United Volley Pomezia (serie B1/f), Frasca: “La gara col Castel Franco ci fa capire le nostre qualità”

Pomezia (Rm) – Un’altra battaglia persa al tie break per lo United Volley Pomezia. Dopo il k.o. sul campo delle marchigiane della Clementina, le ragazze di coach Gianluca Tarquini hanno ceduto in casa contro le forti toscane del Castel Franco sempre per 3-2. Tocca a Carlotta Frasca, opposto classe 1996, fare l’analisi della partita. “Siamo arrivate all’appuntamento molto cariche e ben consapevoli delle qualità dell’avversario che avevamo di fronte, una squadra costruita per vincere. E’ stata una sfida molto bella e stimolante da giocare e il primo set (concluso 28-26 per le pometine, ndr) ha dato subito l’idea del tipo di partita che sarebbe stata. Anche il secondo parziale è finito ai vantaggi, ma stavolta a favore delle nostre avversarie (24-26). Poi nel terzo abbiamo giocato con tranquillità e determinazione, riportandoci in vantaggio. A quel punto forse ci è mancata un pizzico di brillantezza e il Castel Franco è riuscito a ribaltare il risultato e a portarsi a casa la vittoria. Un po’ di rammarico è rimasto perché abbiamo avuto la sensazione di poter conquistare un successo di prestigio, ma questo genere di partite ci fanno capire che abbiamo qualità importanti e che la forza del gruppo è sempre la nostra arma migliore. Si prospetta un campionato molto divertente”. Lo United Volley Pomezia si prepara al prossimo turno con la possibilità di giocare nuovamente sul campo amico: “Affronteremo le toscane del Nottolini, un avversario già incrociato in passato – ricorda la Frasca, ritratta nella foto di Fabio Angelini – In settimana, come sempre, analizzeremo i punti di forza delle prossime avversarie. Nel corso delle ultime stagioni non abbiamo perso troppe partite e quindi ora, arrivando da un doppio k.o., abbiamo tanta voglia di tornare in campo e batterci al massimo delle nostre possibilità per tornare a conquistare un risultato positivo”. La chiusura dell’opposto riguarda l’avvio di stagione dello United Volley Pomezia: “Abbiamo messo insieme cinque punti in tre partite, andando comunque a fare punti anche in occasione delle due sconfitte. Sono abbastanza soddisfatta di questo inizio di campionato considerando il calendario che abbiamo avuto”.






Frascati Scherma, Tocci secondo e Burli terza nella Coppa del Mediterraneo Under 23

