Cynthialbalonga (calcio, serie D), Doratiotto: “Buon pari col Cos. La Coppa vale come il campionato”

Genzano (Rm) – La Cynthialbalonga pareggia lo scontro casalingo d’alta quota contro il Cos Sarrabus Ogliastra. Lo 0-0 coi sardi permette ai castellani di rimanere al terzo posto in classifica, a meno quattro dalla stessa avversaria di turno e a meno sette dalla Cavese capolista. “Sapevamo che col Cos sarebbe stata una partita tosta – dice l’attaccante classe 1999 Riccardo Doratiotto, alla sua seconda gara da titolare dopo quella con l’Anzio – Conosciamo bene i loro giocatori e sappiamo che sono una squadra completa in tutti i reparti. Il campo è stato appesantito dalla pioggia e alla lunga c’è stata grande battaglia, ma con un pizzico di fortuna in più potevamo portarla a casa: ho grossi dubbi su un gol annullato a Sartor per fuorigioco e anche un intervento su di me poteva valere l’assegnazione di un calcio di rigore. Comunque entrambe le squadre ci tenevano a vincere e ci hanno provato fino alla fine. Credo che per noi sia un buon pareggio, anche se rimane un pizzico di rammarico perché in alcuni momenti della partita sembrava che avessimo qualcosa in più”. Doratiotto non vuole fissare obiettivi per il campionato: “Noi cerchiamo di ragionare partita dopo partita, ovviamente ci piace stare lassù e proveremo a rimanerci. Inutile fare programmi o tabelle. Siamo una squadra completa con ottime individualità in tutti i reparti, un gruppo compatto con ragazzi che si mettono a disposizione. Ce la possiamo giocare alla pari con tutte. Le avversarie? La Cavese al momento è la squadra da battere, ma in questo girone ci sono già stati risultati sorprendenti e tutto è ancora in discussione”. L’attaccante spiega i motivi che lo hanno portato alla Cynthialbalonga in estate: “Conoscevo bene il mister che mi ha allenato ad Arezzo due stagioni fa, mentre l’anno passato sono stato al Città di Castello. La presenza dell’allenatore è stata decisiva, poi qui ho trovato una società molto seria e un ambiente dove mi trovo benissimo”. Mercoledì ci sono i sedicesimi di Coppa Italia col Trastevere da giocare (in gara unica) al “Bruno Abbatini” di Genzano. “Vogliamo andare avanti il più possibile, ci crediamo molto e ci mettiamo le stesse motivazioni del campionato. Quindi testa al Trastevere, poi alla sfida di campionato di domenica a Ischia ci penseremo da giovedì”.





United Volley Pomezia (serie B1/f), Palermo: “Il secondo posto? La squadra può ancora crescere”

Pomezia (Rm) – Lo United Volley Pomezia vola al secondo posto del girone D della serie B1 femminile. Grazie al perentorio successo interno di sabato scorso contro Cesena (3-1), le ragazze di coach Gianluca Tarquini si sono piazzate immediatamente dietro la capolista Castel Franco. “Sono felice della prestazione che la squadra ha sfoderato nel match con le romagnole – commenta il martello classe 2003 Eleonora Palermo, ritratta nella foto di Fabio Angelini – Venivamo da quattro partite concluse sul 3-2 (due perse e due vinte, ndr), quindi ci tenevamo molto a partire bene e così è stato. Nel primo e nel secondo set abbiamo giocato molto bene, poi c’è stato un calo nel terzo e nel quarto abbiamo chiuso la partita, anche se abbiamo faticato a mettere a segno l’ultimo punto. Comunque Cesena è una squadra forte e quindi questi sono tre punti importanti e pesanti”. Il Castel Franco ha due punti in più con una gara giocata in meno, ma secondo la Palermo in questo campionato non c’è ancora una squadra “schiacciasassi”: “E’ tutto da giocare, nello scontro diretto con loro non abbiamo dato il massimo. Il nostro inizio di stagione non è stato brillantissimo, la squadra ha cambiato qualcosa e deve trovare il giusto equilibrio. In questo momento non bisogna pensare alla classifica, ma solo capire come affrontare i momenti di calo che ci hanno condizionato in questa prima parte di stagione: sono certa che possiamo crescere ancora tanto”. Per il giovane martello è il terzo anno allo United Volley Pomezia: “Rispetto al primo anno sto giocando tanto, sono contenta anche a livello personale. Mi aiuta tanto la fiducia della squadra, ora sono molto più sicura dei miei mezzi e quindi vado in campo più serena”. Nel prossimo turno lo United Volley Pomezia è atteso a Jesi: “Abbiamo giocato con loro due anni fa, anche se non so quando siano cambiate. Sarà comunque una trasferta difficile per il palazzetto dove si gioca che è molto grande e dispersivo. Classifica alla mano è un altro scontro diretto, visto che loro hanno i nostri stessi punti. Dovremo dare il massimo per tornare a casa con altri punti”.





