Cynthialbalonga (calcio, serie D), Mariotti: “A Sassari sbagliato l’approccio, testa all’Ardea”

Genzano (Rm) – Non c’è tempo di rammaricarsi troppo in casa Cynthialbalonga per la sconfitta di sabato sul campo del Sassari Latte Dolce. I ragazzi di mister Marco Mariotti hanno ceduto 2-0 in terra sarda, ma sono già proiettati al match interno di mercoledì contro l’Ardea. “A Sassari abbiamo sbagliato l’approccio e nei primi venti-trenta minuti non abbiamo giocato come sappiamo – dice l’allenatore – Successivamente la squadra ha provato a rialzare la testa e ha creato tre o quattro buone opportunità con Doratiotto, Falasca e Sartor. La differenza principale rispetto all’altra sconfitta di questo inizio stagione con l’Ostiamare è stata proprio questa: dopo essere andati sul doppio svantaggio in quel caso abbiamo accorciato le distanze e siamo rimasti in partita fino all’ultimo, mentre sabato non ci siamo riusciti. Forse ha inciso la mia mancata presenza in panchina per l’ultimo turno di squalifica, ma la nostra è una squadra nuova e qualche “basso” ci può anche stare, ma non dev’essere un alibi o una giustificazione. Va dato merito al Sassari Latte Dolce che in casa è un avversario temibilissimo come dimostrano i risultati di questo inizio stagione”. Come detto, la Cynthialbalonga pensa già al match di Ognissanti. “L’Ardea è una squadra giovane che corre e che potrebbe crearci problemi. Noi dovremo scendere in campo con un atteggiamento diverso rispetto a quello di Sassari altrimenti rischiamo di complicarci la vita, poi penseremo alla successiva trasferta in Sardegna con l’Atletico Uri. Affrontiamo questo trittico di incontri ravvicinati con qualche normale acciacco, ma speriamo di recuperare Lisari già per mercoledì”. Dopo due mesi di campionato Mariotti traccia un primo mini-bilancio: “Sono molto soddisfatto di questo avvio di stagione, qualche episodio non ci ha girato proprio a favore come nel match con la Romana e potevamo pure avere qualche punto in più in classifica. Ma nessuno ci ha chiesto di vincere il campionato, credo ci siano alcune squadre più forte di noi. Stiamo cercando di costruire e di migliorare questo gruppo, l’anno scorso la Cynthialbalonga era in un altro girone e quindi è difficile fare paragoni. Credo che l’obiettivo più concreto possa essere quello dei play off, anche se ovviamente vogliamo fare il massimo senza porci limiti”.





Ssd Colonna (calcio, Promozione), si separano le strade con Mariani: il neo tecnico è Vicale

Colonna (Rm) – Il Colonna prova a dare una svolta dopo il difficile inizio di stagione nel campionato di Promozione. Dopo la sconfitta di otto giorni fa sul campo del Ceccano (ieri la prima squadra castellana ha osservato un turno di riposo), il club ha deciso di separare le proprie strade da mister Paolo Mariani. Al suo posto è stato scelto Davide Vicale che aveva già guidato la Promozione del Colonna nella parte finale della scorsa stagione, subentrando a Dino Di Julio. “Quando si arriva a prendere queste decisioni le responsabilità sono sempre da condividere tra le varie componenti – dice il direttore sportivo Gianluca Cippitelli – Il rendimento del gruppo in questa prima fase del campionato non è stato soddisfacente e in questi casi a pagare è sempre l’allenatore. Abbiamo parlato con mister Mariani, che ringraziamo per l’impegno e la professionalità dimostrati nella sua avventura a Colonna, e abbiamo convenuto che fosse meglio provare a dare la classica scossa ad un gruppo che può sicuramente fare di più”. L’esordio ufficiale di mister Vicale avverrà già mercoledì nel giorno di Ognissanti col match “casalingo” (si giocherà a Zagarolo per l’indisponibilità del “Tozzi” alle prese con profondi lavori di restyling del manto) contro la capolista Paliano: “Un avversario molto forte come dimostra la classifica – dice Cippitelli – Ma probabilmente i nostri ragazzi potranno giocare senza pressioni: speriamo che mettano in campo la voglia di cambiare rotta. La scelta di Vicale? E’ stata semplice perché lui conosce già il nostro ambiente e tra l’altro collaborava attualmente col tecnico dell’Under 19 regionale Alessio Rippa. Ha dimostrato la voglia e la personalità giuste per prendere la guida della prima squadra in questo delicato momento e abbiamo preferito affidare il gruppo a qualcuno che già conosce alcune situazioni”.





