Cynthialbalonga (calcio, serie D), Falasca: “Tre punti pesanti con l’Atletico Uri, avanti così”

Genzano (Rm) – La Cynthialbalonga è ripartita. La formazione castellana, reduce da un doppio k.o. ravvicinato con Sassari Latte Dolce e Ardea (tra sabato e mercoledì), ha sbancato il terreno di gioco dell’Atletico Uri grazie ad un gol di Sartor a inizio ripresa. “Tre punti pesanti che ci servivano per riprendere il nostro cammino – dice il centrocampista classe 1993 Gianmarco Falasca – E’ stata una partita difficile, condizionata anche dal vento in particolare nella prima frazione. A inizio secondo tempo siamo stati bravi a costruirci l’episodio che ha cambiato il volto della sfida, recuperando un pallone a centrocampo e segnando il gol del vantaggio con Sartor che poco dopo, purtroppo, ha sbagliato il calcio di rigore del possibile raddoppio. Nel finale l’Atletico Uri ci ha costretto ad abbassarci, ma c’era la sensazione che fossimo ben messi in campo e infatti siamo arrivati al fischio finale senza soffrire troppo”. La Cynthialbalonga si riporta a cinque distanze dalla Cavese capolista e a quattro dal Cos Sarrabus Ogliastra che sarà il prossimo avversario domenica: “Il girone è molto equilibrato e ogni giornata ci sono dei risultati particolari. Sono convinto che ci sarà da lottare fino all’ultimo e quindi è importante rimanere agganciati alle zone di vertice. Col Cos Sarrabus Ogliastra sarà un’altra battaglia: è una squadra che conosciamo molto bene e che è molto tecnica soprattutto a centrocampo. Giocano insieme da tanto tempo e questo è un vantaggio. Sarà una bella partita perché sia noi che loro amiamo giocare a calcio. Le motivazioni saranno altissime viste le rispettive posizioni di classifica”. Falasca giudica positivamente l’avvio di stagione della formazione castellana: “Questa squadra è stata profondamente rinnovata e affidata anche a un nuovo tecnico. Non sempre si crea subito l’alchimia giusta e invece qui è successo. Al momento siamo davanti a squadre più attrezzate di noi, ma vogliamo rimanere vicini alla vetta, poi ad aprile si vedrà come siamo messi”. Domenica scorsa Falasca ha giocato la prima gara intera in campionato: “Rispetto serenamente le scelte del mister, sono a disposizione sua e dei compagni con cui c’è stima e affetto reciproci. Attualmente Pisanu ha un problema al flessore e spero possa rientrare presto, poi se dovesse capitare possiamo anche giocare insieme. Comunque ci alleniamo bene perché il livello del gruppo è alto e quindi quando capita di avere un’opportunità bisogna farsi trovare pronti”.





Vis Casilina (calcio, Under 14), Rovere: “Il gruppo cresce e può togliersi delle belle soddisfazioni”

Roma – I campionati provinciali romani hanno osservato una settimana di pausa e in casa Vis Casilina l’Under 14 ne ha approfittato per sostenere un test amichevole interno contro la Magnitudo. “Abbiamo avuto delle buone indicazioni da questa sfida – dice l’allenatore della Vis Casilina Mirko Rovere – E’ chiaro che fermarsi dopo appena tre gare ufficiali non è il massimo, ma abbiamo approfittato anche per fare qualche piccolo richiamo a livello fisico. Il match con la Magnitudo ha confermato il buono stato psico-fisico generale della squadra che ha già fatto degli evidenti passi in avanti rispetto alle prime settimane di preparazione. Il gruppo è nuovo considerando che è formato da alcuni ragazzi che già facevano parte della nostra società e da altri arrivati da fuori. I ragazzi si applicano e sono sempre presenti agli allenamenti, sono soddisfatto del loro comportamento”. Il campionato dell’Under 14 provinciale della Vis Casilina è iniziato con due vittorie (contro Sambenedettese e Virtus Pionieri) e con la sconfitta d’esordio a Rocca Priora. “Lì è stato abbastanza evidente che il gruppo abbia pagato l’emozione per il debutto nel settore agonistico, ma dopo una prima fase di partita molto sofferta i ragazzi si sono ripresi pur cedendo al cospetto di un avversario valido. Non mi aspetto di poter fare un campionato di vertice, ma questi ragazzi possono togliersi delle soddisfazioni e migliorare in prospettiva Under 15 per il prossimo anno. Ci sono alcune avversarie che sono alla nostra portata e altre che sono superiori rispetto al nostro livello, ma con cui proveremo a giocarcela”. Una di queste potrebbe essere la Borghesiana, avversario di sabato prossimo al “De Fonseca”: “Nelle prime tre giornate hanno fatto en plein, segnando 18 gol e non subendone nessuno. Quando ci si trova di fronte a queste squadre, bisogna dare il 110% e poi se gli avversari sono più bravi stringiamo loro la mano. Se si gioca un po’ sotto tono, invece, si rischia di fare una brutta figura e questo bisogna evitarlo” conclude Rovere.