Da Iaquinta, Berretta e Di Russo un tris di podi nel circuito europeo Under 17

Frascati (Rm) – Un tris di podi nel circuito europeo Under 17. Il Frascati Scherma applaude i suoi giovani atleti impegnati nella prova di fioretto a Budapest (Ungheria). In terra magiara sono arrivati i terzi posti individuali di Emanuele Iaquinta e Mariavittoria Berretta a cui si è aggiunto anche il secondo posto a squadre conquistato da Manfredi Di Russo. Iaquinta ha messo in fila prima l’azzurro Antonio Pesce (15-11), poi il britannico Wagdi (15-4), il magiaro Kosztolanyi (15-14), lo spagnolo Kim (15-9) e nei quarti l’altro ungherese Sommer per 15-11 prima della sconfitta nel derby contro l’azzurro Pasin. Nella stessa prova, oltre al 31esimo posto di Mauro Addato (decimo con la sua squadra), va ricordato il buon ottavo posto di Di Russo che poi è andato a prendersi l’argento con la squadra composta da Nicolò Collini, Marco Panazzolo ed Elia Pasin, battuta solamente dalla Francia col punteggio di 45-32. Medaglia di bronzo individuale anche per la Berretta nella prova femminile dove ha eliminato in sequenza la lettone Kanepe (15-1), l’atleta di Hong Kong Cheng (15-1), l’altra lettone Abele (15-6), la polacca Wojewodzka (15-11) e l’azzurra Alessandra Tavola nei quarti (15-9). Solo in semifinale l’atleta del Frascati Scherma ha ceduto contro la polacca Kus per 15-13. Nella stessa prova va ricordato anche il 32esimo posto di Sofia Mancini. Nello scorso fine settimana si sono tenute anche una tappa di Coppa del Mondo Assoluta di fioretto a Istanbul (Turchia) e una di sciabola ad Algeri (Algeria). Nella prima gara il miglior risultato lo ha ottenuto Carlos Llavador che ha chiuso 12esimo, mentre Michael Siess ha terminato 15esimo, Guillaume Bianchi 29esimo, Daniele Garozzo 34esimo e Guilherme Toldo Amaral 52esimo. Più indietro Tommaso Archilei (102esimo), Augusto Servello (116), Sebastiano Groeteke (147) e Luis Macedo (184). Da segnalare il trionfo a squadre del quartetto azzurro comprendente gli stessi Garozzo e Bianchi. Nella sciabola il miglior piazzamento lo ha ottenuto Chiara Mormile (27esima individuale e ottava nella prova a squadre), poi Irene Vecchi ha concluso al 41esimo posto e Manuela Spica 88esima. Tra gli uomini Riccardo Nuccio ha terminato al 157esimo posto. Infine, rientrando in Italia, si è tenuta la prima prova nazionale Cadetti e Giovani di spada a Casale Monferrato (cittadina piemontese della provincia di Alessandria). Giorgia Amati ha ottenuto il 23esimo posto tra i Cadetti (dove Carlotta Pasqua ha chiuso 47esima) e il 54esimo tra i Giovani.





Lettura dai 0 ai 6 anni: benefici e consigli pedagogici

Il Comune di Bologna, nel 1999, ha fatto partire un’importante iniziativa chiamata “Nati per leggere”

La lettura nella fascia d’età 0/6 rappresenta un momento catartico e ricco di emozioni
sia per i bambini che per gli adulti.

La lettura a questa età è un momento di espressione, ma anche di esplorazione.
I bambini nascono con una grande propensione all’ascolto. Già nel grembo materno il
bambino è in grado di riconoscere le voci, soprattutto quella materna e possiede già
una propria sensibilità all’intonazione.

Perciò la lettura ad alta voce ha dei risvolti importanti per lo sviluppo della personalità
dei bambini sia sul piano emotivo, relazionale, cognitivo, linguistico, sociale e
culturale.

Dal punto di vista emotivo la lettura consente al bambino di dare un nome alle emozioni
dei protagonisti e, successivamente, anche alle proprie; da un punto di vista relazionale
consente al bambino di percepire le azioni e le emozioni dei protagonisti, stimolando
l’empatia; da un punto di vista cognitivo la lettura, fin dai primissimi mesi di vita,
sviluppa la creatività, la memoria e la logicità; da un punto di vista linguistico leggere,
in “tenera” età stimola lo sviluppo del linguaggio e del pensiero; dal punto di vista
sociale i bambini che leggono, sia a scuola che a casa, dimostrano di avere un migliore
rendimento scolastico e sono preparati ad inserirsi nel contesto sociale; da un punto di
vista culturale il libro insegna molte cose: il libro è storia, morale e valori che si
tramandano da generazione a generazione.