Frascati Scherma, i Cadetti danno spettacolo a Salsomaggiore con quattro atleti sul podio

Frascati (Rm) – Due secondi e due terzi posti per il Frascati Scherma nella prima prova nazionale Cadetti che si è tenuta nello scorso fine settimana a Salsomaggiore, in Emilia Romagna. Un bottino che conferma l’alto trend del settore fioretto, ma anche quello di un settore sciabola che ormai è una realtà e che sta proponendo “volti nuovi” estremamente interessanti. Proprio in quest’arma è stata notevole la doppietta sul podio dei fratelli Valerio e Leonardo Reale, rispettivamente secondo e terzo. Ma molto positivo è stato anche il settimo posto ottenuto da Samuel Marcelli, il 17esimo di Matteo Ottaviani e il 18esimo di Matteo Miucci. Da segnalare anche il 25esimo posto di Gabriele Cecchinelli, il 34esimo di Riccardo Aquili, il 44esimo di Tristan Marcelli e il 115esimo di Davide Pasquini. Nella prova femminile brava Ludovica Rossetti che ha concluso in 14esima posizione, ma bene anche Beatrice Perugini (18esima). A completare il quadro il 25esimo posto di Eleonora Colella, il 30esimo di Martina Calderini e il 65esimo di Guya Micheli. Anche nel fioretto sono arrivati un secondo e un terzo posto, ma uno al femminile e uno al maschile. Tra le ragazze Mariavittoria Berretta conferma di essere un notevole talento e chiude al secondo posto, mentre alle sue spalle vanno segnalati il 13esimo posto di Sofia Mancini e il 14esimo di Gloria Pasqualino. Più indietro Rachele Angelino (63esima), Mariarosa Salvatore (82esima) e Asia Masi (126esima). Sul podio nella prova dei ragazzi un eccellente Manfredi Di Russo che ha concluso al terzo posto, ma va ricordato anche l’11esimo posto di Emanuele Iaquinta e il 24esimo di Mauro Addato. Da registrare anche i piazzamenti di Joan Sinopoli (36esimo), Leone Mendizibal (60esimo), Davide Alteri (62esimo), Ian Marino (68esimo), Damiano Pozzi (96esimo), Simone Minetti (129esimo) e Gianmarco Cecchi (173esimo). Nello scorso fine settimana c’è stato anche un torneo satellite Assoluto a Sabadell (in Spagna) in cui si è registrato il bel successo del “padrone di casa” Carlos Llavador, ormai in forza al Frascati Scherma da anni. Ottimo il quinto posto di Damiano Rosatelli, bene anche Giuseppe Franzoni (decimo), mentre ha chiuso 25esimo Federico Pistorio. Nella prova al femminile 18esima Maria Marino, 25esima Claudia Memoli e 40esima Margherita Lorenzi.





United Volley Pomezia (serie B1/f), Viglietti: “Col Nottolini una prestazione non brillante”

