Anversa, 52° Campionato del Mondo di Ginnastica Artistica M/F

Tecchi: “ragazzi straordinari che meritano l’Olimpo”
 
 
Il Presidente FGI, federazione Italiana della Ginnastica, Gherardo Tecchi ha raggiunto in Belgio la delegazione guidata dal consigliere federale Vittorio Massucchi, per stare vicino agli atleti azzurri impegnati nella 52ª edizione dei Mondiali di Artistica. “I ragazzi sono stati straordinari – ha dichiarato il numero uno della ginnastica, sugli spalti dello Sportpaleis Antwerpen insieme al Segretario Generale Roberto Pentrella – Anzi, ormai per loro certe prestazioni sono diventate normali. Ci siamo presentati ad Anversa da campioni d’Europa e siamo riusciti a centrare l’obiettivo principale, il alsciapassare per Parigi. Adesso la strada è in discesa e ci divertiremo. Mi voglio complimentare con il direttore tecnico Giuseppe Cocciaro e con tutto il suo gruppo, anche con gli atleti che sono rimasti a casa. Una delle nostre missioni statutarie è quella di consegnare alla preparazione olimpica del Coni il maggior numero di qualificati e, contando anche i sette posti della ritmica, siamo già a dodici, il massimo che si poteva fare, fin qui. Ora tocca all’artistica femminile. La squadra degli uomini mancava da Londra 2012, finalmente ce l’abbiamo fatta! E’ una gioia indescrivibile per tutto il nostro movimento. La ginnastica è una grande famiglia e sono sicuro che questo ennesimo risultato di vertice farà sentire orgogliosa tutta la base, dalla quale vengono i nostri campioni”.
 
Il massimo dirigente della più antica delle Federazioni italiane, Ente morale dal 1896, si è poi soffermato sulla vicenda giudiziaria che ha coinvolto l’Accademia internazionale di Desio. “Non è mia abitudine commentare le sentenze. Prendo solo atto che, allo stato attuale, la posizione garantista della Federazione, che a gennaio lasciò la Maccarani alla guida delle Farfalle, fu corretta. Se allora avessimo anticipato l’esito del processo sportivo, sotto la pressione di quello mediatico, oggi l’Italia poteva non avere una squadra di ritmica alle Olimpiadi, e sarebbe stato un danno inappellabile, anche per il CONI. Allo stesso modo non sta a me giudicare parole o frasi di chi è chiamato a giudicare, e credo che a chiarirne il significato debba essere colui che le ha pronunciate. Di sicuro nel mio vocabolario violenza e affetto non sono sinonimi, ma contrari. Adesso aspettiamo le motivazioni ufficiali e soprattutto l’esito delle indagini della procura di Monza, con la quale collaboriamo dalla prima ora, con grande trasparenza, per il bene delle nostre ginnaste”.

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Caro vita, al via da oggi il trimestre anti inflazione: negli esercizi che hanno aderito prodotti a prezzo calmierato

Al via a partire da oggi 1 ottobre, il Trimestre Anti-Inflazione, a cui hanno già aderito oltre 23mila punti vendita in tutta Italia. Molte saranno le adesioni che giungeranno nei prossimi giorni, in particolare dal commercio al dettaglio e dalle singole attività commerciali.

L’iniziativa promossa dal Mimit, che ha l’obiettivo di tutelare il potere d’acquisto dei cittadini e delle famiglie, – ricorda una nota del ministro – durerà fino al 31 dicembre: i punti vendita aderenti presenti sul territorio nazionale proporranno a prezzi calmierati una vasta gamma di prodotti di prima necessità, alimentari e non, per l’infanzia e di largo consumo – che saranno determinati dalle aziende e dalle catene distributive – con l’impegno a contenere e non aumentarne i prezzi nel periodo di riferimento.

