Ciampino, preso l’autore del colpo alla tabaccheria di via Morena

I Carabinieri della Compagnia di Castel Gandolfo hanno arrestato un 20enne originario di Napoli ma residente a Ciampino, già noto alle forze dell’ordine, gravemente indiziato del reato di rapina impropria ai danni di un tabaccaio.
I fatti risalgono alla sera del 31 ottobre scorso, quando il giovane è stato notato avvicinarsi ad un espositore esterno di una tabaccheria di via Morena, è si è impossessato di borselli in pelle ed ombrelli, per poi darsi alla fuga.
Il titolare, accortosi del furto tramite le telecamere di video-sorveglianza, ha rincorso il 20enne che, per guadagnarsi la fuga, lo ha colpito al volto e al corpo, con l’aiuto di altri giovani, per poi salire a bordo di un’autovettura, riuscendo a far perdere le proprie tracce.
A seguito di una segnalazione giunta al 112, una pattuglia dei Carabinieri della Tenenza di Ciampino è arrivata sul posto e ha prestato soccorso all’esercente e, grazie alle acquisizioni di testimonianze di alcuni passanti e le immagini di varie telecamere installate in zona, sono riusciti ad identificare il presunto rapinatore e a risalire all’autovettura utilizzata per scappare.
Raggiunto presso la sua abitazione, il giovane ha cercato di fuorviare le investigazioni ed i sospetti, essendosi in breve tempo cambiato di abiti, tuttavia è stato riconosciuto con certezza dalla vittima, che ha presentato denuncia.
I militari hanno recuperato la refurtiva e l’hanno restituita alla vittima, mentre il 20enne è stato condotto presso il carcere di Velletri, a disposizione della locale Autorità Giudiziaria.
Il procedimento versa nella fase delle indagini preliminari: l’indagato deve considerarsi non colpevole sino a condanna definitiva.




Monterotondo, investe una donna sulle strisce e scappa: preso pirata della strada

La cosa più grave quando succede un incidente è non fermarsi a prestare soccorso. L’autore del sinistro ha fatto così. Ha investito una donna mentre attraversava la strada sulle strisce pedonali ed è scappato via senza prestare soccorso. Quando l’automobilista, un uomo di 64 anni di Monterotondo, è stato rintracciato e poi fermato dai carabinieri, si è scoperto che girava su un’auto priva di assicurazione e di revisione. Adesso su di lui pendono accuse gravi: omissione di soccorso e lesioni. La donna investita, 35 anni, anche lei di Monterotondo, è rimasta ferita con una prognosi di una decina di giorni. Poteva finire in tragedia, come successo pochi giorni fa alla maestra di Anguilla Sabazia, travolta e uccisa da un auto in pieno giorno mentre attraversava la strada, solo se il guidatore fosse andato più veloce su una strada come la Salaria, ad alta percorrenza e doppio senso di marcia dove soprattutto la sera le auto sfrecciano come se fossero su un circuito di formula Uno.  L’incidente è avvenuto intorno alle 21:30 di sabato nella zona industriale di Monterotondo Scalo, sulla consolare nell’hinterland a Nord Est di Roma, all’altezza del civico 187. Monterotondo Scalo via Salaria altezza del civico 187. Sul sinistro indagano i carabinieri della compagnia di Monterotondo. L’auto, una Nissan Micra, è stata posta sotto sequestro. lLa donna investita è stata trasportata dal personale del 118 all’ospedale Sant’Andrea, grave ma non in pericolo di vita. Acquisiti i primi elementi investigativi i militari dell’arma sono risaliti al proprietario dell’auto , residente nel Comune eretino.




Quali sono i metodi di pagamento preferiti dai casinò digitali e i loro vantaggi?

I casinò online si inseriscono tra i tanti servizi che hanno ormai trovato la propria fortuna online, dove attirano un enorme numero di appassionati tutti i giorni. Tra e-commerce, streaming a pagamento e tanto altro ancora, siamo ormai abituati alla necessità di effettuare pagamenti online e quindi di possedere almeno un metodo di pagamento digitale.

Come accade con altri tipi di servizi, anche i casinò online hanno i loro metodi di pagamento preferiti, scelti per tutelare la sicurezza dei giocatori e i loro risparmi permettendo loro di giocare con una preoccupazione in meno.

Scopriamo insieme di quali si tratta.