Pomezia (Rm) – Sembra essersi “abbonata” ai tie-break la serie B1 femminile dello United Volley Pomezia. Le ragazze di coach Gianluca Tarquini, reduci dai k.o. “di misura” contro Clementina e Castel Franco, hanno avuto la meglio del Nottolini Lucca nel match interno di sabato scorso. Una gara altalenante come dimostrano i parziali (21-25, 25-18, 16-25, 25-20 e 16-14), ma che alla fine è valsa due punti per le pometine. “Non abbiamo fatto una buona gara ed è stato un peccato perché potevamo dare qualcosa di più – dice il centrale classe 1996 Alessia Viglietti, ritratta nella foto di Fabio Angelini – Nel primo set abbiamo sofferto tanto in ricezione e onestamente non ci aspettavamo che le avversarie potessero battere così bene come hanno fatto, mettendo a segno tanti “ace”. Nel secondo siamo riuscite a riprendere un buon ritmo e ci siamo rimesse in carreggiata, mentre nel terzo quasi non siamo scese in campo e sinceramente è strano per una squadra come la nostra. Nel quarto abbiamo ripreso in mano il pallino del gioco e siamo tornati a pareggiare i conti, poi è stato davvero particolare anche il tie break in cui siamo arrivate fino all’11-3 per poi “addormentarci” completamente e farci riacciuffare sul 14-14 prima di spuntarla ai vantaggi. Indubbiamente le avversarie hanno fatto un’ottima partita: venivano da due sconfitte, ma hanno dimostrato di essere una squadra valida e vogliosa di portare via dei punti dal nostro campo. Guardando in casa nostra, invece, credo ci sia stata un po’ troppa agitazione e stavolta sia mancato quel forte spirito di gruppo che ci caratterizza. Nelle ultime due gare, pur cedendo al tie-break, avevamo spinto tanto e forse in questa partita con Nottolini abbiamo accusato un po’ di pressione nel dover fare risultato pieno a tutti i costi. Invece dobbiamo scendere in campo con maggiore tranquillità e senza fare troppi calcoli”. Nel prossimo turno lo United Volley Pomezia sarà ospite del Santa Lucia, compagine di Fonte Nuova: “Si tratta di una squadra neopromossa con cui abbiamo giocato un paio di amichevoli nel pre-campionato e che quindi conosciamo abbastanza bene – sottolinea la Viglietti – Nel loro organico c’è Alice Grossi che l’anno scorso faceva parte del nostro gruppo, ma ci sono anche altre ragazze che conosciamo bene. Santa Lucia ha confermato la squadra che ha vinto l’ultimo campionato di serie B2, poi sul loro campo è sempre difficile fare risultato. Noi dobbiamo guardare in casa nostra e pensare a ritrovare il nostro gioco perché solo in questa maniera possiamo toglierci delle soddisfazioni”.





Settimana corta al lavoro: l’Italia è davvero pronta?

Nel contesto del rapido cambiamento globale, l’idea di una settimana lavorativa di 4 giorni sta ottenendo un forte riconoscimento anche in Italia. Alcune aziende hanno iniziato ad abbracciare questa modalità: nella sua infografica dedicata a questo tema, Ali Spa di Magister Group cerca di rispondere alla domanda cruciale: è il momento giusto per l’Italia?

L’Italia, al netto di alcune resistenze, sembra essere pronta per la settimana lavorativa corta. Al momento, il 9,4% dei lavoratori italiani rimane in ufficio per 49 o più ore a settimana: l’Italia al quarto posto nella classifica dei Paesi dell’Unione Europea più “stakanovisti,” dietro a Grecia, Francia e Cipro. Un patrimonio di ore lavorative che non fa rima necessariamente con qualità dell’output o della vita quotidiana dei lavoratori.

Il cammino verso l’attuale settimana lavorativa di 40 ore in Italia è stato un viaggio lungo e significativo. Dal 1923, dal Regio Decreto-legge n. 692 la giornata lavorativa di 8 ore ha impostato di fatto il tempo lavorativo come lo conosciamo. La pandemia ha cambiato in generale lo scenario lavorativo e la necessità di un miglior work-life balance ha fatto emergere tre possibili coniugazioni della “settimana corta”:

  • 4 giorni a parità di salario con meno ore totali;
  • 4 giorni a parità di stipendio con ridistribuzione delle ore;
  • 4,5 giorni a settimana a parità di stipendio.

I possibili limiti alla diffusione della settimana corta in Italia includono la persistenza di una cultura aziendale pre-pandemica, la difficoltà di applicazione in alcuni settori, sfide organizzative all’interno delle singole realtà e la necessità di dialogo tra le parti coinvolte: una serie di ostacoli che possono essere risolti o aggirati, con l’obiettivo di accogliere le richieste di un miglior bilanciamento vita-lavoro dei dipendenti, aumentandone la retention.

Caso Ali e Magister Group: “Alle persone serve tempo di qualità per evolversi”

In Italia ci sono aziende che stanno già testando la settimana di 4 giorni, con diverse modalità. Da febbraio a dicembre 2023, i dipendenti di Ali e delle altre controllate di Magister Group stanno sperimentando la prima vera settimana corta in Italia: 32 ore di lavoro su 4 giorni, mantenendo stipendio e condizioni contrattuali.

