Viterbo, al via le celebrazioni per i 100 anni dello scautismo

Si è aperto ufficialmente il Centenario dello Scautismo Viterbese. I prossimi 12 mesi saranno costellati da una serie di iniziative ed eventi volti a testimoniare, narrare e preservare nella memoria futura una storia, iniziata nel 1923, che ha pochi uguali in Italia.
 
Ai piedi dell’altare della Chiesa di Santa Barbara – gremita dagli Scout di ogni età e di ogni Gruppo viterbese, di oggi e del passato – Lupetti e Coccinelle, Esploratori e Guide, Rover e Scolte e Adulti Scout hanno attraversato un simbolico ponte di legno, seguendo la traccia di quanti li hanno preceduti e mostrandola a quanti verranno. Anche S. E. il Vescovo Orazio Francesco Piazza, salito sul ponte, si è soffermato in corrispondenza della chiave di volta, il punto in cui le forze contrastanti trovano il necessario equilibrio e l’incontro. Da qui ha lanciato un’accorata richiesta: “Mi aiutate? Mi aiutate a realizzare un progetto di Amicizia Sociale?” Alto si è levato il Sì degli Scout.
 
Un Sì ribadito alla Sindaca Chiara Frontini quando, a sua volta, ha proposto un anno di celebrazioni da vivere all’insegna dei valori fondanti dello Scautismo. Con lo spirito pratico che li contraddistingue, gli Scout di Viterbo hanno immediatamente raccolto l’invito e l’hanno declinato in un vero e proprio calendario di eventi ed iniziative che si terranno fino ad ottobre 2024.
 
Mostre e testimonianze di un secolo di cammino ed impegno, civile e sociale, momenti conviviali e di celebrazione, il rinnovo della Promessa Scout, campagne di sensibilizzazione sui media tradizionali e on-line. E, ovviamente, la richiesta di intitolare al Professor Guglielmo Casciani, per tutti Mino, un luogo, un edificio, un pezzo della città in cui ha contribuito a far conoscere il sentiero scout a generazioni di ragazzi viterbesi. Il prossimo appuntamento? A Dicembre.
 

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Sanità, Giuliano (UGL): “Medici multati di 27.100 euro per aver lavorato troppo nel periodo Covid: è pura follia”

“Apprendiamo con sconcerto di una multa da 27.100 euro comminata dall’ispettorato del lavoro ai medici del pronto soccorso del Policlinico di Bari per avere, durante l’emergenza pandemica, prestato servizio straordinario oltre le ore previste per legge” dichiara in una nota il Segretario Nazionale UGL Salute Gianluca Giuliano. “Siamo alla pura follia” aggiunge il sindacalista commentando la notizia della sanzione amministrativa ricevuta dal direttore del pronto soccorso Vito Procacci. “Il professionista, giustamente amareggiato, ha ritenuto di rendere edotto il Presidente della Repubblica Mattarella di questo ennesimo scempio a danno degli operatori sanitari. Abbiamo più volte denunciato che l’effettivo riconoscimento da parte delle istituzioni, verso chi ha salvato migliaia di vite in un periodo così complicato, non è mai stato pari alle nostre aspettative. Ma che che addirittura si arrivi ad atti scellerati di questa natura lascia veramente allibiti e senza parole” conclude il sindacalista.



Festa del Cinema di Roma, edizione 2023: la partecipazione finldandese

La Festa del Cinema di Roma, giunta alla 18a edizione, sta svolgendosi dal 18 al 29 ottobre 2023. Riconosciuta ufficialmente dalla FIAPF (Fédération Internationale des Associations de Producteurs de Films), la manifestazione, che nella Capitale celebra il grande schermo si svolge, come di consueto, presso l’Auditorium Parco della Musica che ospita le principali sale di proiezione e il lungo tappeto rosso, uno dei più grandi al mondo. Il programma coinvolge altri luoghi e realtà culturali della Capitale. e sono 18 i film in concorso quest’anno, proprio come 18 è il numero dell’edizione 2023 della Festa del Cinema di Roma.
 