Citizen Academy (calcio, Eccellenza), Lazazzera: “Uniti riusciremo a migliorare la classifica”

Ciampino (Rm) – La Citizen Academy vuole provare a scuotersi. La formazione del presidente Tonino D’Auria è reduce dal k.o. esterno con la Romulea e ora sta preparando la sfida casalinga contro l’Aurelia Antica Aurelio. “Loro sono ai vertici della classifica, ma in questo momento ci servono punti, a prescindere dall’avversario”. L’analisi è del terzino classe 2004 Simone Lazazzera che non nasconde le difficoltà della Citizen Academy in questo periodo. “Non siamo partiti malissimo in questo campionato, poi però è arrivata qualche sconfitta immeritata che forse ci ha tolto delle sicurezze. Tutti insieme, comunque, possiamo tirarci fuori da questa situazione”. Il giovane difensore fa un passo indietro per parlare della sconfitta con la Romulea: “Nel primo tempo, chiuso a reti bianche, abbiamo fatto una buona prestazione e nel finale di frazione potevamo anche passare in vantaggio. Poi a inizio ripresa abbiamo avuto una distrazione sugli sviluppi di un calcio d’angolo subendo la rete dello svantaggio, poi è arrivato a metà frazione il gol del 2-0 e in quel momento abbiamo accusato il colpo e siamo calati tanto”. L’andamento di questa prima parte di stagione ha portato la società a sostituire mister Nunzio Iardino con il neo tecnico Carlo Graziano: “Sin da subito ha cercato di sottolineare le qualità del gruppo e l’importanza del concetto di squadra. Dobbiamo dare tutti qualcosa in più per risalire in classifica”. Lazazzera è uno dei tanti volti nuovi della Citizen Academy nella stagione 2023-24: “L’anno scorso ero nell’Under 19 nazionale del Montespaccato ed ero spesso aggregato con la serie D anche se non sono riuscito a collezionare alcuna presenza. In estate ero senza squadra e qui alla Citizen Academy c’è Francesco Ippoliti che ha giocato con mio fratello e tramite lui sono stato messo in contatto col presidente D’Auria: da lì l’accordo è stato semplice. Sono felice per la scelta fatta: con i compagni mi trovo davvero bene, sono tutti disponibili. Anche con la società e con lo staff tecnico ho ottimi rapporti. All’inizio ho fatto un po’ di fatica a trovare spazio, ma le ultime gare le ho giocate da titolare e spero di continuare a dare il mio contributo alla squadra”.





Bvb Rsr Castelli Romani (calcio a 8), la serie A2 vola. Della Portella: “Play off obiettivo minimo”

Non solo una squadra che sta battagliando in serie A. Nella “famiglia sportiva” della Bvb Rsr Castelli Romani dei presidenti Kevin Campagna e Davide Amico c’è anche una squadra di serie A2 che ha cominciato molto forte il campionato. “Eravamo fiduciosi sulle qualità di questo gruppo e infatti i ragazzi stanno facendo bene e sono attualmente secondi in classifica nonostante abbiano avuto un calendario tosto – dicono i due presidenti – Ora ci aspettano due scontri diretti che diranno tanto sulla stagione che possiamo fare. Tra i più brillanti in questa prima parte del campionato c’è indubbiamente il difensore classe 2002 Emanuele Della Portella che è stato votato dal gruppo come miglior giocatore del mese”. E proprio il difensore analizza in modo più specifico il momento della squadra e in particolare il match di lunedì scorso vinto 2-1 contro il Monte Marios: “Abbiamo iniziato forte come facciamo sempre – spiega Della Portella – Poi abbiamo avuto cinque minuti di black out in cui sono serviti due miracoli del nostro portiere Paolacci che al terzo tentativo avversario non è riuscito a evitare il gol dello svantaggio. Non ci siamo persi d’animo e con un rigore di Narcisi abbiamo pareggiato i conti, poi a metà del secondo tempo e dopo aver sciupato diverse occasioni siamo riusciti a segnare la rete della vittoria ancora con Narcisi”. Della Portella parla con soddisfazione dell’avvio di campionato della squadra allenata da Marco Farina: “Finora abbiamo collezionato tre vittorie, un pareggio e una sconfitta. Conosco bene il livello del gruppo e sapevo che saremmo partiti bene: l’unica sconfitta col Mojero è stato un incidente di percorso in un match sfortunato, poi abbiamo pareggiato col Virginia e vinto con i Canarini che sono due delle possibili protagoniste di questo campionato. Per questo siamo convinti di poter fare bene in serie A2, l’obiettivo minimo è quello dei play off”. Anche Della Portella è uno dei tanti elementi della Bvb Rsr Castelli Romani che condivide l’esperienza del calcio a 8 e quella del calcio: “Dopo tanti anni in Prima categoria, attualmente gioco da attaccante con il San Lorenzo Bettini che è ripartito dalla Terza con un progetto importante. Gioco nel calcio a 8 da due anni e nella scorsa stagione ho giocato una semifinale e una finale di Coppa Italia nelle fila della Totti Soccer. Ringrazio i presidenti Campagna e Amico per aver creduto in questo gruppo di ragazzi e per darci la possibilità di giocare in una società la quale conta anche su una squadra che milita in serie A”.





