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Bari, controlli sulla circolazione delle armi in provincia: un arresto e 3 pistole sequestrate
In particolare, lo scorso 6 novembre, in uno stabile disabitato del Borgo Antico, i militari della Stazione di Bari San Nicola hanno rinvenuto, custodito in un vano chiuso a chiave e appositamente ricavato, uno zaino contenente, pronte per l’uso, 2 pistole scacciacani di fabbricazione turca appositamente modificate per il funzionamento automatico con proiettili abilmente ritoccati. Le armi si presentavano già pronte per l’uso, con colpo in canna e provviste di ulteriori 37 colpi calibro 9.
Il 10 novembre, invece, i militari del Nucleo Operativo, coadiuvati dalle unità cinofile del Nucleo di Modugno, hanno tratto in arresto in località Torre a Mare, fatta salva la valutazione nelle fasi successive con il contributo della difesa, un 29enne italiano, già noto alle FF.PP., per aver detenuto presso la propria abitazione un revolver cal. 38 special con matricola abrasa, costituente quindi un’arma clandestina la cui identificazione era stata resa difficoltosa. Il soggetto, nella propria abitazione, custodiva l’arma con 13 proiettili e un passamontagna, oltre a detenere una modica quantità di hashish e ad essere in possesso di un libretto di circolazione di un’auto oggetto di furto in data 25 ottobre 2023.
L’A.G., informata delle risultanze investigative, disponeva la traduzione dell’indagato in carcere ove, all’esito dell’udienza odierna, il GIP di Bari lo ha riassociato in esecuzione di apposita misura cautelare.
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Sciopero, Cgil e Uil confermano: è scontro con il governo
Sullo sciopero di venerdì 17 novembre è scontro con i sindacati, che confermano la protesta, ad eccezione del settore degli aerei. Lo sciopero di venerdì 17 per il trasporto pubblico sarà consentito dalle 9 alle 13. È partita la lettera di precettazione firmata dal vicepremier e ministro Matteo Salvini. Così una nota del Mit.
Muro contro muro sullo sciopero di venerdì 17 e alla fine scatta la precettazione per il settore dei trasporti. Dopo un nuovo round con Cgil e Uil che confermano lo sciopero generale contro la manovra del governo Meloni, il vicepremier e ministro Matteo Salvini interviene riducendo lo stop da 8 a 4 ore, dalle 9 alle 13.
Scatta anche l’ira dei sindacati
La precettazione “è un atto politico gravissimo”, replica il numero uno della Cgil, Maurizio Landini che sottolinea il ‘silenzio assordante’ della premier Giorgia Meloni che – afferma – potrebbe intervenire per fermare l’iniziativa come già accadde nel 2014. E come il leader della Uil, Pierpaolo Bombardieri, che dice: “è un attacco al diritto di sciopero”.
Dalla protesta resta fuori il trasporto aereo, che le due sigle avevano già escluso dopo le osservazioni del Garante. Rimane invece l’astensione di 8 ore a livello nazionale per gli altri settori: pubblico impiego, sanità, scuola, università e ricerca, poste; 4 ore anche per i Vigili del fuoco. Con loro incroceranno le braccia le altre categorie delle regioni del Centro.
Una nuova giornata di botta e risposta e di missive
Prima parte la lettera con cui il Mit chiede a Cgil e Uil di rivedere la mobilitazione, poi i sindacati rispondono confermando le ragioni dello sciopero che continuano a considerare generale e regolare nelle modalità di proclamazione. Salvini convoca quindi l’incontro al Mit: non vanno Landini e Bombardieri ma i segretari confederali. Nessuno si smuove dalle proprie posizioni. Salvini già in mattinata aveva assicurato l’intenzione di mettere in campo “tutto quello che la legge” permette “per consentire il diritto alla mobilità al lavoro, allo studio, alla salute, a 60 milioni di italiani. E se Landini si offende e mi offende, mi dispiace per lui”.