La partecipazione finlandese
 
Peluri – kuolema on elävien ongelma (la morte è un problema dei vivi – death is a problem for the living) da Teemu Nikki con Pekka Strang, Jari Virman, Elina Knihtila – Vestono di nero, giacca e cravatta, scarpe un po’ a punta, capelli impomatati all’indietro, e guidano una nera Volvo, “la solida, vecchia Volvo, dove si può fumare”: un carro funebre con il quale Risto e Arto, i due vicini di casa che s’incontrano per caso e diventano amici, trasportano salme, spesso “eccentriche”. Risto ha il vizio del gioco, ad Arto manca una grossa porzione di cervello, a uno piace il jazz, all’altro il rock finlandese degli ’80, ed entrambi hanno una vita disastrata. Tra commedia e noir, tra Kaurismäki e il primo Winding Refn, il nuovo lungometraggio del finlandese Teemu Nikki (vincitore di Orizzonti Extra a Venezia 2021 con Il cieco che non voleva vedere Titanic) è un film laconico e sanguigno.
 
Ma forse il lavoro più inconsueto e raro è JE’VIDA diretto da Katja Gauriloff con Agafia Niemenmaa, Heidi Juliana Gauriloff, Sanna-Kaisa Palo, Seidi Haarla, Erkki Gauriloff – con la prima il 27 ottobre alle 20.30 @Teatro Studio Borgna
Je’vida è un affascinante e toccante viaggio nel passato, un film in bianco e nero e in formato 4:3 che trascina lo spettatore in un mondo di memorie dolorose e identità perdute. Storia di resistenza e di indissolubili legami ancestrali, il film ci trasporta nella lontana Finlandia settentrionale, in Lapponia, ed è il primo lungometraggio nella lingua Skolt Sámi, ora parlata solo da poche centinaia di persone (i Sámi della Lapponia sono l’unico popolo indigeno ufficialmente riconosciuto dall’Unione Europea). Seguendo la storia di Iida (Sanna-Kaisa Palo) una donna che ha abbandonato la sua comunità e la sua famiglia, la regista (finnica-Skolt) esplora la distruzione delle civiltà indigene a causa di un’assimilazione forzata alle culture e politiche dominanti.
 
L’anziana Je’vida alla morte della sorella torna in Lapponia, nella casa dove ha passato l’infanzia, accompagnata dalla nipote Sanna. Riaffiorano così dolorosi ricordi. Da bambina Sámi, Je’vida fu vittima di assimilazione culturale, costretta a cambiare nome e a vivere lontano dalla sua terra. Intanto Sanna, che è per lei un’estranea, scopre di essere incinta. Aprendosi l’una all’altra, le due donne ritrovano il valore di se stesse e delle loro radici.
 
La regista lo commenta così: “La sceneggiatura si basa su fatti realmente accaduti, storie che mia madre o i miei parenti mi hanno raccontato della loro infanzia e giovinezza, storie con cui anch’io sono cresciuta. Il film è ambientato dopo la seconda guerra mondiale, quando le feroci politiche di assimilazione attuate in Finlandia costrinsero molti Sámi a vergognarsi delle loro origini e ad abbandonare la loro lingua e la loro cultura. I valori e la visione del mondo tradizionali iniziarono a sgretolarsi e furono sostituiti da quelli occidentali. Il film parla dell’assunzione di un’altra cultura, dell’assimilazione, della fusione con la cultura dominante e di cose che hanno spinto le persone a fare scelte sbagliate.”
Katja Gauriloff
 
Nata nel 1972 a Inari, in Finlandia, Katja Gauriloff ha esordito nel lungometraggio con il documentario ‘A Shout into the Wind’, parlato, come Je’vida, nella lingua Sámi Skolt, oggi conosciuta solo da circa 300 persone. Ha partecipato al Festival di Berlino con i documentari Canned Dreams e Kaisa’s Enchanted Forest, un altro film sulla comunità Sami Skolt, vincitore dello Jussi, il premio nazionale del cinema finlandese. Ha poi diretto ‘Baby Jane’, il suo primo lungometraggio di finzione.
 
 
Tutto il programma del festival:
 

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Le “BUONE PRASSI” per la gestione di chi è bullo e di chi è vittima

Oggi il bullismo e il cyberbullismo sono due fenomeni piuttosto frequenti nelle comunità educative, poiché è proprio all’interno delle istituzioni scolastiche che, solitamente, nascono le amicizie di gruppo.

Le ultime ricerche mostrano che è proprio il gruppo di amici il “luogo” dove possono instaurarsi sia relazioni benevole che devianti.

Come affermato nell’articolo precedente, i bulli/cyberbulli sono spesso degli adolescenti, momento di vita in cui i ragazzi/e possono ritrovarsi a dover superare vissuti poco armoniosi, derivanti dall’indole caratteriale (es. sensazioni di depressione, attacchi di panico etc …) oppure dai trascorsi familiari (es. separazioni o divorzi genitoriali, lutti, incomprensioni etc …).