Volley Club Frascati (serie C femm.), Cerbara: “Un gruppo “fichissimo”, possiamo fare bene”

Frascati (Rm) – Vola la serie C femminile del Volley Club Frascati. La squadra di coach Stefano Morini ha vinto le prime cinque partite di campionato, l’ultima con un netto 3-0 interno ai danni dell’Albano-Albalonga. “Prepariamo tutte le partite al meglio – racconta il martello classe 1996 Chiara Cerbara – Sapevamo che le avversarie non avevano ancora conquistato punti nelle prime gare della stagione, ma siamo comunque entrate in campo con la giusta concentrazione e con la consueta serenità. Siamo partite forti e abbiamo preso subito un bel vantaggio, aggiudicandoci il primo set. C’è stata qualche disattenzione in più nel secondo, purtroppo ci capita spesso ci adagiarci e l’avversario viene fuori, ma poi abbiamo ripreso il comando della gara e siamo riuscite a conquistare tre punti”. La Cerbara è una delle ragazze arrivate (come coach Morini) da Mentana: “Mi trovavo bene con allenatore e compagne e quindi li ho seguiti al Volley Club Frascati. Con loro mi trovo bene perché abbiamo la stessa visione della pallavolo”. Il martello parla con soddisfazione del gruppo che è nato: “Direi che è “fichissimo” nonostante ci siano ragazze giovanissime e altre molto più grandi. Questa diversità generazionale, però, è il nostro punto di forza. Ci aiutiamo costantemente a livello tecnico e anche mentale, c’è sempre qualcuno che ti dà il giusto consiglio. Le cinque vittorie iniziali non mi sorprendono, abbiamo avuto qualche difficoltà in alcuni momenti come ad esempio nella prima partita dove l’ansia per l’esordio era forte. Comunque dobbiamo sempre lavorare a testa bassa per poter fare un buon campionato. L’obiettivo? Sono estremamente scaramantica, ma spero che questo gruppo possa essere protagonista fino all’ultimo. A me piace giocare col caldo e negli ultimi anni sono arrivata a disputare partite importanti a giugno, spero che anche quest’anno possa essere così”. Nel prossimo turno c’è la trasferta a Latina: “Non so molto di loro, ma d’ora in avanti ci aspetteranno un po’ tutti. Il nostro entusiasmo può essere un’arma a doppio taglio, dobbiamo stare concentrate” conclude Cerbara.





Albano Laziale: tra politica, opere e decadimento. Una Città divisa

Albano Laziale, città incantevole, è indubbiamente un posto affascinante e appetibile che offre una combinazione di bellezze naturali e patrimonio storico. Visitare questa Città significa immergersi in una ricca tradizione, esplorare la sua storia millenaria e godere della bellezza del paesaggio circostante con lo sguardo che arriva fino al mare.

Ciononostante, Albano Laziale è una gemma poco conosciuta per come potrebbe esserlo. C’è il Lago Albano, uno dei gioielli naturali più affascinanti d’Italia. Il Palazzo Savelli affacciato su Piazza Mazzini, costruito nel Medioevo come fortezza lungo la via Appia che ultimamente perde pezzi d’intonaco e meriterebbe una manutenzione particolare, non solo esterna.

