Anzio, rapina alla farmacia: arrestato un 36enne con precedenti
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Gesualdo, la “Città del Principe dei Musici”: ecco il segreto della perla irpina
Gesualdo, paesino situato nella verde Irpinia, in provincia di Avellino, di appena 3500 abitanti, è stato per anni e lo è tutt’ora l’attrazione di molti visitatori; i dati comprendono sia i gesualdini emigrati che, nelle festività (Natale, Pasqua), non mancano a ritornare nel loro paese d’origine che dai turisti provenienti da regioni più o meno vicine (es. Romani, Napoletani, Calabresi e anche Siciliani).
Questa verde “perla” irpina vede il suo splendore in molti aspetti legati sia alla sua storia che alla sua cultura.
Gesualdo è chiamato la “Città del Principe dei Musici” e conserva una storia e una tradizione di grande spessore di cui gli abitanti ne vanno molto orgogliosi. La “Città del Principe dei Musici” è così denominata in onore di Carlo Gesualdo, l’ultimo importante esponente della polifonia rinascimentale.
Il paese e le campagne limitrofe ruotano intorno ad un fulcro portante: il leggendario “Castello di Gesualdo”, ritenuto il perno che domina il paese dall’alto e offre una visuale emozionante. Attorno al 1550, fu proprio da questa altura stupefacente che il poeta Torquato Tasso dedicò alcuni versi al paese.
Il Castello di Gesualdo risale all’Alto Medioevo: alcune fonti dichiarano che il castello è dell’epoca longobarda, costruito su incarico di Romualdo, duca di Benevento nel VII secolo, mentre altri affermano che il castello venne costruito su ordine di Radelchi, Principe di Benevento, durante il IX secolo.
Il Primo signore ad abitare la fortezza fu Guglielmo d’Altavilla e poi, nella seconda metà del ‘500, divenne la dimora del Principe Carlo Gesualdo che qui si rifugiò da Napoli, dopo aver ucciso la moglie Maria d’Avalos e il suo amante, per sfuggire alla vendetta delle due potenti famiglie. La leggenda narra che il Principe visse presso il castello nel senso di colpa per l’atto compiuto e che il fantasma di Maria d’Avalos si aggiri ancora oggi tra le stanze durante le notti di luna piena. Successivamente, per volere di Carlo Gesualdo, il castello si trasformò da fortezza militare in una splendida dimora signorile in stile rinascimentale.
Dopo secoli di abbandono, nel 1855 il Castello di Gesualdo divenne proprietà della famiglia Caccese che lo riportò a vita nuova. Tuttavia, a seguito del “famoso” sisma dell’1980, fu dichiarato inagibile fino a quando, nei primi anni del XXI secolo, venne acquisito dal Comune e dalla provincia di Avellino, per restaurarlo.
Oggi si presenta in tutta la sua bellezza, con la facciata che richiama l’architettura ottocentesca e gli interni, dagli ampi soffitti a volta, in stile rinascimentale con elementi gotici. Al piano terra si possono visitare le cucine e le stanze della servitù, mentre al primo piano è esposta la mostra di “Carlo Gesualdo da Venosa: gli strumenti musicali” con fedeli riproduzioni degli strumenti musicali appartenuti al Principe, partiture a stampa o manoscritte e riproduzioni degli abiti utilizzati nelle corti nobiliari napoletane del ‘500.
Dopo il restauro del Castello, terminato nel 2015, il paese ha riacquistato vigore e soprattutto ha registrato un notevole incremento turistico.
Gesualdo è un’attrazione ricca di monumenti storici tra cui, le piccole case costruite secondo i canoni dell’architettura feudale, con pochi vani e tetti spioventi, gli eleganti palazzi signorili del XVII secolo e l’autentico stile barocco delle fontane, dei grandiosi portali, delle piazze e delle ampie scalinate che accompagnano il visitatore in scorci affascinanti. Altri monumenti attraenti sono i Palazzi Pisapia e Mattioli, la Fontana dei Putti, Piazza Umberto I e Piazza Neviera.
Il paese è anche ricco di edifici religiosi tra i quali spiccano la Chiesa di San Nicola e la Chiesa di Santa Maria delle Grazie. La prima risale al XII secolo, sorge nei pressi delle mura del castello e all’interno si possono ammirare la tela raffigurante la Madonna della Neve, commissionata nel XVI secolo dal Principe Carlo Gesualdo all’artista napoletano Taurella, le statue in legno e le numerose reliquie che ne fanno meta di pellegrinaggio. La seconda chiesa, invece, venne edificata nel 1592 insieme al Convento dei Cappuccini. Quest’ultima presenta un’unica grande navata con altari rivestiti in marmo policromo ed è considerata una delle chiese più frequentate e amate.