Frascati (Rm) – Un doppio podio per gli atleti del Frascati Scherma nella Coppa del Mediterraneo che si è tenuta a Brindisi (in Puglia) nello scorso fine settimana. Leonardo Tocci ha sfiorato il successo e ha conquistato un bellissimo argento nella prova di sciabola maschile dove Lorenzo Ottaviani si è piazzato settimo. Bene anche Francesca Burli, terza nella sciabola femminile dove Vally Giovannelli ha terminato nona. Nel fioretto il miglior risultato è quello ottenuto tra le ragazze da Nicole Capodicasa (quinta), poi Margherita Lorenzi nona, Guia Di Russo 11esima e Arianna Sola 21esima, mentre Gianmarco Gridelli è arrivato 21esimo tra i ragazzi. Ci sono state anche due prove satellite di fioretto: a Istanbul (in Turchia) Ana Beatriz Bulcao ha concluso 14esima, mentre Maria Marino si è piazzata 37esima. A Zagabria (in Croazia) Damiano Rosatelli ha terminato 18esimo. Tantissimi gli atleti presenti alla prima prova interregionale Gpg (Under 14) che si è tenuta ad Ariccia. Nella spada, tra i Giovanissimi, Walter Mascaro si è piazzato 29esimo, mentre tra i Ragazzi/Allievi è arrivato il successo di Achilleas Antoniou con Mattia Proietti 47esimo e Stiven Bernardini 75esimo. Infine nelle Ragazze/Allieve Giulia Marsigli ha ottenuto il 44esimo posto e Ludovica Corina il 63esimo. Nella sciabola sono arrivati due successi: nella categoria Giovanissimi Lorenzo Cecchinelli è stato il più bravo di tutti (con Riccardo Laurelli 15esimo), mentre tra le Ragazze/Allieve Matilde Reale ha sbaragliato la concorrenza (con Giulia Aquili 14esima, Sofia Micangeli 15esima e Giada Sapochetti 19esima). Tra i Maschietti Leonardo Cinelli ha chiuso settimo, Samuele Stella 11esimo e Alexander Fallourd 17esimo. Tra le Giovanissime Sofia Parabita è arrivata ottava e Aurora Rossi nona. Infine tra i Ragazzi/Allievi da registrare il 20esimo posto di Lorenzo Molinari, il 30esimo di Mikail Sardar, il 36esimo di Enrico Canevari, il 40esimo di Luca Carmignani e il 44esimo di Vittorio Pompili. Anche nel fioretto ci sono state due vittorie: quella di Matilde Prodosmo nelle Bambine (dove Rebecca Angelino ha chiuso seconda e Vittoria Scardini quinta) e quella di Riccardo Mancini nei Ragazzi/Allievi (dove Leonardo Papi è arrivato terzo, Tommaso Monterosso sesto, Gabriele Dal Poz settimo, Giovanni Ciardiello decimo, Andrea Pasculli 11esimo, Riccardo Cerotti 19esimo, Giovanni Tola 25esimo, Gabriele La Terza 36esimo e Lorenzo Camplone 45esimo). Nei Maschietti ottimo secondo posto per Hasik El Rhrair e terzo per Mattia Giovannetti con Emanuele Gambardella 11esimo e Alessandro Tondi 20esimo. Tra i Giovanissimi altro secondo posto con Davide Iaquinta, seguito da Valerio Orazi (terzo), Adriano Amadio (quinto), Niccolò Matola (sesto), Marco Simeoni (decimo), Alessandro Razzauti (11esimo), Lorenzo Altobelli (17esimo), Francesco Filippone (18esimo), Giorgio Piras (22esimo), Leonardo Bocciarelli (24esimo) e Tommaso Di Somma (36esimo). Ancora un piazzamento d’onore per Giulia Furchì, seconda tra le Giovanissime dove Sveva Pasqualino ha chiuso quinta. Infine nelle Ragazze/Allieve Ludovica Furchì ha terminato quinta, Maya Toti sesta, Agnese Rutigliano ottava, Giulia Lucciola 11esima, Valeria Gneo 17esima, Flavia Martinelli 30esima, Beatrice Zani 32esima e Sara Negreiros 41esima. Sempre ad Ariccia c’è stata anche una gara promozionale dedicata alle Prime Lame e agli Esordienti del fioretto a cui hanno partecipato Riccardo Proietti, Tiziano Virgili, Paolo Liberati, Vittoria Fanasca, Chiara Rodofili e Layla Allevi.





Ustica, 85enne cade in mare dopo aver sbattuto la testa sugli scogli: salvato dai Carabineiri

I Carabinieri della Stazione di Ustica, durante una perlustrazione marittima notturna, hanno soccorso in mare un uomo di 85 anni che era caduto in acqua dopo essere scivolato e aver battuto violentemente il capo sulla scogliera. I familiari dell’anziano, resisi conto di cosa era accaduto, hanno immediatamente lanciato l’allarme tramite il 112.
 
L’equipaggio del battello CC 75-77 di stanza a Ustica, sono subito intervenuti e, individuato il malcapitato in acqua, si sono tuffati riuscendo a issarlo a bordo. Poi la corsa per raggiungere il più vicino attracco. Lì l’uomo ha ricevuto le prime cure dai sanitari della Guardia Medica che hanno suturato una profonda ferita alla testa causata dall’impatto con gli scogli e il successivo trasporto in elisoccorso presso il Policlinico di Palermo, dove è stato ricoverato. L’85enne, che ha riportato diverse fratture, è stato dimesso e continuerà a casa sua la riabilitazione.
 
 
 

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Il nuovo Fisco: arrivano le semplificazioni e il Garante nazionale del contribuente

Dichiarazioni dei redditi più semplici da compilare e con un nuovo calendario per l’invio, Statuto dei contribuenti equiparato alla Costituzione e un Garante che tutelerà i cittadini di fronte all’amministrazione fiscale.

Sono alcune delle novità contenute nei due nuovi decreti legislativi che il governo ha varato con l’obiettivo di rendere sempre più disteso il rapporto tra fisco e contribuente, tanto che uno dei provvedimenti vieta all’Agenzia delle entrate di inviare comunicazioni durante le ferie estive e quelle natalizie.

Dopo i due dlgs della settimana scorsa, con l’anticipo della riforma dell’Irpef e le norme sulla fiscalità internazionale, il governo va avanti sulla strada che ridisegna “il rapporto tra fisco, cittadini e imprese mediante un riequilibrio delle relazioni con l’amministrazione finanziaria. Si va verso un rapporto paritario che tiene conto sia delle esigenze di tutela del contribuente sia delle esigenze del contrasto all’evasione fiscale”, fanno sapere fonti di Palazzo Chigi.