L’Anfiteatro Severiano edificato dalle maestranze della Legione Albana nei primi anni del III sec. d.C., oltre il lato Nord Est del Castra. Rappresenta un luogo straordinario per scoprire la storia dell’antica Roma. Potrebbe essere gremito di turisti ma non è valorizzato e non è ancora stato pensato un circuito turistico che ne amplifica la giusta importanza. Il centro storico, i negozi e ottimi ristoranti, i parchi, il Museo Civico, il teatro, un cinema che non c’è più. I cisternoni fatti costruire dall’imperatore Settimio Severo tra il II e il III secolo d.C. per rifornire d’acqua l’accampamento della Seconda legione Partica. Sono grandi quanto una basilica a cinque navate scavati direttamente nel banco di tufo e tra le varie cisterne d’acqua che furono costruite dagli antichi romani, si è perfettamente conservata ed è conosciuta in tutto il mondo non solo per la sua maestosità, ma anche perché ancora funzionante. Con un patrimonio del genere Albano potrebbe essere meta di turismo mondiale, una miniera per la ricchezza e il benessere socio economico dell’intera area castellana. Offrono meno, alcune cittadine che per qualche azzeccata campagna pubblicitaria e comunicativa sono finite sui quotidiani esteri promuovendo “l’isola che non c’è” o meglio la nave mai ritrovata.

Albano è una vecchia signora, elegante, nobile e ricca di tesori nascosti. Ogni vicolo racconta qualcosa, ogni frazione ha la sua storia. Piace ma nel contempo dispiace vedere che alcune cose proprio non vanno e non si può puntare il dito soltanto sull’attuale sindaco. Sarebbe troppo facile, superficiale e si ridurrebbe a una mera strumentalizzazione del momento perché la caratteristica di chi è amministrato è avere la memoria corta. Si tratta di un discorso ampio e complesso e anche di alcuni fallimenti collezionati dal Partito Democratico che governa ormai da circa tredici anni e che, purtroppo, ha fallito sul punto più cruciale: la salute dei cittadini. la politica “locale” non è riuscita fare da scudo rispetto la Capitale imponendo un niet forte e autoritario: Albano non deve essere la discarica dei rifiuti di Roma. Il più grande dei fallimenti è stata proprio la questione della discarica di Albano, l’impianto del compianto e combattuto (ma non a ragion veduta) “ras della monnezza”, tanto contrastato per strada e nelle piazze ma che avrebbe risolto in piccolo e meglio di adesso lo smaltimento della monnezza.

La raccolta differenziata ad Albano è molto spinta e virtuosa, i residenti fanno la loro parte e il vicesindaco Luca Andreassi, ingegnere specialista ambientale, ci si è sempre dedicato. Ha fatto scelte politiche a volte criticabili e per certi versi infauste ma è comunque rimasto coerente e fedele alle sue idee. Oggi sarebbe probabilmente seduto da un’altra parte solo se avesse preso scelte diverse ma col senno del poi sono piene le tasche e al momento la sua situazione è paragonabile a quella di un osservatore consapevole e silenzioso a meno che non disegni un piano strategico politico coraggioso che però non può tener conto di alcune tempistiche dettate anche da forbici e nastri che raccontano qualche fatica. Il suo progetto politico e la fondazione e battesimo dell’associazione civica “Nel merito”, racconta la volontà di fare che anima un nutrito numero di amministratori sparsi per l’area dei Castelli e dei Monti Prenestini. La beffa è che il virtuosismo e la buona volontà non sono bastati a risolvere l’annosa questione della gestione dei rifiuti. Ora pende sulle teste dei residenti di Albano la realizzazione del termovalorizzatore nel vicino quadrante romano di Santa Palomba, che ricade nei confini del Municipio IX di Roma ma di fatto si trova ai Castelli Romani, attaccato ad Albano Laziale. Un capitolo nero per i residenti castellani. Come previsto dall’ultima ordinanza emessa dal sindaco di Roma Roberto Gualtieri la discarica di Albano Laziale verrà avviata a bonifica. Danneggiati e beffati. Da una parte si bonifica e vicino, vicino, dall’altra parte della strada, per intenderci, si incenerisce e con metodi ben più obsoleti di quelli tanto contrastati ma più innovativi di Manlio Cerroni che a maggio scorso, dopo una prima chiusura dettata dalla Procura, tramite la Ecoambiente ha prodotto le “garanzie finanziarie previste per la cosiddetta gestione post mortem dell’impianto”.

Massimiliano Borelli, brillante, onesto e politico di professione, proiettato a uno sforzo continuo di strenua e tenace volontà di remare controcorrente o contro la sua corrente, appare come un uomo lasciato solo che si muove in una vasca di squali. Nicola Marini, l’ex sindaco che ha governato per un decennio, attuale presidente del consiglio, che lo ha comunque sostenuto più o meno con intenzione, anche se a parole rimane un signore della politica viene tradito da una mimica facciale, tessuta di principi, che vanno da tutt’altra parte del suo sindaco che ricordiamo essere non di sua diretta espressione perché le mire erano altre ma quando ci sono dei professionisti che vengono coinvolti non sempre, questi, sono disposti a lasciare o allentare i propri ritmi personali lavorativi. Soprattutto se seduti in certe stanze trapuntate da bottoni. Su tutte una verità: Marini ha governato Albano in maniera meno social (erano altri tempi), più autoritaria forse, senza pensare di dover dire a troppe persone dei sì che poi si sarebbero potuti trasformare in boomerang. Che poi Marini abbia amministrato bene o meno bene è inutile stilarne a posteriori un bilancio. Albano Laziale è la diretta interessata e con le sue criticità e virtuosità è pronta a raccontare la sua storia. Prima di Marini, il centrodestra, aveva avviato opere e progetti di un certo rilievo. Progetti che sono stati interrotti e che oggi, una coalizione coesa, non senza spigolature da smussare, vorrebbe riprendere e sarebbe assurdo non farlo. Se non fosse che la buona eredità è come una pianta sempreverde, se la voglia di leadership non sovrasta le idee, il vento potrebbe girare pure in favore di qualche fiche politica di vantaggio. Del resto sono le urne il vero banco di prova: si valutano i risultati e poi si sceglie.