Carte di credito

Il primo metodo di pagamento, per le ricariche dei conti e il prelievo delle vincite, è quello delle carte di credito o di bancomat o carte ricaricabili abilitate ai pagamenti online. Queste sono solitamente carte munite non solo di codice e data di scadenza, ma anche di codice sicurezza CVV che permette di effettuare acquisiti online solo per chi possiede fisicamente la carta.

Non tutte le carte sono però uguali: i principali casinò online preferiscono infatti solitamente accettare solo quelle appartenenti ai circuiti Visa, Mastercard e American Express.

American Express

Questi circuiti, in quanto i più diffusi e affidabili, offrono tutele sia alle piattaforme che ai giocatori stessi. Attenzione però: non tutti i casinò accettano tutti e tre i circuiti. È quindi consigliato, prima di iscriversi, assicurarsi che la propria carta sia accettata dal casinò scelto.

Ci sono 24 casinò con metodo di deposito American Express accessibili dall’Italia. Il tempo di prelievo che puoi aspettarti è dalle 24 alle 48 ore, e il deposito è immediato. La cosa migliore dei casinò American Express è che non c’è un limite di prelievo e accettano l’euro come valuta di transazione. I casinò che accettano American Express offrono sia una vasta varietà di giochi, sia il supporto di app.

Portafogli digitali

Negli ultimi anni abbiamo assistito alla nascita e al successo dei portafogli digitali, che si sono piazzati a pieno diritto tra i metodi di pagamento online preferiti da molti di noi. Queste piattaforme, tra cui spiccano nomi come PayPal e Skrill, permettono, dopo aver collegato all’account un conto bancario, di effettuare pagamenti semplicemente grazie a un indirizzo email.

Ciò li rende comodissimi per le transazioni di denaro che avvengono solo su internet. Proprio per questa ragione questi sono tra i metodi di pagamento più accettati dai principali casinò digitali. Visto il sempre maggior numero di portafogli digitali, anche in questo caso è importante assicurarsi che il casinò su cui vogliamo giocare accetti anche il digital wallet che vogliamo utilizzare.

Cosa offrono questi metodi di pagamento?

Ma perché le carte di credito e i portafogli digitali sono i metodi di pagamento preferiti dai più prestigiosi casinò online? I motivi sono molteplici, ma hanno quasi tutti a che fare con la tutela dei risparmi dei giocatori. Tutti questi sistemi di pagamento offrono infatti sistemi di sicurezza superiori che proteggono le vincite dei giocatori.

Ma non solo, questi metodi di pagamento offrono spesso anche supporto e assistenza in caso di contenziosi o di furto di denaro, aiutando così a risolvere anche eventuali problemi tra il cliente e la piattaforma di gioco.

Carte di credito e portafogli digitali offrono anche tempi rapidi di ricarica sul profilo del giocatore e di prelievo in caso di vincite. I tempi di accredito del prelievo variano a seconda del sistema scelto, ma solitamente non superano le 72 ore.

Quando vogliamo scegliere un metodo di pagamento da utilizzare su un casinò online non abbiamo che l’imbarazzo della scelta tra carte di credito affiliate a diversi circuiti e numerosi portafogli digitali che pensati per tutelare i nostri risparmi.




Come usare Internet per trovare lavoro

Internet si erge, ormai da anni, come un catalizzatore nell’ambito della ricerca di opportunità lavorative. Ma molti ancora non sanno che attraverso una miriade di strumenti e risorse online, coloro che sono alla ricerca di un impiego possono trarre notevoli vantaggi. L’abbondanza di informazioni e possibilità consente di sfruttare appieno questa risorsa per raggiungere i propri obiettivi professionali.

Vediamo insieme come sfruttare appieno le opportunità che Internet ha da offrire per trovare lavoro.

Annunci di lavoro

Internet offre un vasto assortimento di motori di ricerca e portali dedicati agli annunci di lavoro. Questi strumenti permettono di effettuare ricerche mirate, filtrando le offerte in base a criteri specifici come posizione geografica, settore professionale o livello di anzianità. Attraverso la consultazione di questi siti, i candidati possono individuare le opportunità più in linea con le loro aspirazioni e competenze.

Risorse online

Internet offre anche una ricca fonte di risorse fondamentali per i candidati in cerca di lavoro; ad esempio, è possibile trovare esempi di curriculum vitae su siti come CVapp, così come tanti consigli e suggerimenti su temi professionali importanti, come scrivere una lettera di presentazione persuasiva e affrontare al meglio i colloqui di lavoro. Queste risorse aiutano i candidati a perfezionare le proprie candidature, migliorando così le probabilità di essere notati dai selezionatori.