Gesualdo è un paese affascinante anche per i suoi eventi culturali e per le sue tradizioni culinarie.
Gli eventi storici più importanti sono:
Il Volo dell’Angelo – Manifestazione religiosa molto partecipata che si tiene ogni anno, in occasione dell’ultima domenica di agosto. L’evento mette a confronto il bene (rappresentato da un bambino-angelo) e dal male (raffigurato da un uomo/donna travestito/a da diavolo). I due personaggi sono persone in carne ed ossa scelte, durante l’anno solare, tra gli abitanti del paese; le due personalità interpretano il confronto tra Dio e il Diavolo. La rappresentazione dura all’incirca 30 minuti con la conquista del bene sul male;
Il Presepe Vivente – Affascinante rappresentazione di religiosità, tradizione e storia che prosegue dal 1991;
La Passione e la Morte di Cristo – Percorso teatrale che, dal Cappellone, sede del Pretorio di Pilato, risale verso il Golgota, rappresentato dall’imponente castello longobardo
L’evento estivo Saperi & Sapori – Kermesse di arte, musica, mostre, convegni, enogastronomia e laboratori, finalizzata alla valorizzazione del bellissimo centro storico di Gesualdo;
Il Gesualdo Folk Event – Rassegna di musica popolare del Centro-Sud Italia. La protagonista in assoluto è la musica con ospiti ricercati, artisti locali e internazionali, il tutto è accompagnato da una piacevole degustazione di birra e prodotti gastronomici della tradizione irpina.
La tradizione culinaria prevede alcuni piatti e prodotti tipici tra cui:
Il Pomodorino seccagno di Gesualdo PAT – Di forma tonda squadrata e di un colore rosso intenso;
Il Sedano di Gesualdo PAT – Sedano di colore verde intenso, per l’esposizione delle piante alla luce solare nelle fasi di sviluppo, e dalle particolari proprietà organolettiche e nutrizionali;
L’Irpinia Colline dell’Ufita DOP – Olio extravergine di oliva derivante in gran parte dalla varietà Ravece, caratterizzato da un piacevole gusto amaro e piccante;
L’Aglio dell’Ufita PAT – Prodotto dal sapore aromatico e caratterizzato da un’alta quantità di oli essenziali e principi attivi.
Queste particolarità hanno fatto si che, negli anni scorsi, Gesualdo diventasse uno fra i cinque comuni irpini che fanno parte della collana “Borghi più Belli d’Italia”.
La peculiarità di mantenere vive le tradizioni, fanno di Gesualdo un paese autentico e vero. L’impegno costante della Proloco di Gesualdo (associazione di volontariato del paese) in collaborazione con i cittadini si occupa di mantenere vive le tradizioni storiche, culturali e culinarie.
Per tali motivi, l’orgoglio dei paesani è quello di sapere che anche solo per un giorno un turista che, per esempio passa in quelle zone, si fermi a Gesualdo per una visita e un pranzo/cena da raccontare e da ricordare.
Monte Compatri, omicidio del 14enne alla metro C Pantano: fermato il presunto killer
Al vaglio degli inquirenti anche le immagini della videosorveglianza comunale
Monte Compatri – A seguito di serrate ed interrotte attività d’indagine, nella nottata del 15 gennaio, i Carabinieri del Nucleo Investigativo e della Compagnia di Frascati hanno proceduto al fermo di indiziato di delitto – emesso dalla Procura della Repubblica di Velletri, nei confronti di un 24enne, originario dell’est Europa, gravemente indiziato dell’omicidio del 14enne avvenuto nel parcheggio della fermata della metro C di Pantano nella notte del 13 gennaio scorso.
Nelle 48 ore successive al grave fatto di sangue, le indagini, attraverso l’escussione di numerose persone, l’analisi di diversi sistemi di videosorveglianza, nonché alcune risultanze tecniche, hanno consentito di ricostruire quanto accaduto nelle ultime ore di vita della giovane vittima.
In particolare, poco prima dell’omicidio, è stata ricostruita una lite, all’interno di un bar su via Casilina, tra il 29enne, attuale compagno della madre del minore, di origine rumena e un ragazzo originario dell’est Europa. Dopo essersi allontanati dal bar, il 29enne rumeno ha intrattenuto reiterati contatti a mezzo telefono con l’odierno fermato, non presente all’interno del bar.
