Ronciglione, finti Carabinieri e finto avvocato truffano anziana: riconosciuto e denunciato 55enne pluripregiudicato

I Carabinieri della Stazione di Ronciglione hanno denunciato a piede libero un pluripregiudicato di origini campane per truffa aggravata.

Un finto maresciallo dei Carabinieri, la mattina dello scorso 5 marzo, ha chiamato un’anziana donna di Ronciglione sul telefono di casa, comunicandole che la nipote aveva investito delle persone ed una di queste, un bambino, era in gravi condizioni.

Nel film prospettato all’anziana vittima, la nipote era stata posta in stato di fermo presso la Caserma dei Carabinieri di Ronciglione che le avevano chiesto di consegnare soldi e gioielli per evitare il carcere alla nipote. L’anziana credendo alle parole del finto maresciallo dei Carabinieri ha consegnato al finto avvocato, presentatosi nel frattempo a casa, preziosi e gioielli, per un valore di circa 3mila euro.

A seguito della complessa ed articolata attività d’indagine avviata su più fronti, i veri carabinieri hanno individuato il veicolo che proprio in quella mattina era stato utilizzato dal finto avvocato per raggiungere l’abitazione della vittima e prelevare i preziosi. Ricostruito il percorso che l’autovettura aveva compiuto, si è giunti ad indentificarne il locatario che l’aveva ottenuta a noleggio proprio per compiere la truffa.

L’uomo, un cinquantacinquenne di Napoli, è stato riconosciuto dalla vittima e denunciato all’Autorità Giudiziaria di Viterbo per il reato di truffa.




Roma, ladri e borseggiatori in azione a Pasqua: arrestate 16 persone

ROMA – L’intensificazione dei controlli effettuati dai Carabinieri del Gruppo di Roma nelle aree prevalentemente affollate dai turisti e cittadini romani, d’intesa con la Procura della Repubblica di Roma, hanno portato all’arresto di 16 persone – tra cui otto donne – gravemente indiziate del reato di furto.
 
I Carabinieri della Stazione Roma San Lorenzo in Lucina hanno arrestato due cittadini sudamericani – lui 49enne cileno e lei 39enne cubana – bloccati appena dopo aver derubato del telefono cellulare un turista 82enne che stava pranzando all’interno di un ristorante in via della Fontanella.
 
I Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia Roma San Pietro hanno arrestato, invece, altri tre cittadini sudamericani – un peruviano e una coppia di cubani – sorpresi in piazza Risorgimento mentre, dopo aver accerchiato un turista seduto su un muretto, gli hanno sfilato lo smartphone dalla tasca della giacca.
 
I Carabinieri della Stazione di Roma Viale Eritrea, sulla linea B della metropolitana, alla fermata Termini, hanno arrestato una donna di 22 anni, di nazionalità francese, senza fissa dimora, dopo essersi impossessata di un portafogli di un turista tedesco. Qualche ora dopo, sempre alla stessa fermata, hanno arrestato un cittadino peruviano di 23 anni, già noto alle forze dell’ordine, bloccato in flagranza dai carabinieri nel tentativo di asportare un portafogli dalla borsa di una passeggera slovacca. Una 25enne italiana è stata arrestata dai Carabinieri della Stazione di Roma Parioli, sorpresa alla fermata Termini mentre cercava di impossessarsi di un portafogli di una turista australiana.
 
Sulla linea A della metropolitana, invece, i Carabinieri della Stazione di Viale Libia hanno arrestato un uomo e una donna di nazionalità cilena, entrambi di 66 anni, bloccati dai Carabinieri nel tentativo di asportare un portafogli dalla borsa di una passeggera boliviana. Alla fermata Barberini, i Carabinieri della Stazione di Roma Piazza Bologna hanno arrestato un cittadino cileno, 31enne, con precedenti, bloccato dopo essersi impossessato di uno smartphone dalla borsa di una passeggera connazionale, mentre, alla fermata Termini, i Carabinieri della Stazione di Roma Salaria hanno arrestato una 34enne italiana, soprese subito dopo essersi impossessata di un portafogli di una turista russa.
 
Sempre alla fermata Termini, i Carabinieri della Stazione di Roma Vittorio Veneto hanno arrestato in flagranza due cittadini cileni, con precedenti, senza fissa dimora, bloccati subito dopo aver asportato un portafogli di un turista giapponese. I Carabinieri di Nucleo Scalo Termini, in distinte operazioni, hanno arrestato due donne, di 40 e 41 anni, con precedenti, dopo aver sottratto da una profumeria alcuni cosmetici del valore di oltre 350 euro, ai quali avevano rimosso le placche antitaccheggio per eludere i controlli della vigilanza.
 
Tutte le vittime di furto consumato hanno presentato regolare denuncia querela e gli arresti sono stati tutti convalidati.
 

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Stimigliano, ruba mattonelle da un cantiere edile delle Ferrovie dello Stato: arrestato un 57enne con precedenti

I Carabinieri della Stazione di Stimigliano hanno arrestato in flagranza di reato un cittadino straniero, 57enne, già titolare di alcuni precedenti di polizia, per il reato di furto aggravato. L’uomo è stato sorpreso mentre era intento a rubare delle mattonelle di proprietà delle Ferrovie dello Stato.
 
