center di New York crollarono sotto gli attacchi terroristici, portando con sé quasi 3.000 vite innocenti e lasciando una cicatrice indelebile nel cuore della nazione.

Oggi, nel 2024, l’America si ferma ancora una volta per ricordare. La ferita, sebbene il tempo sia trascorso, rimane aperta, un promemoria costante della fragilità della vita e della resilienza dello spirito umano.

A Ground Zero, ora trasformato in un memoriale solenne, migliaia di persone si sono riunite all’alba per la tradizionale lettura dei nomi delle vittime. Familiari, sopravvissuti e primi soccorritori si sono alternati al microfono, la voce rotta dall’emozione mentre ricordavano padri, madri, figli e amici persi in quel giorno terribile.

Il presidente degli Stati Uniti, in un discorso commovente, ha sottolineato l’importanza di mantenere viva la memoria: “Non dimentichiamo mai. Non solo il dolore e la perdita, ma anche il coraggio e l’unità che abbiamo mostrato come nazione in quei giorni bui.”

In tutto il paese, le cerimonie di commemorazione si sono susseguite. A Washington D.C., presso il Pentagono, un’altra cerimonia ha onorato le 184 vite perse quando l’American Airlines Flight 77 si schiantò contro l’edificio. In Pennsylvania, nel campo dove precipitò il volo United 93, un momento di silenzio ha ricordato gli eroi che sacrificarono le loro vite per salvare quelle di molti altri.

Le città di tutto il paese hanno organizzato eventi per onorare la memoria delle vittime. A Boston, una maratona commemorativa ha visto la partecipazione di migliaia di corridori, ciascuno con il nome di una vittima sulla schiena. A Los Angeles, un concerto all’aperto ha riunito artisti di fama mondiale per una serata di musica e riflessione.

Sui social media, l’hashtag #NeverForget ha inondato le piattaforme, con milioni di americani che condividono ricordi, fotografie e pensieri. Le immagini iconiche delle torri avvolte dal fumo, dei primi soccorritori coperti di polvere e della bandiera americana issata tra le macerie continuano a evocare emozioni profonde.

Ma quest’anno, più che mai, c’è stato anche un focus sul futuro. Molti eventi hanno messo in luce le storie di resilienza e speranza emerse dalle ceneri della tragedia. Il Museo del 11 settembre ha inaugurato una nuova mostra dedicata ai “bambini dell’11 settembre”, ora giovani adulti, che hanno perso i genitori negli attacchi e hanno trovato modi straordinari per onorare la loro memoria.

“L’11 settembre non è solo un giorno di lutto,” ha detto Maria Rodriguez, che aveva solo 5 anni quando perse suo padre nella Torre Nord. “È un giorno che ci ricorda di vivere pienamente, di amare profondamente e di lavorare instancabilmente per un mondo migliore.”

Mentre il sole tramonta su questo 23° anniversario, l’America resta unita nel ricordo. La ferita dell’11 settembre potrà non chiudersi mai completamente, ma ha forgiato una nazione più forte, più compassionevole e più determinata che mai a preservare i valori di libertà e giustizia per cui tanti hanno dato la vita.

Nel cuore di New York, le luci dei “Tribute in Light”, due fasci luminosi che si elevano verso il cielo notturno, brillano come fari di speranza e memoria, un promemoria silenzioso ma potente che, nonostante tutto, l’America rimane in piedi, unita e resiliente.




