Colleferro (calcio, Under 17 reg.), Carbonari: “Con la Roma City una vittoria molto emozionante”

Colleferro (Rm) – Vola sempre più in alto l’Under 17 regionale del Colleferro. I ragazzi di mister Vittorio Carbonari hanno sconfitto per 3-2 la Roma City in un “derby” (la squadra capitolina fa attività giovanile ad Artena) davvero emozionante. “E’ stata una bella partita in cui hanno inciso pure gli episodi da palla inattiva – spiega l’allenatore del Colleferro – Credo che la vittoria sia comunque meritata, considerando che il loro portiere è stato il migliore in campo. Noi abbiamo fatto bene soprattutto nel primo tempo, andando in vantaggio con Caporilli dopo un quarto d’ora e poi sprecando diverse occasioni prima di subire nel recupero il gol dell’1-1. Il risultato all’intervallo era abbastanza ingiusto, poi nei primi minuti del secondo tempo siamo addirittura andati in svantaggio e quindi ho pensato a una domenica nera. Invece la squadra ha avuto la forza di rialzare la testa segnando il 2-2 con Martini sugli sviluppi di un corner e poi spingendo tanto fino al gol decisivo di Lauri al 94esimo minuto”. Carbonari traccia un primo bilancio stagionale: “Finora siamo molto contenti, abbiamo collezionato sei vittorie e due pareggi in scontri diretti esterni. La classifica al momento non la guardiamo troppo, dobbiamo almeno finire il girone d’andata e poi vedere dove siamo. L’obiettivo è quello di fare più punti possibili, poi capiremo anche lo spessore delle avversarie. Con l’Atletico Torrenova, una delle due prime della classe, abbiamo pareggiato 1-1 fuori casa, mentre l’altra capolista Sora la affronteremo nella prima gara del 2024”. Il prossimo turno, invece, prevede per il Colleferro la trasferta di Marino con la Lepanto: “E’ una squadra che è in lotta per la salvezza e quindi sappiamo che ci sarà da battagliare” rimarca Carbonari che conclude parlando del suo rapporto con il gruppo: “Molti di questi ragazzi li ho allenati nell’Under 15 Elite due anni fa, poi l’anno scorso avevo guidato l’Under 17 Elite qui a Colleferro. Rispetto a due anni fa abbiamo allungato un po’ la rosa, conoscevo il potenziale di questi ragazzi ed ero fiducioso che potessero partire bene come hanno fatto”.





Atletico Lariano (calcio, Promozione), Centra: “Con la Virtus Ardea un secondo tempo di spessore”

Lariano (Rm) – Seconda vittoria consecutiva per l’Atletico Lariano. Dopo lo scivolone esterno col Valle Martella, i ragazzi di mister Fabrizio Centra hanno violato con un britannico 2-0 il campo della Virtus Ardea. “Di fronte avevamo una buona squadra, tra l’altro reduce da un cambio di allenatore che può provocare sempre una scossa – dice il tecnico del club larianese – Noi abbiamo affrontato la partita con molta attenzione, anche se nel primo tempo abbiamo sbagliato qualche uscita sui loro portatori di palla. Ci sono state poche occasioni, giusto qualche ripartenza e quindi all’intervallo si è arrivati sul giusto punteggio di 0-0. Nel secondo tempo i ragazzi sono entrati con un piglio diverso e abbiamo immediatamente alzato il baricentro, anche i subentrati hanno dato il loro contributo. Nell’ultimo quarto d’ora sono arrivate le reti di Colasanti e Gambucci (uno dei subentrati, ndr) che ci hanno consegnato i tre punti. Ma vanno elogiati anche i ragazzi che non sono entrati perché se si lavora tanto e in un certo modo durante la settimana è perché tutti danno il massimo”. L’allenatore parla anche degli obiettivi stagionali dell’Atletico Lariano: “Mi sono ripromesso di non parlare di salvezza perché se lo faccio sembra quasi che voglia “tirarmela”. Questi 22 punti in 12 partite ci servono per vivere d’entusiasmo e proseguire spediti verso l’obiettivo prefissato che è quello di fare un campionato non da comparse, poi tra un paio di mesi capiremo qualcosa di più sui valori del girone che è molto equilibrato. Non a caso al momento ci sono sei squadre in tre punti, poi la finestra di mercato potrà creare nuovi equilibri. Noi dobbiamo guardare in casa nostra: se perdiamo la nostra umiltà rischiamo grosso, se invece entriamo in campo concentrati e pensando che ogni partita dev’essere una conquista, allora la squadra ha tutto per giocarsela contro ogni avversario”. Il tecnico, alle prese con uno stato influenzale che dura da qualche giorno, domenica è andato comunque in panchina e ora col suo staff composto dal vice Benedetto Pomponi e dal preparatore atletico Alessio Angeloni sta preparando la sfida interna di domenica col Falaschelavinio: “Una squadra giovane e valida come dimostra l’attuale settimo posto, allenata da un tecnico che ho incrociato diverse volte negli anni. Quello è un club che ha lavorato sempre bene coi ragazzi e quindi sarà un’altra partita complicata”.