I bambini devono essere stimolati alla lettura fin dai primi mesi di vita

Si tratta di una lettura condivisa, ovvero quella in cui l’adulto legge ad alta voce;
l’adulto deve dimostrarsi un lettore consapevole poiché solo così si può trasmettere al
bambino, anche di 7 mesi, una valida esperienza di ascolto e di osservazione.
La lettura deve essere proposta in momenti e luoghi adatti (es. costruire un angolo
lettura con materassini morbidi) per favorire non solo l’ascolto, ma anche il
rilassamento.

L’adulto (educatore e/o genitore) deve leggere con espressività e stabilire un contatto
visivo con il bambino o il gruppo di bambini. Leggere ai bambini nei primi anni di vita fa si che il cervello del bambino raggiunga una ricettività agli stimoli esterni che mai più si ripeterà uguale.

Dopo aver sottolineato i principali benefici del leggere ad alta voce e della rilettura,
osserviamo quali sono i consigli pedagogici da un punto di vista dell’offerta educativo formativa:

  • tra i 0 e i 6 mesi sono consigliati i libri tattili poiché, il neonato alla nascita riesce
    a vedere in modo sfocato e solo in bianco e nero; perciò le prime immagini che
    il bambino vede hanno contorni netti, regolari e lineari. In questa fase, è
    importante prediligere libri piccoli in bianco e nero, con forti contrasti cromatici
    e immagini semplici. Questo primo approccio al libro è soprattutto fisico, per
    questo sono preferibili libri da manipolare e stimolare i cinque sensi. In questa
    fascia d’età si possono leggere filastrocche oppure cantare, favorendo nel
    bambino la capacità di ascolto;
  • tra i 6 e i 12 mesi lo sguardo del bambino è più attento, quindi si consigliano
    libri veri e propri con pagine spesse e cartonate, magari ancora di piccolo
    formato per renderli più maneggevoli. I libri di questa fascia d’età possono
    raffigurare animali o soggetti che fanno parte della loro quotidianità. Importanti
    sono anche i primi libri sonori;
  • tra i 12 e i 18 mesi il libro diventa una vera e propria scoperta; in questo caso si
    possono proporre libri con i buchi, con le finestrelle o con delle alette da alzare.
    In questa fase, i bambini sfogliano i libri con un adulto e indicano con il dito le
    figure. Il libro è un oggetto ancora da scoprire e da manipolare. I bambini
    attribuiscono suoni alle cose e danno un nome agli oggetti. Dai 18 mesi si
    propongono storie semplici e brevi caratterizzate da una trama essenziale (inizio,
    svolgimento e fine). È in questa fase che il bambino acquisisce la
    consapevolezza che esiste un prima e un dopo;
  • tra i 18 e i 24 mesi il bambino ripete piccole sequenze di storie e gli piacciono i
    libri che parlano di animali o di azioni legate alla sua quotidianità. È verso i 24
    mesi che il bambino inizia a comporre le sue prime frasi e il libro diventerà
    sempre più un oggetto “suo”;
  • tra i 2 e i 3 anni il bambino possiede un ampio vocabolario e riconosce molte
    immagini e parole. È la fase dell’autonomia e della sperimentazione. In questa
    fase, i libri consigliati sono gli albi illustrati (es. i libri sulle emozioni, sulle
    diversità, sull’autonomia, sull’amicizia etc …);
  • tra i 3 e i 6 anni il bambino è considerato un piccolo lettore, legge insieme ai
    pari, agli insegnanti, ai genitori oppure da solo.
    Dai 4 anni in poi si possono proporre la lettura di fiabe classiche, degli albi
    illustrati e anche dei silent book.

Questo excursus ha evidenziato i benefici della lettura fin dai primissimi mesi di vita e
ha suggerito quali tipologie di libri presentare in ogni fascia d’età.

Il Comune di Bologna, nel 1999, ha fatto partire un’importante iniziativa chiamata “Nati per leggere” tutt’ora attiva

È un progetto nazionale nato dall’alleanza tra esperti (pediatri) e bibliotecari per incentivare la lettura ad alta voce ai bambini dall’età prescolare ai 6 anni. Questo progetto sostiene da sempre la crescita e lo sviluppo dei bambini attraverso la lettura ad alta voce e la rilettura.

Il progetto “Nati per Leggere” si è espanso anche a livello nazionale, istituendo anche percorsi formativi per gli adulti (educatori, insegnanti e genitori). Ogni anno viene istituito un seminario o degli incontri a tema dove, gli esperti, parlano per dare nuovi suggerimenti agli adulti che sono a stretto contatto con i bambini. È un progetto che sta avendo molto successo e che incentiva i propri obiettivi anno per anno.