Apprendimento e acquisizione competenze

Oltre alla ricerca attiva di lavoro, Internet offre innumerevoli risorse per l’apprendimento e lo sviluppo delle competenze. Piattaforme di formazione online, come Coursera, edX e Udemy, consentono di acquisire conoscenze aggiuntive o approfondire le proprie competenze. L’aggiornamento costante delle proprie abilità è fondamentale in un mondo del lavoro in continua evoluzione.

Social network

I social network sono diventati uno strumento fondamentale nella ricerca di lavoro. Attraverso piattaforme come LinkedIn, è possibile creare profili professionali che mettono in luce le proprie competenze e le esperienze lavorative. Un profilo ben fatto funge da biglietto da visita virtuale, consentendo ai potenziali datori di lavoro di scoprire candidati qualificati e, reciprocamente, a coloro che sono in cerca di lavoro di entrare in contatto con le aziende.

Creare il proprio brand

Internet permette a chi è in cerca di un lavoro di creare un brand personale attraverso la condivisione di contenuti professionali, blog e pubblicazioni, tutte cose che permettono di dimostrare expertise in un determinato settore. Questa visibilità online può attirare l’attenzione dei datori di lavoro e aumentare le possibilità di essere contattati per opportunità lavorative allettanti.

Le recensioni degli altri

Recensire aziende e datori di lavoro è diventato un modo comune per condividere esperienze e informazioni utili. Siti web come Glassdoor offrono una piattaforma per i dipendenti e i candidati per esprimere opinioni sulle loro esperienze lavorative. Queste recensioni possono essere un valido strumento per chi è in cerca di lavoro, permettendo loro di valutare l’ambiente aziendale prima di candidarsi o prima di accettare un’offerta.

In conclusione, Internet è una risorsa senza pari per chi è alla ricerca di un impiego. Sfruttare al meglio queste risorse è essenziale per coloro che cercano di trovare un lavoro gratificante e in linea con le proprie ambizioni professionali. La capacità di navigare con successo nel mondo digitale è diventata un elemento chiave nella ricerca e nel raggiungimento di opportunità lavorative.




Margherita di Savoia, rapina all’ufficio postale: arrestato 36enne del posto

In manette un 36enne residente a Margherita di Savoia originario di Manfredonia, ritenuto il presunto autore della rapina perpetrata ai danni dell’ufficio postale di Margherita di Savoia nell’agosto scorso.
 
Il provvedimento di custodia cautelare in carcere, emesso dal GIP del Tribunale di Foggia, su richiesta della locale Procura della Repubblica è stato emesso a seguito di serrate indagini, svolte dai Carabinieri della Stazione di Margherita, e avviate subito dopo la rapina, attraverso la visione minuziosa delle immagini di videosorveglianza, la raccolta di informazioni e le testimonianze dei presenti che hanno consentito ai militari di raccogliere e collezionare gravi indizi di colpevolezza sul presunto autore della rapina il quale, dopo aver impugnato un coltello, aveva fatto irruzione all’interno dell’ufficio postale.
 

