Bilinguismo e code switching: nuove visioni di pedagogia interculturale

In Italia il cambio di registro linguistico (code switching) è legato al passaggio dall’italiano al dialetto regionale

Il termine bilinguismo potrebbe sembrare una traduzione dall’inglese del concetto di code switching, ma in realtà non lo è. Bilinguismo e code switching sono due nozioni differenti e con caratteristiche proprie.

Il bilinguismo è sostanzialmente la capacità di parlare due lingue, mentre il code switching deriva dall’inglese e significa cambiamento del codice linguistico.

La traduzione linguistica dei due concetti balza ai nostri occhi come termini già sentiti, ma non approfonditi. La ricerca da me condotta nell’anno 2023, mediante questionari, ha fatto emergere come i due termini non siano ben recepiti nel contesto linguistico.

Lo studio, condotto nell’area metropolitana di Bologna, rivela come la maggior parte degli intervistati concepisce così i due termini: alcuni affermano che il bilinguismo è parlare due lingue, mentre altri dichiarano che il code switching significa esprimersi mediante forme dialettali. Tuttavia, le interviste documentano come la popolazione italiana non ha ben chiaro i significati dei due termini.

L’Italia di fatto non è un paese bilingue (tranne il Trentino Alto-Adige e il Friuli Venezia Giulia) per cui i fenomeni linguistici sono spesso congiunti al fenomeno dei flussi migratori.

I migranti infatti portano con sé la loro lingua d’origine, utilizzandola insieme ad una mediocre percentuale della lingua italiana che già conoscono.

Il code switching è visto dagli italiani come una sorta di “alieno” che si è inserito nella linguistica italiana senza avere un’identità ben precisa.

L’Italiano medio rispetto ai cittadini di altri paesi europei e non, dove conoscere un’altra lingua (rispetto la lingua madre) è diventato pressoché obbligatorio, utilizza scarsamente la seconda lingua senonché il dialetto.

I risultati emersi dimostrano che in Italia il cambio di registro linguistico (code switching) è legato al passaggio dall’italiano al dialetto regionale.

Nell’analisi condotta il 70% dei bambini e degli adulti stranieri migrati in Italia si è mostrato contento dell’accoglienza ricevuta e dichiara di sentirsi partecipe dei progetti inclusivi proposti ad esempio, nelle scuole.

Il rimanente 30% ha dichiarato di aver avuto molte difficoltà, soprattutto con la lingua e con l’inserimento nel nuovo contesto di vita.

Dall’altro canto le insegnanti italiane dichiarano che la diffusione di più lingue è positiva, ribadendo che il cervello dei bambini è come una spugna assorbente che sa acquisire in tempi rapidi un’ altra lingua, rispetto all’adulto che mostra più difficoltà.
L’indagine condotta riporta l’interesse italiano di approfondire nuove culture e nuove lingue, così come per gli stranieri.

Il ruolo di noi adulti verso i bambini e i ragazzi è, quindi, favorire l’accoglienza e l’opportunità di costruire la propria quotidianità su nuovi saperi.

L’Italia, nella maggioranza dei casi, è aperta al nuovo e al diverso, in effetti, ultimamente stanno aumentano i corsi di alfabetizzazione per gli adulti stranieri e le opportunità di apprendimento per i bambini-ragazzi sia a scuola che a casa.

L’idea pedagogica è di conoscere il nuovo e il diverso, di estendere nuovi percorsi linguistici per bambini, adulti stranieri e non ed educare a nuove esperienze culturali.

Per i bambini, i ragazzi e gli adulti italiani/stranieri è opportuno diffondere l’immagine dell’ “altro” mediante una lettura positiva priva di preconcetti.

La pedagogia necessità di organizzare dei percorsi inclusivi, trasformare le parole in fatti concreti e consentire, senza obblighi e stereotipizzazioni, la crescita di una popolazione concorde nel diffondere una pedagogia interculturale.




Albano Laziale, 10 anni dal funerale di Priebke. Marini: “Di quell’evento restano i valori democratici e antifascisti”

L’intervista al consigliere comunale di Albano Laziale già sindaco per 10 anni Nicola Marini

Per dieci anni Sindaco del Comune di Albano Laziale. Consigliere Nicola Marini, il prossimo 15 ottobre ricorre il decimo anniversario del funerale di Priebke. Un giorno fondamentale per la città di Albano

Un giorno storico, oserei dire perché nostro malgrado la Città di Albano Laziale è stata protagonista involontaria di un evento tanto drammatico quanto fondamentale nel ribadire i principi e i valori di democrazia e libertà. Avevano scelto, infatti, la nostra Città per svolgere i funerali di Erich Priebke, ex ufficiale delle SS naziste condannato all’ergastolo per aver partecipato e pianificato l’eccidio delle Fosse Ardeatine.

