Torvajanica, sopralluogo di Ecoitaliasolidale al Fosso della Crocetta: Nonostante i risultati positivi, restano alcune criticità

Un sopralluogo cruciale è stato condotto presso il Fosso della Crocetta a Torvajanica, nel Comune di Pomezia, per verificare la qualità degli interventi di bonifica e disinquinamento delle acque dei fossi che si riversano in mare. L’iniziativa, organizzata dal Movimento Ecologista Ecoitaliasolidale, ha visto la partecipazione del presidente Piergiorgio Benvenuti, del responsabile per il litorale romano Gaetano Di Staso, e dello staff tecnico guidato dal Dott. Paolo Amicucci, responsabile della ISAM Srl Divisione BIORGANIC.
 
**Un Apprezzamento con Riserva**
Durante il sopralluogo, gli esponenti di Ecoitaliasolidale hanno espresso soddisfazione per il protocollo adottato dal Comune di Pomezia, in collaborazione con il Consorzio di Bonifica Alto Lazio e finanziato dall’Assessorato alle Attività Produttive della Regione Lazio. Il progetto, inserito nella strategia della “Blue Economy”, ha permesso di garantire interventi di alta qualità per il trattamento delle acque dei canali che sfociano nella costa. Tuttavia, c’è rammarico per il fatto che, nonostante i finanziamenti regionali siano stati offerti a tutti i 24 comuni rivieraschi e lacustri del Lazio, solo Pomezia sembra averne fatto richiesta.
 
**L’Importanza degli Interventi Biologici**
Gli interventi effettuati si sono distinti per l’uso di composti biologici, piuttosto che di sostanze chimiche o farmaceutiche. Questi prodotti hanno il compito di ripristinare i cicli vitali dell’ambiente, favorendo la ripresa della vita biologica, dal fitoplancton ai predatori primari, e aumentando le popolazioni vegetali e animali tipiche degli ecosistemi trattati.
 
**Criticità e Prospettive Future**
Nonostante i risultati positivi, restano alcune criticità. “Abbiamo riscontrato la presenza di rifiuti e plastica nei fossi, compreso quello della Crocetta, che potrebbero raggiungere il mare in caso di mareggiata,” hanno dichiarato Benvenuti e Di Staso. Inoltre, solo due dei cinque canali del Comune di Pomezia sono stati trattati, il che ha limitato l’efficacia complessiva degli interventi.
 
**L’Auspicio per il Futuro**
Gli esponenti di Ecoitaliasolidale auspicano che nella prossima stagione balneare del 2025 si possa avviare un’azione di coordinamento più ampia su tutta la costa laziale, coinvolgendo più comuni e garantendo un’attenzione maggiore alla balneabilità e alla qualità delle acque del Mar Tirreno. “Consideriamo l’esperienza di quest’anno a Pomezia come un primo passo verso un futuro di maggiore attenzione alla qualità del nostro mare,” hanno concluso Benvenuti e Di Staso, evidenziando la necessità di un impegno più esteso e coordinato per combattere l’inquinamento marino.

Privo di virus.www.avast.com




Allarme salmonella: attenti ad alcune confezioni di uova allevate a terra

Il ministero della Salute, nella sezione “Richiami di prodotti alimentari da parte degli operatori”, ha pubblicato (con data 27 agosto 2024) 31 avvisi di richiamo di uova fresche da galline allevate a terra, quasi tutti a scopo cautelativo per sospetta contaminazione da salmonella o microbiologica. Vari i marchi coinvolti: si invita a non consumare le uova e restituirle al punto vendita in cui sono state acquistate. 




Cagliari, nasconde per anni la madre morta nel congelatore per intascarsi la pensione

A Sarroch, città metropolitana di Cagliari, un 54enne ha nascosto per anni la madre morta nel freezer per intascare la pensione. L’uomo è stato denunciato per occultamento di cadavere e truffa aggravata ai danni dello Stato: i carabinieri hanno perquisito la sua abitazione trovando il corpo della madre 78enne, all’interno del congelatore che si trova al pian terreno dell’abitazione. Il corpo, secondo i primi accertamenti effettuati, era lì da circa due anni, forse dal periodo del Covid.