Marino Pallavolo, Marini Da Costa campione italiano Under 20 di beach volley: “Che gioia”

Marino (Rm) – Il Marino Pallavolo continua ad applaudire i suoi talenti. Dopo la doppia medaglia internazionale di Jacopo Tosti, capace di vincere l’argento al campionato europeo Under 18 e l’oro al mondiale Under 17, la società del presidente Sante Marfoli ha festeggiato il successo di Gabriel Marini Da Costa nel campionato italiano Under 20 di beach volley. Nato da papà brasiliano e mamma italiana, figlio d’arte, Marini Da Costa è entrato nella famiglia sportiva del club marinese all’inizio della scorsa stagione e ha giocato nel gruppo della serie B e dell’Under 19 Eccellenza, cosa che farà anche in questa annata agonistica. Lo scorso 4 e 5 settembre, a Bellaria, si è reso protagonista di una splendida prestazione assieme al suo compagno Matteo Iurisci (ex Lube che ora andrà a Pineto in A2) e ha vinto l’oro al campionato italiano Under 20 di beach volley che si è tenuto a Bellaria. “La nostra coppia è nata quest’anno, anche se avevamo giocato spesso contro – racconta Marini Da Costa che è un classe 2006 – Partivamo col pensiero di vincere, ma poi bisogna sempre far parlare il campo. Dopo aver vinto il titolo Under 20, abbiamo avuto l’opportunità di giocare anche il campionato italiano Assoluto e ci siamo piazzati al nono posto, ottenendo un ottimo risultato e incassando anche i complimenti di Daniele Lupo e Ivan Zaytsev che abbiamo affrontato durante la kermesse”. Con un papà che è stato anche campione del mondo di beach e una mamma che ha partecipato ad un europeo ed è stata campionessa italiana, Marini Da Costa aveva nel sangue questo tipo di disciplina: “Ma da piccolo giocavo a calcio e a tennis perché i miei genitori volevano evitarmi la “pressione del paragone” con quello che avevano fatto loro. Cinque anni fa, però, sono stato io a voler entrare nel mondo della pallavolo (dove ha vestito anche le maglie di Kk Eur e Fenice) e anche del beach volley: loro mi danno consigli preziosi e aiutano la mia crescita. Al momento voglio tenere tutte le porte aperte, senza precludermi nulla”. Marini Da Costa racconta com’è nato l’approdo al Marino Pallavolo: “Mi avevano cercato già la stagione precedente, ma io avevo già dato la parola alla Fenice. Questo è un club molto strutturato che può contare sulla affiliazione col Cisterna che rappresenta un importante “sbocco” verso il grande volley e l’anno scorso ho sostenuto il periodo di preparazione proprio con il team pontino. Con coach Francesco Ronsini nei primi tempi dovevamo conoscerci meglio, ma ora c’è un rapporto forte e sento la sua fiducia. Anche quest’anno giocherò con l’Under 19, con cui speriamo di riconfermare il titolo regionale e di arrivare il più lontano possibile nelle finali nazionali, e poi anche con la serie B che ha l’obiettivo della salvezza”.





Frascati Scherma, Fioramanti e il settore spada: “Gruppo consolidato, vogliamo crescere ancora”

Frascati (Rm) – Il settore spada del Frascati Scherma continua a crescere. Nonostante il fioretto sia l’arma tradizionalmente forte del club tuscolano e il settore sciabola negli anni sia diventato sempre più competitivo, anche la spada si è riuscita a ricavare un suo spazio. In questa stagione nello staff non ci sarà più lo “storico” maestro Gino Pacifico e il referente del settore sarà il 31enne Alessandro Fioramanti che ormai da sei anni fa parte dello staff del Frascati Scherma: “Dopo essere stato da atleta nel settore giovanile delle Fiamme Oro, mi sono spostato nel club tuscolano e ormai mi sento come a casa. Da qualche mese ho completato anche l’iter da maestro e ora con orgoglio sono il referente del settore. Vivendo in zona Nomentana, è un bel sacrificio logistico per me, ma questa è una società molto importante e serve un grande impegno per cercare di fare andare le cose sempre meglio. Possiamo contare su una struttura splendida, davvero rara per le società italiane di scherma e poi c’è grande collaborazione con tutti gli altri tecnici”. Fioramanti traccia un quadro generale dello stato tecnico attuale del settore spada: “L’anno scorso siamo ripartiti praticamente da zero con l’idea di formare un gruppo che potesse essere la base per il futuro. Abbiamo un numero consolidato di iscritti e l’obiettivo è quello di continuare a crescere, facendo funzionare a dovere il settore. Tra gli Assoluti, gli elementi di punta sono Riccardo De Maria e Andrea Meuti che quest’anno assieme a Valerio Grasselli e Davide Stella faranno il campionato di serie A2 a squadre, un livello davvero molto alto. È un quartetto affiatato che può regalarci altre soddisfazioni. Anche con le ragazze contiamo di salire dalla C1 grazie al talento di Giorgia Amati e Carlotta Pasqua, che sono le nostre Cadette di “punta”, e a Martina Conti che completa il team. Proprio Grasselli e la Conti mi affiancheranno nello staff tecnico. Infine c’è un gruppetto Under 14 che lavora tanto e che si sta appassionando alla disciplina. Siamo riusciti a trattenere quasi tutti e in questo periodo in palestra stanno arrivando anche nuovi ragazzini a provare”. D’altronde l’inizio della stagione della spada è all’orizzonte: “Partiremo il 28 e il 29 settembre prossimi con la prova di qualificazione nazionale Open, poi la settimana successiva Amati e Pasqua parteciperanno alla gara del circuito europeo Cadetti che si terrà a Napoli” conclude Fioramanti.