Così, al fine di risolvere il tutto con un incontro presso l’indicato parcheggio, il 29enne rumeno (accompagnato dalla giovane vittima e da altri familiari, tra cui due donne) si è recato presso il luogo concordato, trovandosi tuttavia difronte ad uno scenario non previsto. Gli occupanti di un’autovettura hanno aperto il fuoco nei confronti del gruppo presente nel parcheggio, esplodendo diversi colpi d’arma da fuoco, di cui uno ha attinto fatalmente il giovane 14enne.
All’attuale stato delle risultanze, all’interno del mezzo vi erano proprio il 24enne fermato ed altri tre soggetti (uno dei quali compiutamente identificato, che aveva partecipato anche alla lite all’interno del bar, irreperibile e ricercato sin dai momenti successivi all’omicidio).
Il 24enne si era presentato nella serata di ieri ai Carabinieri, accompagnato dai due avvocati di fiducia. A seguito dell’interrogatorio è stato emesso il decreto di fermo. Le indagini sono ancora in corso.
“Accogliamo con soddisfazione i recenti sviluppi delle indagini successive alla morte del 14enne Ivan avvenuta venerdì notte. Il Sindaco e la struttura comunale hanno collaborato e sono a disposizione delle Autorità che lavorano al caso per fare piena luce sull’accaduto, mettendo sin da subito a disposizione le riprese effettuate dal sistema di videosorveglianza comunale. I nostri più sentiti complimenti all’Arma dei Carabinieri, dunque, per il complesso lavoro di indagine che ha portato al fermo di Pg del presunto autore dell’omicidio.”
Lo dichiara in una nota il sindaco di Monte Compatri, Francesco Ferri.
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Valmontone, perseguita l’ex coniuge e il nuovo compagno: scatta il divieto di avvicinamento entro i 500 metri
I Carabinieri della Stazione di Artena hanno dato esecuzione ad un’ordinanza applicativa di misura cautelare personale del divieto di avvicinamento con le persone offese, emesso dal GIP del Tribunale di Velletri su richiesta della locale Procura, nei riguardi di un 49enne del comune di Valmontone, gravemente indiziato di atti persecutori.
Il provvedimento scaturisce a seguito delle denunce delle vittime che hanno riferito di continui atti persecutori commessi dall’ex marito anche nei confronti dell’attuale compagno, consistenti in pedinamenti, minacce di morte e danneggiamenti di veicoli. Le indagini approfondite condotte dai Carabinieri di Artena hanno consentito tempestivamente alla A.G. veliterna di emettere la misura nei confronti dell’uomo.
Le parti offese hanno raccontato ai militari dei continui atti persecutori commessi dall’indagato, senza alcun motivo apparente che con il passare del tempo sono progressivamente aumentati, ingenerando in entrambi un grave e perdurante stato di ansia e paura, tali da modificare il loro stile di vita quotidiano.
L’ultimo episodio si sarebbe verificato il 23 dicembre scorso, quando le vittime, hanno denunciato, mentre erano all’interno della loro abitazione, subivano, da parte dell’indagato, dapprima le reiterate minacce di morte verbali tramite video-citofono poi attraverso la porta sul pianerottolo dell’abitazione ed infine prima di allontanarsi il 49enne avrebbe anche danneggiato le loro autovetture.
Nella circostanza le parti offese richiedevano al 112 l’intervento dei Carabinieri che tempestivamente intervenuti hanno acquisito le immagini, raccolto le denunce, escusso i testimoni del condominio, e di concerto con l’Autorità Giudiziaria hanno fatto scattare nei confronti dell’uomo il divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalle vittime, rispettando una distanza di almeno 500 mt, oltre al divieto di comunicazione attraverso qualsiasi mezzo con le stesse, cosa che ha consentito di porre fine ai continui atti persecutori e restituire serenità ad entrambe le vittime.
Roma, accoltella la compagna durante una lite: arrestato 47enne
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Trentino, la storia di Ester: infermiera, poi studi olistici e poi apre un centro benessere: uccisa dal compagno da cui si stava separando
Lui la ammazza e poi suicida. Lascia tre figli! Una tragedia
Uccide la compagna e poi si toglie la vita. È successo nel Comune di Valfloriana, in Trentino. Il corpo dell’uomo è stato poi rinvenuto nel Comune di Molina di Fiemme. La coppia aveva tre bambini in età compresa tra i cinque e i dieci anni. Sul posto sono in corso gli accertamenti dei carabinieri della compagnia di Cavalese.
