Giulia Cecchettin, un delitto di inaudita ferocia

Giulia Cecchettin è stata accoltellata a 150 metri da casa, poi finita nella zona industriale di Fossò, dove la scena ripresa da una telecamera di videosorveglianza mostra i suoi ultimi istanti di vita.

Questo quanto è stato ricostruito dagli inquirenti che stanno indagando sull’omicidio della ragazza e quanto scritto nell’ordinanza di custodia cautelare contro l’ex fidanzato Filippo Turetta, arrestato in Germania per omicidio.

L’ordinanza è stata firmata dal gip di Venezia Benedetta Vitolo che nel dispositivo spiega come l’ipotesi che una volta che l’ex coppia si ferma nel parcheggio di via Aldo Moro a Vigonovo, “a 150 metri” da casa Checchettin, Giulia viene aggredita da Filippo “probabilmente servendosi di un coltello”, ma la morte sarebbe avvenuta nella zona industriale, quando il ragazzo la spinge con violenza a terra e la 22enne studentessa sbatte la testa.

Il gip: “Un delitto di inaudita ferocia”

Filippo Turetta ha compiuto un delitto di “inaudita ferocia”. Lo scrive il gip di Venezia nell’ordinanza di custodia cautelare. “Con questa aggressione di inaudita ferocia ai danni della giovane fidanzata prossima alla laurea – sono le parole contenute nel documento – ha dimostrato una totale incapacità di autocontrollo”.

Benedetta Vitolo sottolinea nell’ordinanza di custodia cautelare a carico di Filippo Turetta che “i femminicidi sono all’ordine del giorno”. Lo fa nel passaggio in cui evidenzia “l’estrema pericolosità” del ragazzo, alla luce di quello che avrebbe commesso, e la possibilità che “reiteri condotte violente nei confronti di altre donne”. Inoltre Turetta era “evidentemente ben consapevole della gravità delle sue azioni” dal momento che, dopo aver scaraventato Giulia Cecchettin a terra “causandole una lesione alla testa con perdita di sangue, è fuggito”.




Ufo Robot Goldrake: Il Banchetto dei Lupi, nostalgia ed emozioni allo stato puro

Ufo Robot Goldrake: Il Banchetto dei Lupi è esattamente ciò che un bambino cresciuto a cavallo tra la fine degli anni ‘70 e la prima metà degli anni ’80 ha sempre desiderato. Il titolo, disponibile su Pc, Nintendo Switch e su tutte le piattaforme della famiglia PlayStation e Xbox, è il videogame sviluppato da Microids che rappresenta una fantastica “operazione nostalgia” legata a uno dei più grandi successi creati dal maestro Go Nagai. Ufo Robot Goldrake: Il Banchetto dei Lupi è, di base, un mix tra uno sparatutto a scorrimento verticale, un’avventura in terza persona (si può comandare Actarus con una telecamera dall’alto) e un open world alla guida del possente Goldrake, che si pone come obbiettivo quello di combattere i robot nemici come fosse un vero e proprio action. Il titolo ripercorre le tappe più importanti dell’anime: Vega ha distrutto il pianeta Fleed, e il principe Actarus ha trovato rifugio sulla Terra. Accolto dal Dottor Procton, il nostro eroe inizia una seconda vita nel Ranch Betulla Bianca. Con l’invasione della Terra da parte di Vega ormai alle porte, Actarus si deve però preparare a imbracciare nuovamente le armi per difendere il pianeta con l’aiuto di Goldrake, un gigantesco robot custodito nelle profondità dell’osservatorio di Procton. Con l’aiuto di Koji Kabuto, il principe del pianeta Fleed dovrà quindi fronteggiare la nuova minaccia, respingendo gli attacchi di Vega e dei letali robot inviati per sconfiggere Actarus una volta per tutte. Lo stile grafico ed estetico, la colonna sonora e – incredibile ma vero – anche il doppiaggio in italiano che ricalca in tutto e per tutto le voci originali del cartone animato, sono tutto ciò che un fan storico di Goldrake potrebbe chiedere da un videogioco ispirato al leggendario gigante d’acciaio. L’intera messa in scena ricrea perfettamente l’atmosfera dell’anime che ha segnato i pomeriggi di moltissimi quarantenni di oggi e tutto sembra ricreare alla perfezione i combattimenti visti in televisione. Purtroppo, Ufo Robot Goldrake: Il Banchetto dei lupi inciampa sul piano ludico, o meglio lo fa per chi si aspetta una produzione tripla A.