Ma a dieci anni di distanza non posso non ricordare i fatti per come sono accaduti, affinché ognuno si assuma le responsabilità di quanto accaduto.

Il 15 ottobre 2013, la salma di Priebke fu trasferita dall’ospedale Gemelli di Roma all’Istituto Pio X dei Padri Lefebvriani di Albano Laziale, dove si sarebbero dovuti svolgere i funerali in forma privata. Ovviamente, la notizia non poteva che suscitare sdegno e indignazione tra i miei cittadini e cittadine – cose che ho da subito comunicato a chi di dovere – e che li ha portati spontaneamente a scendere in piazza a protestare e ad opporsi in ogni modo ai funerali di un criminale di guerra ad Albano. Oltre a questa comunicazione per possibili tafferugli, ho immediatamente firmato come Sindaco un’Ordinanza che vietasse il passaggio della salma sul nostro territorio.

Ricordo che ci fu però una decisione calata dall’alto Dodici minuti dopo, tuttavia, il Prefetto di Roma Giuseppe Pecoraro emanava un’Ordinanza che annullava la mia per consentire ugualmente la celebrazione dei funerali ad Albano Laziale. A quel punto gli scontri tra cittadini e gruppi di estrema destra giunti da Roma è stata inevitabile e si è deciso di portare via la salma di Priebke in un luogo segreto e privato. Mi continuo a chiedere oggi perché non si sia arrivati subito a questa soluzione.

Domanda più che condivisibile. Secondo lei perché? Sembra quasi si volesse creare un caso. Celebrare i funerali di un criminale di guerra come Priebke avrebbe ricevuto un netto no da qualsiasi città d’Italia. E questo il Prefetto non poteva non saperlo e prevederlo. Forse, allora, erano più concentrati sull’attenzione mediatica e politica che sulla risoluzione della questione in sicurezza.

Comunque sia è innegabile che la vicenda dei funerali di Priebke ad Albano Laziale ebbe un forte impatto sulla città, che si ritrovò al centro di una polemica internazionale.
Lo ripeto, Albano Laziale si è trovata improvvisamente e suo malgrado ad essere il centro del mondo: celebrare i funerali di un criminale di guerra non è una cosa che accade tutti i giorni, soprattutto in maniera così plateale e senza alcun rispetto per le sensibilità della nostra Città. Ricordo che Priebke non si pentì mai per le sue azioni e che Albano è “medaglia d’oro al valor civile” . Non potevamo consentire che il nostro nome venisse associato un evento dal forte significato politico e ideologico, anche perché il mondo intero ci guardava. La risposta istituzionale e popolare, per fortuna, fu fortissima e netta, tanto da costringere il Prefetto a rivalutare in extremis le sue scelte.

Albano ha sempre avuto una forte connotazione democratica, in questo senso ritiene che l’evento abbia in parte incrinato questa immagine?
Albano Laziale ha rischiato di veder associato il suo nome per sempre al gerarca nazista Erich Priebke. Questo ovviamente avrebbe potuto incrinare fortemente i valori democratici che da sempre la contraddistinguono. Ma la risposta così sentita e forte, invece, li ha ulteriormente rafforzati: Albano ha una tradizione di lotta antifascista, partigiana, di battaglie democratiche e di libertà a cui si è andata ad aggiungere la cacciata della salma di un criminale di guerra.
È bene ricordare, inoltre, che nel 2018 il Comune di Albano Laziale ha approvato una mozione che impegna la Città a promuovere la cultura della memoria e della legalità. La mozione prevede, tra l’altro, la realizzazione di un percorso di visita alle Fosse Ardeatine.
Ed è in linea con questa necessità di ricordare e di ribadire i valori della democrazia che il 15 ottobre prossimo, in occasione del decimo anniversario dell’evento, la Città ha organizzato un incontro pubblico al quale parteciperanno tutte quelle componenti che in quel giorno del 2013 contribuirono a salvaguardare l’immagine di un’Albano profondamente antifascista.

Cosa resta di quell’evento, cosa resta di quella forza civica che ha smosso centinaia di persone di tutte le età?
Resta la reazione di una Città intera, dal Sindaco ai cittadini e alle cittadine. Resta la memoria onorata di chi per mano del nazifascismo è morto. Restano i valori democratici e antifascisti.
Capisco che per molti è ancora difficile fare i conti con un passato che ha visto l’Italia dalla parte sbagliata della storia, ma negandolo, non chiamando le cose col proprio nome, accettando magari una salma per “quieto vivere”, non avremmo fatto e non faremo mai giustizia e chiarezza. Penso che tutti, i singoli, le istituzioni, le scuole e i partiti stessi, debbano impegnarsi in tal senso.