È così che per riscattarsi, questi giovani tendono, in gruppo o da soli, ad innescare atteggiamenti di “cattivo gusto” verso vittime innocenti.
Il mondo della scuola come quello della famiglia si sentono assorbiti da queste vicissitudini per cui è opportuno definire alcune buone pratiche, sia per prevenire, sia per gestire che per contrastare tali fenomeni.

In “veste” di pedagogista porrei in evidenza alcune “Buone Prassi”, sia generiche che specifiche per fornire sostegno ai soggetti coinvolti.

In termini generici sarebbe utile:

  • attivare punti di ascolto gratuiti costituiti da professionisti del settore (es.
    psicologi, pedagogisti, mediatori familiari etc …);
  • attivare indirizzi e-mail e siti web per ricevere informazioni o fare segnalazioni
    all’interno dei punti di ascolto;
  • gli adulti devono monitorare costantemente, sia a casa che a scuola, i
    comportamenti dei loro figli/alunni, con particolare riguardo alle relazioni con il
    web e con l’uso dei dispositivi tecnologici (es. il pc, il telefono cellulare etc …);
  • occorre avere uno sguardo a 360° per “captare” il bullo/i e la vittima/e;
  • è necessario organizzare eventi pubblici (es. seminari, dibattiti etc …) per dare
    informazioni ai cittadini su questi argomenti;
  • è appropriato predisporre lezioni alternative dove si parla di bullismo e
    cyberbullismo con i ragazzi/e, instaurando un dialogo privo di giudizio;
  • è importante incoraggiare i ragazzi/e a parlare con un adulto (insegnante,
    professionista, genitore etc …) nel caso avvertissero malessere, paura,
    ingiustizia, negatività etc …
    In qualità di professionista, sarebbe opportuno stilare delle “Buone Prassi” anche
    per contrastare il bullismo e il cyberbullismo e per sostenere le vittime.
    Le “Buone Prassi” da seguire per ostacolare il bullo o il gruppo di bulli, a scuola
    e/o a casa potrebbe essere il seguente:
  • se l’episodio accade a scuola il docente deve avvisare immediatamente il
    Dirigente Scolastico (o chi per lui) che a sua volta informerà il Presidente del
    Comitato Genitori sugli avvenimenti accaduti;
  • se la vicenda avviene tra le mura domestiche il genitore può rivolgersi presso lo
    sportello d’ascolto del suo distretto e segnalare eventuali atteggiamenti sospetti
    o certi di bullismo e/o cyberbullismo, osservati nel proprio figlio/a o nel gruppo
    di amici che frequenta;
  • a scuola, prima di parlare di sospensione del ragazzo/a, è utile indire un Consiglio
    di Classe immediato;
  • la scuola deve convocare i genitori dei figli designati come “carnefici” per
    sostenerli a trovare delle soluzioni;
  • gli insegnanti, all’unanimità con i professionisti, potrebbero suggerire ai genitori
    incontri per studiare insieme strategie che frenino tali atteggiamenti;
  • a casa i genitori possono chiamare i professionisti del consultorio per organizzare
    degli incontri (se fosse possibile in presenza anche con il ragazzo/a);
  • dare al ragazzo/a la possibilità di esprimersi, favorendo la sua versione dei fatti;
  • non creare discussioni e fraintendimenti;
  • i professionisti potrebbero decidere di attivare colloqui individuali con il bullo
    oppure con il gruppo di bulli;
  • si devono applicare misure correttive e rieducative mediante progettazioni;
  • si deve informare il bullo/i della gravità della situazione e delle possibili sanzioni;
    Per quanto riguarda le vittime dei bulli/cyberbulli si possono proporre le seguenti
    “Buone Prassi”:
  • sostenere empaticamente, con l’intervento dei professionisti, le vittime;
  • ove è necessario attivare dei percorsi psicologici o di consulenza;
  • approfondire con la vittima quello che è avvenuto durante gli episodi subiti;
  • far parlare la vittima/e senza giudicarla;
  • monitorare la vittima/e congiuntamente al suo stato di salute psico-fisico.
    Un’ottima pratica, se entrambi sono d’accordo, è che bullo e vittima si incontrino
    per consentire al bullo di esprimere un suo possibile pentimento e alla vittima di farsi
    ascoltare. In ogni caso, sarebbe consigliato sostenere sia le vittime che il “carnefice”,
    coinvolgere le famiglie per instaurare dialoghi e alleanze costruttive.
    Tuttavia, è rilevante non giudicare, contrastando la volontà d’ espressione.
    Sostenere, dialogare, ascoltare, aiutare, progettare, ripristinare e rieducare
    potrebbero essere gli “ingredienti” idonei per dire “STOP” ad atti di bullismo e di
    cyberbullismo.