Roccasecca, Accademia “Ora et Labora”: a palazzo Boncompagni premiato lo storico giornalista e scrittore Fernando Riccardi

Riccardi: “Felice per tanto calore. Ho trasformato la passione per la storia e la ricerca nel mio lavoro”. Il giornalista ha voluto anche ricordare due colleghe scomparse. Valentina Prato e Romana Compagnone
 
Tutta la scena se l’è presa lui, Fernando Riccardi, ed è stato giusto così. Lo storico e giornalista di Roccasecca, fresco vincitore del premio internazionale “Spoleto Art Festival Letteratura 2023” per il libro “Assassinio sull’Omnibus 3” ha ricevuto il riconoscimento al lavoro fatto dall’Accademia Internazionale “Ora et Labora” e dalla su città, Roccasecca.
 
La Sala San Tommaso di palazzo  Boncompagni piena per l’evento voluto dal sodalizio del presidente Antonio Pittiglio. Tanti amici e colleghi di Riccardi, diversi amministratori del territorio, a partire dal sindaco di Roccasecca Giuseppe Sacco, padrone di casa; dal sindaco di Castrocielo Gianni Fantaccione, fino al Commissario della XV Comunità Momtana valle del Liri, oltre che del sindaco di Colfelice Bernardino Donfrancesco che ha tenuto la prima relazione dal titolo, ”Le ricerche storiche e la produzione letteraria dello scrittore Fernando Riccardi. A seguire l’intervento della giornalista Mary Bucceri, “Abilità comunicativa e contributo all’informazione locale del giornalista Fernando Riccardi”. Infine, intervista a Riccardi incentrata sul libro premiato a Spoleto, curata dal pedagogista Fabio Gervasio.
 
La manifestazione è stata moderata dal professor Filippo Carcione e ha previsto i saluti anche di don Angelo Moncelli, consigliere per la cultura religiosa dell’Accademia.
 
Al termine della cerimonia, l’Accademia ha consegnato le benemerenze e i riconoscimenti accademici a: Maria ed Emilio Fargnoli per Arte Stampa Editore, Giuseppe Scafi per la banda musicale di Roccasecca, Ivana Orsini per l’Ecomuseo Argil , Annamaria Matassa per la Protezione civile di Roccasecca, Angelo Ciampa per l’attività di guida turistica e promozione del territorio, Fabrizio Torriero per la Pro Loco di Roccasecca e Michelina Giannitelli per la poesia.
 
“Ringrazio l’Accademia e tutti gli amici intervenuti – ha spiegato Fernando Riccardi – fare cultura, approfondire la storia del mio territorio è una passione che ha segnato tutta la mia vita ed è diventata il mio mestiere. Sono felice del riconoscimento e dell’apprezzamento: oggi per me è stata una giornata di festa autentica che mi ripaga di tanti sacrifici”.
“Ne approfitto  – ha concluso Riccardi – anche per ricordare due giornaliste prematuramente scomparse, due amiche e due colleghe: Valentina Prato e Romana Compagnone”
 
“Fernando Riccardi è uno scrittore e uno storico di razza – ha dichiarato il sindaco di Roccasecca Giuseppe Sacco – I premi che sta ottenendo in tutta Italia grazie alla sua ultima fatica letteraria, “Assassinio sull’Omnibus 3” ne sono la dimostrazione. Testimoniano del suo talento e sono motivo di vanto anche per Roccasecca. Complimenti a lui e grazie all’Accademia “Ora et Labora” per aver voluto organizzare questa manifestazione; grazie ai relatori e complimenti a tutti i premiati”.
 
 

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Milano, aggredisce i Carabinieri con un ascia dopo aver resistito a spray al peperoncino e al taser: arrestato un 35enne