Il funerale di Erich Priebke ha dimostrato che la memoria può essere un’arma a doppio taglio. Da un lato, può essere utilizzata per onorare le vittime e per promuovere la giustizia. Dall’altro lato, può anche essere utilizzata per negare o dimenticare le atrocità commesse.
La memoria è un processo dinamico e complesso. Essa è influenzata da fattori individuali, sociali e culturali. Ed è per questo che i presidi culturali come la scuola e le istituzioni debbono portare avanti una ricerca di memoria onesta e completa, e divulgarla il più possibile.
Non possiamo lasciare uno strumento così importante come il ricordo nelle mani di chi non ha l’onestà intellettuale di fare i conti con gli errori commessi.
Stiamo perdendo fisicamente le persone che hanno vissuto queste atrocità sulla loro pelle, abbiamo il dovere morale di non disperdere il loro ricordo.

Archivio video de L’Osservatore d’Italia



Firenze, anziano rapinato in via Palazzuolo: La Polizia di Stato ferma un 26enne somalo e recupera il prezioso bottino. Si tratta di un orologio d’oro del valore stimato intorno ai 10.000 euro

Su richiesta della Procura della Repubblica di Firenze, il GIP del Tribunale del capoluogo toscano ha convalidato il fermo di indiziato di delitto eseguito nei giorni scorsi dalla Polizia di Stato nei confronti di un cittadino somalo di 26 anni. L’uomo è indagato per una violenta rapina messa a segno in strada la scorsa settimana nei confronti di un anziano. L’episodio è avvenuto il pomeriggio del 6 ottobre nella centralissima via Palazzuolo dove, poco prima delle 17.30, la vittima era a passeggio, ignara di quello che sarebbe capitato di lì a poco.
 
All’improvviso, sulla base di quanto meticolosamente ricostruito dalla Squadra Mobile, uno sconosciuto gli blocca infatti la strada senza apparente motivo. Ma in pochi attimi lo scenario diventa molto chiaro: il malintenzionato gli afferra il braccio e cerca a tutti i costi di strappargli l’orologio. Il malcapitato, un fiorentino di 91 anni, non si dà per vinto e accenna ad una reazione; viene quindi colpito al volto dall’aggressore con schiaffi e pugni, ma nonostante questo resta in piedi. Durante la concitazione, il prezioso orologio, un Girard Perregaux d’oro (del valore stimato intorno ai 10.000 euro), si sgancia e cade a terra. A questo punto il rapinatore lo raccoglie al volo e si dà rapidamente alla fuga.
 
La Polizia di Stato era intervenuta subito dopo il fatto soccorrendo la vittima in strada che, nonostante le lesioni, tra i quali un evidente ematoma in viso, non aveva fatto ricorso subito a cure mediche.
 
I Falchi della Squadra Mobile fiorentina hanno puntato immediatamente i riflettori sulla vicenda, avvenuta in pieno giorno anche sotto gli occhi increduli di alcuni passanti. Gli investigatori di via Zara hanno effettuato una serrata attività di indagine partendo anche dalle immagini della videosorveglianza cittadina e privata, attraverso le quali è stato così possibile dare un volto all’indagato, accusato ora di rapina aggravata.
 
Le sue ricerche sono scattate a macchia d’olio in tutta la città, fino a quando le indagini hanno portato i Falchi nell’area intorno a Lungarno Santa Rosa. Martedì, proprio in zona, i poliziotti hanno rintracciato e circondato il sospetto, riuscendo a recuperare il costoso orologio d’oro, un Girard Perregaux, restituito poi al legittimo proprietario.
 
Il procedimento è attualmente pendente in fase di indagini preliminari e l’effettiva responsabilità delle persone indagate (a diverso titolo nella vicenda), in uno con la fondatezza delle ipotesi d’accusa mosse a loro carico, saranno vagliate nel corso del successivo processo. Non si escludono ulteriori sviluppi investigativi e probatori, anche in favore delle persone sottoposte ad indagini.
 
Oggi pomeriggio il Questore Maurizio Auriemma ha voluto personalmente incontrare il coraggioso 91enne che ha ringraziato tutta la Polizia di Stato fiorentina congratulandosi in particolare con i Falchi della Squadra Mobile fiorentina. Con l’occasione, il Questore della provincia di Firenze ha voluto far dono al protagonista della vicenda di una spilla raffigurante l’aquila d’oro, simbolo della Polizia di Stato italiana. A ricevere l’anziano in via Zara anche il dirigente della Squadra Mobile, il Funzionario della Sezione Contrasto al Crimine Diffuso che ha coordinato in prima linea l’attività investigativa e una rappresentanza degli agenti della Sezione Contrasto al Crimine Diffuso. “Questi ragazzi mi hanno regalato un’emozione unica e inaspettata: quella di poter riavere tra le mani un ricordo a me tanto prezioso quanto caro!” ha commentato la vittima della rapina.
 
 

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Milano, furti di automobili: arrestate 3 persone

Milano – I Carabinieri della Compagnia di Corsico hanno arrestato, per furto di tre autovetture, un 28enne, un 22enne ed un 57enne, tutti italiani con precedenti.