Il gameplay risulta nel complesso piuttosto scarno è infatti la ragione per cui, nonostante siamo rimasti tanto colpiti da doppiaggio e direzione artistica, il voto in calce non va oltre il 7. Non è una questione legata all’impatto grafico, ve lo anticipiamo. Il motore, per quanto non modernissimo, fa il suo dovere per rendere vivi i fondali su cui Goldrake si muove e combatte. Le texture sono pulite, coloratissime e sature come nel cartone animato. Per ricordare ulteriormente i flash degli anime di quel periodo, l’effettistica è sfavillante e sempre molto luminosa, e i particellari non mancano di riempire la scena. Su Xbox Series X, piattaforma su cui abbiamo effettuato il nostro test, la fluidità si mantiene stabile e i modelli si caricano quasi sempre senza fenomeni di pop-up a breve distanza. Ogni tanto si è presentata una compenetrazione di troppo tra personaggi e fondali e qualche bug, che però sarebbero, a detta di Microids, già in fase di fix tramite prossimi aggiornamenti. Gli sviluppatori ce l’hanno messa tutta per diversificare l’offerta ludica, dividendo i capitoli della trama in tre porzioni separate, ciascuna appartenente a un genere diverso. Ci sono le fasi shooter in tre dimensioni, nelle quali controllare il robot mentre vola lungo i binari di un percorso prefissato, disseminato da nemici a cui sparare e ostacoli da evitare. In alternativa, se siamo a bordo del TFO (Test Flying Object) del giovane pilota Alcor (Koji Kabuto in Giappone) lo sparatutto passa alla visuale a volo d’uccello, come gli shoot’em up di una volta. Infine c’è la parte principale, nonché più riuscita, di Goldrake, ossia la sua natura da action 3D in terza persona, con la telecamera posta alle spalle di Atlas Ufo Robot. Ciascuna di queste nature del gioco è ambientata in arene dai confini ben delineati, eppure abbastanza estese per riempirle con collezionabili nascosti e piccoli eventi secondari. Ci sarebbe piaciuto spostarci sulla mappa volando, ma il famigerato UFO di supporto in cui il mech si fonde non è utilizzabile a piacimento nelle sezioni action. Il level design, comunque, è basilare e sembra di avere a che fare con un prodotto di qualche anno fa. Pur con la diversificazione in tre generi distinti, purtroppo, il gameplay di Il banchetto dei lupi è molto elementare, anche nelle sezioni che abbiamo definito più interessanti, quelle Action in 3D, che regalano qualche soddisfazione sempre e solo in ottica nostalgica. Goldrake può dare pugni esibendosi in una sola combo, usare le lame spaziali a distanza, compiere una sorta di presa e sfruttare mosse finali iconiche come l’Alabarda Spaziale. Infine può schivare i colpi, e se ci riesce col giusto tempismo, si attiva un classico “bullet time”. Sentire Actarus urlare i nomi delle mosse prima di accanirsi però, specialmente per chi ha vissuto gli anni dell’anime, è comunque sempre molto appagante, però siamo certi che le nuove generazioni non apprezzeranno la ripetitività dei combattimenti e delle mosse. Come dicevamo, questo titolo è una vera e propria lettera d’amore ai fan di vecchia data e non di più.