Volley Club Frascati (serie C femm.), Rizzardini fiduciosa: “Questa squadra ha tutto per vincere”

Frascati (Rm) – Altri tre punti per la serie C femminile del Volley Club Frascati. Le ragazze di coach Stefano Morini, finora, hanno fatto percorso netto ottenendo otto vittorie su otto e condividendo (al momento) la vetta della classifica con la Gio’ Volley Aprilia. Nell’ultimo turno le frascatane si sono imposte con un netto 3-0 sul campo della Pro Volley: “Non sapevamo cosa aspettarci sul valore delle avversarie che avevano ottenuto risultati altalenanti – dice l’opposto classe 2002 Beatrice Rizzardini – L’inizio della nostra gara non è stato brillante, poi c’è stata una svolta con quattro punti consecutivi in battuta quando eravamo sul 19-19. Una volta conquistato il primo set è stato un crescendo, si è visto il miglioramento quando ci siamo compattate e dall’altra parte si sono “sciolte”. C’è stato spazio per tutte nel corso della gara: io ho giocato solo pochissimi spezzoni visto che ero un po’ influenzata, ma dalla panchina ho visto lo spirito di squadra giusto”. Che la serie C femminile del Volley Club Frascati fosse una squadra competitiva si sapeva, ma non tutti avrebbero immaginato questa partenza: “Il gruppo non era completo a pochi giorni dall’avvio del campionato – ricorda Rizzardini – C’era comunque grande fiducia, personalmente conoscevo altre ex Mentana (la stessa squadra da cui è arrivata anche lei, ndr) e al nostro “nucleo” si sono aggiunte altre ragazze giovani e molto valide. Personalmente non ero nemmeno convinta di continuare a giocare, invece il progetto del Volley Club Frascati mi è piaciuto e cambiare ambiente è stato stimolante. Inoltre sono legata emotivamente al palazzetto di Vermicino dove giocai una finale Under 16 Eccellenza contro il fortissimo Volleyro’ quando ero al Volleyfriend, perdendo solo al tie-break”. Nel prossimo turno c’è il match interno con lo Sporteam12: “Le prossime avversarie hanno battuto la Dea Colleferro nell’ultimo turno, ma come sempre dovremo scoprirne il valore sul campo. Molto dipenderà dal nostro atteggiamento, d’altronde questa squadra ha tutte le potenzialità per poter vincere in questa categoria”.





Palombara Sabina: scoperto magazzino dello spaccio

A Palombara Sabina i Carabinieri della Compagnia di Monterotondo (RM) hanno arrestato un 40enne italiano gravemente indiziato di detenzione illecita di sostanze stupefacenti.

I fatti risalgono alla mattina del 23 novembre quando, i militari, insospettiti dagli strani movimenti nei terreni circostanti l’abitazione dell’uomo, già noto alle forze dell’ordine, ed hanno eseguito una perquisizione domiciliare. Ed è stato così che i Carabinieri hanno scoperto un magazzino adibito ad essiccatoio dove la marijuana era stipata per la successiva fase di imballaggio e smercio; 19 kg della stessa sostanza, invece, era già pronta per essere immessa sul mercato illegale, che avrebbe fruttato un introito di oltre 90.000 euro.

La droga ed il materiale per il confezionamento sono stati sequestrati, mentre l’uomo è stato accompagnato presso le aule del Tribunale di Tivoli che ha convalidato l’arresto ed ha disposto per lui la misura dell’obbligo di firma in caserma.