I Carabinieri hanno individuato i tre uomini che, nella notte tra il 5 ed il 6 ottobre a Milano, si sono resi responsabili del furto di tre autovetture, di cui una asportata in via Zanella e rinvenuta in via madre Teresa di Calcutta, una asportata in via Sidoli e rinvenuta in via Valsesia ed una asportata in via Manzoni e rinvenuta in quella via san Romanello.

Le perquisizioni personali e domiciliari hanno consentito di rinvenire numerosi oggetti utili per il furto di auto tra cui due disturbatori di frequenza, 33 adesivi di lettere e numeri per falsificare targhe, un rilevatore di radiofrequenze,  una radio portatile sintonizzata su canali in uso alle forze di Polizia, 57 chiavi vergini di autovetture varie, 8  centraline bypass, 4 centraline de-codificate.

Le autovetture sono state recuperate e restituite ai proprietari. Gli arrestati sono stati trattenuti presso le camere di sicurezza.




Borgorose, denunciato dai carabinieri forestali il proprietario di un fondo per aver utilizzato una gabbia di cattura di animali vietata dalla legge

Con l’apertura della stagione venatoria, il Gruppo Carabinieri Forestale di Rieti ha organizzato mirati servizi antibracconaggio, per impedire l’uccisione indiscriminata di animali selvatici, le cui modalità di prelievo sono disciplinate dalla legge, che vieta mezzi di cattura non selettivi (es. reti e trappole) e mezzi di richiamo elettroacustici.
 
Su segnalazione della Centrale Operativa – 112, i Carabinieri Forestale del Nucleo di Borgorose, recatisi nella frazione di Pagliara, hanno rinvenuto in un fondo agricolo privato una gabbia a rete metallica con chiusura a scatto, un mezzo di cattura vietato dalla legge, al cui interno era rinchiuso uno sventurato esemplare di riccio comune, rimasto intrappolato senza possibilità di scampo, che grazie all’intervento dei militari, ha potuto riconquistare la libertà e la salvezza da morte sicura.
Dopo aver individuato nel proprietario del fondo il responsabile dell’illecita condotta, i Carabinieri Forestale hanno provveduto a sequestrare la gabbia, deferendo il soggetto alla competente Autorità giudiziaria per il reato di esercizio di attività venatoria con mezzi non consentiti, punito dal nostro ordinamento con il pagamento di un’ammenda fino a 1.549 euro.
 
La fauna che vive nei nostri territori riveste un ruolo ecologico fondamentale per la conservazione dell’equilibrio degli ecosistemi naturali e nel contesto agrosilvopastorale, per questo motivo la loro tutela, anche grazie all’operato dei Carabinieri Forestale, ha assunto una connotazione sempre più importante, recepita dalle recenti innovazioni legislative di rango costituzionale.

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Puglia, “Missione Salute”: 500 visite gratuite in tutta la Puglia grazie agli ambulatori mobili delle Misericordie

Conclusa la dieci giorni di “Missione Salute” con medici e soccorritori volontari in tutte le province
 
 
Sono state quasi 500 le prestazioni sanitarie gratuite effettuate all’interno degli ambulatori mobili delle Misericordie in Puglia nell’ambito del progetto della Confederazione Nazionale “Missione Salute”. Medici, infermieri e soccorritori al servizio delle comunità in tutte le province pugliesi nei dieci giorni di attività in tour nella regione. Un evento coordinato dalla Federazione delle Misericordie di Puglia e che ha visto il coinvolgimento diretto delle sedi cittadine delle confraternite. Offerti gratuitamente controlli cardiologici, dermatologici, oltre a cure infermieristiche, informazioni ed assistenza e diversi altri test.
 
«Un progetto che la confederazione ha creato ormai da diversi anni – ha spiegato il Presidente della Federazione delle Misericordie di Puglia, Gianfranco Gilardi, e che quest’anno ha fatto tappa in Puglia a cavallo tra settembre ed ottobre. Un progetto che mira essenzialmente a fornire servizi alla comunità, un servizio nello specifico di prevenzione sanitaria».
 
Ultimo giorno nelle piazze di Andria e Bitritto con un tour partito da Piazza del Popolo a Manfredonia e che ha toccato anche le foresterie di Borgo Mezzanone e di Torretta Antonacci, le piazze di Monopoli, Orta Nova, Canosa, Palagiano e Polignano. Il progetto, a livello nazionale, prevede il coinvolgimento, tra gli altri, dei volontari che svolgono servizio civile, dell’Associazione Medici di famiglia per le Emergenze (AMFE), dell’Unione Nazionale Italiana Trasporto Ammalati a Lourdes e Santuari Internazionali (UNITALSI) e del Centro Missionario Medicinali Onlus.
 