Coldiretti Lazio, siglato protocollo d’intesa con Rete Nazionale Istituti Agrari

E’ stato firmato nell’ambito della premiazione degli Oscar Green di Coldiretti Lazio al Circo Massimo, il protocollo d’Intesa tra la Re.N.Is.A, Rete Nazionale Istituti Agrari e Coldiretti, volto a favorire e migliorare il rapido inserimento dei giovani nel mondo del lavoro nel settore agricolo e agroalimentare.
A sottoscrivere l’accorso la dirigente dell’Istituto Tecnico Agrario Emilio Sereni, Patrizia Marini, che è anche la presidente della Rete Nazionale Istituti Agrari ed Ettore Prandini, presidente nazionale di Coldiretti, alla presenza del suo vice alla guida della federazione del Lazio, David Granieri.
Un rete, quella della Renisa, che conta 190 istituti in tutta Italia. “Attraverso questo protocollo d’intesa – spiega la presidente Marini – si avvieranno dei progetti formativi per gli studenti presso le aziende agricole di Coldiretti. Verrà creata una rete di informazione e formazione. Insieme attiveremo una serie di iniziative a carattere locale e nazionale. Non ci occuperemo solo della formazione, ma andremo anche a creare le competenze trasversali così importanti in un’agricoltura che si innova continuamente”. La presidente Marini ha poi rivolto un appello ai Giovani di Coldiretti. “Vi chiedo di metterci il cuore – prosegue – e di fare in modo che i nostri ragazzi si avvicinino sempre di più alla vostra professione”.
L’accento è stato posto poi sull’importanza dell’orientamento scolastico. “Riteniamo che la formazione sia di fondamentale importanza – spiega il presidente di Coldiretti Lazio, David Granieri -. Per troppi anni abbiamo pensato che iniziasse dal periodo universitario, trascurando invece gli istituti tecnici, il liceo o le scuole medie. La formazione è importante perché abbiamo bisogno di avere delle professionalità all’interno delle nostre imprese, che sappiano utilizzare quelli che sono gli strumenti che saranno sempre di più all’avanguardia, non solo per quanto riguarda l’agricoltura di precisione, ma anche nell’utilizzo dei dati che ci consentono di dare delle informazioni ai cittadini e ai consumatori sui nostri prodotti”. Il riferimento è all’utilizzo del Qr Code, della blockchain che consente attraverso il cellulare di comunicare i vari passaggi della filiera che hanno portato alla realizzazione del prodotto.
“Comunicare correttamente – conclude il presidente di Coldiretti, Ettore Prandini – rappresenta una prima forma di lotta all’Italian sounding, perché tramite quelli che sono gli strumenti, anche di tipo tecnologico che avremo a disposizione, potremo dare le corrette informazioni. Ecco perché abbiamo bisogno di giovani che siano formati e grazie a questo protocollo, daremo delle possibilità a chi vorrà intraprendere questo percorso. L’agroalimentare italiano rappresenta una grandissima opportunità”.



Damien Chazelle al museo nazionale del Cinema per ricevere il premio Stella della Mole e tenere una masterclass

Il regista vincitore dell’Oscar e del Golden Globe per La La Land riceverà il premio Stella della Mole in occasione di una Masterclass sui suoi classici moderni acclamati in tutto il mondo e sui film a tema musicale che hanno fatto di lui uno dei più influenti giovani autori del nostro tempo
 
 
Martedì 24 ottobre 2023 ore 18:30 – Museo Nazionale del Cinema – ore 20:30 – Cinema Massimo
 
 
Che si tratti di portare sul grande schermo straordinari spettacoli o di esplorare le più intense relazioni umane, Damien Chazelle ha costantemente dimostrato la propria abilità nell’affascinare il pubblico superando i confini dei generi tradizionali e dello storytelling cinematografico attraverso le sue vibranti immagini e la sua eccezionale dedizione all’arte cinematografica. Il Museo Nazionale del Cinema di Torino rende omaggio a uno dei più influenti autori del nostro tempo, che continua a plasmare il panorama del cinema contemporaneo con la sua distintiva voce creativa, ricevendo i massimi riconoscimenti nel settore e facendo di lui il più giovane cineasta a vincere il Golden Globe e l’Academy Award al miglior regista.
 