L’attività di contrasto agli stupefacenti condotta dai militari del Comando Compagnia di Monterotondo continua incessante, con particolare attenzione al fenomeno della detenzione e produzione di sostanze stupefacenti.




Zagarolo e Monte Compatri: sgominata rete di spaccio. Un boss sinti nel giro della coca

I Carabinieri del Gruppo di Frascati hanno dato esecuzione a un’ordinanza di custodia cautelare, emessa dal GIP presso il Tribunale di Roma, su richiesta della Procura della Repubblica di Roma Direzione Distrettuale Antimafia, nei confronti di 13 persone (di cui 9 in carcere e 4 agli arresti domiciliari), gravemente indiziate dei reati di associazione finalizzata al traffico illecito di sostanze stupefacenti del tipo cocaina, spaccio di sostanze stupefacenti ed autoriciclaggio, nel territorio di Zagarolo, nella località Valle Martella e Montecompatri, a sud est della Capitale.
Le indagini, condotte da settembre a dicembre 2021 dai Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile di Frascati e dirette dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Roma, traggono origine da una serie di singoli arresti, effettuati a Valle Martella, per spaccio e detenzione di sostanze stupefacenti che hanno spinto gli inquirenti ad approfondire la provenienza e la gestione dello stupefacente nell’area.
I successivi approfondimenti investigativi, svolti tramite pedinamenti, servizi di osservazione e attività tecniche, hanno consentito di raccogliere elementi indiziari  in ordine all’esistenza di un’associazione diretta e gestita, quale capo promotore, da un ragazzo di origine sinti di 21 anni, dedita allo spaccio di sostanze stupefacenti del tipo cocaina. Il ragazzo si avvaleva della stretta collaborazione della cognata, anche lei di origine sinti di 33 anni, nonché di altri soggetti per la cessione a terzi. L’attività di spaccio veniva svolta dalla tarda mattinata fino a tarda notte.
Le indagini dei Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile di Frascati, rese difficoltose dal contesto territoriale e dall’impiego di “vedette” che con il “passa parola” informavano della presenza di forze dell’ordine in zona, hanno consentito di documentare l’organizzazione in turni dello spaccio da parte dei sodali, a cui oltre allo “stipendio” era garantito il pagamento delle spese legali in caso di arresto.
L’attività di spaccio, pur avvenendo in diverse zone, si concentrava soprattutto in due piazze di spaccio di Valle Martella e Zagarolo.
I due soggetti a capo dell’associazione, inoltre, avevano reinvestito parte dei proventi derivanti dall’attività illecita in una pizzeria, anch’essa sequestrata preventivamente dai Carabinieri.
Si precisa che il procedimento penale versa nella fase delle indagini preliminari per cui gli indagati devono ritenersi innocenti fino ad eventuale sentenza definitiva.