«Un tour molto lungo – ha ricordato Gilardi – ogni giorno la partecipazione delle Misericordie locali sia nelle proprie sedi che anche dove non siamo presenti oltre che nei centri di accoglienza che abbiamo ritenuto importanti soprattutto quelli nel foggiano dove abbiamo dato la possibilità anche ai migranti di sottoporsi a dei controlli davvero importanti come questi».
 
Soddisfazione per la risposta della popolazione: «C’è stata una eccellente partecipazione – ha concluso Gilardi – un po’ per curiosità ma soprattutto per un controllo veloce e rapido sono tanti quelli che hanno scelto di venirci a trovare nei nostri ambulatori».
 
 
 
 

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“Colonie 4.0”, sempre più aziende mandano in vacanza i dipendenti col welfare digitale: esplode il fenomeno

(+100% rispetto al 2022): ecco le 10 mete italiane ed estere più desiderate per il 2024
 
 
Se una volta le aziende mettevano a disposizione i propri immobili nelle località di villeggiatura con la finalità di mandare in vacanza i figli dei propri dipendenti, oggi sempre più imprese si stanno trasformando in avveniristiche “Colonie 4.0” per combattere il caro vita e permettere alle famiglie di godersi il meritato riposo, il tutto attraverso strumenti digitali e online. Secondo le proiezioni dell’Osservatorio Tantosvago per il 2024, a beneficiare di questi benefit saranno sempre più famiglie (18%), ma anche single (18%) e coppie (59%). Le mete più desiderate del 2024? Se nel mondo primeggiano Parigi, Londra e Barcellona, in Italia il podio è composto da Roma, Napoli e Riccione. Matteo Romano, CEO di Tantosvago, ha dichiarato durante la conferenza stampa al TTG di Rimini: “Siamo di fronte a un nuovo trend, sempre più aziende mandano in vacanza i propri dipendenti grazie al welfare aziendale e i numeri lo confermano”.
 
 
 
“Nihil sub sole novum” recita una frase contenuta nel libro dell’Ecclesiaste. Ed è interessante scoprire come anche nel vasto settore del welfare possa valere lo stesso principio. “Nulla di nuovo sotto il sole” se si pensa che già Giovenale parlava di “Panem et Circenses”, ossia delle elargizioni fatte da chi governava per avere il consenso del popolo, ma anche per offrire una migliore qualità della vita ai propri lavoratori: erano circa 200mila i romani che avevano diritto alla distribuzione di grano e ad assistere agli spettacoli organizzati per farli rilassare, riposare e divertire. Una sorta di antico welfare che, allora come oggi, aveva la finalità di garantire benessere.
 
Le iniziative che hanno anticipato l’odierno welfare, oggigiorno sempre più spesso affidate alle aziende, sono state moltissime nel corso dei secoli. Ma il momento di vero sviluppo, in senso più moderno, è quello del periodo post-bellico con le figure di alcuni iconici imprenditori illuminati che hanno costruito un sistema di assistenza per le famiglie degli operai: dagli asili alle scuole, dalle biblioteche ai locali per il tempo libero, fino, appunto, alle colonie dove mandare i figli degli operai in vacanza. Oggi, si sta registrando un nuovo trend nel mondo del welfare ed è rappresentato dalla crescita esponenziale delle esperienze legate al turismo messe a disposizione delle aziende, utilizzate sempre più spesso dai lavoratori in tempo di crisi economica per donare a se stessi e alla propria famiglia un periodo di riposo.
 
Secondo i dati dell’Osservatorio di Tantosvago (business.tantosvago.it), azienda che si propone come trait d’union tra i partner verso welfare provider e agenzie marketing per la gestione di attività esperienziali e leisure per il welfare aziendale oltre ai sistemi premiali, rispetto agli anni precedenti, infatti, le aziende che propongono iniziative di welfare avanzate come quelle turistiche sono in continuo aumento. I dati più recenti confermano che la quota di imprese con livello elevato di welfare è massima (70,7% nel 2022 contro il 64,1% nel 2017) tra quelle con oltre 250 addetti e molto rilevante (66,8% contro il 59,8% nel 2017) nelle PMI che hanno tra 101 e 250 addetti. Il numero di imprese che registra un livello alto o molto alto di welfare è raddoppiato, passando dal 10,3% del 2016 al 24,7% del 2022. E le proiezioni per il 2024 confermano il trend. Il CEO dell’azienda, Matteo Romano, ha commentato: “L’estate che si è appena conclusa ci ha portato grandi soddisfazioni in termini di prenotazioni gestite dalla nostra piattaforma e ha confermato il nuovo fenomeno in netta espansione delle «Colonie 4.0», come ci piace chiamarle. Questa stagione è stata speciale per migliaia di lavoratori italiani e per le loro famiglie che hanno avuto la possibilità di utilizzare i crediti welfare anche per le vacanze. Lo studio dell’Osservatorio Tantosvago ha analizzato i sempre più numerosi pacchetti vacanza messi a disposizione dalle aziende e scelti da ben 65mila dipendenti in tutto lo Stivale, raddoppiati rispetto all’anno precedente. Soggiorni sempre più spesso resi possibili in tempi di crisi e rincari dal welfare aziendale, scelto da un numero in crescita di aziende per mettere a disposizione dei propri dipendenti ulteriori risorse sotto forma di benefit. La nostra presenza al TTG di Rimini servirà anche per presentare le importanti novità che stanno arricchendo ancora più il nostro catalogo Travel dedicato al Welfare Aziendale”. Ma quali sono le ragioni alla base di questo trend? Le famiglie sono state messe alla prova in questi anni di continuo aumento dei prezzi e del caro vita e le vacanze, sempre più spesso, sono diventate una chimera: secondo un sondaggio condotto negli Stati Uniti dalla CNBC su oltre 4.400 adulti, le vacanze sono tra le categorie che hanno subito un taglio maggiore alle spese (53%), insieme ad abbigliamento (63%), ristoranti e bar (62%) e intrattenimento fuori casa (56%).
 