Simona Lombardi, Consigliere di Amministrazione del Gruppo Magister commenta: “Serve tempo di qualità, per evolversi personalmente. Personalità ricche ed appagate possono contribuire con un pensiero di valore a ridefinire lo spazio del lavoro, a dare un senso più profondo a ciò che facciamo“.




ASL Roma 6, l’ospedale dei Castelli all’avanguardia nella cura della dermatite atopica nei bambini

Avviata con successo la somministrazione del farmaco Dupilumab  
 
 
Presso l’Ambulatorio di Pediatria allergologica dell’Ospedale dei Castelli è stata avviata la prescrizione e la somministrazione del Dupilumab, unico farmaco biologico inibitore delle interleuchine 4 e 13, citochine chiave nella infiammazione di Tipo 2.
L’Ambulatorio di Pediatria allergologica è tra i pochissimi centri del Lazio ad utilizzare tale farmaco e al momento l’unico centro pediatrico all’interno della Asl Roma 6 a erogare questo nuovo servizio.
Tale farmaco è stato utilizzato con successo in pazienti bambini e adolescenti con dermatite atopica severa eleggibili alla terapia sistemica ed in pazienti adolescenti con asma grave. Oggi l’immunopatogenesi della dermatite atopica è stata delineata meglio e ciò fornisce bersagli biologici più specifici per la terapia. L’obiettivo è quello di migliorarne l’efficacia e di ridurre al minimo gli effetti avversi.
 
La prima paziente adolescente in cura presso l’Ambulatorio di Pediatria allergologica presso l’Ospedale dei Castelli ha iniziato la terapia il 21 settembre 2023 e già il suo quadro clinico è nettamente migliorato: “Grazie a questa iniziativa intrapresa dai nostri medici – dichiara il Direttore Sanitario Asl Roma 6 Dottor Vincenzo La Regina – siamo riusciti a fornire un aiuto concreto ai nostri ragazzi affetti da questa severa malattia infiammatoria cronica della pelle. Mi permetto di esprimere orgoglio e soddisfazione per questo passo importante che ci permette adesso di affrontare con ancora più efficacia la problematica”.
 
La dermatite atopica è una malattia infiammatoria cronica della pelle caratterizzata da lesioni pruriginose, eritematose e desquamanti. È responsabile di un importante peggioramento della qualità della vita di chi ne è affetto ed ha un impatto economico significativo.
I pazienti affetti da dermatite atopica sono maggiormente esposti al rischio di contrarre infezioni della pelle con conseguenze sistemiche e maggiori ospedalizzazioni.
 
Questo farmaco prescrivibile e somministrabile all’Ospedale dei Castelli è una speranza concreta per i bambini e gli adolescenti.

 

 

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Palermo, ritrovamento resti ossei nella diga Garcia: svolta nelle indagini

I Carabinieri del Nucleo Investigativo di Monreale, in seguito agli accertamenti tecnici esperiti dal R.I.S. di Messina, sono riusciti a risalire all’identità della persona, i cui resti ossei furono rinvenuti nella ex diga Garcia nel Dicembre del 2020: si tratta di Mulè Salvatore, scomparso da Camporeale il primo febbraio 2006.
 
Al vaglio degli inquirenti l’ipotesi che si tratti di un caso di “lupara bianca”, probabilmente riconducibile ai trascorsi criminali di Mulè Salvatore e ai rapporti che legavano quest’ultimo ad esponenti della malavita organizzata. Infatti, Mulè Salvatore, allevatore di animali e pluripregiudicato, era il nipote di Mulè Rosario, detto “manuzza”, gravitante nel sodalizio mafioso di Camporeale, deceduto nel 2014.
 
 
 

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Roma, sequestro di persona a scopo di estorsione, rapina aggravata e lesioni personali: arrestate 5 persone

ROMA – I Carabinieri della Compagnia di Frascati, coadiuvati nella fase esecutiva dai colleghi della Compagnia di Roma Casilina, hanno dato esecuzione a un decreto di fermo di indiziato di delitto, emesso dalla D.D.A. della Procura della Repubblica di Roma, nei confronti di 4 persone, 2 cittadini del Bangladesh, un indiano e un cittadino Afghano, tutti già con precedenti, gravemente indiziati dei reati di sequestro di persona a scopo di estorsione, rapina aggravata e lesioni personali.  Per gli stessi reati, i Carabinieri della Compagnia di Frascati hanno proceduto, d’iniziativa, al fermo di indiziato di delitto di una quinta persona, un altro cittadino del Bangladesh, identificato grazie agli elementi sopravvenuti nella fase di localizzazione dei primi quattro.
 