La salma della donna è stata sequestrata e nelle prossime ore sarà affidato l’incarico al medico legale per eseguire l’autopsia. Si dovrà verificare se effettivamente la donna sia morta per cause naturali e a quando risale esattamente il decesso. Nel frattempo i carabinieri proseguono gli accertamenti per ricostruire dettagliatamente la vicenda.




Monte Compatri, arrestato per maltrattamenti in famiglia: una donna denuncia anni di violenze

I Carabinieri di Frascati hanno arrestato un uomo di 48 anni, di origine nigeriana, con l’accusa di maltrattamenti in famiglia e rapina, su ordine del Tribunale di Velletri. L’uomo è stato portato in carcere a Velletri dopo che le indagini hanno confermato gravi sospetti di violenza domestica.

L’arresto è avvenuto a seguito di un intervento dei Carabinieri lo scorso 21 giugno presso un’abitazione di Monte Compatri, dove l’uomo viveva con la sua compagna e i figli. In quell’occasione, la donna aveva denunciato ai militari una serie di aggressioni subite dal compagno, che si erano ripetute nel tempo, anche di fronte ai loro figli. L’uomo avrebbe persino rubato il cellulare della donna durante una lite.

Gli accertamenti svolti dai Carabinieri subito dopo la denuncia hanno raccolto prove significative contro l’uomo, che era già stato denunciato in passato dalla convivente per episodi simili e condannato in primo grado. Rintracciato a casa sua, gli è stato notificato il provvedimento del tribunale e portato in carcere.

Va ricordato che, essendo il caso ancora nella fase delle indagini preliminari, l’uomo deve essere considerato innocente fino a una eventuale condanna definitiva




Tragedia nel casertano: madre e figlio dispersi dopo la frana a San Felice a Cancello

Una notte di angoscia e disperazione ha colpito la comunità di San Felice a Cancello, nel casertano, dove una frana ha travolto la frazione di Talanico, seppellendo sotto il fango una madre di 70 anni e il figlio di 40. I due, usciti nel pomeriggio di ieri per lavorare in campagna a bordo della loro apecar, non sono più tornati a casa, scatenando l’allarme tra i familiari e i vicini.

All’alba, dieci squadre dei vigili del fuoco si sono mobilitate per cercare i dispersi, lavorando senza sosta tra il fango e i detriti che hanno invaso la zona. Le operazioni di soccorso, rese difficili dalle condizioni instabili del terreno, continuano in un clima di tensione e speranza, mentre la comunità si stringe intorno alla famiglia colpita da questa tragedia. “Non possiamo che pregare e sperare in un miracolo,” ha dichiarato un residente, mentre osservava i soccorritori all’opera.

La tragedia di questa notte ha riaperto ferite mai sanate. Non è la prima volta che San Felice a Cancello vive il dramma delle frane. Nel 1998, durante un evento simile che causò 160 vittime tra Sarno e altri comuni campani, proprio in questa città si registrò la prima vittima, una donna di 72 anni, Antonietta Passariello, travolta dal fango nella frazione Ponti Rossi. Ricordi dolorosi che oggi si mescolano con l’angoscia del presente.

La frana a Talanico non è stato un evento isolato. Nella notte, smottamenti si sono verificati anche a Maria Vico e Arienza, segno di una terra che continua a franare sotto il peso delle piogge torrenziali. Le autorità locali sono in allerta e stanno monitorando la situazione, mentre i residenti vivono nell’incertezza, preoccupati per la sicurezza delle loro case e delle loro famiglie.

In queste ore drammatiche, il sindaco di San Felice a Cancello ha lanciato un appello alla solidarietà, chiedendo alla comunità di restare unita e di offrire tutto il supporto possibile ai soccorritori e alle famiglie colpite. “Non possiamo abbandonare chi è nel bisogno, specialmente in momenti come questi,” ha dichiarato, invitando chiunque possa aiutare a farsi avanti.

Le ricerche proseguiranno senza sosta anche oggi, con la speranza di trovare ancora in vita i due dispersi. La comunità di San Felice a Cancello attende, con il fiato sospeso, notizie che possano riportare un po’ di luce in una giornata segnata dall’oscurità della tragedia.