In Italia la situazione è molto simile: secondo il recente dato di Federalberghi, infatti, ben il 41% degli italiani non ha fatto le vacanze durante l’estate appena finita. Questi dati sono confermati anche dal nuovo report redatto dall’Osservatorio Tantosvago sulle proiezioni per il 2024 delle preferenze turistiche dei dipendenti italiani. I dati delle aziende che promuovono queste iniziative welfare sono in crescita dal 2017 e si prevede che anche per tutto il 2024 cresceranno. Così come i dipendenti che, sempre più spesso, acquisteranno i servizi per le vacanze: i pacchetti turistici erogati dalle aziende sono infatti aumentati del 100% in un solo anno. Grazie ai dati a disposizione, è possibile ricostruire in modo preciso le preferenze dei dipendenti nella scelta dell’utilizzo dei benefit welfare in ambito turistico. Partendo dal presupposto che le piattaforme, spesso, welfare richiedono portali con servizi singoli, il 78% dei dipendenti tende ad acquistare solo hotel, mentre il 15% utilizza i benefit welfare per l’acquisto dei voli verso le mete preferite e solo il 2% acquista pacchetti volo + hotel. I periodi preferiti, a conferma delle difficoltà degli italiani nel potersi permettere le vacanze estive, riguardano i mesi da luglio a settembre per il 57%, seguono i mesi tra aprile e giugno per il 25%, il 10% sceglie di andare in vacanza nei mesi di gennaio, febbraio e marzo, e solo l’8% utilizza i buoni welfare nei mesi di ottobre, novembre e dicembre. La percentuale più alta di dipendenti che acquistano le vacanze riguarda le coppie (59%), seguita a pari percentuale da famiglie (18%) e single (18%).
 
Un altro dato molto significativo riguarda la durata delle vacanze acquistate: la media più alta va da 1 a 4 giorni e la percentuale è dell’85%, si scende al 12% per chi si può permettere vacanze dai 5 ai 10 giorni. Solo il 3% prenota pacchetti che superano i 10 giorni. Secondo gli esperti di Tantosvago questi dati, nel 2024, non dovrebbero subire particolari variazioni poiché l’utilizzo del welfare aziendale e l’erogazione dei benefit restano strettamente legati al contesto sociale e non ci sono, al momento, in previsione provvedimenti del Governo in merito. Il giornalista Alessandro Allocca, che da anni segue con attenzione le evoluzioni del comparto lavorativo nazionale e internazionale (vivendo a Londra), con particolare riferimento all’applicazione del welfare aziendale nei processi interni di un’impresa, relatore alla conferenza stampa del TTG Travel Experience, il principale marketplace del turismo B2B in Italia, organizzata da Tantosvago presso il Padiglione A3, stand 507, della Fiera di Rimini. Allocca ha dichiarato: “Nella continua evoluzione del mondo dell’Occupazione, il welfare aziendale acquista sempre più valenza quale strumento di valorizzazione a favore dei lavoratori da parte delle aziende. Questo significa anche creare quel giusto ecosistema per permettere al dipendente di bilanciare al meglio la vita professionale con quella privata.
 
Il turismo, così come le esperienze culturali più in generale, è essenziali per raggiungere l’obiettivo. Quelle imprese che saranno capaci di offrire tutti gli strumenti per agevolarlo, in primis azioni mirate di welfare aziendale, saranno le stesse che potranno vantarsi di avere un processo produttivo capace di soddisfare le esigenze che oggigiorno richiede ogni comunità moderna che si possa definire tale”.
 