Le animazioni di Goldrake sono numerose, diversificate e ben caratterizzate. Anche il feedback dei colpi messi a segno è decisamente convincente. Benché il gioco proponga sempre un grado di sfida semplicissimo, capita comunque di trovarsi ogni tanto con la barra della salute prossima all’esaurimento senza rendersene conto, dato che l’impatto dei colpi avversari è poco avvertibile. Il discorso non varia più di tanto nemmeno per le Boss Fight, che si combattono in arene apposite. Gli antagonisti sono ovviamente gli iconici Mostri robotici di Vega, gli unici che nel cartone riescono a mettere Actarus con le spalle al muro. Tentacolati e con teste di drago sputafuoco, a forma di disco volante o di tartaruga, comunque sono tutti ben rappresentati, ma non temibili in game. Il combattimento si risolve il più delle volte schivando al momento giusto ed effettuando una serie di colpi fin troppo ripetitivi. L’IA dei boss poi non spicca per nulla, ma anzi lasciano il tempo di ricaricare l’energia e di evadere nelle situazioni più critiche con eccessiva semplicità. Stesso discorso va fatto per quello che concerne i momenti shooter. Essi soffrono la ripetitività persino più delle fasi action. Tali sequenze infatti avrebbero potuto essere un po’ più mozzafiato, se il gioco non avesse distribuito medikit in quantità industriale, azzerando ancora una volta ogni sensazione di sfida. Persino i giovanissimi o i meno esperti potrebbero sentirsi troppo facilitati nel proseguire nei vari livelli. È chiaro, arrivati a questo punto, che Ufo Robot scelga volutamente di abbandonare qualunque ricchezza ludica per rivolgersi a uno specifico pubblico di riferimento. Crediamo sia importante però non utilizzare il “fanservice” come giustificazione per rilasciare un titolo con un potenziale immenso ma che è davvero troppo semplice da ogni punto di vista. E in questo caso, Ufo Robot Goldrake: Il Banchetto dei lupi avrebbe potuto garantire un livello di sfida davvero molto più profondo. Tirando le somme quindi possiamo dire che il titolo, nonostante la grandissima cura per i dettagli e il fattore nostalgia, nonostante le musiche e il doppiaggio si avvicinino molto a quello dell’anime, non riesce a essere un prodotto che può essere apprezzato da tutti. Peccato, in quanto si vede che dietro la produzione c’è l’amore di chi ha vissuto quegli anni.

GIUDIZIO GLOBALE:

Grafica: 7

Sonoro: 9

Gameplay: 6

Longevità: 6

VOTO FINALE: 7

Francesco Pellegrino Lise




Qualcomm punta sull IA con il nuovo chip Snapdragon 7 Gen 3

Qualcomm Technologies. ha da poco annunciato il lancio della sua nuova piattaforma mobile, la Snapdragon 7 Gen 3. Questo SoC mira a migliorare varie esperienze quotidiane per i consumatori, offrendo prestazioni di alto livello. Tra le caratteristiche principali offerte, la piattaforma Snapdragon 7 Gen 3 include un’evoluzione nell’utilizzo dell’intelligenza artificiale, miglioramenti significativi per i giochi mobile, una fotocamera avanzata per stimolare la creatività e una connettività 5G potenziata. La piattaforma è stata progettata da Qualcomm per supportare diverse applicazioni avanzate. Ad esempio, presenta una velocità massima della CPU che raggiunge i 2,63 GHz, miglioramenti delle prestazioni della GPU di oltre il 50%, e un aumento del 60% nell’efficienza delle prestazioni dell’intelligenza artificiale per watt. Tutto ciò è stato realizzato mantenendo un focus sull’efficienza energetica. Il primo dispositivo che supporta la nuova piattaforma dovrebbe essere annunciato entro la fine di dicembre. Christopher Patrick, Senior vice president e general manager of mobile handsets di Qualcomm Technologies, Inc., ha sottolineato che la piattaforma Snapdragon 7 Gen 3 è stata sviluppata con l’obiettivo di bilanciare le prestazioni con l’efficienza energetica. Questo equilibrio permette di offrire esperienze di alta qualità, che prima non erano disponibili nella serie Snapdragon 7. Inoltre, Patrick ha evidenziato l’importanza della collaborazione con i partner OEM per rendere accessibili queste nuove funzionalità, come l’intelligenza artificiale avanzata e le capacità fotocamera migliorate, a un pubblico più vasto.

F.P.L.