Monte Compatri, lettere al giornale. Un cittadino: “Via Selli dimenticata”

“Caro dottor Baglioni le scrivo per mostrare le immagini di una via di Montecompatri che forse conosce bene. E’ via Selli che giorno dopo giorno anno dopo anno peggiora.”

Inizia così la email ricevuta qualche giorno fa da un cittadino di Monte Compatri.
Ne risulta un quadro di disperazione misto al rammarico dell’impotenza di fronte ad un sistema amministrativo troppe volte, forse, sordo alla semplici richieste dei cittadini.

foto allegate alla email

Un’analisi lucida, fredda, ma che porta dentro le poche e semplici parole tutta la tristezza di chi vorrebbe vivere in un mondo migliore e poi si scontra contro i mulini a vento di una burocrazia che spesso è più attenta all’apparenza che alla sostanza.
“Luci notturne quasi assenti, pavimentazione ai limiti, scalini che sono ormai più trappole che camminamenti. Senza dimenticare l’erbaccia che ricopre tratti del selciato.
Con molti vicini abbiamo sollecitato il comune ma al di là di un provvederemo la situazione resta sempre precaria”
prosegue triste la descrizione di questa che è una delle vie storiche di accesso alla parte alta del paese.

foto allegate alla email

“Scrivo a lei, continua, perché dimostra almeno la voglia di dare voce a noi poveri cittadini incantati da spot come tutto prende forma ma qui di sostanza ne abbiamo poca o di inaugurazioni faraoniche ma qui non passa nessuno con aerei tricolori o fasce al collo”.
Una polemica elegante, ironica ma che fa comprendere, qualora ce ne fosse la necessità, che i cittadini sentono maggiormente la necessità di vedere piccole opere quotidiane completate per il vivere sereno e civile.

foto allegate alla email

Da parte nostra questa email diventa ancora di più lo sprone a dare voce a 360° a tutti quelli che troppe volte per educazione o perché non abituati ad urlare vengono messi all’angolo da un mondo troppe volte sordo alla richieste sussurrate e gentili.

foto allegate alla email

“Il suo giornale resta la nostra unica speranza per avere almeno da parte dell’amministrazione un ascolto diretto. La ringrazio e mi scuso per averla disturbata”.

foto allegate alla email

Chiude così la email e non nascondiamo che il grazie lo giriamo a questo coraggioso cittadino che non ci ha affatto disturbato ma ci ha riportato, ancora un volta di più, a comprendere la bellezza e l’importanza di questa nostra professione.

foto allegate alla email



Mandela, chiedono musica nordafricana durante la festa di paese: il fonico non la mette e scoppia la rissa

Una tranquilla serata estiva nel piccolo borgo di Mandela è stata bruscamente interrotta da una rissa che ha coinvolto cinque giovani di origine nordafricana, tutti in evidente stato di alterazione per l’abuso di alcolici. L’intervento tempestivo dei Carabinieri della Sezione Radiomobile di Tivoli ha evitato che la situazione degenerasse ulteriormente.
 
### L’Inizio della Rissa
L’incidente è avvenuto durante una manifestazione estiva, mentre il borgo era in festa. La rissa è scoppiata quando i cinque giovani hanno richiesto insistentemente che venisse trasmessa musica del loro paese d’origine durante il concerto in corso. Al rifiuto del tecnico del suono, la situazione è rapidamente degenerata: i giovani hanno iniziato a inveire contro il fonico e a provocare alcuni residenti, scatenando uno scontro fisico.
 
### L’Intervento dei Carabinieri
Allertati da una chiamata al numero di emergenza 112, i Carabinieri sono arrivati sul posto in pochi minuti, riuscendo a separare i contendenti prima che la rissa prendesse una piega ancora più violenta. I cinque giovani sono stati immediatamente condotti in caserma, dove sono stati identificati e foto-segnalati. Successivamente, sono stati denunciati in stato di libertà per il reato di rissa.
 
### Verifiche sull’Immigrazione
Oltre alla denuncia, alcuni dei giovani sono stati accompagnati all’ufficio immigrazione per verificare la regolarità del loro soggiorno in Italia, aggiungendo un ulteriore livello di controllo alla vicenda.
 