Un vero e proprio “paniere tricolore” che verrà messo a disposizione dei consumatori, attraverso iniziative come prezzi fissi, promozioni, prodotti a marchio del distributore, carrelli a prezzo scontato o unico. Gli esercizi aderenti proporranno i prodotti a prezzo calmierato rendendoli facilmente riconoscibili ai consumatori attraverso l’esposizione negli esercizi commerciali e sugli scaffali del logo del “Trimestre Anti-inflazione”: un carrello della spesa tricolore.

L’elenco dei punti vendita che aderiscono al Trimestre Anti-Inflazione, suddivisi per provincia, è consultabile al sito https://mimit.gov.it/it/anti-inflazione.




Mortal Kombat 1, un nuovo inizio per il re dei picchiaduro

Mortal Kombat 1 non è il remake del primo titolo della serie uscito nell’ormai lontano 1992, come i meno informati possono pensare, ma è il nuovo titolo della saga (disponibile per Pc, Xbox, PlayStation e Switch) che rappresenta un nuovo inizio. Ma andiamo a capire il perché: il finale dello scorso titolo della serie, MK11, ha “resettato” l’universo di Mortal Kombat, con Liu Kang che è diventato il nuovo Dio del Fuoco ottenendo il potere di riplasmare la realtà. Questo gli ha permesso di creare un nuovo universo dove tutti potessero vivere in pace, ma un conto è creare una possibilità, un conto è saperla sfruttare. Anche se si cambia l’ordine degli addendi, il risultato rimane lo stesso, e ad un certo punto la sete di violenza e di potere emerge anche in questa realtà, con i Regni che si sfidano ad un torneo apparentemente pacifico unicamente per dimostrare l’abilità dei propri combattenti, ma che non prevede esclusioni di colpi e macchinazioni dietro le quinte. Tra i Campioni a difesa del Regno terrestre, Liu Kang sceglie Kung Lao e Raiden, ma sono molto diversi da quelli che sono apparsi in precedenza. Entrambi infatti sono degli umili agricoltori che sognano di partire per delle avventure in terre lontane, e nelle pause durante il duro lavoro nei campi si addestrano nelle arti marziali da Madame Bo, un’all’apparenza innocua anziana proprietaria anche della locanda del villaggio. La pace viene interrotta dall’arrivo del Lin Kuei, un clan ninja a cui appartengono Smoker, Scorpion e Sub-Zero, i quali attaccano proprio Madame Bo, colpevole di non aver pagato il tributo per la “protezione”. Kung Lao e Raiden mettono a frutto il loro allenamento riuscendo a respingere il Lin Kuei, solo per scoprire che si trattava in realtà di un test organizzato dalla stessa Madame Bo insieme a Liu Kang, per verificare se i due fossero degni di rappresentare la Terra nell’imminente torneo contro il Regno Esterno. Inizia così un lungo viaggio per reclutare altri guerrieri e difendere l’onore della Terra, in una avventura ricca di colpi di scena e un finale inaspettato che apre l’orizzonte ad interessanti sviluppi futuri, nonché a molti altri titoli.