 
Ecco quindi le 10 mete internazionali preferite dagli italiani per le prossime vacanze secondo i dati dell’Osservatorio Tantosvago:
 
1)   Parigi
 
2)   Londra
 
3)   Barcellona
 
4)   Amsterdam
 
5)   Lisbona
 
6)   Madrid
 
7)   New York
 
8)   Vienna
 
9)   Valencia
 
10)    Praga
 
 
Infine di seguito la top 10 delle mete del Bel Paese più desiderate dagli italiani emerse sempre dai dati dell’Osservatorio Tantosvago:
 
1)   Roma
 
2)   Napoli
 
3)   Riccione
 
4)   Milano
 
5)   Firenze
 
6)   Venezia
 
7)   Rimini
 
8)   Garda
 
9)   Isola d’Elba
 
10)    Jesolo
 

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ULN Consalvo (calcio, Under 14), Sangiovanni: “I ragazzi sono emozionati, ma pensino solo a crescere”

Roma – L’Under 14 provinciale dell’ULN Consalvo è pronta per la prima di campionato. I ragazzi allenati da Angelo Maura ed Emiliano Sangiovanni esordiranno sabato sul campo dell’Alessandrino e c’è curiosità nel club di via del Quadraro per vedere le prime risposte di questi ragazzi nel “mondo” dell’agonistica: “Non conosciamo il valore degli avversari, ma l’augurio è che i ragazzi possano fare la loro partita senza sentire l’emozione della gara ufficiale – dice Sangiovanni – La condizione fisica è abbastanza buona, i ragazzi si sono impegnati tanto e hanno risposto bene durante la preparazione. Il salto nell’agonistica è pesante, ma negli ultimi tempi della passata stagione hanno cominciato già a saggiare il campo a undici”. Il gruppo è già a buon punto a livello di intesa: “I ragazzi si sono già compattati parecchio – assicura Sangiovanni – Una parte di loro arriva dalla nostra Scuola calcio, anche se qualcuno lo abbiamo perso per motivi di studio o personali, poi ci sono stati alcuni nuovi innesti. A livello numerico è una buona rosa, il livello tecnico e tattico deve crescere tanto e bisogna lavorare per farlo. L’inizio delle gare ufficiali è un forte stimolo per questi ragazzi”. L’annata, comunque, servirà all’Under 14 provinciale dell’ULN Consalvo per crescere in vista dei futuri campionati agonistici: “Non vogliamo dare nessuna pressione ai ragazzi a livello di aspettative, anzi abbiamo chiesto collaborazione anche ai genitori per farli stare il più possibile tranquilli alla vigilia delle gare ufficiali, in particolar modo le prime di questo campionato. Sappiamo che ci saranno delle difficoltà, ma l’importante è mettere serietà e impegno nel corso di tutta la stagione. D’altronde la filosofia societaria dell’ULN Consalvo è proprio incentrata sulla crescita del ragazzo a livello tecnico e caratteriale, il risultato non è mai un assillo” conclude Sangiovanni.





Atletico Lariano (calcio, Under 19 reg.), Leoni contento: “Buon inizio, questa squadra ha carattere”

Lariano (Rm) – E’ arrivata già al secondo tentativo la prima vittoria stagionale dell’Under 19 regionale dell’Atletico Lariano. I ragazzi di mister Mirko Leoni hanno battuto 2-1 il Tecchiena nel match casalingo di sabato scorso: “E’ stata una partita maschia e un po’ confusionaria – dice l’allenatore larianese – Siamo andati in svantaggio esattamente come era accaduto nella prima partita di campionato pareggiata a Colonna. Nel secondo tempo siamo usciti bene, segnando il pareggio su rigore con Cianfanelli e poi realizzando il gol del sorpasso nel finale con Urbinati. Di sicuro la squadra in queste prime due partite ha mostrato carattere, questi ragazzi a perdere non ci stanno. Poi ovviamente dobbiamo crescere su alcuni aspetti, ma d’altronde questo è un gruppo rinnovato e poi i ragazzi della “vecchia” Under 17 provinciale devono capire la categoria regionale”. La partenza, comunque, è di buon auspicio: “L’obiettivo principale è quello di mantenere la categoria regionale, ma con l’aiuto di qualche elemento che è nel giro della prima squadra potenzialmente si può alzare l’asticella. Lo scopo principale di un’Under 19, comunque, è quello di formare ragazzi che nel giro di poco tempo possano essere utili alla prima squadra”. Nel prossimo turno la squadra di Leoni è attesa dalla delicata trasferta di Ceccano: “Nel prossimo week-end ci sarà una curiosa “sfida incrociata” con la società ciociara: sabato giocheremo la nostra partita lì da loro, mentre domenica la loro prima squadra sarà ospite della nostra nel campionato di Promozione. Per quanto riguarda la nostra sfida, sappiamo che sarà tosta: i nostri avversari hanno battuto il Rocca Priora che a sua volta aveva vinto 4-1 col Tecchiena e quindi sarà un bel test dal punto di vista della personalità, ma i ragazzi hanno dato risposte confortanti in tal senso. La condizione generale del gruppo cresce, anche se dovremo verificare le condizioni di qualche ragazzo uscito malconcio dall’ultima sfida e non avremo un giocatore di spessore come Anselmi per un problema al ginocchio che va valutato con attenzione”.