Vis Casilina (calcio), Rovere sull’agonistica: “Possiamo toglierci delle belle soddisfazioni”

Roma – Il settore agonistico della Vis Casilina è ripartito totalmente. I gruppi del club capitolino (sei giovanili e la Prima categoria) hanno tutti ripreso gli allenamenti in vista dei rispettivi campionati. A presentare le varie squadre è il responsabile dell’agonistica Tonino Rovere: “La Prima categoria, guidata dal confermato mister Roberto Papotto, deve fare un campionato tranquillo. La rosa è cambiata molto ed è ancora più giovane: l’anno scorso abbiamo lanciato sei ragazzi dell’Under 19, quest’anno speriamo di portarne lo stesso numero o anche di più. Si comincia il 6 ottobre e il giorno precedente toccherà all’Under 19 regionale di mister Massimo Attili. Anche questo è un buon gruppo composto da soli ragazzi del 2006 a cui aggiungeremo tre fuoriquota del 2005. Una rosa numerosa che può stare nelle prime posizioni, anche se bisognerà anche vedere in quale girone saremo inseriti. Anche quest’anno, inoltre, faremo un’Under 18 regionale che sarà guidata da Daniele Gosti (ex tecnico del Ponte di Nona), un allenatore che conosco bene e con cui ho già lavorato qualche anno fa. Stiamo completando la rosa, ma l’obiettivo del loro campionato è quello di crescere in vista del futuro passaggio in Under 19”. La Vis Casilina può contare su altre due categorie regionali: “L’Under 17 che abbiamo affidato all’ex allenatore del Certosa Alessandro Buson e l’Under 16 che abbiamo dato a Manuel Ricci, già presente nel nostro staff tecnico. Nel primo caso abbiamo un gruppo consolidato che ha i mezzi per ottenere una tranquilla salvezza, mentre l’Under 16 ha tutte le potenzialità per stare tra le prime tre e magari regalarci anche il salto nell’Elite. La rosa è stata molto rinforzata e può fare davvero bene”. La chiusura è su Under 15 e Under 14 che saranno provinciali: “Il primo gruppo continuerà a gestirlo Mirko Rovere e avrà l’obiettivo di migliorare il piazzamento di metà classifica della passata stagione, il secondo sarà guidato ancora da Claudio Faggiani (che allenava questi ragazzi nella Scuola calcio) e dovrà prendere confidenza con il settore agonistico”.