MW3, Call of Duty non è mai stato così grande

MW3 è il nuovo capitolo dello shooter per eccellenza, Call of Duty, disponibile per Pc, PlayStation e Xbox. Questo episodio è il reboot del terzo episodio della saga Modern Warfare, iniziato nel 2019 (qui la nostra recensione) e proseguito l’anno scorso con MW2 (qui la nostra recensione). Prima di esplorare tutto quello che il videogame di Activision ha da offrire, ci sembra più che giusto sottolineare che questo reboot di MW3 è senza dubbio l’episodio più simile al suo predecessore del franchise. Ciò significa anche che a livello grafico non è cambiato molto rispetto al gioco dell’anno scorso: in apparenza, il motore grafico del gioco non ha ricevuto alcun aggiornamento significativo, con solo lievi aggiustamenti ai controlli, al bilanciamento generale delle armi e così via. Ciò significa anche che molte funzionalità di Modern Warfare 2 sono tornate. Framerate fino a 120 fps, gioco incrociato tra tutte le piattaforme, supporto per tastiera e mouse, cursore FOV, tantissime opzioni di accessibilità, schermo diviso, configurazione audio personalizzabile e possibilità di utilizzo delle skin, delle armi e dei pacchetti estetici acquistati in MW2, compreso quello che dà la possibilità di inserire le musiche di MW2 del 2009 scritte da Hans Zimmer (Cosa a nostro parere veramente esaltante). Questo MW3 edizione 2023 offre tre principali aree di gioco: la campagna single Player, il Multigiocatore PVP e la modalità zombi. Parlando della campagna, essa riprende la storia di Modern Warfare 2 dell’anno scorso e bisogna ancora una volta impersonare gli agenti della Task Force 141, con lo scopo di fermare una catastrofe globale. I fan della vecchia scuola saranno felici di sapere che il cattivo questa volta non è altro che Makarov, l’inafferrabile quanto diabolico terrorista russo dell’edizione del 2009, che finalmente trova la sua strada in questa trilogia reinventata. Questo nuovo MW3 ha un taglio ancora più hollywoodiano dei suoi predecessori è un susseguirsi di azione senza sosta, sia essa in modalità stealth che ad armi spianate. Mentre la trilogia originale di Modern Warfare e, in misura molto minore, i due capitoli precedenti di questa serie reboot volevano approfondire alcuni aspetti della guerra come la tortura, il colonialismo, l’invasione, questo nuovo gioco si accontenta di offrire praticamente solo spettacolo e divertimento allo stato puro. Quindi è bene prepararsi ad affrontare una campagna coinvolgente, lunga il giusto (se la si gioca a difficoltà massima come noi abbiamo fatto), e che lascia anche porte aperte per il futuro. La campagna questa volta, a differenza del solito, non è un’esperienza lineare, infatti quasi la metà della storia è giocata attraverso le nuovissime missioni di “combattimento aperto”. In queste missioni il giocatore viene paracadutato in un’area di gioco aperta ma con dei confini, dove può esplorare liberamente le aree e gli edifici circostanti, saccheggiare a piacimento, uccidere gruppi di nemici e completare sotto-obiettivi per avere un quadro più completo della trama. Il completamento delle 15 missioni garantisce diversi sblocchi anche per il multiplayer come: biglietti da visita, XP bonus, nuovi operatori e altro ancora. Nelle missioni aperte possono essere anche trovati specifici nascondigli di armi segrete che garantiscono anche armi sbloccabili per la modalità multiplayer: un incentivo piuttosto ingegnoso per i fan dell’esperienza competitiva a cimentarsi in questa campagna, per quanto banale possa essere. In definitiva, possiamo definire la campagna di questo MW3 un’esperienza differente dal normale, ma comunque appagante.