Le semplificazioni arrivano per la precompilata di dipendenti e pensionati. Ci sarà un nuovo meccanismo di interazione con il contribuente, non più basato sui campi del modello dichiarativo, ma direttamente sulle informazioni a disposizione dell’Agenzia delle entrate, che dal 2024 saranno proposte al contribuente in una apposita area riservata del sito dell’Agenzia e potranno essere direttamente confermate o modificate mediante un percorso guidato e con un linguaggio semplificato. In sostanza non servirà più consultare le istruzioni per la compilazione della dichiarazione. Inoltre, cambia il calendario degli adempimenti fiscali: l’anno prossimo le dichiarazioni dei redditi delle persone fisiche e delle società dovranno essere inviate entro il 30 settembre e non più entro il 30 novembre. Mentre, a partire del 2025, si anticipa ancora e quelle telematiche si potranno inviare a partire dal 1° aprile e sempre entro il 30 settembre dell’anno successivo a quello di chiusura del periodo di imposta. I sostituti di imposta e gli intermediari potranno presentare la dichiarazione tra il 1° aprile e il 31 ottobre di ciascun anno. Per allentare ancora di più la pressione sul fisco, c’è poi un periodo, ad agosto e a dicembre, in cui i contribuenti saranno lasciati tranquilli e non avranno adempimenti.

“Tutto nella logica della certezza e della semplicità del sistema tributario”, ha detto il viceministro dell’Economia, Maurizio Leo, che ha firmato i due provvedimenti. Sulle sanzioni, ha spiegato, si interverrà “in tempi molto rapidi”, ma per ora c’è solo un riferimento al “principio di proporzionalità” che dovranno rispettare. Lo Statuto del contribuente invece si rafforza dal punto di vista legislativo: le sue disposizioni “si conformano alle norme della Costituzione rilevanti in materia tributaria, ai principi dell’ordinamento dell’Unione Europea e alla Convenzione europea dei Diritti dell’Uomo”. Ciò significa che, in caso di dubbi interpretativi di una norma tributaria, valgono le disposizioni dello Statuto. Arriva poi il Garante nazionale del contribuente, scelto dal ministro dell’Economia con un mandato di quattro anni rinnovabile una sola volta. Le semplificazioni riguardano anche le imprese con la riorganizzazione e razionalizzazione degli indici sintetici di affidabilità fiscale, che ridurranno gli oneri burocratici connessi con la compilazione dei modelli Isa. Infine, sale da 50mila a 70mila euro la soglia di esonero per il visto di conformità, lo strumento che garantisce la corretta applicazione delle norme fiscali.




Governo, rinviato di una settimana decreto sull’energia

Slitta alla prossima settimana il Decreto legge sull’energia che doveva essere approvato in Consiglio dei ministri. Il ministero dell’Ambiente e della sicurezza energetica non ha ancora trovato la quadra su tre misure chiave del provvedimento: il rinvio della fine del mercato tutelato di luce e gas, un polo per l’eolico offshore al Sud, le concessioni per l’idroelettrico. Se ne riparlerà la prossima settimana, fanno sapere fonti di governo.

Il mercato tutelato di gas ed elettricità riguarda circa 10 milioni di utenti italiani, un terzo del totale. Per loro, le bollette sono fissate dall’autorità pubblica Arera. Gli altri utenti di luce e gas hanno scelto di passare al mercato libero: qui le tariffe in bolletta sono stabilite dalle società energetiche. La fine del mercato tutelato al momento è fissata al 10 gennaio 2024 per le bollette del gas e al primo aprile per l’elettricità. Il passaggio al mercato libero però riguarda solo 5,5 milioni di utenti. Per gli altri 4,5 milioni, giudicati “vulnerabili” (poveri, malati, disabili, ultra-75enni, in zone disastrate), il mercato tutelato rimane.
Ma di fronte alla crisi energetica, in molti, a partire dalle associazioni di consumatori, hanno chiesto una proroga di questa scadenza, anche se questo è uno degli obiettivi previsti dal Pnrr e concordati con l’Europa. Il ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica aveva pensato a un rinvio da sei mesi a un anno. “Non è una proroga giuridica”, aveva spiegato il ministro Gilberto Pichetto Fratin, ma un allungamento dei termini per dare “garanzia di informazione alle famiglie e di rapporto con le banche”. Il rinvio era già pronto nella bozza di Decreto legge, ma è stato stoppato all’ultimo, perché la norma, spiegano fonti del Mase “non era ancora perfezionata”. “Siamo alla fase di rivedere le virgole”, ha commentato il ministro.