Tragedia sul Monte Bianco: Ritrovati i corpi di quattro alpinisti

Due italiani e due coreani vittime della montagna. L’ultimo sogno realizzato sul Cervino prima del fatale destino

Un silenzio carico di dolore avvolge le pendici del Monte Bianco, dove ieri sono stati ritrovati i corpi senza vita di quattro alpinisti: due italiani e due coreani. Sara Stefanelli e Andrea Galimberti, i due connazionali di cui si erano perse le tracce dal 7 settembre, hanno trovato il loro ultimo riposo tra i ghiacci eterni della montagna che amavano.

Il tragico epilogo è giunto dopo giorni di angosciosa attesa e speranza. Le condizioni meteorologiche avverse avevano impedito per tre interminabili giorni il decollo degli elicotteri di soccorso. Solo ieri, con una schiarita, un elicottero del soccorso alpino francese è riuscito a levarsi in volo, portando alla luce la drammatica verità.

Etienne Rolland, comandante del Pghm di Chamonix, ha confermato che le due cordate sono state “rapidamente localizzate”, grazie alle informazioni sul loro probabile percorso e altitudine. Una conferma che rende ancora più straziante l’idea che i soccorritori sapessero dove cercare, ma fossero stati ostacolati dalle forze della natura.

La notizia ha scosso profondamente la comunità alpinistica e non solo. Sulla pagina Facebook di Andrea Galimberti, una cascata di messaggi di cordoglio ha sostituito le precedenti speranze di un lieto fine. Amici e conoscenti piangono ora la perdita di un appassionato alpinista e della sua compagna d’avventure, Sara.

Le ultime immagini condivise sui social dai due mostrano momenti di pura gioia sul Cervino, appena pochi giorni prima della tragedia. Scatti che ora assumono un significato quasi profetico, immortalando l’ultimo grande sogno realizzato insieme. Andrea descriveva con entusiasmo l’ascesa al Cervino compiuta il 3 settembre: “Dopo il classico corso di alpinismo tre mesi fa Sara inizia ad arrampicare con me. Davvero tanta roba da subito, in alta quota sul facile non ha problemi anzi va da Dio”.

Queste parole, cariche di orgoglio e affetto, risuonano ora come un addio involontario, un testamento della passione che li univa e che li ha portati a sfidare le vette più impervie.

La tragedia sul Monte Bianco non ha risparmiato nemmeno i due alpinisti coreani, il cui destino si è intrecciato fatalmente con quello degli italiani. Quattro vite spezzate, quattro storie di passione per la montagna interrotte bruscamente.

Mentre la comunità alpinistica si stringe nel dolore, questa tragedia riaccende il dibattito sulla sicurezza in montagna e sui rischi che anche i più esperti corrono nell’affrontare le sfide delle alte quote. Il Monte Bianco, maestoso e implacabile, si conferma ancora una volta una bellezza tanto affascinante quanto pericolosa, capace di regalare emozioni uniche ma anche di reclamare un tributo altissimo.

Le indagini sulle cause precise dell’incidente sono ancora in corso, ma già si leva un coro unanime: quello della prevenzione e della prudenza, anche per i più esperti. Perché la montagna, nella sua immensa bellezza, resta sempre un ambiente che richiede il massimo rispetto e un’infinita cautela.




Cervello e digitale negli adolescenti

La neuroscienziata Sarah-Jayne Blakemore, in un’intervista del 25 luglio 2024, sulla rivista online Avvenire sezione Agorà, espone un argomento molto vicino ai giovani di oggi.
L’adolescenza è definita come una fase di vita caratterizzata da un ingente sviluppo biologico, psicologico e sociale del soggetto.

La dottoressa Balkemore inoltre afferma che il cervello di un adolescente si sviluppa in modo impetuoso e con ritmi velocissimi. La Balkemore dichiara inoltre che il cervello umano si sviluppa fino ai 20-25 anni. È in questa fase, che le funzionalità cerebrali si evolvono, passando da quelle cognitive a quelle relazionali. È la fase in cui l’adolescente sviluppa la sua personalità e il suo IO più profondo.

Come afferma la neuroscienziata, l’adolescenza è una fase in cui il cervello è molto flessibile, in continuo cambiamento e in cui il contatto con i contesti di vita del giovane risulta essere molto influente sulla sua crescita personale.