Arrestato in flagranza di reato, per tentata rapina e resistenza a Pubblico Ufficiale, un 35enne albanese, senza fissa dimora, disoccupato e con precedenti. A mettere le manette ai polsi all’uomo lo scorso 10 novembre i Carabinieri della Sezione Radiomobile della Compagnia di Sesto San Giovanni e della Tenenza di Paderno Dugnano.
I militari sono intervenuti in via Toscanini a Paderno Dugnano, poiché era stato segnalato un furto in atto presso gli uffici di una ditta ed una volta entrati all’interno dei locali, hanno individuato il 35enne che, brandendo un’ascia, ha iniziato a minacciarli. È stato quindi necessario l’utilizzo dello spray al peperoncino che non ha però prodotto alcun risultato, l’uomo ha infatti continuato a roteare pericolosamente l’ascia, riuscendo a fuggire all’interno di un vicino complesso condominiale, dove, dopo un ulteriore tentativo di colpire i militari, è stato colpito con la pistola ad impulsi elettrici “taser”. Ciò nonostante, si è liberato di uno dei dardi, riprendendo la fuga scavalcando una recinzione e lanciandosi nella zona seminterrata del condominio da un’altezza di circa tre metri, dove è stato definitivamente bloccato al termine di una breve colluttazione.
L’arrestato è stato poi condotto presso l’ospedale Niguarda, ove gli è stata riscontrata una frattura alla gamba destra guaribile in 30 giorni, esito della caduta volontaria durante il tentativo di fuga. È stato successivamente dimesso e trattenuto presso le camere di sicurezza della Tenenza di Cologno Monzese (MI), in attesa del rito direttissimo mentre l’ascia è stata sottoposta a sequestro.



Pomezia, 90enne ritira la pensione e viene derubato: arrestate due donne

POMEZIA – I Carabinieri della Compagnia di Pomezia hanno arrestato due donne di etnia rom di 30 e 25 anni, gravemente indiziate del reato di furto aggravato. I Carabinieri dell’Aliquota Radiomobile, impegnati in un servizio perlustrativo finalizzato alla repressione della criminalità diffusa, sono intervenuti al parcheggio dell’ufficio postale di via dei Castelli Romani, dove un anziano signore chiedeva aiuto perché era stato derubato pochi istanti prima.
Giunti sul posto, i Carabinieri riuscivano a rintracciare e a fermare le due donne, poi arrestate, perché sul loro conto sono stati raccolti gravi elementi indiziari in ordine al fatto che mentre una delle due aveva distratto l’anziano, l’altra gli aveva sottratto con destrezza più di mille euro che l’uomo aveva appena prelevato ed appoggiato sul sedile posteriore dell’auto.
Le indagate, su disposizione della Procura di Velletri, sono state ristrette nelle camere di sicurezza della Compagnia di Pomezia in attesa della convalida.



Ghostrunner 2, rapido, letale e spietato

Ghostrunner 2 è il sequel dell’omonimo titolo disponibile per Pc, Xbox e PlayStation. Questo nuovo capitolo ha inizio un anno dopo la conclusione del gioco originale, anche se è tranquillamente godibile a sé stante. Nel caso in cui non si abbia avuto la possibilità di giocare il primo Ghostrunner, basta sapere che, in seguito ad un devastante cataclisma, la Terra è divenuta un luogo inospitale, e gli ultimi uomini si sono rifugiati nella Dharma Tower, una struttura megalitica verticale nella quale si è scatenata una lotta tra l’Architetto, creatore della torre, e la Keymaster, sua ex alleata che lo ha tradito. In questa situazione a dir poco caotica un ruolo fondamentale è stato giocato da Jack, un uomo dotato di potenziamenti cybernetici noto come Ghostrunner che l’Architetto ha usato per sconfiggere la Keymaster, ma finendo egli stesso vittima della propria ambizione. Ad un anno da questi eventi, le cose sono cambiate alla Dharma Tower: se è vero che la popolazione è ora finalmente libera dall’oppressione, senza la guida dell’Architetto o della Keymaster si sono venute a formare delle bande di criminali e violente sette religiose che rendono un inferno la vita dei cittadini. Per fronteggiare questi problemi si forma quindi il Consiglio dell’Interfaccia, ossia un gruppo di persone determinate a portare l’ordine nella torre una volta e per tutte. Ghostrunner 2 ha inizio proprio con l’incontro di Jack con i membri del Consiglio, tra i quali c’è la sua vecchia alleata Zoe, i quali gli chiedono di indagare ed affrontare le nuove minacce che minano il futuro della Dharma Tower. Il susseguirsi degli eventi porterà i giocatori a scoprire dei nuovi pericolosissimi nemici, e soprattutto li condurrà all’esterno della torre, nel mondo ormai caduto in disgrazia che si rivelerà non essere poi così deserto come si pensava. Il tutto condito da frequenti capatine nel Cybervuoto, il cyberspazio che Jack aveva distrutto alla fine del precedente capitolo quando ha attaccato l’Architetto, ma che fa il suo ritorno grazie ad una folle setta religiosa che, neanche a dirlo, bisognerà eliminare a tutti i costi. Detto ciò, parlando di gameplay possiamo dire che Ghostrunner 2 impegna i giocatori con una rivisitazione delle meccaniche del primo gioco, con l’aggiunta di tante nuove dinamiche. Alla base di tutto c’è un parkour-action game in prima persona, dove, nei panni del cyber-ninja Jack ci si deve muovere in un mondo ricco di piattaforme fisse o mobili sulle quali saltare, muri sui quali correre, punti d’aggancio su cui fissare il rampino, trampolini che lanciano in aria, rotaie da grindare e altro ancora, questo sia in sezioni esclusivamente platform che in arene con molti tipi di nemici diversi. Insomma, il mood del gioco è “rimanere sempre in movimento e in vita superando ostacoli e uccidendo i nemici”. I livelli con i nemici sono disegnati infatti in modo che, restando fermi, si è esposti sia ad attacchi in corpo a corpo che da lontano, quindi il modo migliore per avere la meglio è tenersi sempre in movimento saltando, scivolando e correndo sulle pareti, facendo fuori gli avversari uno alla volta finché il livello non è completamente ripulito. C’è da dire però che questa non è affatto un’impresa facile, infatti il gioco è categorizzabile fra quei titoli che, a causa di una difficoltà molto elevata, richiedono molti, anzi moltissimi tentativi per riuscire e il miglioramento costante delle abilità del giocatore per poter proseguire. Basti dire che la morte arriva con un solo colpo ricevuto, di qualsiasi tipo esso sia: basta subire un attacco in corpo a corpo o ricevere un proiettile, e si ricomincia lo scontro tutto dall’inizio. E’ per questo che ci si deve sempre tenere in movimento, per evitare i colpi nemici mentre piano piano se ne sfoltiscono le fila. Per raggiungere tale scopo il gioco mette a disposizione diversi strumenti: i più importanti sono la parata e lo scatto, che permettono di bloccare ed evadere i colpi nemici. La katana e gli shuriken invece consentono di eliminare gli antagonisti dalla corta e media distanza. Anche i nemici (boss esclusi) muoiono con un singolo colpo, quindi di fatto il gioco sta tutto nel cercare di raggiungerli e farli fuori prima che loro lo facciano con Jack. E credeteci, riuscire a portare a termine l’avventura richiede una grandissima dose di pazienza e di calma.