Privo di virus.www.avast.com




Metal Gear Solid Master Collection: Vol. 1, le origini del mito non muoiono mai

Metal Gear Solid: Master Collection Vol. 1è realtà. Si avete capito bene, il bundle delle meraviglie non è un sogno, è qui ed è pronto per essere giocato su Pc, Xbox, Switch e PlayStation. A oltre otto anni dall’uscita dell’ultimo capitolo canonico della serie, la saga che ha consacrato Hideo Kojima tra i game designer più noti del mondo dei videogames torna con una riedizione che ne celebra i 35 anni riportando su console di nuova generazione i primi cinque capitoli canonici e numerosissimi extra. Metal Gear Solid: Master Collection Vol.1 raccoglie così i primi tre capitoli principali della saga, ma anche i primi due Metal Gear nella versione originale per MSX, oltre ai bonus delle versioni Integral, Substance e Subsistence, persino nelle loro varianti regionali. Un pacchetto che punta tutto sulla fedeltà e sulla nostalgia, concedendo ai fan di vecchia data di rigiocare gli inizi della saga e a chi se li è persi di recuperarli in un unico magnifico bundle. Un’operazione conveniente insomma da parte di Konami anche in vista del futuro remake di Metal Gear Solid 3. Ci teniamo a sottolineare che i due Metal Gear per MSX, pubblicati rispettivamente nel 1987 e nel 1990 sono un valore aggiunto per chi ha vissuto quegli anni magici e si tratta, in questo caso, di puro retrogaming. Due chicche che attireranno l’attenzione solo dei veri nostalgici, dei completisti, di chi intende approfondire la propria conoscenza con la saga. Il cuore pulsante del gioco ovviamente sono la presenza di Metal Gear Solid, Metal Gear Solid 2 Sons of Liberty e Metal Gear 3 Snake Eater. Ovviamente l’originale Metal Gear Solid si pone come il titolo più rappresentativo di questa Master Collection, nel senso che evidenzia tanto il potenziale quanto i chiarissimi limiti del lavoro svolto da Konami. Il gioco appare infatti così com’era nel 1998, a una risoluzione improponibile su di uno schermo 4K e con due ampie cornici laterali legate alla mancanza dei 16:9. Dal menu principale è possibile selezionare la versione con cui ci si vuole cimentare, originale o Integral, nonché accedere alle espansioni Special Missions / VR Missions, che includono una serie di sfide extra rispetto alla campagna. Quest’ultima vede Solid Snake infiltrarsi nell’isola di Shadow Moses, in Alaska, per impedire a FOXHOUND di utilizzare il potente Metal Gear Rex e lanciare un attacco nucleare contro gli Stati Uniti. Per chi ha provato l’esperienza di Metal Gear Solid ai tempi dell’uscita su PlayStation, vestire nuovamente i panni di Snake si rivela senz’altro un’esperienza curiosa ed emozionante, al punto che la mancanza di ottimizzazioni e migliorie passa quasi in secondo piano, e per assurdo tutti quei pixel giganteschi e quei modelli spigolosi finiscono per assumere un valore nostalgico. Del resto sul fronte della direzione il gioco ha ancora molto da dire, e quel doppiaggio in italiano così traballante ma nel contempo che dona quel qualcosa in più a tutta l’avventura resta comunque un pezzo di storia. Allo stesso tempo, il gameplay stealth immaginato da Kojima per questo primo episodio tridimensionale sente inevitabilmente il peso degli anni, risultando ruvido e legnoso soprattutto durante i combattimenti, nonché viziato da quei limiti legati alla gestione della visuale che costituiscono in pratica un marchio di fabbrica per la serie, un meccanismo fondamentale e irrinunciabile. In ogni caso, come già detto, Metal Gear Solid è e rimane il titolo più desiderato, amato e voluto dai fan.

Il secondo capitolo presente nella Master Collection Vol. 1 è quello della versione HD firmata da Bluepoint Games nel 2011. Metal Gear Solid 2 offre un’avventura incredibilmente più avanzata di quella precedente, e da ogni punto di vista possibile. Per dar corpo a un racconto decisamente attuale e pensato per riflettere sui rischi dell’informazione liquida, Kojima non ha esitato a ingannare ripetutamente i giocatori con tante bugie, a cominciare da quella legata al vero protagonista. Una volta concluso “Tanker”, il prologo di Sons of Liberty, gli utenti restavano infatti di stucco quando abbandonavano i panni di Snake per vestire quelli di Raiden, un giovane sconosciuto impegnato in una missione sin troppo simile a quella di Shadow Moses per non destare sospetti. La trama ha i suoi eccessi ma è avvincente e si sviluppa sia tramite le conversazioni al codec, sia attraverso cutscene dall’ottimo taglio registico. Le espressioni facciali non riescono a nascondere l’appartenenza alla prima era PS2: ci pensano le grandi interpretazioni degli attori a mantenere alto l’interesse nei confronti dei personaggi. Gli addetti ai lavori non hanno purtroppo sistemato le imprecisioni e i refusi della traduzione in italiano e questa ci sembra francamente un’occasione sprecata. Ancora una volta insomma sono i meriti dell’opera originale a far risplendere questa versione in 1080p. Ben più agile e responsivo rispetto allo “spigoluto” Snake sulla prima PlayStation, Raiden può nuotare, appendersi alle ringhiere, scavalcare ostacoli ed eseguire rapide schivate, come pure affidarsi a una visuale in soggettiva per sparare ai nemici con precisione. A questo proposito, i soldati reagiscono con coerenza ai danni subiti e sanno anche difendersi con un’efficacia degna di produzioni moderne. Cambi di coperture, assalti coordinati e fughe dal protagonista per chiamare gli alleati: questi sono solo alcuni esempi dei comportamenti di quella che resta un’IA davvero convincente, capace di far vivere attimi di panico quando – nelle fasi di allerta – ci si nasconde in un armadietto sperando che gli assalitori corazzati tornino da dove sono venuti. Insomma, il salto do qualità estetico è notevole, le sorprese ci sono e sicuramente chi non lo ha mai giocato avrà di che divertirsi.