Il quantitativo di contenuti per giocatore singolo Offerti da Mortal Kombat 1 comunque è di tutto rispetto: oltre alla campagna è presente una modalità chiamata “invasioni”, che si aggiorna di stagione in stagione con nuove mappe esplorabili e vede il giocatore sviluppare i propri combattenti ad ogni scontro per ottenere oggetti estetici, costumi e altre sorprese; a tale novità si aggiungono le classiche torri con finali dedicati a ogni guerriero, meno interessanti, ma comunque rappresentano un must per gli amanti della saga. Nel complesso ci si trova dinanzi a degli extra molto interessanti, seppur la modalità invasioni sia un po’ ripetitiva e gli scontri, per i giocatori più abili, possono apparire abbastanza semplici, di carne a cuocere ce ne è davvero molta. Più che buoni poi i tutorial, completi e perfettamente in grado di spiegare dettagliatamente le basi anche ai giocatori che si avvicinano per la prima volta a un titolo della serie Mortal Kombat. Vera novità di questo titolo però è la presenza dei “Kameo”. Ma cosa sono di preciso? Prima di ogni battaglia viene chiesto di scegliere un secondo personaggio che farà da “assist” in battaglia, e tramite la pressione del tasto dorsale sinistro il Kameo entra in campo sferrando un attacco che se va a segno può risultare molto fastidioso per chi lo subisce. Una meccanica tutto sommato già vista, eppure in grado di cambiare gli equilibri di una partita. Ogni Kameo infatti può usare diversi attacchi a seconda di quale freccia direzionale si è premuta insieme al dorsale, ognuno con effetti e tempi di esecuzione differenti. Questo apre ad una serie di opzioni che vanno considerate nel corso di un combattimento, e imparare gli effetti di tutti i Kameo e quando sfruttarli al meglio può fare davvero la differenza. Non si tratta infatti di una meccanica di cui si può abusare, in quanto legata ad un apposito indicatore che si ricarica automaticamente con il tempo. Sbagliando il tempismo infatti le mosse Kameo possono essere interrotte da qualsiasi attacco nemico, sprecando così una preziosa opportunità di infliggere danni extra o addirittura estendere la durata di alcune combo e crearne di nuove normalmente impossibili da eseguire. I Kameo tuttavia non sono solo un’arma offensiva, ma anche difensiva, infatti si può decidere di usare l’intero indicatore per “spezzare” una combo nemica, permettendo di salvarsi e ribaltare lo scontro. Prendere confidenza con i Kameo e le nuove combo richiede parecchio tempo e pratica, e per allenarsi oltre al normale tutorial si possono trovare delle “lezioni” anche nella nuova modalità Invasione per avere un po’ più di azione rispetto al classico “manichino” nemico che prende schiaffi senza perdere vita.

Parlando in maniera più approfondita delle invasioni presenti in questo nuovo Mortal Kombat 1, possiamo dire che questa modalità va a sostituire del tutto la tanto amata Kripta, e si presenta come una sorta di gioco da tavolo con diverse ambientazioni e obiettivi. Il personaggio scelto può muoversi lungo vari percorsi a caselle, e a seconda di quale strada si sceglie ci si può imbattere in diverse sfide. Per la maggior parte di tratta naturalmente di battaglie, ma non sono scontri classici, infatti spesso sono presenti dei modificatori o eventi che cambiano le carte in tavola, passando da semplici boost o debuff alle statistiche fino a veri e propri ostacoli che influenzano le partite, come palle di fuoco dal cielo che possono colpire i lottatori casualmente, muri magici che limitano i movimenti, ghiaccio che blocca, elettricità che stordisce, fumo che rallenta e così via. Alcune arene poi, come già detto più sopra, sono create appositamente per insegnare al giocatore delle tattiche o approfondire alcune meccaniche, passando da quelle di base fino a quelle avanzate come capire quando attaccare dopo una parata per interrompere una combo o quando usare lo spezza-combo dei Kameo, con tanto di spiegazione visiva dei frame, molto utile soprattutto per i giocatori che con Mortal Kombat non hanno molta familiarità. Alcune caselle invece contengono ricompense come gettoni o valute da scambiare al Negozio per cosmetici o potenziamenti da sfruttare all’interno dell’invasione, mentre alla Forgia si possono creare Talismani che sbloccano degli attacchi speciali basati sugli elementi presenti in gioco. Nella modalità Invasione infatti è presente una sorta di sistema “debolezza/efficacia” per cui utilizzando un combattente di fuoco come Scorpion si ha un vantaggio contro personaggi basati sul ghiaccio come Sub-Zero, ma magari lo stile di Scorpion proprio non è nelle corde di chi gioca e quindi lo scontro si fa più duro. Grazie ai Talismani però si possono ad esempio far lanciare sfere di fuoco a qualsiasi personaggio, così da permettere comunque di avere un vantaggio senza dover essere costretti ad usare lottatori che non piacciono, anche se va detto che si tratta di aiuti opzionali che possono sempre essere ignorati, non ci sono vincoli su chi usare per superare gli stage, ma cambia solo la quantità di danno inferta e subìta. Tra una battaglia e l’altra alcune caselle vedono il ritorno delle famosissime sfide Test your Might, dove bisogna rompere con un colpo solo durissimi blocchi di minerali o le teste dei campioni del torneo, oltre a questa sono presenti anche la modalità di sopravvivenza dove bisogna schivare delle sfere elementali o le battaglie tempo. Tali elementi sono utili per spezzare il ritmo e variare un pò l’azione.