Purtroppo al momento la manutenzione di Albano è carente: diversi palazzi cadono a pezzi e lo raccontano le cronache, molte strade comunali gridano vendetta e su questo l’opposizione ha chiesto che venga convocato al più presto un Consiglio comunale straordinario e urgente per affrontare questa condizione ormai definita da ‘terzo mondo’ con immobili, strade, scuole, parchi, giardini e infrastrutture obsolete. Ad alzare la voce sono Massimo Ferrarini, Roberto Cuccioletta, Marco Moresco, Matteo Orciuoli, Romeo Giorgi, Pina Guglielmino, Luca Nardi, Federica Nobilio e Giovanni Cascella.

“Il controllo continuativo delle condizioni dei beni demaniali – scrivono – rientra negli obblighi (istituzionali) di manutenzione ordinaria, dai quali l’ente locale non può esimersi, ciò in quanto il progresso tecnologico predispone, oggi, gli strumenti di verifica più idonei a evitare insidie. Sussiste l’obbligo dell’amministrazione pubblica di osservare, a tutela dell’incolumità dei cittadini e dell’integrità del loro patrimonio, le specifiche disposizioni di legge e di regolamento disciplinanti le attività manutentive e gestionali delle opere custodite, nonché le comuni norme di diligenza e prudenza, con la conseguenza che l’inosservanza di dette disposizioni e norme comporta la responsabilità dell’amministrazione per i danni arrecati, o potenzialmente arrecati, a terzi”.

Albano è una città bellissima ma ricca di contraddizioni: merita di vivere un periodo di crescita e prosperità.




Facebook e Instagram a pagamento: che succede?

Facebook e Instagram, i due colossi di Menlo Park, stanno inviando sugli smartphone degli utenti italiani le schermate che invitano alla scelta: abbonarsi alla versione senza pubblicità o continuare con la versione gratuita. In pratica quello che viene chiesto è se continuare a usufruire dei due social in maniera gratuita e in cambio, in modo del tutto trasparente, di utilizzare i nostri dati o in alternativa di abbonarsi a pagamento in cambio del non utilizzo delle nostre informazioni.

Attraverso le schermate azzurrine che molti utenti si stanno trovando davanti prima di poter accedere alla propria bacheca, infatti, Meta – società proprietaria di Facebook e Instagram – in un avviso dal titolo ‘Scegli come continuare a usare Facebook’, mette in guardia chi sta per premere il tasto ‘Usa senza costi aggiuntivi’: “Abbiamo introdotto una nuova possibilità di scelta relativa al modo in cui usiamo le tue informazioni per le inserzioni. Prima di confermare la tua scelta, scopri di più su cosa comporta ogni opzione”. E invita ad aprire un link in cui è possibile visualizzare in che modo i nostri dati verranno utilizzati.

In alternativa c’è il tasto ‘Abbonati’ che consente di “usare i tuoi account Facebook e Instagram – si legge ancora nell’avviso – senza inserzioni a partire da 12,99 euro al mese (imposte applicabili incluse)” e, in questo caso, “le tue informazioni non saranno usate per le inserzioni”.

Insomma come recitava il leitmotiv del docufilm ‘The Social Dilemma’ “se il servizio è gratis, il prodotto sei tu”. E per chi insiste sulla versione gratuita ecco aprirsi infatti una seconda schermata in cui Meta chiede ai suoi utenti di accettare che la società continui a usare “le informazioni dei tuoi account per le inserzioni” sempre più personalizzate.




Aprilia, Mercatino delle Erbe: si inaugurano gli interventi strutturali

Il Mercato coperto di Aprilia entra in rete per promuovere e valorizzare i suoi spazi interni ed esterni e i prodotti del territorio. Dal progetto di evoluzione tecnologica e rigenerazione socio culturale dello spazio, prende forma il ciclo di appuntamenti tematici, dal 10 Novembre 2023 al 27 Gennaio 2024, dedicati alla promozione del mercato coperto nella sua nuova veste fisica e digitale, ma anche il territorio di Aprilia e i suoi prodotti.
 