Ssd Colonna (calcio, Under 14 reg.), Marignoli è chiaro: “L’obiettivo primario è la salvezza”

Colonna (Rm) – L’Under 14 regionale del Colonna scalda i motori. Il gruppo di mister Giorgio Marignoli è pronto a fare il debutto nell’agonistica: accadrà nel week-end quando i castellani faranno visita al Cinecittà Bettini. “Sarà un esordio duro – dice l’allenatore – So come lavora la società capitolina che ha un bacino molto ampio e sicuramente ha allestito una buona squadra, ma i nostri ragazzi devono pensare a fare la loro partita”. L’allenatore è soddisfatto dei primi passi dell’Under 14 regionale in questa stagione: “Ci stiamo preparando dai primi di settembre. Il gruppo è formato da una parte della “vecchia” squadra Esordienti e da alcuni ragazzi nuovi: a livello numerico sono soddisfatto, ma ovviamente c’è da lavorare su alcuni aspetti. Devo fare i complimenti a mister Domenico Fiorenza che ha preparato bene questi ragazzi negli ultimi due anni di Scuola calcio. Il salto nell’agonistica si sente, c’è pure la curiosità del rapporto con l’arbitro federale. Abbiamo lavorato molto sulla preparazione atletica, ma anche su alcuni aspetti tecnici e tattici: i ragazzi mi seguono e si impegnano tanto”. Tra le difficoltà da affrontare c’è sicuramente quella della categoria: “Quella regionale è una competizione difficile da affrontare, ma abbiamo fatto delle amichevoli con dei gruppi di pari categoria che hanno dato buoni riscontri: tutti i ragazzi possono dare il loro contributo”. L’obiettivo primario del Colonna è chiaro: “Dobbiamo centrare la salvezza, se ci riusciamo abbiamo fatto una bella stagione – dice Marignoli – Ma a prescindere dal risultato spero che i ragazzi imparino il più possibile e crescano col concetto di cosa significa giocare a calcio. E poi c’è l’aspetto dell’educazione e del comportamento su cui non transigo”. L’allenatore, che ormai da anni fa parte dello staff tecnico del Colonna e che l’anno scorso subentrò nel finale di stagione sulla panchina dell’Under 17 regionale, continuerà a lavorare anche nella Scuola calcio: “Ho mantenuto il gruppo dei Primi calci 2015 a cui tengo tanto, vedere crescere questi bambini è veramente una grande soddisfazione”.





Football Club Frascati (Under 15 reg.), Brunelli: “Profilo basso, pensiamo prima alla salvezza”

Frascati (Rm) – In casa Football Club Frascati c’è attesa per l’esordio dell’Under 15 regionale. I ragazzi di mister Maurizio Brunelli saranno impegnati domenica sul campo del San Lorenzo Bettini: “Qualche informazione sui primi avversari della stagione l’abbiamo presa – dice l’allenatore tuscolano – So che è una squadra allestita per puntare ai vertici del campionato. Proveremo a studiare le contromosse e cercheremo di fare la nostra partita”. L’allenatore parla dell’obiettivo stagionale del suo gruppo: “Il primo pensiero è quello della salvezza, non mi piace fare proclami: preferisco partire coi piedi ben piantati a terra e con un profilo basso. Poi tutto quello viene in più sarà di guadagnato”. Il tecnico ha cominciato a lavorare su questo gruppo molto presto: “In estate abbiamo fatto molti raduni, poi dal 28 agosto è scattata la preparazione con le prime due settimane in doppia seduta e tra l’altro facendo un ritiro a Campitello Matese, un paese vicino Campobasso. Sono stati giorni estremamente utili per compattare il gruppo che è interessante, ma totalmente nuovo rispetto alla scorsa stagione e quindi da amalgamare. Della “vecchia” Under 14 sono rimasti pochi elementi, alcuni sono arrivati dalla Lupa e da altre società del territorio. I ragazzi hanno dato massima disponibilità e sono contento di come si sono comportati finora”. Un pizzico di emozione ci sarà anche per Brunelli che nella scorsa stagione guidava gli Esordienti 2010 della Lupa Frascati e quest’anno è alla sua prima esperienza nel settore agonistico: “Avverto sensazioni positive: questa è una bella sfida, davvero molto intrigante e stimolante. Cercherò di trasmettere tutto me stesso ai ragazzi. Ho ricevuto un grande attestato di stima e fiducia da parte della società che ringrazio di vero cuore, in particolare il presidente Claudio Laureti, il direttore sportivo dell’agonistica Claudio Tripodi e il responsabile della Scuola calcio Andrea Borsa”.