Visionario regista, sceneggiatore e produttore di classici moderni acclamati in tutto il mondo e di film a tema musicale che hanno mescolato romanticismo e scandalosi eccessi dello show business, Chazelle sarà protagonista di una Masterclass, martedì 24 ottobre 2023 alle ore 18:30 nell’Aula del Tempio della Mole Antonelliana e, alle 20:30 al Cinema Massimo, introdurrà la proiezione del suo ultimo sontuoso Babylon (2022), black dramedy ambientata nella Hollywood anni Venti, con un cast stellare che include Margot Robbie e Brad Pitt, entrambi nei panni di attori che affrontano la transizione dell’industria dai film muti al sonoro.
 
Il pluripremiato cineasta dialogherà con il direttore del Museo Domenico De Gaetano e il critico Grazia Paganelli riguardo a quelle fortunate imprese cinematografiche e opere meticolosamente realizzate che hanno dato il via a un tripudio di sperimentazione e innovazione, dai suoi primi successi con Guy and Madeline on a Park Bench e il pluripremiato Whiplash a un musical rivoluzionario come La La Land e all’intenso dramma biografico First Man.
 
Prima dell’evento – a cura di Marco Fallanca – Damien Chazelle riceverà la Stella della Mole, quale riconoscimento per aver apportato una prospettiva unica ai suoi progetti, infondendoli della passione, creatività e impegno senza compromessi necessari a conseguire la sua visione artistica: spesso incentrata sulla musica e sul perseguimento dei sogni, la sua filmografia ha affrontato temi come il perfezionismo, la dedizione, le difficoltà e le sfide che conseguono al raggiungimento del successo, spingendo le persone dotate di un potenziale talento oltre i propri limiti e destrutturando l’intero concetto di ambizione.
 
“È un vero onore ricevere questo premio e ritornare a Torino, dove ho presentato in concorso il mio primo film ormai 14 anni fa – racconta Damien Chazelle. Quella visita sarà sempre uno dei miei ricordi più cari: la bellezza della città, il Museo del Cinema, la sensazione di viaggiare indietro nel tempo attraverso la storia del cinema. Il cinema italiano è stato per me molto formativo e, quindi, essere di nuovo qui – nel Paese di Fellini, Pasolini e Visconti – è di per sé un’emozione: un luogo dove i fantasmi del passato del cinema infestano le strade e ci ricordano ciò per cui vale veramente la pena lottare in questa forma d’arte che amiamo”.
 
“Damien Chazelle è senza dubbio un genio del nostro tempo destinato a lasciare la sua impronta indelebile nella storia del cinema ed è un vero privilegio per questa istituzione ospitare la sua Masterclass in uno scenario evocativo come la Mole Antonelliana” – dichiara Enzo Ghigo, presidente del Museo Nazionale del Cinema. “Il suo amore per la Golden Age di Hollywood traspare nella prodigiosa eccellenza dei suoi film: lo stesso amore per il cinema narrativo classico e per quello mondiale contemporaneo che vogliamo celebrare nel nostro museo, trasmettendolo al pubblico e ai visitatori”.
 
“Sin dal suo sorprendente esordio alla regia, premiato con il Premio Speciale della Giuria al Torino Film Festival nel 2009, Damien Chazelle ha messo in mostra il precoce talento e il suo approccio visionario allo storytelling, esplorando narrazioni innovative e trasportando gli spettatori in un viaggio toccante e coinvolgente” – sottolinea Domenico De Gaetano, direttore del Museo Nazionale del Cinema – “Con la gamma emotiva dei suoi marchi visivi che spaziano dal montaggio serrato a un utilizzo virtuosistico del piano sequenza e di eleganti riprese in cinemascope a figura intera, i suoi film con cast magistralmente sublimati riescono ad approfondire l’impatto emotivo e psicologico che l’ambizione può provocare, offrendo anche un ritratto sfumato degli alti e bassi nell’inseguire i propri sogni”.
 