Stesso discorso per il progetto di un polo per l’eolico offshore al Sud. La bozza prevede che entro sei mesi dall’entrata in vigore del decreto vengano individuati due porti nel Mezzogiorno dove installare cantieri navali per costruire le piattaforme eoliche galleggianti e le relative infrastrutture. L’eolico in mare in Italia può essere realizzato soltanto al Sud, dove c’è vento abbondante, e solo su piattaforme galleggianti ancorate ai fondali, data la profondità di questi.

Di qui l’idea di concentrare nel Mezzogiorno la costruzione degli impianti. Per il polo dell’offshore, il decreto prevede 80 milioni di euro per il 2024, 170 milioni per il 2025 e 170 milioni per il 2026. Entro 90 giorni dall’individuazione, le aree devono essere date in concessione a società di costruzioni navali qualificate. Data l’entità dell’investimento, e il suo ruolo strategico per fare del Mezzogiorno un hub energetico, il Mase ha preferito prendersi una settimana in più, per definire bene il testo. Per Agostino Re Rebaudengo, presidente di Elettricità Futura, l’eolico offshore è un tecnologia “interessante” per l’Italia, anche se “i costi sono ancora alti”. “Siamo in Europa primi nella produzione di strutture di ferro e acciaio – ha proseguito -, primi nella produzione di piattaforme galleggianti, secondi nella produzione di acciaio e nelle piattaforme offshore”. “Già abbiamo un buon posizionamento”, ha concluso, anche se “stiamo facendo pochissimi impianti”.

Sulle concessioni per l’idroelettrico, il nuovo Decreto Energia prevede, oltre alle gare regionali, la possibilità per le aziende già concessionarie o in scadenza di presentare un piano di investimenti. Ma questa eventualità potrebbe essere in contrasto con gli impegni italiani di riforma legati ai fondi del Pnrr. Su questo dossier, è ancora in corso un confronto con Bruxelles.




Liberi Professionisti – Cuccioletta (FdI): “Bene mozione Grasselli Tiero su Attestati di Prestazione Energetica”

“Esprimo soddisfazione e ringrazio la Consigliera Regionale di Fratelli d’Italia Micol Grasselli che, dopo aver presentato l‘importante proposta di legge per il Recupero dei vani e dei locali seminterrati, si è dimostrata ancora una volta sensibile alle esigenze e alle problematiche dei professionisti tecnici della regione Lazio, presentando, insieme al Presidente della Commissione Sviluppo Economico del Consiglio Regionale Enrico Tiero,  una mozione con cui si chiede alla Giunta Regionale di predisporre nuove Linee Guida per i controlli degli Attestati di Prestazione Energetica (APE).
 
L’iniziativa, promossa dalla Federazione degli Ordini degli Ingegneri del Lazio, nasce in seguito alle attività di verifica sugli APE condotte dall’Arpa a partire da luglio 2022 da cui sono emerse una serie di criticità che hanno portato ad elevare sanzioni nei confronti di quasi tutte le pratiche esaminate. Procedure di controllo, quindi, da rivedere e mettere a punto per evitare multe salate ed eccessivo aggravio di responsabilità, anche penali, a carico dei professionisti. questo lo scopo della mozione”. Così in una nota il Coordinatore Regionale del Dipartimento Professioni di Fratelli d’Italia, Ing. Roberto Cuccioletta.
 
 
 

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Trento città più sostenibile d’Italia, il sindaco: “Superare le divisioni politiche sui temi ambientali”

La ricerca Ecosistema urbano di Legambiente consegna al capoluogo il primo posto. Tra gli indicatori migliori il verde urbano per abitante, il numero di passeggeri del trasporto pubblico, la raccolta differenziata. Buono il livello della qualità dell’aria, in aumento gli spazi per le biciclette e il solare sugli edifici pubblici
 
 
Al secondo posto della classifica Mantova, al terzo Pordenone, Bolzano al nono
 
 
Trento ritorna a essere la città più sostenibile d’Italia. Sul gradino più alto del podio già nel 2022, l’anno scorso Trento si era fermata al secondo posto. In questo 2023 torna dunque alla guida della classifica Ecosistema urbano redatta, come da tradizione, da Legambiente in collaborazione con Il Sole 24 ore.
 
Il sindaco Franco Ianeselli ha ritirato il premio stamattina a Roma, allo Spazio Sette libreria, dopo un dibattito che ha coinvolto tra gli altri l’ex sindaco di Napoli Antonio Bassolino, Walter Ganapini, ex assessore della Giunta Formentini e l’ex sindaco di Roma Francesco Rutelli che hanno ripercorso i progressi in campo ambientale delle rispettive città.
 