Beyond The Dawn, l’espansione che arricchisce il bellissimo Tales of Arise

Beyond the Dawn, che porta i giocatori esattamente una anno dopo la fine di Tales of Arise (qui la nostra recensione del videogame originale). Grazie all’impegno di Alphen, Shionne e compagni, la profonda divisione che separava Renani e Dahnani è ormai superata o, quantomeno, è quello che gli eroici protagonisti della storia originale speravano che succedesse. Sin dalle prime battute della nuova storia si nota come ci sia ancora tanta strada da fare per riuscire a far convivere in armonia Dahnani e Renani, con quest’ultimi da molti visti con sospetto a causa del loro passato di dominatori. D’altro canto non è facile passare dalla posizione dominante a quella di rifugiati, con malcontento e tensioni sempre più palpabili che rischiano di essere una bomba a orologeria pronta a detonare. In tutto questo la molla che fa scattare il ricongiungimento di tutti i protagonisti del party di Tales of Arise è la presenza di Nazamil, una giovane ragazza di padre Renano e madre Dahnana che ha alle spalle una storia estremamente complicata fatta di soprusi, maltrattamenti dovuti al suo essere di sangue misto e dall’identità del padre, che si scopre con il passare delle ore. Come sempre non è nostra intenzione anticipare nulla che non sia necessario, ma è bene sottolineare che Nazamil è il vero perno su cui ruota l’avventura grazie ai suoi poteri che rivestono un ruolo importantissimo con il passare delle ore di gioco.

Rimane comunque un piacere poter tornare a esplorare una versione ridotta del colorato e dettagliatissimo mondo di Tales of Arise, specie quando il suo cast di personaggi si riconferma uno tra i migliori mai ideati dell’intero franchise. Beyond the Dawn riporta i personaggi a livello 60, permettendo a chi ha completato l’avventura in precedenza di godere di alcune ricompense extra che rendono più spedito il progresso iniziale. Beyond the Dawn offre oltre quaranta quest secondarie da completare, tutte – o quasi – sacrificate sull’altare di una narrazione che esplora fino allo sfinimento le mille fatiche incontrate tra gli abitanti di Dahna e Rena. Gli scenari sono molteplici, e le implicazioni tutt’altro che banali, ma l’estrema ripetitività delle attività correlate non riescono a far brillare le storie, pur affiancando a esse un’evoluzione personale dei protagonisti che, se non altro, continuano a reggere botta anche a distanza di anni dal loro debutto. Si comprende che Bandai Namco abbia voluto giocare sul sicuro, senza impegnarsi troppo nello sviluppo di nuove meccaniche o stravolgimenti inaspettati, ma al di fuori della linea narrativa legata alla giovanissima Nazamil, e un trascinante epilogo passato a prendere a pugni nemici giganteschi, c’è davvero poco che possa giustificare il ritorno nell’universo di Tales of Arise. Di certo, coloro che non hanno avuto il piacere di recuperarlo in precedenza e che dovessero avvicinarsi ora grazie al bundle che include Beyond the Dawn non potranno lamentarsene. Il titolo infatti giocato nella sua interezza è senz’ombra di dubbio uno dei migliori Gdr in circolazione. Dal punto di vista tecnico, l’ottimo lavoro svolto nel 2021 continua a essere apprezzabile, così come il sonoro e il doppiaggio nipponico, mentre ancora una volta tornano i sottotitoli in italiano. Così, alla fine della nostra prova non possiamo che segnalare come Tales of Arise Beyond the Dawn sia una espansione in senso stretto, capace di aumentare il monte ore di gioco del capitolo originale, ma di non aggiungere nulla dal punto di vista del gameplay. Ci si poteva attendere di più, ma la storia prosegue e farà la felicità di chi ha serbato un ottimo ricordo delle avventure di Alphen e i suoi amici e sognava di poter tornare nel fantastico mondo di Tales of Arise, ma anche di chi non ha mai messo le mani sulla storia originale e vuole un pacchetto più completo.

GIUDIZIO GLOBALE:

Grafica: 8,5

Sonoro: 8,5

Gameplay: 9

Longevità: 7

VOTO FINALE: 8

Francesco Pellegrino Lise




Luna, la piattaforma di Cloud Gaming di Amazon sbarca in Italia

Luna arriva finalmente anche in Italia e il mercato dei videogiochi diventa ancora più fruibile. Dopo la fase di anteprima negli Stati Uniti, Regno Unito, Germania e Canada, Amazon porta anche in Italia il suo servizio di cloud gaming. Per chi non lo sapesse, si tratta di una piattaforma, accessibile da qualsiasi computer, smartphone, tablet, smart tv e accessori Fire Tv, per giocare a decine di titoli. In concomitanza con l’arrivo di Luna nel nostro Paese, il gigante dell’e-commerce mette in vendita anche il controller Luna, a 39,99 euro per un periodo limitato, che consente di passare con un solo click da uno schermo di gioco all’altro. Amazon è solo l’ultima azienda in ordine cronologico a lanciarsi in un nuovo settore, quello dello streaming di videogiochi. Il mercato, dominato da Microsoft Xbox e da Sony PlayStation, ha visto negli ultimi mesi nomi come Netflix scommettere sull’offerta di videogame al fianco dei contenuti più consoni. Ad accomunare le diverse piattaforme è la possibilità di giocare senza dover installare alcun software sulle periferiche scelte, a patto di avere una connessione a internet stabile. Nello specifico di Amazon Luna, i clienti possono sottoscrivere varie opzioni di abbonamento. Luna+ è la libreria più ampia e diversificata che, a 9,99 euro al mese, include giochi di tutti i generi: azione, avventura, classici e tanti altri. Ubisoft+, a 17,99 euro al mese, consente l’accesso agli ultimi titoli Ubisoft appena rilasciati, tra cui l’ultimo Assassin’s Creed Mirage e l’imminente Avatar: Frontiers of Pandora. Jackbox Games, disponibile solo su Luna a 4,99 euro mensili, include party game popolari come Quiplash, Trivia Murder Party e Drawful. Oltre a Luna, Amazon ha annunciato il perfezionamento dell’interfaccia di Fire Tv per i clienti in Italia, Francia e Spagna con una nuova sezione dedicata a tutti i giochi. Questa riunisce i migliori titoli e contenuti, tutti in un unico luogo. Insomma, sembra sempre di più che il futuro del gaming, a patto di avere una connessione di alto livello, sia quello di abbandonare le piattaforme classiche e rendere il gioco disponibile da qualsiasi apparecchio sia connesso alla rete.

F.P.L.




Packaging: come si incartano i dolciumi

I dolci non sono altro che particolari tipologie di alimenti; in quanto tali per il loro confezionamento valgono tutte le normative che si applicano a qualsiasi altro cibo. Sono regole valide a livello europeo, che tutelano i consumatori, evitando così che negli alimenti si verifichino contaminazioni esterne. Grazie al packaging adatto i dolci arrivano sulle tavole dei consumatori in condizioni perfette e si possono conservare anche per vari mesi, senza subire alcun tipo di modificazione nel sapore, nell’aspetto e nelle caratteristiche che li contraddistinguono.

Come si confeziona un dolce

Chi si occupa del confezionamento di dolci deve preoccuparsi di una serie di problematiche, la cui natura dipende anche dal singolo alimento di cui ci si sta occupando. I dolci hanno consistenza morbida, sono prodotti con grassi vegetali o animali econtengono solitamente zuccheri, che sono igroscopici e devono essere conservati lontano dall’umidità.

Tutte queste caratteristiche pongono delle sfide importanti, perché una confezione non adatta può causare importanti cambiamenti in un alimento, non conservandolo in modo idoneo. Alcune tipologie di incarti si sfruttano da tantissimi anni, è il caso ad esempio del film twist per alimenti e regali o della carta. Nel primo caso si tratta di film plastici che possono essere utilizzati sia per produrre confezioni a cuscino, sia torcendone le estremità per chiudere una caramella o un dolce di dimensioni più grandi. La carta invece viene spesso utilizzata insieme ad altri materiali, ad esempio altre tipologie di film plastici o anche l’alluminio. In entrambi i casi la confezione ottenuta mantiene l’alimento al riparo dall’umidità e dagli scambi gassosi con l’ambiente esterno, preservandolo nel tempo.

Cosa dicono le norme

Le normative che riguarda il confezionamento di dolciumi sono le medesime che sono dedicate agli alimenti in genere. Riassumendole in breve si tratta di regole che obbligano i produttori di dolci a incartarli utilizzando materiali che non vadano a modificare in alcun modo le loro caratteristiche organolettiche. In pratica un incarto non deve rilasciare sostanze nocive all’interno di un alimento, ma neppure liberare sostanze che possano risultare nocive per la salute.

Proprio la presenza di zuccheri e grassi, che abbiamo citato poco sopra, rende particolarmente complessa la predisposizione di incarti per dolci, obbligando spesso i produttori a prediligere packaging multistrato. Solo in questo modo infatti si isola l’alimento da una parte dell’incarto che potrebbe rovinarsi o dal contatto con l’ambiente esterno. Queste norme ci permettono di tenere in tasca una caramella senza che questa si sciolga, o di mangiare un biscotto glassato che sembra appena preparato.