 
DAMIEN CHAZELLE
 
Nato a Providence, Rhode Island, nel 1985, Damien Chazelle ha studiato filmmaking presso il dipartimento di Studi Visivi ed Ambientali dell’Università di Harvard, dove si è laureato nel 2007. Ha scritto e diretto il lungometraggio di esordio come parte del suo progetto di tesi insieme con il collega di corso e futuro frequente collaboratore Justin Hurwitz: Guy and Madeline on a Park Bench ha debuttato al Tribeca Film Festival nel 2009 e ha ricevuto svariati premi nel circuito festivaliero, ottenendo una distribuzione limitata e aprendo al plauso della critica. Il successivo Whiplash (2014) ha visto la luce come prova di fattibilità concretizzatasi in un pluripremiato cortometraggio presentato al Sundance Film Festival, che ha aiutato a ottenere il finanziamento iniziale per la versione lungometraggio con Miles Teller, J.K. Simmons (vincitore del premio Oscar, Golden Globe, BAFTA, Critics’ Choice, SAG, Independent Spirit e Satellite per il miglior attore non protagonista) e Paul Reiser. Il film, che narra di uno studente di musica e aspirante batterista jazz spinto al proprio limite dal suo severo insegnante, ha vinto il Gran premio della giuria e il Premio del pubblico nella sezione competitiva U.S. Dramatic, ha guadagnato 5 candidature all’Oscar tra cui Miglior film e Miglior sceneggiatura non originale (vincendone tre, tra cui Miglior montaggio e Miglior sonoro) e ha incassato 49 milioni di dollari su un budget iniziale di 3,3 milioni. La La Land (2016) – musical sentimentale e contemporaneo con Emma Stone nei panni di un’aspirante attrice e Ryan Gosling in quelli di un ambizioso musicista jazz – ha aperto la Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia nel 2016 e ricevuto numerosi riconoscimenti, tra cui la vittoria da record di 7 premi ai 74esimi Golden Globe e ricevuto 11 nomination ai 70esimi Premi BAFTA, vincendone 5, tra cui Miglior film. Il film ha ricevuto 14 candidature agli 89esimi Academy Awards – eguagliando il record di Eva contro Eva e Titanic – e ha vinto in 6 categorie principali. Ha chiuso con un attivo di 447 milioni di dollari su un budget iniziale di 30 milioni. Chazelle ha lavorato nuovamente con Gosling in First Man (2018), tratto dalla sceneggiatura di Josh Singer che segue gli anni precedenti la missione dell’Apollo 11 e di Neil Armstrong sulla Luna. Nel 2022 ha scritto e diretto Babylon, che ha ricevuto innumerevoli candidature a premi, incluse tre ai 95esimi Academy Awards.
 
 

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Nepi, rintracciato e denunciato truffatore 70enne

Rintracciato e denunciato dai Carabinieri il truffatore 70enne che aveva avvicinato una donna anziana, con il solito inganno del nipote che aveva contratto un importante debito: uno schema sempre identico con l’epilogo, purtroppo, il più delle volte anche.

La 74enne residente a Nepi aveva risposto alla telefonata attraverso cui i malfattori, presentandosi come sedicente direttore dell’ufficio postale, la informavano del debito da saldare e poi, simulando la voce del nipote, l’avevano fatta convincere dal ragazzo del fatto che la madre – ossia sua figlia – fosse stata portata via dai carabinieri.

L’anziana donna, colta dalla paura e dalla confusione, aveva consegnato senza battere ciglio monili in oro e bancomat con relativo pin, credendo di salvare cosi l’inimmaginabile situazione in cui lei e i suoi cari erano inaspettatamente piombati.

In seguito constatato l’inganno di cui era rimasta vittima, la donna aveva denunciato tutto ai carabinieri, che immediatamente avevano fatto scattare le attività di indagine.

Attraverso le immagini visionate dal sistema di videosorveglianza comunale e un’analisi accurata, fotogramma dopo fotogramma, i militari erano inizialmente risaliti alla targa, che dagli accertamenti conseguenti era risultata oggetto di lungo noleggio e di una serie di sub-noleggi, tutti passaggi che, ricostruiti con pazienza, hanno portato al nome dell’ultimo della serie. Ed è cosi che è stato individuato un 70enne di Napoli che, escusso dai carabinieri, è più volte caduto in contraddizione, facendo scattare il deferimento a suo carico per truffa.