Nasce così la predisposizione al rischio e inoltre la volontà di essere accettati dal gruppo di amici. Per raggiungere tali obiettivi, l’adolescente è disposto ad esporsi a dei rischi comportamentali nocivi per la sua salute (es. fumo e alcol).

In tal senso, esistono anche predisposizioni positive dell’adolescente come, aiutare gli altri, viaggiare e sviluppare empatia verso l’altro.

È un’età molto sensibile in cui il giovane avverte una forte ed elevata responsabilità nei confronti del gruppo dei pari. In questo scenario, afferma la Blakemore, i genitori o le figure di riferimento hanno un ruolo fondamentale poiché, spesso, fungono da modelli di riferimento e di supporto.

L’adolescente è in una fase costante di adattamento pertanto anche gli adulti devono sapersi approcciare nel modo giusto, tenendo conto delle fragilità, ma anche delle potenzialità del ragazzo/a.

In un mondo digitale, l’uso della tecnologia ha il potere di modificare alcuni impulsi cerebrali dell’adolescente. È però difficile addebitare con certezza che i social siano la causa diretta di molti disagi mentali nell’adolescenza.

Alcuni studi, dichiara la neuroscienziata, hanno evidenziato che l’uso delle tecnologie non è negativo, anzi in certe situazioni aiutano il soggetto ad affrontare l’ansia e la depressione.
Gli atteggiamenti che ora si stanno studiando, dice la dottoressa, sono la solitudine e l’isolamento dei ragazzi/e a seguito dell’uso della tecnologia e di come questa possa influire sul cervello e sulle routine quotidiane (es. il sonno).

Le ricerche continuano e questo deve aiutare ognuno di noi a renderci sempre più consapevoli dei vantaggi o degli svantaggi che il digitale può produrre sulla salute mentale dell’individuo.




L’italiano, luce nel mondo: a Roma l’84° Congresso Internazionale della Società Dante Alighieri

L’appuntamento si annuncia importante anche per sottolineare lo sforzo sociale portato avanti nell’insegnamento dell’italiano per i migranti e favorire il loro inserimento nel segno di una indispensabile coesione sociale

L’italiano, luce nel mondo” è il significativo titolo scelto dalla Società Dante Alighieri per l’84° Congresso Internazionale in programma a Roma dal 12 al 14 settembre 2024 e che verrà ufficialmente inaugurato venerdì 13 settembre presso il Palazzo del Quirinale, alla presenza del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella.

Le altre giornate si terranno nella storica sede della Società Dante Alighieri di Palazzo Firenze a Roma.

In tempi in cui i forestierismi, ed in particolare gli inutili anglicismi, assediano la nostra lingua, il Congresso si presenta come un’occasione per rilanciare l’orgoglio dell’Italia per la propria lingua nazionale e anche un modo per sollecitare il mondo politico, istituzionale, produttivo e culturale, incluso quello universitario, a usare l’italiano nei grandi appuntamenti internazionali, e non solo, per sottolineare il suo immenso valore culturale e anche artistico, la sua bellezza, la sua storia.

L’appuntamento segue il precedente Congresso che si è svolto a Rosario, in Argentina, dal 21 al 24 giugno 2023, con oltre 1500 ospiti. Un grande successo di pubblico che il Presidente della Società Dante Alighieri, Andrea Riccardi, ha definito una assise «tra due mondi», individuando nel suo intervento conclusivo “un grande mondo fuori dall’Italia e un grande mondo dentro l’Italia che hanno desiderio di essere italiani e che all’Italia chiedono di essere connessi”.

La giornata inaugurale sarà importante per celebrare quella che il Presidente Riccardi definisce «Italsimpatia», ovvero lo strumento dell’estroversione italiana nel mondo, attraverso la rete mondiale della Società Dante Alighieri. L’appuntamento si annuncia importante anche per sottolineare lo sforzo sociale della Società Dante Alighieri nell’insegnamento dell’italiano per i migranti e favorire il loro inserimento nel segno di una indispensabile coesione sociale.