Diversi prodotti, diversi incarti

Quando si parla di dolci ci si riferisce a unampio settore alimentare e merceologico. Le aziende che producono packaging offrono diverse tipologie di confezioni a seconda del prodotto che devono incartare. Oltre a questo alcune aziende sono in grado anche di proporre ai produttori di dolciumi un servizio completo, che comprende anche la fornitura dei macchinari per il confezionamento.

Quando tale servizio coinvolge prodotti da forno, o alimenti che devono essere conservati a specifiche temperature o condizioni climatiche, il confezionamento avviene direttamente sul sito di produzione. Cosa che garantisce un’ottima conservazione dei prodotti, che si mantengono freschi e gustosi per lunghi periodi di tempo.




Cynthialbalonga (calcio, serie D), Zitelli è pragmatico: “Il punto a Ischia? Ce lo teniamo stretto”

Genzano (Rm) – L’amaro nel finale. La Cynthialbalonga è stata riacciuffata in extremis nella partita sul campo dell’Ischia. I castellani, in vantaggio col gol di Di Cairano nel primo tempo, sono stati raggiunti nei minuti conclusivi da un gol arrivato da calcio piazzato. Ad analizzare la sfida in terra campana è Mauro Zitelli, centrocampista classe 2000 che in questo campionato ha giocato anche da esterno di difesa: “Un po’ di amarezza è rimasta, ma sapevamo che quello era un campo dove hanno sofferto in tanti e che non sarebbe stata semplice. Abbiamo cominciato molto bene giocando un primo tempo di ottima fattura, tenendo il pallino del gioco e dimostrando di essere molto organizzati. Nella ripresa loro hanno osato di più, spinti anche da un pubblico molto caloroso, e nel finale è arrivato il gol dell’1-1, ma alla fine ci teniamo stretto questo punto”. Zitelli, come altri protagonisti della Cynthialbalonga, non vuole fissare obiettivi: “Ragioniamo partita dopo partita, sapendo di essere una squadra forte che può fare molto bene. Siamo soddisfatti di come abbiamo iniziato la stagione, siamo un gruppo unito e ci siamo messi a disposizione di mister Marco Mariotti, ma non vogliamo metterci addosso delle pressioni particolari”. L’ex giocatore del Team Nuova Florida è arrivato in estate alla Cynthialbalonga e si è ambientato presto: “Mi trovo bene qui, questa è una società molto conosciuta e apprezzata nel mondo del calcio dilettante, è seria ed organizzata. Quando mi hanno contattato il direttore sportivo Giorgio Tomei e il mister Marco Mariotti non ho avuto dubbi. Il ruolo? Quello mio originale è la mezzala, ma già alla Lazio (dove ha giocato con gli Allievi nazionali e la Primavera, ndr) avevo ricoperto il ruolo di terzino e in ogni caso gioco dove serve all’allenatore e alla squadra”. Da domenica inizia un nuovo trittico di gare ravvicinate per la Cynthialbalonga: “Avremo il match interno di campionato col Budoni che è importante anche considerando lo scontro diretto tra Cavese e Sarrabus, poi mercoledì c’è l’ottavo di Coppa Italia in casa col Nuova Florida e ci teniamo ad andare avanti. Infine la domenica successiva saremo ospiti del Trastevere, match che precederà quello con la Cavese”.





Volley Club Frascati (Under 15 masch.), Sadori: “Proviamo a qualificarci alla seconda fase”