Righini: “Stop a nulla osta per le opere interne sul territorio del Parco dei Castelli Romani decisione che va nella giusta direzione della semplificazione”

“Dal 30 Ottobre non si dovrà più chiedere il nulla osta per la realizzazione di opere interne, che non modificano l’aspetto esteriore dei luoghi, sul territorio del Parco dei Castelli Romani. Mi congratulo con il Commissario del Parco Ivan Boccali e con la Direttrice Emanuela Angelone, per un provvedimento che sgrava i comuni ed i tecnici da un inutile aggravio di lavoro, e che va nella giusta direzione della semplificazione della vita per i cittadini”. A dichiararlo sui social è l’Assessore Regionale al Bilancio ed all’Agricoltura del Lazio Giancarlo Righini.
 

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Colleferro, movida e malamovida: controlli a tappeto dei Carabinieri: denunciate 5 persone

COLLEFERRO (RM) – La scorsa sera, i Carabinieri della Compagnia di Colleferro, nel corso di un servizio straordinario di controllo del territorio, volto al contrasto di ogni forma di illegalità e a garantire un sano divertimento ai frequentatori della Movida, hanno denunciato 5 persone a piede libero alla Procura della Repubblica di Velletri, alla segnalazione alla Prefetto di 5 giovani, poiché trovati in possesso di modica quantità di sostanza stupefacente e alla chiusura di un’attività commerciale ai sensi dell’ex art. 100 del T.U.L.P.S.
Nel corso dei controlli effettuati presso i locali pubblici del centro colleferrino e del centro segnino, nei luoghi maggiormente frequentati dai giovani provenienti anche dai comuni limitrofi, i militari hanno notificato un provvedimento di chiusura per 7 giorni alla titolare di un’attività dove avviene la vendita e somministrazione di bevande alcoliche, poiché in diverse attività, i Carabinieri hanno accertato la presenza di avventori già noti alle forze dell’ordine, diverse liti avvenute nei pressi del locale e per numerose segnalazioni dei residenti per schiamazzi notturni.
I Carabinieri della Stazione di Gorga e di Carpineto Romano, nel corso dei controlli lungo le principali arterie stradali di collegamento, hanno denunciato due persone, poiché trovate in possesso di un coltello ed un taglierino.
I militari dell’Aliquota Radiomobile invece, hanno denunciato tre giovani per guida in stato di ebrezza. I tre, nel corso dei controlli sono risultati con un tasso alcolemico superiore di oltre il doppio del limite consentito per loro è scattato anche il sequestro dei rispettivi veicoli oltre al ritiro della patente di guida, in attesa del provvedimento di sospensione che verrà emesso dalla Prefettura.
Infine, i Carabinieri di Colleferro a margine di un evento che si è svolto nel centro cittadino si Segni, hanno identificato e segnalato alla Prefetto, altri 5 giovani poiché trovati in possesso di modiche quantità di stupefacenti (hashish e marijuana), di cui due alla guida di un’autovettura e di un quadriciclo per i quali è scattato il ritiro del documento di guida.
Il bilancio dell’attività straordinaria di prevenzione ha consentito l’identificazione di 169 persone, controllato 106 veicoli e 9 persone sottoposte a misure detentive domiciliari, sequestrato 3 veicoli e ritirato 6 patenti di guida elevando 7 contravvenzioni ai sensi del Codice della Strada – per un importo complessivo di circa 2.000 euro.



Ostia, arrestati 2 ragazzi: trovati con 30 Kg tra hashish e marijuana

ROMA – I Carabinieri della Stazione di Ostia Antica e del Nucleo Radiomobile della Compagnia di Ostia, d’intesa con la Procura della Repubblica di Roma, hanno arrestato due romani incensurati di 18 e 21 anni, gravemente indiziati del reato di detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente.
Nello specifico, in via Ceneselli, i due giovani sono stati notati da alcuni residenti di zona, mentre lasciavano la loro auto in sosta in un’area isolata ed hanno avvertito una pattuglia dei Carabinieri in transito. I militari, al termine di un servizio di osservazione hanno notato i due giovani rientrare nell’autovettura, risultata poi a noleggio, e insospettiti hanno deciso di effettuare un controllo approfondito.
La perquisizione effettuata sul posto, ha permesso di rinvenire e sequestrare nella disponibilità dei due indagati, circa 13 kg di marijuana, circa 19 kg di hashish, già suddivisi in dosi, e la somma contante di 1400 euro, occultati in due borsoni.
Dalla droga sequestrata si sarebbero potute ricavare circa 300.000 dosi che avrebbero fruttato un ingente guadagno. Gli arresti sono stati convalidati ad esito del rito direttissimo ed entrambi sono stati sottoposti agli arresti domiciliari con braccialetto elettronico, come disposto dall’Autorità Giudiziaria.