 

 

 

 

 

 

Privo di virus.www.avast.com




Roma, Cinecittà: arrestato 38enne accusato di rapina aggravata e continuata

Nel quartiere di Cinecittà, i Carabinieri della Stazione di Roma Quadraro hanno arrestato un uomo di 38 anni, già noto alle forze dell’ordine, con l’accusa di rapina aggravata e continuata. L’uomo, disoccupato e originario di Roma, è stato fermato dopo un’intensa attività investigativa che ha portato alla raccolta di prove schiaccianti contro di lui.
 
### L’Intervento Decisivo
La sera del 18 agosto, i Carabinieri sono stati chiamati a intervenire in via Palmiro Togliatti, vicino a un negozio di casalinghi. Il proprietario, un cittadino del Bangladesh di 41 anni, aveva segnalato la presenza di un uomo armato di coltello che aveva riconosciuto come l’autore di una rapina subita nei giorni precedenti. Grazie alle indicazioni fornite, i militari sono riusciti a rintracciare e fermare il sospettato in via Quinto Publicio. Durante la perquisizione, l’uomo è stato trovato in possesso di un coltello pieghevole, che è stato immediatamente sequestrato.
 
### L’Indagine e le Prove Raccolte
L’arrestato è stato portato in caserma, dove è stata avviata un’indagine approfondita. Attraverso l’analisi delle immagini delle telecamere di sorveglianza, l’identificazione fotografica e ricerche nelle banche dati, i Carabinieri hanno potuto collegare l’uomo a tre rapine avvenute nei giorni precedenti. Il 13, 14 e 15 agosto, l’uomo avrebbe rapinato due negozi, entrambi gestiti da cittadini del Bangladesh. Durante queste rapine, ha minacciato le vittime con un coltello, sottraendo complessivamente 550 euro.
 
### Il Sequestro di Prove a Casa dell’Arrestato
La perquisizione domiciliare ha portato al ritrovamento degli abiti indossati dall’uomo durante le rapine, insieme a tre coltelli. Questi elementi hanno rafforzato ulteriormente le accuse contro il 38enne, che è stato infine trasferito al carcere di Regina Coeli.
 
### Le Reazioni del Quartiere
L’arresto ha suscitato diverse reazioni tra i residenti del quartiere. “È incredibile pensare che qualcuno possa agire in questo modo, soprattutto in un’area così tranquilla,” ha dichiarato Marco, un abitante di Cinecittà. “Siamo tutti un po’ più tranquilli sapendo che è stato fermato,” ha aggiunto Maria, che vive nelle vicinanze del negozio rapinato.
 
Il Tribunale di Roma ha convalidato l’arresto e ha disposto la custodia cautelare in carcere per il 38enne, che ora dovrà affrontare un processo per rispondere delle sue azioni.

Privo di virus.www.avast.com




Ardea, dopo 60 anni storico ritorno per il “Pomodoro Pantano”

Quello che veniva chiamato “Lo Stortone” proprio per la forma irregolare che lo contraddistingue tornerà al centro delle tavole

Era ormai un prodotto finito nelle memorie di quei pochi che lo avevano coltivato subito dopo la guerra. Con una ricerca attenta unita alla voglia di riscoprire vecchi sapore e vecchie tradizioni, il Comune di Ardea, nel cuore di quell’agro pontino, figlio di una delle più importanti bonifiche della Storia, e cuore nevralgico dell’agricoltura laziale, ha recuperato uno dei prodotti autoctoni più importanti della zona: il Pomodoro Pantano di Ardea.
È stato per decenni una delle fonti di ricchezza dei coltivatori ardeatini e pometini, con quella doppia valenza, “pomodoro da insalata” e nel contempo “da passata”.
Il pomodoro pantano scomparso da oltre sessant’anni torna alla ribalta ed il comune di Ardea lo celebra con la “Prima Sagra del Pomodoro Pantano” che si terrà dal 30 agosto al 1 settembre in via Laurentina al km. 32,500.

“Abbiamo voluto, ci spiega l’assessore Fulvio Bardi, delegato alla Attività Produttive, riportare in auge uno dei simboli della nostra agricoltura ricostruendo una filiera capace di donare ricchezza e prestigio ad uno dei simboli del nostro territorio”.
“Una scelta, aggiunge il sindaco Maurizio Cremonini, che punta al rilancio di uno dei settori che è stato per decenni il volano della nostra economia”.