Più nel dettaglio i militari, nel corso di uno dei consueti servizi perlustrativi di controllo del territorio, nel transitare lungo il parcheggio adiacente alla stazione ferroviaria di Stimigliano, hanno notato l’uomo che, dopo aver scavalcato la recinzione esterna, si era introdotto in un cantiere edile lì presente. Insospettiti anche per via dell’orario che, certamente, non poteva far presumere che si trattasse di un operaio ancora al lavoro, i Carabinieri lo hanno pedinato sorprendendolo mentre stava asportando varie mattonelle gettandole al di là della recinzione.
 
Dopo le dovute verifiche, il materiale è stato sequestrato mentre l’uomo è stato dichiarato in arresto.

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Google, ok a distruzione dati cronologia navigazione in incognito per milioni di utenti

Google si impegna a distruggere i dati relativi alla cronologia di navigazione sul web di milioni di utenti nell’ambito del patteggiamento di una class action che l’accusava di aver tracciato molte persone a loro insaputa.

La causa è stata avviata nel 2020 e puntava il dito contro Google per aver ingannato gli utenti sulle attività di Chrome per coloro che navigavano in modalità privata.

Secondo l’azione legale, Mountain View non ha informato in modo adeguato sui dati che venivano raccolti durante la navigazione in ‘incognito’. Per risolvere la disputa Google si è impegnata a cancellare i dati impropriamente raccolti per milioni di utenti e ad aggiornare le sue comunicazioni su quali dati vengono raccolti, oltre a offrire agli utenti la possibilità di disabilitare l’opzione cookie da parti terze. L’accordo non include danni per i singoli utenti, ma consente loro di chiederli.

“Questo accordo è un passo storico nel richiedere maggiore onestà e responsabilità da parte delle società tecnologiche”, ha detto David Boies, il legale che ha rappresentato gli utenti nell’azione legale riferendosi alla cancellazione retroattiva di dati a cui Google di è impegnata a procedere pr Chrome, il suo motore di ricerca e la base della sua redditizia attività pubblicitaria. Il patteggiamento riguarda potenzialmente milioni di utenti Google che hanno navigato in modalità privata dal 2016 ed era stato raggiunto in via preliminare in dicembre per evitare il processo. L’accusa aveva presentato delle prove pesanti per Google, incluso uno scambio di email in cui la chief marketing officer Lorraine Twohill metteva in guardia l’amministratore delegato Sundar Pichai nel 2019 che la modalità di navigazione ‘incognito’ non avrebbe dovuto definirsi ‘privata’ in quanto questo alimentava possibili fraintendimenti.

L’accordo elimina per Google almeno una grana legale. La società infatti impegnata a difendersi su più fronti. Il Dipartimento di Giustizia l’ha infatti accusata di monopolizzare la ricerca online e il mercato delle pubblicità sul web, in uno dei maggiori casi antitrust degli ultimi 25 anni destinato ad avere profonde implicazioni per il colosso della ricerca e per le autorità americane. Sullo scontro sono puntati i riflettori della Silicon Valley. Una vittoria di Mountain View sarebbe un sospiro di sollievo per gli altri colossi big tech finiti nel mirino dell’antitrust americano. Una sua sconfitta invece rischierebbe di infliggere un duro colpo a una Big Tech che da mesi spinge Wall Street e sulla quale l’amministrazione Biden non intende mollare la presa, soprattutto nell’anno elettorale.




Asl Roma 6, utilizzato il giubbotto che scopre le aritmie: primo paziente trattato presso gli Ospedali Riuniti di Anzio-Nettuno

Primo utilizzo del sistema di mappaggio non invasivo 3D del cuore per la diagnosi dei ritmi cardiaci irregolari

L’eccellenza incontra l’innovazione nell’ambito della diagnostica cardio-vascolare agli Ospedali Riuniti di Anzio-Nettuno dove il direttore Uoc di Cardiologia Dott. Natale Di Belardino e la sua equipe di Elettrofisiologia hanno utilizzato per la prima volta il nuovo sistema Medtronic totalmente non invasivo per la diagnosi dei ritmi cardiaci irregolari (aritmie). Ancora un primato per la Asl Roma 6 che negli ultimi tempi sta diventando sempre più un modello di riferimento nella gestione aziendale sanitaria.

Dott. Natale Di Belardino

Il dispositivo è stato utilizzato dal team di Elettrofisiologia per due pazienti affetti da extrasistolia ventricolare frequente e complessa e ha consentito di effettuare una diagnosi in modo totalmente non invasivo e definire la migliore strategia clinica, in linea con i principi della corretta appropriatezza terapeutica.

Un giubbotto dotato di 252 sensori che, indossato dal paziente, è in grado di fornire una mappatura 3D del cuore in tempo reale, anche con un singolo battito.

L’esame diagnostico tradizionale prevede un approccio invasivo che richiede l’inserimento di un sondino nel cuore, tramite un‘arteria o una vena, al fine di individuare l’origine dei ritmi cardiaci irregolari.

Grazie all’innovativo sistema di mappatura dei disturbi del ritmo cardiaco è possibile effettuare una diagnosi in maniera totalmente non invasiva, senza l’introduzione di cateteri all’interno di atri e ventricoli, quindi adatto a tutti e ad ogni età.

Ora è quindi disponibile presso gli Ospedali Riuniti di Anzio-Nettuno effettuare questo esame in tranquillità, in grado di fornire importanti informazioni circa l’origine di un’aritmia cardiaca, facilitando la diagnosi di forme aritmiche complesse e la relativa scelta terapeutica più appropriata.