Dopo aver ringraziato Legambiente, Ambiente Italia e Sole 24 ore per la promozione “di una cultura dei dati che fa bene a tutti”, Ianeselli ha messo in luce il punto di forza di Trento, ovvero “i documenti di pianificazione come il Paesc e il Pums, che forse non sono sexy, ma sono alla base del successo della nostra città. L’ambizione ora è quella di superare le divisioni politiche sui temi ambientali e su infrastrutture fondamentali come per esempio le ciclabili. Si arriva al paradosso per cui un tempo i sindaci venivano criticati perché giravano in auto blu, oggi ti contestano se giri in bicicletta. Riusciremo nell’impresa di superare le contrapposizioni se sapremo far crescere una sensibilità ambientale trasversale  nelle nostre città”.
 
Nel gruppo di testa, subito dopo Trento (punteggio: 85,86), si piazzano Mantova (82), Pordenone (81,41), Treviso (79,87), Reggio Emilia (76,8). Solo le prime tre città riescono a superare la soglia degli 80 punti, che peraltro l’anno scorso non era stata raggiunta da nessun capoluogo. Segno dunque che la sostenibilità delle città italiane è in crescita. Bolzano e Belluno, le città alpine più vicine a Trento, quest’anno si fermano rispettivamente al nono e al decimo posto. Chiudono la classifica tre capoluoghi siciliani: Caltanissetta, Catania e Palermo, fanalino di coda.
 
Trento spicca in particolar modo per quanto riguarda il verde urbano che aumenta ulteriormente dai 396,2 metri quadrati per abitante della passata edizione ai 403,6 di oggi: il dato posiziona Trento al secondo posto assoluto nell’indice parziale.
 
Diminuiscono ancora i consumi idrici che passano dai 149,7 litri procapite al giorno dello scorso anno agli attuali 147,4 (ma erano 151,3 litri due edizioni fa). Scende lievemente la produzione totale di rifiuti (da 454 Kg/ab/anno agli attuali 446). Pur restando tra le migliori, scende di poco anche nella percentuale di rifiuti raccolti in modo differenziato che vale comunque il settimo posto nella graduatoria specifica. Continuano a crescere i passeggeri del trasporto pubblico urbano che passano da 101 viaggi per abitante/anno di due anni fa, ai 123 della passata edizione fino agli attuali 136, facendo di Trento la quarta, con Parma, in questo indice tra le città medie. Crescono anche i metri equivalenti ogni 100 abitanti di infrastrutture per la ciclabilità, che dagli 8,67 di due anni fa, agli 8,92 della passata edizione si attestano agli 8,95 di questa trentesima edizione del rapporto. Aumentano ancora anche i Kw ogni 1000 abitanti di solare installato su edifici pubblici che si attestano quest’anno a 14,81 Kw ogni 1000 abitanti. 
 
Il capoluogo trentino mantiene un buon livello di qualità dell’aria migliorando leggermente nelle medie relative al diossido di azoto (No2, emesso dal traffico e dagli impianti di riscaldamento). Nei limiti il dato relativo alle Pm10 e alle Pm2,5, mentre peggiora nei giorni di superamento dell’ozono (55).
 
Non mancano però alcune note dolenti: cresce, seppur di poco, l’acqua dispersa dalla rete che passa dal 22,3% della passata edizione al 22,4%. Stabile la superficie di suolo destinata ai pedoni ferma a 16,3 metri quadrati ogni 100 abitanti. Trento peggiora poi lievemente anche nell’indice dedicato all’uso del suolo passando da 8,5 della passata edizione a 7,5 di questa trentesima edizione.
 
I parametri che determinano la classifica delle performance ambientali dei Comuni di Ecosistema Urbano 2023 di Legambiente sono 19 e prevedono l’assegnazione di un punteggio massimo teorico di 100 punti, costruito caso per caso sulla base di obiettivi di sostenibilità. I punteggi assegnati per ciascun indicatore identificano il tasso di sostenibilità della città reale rispetto a una città ideale (non troppo utopica visto che esiste almeno un capoluogo che raggiunge il massimo dei punti assegnabili per ognuno degli indici considerati). La media del punteggio dei capoluoghi sale e si attesta a 56,41%, tre punti in più di quella dello scorso anno (53,41% ed era 53,05% due anni fa).
 
 
 

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Roccasecca, ricordato l’80° anniversario del bombardamento della stazione ferroviaria

Il sindaco Sacco: “Nasco in una famiglia di ferrovieri, emozionato nel celebrare questa ricorrenza. Questo territorio può insegnare a tutti cosa significa vivere i conflitti”
 
 
Una manifestazione organizzata in maniera impeccabile, anche con la bandiera della pace strotolato nella piazza Risorgimento ad arricchire il ricordo dell’ottantesimo anniversario del bombardamento della stazione ferroviaria di Roccasecca.
 