L’offerta multiplayer online di Mortal Kombat 1, invece, al momento è abbastanza spartana, ci sono solo le battaglie normali, quelle Classificate e la famosissima Re della Collina. Ovviamente non è escluso che in futuri aggiornamenti verranno aggiunti anche tornei e altre modalità che potrebbero far gola a tutti gli appassionati. Per quanto riguarda il sistema di combattimento, le basi delle meccaniche fondamentali sono rimaste più o meno le stesse: il gioco usa per l’ennesima volta il target combo system, che legge gli input in serie senza preoccuparsi troppo del tempismo dell’inserimento, ma richiede una certa precisione nelle combo complesse; la parata è ancora legata a un tasto e, al di fuori dell’uso dei Kameo, i ritmi del combattimento non differiscono molto dai capitoli passati, anche se la velocità generale dei match è sensibilmente superiore a quella di Mortal Kombat 11. Le novità qui sono legate per lo più alle meccaniche difensive: si possono eseguire parate alte che danno un vantaggio contro gli attacchi aerei, parate perfette leggermente più rilassate rispetto al passato e più importanti che mai, ed è persino possibile far seguire un montante da una sorta di scatto aereo se si spende barra per farlo. Parlando di barra, è ancora utilizzabile ovviamente per eseguire versioni potenziate delle mosse speciali o per spezzare le combo nemiche, nonostante ci vogliano ben tre tacche per farlo in questo caso. La riteniamo una buona scelta, considerando la rapidità con cui si riempie e la necessità tattica di regolare le proprie risorse durante un match. Sono stati riproposti anche i tanto amati attacchi X-Ray, qui chiamati Fatal Blow e ancora attivabili solo una volta per incontro (e non per round) una volta che si è quasi raggiunto il fondo dei propri punti vita. In parole povere, NetherRealm non ha tolto meccaniche, solo aggiunto roba, e nel farlo ha forse creato il suo gioco migliore in termini di gameplay puro. Per quello che concerne l’aspetto tecnico Mortal Kombat 1 si presenta davvero in forma smagliante (almeno nella versione su Xbox Series X da noi testata), e nonostante gli sviluppatori siano rimasti fedeli al “vecchio” Unreal Engine 4 sono riusciti a spremerlo fino all’ultima goccia regalando un titolo che è una vera e propria gioia per gli occhi. I modelli in 4K sono ricchi di dettagli così come le arene, piene di vita ed elementi in movimento che reagiscono anche dinamicamente a seconda di cosa succede durante il combattimento, rendendo il tutto ancora più immersivo. I 60 fps risultano stabili in ogni occasione, anche quando con i Kameo ci sono più personaggi a schermo e gli effetti speciali si accumulano, risultando sempre fluido e reattivo, una caratteristica fondamentale per un picchiaduro. Apprezzatissimo anche il fantastico doppiaggio italiano che aiuta a comprendere meglio i dialoghi ed è un valore aggiunto durante i combattimenti. Tirando le somme, Con questo nuovo Mortal Kombat 1 NetherRealm è riuscito a rilanciare un grande classico rispettando la sua natura e aggiungendo quel qualcosa in più che lo rende davvero unico. Se si amano i picchiaduro non avere Mortal Kombat 1 sarebbe un errore imperdonabile.