È morta dissanguata Ester Palmieri, 38 anni, a causa delle ferite ricevute probabilmente da un L’uomo, che poi si è tolto la vita impiccandosi, è Igor Moser, 46 anni. Uno zio è andato a prendere i figli della coppia a scuola. A quanto si apprende da fonti investigative, il delitto si sarebbe verificato in tarda mattinata, ma gli accertamenti sono in corso. Quindici anni di lavoro in Rsa poi la decisione di fare il salto e aprire la propria attività. La donna era stata anche consigliera comunale di Valfloriana. Sembra che all’origine del femminicidio ci sia una difficile separazione.
Dalla cura della bellezza alla cura a 360 gradi del prossimo il passo è breve ed è sempre Ester Palmieri a raccontarlo. «Nel corso degli anni ho voluto approfondire il prendersi cura degli altri. Ho frequentato la scuola di operatore socio sanitario e lavorato poi nel mondo sociosanitario per 15 anni non abbandonando però mai del tutto il settore del benessere e del massaggio che mi hanno sempre nutrito e affascinato». Per 15 anni poi Ester Palmieri ha lavorato in Rsa, con dedizione e amore fino a quando ha deciso di fare il grande salto e aprire un’attività tutta sua: il centro olistico Scintilla Alchemica. «Il periodo del covid lavorativamente mi ha scosso molto e proprio dopo un’attenta riflessione personale ho avuto la consapevolezza che dovevo cambiare strada. Un percorso personale e profondo mi ha aiutato a superare gli ostacoli e capire chi sono veramente e cosa voglio fare da grande» scriveva spiegando la decisione di aprire la propria attività. Un centro per il benessere a 360 grandi situato a Casatta, capace di attrarre tanto i residenti della zona, quanto i tanti turisti della valli di Cembra e Fiemme. «Nel corso degli anni ho approfondito varie tipologie di massaggi e trattamenti, rafforzando la mia conoscenza ed esperienza nel campo del benessere – diceva Ester presentando il suo progetto – e così, dopo un mix di esperienze apparentemente diverse, ma obiettivamente molto simili tra loro, ho deciso di dare vita a Scintilla Alchemica, il mio grande sogno. Sono convinta che l’amore per il proprio lavoro, la voglia di mettersi in gioco e la continua formazione, siano le basi per una professionalità sana e autentica».
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Frascati, le “potature della discordia”
Si accende sempre di più la polemica nella Città di Frascati dove è in corso un intervento di potatura delle alberature.
Nella “perla dei Castelli” stanno proseguendo gli interventi iniziati nel mese di Novembre 2023. Se per l’amministrazione guidata da Francesca Sbardella (PD) si tratti di garantire la sicurezza e manutenzione ordinaria degli alberi, per molti residenti si tratta invece di “decapitazioni” potature fatte, a dire di alcuni, senza conoscere bene il mestiere. Il timore è che piazza San Rocco venga “ridotta” come Cocciano, dove gli interventi hanno riscosso non poche polemiche e c’è chi chiede se si interverrà anche nel parcheggio in via Enrico Fermi dove c’è l’asilo in discesa dopo la stazione di Tor Vergata. Lì la vegetazione è talmente fitta e ingombrante che anche le auto fanno difficoltà a muoversi in sicurezza.
Il programma 2023/24 prevede la potatura di circa 220 piante e, parallelamente alle potature e allo sfalcio, è partito anche il censimento delle alberature del territorio con il controllo delle piante per valutarne lo stato di salute. Gli esemplari considerati pericolosi verranno abbattuti e a seguire ripiantumati.
“Valorizzare il patrimonio verde del nostro Comune – afferma la Sindaca Francesca Sbardella – significa prendersene cura e cercare di metterlo in sicurezza il più possibile. Ringrazio L’Ufficio Ambiente, gli operatori dell’ Ati Tekneko, Edilverde ed Ecodef, insieme all’Agronomo che ogni giorno si impegnano per garantire servizi sempre più efficienti per la nostra città”.
“L’intervento – dichiara L’Assessore all’Ambiente Franco D’Uffizi – si inserisce nel programma di cura e manutenzione del verde della Città affinché si migliori sempre più lo stato di salute delle alberature presenti e la sicurezza per i Cittadini”.