Frascati (Rm) – Prima vittoria stagionale per l’Under 15 maschile del Volley Club Frascati. I ragazzi allenati da Alessia Sadori hanno battuto il Cinecittà per 3-0 nel match casalingo di sabato scorso e si sono finalmente sbloccati: “Una partita ben giocata, in cui abbiamo sfruttato a dovere il servizio – commenta il tecnico – Si iniziano a vedere i frutti del lavoro settimanale, inoltre questa vittoria fa morale e può dare consapevolezza a tutto il gruppo”. D’altronde l’Under 15 maschile del Volley Club Frascati è consapevole di dover affrontare un anno di transizione: “Questo gruppo è quasi totalmente formato da ragazzi alla prima esperienza pallavolistica – dice la Sadori – Quelli che c’erano nella passata stagione venivano da un’annata complicata e dunque sapevamo che ci sarebbe stato da rimboccarsi le maniche e lavorare tanto. Inoltre siamo stati inseriti in un girone difficile con squadre come Roma 7, Appio, Marino e Zagarolo. L’obiettivo è solo quello di pensare a crescere, magari provando a qualificarsi per la seconda fase del campionato”. Nel prossimo turno, il gruppo della Sadori sarà di scena proprio a Marino: “Non sarà una partita semplice, ma sono fiduciosa: il gruppo può sfruttare l’onda positiva della precedente vittoria e portare a casa ancora dei punti”. Per il tecnico è iniziato il secondo anno nel Volley Club Frascati: “Sono arrivata assieme a coach Francesco Antonazzo di cui sono la “vice” in serie C maschile. Mi trovo molto bene qui, c’è una società molto organizzata che tiene tanto al settore maschile, a partire dal presidente Massimiliano Musetti”. La chiusura della Sadori riguarda proprio il rapporto con Antonazzo: “Ci conosciamo da quasi otto anni e il mio percorso da allenatore è praticamente iniziato con lui. Grazie ai suoi consigli sento di essere cresciuta molto, tra noi c’è grande stima e affetto e una totale condivisione delle idee pallavolistiche”.





Frascati Scherma, quattro podi nella prima prova nazionale Giovani e tre al circuito europeo Under 23

Frascati (Rm) – Un week-end di grandissime soddisfazioni per il Frascati Scherma. Gli atleti del club tuscolano sono stati protagonisti sia nella prima prova nazionale Giovani che si è tenuta a Bastia Umbra, sia in quella del circuito europeo Under 23 disputata a Bratislava (in Slovacchia). In Umbria sono arrivati ben quattro podi, oltre a tanti altri buoni piazzamenti. La più brava di tutti è stata Manuela Spica, capace di sbaragliare la concorrenza nella prova di sciabola in cui sono arrivati anche il 26esimo posto di Eleonora Colella, il 27esimo di Valeria Fondi, il 32esimo di Beatrice Perugini, il 52esimo di Francesca Porzio, il 62esimo di Martina Calderini e il 68esimo di Ludovica Rossetti. Benissimo anche gli sciabolatori con Edoardo Reale secondo e il fratello Leonardo Reale terzo, poi a seguire l’altro fratello Valerio Reale (13esimo), Andrea Roussier (45esimo), Samuel Marcelli (55esimo), Alessandro Perugini (58esimo), Riccardo Aquili (64esimo), Gabriele Cecchinelli (67esimo), Ludovico Cicconi (84esimo), Matteo Miucci (87esimo) e Tristan Marcelli (106esimo). Molte soddisfazioni anche nel fioretto dove Guia Di Russo è riuscita ad ottenere un ottimo terzo posto. Nella stessa prova Mariavittoria Berretta ha chiuso ottava, Nicole Capodicasa nona, Beatrice Orabona 30esima, Gloria Pasqualino 37esima, Sofia Mancini 52esima, Elena Di Stasi 55esima e Arianna Sola 71esima. Tra i ragazzi sesto posto per Emanuele Iaquinta, 11esimo per Gianmarco Gridelli, 17esimo per Mattia Raimondi, 18esimo per Manfredi Di Russo, 22esimo per Joel Ciani, 38esimo per Adriano Genovese, 47esimo per Alexander Milano, 64esimo per Ludovico Genovese, 73esimo per Emanuele Berardi, 83esimo per Lorenzo Fabrizi, 88esimo per Tommaso Scassini. Più indietro Ian Marino (104), Davide Alteri (108), Mauro Addato (114), Joan Sinopoli (118) e Valerio Mancini (169).
Infine, tre atleti sul podio anche nella prova internazionale del circuito europeo di fioretto Under 23. In questo caso Margherita Lorenzi è arrivata a un passo dal trionfo con Ludovica Genovese terza, stesso risultato di Giuseppe Franzoni salito sul gradino più basso del podio nella prova maschile.