Gli strumenti sopracitati che accompagnano il protagonista lungo tutto il corso di Ghostrunner 2 diventano molto più potenti man mano che si sblocccano nuove abilità, ottenute sotto forma di chip di potenziamento che possono essere installate sulla “scheda madre”. Eliminando i nemici, infatti, si ottengono crediti spendibili in apposite postazioni per l’acquisto dei chip, che possono poi essere installati in quantità limitata (anche questa aumentabile trovando appositi “chip di memoria”) per dotare Jack di nuove abilità come: la possibilità di respingere al mittente i colpi nemici con una parata perfetta, l’immunità ai colpi mentre si scatta o anche una comodissima funzione d’invisibilità, ovviamente dalla durata ridotta, che permette di avere un attimo di respiro mentre si raggiunge un nemico particolarmente difficile da abbattere. Un’altra funzione molto utile è poi lo “scatto sensoriale”: invece di premere il pulsante dorsale destro per scattare, se lo si tiene premuto si può rallentare per pochi secondi il tempo, e se lo si fa mentre si è in aria ci si può anche spostare leggermente a destra o sinistra, consentendo al ninja di togliersi dalla linea di tiro dei nemici per poi raggiungerli e farli fuori con uno scatto fulmineo. Man mano che si prosegue l’avventura, poi, vengono introdotti continuamente nuovi elementi, sia sotto forma di sfide di platforming – come ad esempio griglie elettrificate che si possono disattivare con gli shuriken mentre si sta grindando su una rotaia verso di esse oppure degli elementi del Cybervuoto ai quali è possibile cambiare stato per renderli solidi o intangibili mentre si corre a tutta velocità nei livelli – sia come nemici, che dai primi semplici archetipi si modellano verso forme sempre più letali che sparano raggi laser non bloccabili, che sono dotati di scudi oppure grandi mech che lanciano onde di plasma. Questo fa sì che per ogni sezione, sia questa di puro platforming o di combattimento, sia necessario studiare bene a fondo la strategia da adottare per uscirne vivi, e saranno spesso necessarie numerose morti prima di aver capito bene come fare ed aver padroneggiato il livello. L’intenso prova-muori-ritenta è un elemento alla base del design stesso di Ghostrunner 2, quindi è necessario aspettarsi di provare e riprovare più e più volte molte sezioni. Insomma, Ghostrunner 2 non è un titolo per chi non ha pazoenza o si arrende subito, ma anzi è un modo per mettersi alla prova e mantenere i nervi ben saldi nelle situazioni più critiche. Quanto detto fino a ora, però, rappresenta solo il cuore del gioco, le novità più importanti infatti vengono fuori solo a metà della storia, più o meno dalla decima ora di gioco in poi. Infatti, dopo aver svolto un’importante boss fight, ci si troverà a bordo di una velocissima moto, proiettati verso il mondo all’esterno della Dharma Tower. La moto introduce alcune meccaniche di gameplay completamente nuove, facendo sfrecciare il protagonista per le strade di una wasteland quasi del tutto spopolata e costringendo i giocatori a compiere numerosi salti e cambi di strada per evitare burroni e gruppi di auto abbandonate, senza considerare tunnel e strutture in cui le sfide di “guida acrobatica” diventeranno ancor più impegnative e complesse. La moto dispone anche di un mitragliatore montato sul lunotto, quindi in alcuni momenti sarà possibile spazzare via i gruppi di nemici che sbarrano la strada. Di tanto in tanto, bisogna scendere dalla motocicletta in quanto alcuni cancelli chiusi sbarrano il passaggio ed è necessario liberare l’area dai nemici in sezioni di combattimento analoghe a quelle nella torre, aprire il cancello per poi proseguire nella storia. Non contenti, nelle ore finali del gioco gli sviluppatori di One More Level hanno introdotto un’ulteriore meccanica di gioco, la tuta alare, che permette al protagonista di sfrecciare tra piattaforme lontane, magari mentre sotto di esso gruppi di nemici attendono il suo arrivo. La continua introduzione di nuove meccaniche come queste contribuisce a rendere il gioco sempre molto vario e mai stancante, fino all’epilogo della storia che arriva oltre le 20 ore di gioco. Un bel passo in avanti se si considera che il primo Ghostrunner durava circa 8 ore e ci si muoveva solo a piedi.