Parlando della modalità multigiocatore online, MW3 offre davvero moltissimo. E’ bene sottolineare che il PvP è anche il contenuto sul quale gli appassionati trascorreranno la stragrande maggioranza del tempo, alternandolo alla futura versione di Warzone in uscita a dicembre, quindi ci aspettavamo grandi cose da questo. E che dire, siamo rimasti piacevolmente colpiti. Nonostante le 16 mappe presenti siano le stesse di MW2 del 2009, questo per gli appassionati di vecchia data è davvero un vero e proprio sogno che diventa realtà. Alcuni si sono lamentati che questo “porting” mettesse in evidenza una certa pigrizia nello sviluppare nuovi contenuti, ma vi possiamo dire che quelle arene di gioco ancora oggi funzionano davvero bene e sono senza dubbio molto più appaganti di tante nuove mappe inserite negli anni passati. Insomma, al netto della discutibilità dell’operazione, è sufficiente guardarsi intorno per rendersi conto di quanto entusiasmo ci sia da parte dei giocatori al solo pensiero di ritornare a giocare su Terminal, Rust, Highrise, Scrapyard e in tutti gli altri luoghi che hanno fatto la storia della serie. Dal punto di vista strutturale, le 16 mappe sono fedelissime alle originali e le modifiche apportate dagli sviluppatori sono davvero impercettibili. Lo studio ha prevalentemente lavorato alla veste grafica e artistica, che in questo caso si concede qualche piccola libertà al fine di colmare lo scarso quantitativo di dettagli che c’era nelle ambientazioni del 2009. Proprio a causa della conformità alle mappe originali, avviare un match di MW3 è come fare un tuffo nel passato e ci si sente sin dal primo istante a casa. Se poi si prende in considerazione il fatto che col supporto post-lancio arriveranno anche scenari come Shipment, Shoot House e le altre mappe iconiche della serie, è chiaro che questa modalità sia destinata a diventare sempre più interessante. Se giocare in queste arene è un gran piacere, non possiamo dire lo stesso dei grossi scenari di guerra pensati per le due modalità su vasta scala, ossia Guerra Terrestre e Invasione che rappresentano il vero tallone d’Achille della produzione Activision. Per quanto non ci siano dispiaciute le porzioni dell’Urzikstan che sono state utilizzate come mappe per questa componente del multiplayer, continuiamo a trovare poco adatto il gameplay di Call of Duty a modalità le cui regole si addicono molto di più ad un gameplay in stile Battlefield. Tra veicoli, serie di uccisioni e cecchini, questi match tendono a essere piuttosto caotici e poco appaganti. Discorso diverso vale per la modalità Guerra, grande ritorno dal passato della serie. Questa modalità a obiettivi che prevede che un team svolga il ruolo di attaccante mentre l’altro quello di difensore, è strutturata in tre fasi: prima si procede con la contesa di un paio di punti di controllo, poi si scorta un carro e infine, una volta scesi in un bunker, ci si scontra per conquistare una stazione di lancio missilistica. Pur essendo divertente da giocare, questa modalità offre al momento una sola arena e dopo un paio di partite inizia a risultare assai ripetitiva. Ad utilizzare invece le mappe classiche è Tagliagole, basata sul vecchio Scontro, visto per la prima volta nel capitolo del 2019. Dal momento che non vi sono poi grosse modifiche rispetto alla modalità originale, chi apprezza questo tipo di match competitivi si divertirà anche in duelli 3vs3vs3 senza respawn. L’unico elemento che ci ha fatto storcere il naso riguarda la presenza dei loadout personalizzati, visto che in Scontro le classi venivano generate casualmente, così da garantire un certo equilibrio. Insomma, le mappe di Call of Duty MW3 saranno anche le stesse del 2009, ma sul piano ludico è stato svolto un lavoro notevole da parte di Sledgehammer Games, che garantisce un’esperienza di gioco quanto più vicina possibile a quella dei primissimi Modern Warfare e che sistema alcuni passi falsi compiuti da Infinity Ward con il precedente capitolo.

Per quanto riguarda la giocabilità, gli sviluppatori hanno rimosso il tanto criticato sblocco progressivo dei perk nel corso dei match, hanno introdotto un Time To Kill più elevato che fornisce qualche istante in più per reagire al nemico e hanno infine modificato in maniera importante il movimento. Tutte le possibilità, incluso lo slide cancel, sono tornate e funzionano perfettamente. A migliorare il gameplay non è solo la reintroduzione di queste meccaniche, ma anche una serie di modifiche meno esplicite che però hanno reso ogni singolo aspetto più fluido: mirare, sparare, scivolare, arrampicarsi e muoversi sono tutte azioni che risultano più gradevoli rispetto al passato. A beneficiare di tutte queste migliorie è anche il ritmo di gioco, che in Modern Warfare 3 è più sostenuto e sembra quasi che le azioni a schermo accadano più velocemente. A sposarsi perfettamente con il rinnovato gameplay del titolo Sledgehammer è la Posizione Tattica, una meccanica inedita che permette al giocatore di alternare con la pressione di un tasto la modalità di mira. Attivando la posizione tattica, l’operatore inclina l’arma in maniera simile a quanto accadeva con alcuni mirini laser nelle campagne dei vecchi capitoli: in questo modo, è possibile far fuoco con una certa precisione quando il bersaglio è a corta/media distanza e consente al tempo stesso di muovere la telecamera con un’agilità assai superiore rispetto alla tradizionale modalità mirino. A nostro giudizio quindi l’esperienza multiplayer di questo Call of Duty MW3 è la migliore tra quelle viste negli ultimi anni, senza ombra di dubbio. Se proprio dovessimo cercare una pecca, a nostro avviso andrebbe introdotto un migliore sistema di composizione dei match in base all’abilità dei player. Molto spesso infatti ci si trova in stanze con giocatori estremamente bravi o estremamente scarsi e questo sbilancia alcuni match. Inoltre segnaliamo su Xbox (piattaforma su cui abbiamo testato il gioco) l’impossibilità di disattivare il cross-platform con il pc e con i giocatori dotati di mouse e tastiera che letteralmente rovinano le partite. Purtroppo anche impostando dalle impostazioni console il blocco del cross-platform, il gioco obbliga i giocatori a riattivarlo o a non poter giocare online. Una vera pecca per chi vuole godersi qualche partita senza frustrazione. A non averci convinto totalmente è il sistema di progressione e di sblocco. Nei vecchi giochi della serie, tutto si basava sull’accumulo di esperienza: coi gradi si sbloccavano armi, perk ed equipaggiamento, e con i livelli arma i vari accessori. In questo caso, però, solo alcuni degli oggetti citati sopra fanno parte delle ricompense che si ottengono livellando, mentre buona parte dell’arsenale si ottiene attraverso il completamento di missioni settimanali o delle cosiddette Sfide dell’Armeria. Nel primo caso si tratta dei classici obiettivi proposti settimanalmente che garantiscono l’accesso a versioni alternative delle bocche da fuoco. Le Sfide dell’Armeria sono invece più intricate, poiché ruotano tutte intorno al completamento degli incarichi giornalieri. In poche parole, stiamo parlando di una schermata in cui il giocatore può liberamente selezionare il pezzo d’equipaggiamento da sbloccare: dopo aver portato a compimento il numero di sfide quotidiane richieste, questo verrà permanentemente aggiunto alla collezione. Fortunatamente però, grazie alla modalità Zombi, livellare le armi e bloccare i componenti è più semplice che in PvP, quindi il procedimento resta comunque lungo ma meno frustrante