E sull’assenza al Mit rincara il senatore della Lega Claudio Borghi: “Già impegnati nel weekend lungo?”. I sindacati contrattaccano. “Non c’è alcuna ragione oggettiva né di urgenza che motiva” la precettazione, sostiene Landini: è “un esplicito attacco al diritto di sciopero”. E, per lui, mettere in discussione questo diritto “significa mettere in discussione la democrazia”. Sulla stessa linea Bombardieri: “Noi andiamo avanti, sul diritto allo sciopero non siamo disponibili a farci intimorire da nessuno”, dice sostenendo che quelli di Salvini sono “attacchi fuori luogo”. Da parte loro tornano ad accusare la commissione di garanzia (“è compiacente” con il governo). Domani pomeriggio terranno una conferenza stampa. I sindacati hanno “la totale legittimità” a scioperare, interviene anche il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, che però tiene a difendere la manovra: dire che questo sia un governo che “non ha a cura gli interessi dei lavoratori dipendenti, questa critica proprio no”, ribatte.
Il caso diventa politico
E dopo la delibera del Garante la questione arriva anche in Parlamento. Il Pd ne chiede l’audizione in commissione alla Camera. Poi la decisione: la presidente della Commissione di garanzia sugli scioperi, Paola Bellocchi, sarà ascoltata domani mattina nelle commissioni riunite Trasporti e Lavoro di Montecitorio. “Ignobile il linciaggio” al Garante per gli scioperi, replicano i deputati della Lega in commissione Lavoro della Camera. Invece per il M5s il governo “sta facendo di tutto per non parlare delle ragioni” dello sciopero e non dà “risposte”, sostiene il capogruppo alla Camera, Francesco Silvestri.
“Adesso basta”, è lo slogan con cui Cgil e Uil si preparano intanto a scendere in piazza del Popolo venerdì a Roma, in concomitanza con lo sciopero: “Per alzare i salari, per estendere i diritti e per contrastare una legge di bilancio che non ferma il drammatico impoverimento di lavoratrici, lavoratori, pensionate e pensionati e non offre futuro ai giovani”.
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A Lanuvio, comunque, si sono disputate anche alcune gare extra riservate ad Allievi e Assoluti: da segnalare il buon esordio in un test di mezzofondo per l’allievo Nicolò Orsini che ha vinto la prova sui 2000 metri chiudendo col tempo di 6.17.98. Il week-end da applausi dell’Atletica Frascati è stato completato dal successo di Alexandru Ciumacov (Rcf Roma Sud) nella settima edizione della gara podistica “Genazzano a perdifiato”. Il bravo atleta del club tuscolano ha anticipato tutti al termine dei 9,5 chilometri di gara percorsi nella suggestiva cornice del centro storico di Genazzano con il crono finale di 31.28.
Infine da venerdì a domenica, la talentuosa Gloria Kabangu (seguita dalla sua allenatrice Giorgia Di Paola) sarà impegnata a Grosseto nel raduno tecnico della Nazionale Under 20. Nel corso dell’appuntamento in Toscana si terrà anche la conferenza programmatica in cui verrà presentato il calendario con tutti gli appuntamenti del 2024 più importanti, sia nazionali che internazionali: su tutti i mondiali Under 20 che si terranno in Perù nel prossimo mese di agosto.
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Processo a Ciro Grillo, scambio di battute tra papà Beppe e Giulia Bongiorno
“Ho riferito che la mia assistita in Aula ha dichiarato di essere devastata e di aver tentato il suicidio. Un dolore immenso. Ecco, questa sofferenza è stata trasformata da Grillo in una farsa inserendola in uno show. Questo è gravissimo. Gravissimo. Perché la donna è stata massacrata due volte”.
Così la presidente della Commissione Giustizia del Senato, Giulia Bongiorno risponde, ai microfoni del Tg1, al comico Beppe Grillo che ieri sera, durante lo spettacolo di Fabio Fazio alla Tv Nove, l’aveva attaccata in quanto legale difensore della giovane donna che accusa di stupro il figlio di Grillo e altri suoi tre amici.
Abito blu e campanella in mano “se vado fuori tono mi suoni”
E’ stato l’esordio di Beppe Grillo nel salotto di Fabio Fazio a Che Tempo che fa sul canale Nove, palcoscenico scelto per siglare il suo ritorno in Tv dopo 9 anni di assenza.
Uno show vecchia maniera dove l’attualità politica (poca) si framezza con aneddoti e gag lasciando spazio anche ad un passaggio al vetriolo su una vicenda che lo tocca da vicino.