Un evento voluto dal Comune di Roccasecca, in collaborazione con le associazioni “Cassino città della Pace”, Battaglia di Cassino e Italy War Route.
 
Bellissimo il colpo d’occhio: una piazza gremita, con la presenza delle scuole, di tante associazioni e autorità civili, militari e religiose. Tra gli altri: S. E. il Prefetto di Frosinone Ernesto Liguori; il Questore Domenico Condello, il Colonnello Mattioli, comandante provinciale dei Carabinieri. al capitano Bartolo Taglienti, comandante della Compagnia Carabienieri di Pontecorvo, il Maresciallo Capo Angelo Iodice, comandante della Stazione dei Carabinieri di Roccasecca; il Colonnello Valerio Lancia, comandante dell’80° Rav di Cassino, il Tenente Vanessa Emili, comando Guardia di Finanza di Cassino, il rappresentante dell’Università di Cassino, la professoressa Ivana Buno. E poi i sindaci del Cassinate, insieme ai Gonfaloni dei comuni.
 
A fare gli onori di casa il primo cittadino di Roccasecca Giuseppe Sacco, presente insieme a tutta l’amministrazione comunale.
 
La giornata ha previsto l’inaugurazione della mostra curata dall’associazione Battaglia di Cassino, per poi entrare nel vivo con l’arrivo dei gonfaloni dei Comuni in piazza, il saluto delle autorità, una breve ricostruzione delle vicende, la relazione dal titolo, “La faticosa e complessa costruzione del nuovo mondo: il contributo per la pace della società civile”, a cura dell’associazione Cassino Città per la Pace. A seguire l’emozionante racconto dei testimoni oculari Rocco Tanzilli e Benedetto Malnati, che hanno ricordato quel pomeriggio del 1943, quando gli aerei alleati bombardarono lo scalo ferroviario. Infine, è stata scoperta una pietra d’inciampo nei pressi del sottopasso ferroviario. A conclusione della mattinata la benedizione del parroco don Xavier Razanaday e la deposizione di una corona d’alloro. Il maestro Alessandro Parente ha accompagnato con la musica l’intera manifestazione.
 
“Sono nato e cresciuto vicino alla stazione ferroviaria di Roccasecca – ha spiegato il sindaco Giuseppe Sacco – la mia è una famiglia di ferrovieri, mio nonno era il capostazione della stazione di Arpino il giorno del bombardamento. Per me il 23 ottobre 1943 è stata sempre una ricorrenza carica di sentimento. Ricordarne la memoria, a ottant’anni da quella giornata, è un’emozione unica. Un messaggio ai ragazzi: la pace non è scontata, va costruita ogni giorno. Anche attraverso questi ricordi e queste ricorrenze, perché il nostro territorio può insegnare tanto su cosa vuol dire essere in guerra e sulle sofferenze della popolazione. Grazie a tutte le istituzioni presenti, alle autorità militari e ai ragazzi delle scuole per la presenza e partecipazione”.
 
“Una bellissima cerimonia – ha aggiunto il vicesindaco di Roccasecca Valentina Chianta – siamo una terra che può insegnare tanto sul tema della guerra, la giornata di oggi ha un alto valore pedagogico, soprattutto per i ragazzi presenti. Un grazie alle scuole per aver partecipato e un grazia di cuore a Benedetto Malnati e Rocco Tanzilli, reduci di quelle giornate che sono stati una lezione dal vivo per gli studenti”.
 
 
 
 

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Viterbo, delegato FIGC in visita all’AIA della Tuscia

Il delegato della FIGC di Viterbo, Angelo Moracci, ha fatto visita venerdì scorso alla sezione AIA della Tuscia.
 
A fare gli onori di casa il presidente Luigi Gasbarri, che ha salutato l’amico e l’ex-collega. Infatti, Angelo Moracci è stato arbitro di calcio e assistente in serie D, prima di assumere importanti incarichi all’interno della FIGC. È Cavaliere dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana ed è stato insignito della Stella di Bronzo del CONI al merito sportivo. 
 
“Avendo fatto l’arbitrio qui mi sento a casa – ha esordito Moracci nel suo intervento davanti ai direttori di gara viterbesi – faccio il più grande in bocca al lupo a tutti per la stagione sportiva appena iniziata. Dobbiamo collaborare affinché tutte le gare si svolgano regolarmente e nel pieno rispetto delle regole del calcio.”
 
Il delegato provinciale della FIGC ha poi sottolineato l’importanza della corretta redazione del referto arbitrale per l’omologazione della gara e per mettere in condizione i giudici sportivi di poter erogare le giuste sanzioni ai calciatori e ai dirigenti ammoniti o espulsi. Inoltre, si è soffermato sull’accensione di fumogeni da parte dei tifosi e l’importanza di segnalare al giudice sportivo se sono stati gettati nel campo per destinazione o direttamente sul terreno di gioco.
 