Anche nel caso di Metal Gear Solid 3: Snake Eater ci si trova dinanzi alla remaster del 2011 firmata Bluepoint Games, caratterizzata da una discreta resa su Xbox Series X grazie ai 1080p a 60 fps, sebbene lo stile grafico e l’effettistica tipici di tante produzioni giapponesi dell’epoca risultino invecchiati male. Narrativamente questo episodio è il prequel da cui ha origine la saga che si sviluppa poi con Peace Walker e Metal Gear Solid V: The Phantom Pain; non a caso è ambientato negli anni ’60, durante la Guerra Fredda, e ci mette al comando di Naked Snake durante una delicata missione di salvataggio che si trasforma ben presto in qualcosa di decisamente più complicato. Come avvenuto per Sons of Liberty, il gameplay tradizionale della serie compie dei passi in avanti, vengono introdotti alcuni elementi survival e il sistema di combattimento si apre a tante nuove possibilità, specie restando nell’ambito dell’azione stealth, con Snake che può farsi scudo dei nemici, interrogarli per carpire informazioni importanti e sfruttare elementi dello scenario a proprio vantaggio. Tanto in termini di meccaniche quanto in termini di direzione, narrazione e resa visiva, Snake Eater si pone inevitabilmente come il contenuto più attuale della Master Collection e, pur restando piuttosto spigoloso in diversi frangenti, è ancora in grado di trasmettere grandi emozioni durante le sue sequenze più significative e importanti, come il celeberrimo confronto finale. Tirando le somme: alla domanda vale la pena acquistare Metal Gear Solid: Master Collection Vol. 1? A livello contenutistico, l’operazione è clamorosamente fondamentale per chi ha intenzione di farsi una cultura in ambito videoludico, oltre ovviamente a parlare a quel pubblico sempre folto di persone che hanno nostalgia del periodo a cavallo tra la fine delgi anni ‘90 e i primi del 2000. Bisogna dire che molti giocatori si aspettavano qualcosa di più da questa riedizione, e diciamo che a conti fatti Konami ha fatto davvero il minimo indispensabile: è stata probabilmente presa una copia della HD Collection del 2007, è stata copiata su un disco e da lì replicato per rifornire i negozi. Zero, niente di più di questo, e dire che bastava poco per rendere una cosa gia bella di suo davvero splendida. Va però anche segnalato un elemento da non dimenticare: le intenzioni di Konami sono sempre state sincere, e nessuno, durante la promozione marketing, ha mai parlato di particolari migliorie o stravolgimenti. Se si sperava in una remastered corposa graficamente e tecnicamente, la Master Collection non la è. Non ha mai voluto esserlo. Lo dice il nome stesso: Collection, non Remastered. Quindi prima si entra in questa ottica, prima si capirà che l’intento di Konami era solo quello di preservare questi grandi titoli che tanto hanno dato all’industria videoludica. A nostro parere, sia che si giochi da Pc, che da Xbox, da PlayStation o da Switch, è quello che questa Collection vada assolutamente acquistata e giocata come si deve.

GIUDIZIO GLOBALE:

Grafica: 8

Sonoro: 9

Gameplay: 8,5

Longevità: 9

VOTO FINALE: 8,5

Francesco Pellegrino Lise




Just Dance 2024, il videogame di Ubisoft è ancora una volta l’anima della festa

Just Dance 2024 è l’ultimo capitolo del videogame da ballo più famoso di sempre per pc e consoles targato Ubisoft. Negli ultimi anni il brand ha dato prova di evidenti capacità di trasformazione e innovazione. Pian piano il celebre party game pensato per scatenarsi a passo di danza ha perso sempre più la fisionomia di titolo a sé stante, con determinate canzoni da riprodurre a oltranza e oggetti personalizzabili da sbloccare, per diventare una grande piattaforma multimediale, quasi un servizio in abbonamento vero e proprio. Just Dance 2024 ne è la riprova, un prodotto ormai fruibile completamente online e legato all’account Ubisoft. Tali novità si sono consolidate in modo evidente a partire da Just Dance 2023. Il nuovo capitolo, del quale stiamo per parlarvi, in effetti, non cambia sostanzialmente la filosofia di fondo, riproducendo anzi in modo pressoché identico interfaccia, menù e possibilità di quello del 2023. Le novità principali da analizzare riguardano, se mai, una modalità di fruizione che ormai molto difficilmente verrà rivista dai produttori, e che ha i suoi pregi e i suoi difetti, oltre alla cura nelle coreografie. Come già accennato qualche riga fa, Just Dance 2024 scende in campo riproponendo tutto quello che già aveva convinto di Just Dance 2023, aggiornandosi solo dove necessario: ovvero nel numero dei brani proposti, con 40 canzoni inedite con coreografie e balletti mai visti e con una serie di sbloccabili, oggetti personalizzabili e missioni quotidiane che incentivano l’accesso costante al titolo. Come sempre, è difficile pronunciarsi sui gusti della musica presente in game, ma i quaranta brani selezionati da Ubisoft spaziano tra una moltitudine di generi musicali, artisti e funzionalità. E’ ovvio che il servizio Just Dance + risulta essere necessario per godere pienamente di tutte le possibilità offerte dal gioco, missioni stagionali incluse. Quindi è bene tenere a mente che se si ci si vuole divertire in maniera costante e non solo saltuaria, l’acquisto della versione base del software non basta più, ma si rende necessario l’abbonamento, mensile o annuale, al servizio. Ormai i fruitori di Just Dance 2024 si dividono praticamente in due categorie: quelli ancora legati alla visione “passata” della serie, i quali corrono subito a controllare i brani inediti della versione in questione; e coloro che invece, considerando il videogioco un vero e proprio servizio in abbonamento, sfruttando le possibilità offerte dal “pacchetto completo” di Just Dance +, con oltre 200 brani disponibili e aggiornati di mese in mese. Una vera gioia per tutti i giocatori che amano il ballo.

Just Dance 2024 riesce anche questa volta nella sua missione principale, ovvero trascinare tutti al centro della sala e farli ballare per più tempo possibile, ma abbiamo notato una cura altalenante nella produzione nel suo complesso. Coreografie, filmati, istruttori e quant’altro sono sicuramente migliorati negli ultimi due anni, e il livello di dettaglio e lo stile artistico si mantengono all’altezza di Just Dance 2023. Per questa nuova edizione del titolo Ubisoft ha ben pensato di migliorare la qualità di quanto si vede a schermo durante l’esecuzione del brano. Infatti guardare la tv adesso è molto piacevole per chi resta seduto sul divano a godersi lo spettacolo o ad aspettare il proprio turno. Lo stile cartoon, nonostante gli aggiornamenti recenti, la fa ancora da padrone, benché non si adatti perfettamente a tutti i quaranta brani proposti allo stesso modo. Ciò che di Just Dance 2024 ci è piaciuto meno è proprio la struttura, legata sia alla progressione che all’utilizzo dei menù principali. Innanzi tutto, le anteprime di brani dove sono finite? E le ricompense al termine di ogni partita, da sbloccare con la macchina gacha? I livelli dei giocatori hanno imposto una progressione dall’alto perfetta per il lungo periodo, ma priva di quell’effetto sorpresa che magari i più apprezzavano fino a qualche tempo fa. Fortunatamente però coreografie e personaggi di Just Dance 2024 si mantengono sul buon livello visto nel capitolo precedente. Tirando le somme, questo nuovo esponente della serie riesce a far ballare grandi e piccoli, ha una grafica in stile cartone animato irriverente e può sciogliere anche le più imbarazzanti riunioni familiari o feste tra amici. La progressione per chi ama giocarci spesso è piacevolmente lineare anche se, dobbiamo dirlo, l’obbligatorietà dell’essere sempre online può dare fastidio. Inutile dire che se siete amanti del ballo e dei party game, l’ultima edizione di Just Dance non può di certo mancare.