Venerdì 10 Novembre 2023, a partire dalle ore 10.00 presso l’area mercato di piazza delle Erbe, verrà presentato il progetto realizzato dal Comune di Aprilia, con il coinvolgimento diretto degli operatori, coordinati dal presidente Gianluca Marino, della Regione Lazio, della Provincia di Latina, di Coldiretti e Arsial.
 
Dopo i saluti istituzionali del sindaco di Aprilia Lanfranco Principi, dell’assessore alle politiche per lo sviluppo delle imprese, del commercio, industria, artigianato e agricoltura Carola Latini e dell’assessore ai lavori pubblici Marco Moroni, interverranno l’assessore al bilancio e agricoltura Giancarlo Righini, il vicepresidente e assessore allo Sviluppo Economico, Commercio, Artigianato e Industria della Regione Lazio, Roberta Angelilli, Carlo Pichi per Coldiretti, il presidente del mercate delle Erbe Gianluca Marino, gli architetti Otello Lazzari e Carlota Proença de Almeida, progettisti che hanno portato a compimento i piani di riqualificazione del mercato e dell’antistante piazza delle Erbe.
 
Nel pomeriggio alle ore 18.00, verrà inaugurata “Auguri Max” la mostra personale delle opere di Massimo Lanciotti, organizzata a cura del Mercatino delle Erbe. Le opere resteranno in esposizione fino a Domenica 12 Novembre 2023. 
 
Sabato 11 Novembre 2023 a partire dalle ore 10, la conferenza tenuta da Comune, Arsial e Coldiretti sempre presso il Mercatino delle Erbe, sarà l’occasione per promuovere i prodotti tipici locali e discutere sul nuovo ruolo attributo ai mercati. Dopo i saluti del sindaco Lanfranco Principi e dell’assessore alle attività produttive Carola Latin, interverranno Cesare Manetti, titolare del corso di laurea in Biotecnologie agro alimentari e industriali presso l’Università La Sapienza di Roma, il presidente della Pro Loco Antonino Marchese, Ivan Guiducci e Lorenzo Corsi per Progetto Cives e Marco Morello, coordinatore del tavolo VII del consiglio del cibo di Roma Capitale.
 
Lunedì 27 Novembre a partire dalle 9.30, si proseguirà con un appuntamento dedicato alle scuole e alla cultura alimentare.
 
L’intervento di riqualificazione che ha riguardato in una prima fase piazza delle Erbe, in seguito l’esterno e l’interno del mercato, è stato reso possibile grazie ai finanziamenti erogati dalla Regione Lazio. In particolare con il progetto definitivo/esecutivo per la riqualificazione degli spazi interni del Mercato, nel 2021 il Comune di Aprilia ha presentato alla Regione Lazio, Direzione per lo Sviluppo Economico, le attività produttive e la ricerca, la propria candidatura al finanziamento previsto dall’attuazione della Legge Regionale n°22 del 2019. Nel Aprile 2022 il Comune di Aprilia è risultato essere al primo posto nella graduatoria e l’erogazione del finanziamento è stata quasi immediata. I lavori di riqualificazione degli spazi interni del Mercato sono realizzati tra Dicembre 2022 e Aprile 2023.
 
“Questo progetto – sottolinea il sindaco Lanfranco Principi – appare il coronamento di un percorso che nasceva allo scopo di rivitalizzare uno spazio storico per il commercio in città. Il mercato di piazza delle Erbe qualche fa, sembrava avviarsi verso una lenta ma inesorabile agonia. I progetti strutturali, la promozione digitale dello spazio, la capacità degli operatori di fare rete, rappresentano tasselli importanti: ora la sfida dovrà essere quella di riempire lo spazio di idee e contenuti in grado di valorizzare i prodotti e la cultura locale”.
 
“Immediatezza, immersione e interazione – aggiunge l’assessore alle attività produttive Carola Latini – sono i tre pilastri che sostengono questo ambizioso progetto. Se l’obiettivo finale è certamente quello di accrescere l’utenza presso il mercato coperto, viene dato un rilievo nuovo e diverso all’esperienza anche nelle fasi che precedono l’acquisto e passano attraverso una scelta consapevole da parte dei cittadini e una capacità da parte degli operatori di saper promuovere non solo il prodotto ma anche il territorio e la sua storia. Un percorso di valorizzazione che si muoverà nel mondo fisico ma anche in digitale”.