GIUDIZIO GLOBALE:

Grafica: 9,5

Gameplay: 9

Longevità: 9

Sonoro: 9

VOTO FINALE: 9

Francesco Pellegrino Lise




Migranti, 5mila euro per la libertà: è scontro tra Governo e Magistratura

Tre migranti tunisini escono fuori dal centro per il rimpatrio di Pozzallo su decisione del tribunale di Catania

Ad essere messo in discussione è il trattenimento dei richiedenti asilo provenienti dai cosiddetti Paesi sicuri, che sono in attesa dell’esito della procedura di frontiera accelerata, e la relativa cauzione di cinquemila euro per rimanere in libertà: secondo il giudice è illegittima e confligge con la normativa dell’Unione europea oltre a non essere in linea con i principi costituzionali.

È quanto basta per innescare uno scontro e rinnovare polemiche tra esponenti della maggioranza di governo e la magistratura.

E il Viminale ha già annunciato un ricorso. Il ministro Matteo Salvini, riportando su X le motivazioni addotte dal giudice, conclude che “serve una profonda riforma della giustizia” mentre la deputata di Fratelli d’Italia, Sara Kelany, responsabile del dipartimento immigrazione del partito, bolla come “decisioni politiche e ideologiche” le mancate convalide di trattenimento. “Spiace dover constatare come ancora una volta si pieghi il diritto all’ideologia”, aggiunge.

Ma il presidente dell’Associazione nazionale magistrati, Giuseppe Santalucia, al contrario sottolinea: “Noi non partecipano all’indirizzo politico e governativo, facciamo giurisdizione. È fisiologico che ci possano essere provvedimenti dei giudici che vanno contro alcuni progetti e programmi di governo. E questo non deve essere vissuto come una interferenza, questa è la democrazia”. A difendere il provvedimento del giudice etneo l’opposizione con i Radicali (“ha fermato l’escalation razzista”), il leader di Si Fratoianni (il governo è contro la legge), il deputato del Pd Mauri (“una decisione solida”), il parlamentare di M5S Colucci e il deputato di Avs Bonelli. La decisione del magistrato, Iolanda Apostolico, è arrivata appena cinque giorni dopo l’inaugurazione della stessa struttura a Pozzallo, una parte della quale – circa ottanta posti – è destinata proprio ad ospitare le persone sottoposte alla procedura di frontiera accelerata: Sarebbe il primo centro destinato a questo tipo di misure che in genere, nei casi di migranti provenienti da Paesi ritenuti sicuri con i quali non vi siano specifici accordi, preludono ad un rimpatrio.

A disporre il trattenimento del gruppo di tunisini arrivato lo scorso 20 settembre a Lampedusa era stato, come da prassi, il questore di Ragusa, in attesa della decisione del giudice, il quale però poi non ha convalidato il provvedimento. La vicenda rischia di mettere in discussione, stando ai rilievi del giudice, i recenti provvedimenti del governo e lo stesso decreto Cutro. Il ministero dell’Interno, annunciando che ricorrerà contro la decisione del tribunale di Catania, sottoporrà quindi al vaglio di un altro giudice la fondatezza dei richiami giuridici contenuti nei provvedimenti. Fonti vicine al dossier migranti sottolineano che “la procedura accelerata di frontiera è uno degli aspetti che, già contenuto nella direttiva europea 2013, trova oggi l’unanime consenso dei Paesi europei nell’ambito del costruendo nuovo Patto per le migrazioni e l’asilo e che il governo italiano ha disciplinato nel decreto Cutro”. Resta da capire ora, dopo il provvedimento del Tribunale di Catania, nel caso di nuove ondate di migranti provenienti dai Paesi cosiddetti sicuri come la Tunisia (con la quale l’Italia ha specifici accordi per il rimpatrio) quali saranno le decisioni dei giudici, anche di altri Tribunali, alle prossime richieste di convalida di trattenimento. Nuovi centri come quello inaugurato a Pozzallo sono comunque già in allestimento, destinati a questo tipo di misura.