L’indagine è partita, il 1° ottobre scorso, dopo la denuncia ai Carabinieri della Stazione di Roma Tor Bella Monaca, da parte di un cittadino del Bangladesh che riferiva della scomparsa del fratello che dal 29 settembre non aveva fatto ritorno a casa. In particolare, l’attività investigativa condotta dai Carabinieri, coordinati dalla Direzione Distrettuale Antimafia ha consentito di raccogliere gravi elementi indiziari in ordine al fatto che gli indagati, con un tranello, avevano attirato la vittima, lo avevano rapinato e sequestrato, chiedendo un riscatto ai suoi familiari, per poi liberarlo dopo aver ricevuto 10.000 euro.
 
La vittima,  un uomo del Bangladesh di 53 anni, la mattina del 3 ottobre, una volta rilasciato, ha denunciato ai Carabinieri che la notte del 30 settembre, tramite un appuntamento telefonico aveva incontrato in via delle Cave a Roma, uno degli indagati, che credeva essere suo amico, ma all’appuntamento quest’ultimo e altri quattro uomini, lo avevano aggredito con pugni e calci; rapinato della sua auto, di 7200 euro in contanti, dei suoi due telefoni cellulari, dei documenti e della sua carta prepagata; sotto la minaccia di due coltelli puntati alle tempie, lo imbavagliavano e legavano e lo conducevano in un rifugio; nei giorni del sequestro era stato spostato in vari covi e tenuto quasi sempre legato e imbavagliato; inoltre continuamente minacciato e malmenato affinché convincesse i suoi familiari in Bangladesh a pagare un riscatto di 50.000 euro; all’alba del 3 ottobre gli era stato comunicato che i suoi parenti avevano versato una rata di 10.000 euro in contanti a un personaggio in Bangladesh, non ancora identificato, e pertanto, veniva liberato.
 
Gli indagati, infatti, avevano contattato la madre della vittima in Bangladesh, richiedendo un riscatto di 50.000 euro, facendole sentire la voce del figlio. Al termine dell’incubo, l’uomo è stata visitato presso l’ospedale di Roma Tor Vergata a causa delle ferite riportate, ottenendo 30 giorni di prognosi. L’attività investigativa condotta dai Carabinieri di Frascati, ha permesso di raccogliere gravi indizi di colpevolezza circa i ruoli di ciascuno degli indagati.
 
Uno in particolare cittadino del Bangladesh come promotore e organizzatore del sequestro di persona mentre gli altri 4 come materiali esecutori. I provvedimenti di fermo si sono resi necessari poiché era emerso che l’organizzatore del sequestro stava pianificando di fuggire all’estero; c’era l’intenzione di effettuare un secondo sequestro di persona, nei confronti della stessa vittima, per ottenere un’ulteriore somma di denaro poiché, i 10.000 euro versati inizialmente, erano considerati una prima tranche dell’intera somma inizialmente richiesta.
 
Dopo l’arresto i 5 sono stati condotti presso Regina Coeli dove il Tribunale di Roma ha convalidato i fermi, disponendo per tutti la custodia cautelare in carcere.
 

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Roma, turista viene derubata mentre aiuta il marito disabile in carrozzina: arrestata coppia di giovani ladri

ROMA – I Carabinieri del Comando Roma Piazza Venezia, d’intesa con la Procura della Repubblica di Roma, hanno arrestato un uomo e una donna di nazionalità cubana di 19 e 20 anni, gravemente indiziati del reato di rapina impropria.
 
Il fatto è accaduto in via Labicana nei pressi dell’ingresso di un hotel, i militari hanno notato la coppia, insieme ad un terzo uomo riuscito poi a dileguarsi, mentre si avvicinavano con fare sospetto ad un gruppo di turisti in attesa di un taxi ed hanno deciso di seguire i loro movimenti. Dopo pochi istanti la coppia, approfittando di un momento di distrazione di una turista inglese che stava aiutando il coniuge disabile in carrozzina, è riuscita ad impossessarsi dello zaino della donna.
 