Privo di virus.www.avast.com




Ndrangheta e droga, infiltrazioni ai Castelli Romani: arrestate 12 persone

Arrestate 12 persone tra le provincie di Roma e Reggio Calabria. A eseguire le misure cautelari, emesse dal G.I.P. del Tribunale di Roma su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia della Procura di Roma, i Carabinieri del Comando Provinciale di Roma e di Reggio Calabria.

Gli arrestati sono cittadini italiani e albanesi, gravemente indiziati, a vario titolo, dei reati di associazione finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti e spaccio.

Le indagini sono iniziate a seguito di alcune risultanze investigative provenienti dalla più ampia indagine denominata “Tritone”, condotta dai Carabinieri del Nucleo Investigativo di Roma e che, nel febbraio 2022, aveva disarticolato una radicata locale di ‘ndrangheta nei comuni di Anzio e Nettuno, dedito non solo al traffico di sostanze stupefacenti ma anche al condizionamento della vita politica locale e al controllo delle attività economiche e degli affidamenti degli appalti locali.

In particolare, nell’indagine Tritone era stato documentato come uno degli ‘ndranghetisti, avente la capacità di importare ingenti carichi di narcotico dal Sud America, al fine di ottenere ulteriori ricavi, avesse espanso le proprie attività di vendita dello stupefacente dai comuni di Anzio e Nettuno ai comuni di Rocca di Papa e Grottaferrata intrecciando qui i propri affari con quelli del sodalizio, composto dagli odierni indagati.

Le indagini, condotte dai Carabinieri di via In Selci, hanno consentito di ricostruire numerose cessioni di cocaina nonché di documentare le capacità logistiche della consorteria che per le importazioni di narcotico aveva anche la disponibilità di un pilota di un aereo privato e di un avio superficie ricadente nel comune di Nettuno.




Diversità sessuale: un difficile cammino verso una maggiore consapevolezza

Negli ultimi decenni il tema della diversità sessuale e del transessualismo è stato molto discusso, soprattutto nell’ambito sociale, politico, legislativo e religioso. Sono stati decenni ricchi di controversie sia nell’ambito psicoanalitico che nell’opinione pubblica.

La psicoanalisi ha dovuto affrontare concetti che sono entrati in un processo di frammentazione: la nascita di nuove forme sessuali, variazioni di genere e nuovi assetti
famigliari.

Dopo aver seguito un corso di formazione intitolato “Educare alle diversità sessuali”
mi sono ritrovata, insieme ad altre colleghe, a comprendere maggiormente il complesso
rapporto che esiste tra sesso biologico e identificazione di genere.

Come affermò Bachtin già nel 1963, tali aspetti ci mostrano la necessità di avere un
dialogo aperto, basato sul principio della “comprensione dialogica attiva”, e di pensieri
critici da attivare per evitare qualsiasi pregiudizio.

Un altro aspetto, non indifferente, è che negli ultimi anni è cambiato il modo di pensare
al proprio corpo. Come sostenne Lemma nel 2005, il corpo fa parte di una cultura
tecnologicamente avanzata, di un mondo soggettivo, di un progetto personale, che ha
il diritto ad essere modificato e costruito sulla base di ciò che desideriamo essere.

Oggi giorno urge costruire uno spazio in cui elaborare i cambiamenti del proprio corpo,
con la consapevolezza e il rispetto per il valore altrui. Ciascuna persona dovrebbe
pensare in modo più avanzato all’unità e alla diversità, evitando le rigidità che da
sempre hanno accompagnato questo argomento. Tuttavia, non è richiesta la sola
capacità di inclusione, ma, come dichiara Marion nel 2017, si deve costruire un
pensiero orizzontale e paritetico.

I cambiamenti messi in atto, negli ultimi anni, hanno riguardato la caduta di un pensiero
verticale e gerarchico in cui predominavano il concetto di maschile e femminile come
categorie rigide e contrapposte.

La caduta di questa posizione culturale e sociale ha portato ad una decostruzione dei termini maschio e femmina. Sovente, di fronte ad un’identità di genere satura, direzionale e stabile, né è stata proposta un’altra che rimane aperta, insatura e in divenire. Per i teorici del genere la sfera sociale sostituisce quella biologica e il genere è il risultato di relazioni di potere piuttosto che di differenze sessuali. Quindi, ribaltando le credenze sessuali tradizionali, sono state accettate (in parte si e in parte no) le richieste di cambiamento di genere in nome della libertà di affermazione di sé stessi.

Gli omosessuali hanno da sempre combattuto per ottenere pari diritti e dignità di fronte
agli eterosessuali; le battaglie fatte nei confronti delle politiche, della religione e dell’opinione pubblica sono servite nel corso degli ultimi anni per ottenere alcuni diritti (es. matrimonio tra coppie omossessuali) ed eliminare il più possibile l’omofobia, ma siamo ancora un passo indietro.