Tex Willer, 75° anniversario della prima uscita in edicola: il Ministero delle Imprese e del Made in Italy dedica un francobollo

Un francobollo ordinario appartenente alla serie tematica “il Patrimonio artistico e culturale italiano”, è stato dedicato a Tex Willer, nel 75° anniversario della prima uscita in edicola, relativo al valore della tariffa B pari a 1,25 euro. Emesso dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy  il francobollo è stampato dall’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato S.p.A., in rotocalcografia, su carta bianca, patinata neutra, autoadesiva, non fluorescente. Il bozzetto a cura di Sergio Bonelli Editore con disegni di Aurelio Galleppini e ottomizzato dal Centro Filatelico della Produzione dell’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato S.p.A.
 
La vignetta raffigura il popolare eroe dei fumetti western Tex Willer in sella al suo cavallo rampante sullo sfondo di un tipico paesaggio del Far West, creato da Sergio Bonelli e realizzato graficamente da Aurelio Galleppini. In alto a sinistra è presente il logo Tex.
 
Completano il francobollo la legenda “75 ANNI”, la scritta “ITALIA” e l’indicazione tariffaria “B”.
 
L’annullo primo giorno di emissione sarà disponibile presso lo sportello filatelico dell’ufficio postale di Castelfidardo (AN).
 
Il francobollo e i prodotti filatelici correlati, cartoline, tessere e bollettini illustrativi saranno disponibili presso gli Uffici Postali con sportello filatelico, gli “Spazio Filatelia” di Firenze, Genova, Milano, Napoli, Roma, Roma 1, Torino, Trieste, Venezia, Verona e sul sito filatelia.poste.it.
 
Per l’occasione è stata realizzata anche una cartella filatelica in formato A4 a tre ante, contenente una quartina di francobolli, un francobollo singolo, una cartolina annullata ed affrancata, una busta primo giorno di emissione e il bollettino illustrativo, al prezzo di 25 euro.

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LG Gram Fold, presentato il notebook pieghevole con doppio schermo

Dopo gli smartphone pieghevoli è l’ora dei computer portatili. LG ha annunciato Gram Fold, il suo primo notebook con doppio schermo interno. Simile all’Asus Zenbook 17 Fold e al Lenovo ThinkPad X1 Fold, il dispositivo ha un pannello touch che, all’occorrenza, può essere utilizzato come un grande tablet, completamente aperto, oppure come un classico computer portatile, da chiuso. In questo caso, la parte inferiore si trasforma per mostrare una tastiera oppure una riproduzione di un touchpad, per muovere la freccia sul sistema operativo Windows mentre quella superiore, da 12 pollici, visualizza i contenuti. Il prezzo è fuori mercato: 3.700 dollari, con una vendita, per ora, solo in Corea del Sud. LG Gram supporta anche penne stilo, quindi può funzionare come un tablet tradizionale per disegnare e prendere appunti. LG afferma di aver testato il modello per circa 30.000 pieghe senza alcun danneggiamento per lo schermo. In confronto, Samsung, che è leader nel campo degli smartphone pieghevoli, testa le cerniere dei suoi telefoni Galaxy circa 200.000 volte, ma la maggior parte delle persone probabilmente accede ai propri telefoni molto più spesso che ai computer o ai tablet nell’arco di un giorno, il cui schermo può invece restare aperto piuttosto che richiuso ogni volta. Sotto la scocca dell’LG Gram Fold c’è un processore Intel Core i5 di 13a generazione e il sistema operativo Windows 11, aggiornato di recente per beneficiare delle innovazioni dell’intelligenza artificiale di Microsoft, Copilot, all’interno di software di produttività, come la suite Office. Stando a quanto detto possiamo dire senz’ombra di dubbio che dopo gli smartphone pieghevoli è l’ora dei computer portatili che si fanno a metà. La prossima frontiera dell’hitech sembra proprio puntare ai display grandi che però non occupano spazio e possono assumere una forma più semplice per il trasporto.

F.P.L.