L’appuntamento romano, che parte dal Quirinale e intende confermarsi come uno dei più importanti eventi dell’italofonia nel mondo, vedrà la partecipazione dell’intera rete mondiale della Società Dante Alighieri: 135.000 tra soci e studenti, oltre 480 Comitati sparsi per il mondo, Scuole di lingua in Italia e nel mondo, 95 Presidi letterari dediti alla promozione del libro e della lettura e 380 centri d’esame PLIDA. Uno strumento di diplomazia culturale del nostro Paese, una vasta e capillare struttura che assicura l’insegnamento e la diffusione della lingua e della cultura italiana nel mondo, rilasciando i certificati PLIDA che attestano la competenza in lingua italiana come lingua straniera.
Dopo la sessione inaugurale i lavori proseguiranno presso Palazzo Firenze dove, nel pomeriggio del 13 settembre, i delegati potranno assistere a una conversazione tra il Presidente Riccardi e il Ministro degli Affari esteri e della Cooperazione internazionale Antonio Tajani e a una tavola rotonda, introdotta da una relazione dello scrittore Amara Lakhous e moderata dall’editorialista del Corriere della Sera Paolo Conti, su “Libri e libertà: narrare e narrarsi in italiano” con scrittori e scrittrici con radice culturale e linguistica non italiana ma che in italiano hanno scelto di narrare e narrarsi. A loro è infatti rivolta l’iniziativa della Società Dante Alighieri di una “Consulta lingua-mondo” per riflettere insieme del contributo di questi autori alla vita culturale del Paese.
Nell’ultima giornata di lavori, sabato 14, il Presidente Riccardi, il Segretario Generale Alessandro Masi, il Vicesegretario Generale Andrea Vincenzoni e l’Amministratore Unico di Dante Alighieri Lab Mario Giro dialogheranno sul tema “Italsimpatia, è possibile un commonwealth italiano? Il futuro della Dante”. Alla conversazione farà seguito una tavola rotonda, moderata dal Vicepresidente della Società Dante Alighieri Gianni Letta, sul tema “Lingua, identità e futuro” a cui prendono parte il Direttore Generale per la Diplomazia Pubblica e Culturale del MAECI Alessandro De Pedys, il sociologo Giuseppe De Rita, la Rettrice dell’Università Ca’ Foscari di Venezia Tiziana Lippiello, la Presidente di Saipem Elisabetta Serafin, già Segretaria Generale del Senato della Repubblica, e lo psicoanalista e sociologo Luigi Zoja.
Ulteriore tema del Congresso sarà la nascita dell’Associazione Dante Alighieri delle Scuole italiane nel Mondo, già operante e a cui hanno già aderito oltre 30 soggetti, che ha lo scopo di sostenere, nel quadro del Sistema della Formazione Italiana nel Mondo, le scuole che condividono esperienze di alto profilo nell’insegnamento dell’italiano e in italiano.
Il Congresso potrà essere seguito in diretta sul sito https://congresso.dante.global. È prevista la partecipazione di soci provenienti dai Comitati di 80 Paesi. Nella Galleria del Primaticcio verrà allestita anche la mostra “Atlas de Borges – Atlante di Borges”, in collaborazione con la Fondazione internazionale Jorge Luis Borges, che sarà inaugurata nel pomeriggio del 14 settembre a conclusione del Congresso, e, nelle sale del piano nobile, le esposizioni “Un arazzo di parole”, e “100 anni di Pagine della Dante”.