Grazie all’associazione Cercatori di Semi di Ardea – Pomezia in due anni, con la collaborazione di coltivatori locali, questo prodotto è stato reintrodotto nei luoghi che l’hanno visto protagonista per decenni.
Una notizia che non può che rendere felici tutti colori che puntano ad un rilancio delle biodiversità di cui sono ricchi la nostra regione ed il nostro paese.
“Con orgoglio le dico, ci spiega con gioia l’assessore Bardi, che con delibera di Giunta abbiamo creato il primo marchio D.O.CO., denominazione d’origine comunale, proprio a sancire l’unione del Pomodoro Pantano con la nostra città e con la sua Storia”.

Grazie ad Arsial, l’Agenzia Regionale per lo Sviluppo e l’Innovazione dell’Agricoltura del Lazio, e quei pochissimi appassionati e coltivatori locali si è riusciti a recuperare questi preziosissimi semi, prima tra tutti Elisa Chinellato che ha regalato i semi conservati da suo zio.

E venerdì il taglio del nastro della “Prima Sagra del Pomodoro Pantano” riuscirà a farci riscoprire questo antico sapore figlio di un Agro Pontino ricco ancora oggi di centinaia di biodiversità agricole.

“Pensi, ci dice sorridente l’assessore Bardi, ne sentivo parlare da bambino ed oggi riuscire a riportarlo sulle tavole dei miei concittadini mi riempie di una gioia immensa e mi offre davvero la possibilità di far comprendere, anche alle nuove generazioni, quali risorse di ricchezza offre ancora il comparto agricolo che troppo spesso viene messo all’angolo sulle scelte di prospettiva lavorativa”

Quindi quello che veniva chiamato “lo stortone” proprio per la forma irregolare che lo contraddistingue tornerà al centro delle tavole di tutti noi magari, aggiunge, sempre il sorridente assessore Fulvio Bardi, “con un pezzo di palontella (altro prodotto tipico della città di Ardea n.d.s.) per riscoprire in pieno tutte le delizie della nostra cucina”.
Quindi ricordate l’appuntamento venerdì 30 agosto a partire dalle ore 18,00 ad Ardea per la prima Sagra del Pomodoro Pantano che accompagnerà per tutto il week end la ricca estate Ardeatina.

“Dimenticavo, ci dice alla fine della chiacchierata l’assessore Bardi, ci saranno degustazioni di piatti tipici a base di pomodoro curati da chef stellati ma un regalo per tutti: la distribuzione gratuita di sementi antiche da parte dell’Azienda Agricola Santa Teresa che ci ha aiutato proprio al rilancio di questo antico prodotto”.




Lvpa Frascati (calcio, Under 18 regionale), Di Vincenzo: “Questo gruppo è altamente competitivo”

Frascati (Rm) – La nuova Under 18 regionale della Lvpa Frascati è pronta a stupire. I ragazzi affidati a mister Sergio Di Vincenzo (già tecnico dell’Under 17 provinciale del Football Club Frascati, vecchia denominazione del club tuscolano nella passata stagione) si presentano ai nastri di partenza del campionato con ambizioni chiare. “L’anno scorso abbiamo fatto un buon campionato, iniziando bene e poi perdendo qualcosa nella fase decisiva della stagione. Il sesto posto finale, comunque, è stato sicuramente positivo. Di quel gruppo sono rimasti solo otto ragazzi, la società ha puntellato l’organico in tutti i reparti e il livello complessivo della squadra è cresciuto: abbiamo due ragazzi per ogni ruolo, in qualche caso anche tre e quindi siamo fiduciosi, poi sarà il campo a parlare come sempre”. L’Under 18 regionale è una categoria particolare vista l’impossibilità di “retrocessioni e promozioni”, ma Di Vincenzo crede che sia un’annata importante per questi ragazzi: “Con la società abbiamo scelto elementi che credano in questo progetto e non abbiano problemi ad affrontare questa categoria, che tra l’altro prevede anche play off e fasi nazionali sicuramente stimolanti. Inoltre cominceremo un lavoro in prospettiva per l’Under 19 della prossima stagione e magari anche in ottica di prima squadra nel futuro”. Il suo rapporto con il neo direttore sportivo Leonardo Orlandi sarà “doppio”: “Lui allenerà anche il gruppo dell’Under 19 regionale e quindi ci sarà una collaborazione costante tra di noi. È una persona che ho conosciuto personalmente quest’anno: ha idee chiare e un modo di intendere calcio che mi piace molto”. L’Under 18 regionale della Lvpa Frascati inizierà venerdì coi test fisici e poi il 2 prenderà il via la preparazione con doppie sedute quotidiane per la prima settimana. “Il campionato inizia a metà ottobre e quindi c’è tempo per fare un buon lavoro e testare il gruppo in diverse amichevoli. La prima di queste sarà il 6 settembre “in famiglia” proprio con l’Under 19, ma il programma è pre-campionato è già completo”. Di Vincenzo è uno dei tecnici che ha “vissuto dall’interno” il cambio di proprietà e quello di denominazione dal vecchio Football Club Frascati alla nuova Lvpa Frascati. “L’ex presidente Claudio Laureti ha fatto un grande lavoro districandosi tra tante difficoltà. Il neo presidente Giammarco Raparelli è giovane, ma molto ambizioso e per me è un orgoglio poter far parte di questo club”.