Roma, Borghesiana: confezionano panetti di hashish nel box auto. Arrestate due persone

ROMA – I Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Frascati hanno arrestato 2 cittadini romani, di 31 e 37 anni gravemente indiziati del reato di concorso in detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti.
I militari di pattuglia nel transitare in via Giarre, hanno notato dei movimenti e dei rumori sospetti provenire dall’interno di un box auto. Approfondito il controllo, i militari hanno sorpreso i due uomini mentre arano intenti a confezionare panetti di hashish dal peso di 100 g cadauna, utilizzando una pressa meccanica. Perquisita anche l’abitazione i Carabinieri hanno inoltre rinvenuto e sequestrato ulteriori 15 kg di hashish, materiale per il confezionamento e circa 5600 euro in contanti, ritenuti il provento della pregressa attività illecita.
Gli arresti sono stati convalidati e i due indagati sono stati portati in carcere. Dalla droga sequestrata si sarebbero potute ricavare 65.000 dosi.



Operation Wolf returns First Mission, il ritorno del grande classico del 1987

Operation Wolf è un nome che sicuramente farà balenare un sacco di ricordi a chi da giovane frequentava le sale giochi nel 1987. Il titolo infatti era ben noto perché a differenza dei soliti videogames, che si giocavano attraverso l’uso di stick e bottoni, per poter svolgere le azioni si utilizzava una riproduzione di una mitraglietta e si doveva mirare proprio al vetro del cabinato per fare fuoco ed eliminare i nemici. Adesso ad oltre trent’anni dal lancio Operation Wolf torna in versione reboot con Operation Wolf returns First Mission. Sviluppato da ancora una volta da TAITO e pubblicato su Microids, il titolo è disponibile su PlayStation 5, Xbox Series X|S, PlayStation 4, Xbox One, PC e Nintendo Switch. Per chi non lo sapesse poi, Operation Wolf Return: Firts Mission è stato pubblicato questa estate sulla realtà virtuale, ed è stato accolto positivamente dai fan che hanno potuto vedere la rinascita del grande classico. In questa nuova versione del successo di TAITO si può affrontare una campagna con sei livelli, ognuno suddiviso in tre sottoaree piene di azione, da solo o in cooperativa con un amico. Come berretti verdi in missione speciale il compito dei giocatori sarà quello di infiltrarsi nelle basi di una pericolosa organizzazione criminale che traffica in armi e droga. L’obbiettivo dei giocatori sarà fermare il Generale Viper, il capo dell’organizzazione, che oltre ad avere un folto quantitativo di ostaggi ha anche creato una nuova arma devastante per ricattare il mondo. Operation Wolf Returns First Mission è un’avventura davvero speciale che farà rivivere il classico gioco arcade del 1987 con uno stile artistico completamente rinnovato in cui bisognerà combattere il Generale Viper e i suoi scagnozzi con le armi più variegate, distruggere l’arma definitiva e salvare gli ostaggi che sono stati rapiti e portati nei campi di prigionia. Il tiolo, oltre alla campagna offre una modalità sopravvivenza in cui sfidare se stessi resistendo a ondate infinite di nemici sempre più numerosi e forti.