Frascati: “Crolla” la pavimentazione in piazza San Rocco

Spaventano le immagini che ci sono arrivate oggi in redazione di piazza San Rocco a Frascati.
“Frascati crolla” è il grido che ci giunge.

la foto mostra nel dettaglio la “voragine” creatasi su piazza San Rocco

I lavori che imperversano in città mostrano la fragilità del territorio dove si sviluppa Frascati.
Anni di mancate manutenzioni e di lavori, a quanto ci dicono numerosi altri cittadini, eseguiti con poca accuratezza hanno minato la stabilità del terreno e le piogge torrenziali di questi giorni sono il “colpo di grazia”.

immagini giunte in redazione

Quello che traspare è la necessità di porre in essere un accurata ricognizione della città stessa, specie nella zona più storica ed antica.
La necessità di riqualificare, in special modo, tutto il centro storico diventa sempre di più necessaria ed urgente proprio per evitare ulteriori danni a quello che resta il fragile territorio della città tuscolana.




Manovra economica: Giorgetti illustra il quadro, dubbi su tetti agli emendamenti

Il ministro dell’Economia spiega le difficoltà legate alle nuove regole europee. Tajani: “Grande unità di intenti nel Centrodestra”

Il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti ha fatto il punto sulla manovra economica in una riunione con i parlamentari della Lega, alla presenza di Matteo Salvini. “Ho illustrato ampiamente la cornice della manovra,” ha dichiarato Giorgetti, evidenziando le complessità del processo dovute alle nuove regole del Patto di Stabilità europeo. “Queste nuove norme rendono difficile non solo la preparazione del bilancio, ma anche la gestione degli emendamenti, poiché dobbiamo rispettare clausole stringenti riguardanti la spesa pubblica,” ha aggiunto il ministro. Tuttavia, ha precisato che al momento non sono stati discussi eventuali limiti sul numero di emendamenti.

Le dichiarazioni di Giorgetti giungono all’indomani di un vertice di maggioranza a Palazzo Chigi, durante il quale i leader del Centrodestra hanno discusso la Legge di Bilancio. In merito all’incontro, il vicepremier Antonio Tajani ha espresso ottimismo: “C’è grande unità di intenti nel Centrodestra, come ha dimostrato la riunione di ieri,” ha affermato Tajani in un’intervista. Tra i temi al centro della manovra, il taglio del cuneo fiscale e le privatizzazioni sono considerati prioritari per finanziare misure come l’aumento delle pensioni minime.

Il ruolo della Bce e la riduzione del debito

Tajani ha anche ribadito l’importanza di una strategia per la riduzione del debito pubblico, sottolineando la necessità di un taglio dei tassi di interesse almeno dello 0,50%. “È giunto il momento che la Bce si trasformi da guardiana dell’inflazione a una vera banca centrale che sostenga l’economia reale,” ha dichiarato.

Incontro con Forza Italia: conferme e proposte

Sempre nella giornata odierna, una delegazione di Forza Italia, composta dai capigruppo Paolo Barelli e Maurizio Gasparri, insieme a esponenti economici del partito, ha incontrato Giorgetti presso il Ministero dell’Economia per discutere l’impostazione della manovra. “Forza Italia ha espresso apprezzamento per la struttura della manovra, in linea con le indicazioni del segretario Antonio Tajani,” si legge in una nota del partito. Tra le priorità di FI, confermate durante l’incontro, vi sono il taglio del cuneo fiscale, la riduzione dell’Irpef e l’aumento delle pensioni minime.

Il confronto ha toccato anche temi come il costo dell’energia e la competitività delle imprese italiane. Forza Italia ha inoltre proposto di estendere le tutele al lavoro femminile, in particolare alle lavoratrici autonome, e di confermare il sostegno ai giovani con misure dedicate alla prima casa e all’inizio di nuove attività imprenditoriali. In conclusione, il partito ha ribadito l’importanza delle liberalizzazioni e della tassazione dei colossi del web, un tema che potrebbe essere esteso anche in ambito europeo.

Il dialogo tra governo e maggioranza proseguirà nelle prossime settimane, con l’obiettivo di definire una manovra che tenga conto delle esigenze di crescita economica, stabilità finanziaria e rispetto delle nuove direttive europee.