Per quanto riguarda la terza tipologia di gioco offerta da MW3, ossia quella zombi, essa di chiama MWZ ed è un misto fra Dmz e la classica modalità dedicata ai non morti. Per chi non lo sapesse, Zombies è un’esperienza per giocatore singolo e cooperativa immensamente popolare, originariamente immaginata da Treyarch e diventata un punto fermo del franchise per molti capitoli, specialmente nella serie Black Ops di Call of Duty. Giochi. Queste mappe, nel corso degli anni, sono state un mix geniale e avvincente di design di livelli ingegnosi ed espansivi, cacce contorte alle uova di Pasqua e alcuni dei poteri più soddisfacenti mai visti in qualsiasi videogioco tramite potenziamenti e armi aggiornabili, il tutto circondato da ciò che inizialmente potrebbe apparire come uno sparatutto infinito di orde di zombi standard. Gli Zombies di quest’anno però difficilmente possono essere affrontati come in passato. La struttura stessa del gioco infatti è totalmente differente rispetto a quanto visto in precedenza. Nel bene o nel male MWZ è DMZ con i morti viventi. A conti fatti, vi è una vera e propria fusione fra il gameplay in loop tipico della modalità PvPvE e quello di Zombies, visto che ritroviamo tutti quelli che sono gli elementi cardine di entrambe le esperienze ad eccezione della componente competitiva, qui del tutto assente. In giro per l’Urzikstan, la futura mappa di Warzone, bisogna farsi largo tra infetti, cani demoniaci e boss provenienti dalle passate iterazioni della modalità al fine di completare contratti e accumulare tutte quelle risorse utili a potenziare le bocche da fuoco e l’operatore stesso. Come accennato poco fa, i capisaldi di Zombies ci sono tutti e ancora una volta sarà possibile acquisire abilità uniche ingurgitando bevande speciali e conferire poteri alle armi grazie al Pack-A-Punch. Ad affiancare tutte queste meccaniche c’è il medesimo gameplay di DMZ, il cui sistema di looting è invariato: l’unica piccola differenza risiede nell’interfaccia, poiché gli sviluppatori hanno deciso di modificare lo sfondo di armi e oggetti e renderlo colorato, così che la comprensione della rarità del bottino sia immediata. Dopotutto i non morti spuntano di continuo e restare fermi di fronte ad un forziere per decine di secondi sarebbe assai rischioso. Ovviamente anche il meta è quello già visto e, attraverso menu che sono pressoché identici a quelli di DMZ, si possono gestire le risorse ottenute in precedenza e avviare così una nuova partita con un piccolo vantaggio, che si tratti di armi potenziate o di bevande che forniscono power-up. Sebbene il riciclo sia sotto gli occhi di tutti, dobbiamo sottolineare che questa inaspettata fusione funziona piuttosto bene. Per com’è impostata questa Zombies open world di MW3, i giocatori possono sia scendere in pista e darsi al massacro di non morti senza stare troppo a pensare agli obiettivi, sia dedicarsi alle missioni della storia (identiche ai contratti di DMZ, sebbene se ne possa attivare solo una alla volta) o al completamento dei vari easter egg. Esiste anche una sorta di progressione interna della partita, visto che più ci si addentra nel cuore dell’Urzikstan e maggiore è la resistenza dei nemici, i quali diventano estremamente pericolosi nell’area più interna, colorata di rosso sulla mappa. È chiaro, i puristi della modalità Zombies a round potrebbero storcere il naso di fronte ad una simile impostazione, ma è indubbio che fra tutte le sperimentazioni avvenute negli ultimi anni sulla modalità creata da Treyarch, questa sia la più riuscita. Per chi si stesse chiedendo: “Ma esiste una storia in questo MWZ? La risposta è si. Compiendo determinate missioni infatti si proseguirà lungo una trama suddivisa in tre atti che fa luce su come mai è esplosa l’epidemia e che porterà i giocatori a fare di tutto per fermare la piaga. Tirando le somme, oltre a quanto detto fino ad ora, MW3 offre il solito bellissimo doppiaggio in lingua italiana, musiche memorabili, un gameplay solido e rodato, ma anche una fruibilità senza pari. Insomma, Call of Duty da sempre fa parlare di se, c’è chi lo ama, chi lo odia, chi lo critica e chi lo idolatra, ma c’è sicuramente da dire una cosa: MW3 è un altro splendido capitolo del franchise che è destinato a far parlare di se e a rimanere nella storia.