Di seguito la lista completa dei brani presenti nell’edizone base:

“A Night in the Château de Versailles”

“A Queda” di Gloria Groove

“After Party” di Banx & Ranx (con Zach Zoya)

“Butter” dei BTS

“Calm Down” di Rema

“Canned Heat” di Jamiroquai

“Can’t Tame Her” di Zara Larsson

“Chaise Longue” di Wet Leg

“Cradles” di Sub Urban

“Cure for Me” di Aurora

“Despechá” di Rosalía

“Don’t Cha” di The Pussycat Dolls (con Busta Rhymes)

“Flowers” di Miley Cyrus

“Gimme More” di Britney Spears

“How You Like That” di Blackpink

“I Am My Own Muse” di Fall Out Boy

“I Wanna Dance with Somebody (Who Loves Me)” di Whitney Houston

“I’m Good (Blue)” di David Guetta e Bebe Rexha

“I’m Not Here to Make Friends” di Sam Smith

“It’s the Most Wonderful Time of the Year” di Andy Williams

“Kill Bill” di SZA

“Makeba” di Jain

“My Name Is” di D Billions

“Never Be Like You” di Flume ( con Kai)

“Otonablue” di Atarashii Gakko!

“Rapper’s Delight” di Groove Century

“Sail” di Awolnation

“Say My Name” di Ateez

“Shine a Little Love” di The Sunlight Shakers

“Stronger (What Doesn’t Kill You)” di Kelly Clarkson

“Survivor” di Destiny’s Child

“Swan Lake (Remix)” di Pyotr Ilyich Tchaikovsky

“Tití Me Preguntó” di Bad Bunny

“Treasure” di Bruno Mars

“Vampire” di Olivia Rodrigo

“Wasabi” di Little Mix

“Whitney” di Rêve

“Woof” di Sofi Tukker (con Kah-Lo)

“You Should See Me in a Crown” di Billie Eilish

GIUDIZIO GLOBALE:

Grafica: 8

Sonoro: 9

Gameplay: 8

Longecità: 7

VOTO FINALE: 8

Francesco Pellegrino Lise




Imac e MacBook, i nuovi computer di Apple che montano il chip M3

iMac e MacBook sono stati svelati da Apple all’evento Scary Fast. I nuovi computer sono dotati tutti di processori M3, si tratta dei primi chip per personal computer realizzati con la tecnologia a 3 nanometri, che permette di racchiudere un maggior numero di transistor in meno spazio, migliorando velocità ed efficienza. I chip si dividono in tre versioni: M3, M3 Pro e M3 Max, che secondo Cupertino “oltre a offrire una CPU più veloce ed efficiente”, ottimizzano anche la quantità di memoria utilizzata dal dispositivo durante le attività, a vantaggio dell’autonomia e del risparmio energetico. L’M3 Max, il più potente, arriva ad un massimo di 92 miliardi di transistor.

L’iMac da 24 pollici, insieme al nuovo chip, presenta un display Retina 4,5K, con oltre 1 miliardo di colori, supporto per Wi-Fi 6E e una webcam 1080p. Può arrivare a 24 GB di memoria unificata ed è disponibile in sette colori: verde, giallo, arancione, rosa, viola, blu e argento. Ci sono anche accessori in tinta, dotati del “vecchio” connettore Lightning e non della Usb-C. L’iMac da 24 pollici parte da 1.629 euro, con disponibilità dal 7 novembre. L’iMac non è l’unico dispositivo a ricevere un aggiornamento basato su M3. Apple ha annunciato una nuova coppia di modelli MacBook Pro da 14 e 16 pollici con chip M3 Pro e M3 Max. Tutti sono dotati di display Mini Led, fotocamera 1080p, sistema audio a sei altoparlanti, da 22 ore di durata della batteria e fino a 128 GB di memoria Ram. La novità è la finitura nero siderale di M3 Pro e M3 Max, con un nuovo rivestimento che dovrebbe aiutare a ridurre le impronte digitali. Il MacBook Pro da 14 pollici con chip M3 Pro parte da 2.599 euro che diventano 3.099 euro per la variante M3 Max con schermo da 16 pollici. Saranno disponibili dal 7 novembre. Oltre ai modelli MacBook Pro dotati di M3 Pro e M3 Max, Apple punta anche alla fascia meno onerosa del mercato, con un MacBook Pro da 14 pollici dotato di chip M3 e prezzo da 2.049 euro. Il dispositivo sostituisce il MacBook Pro da 13 pollici con un chip M2 rilasciato da Apple lo scorso anno e offre prestazioni fino al 60% più veloci. Con questo modello, Apple saluta il design della Touch Bar, la barra superiore interattiva, che lascia di nuovo il passo ai soli pulsanti fisici.

F.P.L.