Volendo esaminare il gioco più nello specifico possiamo dire che a livello di Gameplay Operation Wolf Returns First Mission, come già detto qualche riga più in alto, si sviluppa su un totale di 6 livelli, anche se qui ognuno è a sua volta suddiviso in tre atti o fasi, di regola. I primi due di questi atti possono essere sezioni a piedi o montate su un veicolo, con spostamento laterale come nel gioco del 1987. Ma, proprio come nella versione originale del titolo non si controlla mai l’avanzamento, esso è sempre automatico. L’ultimo atto del livello è di solito un boss finale, un duello contro un soldato speciale o dispositivi di guerra come armature, pseudo mecha o carri armati giganti, che lasciano un retrogusto più fantasioso di quello visto nell’originale Operazione Wolf. Alcune di queste fasi di Operation Wolf Returns First Mission presentano, a loro volta, piccole deviazioni o bivi che portano su percorsi diversi, con situazioni e combinazioni di nemici ovviamente differenti, quindi l’avventura non si chide solo con una singola run. Se non si ha mai avuto la fortuna di aver giocato ad uno shooter arcade su binari, Operation Wolf Returns First Mission ha un piccolo tutorial che spiega tutto, da come cambiare arma o ricaricarle, a come lanciare granate. Come un buon sparatutto arcade su binari, il giocatore non controlla i progressi, e il suo unico compito è quello di abbattere i nemici usando i controller per mirare e sparare ed eseguire altre azioni, come ricaricare le armi (premendo un tasto). Naturalmente, bisognerà anche evitare colpi e proiettili (alcuni possono essere distrutti con i proiettili, altri vanno invece evitati rimuovendoli dalla loro traiettoria), recuperare la salute con i kit che si trovano lungo il percorso. Una delle novità di Operation Wolf Returns è rappresentata dal fatto che ci sono ben quattro armi a disposizione: l’iconico uzi, fucile a pompa, fucile d’assalto m16 e pistola. Ognuno di esse è utile in determinati contesti, quindi è bene farne un uso intelligente e non sprecare le munizioni. A livello estetico Operation Wolf Returns First Mission convince ma non al cento per cento. Dal punto di vista grafico è un gioco che non si distingue per bellezza, che manca del fascino del gioco originale (votato più al realismo) e del suo aspetto riconoscibile di “guerriglia”, così caratteristico dei film d’azione degli anni ’80. Tutto è abbastanza semplice e generico, i modelli poligonali sono un po’ brutti da vedere e gli sfondi molto semplici e stilizzati. Un vero peccato perché l’idea di base è davvero interessante. La mancanza poi di una sezione dove giocare il titolo originale è un vero peccato, soprattutto per chi ha speso monetine su monetine nei lontani anni ‘80 per arrivare alla fatidica scritta The End.

GIUDIZIO GLOBALE:

Grafica: 7

Sonoro: 7

Gameplay: 7,5

Longevità: 6

VOTO FINALE: 7

Francesco Pellegrino Lise




Google compie 25 anni e festeggia con un “doodle” esclusivo

Google diventa grande e mercoledì 27 settembre ha compiuto ben 25 anni. Chi ha aperto la home page del popolarissimo motore di ricerca ha potuto infatti vedere un 25 nel mezzo della scritta sullo schermo. Il “doodle” festeggia il quarto di secolo con una pioggia di coriandoli colorati, ringraziando gli utenti “per aver cercato con noi in tutti questi anni!”. Per chi non lo sapesse la sua invenzione si deve a Larry Page e Sergey Brin, all’epoca studenti dell’Università di Stanford, che dopo aver sviluppato la teoria secondo cui un motore di ricerca basato sullo sfruttamento delle relazioni esistenti tra siti web avrebbe prodotto risultati migliori rispetto alle tecniche empiriche usate precedentemente, fondarono l’azienda il 27 settembre 1998. Erano convinti del fatto che le pagine citate con un maggior numero di link fossero le più importanti e meritevoli: decisero perciò di approfondire la loro teoria all’interno degli studi che avevano seguito, ponendo così le basi per il loro motore di ricerca. Volendo proseguire con le informazioni possiamo ricordare che Google è nato a Menlo Park, città al confine orientale della contea di San Mateo, nella San Francisco Bay Area della California, e il suo quartier generale si trova a Montain View, nel cosiddetto Googleplex. Il nome Google è una variante di “googol”, in inglese il numero intero esprimibile con 1 seguito da cento zeri, scelto per suggerire cifre molto grandi. Con oltre il 90% delle ricerche a livello globale, Google è il motore di ricerca più utilizzato dagli utenti di internet e domina indiscusso la classifica dei motori di ricerca più utilizzati nel mondo. Cosa succederà adesso con l’arrivo travolgente dell’intelligenza artificiale, che può offrire dati e risposte altrettanto se non più rapidi e complessi? E’ una domanda a cui presto avremo risposta, infatti il prossimo passo per rendere “perfetta” una ricerca sarà proprio quello di rivolgersi a un’intelligenza artificiale che sappia rispondere alle esigenze dell’utenza.

F.P.L.