Il protagonista è suo figlio Ciro, a processo per presunta violenza sessuale
Grillo non lo cita ma punta il dito contro contro Giulia Bongiorno, senatrice della Lega ma soprattutto avvocato che difende la presunta vittima: “E’ un avvocato – dice parlando della Bongiorno – presidente della commissione Giustizia, è una senatrice della Lega che fa comizietti davanti ai tribunali, dove c’è una causa a porte chiuse… E’ inopportuno. Si mischia tutto e vediamo cosa succede”.
L’ultima volta che il garante del Movimento Cinque Stelle si era seduto in un salotto televisivo risale al 2014 con Bruno Vespa (all’epoca non tornava in Rai da 21 anni): “Sono qui per capire se sono il peggiore – dice rivolto alla platea – se ho peggiorato questo Paese, non è una battuta. Dopo l’ultima intervista con Vespa abbiamo perso elezioni, tutti quelli che ho mandato a fanculo sono al governo quindi sono il peggiore”. E va proprio alla sua creatura, il Movimento, il primo pensiero: “Ho una confusione totale”, dice “non posso condurre e portare a buon fine un movimento politico, non sono in grado”. E a Fazio che gli fa da spalla e gli fa notare il perchè non se ne fosse accorto prima, replica: “Ma c’era Casaleggio, lui era un organizzatore e aveva del metodo, io faccio danni anche da solo quando sono a casa”. E non manca un piccolo momento di riflessione: “Ho fondato il Movimento” confessa “ma mi ero iscritto al Pd, ad Arzachena”.
Il comico è un fiume in piena tanto che Fazio ad un certo punto gli chiede come mai non si sia mai messo in prima persona a fare politica: “La politica la facciamo tutti, io la facevo quando facevo la spesa, parlavo dell’acqua pubblica o della macchina ad idrogeno” poi “mi hanno chiesto: e ora? Cosa facciamo? Ora che ce lo hai detto? Ok – ho risposto – le prendiamo e le portiamo dentro le istituzioni”.
Una politica che gli ha regalato più di un dispiacere. Uno su tutti, traspare, quanto accaduto con Di Maio. Sull’ex delfino l’affondo arriva a metà show quando diventa suo malgrado protagonista “Giggino a cartelletta”: “Era il politico più preparato, ma non pensavamo si facesse prendere dal potere.
L’abbiamo scelto io e lui, Conte. Io guardavo i programmi, le idee, se è di destra o sinistra non importa, se un’idea è buona.
Ma poi ci ha pugnalato…”. Toni diversi per Giuseppe Conte “Prima parlava come un professore, ora è migliorato ci mette un po’ di cuore”.
Usa invece toni diversi proprio Luigi Di Maio che qualche ora prima, ospite della trasmissione in Mezz’ora ricorda invece con affetto il comico ligure. Nessuna intenzione di tornare in politica – assicura – anche perchè “gli italiani si sono espressi. E dopo aver preso meno dell’1% continuare sarebbe accanimento terapeutico”. Ma parlando di Grillo si confessa: “Non lo sento da un sacco di tempo, ma il bene che provo nei suoi confronti è assolutamente invariato, poi ognuno ha preso la sua strada”.
Roma, insediamento nomadi via Solone: in manette due persone
ROMA – I Carabinieri del Nucleo Radiomobile di Roma hanno arrestato due persone, di 22 e 29 anni, entrambe di origini bosniache e già note alle forze dell’ordine e domiciliate presso l’insediamento nomadi di via di Salone, per il reato di furto aggravato.
Nello specifico, i due sono stati notati dai militari mentre si allontanavano da un furgone di un’impresa edile parcheggiato in via Cesare Pavese.
Alla vista dei Carabinieri, i due indagati si sono dati alla fuga a bordo di un’auto, risultata poi noleggiata, ma dopo un inseguimento i Carabinieri sono riusciti a bloccarli in via Appia Nuova.
La perquisizione veicolare, ha permesso ai Carabinieri di rinvenire sei cassette contenente attrezzi edili, nonché componenti idrauliche ed elettriche, di cui 3 risultate rubate dall’interno del furgone e restituite al titolare dell’impresa, che ha denunciato il furto.
Inoltre i Carabinieri hanno sequestrato anche l’attrezzatura utilizzata scassinare la serratura del portellone del veicolo.
I due arrestati sono stati condotti presso le aule di piazzale Clodio, dove il Tribunale di Roma ha convalidato l’arresto.