Roma, pomeriggio di terrore a Centocelle: marito violento tenta di sfondare la porta di casa e si frattura la mano

Un pomeriggio di terrore si è consumato ieri a Roma, nel quartiere di Centocelle, dove un uomo di 37 anni, in preda alla rabbia, ha scatenato la sua furia contro la porta di casa, fratturandosi la mano nel tentativo di entrare. I Carabinieri della Stazione di Roma Centocelle, allertati dalla moglie in preda alla paura, sono intervenuti prontamente e hanno arrestato l’uomo in flagranza di reato per maltrattamenti in famiglia.
 
Secondo quanto ricostruito, l’episodio è iniziato quando la donna, esasperata dalle continue violenze subite, ha deciso di chiudersi in casa, sperando di sfuggire alla furia del marito. L’uomo, accecato dall’ira, ha iniziato a colpire la porta con calci e pugni, fino a provocarsi una frattura alla mano.
 
“I colpi erano così violenti che pensavo che la porta sarebbe crollata da un momento all’altro”, ha dichiarato una vicina di casa, visibilmente scossa. “Non è la prima volta che sentiamo urla provenire da quell’appartamento, ma questa volta sembrava davvero che stesse succedendo qualcosa di grave”.
 
Nel giro di pochi minuti, i Carabinieri sono giunti sul posto e hanno trovato l’uomo in preda al dolore, con la mano visibilmente gonfia e deformata a causa della frattura. Nonostante il dolore fisico, l’uomo ha continuato a minacciare la moglie, costringendo i militari ad intervenire con decisione per immobilizzarlo.
 
La donna, finalmente al sicuro, ha raccontato ai Carabinieri di essere vittima di maltrattamenti da parte del marito da molto tempo, descrivendo un quadro di violenze domestiche ormai insostenibili. “Era solo questione di tempo prima che succedesse qualcosa di irreparabile”, ha confidato in lacrime agli agenti.
 
L’uomo è stato immediatamente trasportato al pronto soccorso del policlinico Casilino, dove i medici hanno diagnosticato una frattura alla mano con una prognosi di 30 giorni. Tuttavia, le conseguenze delle sue azioni non si sono fermate lì. Raccogliendo i gravi indizi di colpevolezza, i Carabinieri, in collaborazione con la Procura della Repubblica di Roma, hanno proceduto con l’arresto del 37enne.
 
L’aggressore è stato poi trasferito nel carcere di Regina Coeli, dove il Tribunale ha convalidato l’arresto e ha disposto per lui il divieto di avvicinamento alla moglie.
 
Questo ennesimo caso di violenza domestica a Roma riporta tragicamente l’attenzione sulla piaga dei maltrattamenti tra le mura di casa, un problema che troppo spesso rimane nascosto fino a quando non è troppo tardi. “Non si può più chiudere gli occhi di fronte a situazioni come questa”, ha commentato un residente del quartiere, “Le vittime devono sentirsi sicure nel chiedere aiuto, e chi le opprime deve sapere che la giustizia non resterà a guardare”.

Privo di virus.www.avast.com