I Carabinieri vista la scena sono subito intervenuti ed hanno bloccato i due dopo essersi opposti energicamente all’arresto. I militari hanno recuperato e riconsegnato lo zaino con all’interno documenti, carte di credito e il telefono cellulare alla vittima che ha presentato regolare denuncia.
 
I due arresti sono stati convalidati dal Tribunale di Roma.

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Rieti, la centrale dello spaccio nei boschi di Castelfranco: arrestato spacciatore

I poliziotti della Squadra Mobile della Questura di Rieti hanno arrestato un giovane cittadino marocchino per il reato di detenzione a fini di spaccio di sostanze stupefacenti. Gli investigatori della Polizia di Stato hanno portato a conclusione una attività di indagine dalla quale era emerso che nell’area boschiva di Castelfranco, in prossimità del capoluogo reatino, veniva attuata una attività di spaccio di sostanze stupefacenti da parte di alcuni cittadini magrebini, dimoranti in quell’area all’interno di tende e giacigli di fortuna, che avrebbero rifornito numerosi tossicodipendenti reatini e dei comuni limitrofi.
 
Gli Agenti della Questura di Rieti, con il supporto di una unità cinofila di Ladispoli, appositamente richiesta, hanno quindi fatto ingresso nella fitta vegetazione accertando la presenza di un giovane magrebino armato di roncola e con un passamontagna calzato alla fronte.
 
Il giovane è stato immediatamente immobilizzato e sottoposto a perquisizione personale.
 
In suo possesso sono stati trovati 17 involucri in plastica contenenti complessivamente 20 grammi di cocaina, 14 involucri contenenti complessivamente 20 grammi di eroina, nonché la somma di 150,00 euro, suddivisa in banconote di piccolo taglio, probabile provento dell’attività illecita posta in essere dall’uomo.
 
La successiva complessa attività di perlustrazione dell’area circostante, particolarmente impervia, ha consentito agli Agenti della Polizia di Stato di rintracciare il giaciglio di fortuna, presumibilmente utilizzato dall’uomo e dai suoi ignoti complici come punto di riparo in attesa dei consumatori, all’interno del quale è stata rinvenuta un’ascia, un bilancino di precisione perfettamente funzionante ed altro materiale utilizzato per il confezionamento delle dosi da spacciare.
 
Inoltre, nei pressi, in una tenda con all’interno effetti letterecci appartenenti a più persone, sono stati rinvenuti e sequestrati oltre 2.500 euro in contanti ed un panetto di 100 grammi di hashish, sepolto nei pressi del piccolo giaciglio, rinvenuto dall’unità cinofila.
 
Lo straniero, privo di documenti di identità, è stato identificato a seguito di fotosegnalamento. Si tratta di un cittadino marocchino, irregolarmente soggiornante in Italia, dove era giunto nel novembre del 2021 sbarcando clandestinamente a Lampedusa.
 
L’uomo è stato arrestato e portato al carcere a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.
 
 
 

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Gaza, partita l’invasione “limitata” dell’esercito israeliano

Prosegue la guerra in Medio Oriente. Israele ha accelerato l’operazione su Gaza e nella serata di venerdì ha lanciato un’incursione nella Striscia, prima con pesanti bombardamenti, (“La peggiore notte dall’inizio del conflitto” secondo gli abitanti della Striscia) poi via terra. Il tutto dopo che Gaza era stata isolata con il blocco dei cellulari e di Internet, oltre che delle forniture elettriche.

Non si tratta però ancora della grande invasione di terra annunciata da giorni, come precisato dal portavoce delle Forze di Difesa israeliane (Idf) Peter Lerner ma di una “invasione limitata” finalizzata alla liberazione degli ostaggi.

L’esercito israeliano, ha precisato il portavoce, sta facendo tutto il possibile per evitare perdite di civili, ma questa è “una guerra iniziata da Hamas”. Tra i dirigenti di Hamas uccisi c’è anche il capo del commando di parapendii che attaccò Israele il 7 ottobre.

Intanto l’Assemblea Generale dell’Onu ha approvato la bozza della risoluzione presentata dalla Giordania, a nome dei Paesi arabi, per una tregua umanitaria. L’Italia si è astenuta perché mancava la condanna di Hamas. “Una giornata infame” l’ha definita Israele.