“Tra FIGC E AIA occorre la massima collaborazione – ha detto Moracci – dobbiamo condannare comunque e sempre gli atti di violenza.”
 
Al termine dell’incontro, il Presidente Gasbarri ha consegnato a Moracci una maglietta dell’associazione e lo ha ringraziato per la graditissima visita.
 

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Regione Lazio: La Cartaginese (Lega) fa il pieno di consensi nell’incontro illustrativo della proposta di Legge sul recupero dei vani e locali seminterrati da destinare ad uso abitativo, terziario o commerciale

La Lega nella Regione Lazio fa quadrato attorno alla proposta di Legge n. 83 del 23 settembre 2023, riguardo il recupero dei vani e locali seminterrati da destinare ad uso abitativo, terziario o commerciale, attesa dal territorio, con la sua Capogruppo in Consiglio regionale Laura Cartaginese, prima firmataria e sostenitrice della normativa fin dalla passata legislatura. “Vogliamo valorizzare e rendere abitabile quel patrimonio immobiliare – esordisce -, nel rispetto delle norme urbanistiche e nell’ottica dell’efficienza energetica. Questa Legge rappresenta una risposta immediata e sostenibile alle esigenze abitative di tantissimi cittadini e vuole, inoltre, rilanciare il settore edilizio, in un momento storico critico e complesso, segnato da una contrazione economica senza precedenti”.

Giovedì scorso, 19 ottobre, ha illustrato il provvedimento nella Sala Tevere della sede regionale in via Cristoforo Colombo, gremita di Sindaci, amministratori locali e tecnici professionisti, che ha visto la partecipazione del Presidente della Regione Francesco Rocca. “Il problema della casa e la difesa delle persone più fragili sono temi che mi stanno a cuore – sono state le sue parole – quello che abbiamo trovato sono le occupazioni abusive, nei confronti delle quali stiamo effettuando mediamente dai 3 ai 5 sgomberi”. Ha poi elogiato l’operato dell’Assessore all’Urbanistica Pasquale Ciacciarelli – “determinato nel costruire e nell’abbattere l’abusivismo” – e ringraziato la Cartaginese e il Gruppo Lega non solo per questa iniziativa legislativa, insieme all’intera maggioranza.

Presente buona parte dello stato maggiore del Partito nel Lazio, in segno di sostegno e omogeneità, a cominciare dal Segretario regionale Davide Bordoni. Che, nel prendere la parola, ha ricordato l’importanza del Piano Casa al quale sta lavorando il Vicepremier e Ministro Matteo Salvini, per fronteggiare il disagio abitativo che ha colpito molte famiglie impoverite dalla crisi economica, e definito la norma della Capogruppo “una svolta significativa al programma di sviluppo economico e sociale del centrodestra in Regione”.

D’accordo il Vicepresidente del Consiglio Giuseppe Emanuele Cangemi e l’Assessore Ciacciarelli, con il quale la stessa Cartaginese aveva presentato, nella passata legislazione, il disegno di Legge 46/2018, i cui principi e obiettivi sono stati recepiti dall’attuale proposta. “Tali interventi consentiranno – ha dichiarato l’Assessore – ulteriori entrate per i Comuni, attraverso il versamento di oneri concessori e contributi straordinari finalizzati ad interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria di mitigazione del rischio idrogeologico. La proposta costituisce la dimostrazione della vicinanza della Lega al territorio e della nostra consapevolezza dei bisogni dei cittadini del Lazio”.

Inizialmente i provvedimenti erano tre, e il primo ad esser stato presentato, l’11 agosto 2023, era proprio quello della Cartaginese che, come detto, riprendeva i principi dell’altro disegno del 2018, con le dovute modifiche. Poi il 21 settembre scorso la maggioranza ha giustamente deciso, “in uno spirito di fattiva collaborazione”, precisa la diretta interessata, di depositare un’unica proposta di Legge, sintesi delle altre.

Gli obiettivi sono chiari, contrastare l’emergenza abitativa ma allo stesso tempo limitare il consumo di suolo, “attraverso un più efficace riutilizzo, nel rispetto delle caratteristiche tipologiche e morfologiche degli immobili, dei volumi esistenti”, contenere i consumi energetici, con“la messa in opera di interventi tecnologici”, e, infine, contribuire “alla ripresa nel settore edile caratterizzato da un lungo periodo di crisi, tamponato solo momentaneamente con i interventi di Ecobonus e Sismabonus”.