In termini psicologici, si è trattato di accettare la distinzione tra la rappresentazione
psichica del corpo e quella del corpo anatomico oggettivo e specializzato.
Sostanzialmente è il nostro modo di intendere il soggetto a mettersi in gioco, tutti noi
dovremo accettare la possibile riformulazione del nostro corpo in termini di movimento
e cambiamento.

Tuttavia, bisognerebbe essere consapevoli che il corpo si trasforma e che può cambiare
genere sessuale; in virtù di ciò non dovremo pensare il corpo come univoco bensì
sarebbe opportuno riconoscere l’esistenza di un’alterità sessuale.

Per acquisire maggior consapevolezza su questi concetti dovremo essere disposti a
pensare che una polarità maschile-femminile non è all’altezza della complessità
sessuale e dei cambiamenti di genere. La sessualità contiene tante sfumature, perciò
ognuno di noi dovrebbe essere maggiormente empatico di fronte alle diversità sessuali,
evitando di creare etichette.

Oggi tante discordie su questo argomento potrebbero essere colmate se comprese, ma
il compito degli specialisti e non sembra essere ancora arduo, poiché l’argomento
appare ancora ostico e denso di incognite.

Ad esempio, il Comune di Bologna, in termini di inclusione e consapevolezza delle
diversità sessuali di genere ha proposto ai cittadini diversi seminari e incontri (non
obbligatori) per sensibilizzare gli individui a questi tipi di argomenti ancora nevralgici.
Inoltre, il Centro di Documentazione del Comune di Bologna, per incentivare la
comprensione delle diversità sessuali ha proposto ai cittadini un opuscolo dal titolo “Le
parole che fanno la differenza”, proprio per dichiarare che il maschile non è universale,
ma è solo un discorso di potere.

Il linguaggio è in grado di descrivere la realtà e di saperla modificare, parole di Mariagrazia Bonzagni (Direttrice Area Programmazione e Statistica presso il Comune d Bologna).
Tutti insieme possiamo fare la differenza se tutti lottiamo per i nostri diritti.




Borghi Italiani: la Dolce Vita nella quiete

Perché vivere nei borghi anziché nelle Città migliora la qualità di vita delle persone?

Nei giorni frenetici delle città moderne, molti individui stanno scoprendo che la qualità della vita può essere notevolmente migliorata scegliendo di vivere nei borghi. I borghi italiani, in particolare, sono noti per offrire un’esperienza di vita più tranquilla e appagante. In questo articolo, esploreremo le ragioni per cui la qualità della vita nei borghi è spesso superiore a quella delle grandi città.

Contatto con la natura
I borghi sono spesso immersi nella bellezza naturale, circondati da colline, montagne, laghi o campagne. Questo offre un ambiente più salutare e rilassante, che permette di godere di aria fresca, ampi spazi verdi e la possibilità di praticare attività all’aperto come passeggiate, escursioni e ciclismo. Comunità più coese
Nei borghi, c’è solitamente un senso di comunità più forte. Gli abitanti spesso conoscono i loro vicini e partecipano attivamente alla vita sociale del borgo. Questo contribuisce a una maggiore coesione sociale, sostegno reciproco e senso di appartenenza. Costo della vita
In molti casi, il costo della vita nei borghi è inferiore rispetto alle città. Le abitazioni sono più accessibili, i servizi essenziali come l’energia elettrica e l’acqua possono essere meno costosi, e spesso non è necessario possedere un’auto per gli spostamenti quotidiani. Meno stress
La vita nei borghi è generalmente meno stressante rispetto a quella nelle città metropolitane. Il ritmo più lento, il minor traffico e la minore congestione contribuiscono a ridurre lo stress e migliorare il benessere mentale. Cibo di qualità
Molte aree rurali sono famose per la produzione di cibo di alta qualità. Nei borghi, è possibile acquistare prodotti freschi direttamente dai produttori locali, contribuendo così a una dieta più sana e gustosa. Patrimonio culturale
I borghi spesso vantano una ricca storia e un patrimonio culturale unico. Questo offre opportunità di esplorazione e apprendimento, arricchendo la vita quotidiana con eventi culturali, tradizioni e storie locali.
Trasporti più agevoli
Sebbene i borghi siano spesso considerati luoghi tranquilli, non sono necessariamente isolati. Molte località offrono buoni collegamenti stradali o ferroviari con le città circostanti, consentendo spostamenti agevoli per lavoro o svago.
In conclusione, i borghi italiani offrono un’esperienza di vita più autentica e appagante, con numerosi vantaggi che contribuiscono a una migliore qualità della vita. Se stai cercando un luogo dove rallentare il ritmo, connetterti con la natura e godere di una comunità accogliente, i borghi potrebbero essere la scelta ideale per te.