Di grande pregio anche gli scontri coi boss, decisamente più coreografici, impegnativi e coinvolgenti rispetto a quelli visti nel capostipite della saga. I nemici principali difatti vantano moveset più articolati, che bisogna comprendere e studiare per avere la meglio. Si passa da duelli all’arma bianca contro avversari umanoidi a titaniche battaglie contro avversari di proporzioni colossali in alcuni dei momenti più incisivi della campagna: un passo avanti sostanziale rispetto a quanto visto nella precedente iterazione. Al fianco dell’avventura principale, infine, troviamo la modalità Roguerunner.exe che, come il nome suggerisce, è un’interpretazione in salsa roguelite dell’impianto ludico classico di Ghostrunner. In buona sostanza si tratta di una serie di stanze di difficoltà variabile e generate proceduralmente che sarà necessario completare per sbloccare nuovi potenziamenti utili a proseguire nella scalata. Non è nulla di particolarmente rivoluzionario ma è di certo un’altra aggiunta gradita. Ghostrunner 2 sfoggia una presentazione visiva di tutto rispetto. I modelli poligonali dei nemici, dei protagonisti e delle ambientazioni appaiono sufficientemente curati, le texture sono di buona fattura e anche le animazioni risultano convincenti. La direzione artistica, dal canto suo, propone una visione a base di neon e colori sgargianti di un universo cyberpunk oscuro e distorto, un contrasto che funziona e contribuisce a creare un’eccellente atmosfera. L’Unreal Engine 4, inoltre, riesce a gestire correttamente il carico di lavoro e i ritmi fulminei che caratterizzano il titolo, assicurando un’esperienza molto fluida e scorrevole, elemento vitale per un prodotto di questo genere. Eccellente anche il comparto sonoro, con una selezione musicale composta da brani synthwave e un ottimo doppiaggio in inglese. Tirando le somme, questo Ghostrunner 2 è un gioco che dà estrema soddisfazione, ma, come già detto, metterà a dura prova i nervi dei giocatori, anche dei più skillati. L’avventura di Jack stavolta è davvero bella difficile e prima di vedere la parola fine bisognerà impegnarsi al mille per mille. Ma alla fine che soddisfazione! Eh già perche quest’avventura è uno di quei giochi che una volta finito ti lascia qualcosa dentro.

GIUDIZIO GLOBALE:

Grafica: 9

Sonoro: 9

Gameplay:9

Longevità: 8,5

VOTO FINALE: 9

Francesco Pellegrino Lise




Lantern, il progetto dei colossi hitech per difendere i minori online

Lantern prende vita per difendere i più piccoli online e si pone come luce e faro di speranza contro i lati più oscuri del web. Il nuovo progetto promosso dai colossi tecnologici tra cui Meta e Google è nato per combattere lo sfruttamento e gli abusi sessuali sui minori online mettendo in atto pratiche comuni di prevenzione e monitoraggio delle attività social. L’insieme delle aziende partecipanti a Lantern, che vede anche la piattaforma di streaming videoludico Discord, si chiama Tech Coalition. Nella pratica, Lantern funge da database centrale da cui le organizzazioni possono prendere dati e incrociarli, così da capire se ci sono collegamenti tra nomi utente, email, parole chiave e altre attività, riconducibili a minacce per i più piccoli. Le procedure preventive, sebbene non dimostrino un abuso in atto, possono aiutare indagini ulteriori, con la possibilità di chiudere un account o segnalarlo alle autorità. “Gli adescatori non limitano i loro tentativi a singole piattaforme. Per questo, l’industria tecnologica deve lavorare congiuntamente per fermare le molestie”, afferma Meta in una nota. Lantern verrà utilizzato da Meta, Google, Discord, Mega, Quora, Roblox, Snap e Twitch ma non è esclusa un’estensione ulteriore. Durante la fase di test del progetto, ad esempio, la piattaforma Mega ha condiviso su Lantern alcuni indirizzi web che aveva precedentemente rimosso per violazione delle proprie policy di sicurezza dei minori. Meta ha quindi usato l’informazione per scoprire attività correlate agli indirizzi internet che hanno portato alla chiusura di oltre 10.000 account su Facebook e Instagram. Numeri importanti, cifre che sono un importante segnale per tutte le famiglie che vogliono proteggere i propri figli sui social.

F.P.L.




Crisi climatica, Gargano (ANBI): “Senza acqua e cibo non c’è umanità”

“Sull’acqua, come sul cibo, è in atto un forte contrasto fra chi interpreta il futuro della risorsa come bene economico, di cui detenere la disponibilità per produrre dividendi e chi invece la vive come servizio per la comunità: ad affermarlo è Massimo Gargano, Direttore Generale dell’Associazione Nazionale dei Consorzi per la Gestione e la Tutela del Territorio e delle Acque Irrigue (ANBI), intervenuto a Vercelli in occasione della Giornata Nazionale del Ringraziamento.
“Per questo, di fronte alla crisi climatica – prosegue – è importante un’azione fondata su tre pilastri nell’interesse generale: manutenzione straordinaria del territorio, nuove infrastrutture idriche, innovazione per ottimizzare la gestione dell’acqua. Sono queste le condizioni per evitare il ripetersi delle liturgie della tragedia dopo catastrofi naturali, che si ripetono con cadenze sempre più ravvicinate e che costano vite umane, nonchè miliardi in danni economici e sociali. È necessario un nuovo modello di sviluppo, per bloccare l’inarrestabile cementificazione, che incrementa il rischio idrogeologico, consumando oltre 24 ettari al giorno solo per l’edificazione civile in un’Italia, che paradossalmente è in calo demografico. I Piani ANBI per l’efficientamento della rete idraulica e la realizzazione di nuovi invasi multifunzionali, nonché strumenti innovativi come Irriframe e GocciaVerde li mettiamo a servizio del Paese.”



Policlinico di Bari, i nuovi furbetti del cartellino: dieci denunciati e tre misure cautelari eseguite dai Carabinieri

I Carabinieri del Comando Provinciale di Bari hanno eseguito un’ordinanza di applicazione della misura cautelare interdittiva del divieto di dimora e di accesso nell’azienda ospedaliera Policlinico di Bari, emessa dal Gip del Tribunale di Bari, su richiesta della locale Procura della Repubblica, nei confronti di tre persone, indagate, insieme ad altre sette persone, perché ritenute responsabili di truffa aggravata e false attestazioni in concorso.

Secondo l’impostazione accusatoria accolta dal GIP nell’arco di poco più di un anno, tra gennaio 2022 e febbraio 2023, i dieci indagati, dipendenti dell’azienda di servizi strumentali di assistenza e cura della persona Sanitaservice Policlinico Bari srl con mansioni di pulitori, avevano attestato falsamente la loro presenza in servizio anche a titolo straordinario, simulandola attraverso l’illecito utilizzo della tessera magnetica marcatempo.

È stato riscontrato che, in molte circostanze, gli indagati timbravano il proprio cartellino per certificare l’inizio/fine dell’attività lavorativa o per far risultare l’attività di lavoro straordinario mai prestato. In questo modo inducevano in errore il funzionario incaricato di predisporre gli ordini di pagamento, lucrando il compenso per il lavoro non svolto o, in caso di lavoro straordinario, per un numero di ore lavorative superiore a quelle segnalate e mai prestate.

Nel corso dell’attività investigativa è stato riscontrato che gli indagati, dopo aver certificato attraverso il badge la presenza sul luogo di lavoro e l’inizio dell’attività lavorativa, si allontanavano per rientrare a casa o dedicarsi alle faccende private. In particolare, uno degli indagati sottoposto al provvedimento cautelare di divieto di dimora e di accesso all’interno dell’azienda ospedaliera Policlinico di Bari, dopo aver timbrato il proprio cartellino sul luogo di lavoro, frequentava regolarmente una palestra privata, vidimando persino il badge per l’accesso al centro sportivo