Altrettanto chiare le restrizioni che, se vogliamo, smorzano sul nascere le polemiche del centrosinistra. I Comuni, infatti, possono disporre, “con deliberazione del Consiglio Comunale”, l’esclusione della misura di parte del territorio per “specifiche esigenze di tutela paesaggistica o igienico-sanitaria, di difesa del suolo e di rischio idrogeologico” e in presenza di “fenomeni di risalita della falda che possono determinare situazioni di rischio nell’utilizzo di spazi seminterrati”, recita il documento. E, comunque, sono tassativamente esclusi “gli immobili ricadenti in aree sottoposte a rischio idrogeologico, quelli ricadenti negli insediamenti urbani storici individuati dal PTPR e gli immobili per i quali è stata emessa un’ordinanza di sospensione dei lavori o demolizione di ripristino dello stato dei luoghi”. Punto.

“La Legga va nella direzione dell’Amministrazione Rocca, che ringrazio vivamente per aver partecipato all’incontro, con lui, e con la maggioranza di centrodestra, formiamo una squadra forte, unita e compatta. Ringrazio inoltre – conclude la Presidente Cartaginese – tutti coloro che, con la loro presenza, danno un significativo contributo all’iniziativa. La Lega nel Lazio, con il Segretario Bordoni, l’Assessore Ciacciarelli e il Vicepresidente del Consiglio Cangemi, ha dato ancora una volta grande prova di coesione e vicinanza al territorio, e fatto sentire vivo il suo forte sostegno all’operato del Segretario Matteo Salvini nel Governo. Sono parole che mi sento di dire con orgoglio e con coscienza”.




Difesa dei contribuenti, prosegue la battaglia dell’Avvocato Angelo Lucarella per l’abrogazione della Legge Pittella

A scuotere il Parlamento ci ha pensato la Corte Costituzionale con la decisone di pochi giorni fa perlopiù passata inosservata, ma evidentemente destinata a creare un vero e proprio terremoto sia nel mondo giudiziario che politico. La legge Pittella è quella norma che il Parlamento votò nel 2021 (n. 215) con cui, sostanzialmente, è stata messa la pietra tombale sui ricorsi dei contribuenti riguardo ai famosi “estratti di ruolo” dell’Agenzia delle Entrate riscossione.
 
Cosa su cui Angelo Lucarella, avvocato e tra gli esperti italiani invitati quest’anno dal World Justice Project (sostenuto dalla Commissione Europea), già vice presidente Commissione Giustizia del Ministero dello Sviluppo Economico e docente a.c. di diritto processuale tributario all’Università degli studi di Napoli Federico II, era più volte intervenuto denunciandone l’incostituzionalità e anche la violazione dei diritti riconosciuti dall’Unione Europea spiegando, appunto, quanto fosse urgente l’intervento del Governo per risolvere la problematica o, quantomeno, per bloccare gli effetti retroattivi impliciti della norma stessa.
 
“Il mondo tributario, quello difensori dei contribuenti soprattutto, aspettava da tempo che la Corte Costituzionale si pronunciasse sulla questione della legge Pittella che da due anni circa ha creato un blocco ai ricorsi dei contribuenti riguardo ai carichi pendenti e conosciuti tramite estratti di ruolo consegnati dall’Agente nazionale della riscossione; ricorsi, quest’ultimi, fino ad allora consentiti anche per gli orientamenti della Cassazione emanati a più riprese”, dichiara Lucarella.
 
Continua l’ex vice presidente della Commissione Giustizia del Ministero Sviluppo economico, “Se prima si era assistito a delle scosse di assestamento giudiziarie, il problema odierno è far fronte ad un vero e proprio terremoto fiscale che si sta generando per almeno due fattori concomitanti: il mantenimento in vigore della legge Pittella così com’è e l’assenza di una norma di interpretazione autentica sulla questione del divieto di retroattività implicita per le cause esistenti all’entrata in vigore. Da tempo ho scritto ai rispettivi Ministeri oltreché a diverse testate per segnalare il disastro giuridico ed economico ormai in atto. Ci ha pensato la Corte Costituzionale, finalmente, a invitare la politica a prendere provvedimenti (con la sentenza n. 190) quando afferma di non esimersi dal pressante auspicio che il Governo dia efficace attuazione alla revisione del sistema nazionale della riscossione della legge delega 111/2023.
 
Tuttavia, il mio auspicio è che il Parlamento e il Governo prendano in debita e seria attenzione l’abrogazione di questa legge che, di fatto, ha portato migliaia di contribuenti vittoriosi contro l’amministrazione italiana, di punto in bianco, destinatari di uno smacco legislativo che uno Stato serio non può e non deve permettersi di fare ai propri cittadini. Ne va della credibilità dello Stato di diritto”.
 

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