GIUDIZIO GLOBALE:

Grafica: 8,5

Sonoro: 9,5

Gameplay: 9

Longevità: 9,5

VOTO FINALE: 9

Francesco Pellegrino Lise




Alexa festeggia i 5 anni in Italia con 28 miliardi di interazioni

Alexa festeggia cinque anni dal suo arrivo in Italia con 28 miliardi di interazioni dal 2018 ad oggi, di cui 11 miliardi solo negli ultimi 12 mesi. L’assistente vocale di Amazon, che fornisce news, musica, intrattenimento, Smart home e funzionalità personalizzate, come riferisce il gruppo in occasione della ricorrenza, è stato utilizzato quotidianamente in tutti i modi che il dispositivo consente e il suo successo è la riprova di quanto sia apprezzato dagli utenti. Solo quest’anno, infatti, sono state oltre 45 milioni, è stato sottolineato, le interazioni generate da parte degli utenti per tenersi aggiornati sulle ultime notizie e oltre 192 milioni quelle per conoscere il meteo. Nello specifico, il 23% delle interazioni sono state generate con i supporti Echo Show dotati di schermo e con Fire TV, per un totale di 300 milioni in Italia per vedere film, serie TV e video. Le funzionalità che riguardano la “casa intelligente”, come la possibilità di gestire e controllare telecamere, luci o termostato, è stato spiegato durante il “compleanno” di Alexa “sono particolarmente amate dagli utenti in Italia, che solo negli ultimi 12 mesi hanno generato ben 2.5 miliardi di interazioni di questo tipo. Sono poi circa 15 milioni le ricette che gli utenti hanno chiesto ad Alexa quest’anno: dalle preparazioni locali, simbolo dell’italianità nel mondo, come gli spaghetti alla carbonara e il risotto allo zafferano, ai piatti tipici di culture lontane, tra cui il riso alla cantonese o le tortillas di farina. Tra le più richieste dagli utenti quest’anno anche la pasta alla sorrentina, il pollo alle mandorle e l’intramontabile tiramisù”. Le ore di musica in streaming riprodotte tramite Alexa nell’arco di questi 5 anni ammontano a oltre 1.3 miliardi. Un altro modo in cui Alexa viene in aiuto nella vita di tutti i giorni è impostare timer, gestire sveglie e promemoria: quest’anno gli utenti ne hanno impostati oltre 1.4 miliardi. Infine, ammontano a 24 milioni le interazioni relative alle chiamate nell’ultimo anno e per 8 milioni di volte è stato detti dagli utenti “Alexa, ti voglio bene”. Insomma, l’assistente vocale di Amazon è a tutti gli effetti un componente delle famiglie italiane che aiuta a vivere meglio e aiuta le persone. Tanti auguri Alexa.

F.P.L.