Sicurezza nazionale, arrestati e rimpatriati due estremisti islamici

Tra i 54 espulsi di quest’anno per motivi di sicurezza nazionale due sono stati intercettati dopo essere arrivati in Italia via mare.

“Personaggi – secondo il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi – che non davano affidamento”, per la loro contiguità “con organizzazioni della radicalizzazione islamica nei Paesi di provenienza: sono stati arrestati e rimpatriati”.

Estremisti, dunque, come tutti i soggetti in odore di jihadismo presenti sul territorio nazionale, che sono attentamente monitorati e alcuni saranno espulsi. Il prossimo potrebbe essere il tunisino che lunedì scorso aveva dato in escandescenze vicino alla sinagoga di Torino brandendo un coltello e minacciando gli agenti: dopo l’arresto è stata infatti avviata la procedura per l’allontanamento. Oppure il pakistano 24enne portato in un Cpr in attesa di essere rimpatriato dopo aver scontato una pena nel carcere di Rossano (Cs). E’ ritenuto “socialmente pericoloso”, in considerazione dei suoi precedenti penali per istigazione o apologia a delinquere relativa a delitti di terrorismo e crimini contro l’umanità. Domani, intanto, scattano i controlli alla frontiera slovena, con i 350 rinforzi inviati dal Viminale.

Su chi arriva via mare i controlli sono più facili: negli hotspot gli operatori fotosegnalano e rilevano le impronte. I dati vengono poi incrociati con quelli contenuti nel database europeo Eurodac e c’è anche il raccordo con l’intelligence che ha i ‘suoi’ soggetti monitorati. Il dispositivo è stato rafforzato dopo l’attacco di Hamas del 7 ottobre. Chi sbarca con sulle spalle già segnalazioni da parte delle forze di polizia europee o del Paese di provenienza spesso fornisce alias per sfuggire alla cattura. L’aveva fatto il tunisino Abdesalem Lassoued, il terrorista che ha colpito pochi giorni fa a Bruxelles, sbarcato a Lampedusa nel 2011 dopo essere stato in carcere in Patria. Per prevenire il rischio di infiltrazioni jihadiste nei punti di sbarco sono presenti task force con operatori antiterrorismo. Uno dei due espulsi di quest’anno, poco più che maggiorenne, sarebbe stato individuato lo scorso aprile proprio attraverso i controlli nell’hotspot di Messina.

Meno stringenti le verifiche alle frontiere terrestri. Da qui la decisione di ripristinare i controlli da domani su un confine particolarmente a rischio,quello con la Slovenia. Lungo la rotta balcanica, infatti, ha sottolineato Piantedosi, transitano “persone da Paesi come la Bosnia che in qualche modo fa anche da fucina di ambienti e gruppi che hanno a che vedere con la radicalizzazione islamica. Se i numeri del fenomeno migratorio lì sono minori, gli alert e le preoccupazioni che ci sono pervenute dalle analisi fatte ci hanno indicato che era quello il tratto più vulnerabile”.

Oggetto di particolare attenzione, inoltre, ha rilevato da parte sua il sottosegretario all’Interno, Nicola Molteni, “sono quei particolari ambienti nei quali possa più facilmente prendere piede la radicalizzazione, come le carceri o i circoli oltranzisti interni ad alcune comunità straniere collegate ad ambienti estremistici dei Paesi di origine”. L’obiettivo, ha aggiunto, è quello di “affinare le conoscenze degli orientamenti delle diverse realtà religiose presenti sul nostro territorio e di individuare i centri sospettati di infiltrazioni estremistiche”. Si sta aggiornando dunque la mappa dei circoli islamici attivi in Italia per verificare quelli più a rischio e potrebbero essere assunti provvedimenti contro alcune associazioni filo-Hamas, ad esempio, che sono attive anche nella raccolta fondi per la Palestina.

E vicende come quella dei due egiziani arrestati pochi giorni fa a Milano con l’accusa di appartenere all’Isis, ha rilevato Piantedosi, “non sono isolate: ci sono dei casi all’attenzione periodica e ciclica delle nostre forze di intelligence e delle forze di polizia. Diversi personaggi sono tenuti sotto la doverosa attenzione”. In primis i circa 150 foreign fighters che hanno in qualche modo legami con l’Italia. E poi anche quelli che si distinguono per attività di propaganda islamista on line.