Cremona, numeri da record per la 26esima edizione della Festa del Torrone

La festa del torrone 2023, giunta alla sua 26a edizione si conferma un appuntamento imperdibile per turisti, appassionati e golosi. Oltre 300 eventi, 450mila persone, 900 camper e 500 pullman questi solo alcuni dei numeri che rendono questa edizione un vero record. Grande successo, una città invasa da visitatori provenienti da nord a sud, dalla Liguria alla Basilicata passando per le Marche.
 
La festa del torrone non è solo gusto ma anche tradizione e cultura grazie al ricco calendario di eventi che si sono svolti in questi 9 giorni di manifestazione, una kermesse che coinvolge tutto il territorio con un’importante ricaduta economica.“
 
Un grandissimo successo. – dice il Sindaco di Cremona Gianluca Galimberti – E colpisce il fatto che ogni anno la Festa del Torrone è in crescita ed è in crescita insieme ad altri eventi, come l’ultima festa del salame e molti altri, assolutamente di successo. Questo significa che Cremona è attrattiva. C’è tantissimo lavoro dietro la Festa del Torrone di tutto un sistema unito e coeso: un grazie a tutte le persone e le realtà, e sono davvero tante, che hanno lavorato con passione e grandissima competenza. Ci sono, continuo a sottolinearlo, imprenditori, lavoratori e aziende, da quelle più grandi a quelli più piccoli, imprese e artigiani. Del territorio e da tutto il paese. Questa è la loro festa ed è la festa della bellezza di una città che attira sempre più persone, è la bellezza di una città sempre più consapevole della sua forza”.
 
“Una manifestazione di richiamo nazionale che è riuscita negli anni a confermare la sua unicità e importanza – aggiunge Stefano Pelliciardi, di SGP Grandi Eventi organizzatore della festa – un vero appuntamento imperdibile. Un’edizione ricca dal punto di vista quantitativo ma anche e soprattutto qualitativo che ha visto la partecipazione di grandi del settore come Simone Rugiati, Chiara Maci, ristoranti stellati come il Pescatore di Canneto sull’Oglio e Da Vittorio di Brusaporto, ma anche Edoardo Raspelli e Paolo Massobrio senza dimenticare Michele Zocca in arte Michelangelo, produttore, compositore, autore, polistrumentista e ingegnere del suono. I numeri di questa manifestazione continuano a crescere, dagli stand espositivi che sono arrivati a 100, al calendario di eventi con oltre 300 appuntamenti dislocati per la città, per 9 giorni la dolcezza del torrone ha invaso la città di Cremona. Una squadra che funziona grazie alla stretta collaborazione con Regione Lombardia, il Comune di Cremona e tutta l’amministrazione, Camera di Commercio, associazioni di categoria e imprese del territorio che hanno resa questa edizione 2023 un vero successo con una stima di visitatori che ha quasi raggiunto le 500mila persone nei 9 giorni”.
 
La kermesse è organizzata da SGP Grandi Eventi, promossa e sostenuta dal Comune di Cremona e dalla Camera di Commercio di Cremona, con il contributo di Regione Lombardia e annovera e conferma come sponsor: Sperlari, Rivoltini Alimentare Dolciaria, Vergani, Walcor, Pernigotti e il Centro Commerciale Cremona Po.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

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Passo Corese, botte da orni all’interno di un bar: tre ragazzi denunciati per rissa

Denunciati per rissa, dai Carabinieri della Stazione di Passo Corese, tre ragazzi di cittadinanza straniera che mentre si trovavano all’esterno di un noto e frequentato bar di Passo Corese, hanno improvvisamente iniziato a litigare, colpendosi violentemente a vicenda, creando sgomento e paura tra le altre persone presenti all’interno del locale.
 
Il proprietario dell’esercizio commerciale, vista la situazione di pericolo venutasi a creare, ha segnalato l’accaduto alla Centrale Operativa della Compagnia Carabinieri di Poggio Mirteto, per il tramite del Numero Unico di Emergenza 112, chiedendo un immediato intervento di una pattuglia.
 
I militari prontamente accorsi hanno dapprima sedato, con non poche difficoltà, la violenta lite in corso e riportato la calma tra i presenti. Hanno poi proceduto ad identificare le tre persone coinvolte nella rissa, scaturita, stando ai primi accertamenti, per futili motivi.
 
I giovani sono stati denunciati alla locale Procura della Repubblica e dovranno ora rispondere del reato di rissa.

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