Vercelli, furti e truffe ai danni di anziani sacerdoti: arrestate 5 persone

VERCELLI – Cinque persone sono state messe agli arresti domiciliari in quanto ritenute responsabili di molteplici furti e truffe ai danni di anziani sacerdoti. Inoltre, sono state denunciate altre cinque persone per i reati di ricettazione e riciclaggio. A eseguire i mandati delle misure cautelari sono stati gli uomini della Squadra Mobile della Questura di Vercelli, diretta dal Commissario Capo dott. Gianluca Tuccillo

Dai primi giorni del dicembre scorso, gli uomini della Polizia di Stato, a seguito di una rapina perpetrata all’interno di una Chiesa di Casale Monferrato (AL) in cui era stato sottratto un portafoglio ad un’anziana signora, erano impegnati in una laboriosa attività d’indagine finalizzata ad identificare un gruppo di soggetti, poi rivelatisi specializzati nel commettere reati predatori ai danni di sacerdoti che svolgono le funzioni di parroco nelle chiese piemontesi.

Nel corso dell’attività investigativa, era emerso un primo episodio criminale in cui quattro soggetti, facenti parte del gruppo criminale in questione, si erano resi responsabili di un furto in abitazione ai danni del Parroco, ottantaduenne, di una Chiesa della Provincia di Cuneo. Dopo aver rubato la chiave dell’abitazione del prelato, il gruppo si era introdotto all’interno dell’appartamento impossessandosi, staccandoli dalla matrice, di numerosi assegni, poi falsamente compilati e cambiati.
Dall’attività svolta, risultava, inoltre, la responsabilità del figlio, incensurato, di uno dei componenti della banda il quale aveva provveduto al riciclaggio di parte dei proventi del furto cambiando alcuni assegni e versandoli sul proprio conto corrente bancario.

Il valore degli assegni rubati, falsamente compilati ed incassati, risultava ammontare a circa 60.000 euro

Nel prosieguo dell’attività d’indagine, si è scoperto che, tra l’anno 2018 e l’anno 2019, i componenti del gruppo criminale avevano perpetrato un furto all’interno dell’abitazione del Parroco, ottantaseienne, di una Chiesa della Provincia di Alessandria dove avevano asportato numerosi assegni in bianco.
A seguito di falsa compilazione, gli assegno erano stati riciclati oltre che dagli stessi, anche dalla moglie di uno dei componenti della banda e da un altro soggetto; i due, entrambi incensurati, venivano denunciati per il reato di riciclaggio.

Il valore degli assegni rubati, falsamente compilati ed incassati, in questo caso ammontava a circa 35.000 euro. Il terzo crimine contestato è l’ennesimo furto in abitazione commesso ai danni di un Parroco, settantanovenne, di una Chiesa della Provincia di Alessandria in cui, dopo aver forzato la porta d’ingresso, i soggetti asportavano alcuni monili in oro, anche di consistente valore, che venivano poi venduti a due ricettatori.

Il predetto reato fruttava al gruppo circa 5.000 euro. I due ricettatori, entrambi pluripregiudicati, venivano successivamente identificati e segnalati all’Autorità Giudiziaria per il reato di ricettazione.
Proseguendo l’attività d’indagine gli uomini della Squadra Mobile riuscivano a scoprire un quarto episodio.

Nello specifico, i delinquenti erano riusciti a porre in essere una truffa aggravata ed un furto in abitazione ai danni di un Parroco, novantenne, di una Chiesa della Provincia di Biella. In particolare, con astuti raggiri, riuscivano a truffare il Sacerdote vendendogli, ad un prezzo fuori mercato, una finta strumentazione per la prevenzione antincendio della Chiesa.
Durante l’azione criminosa, facendosi accompagnare a turno dal sacerdote, con una banale scusa, in un’altra stanza, i ladri riuscivano a rubare alcuni assegni in bianco che venivano poi falsamente compilati e consegnati ad un altro soggetto, pluripregiudicato, per il successivo riciclaggio. Quest’ultimo è stato identificato e denunciato all’Autorità Giudiziaria. Il provento del furto si aggirava intorno ai 10.000 euro.

Infine, i componenti della banda, dopo aver ideato un piano complesso, realizzavano nei confronti di un Parroco, ottantacinquenne, di una Chiesa di Ivrea (TO) una truffa aggravata approfittando della sua minorata difesa dovuta all’età.

Nello specifico, gli stessi, presentandosi al Sacerdote come appartenenti ad un organizzazione religiosa, riuscivano a farsi consegnare dal prelato una cospicua somma di denaro con la scusa di dover commissionare la fabbricazione di una targa commemorativa in oro zecchino destinata ad un Monsignore per l’impegno da questi profuso negli anni.
I proventi del gruppo criminale, operante nell’intero territorio piemontese ed in particolare nelle Province di Vercelli, Torino, Alessandria, Biella e Cuneo, sono risultati ammontare ad oltre 100.000 (centomila) euro.

Tutta l’attività di indagine è stata coordinata e seguita dalla Procura della Repubblica di Vercelli.
Dopo aver raccolto gli indizi di colpevolezza da parte della Polizia Giudiziaria, il G.I.P. presso il Tribunale di Vercelli, su richiesta della locale Procura della Repubblica, ha emesso cinque ordinanze di misure cautelari.

All’alba di stamattina i quattro componenti della banda, tre uomini ed una donna, tutti italiani pluripregiudicati, e uno dei riciclatori, anch’egli italiano con numerosi pregiudizi penali, sono stati raggiunti dagli agenti della Terza Sezione della Squadra Mobile della Questura di Vercelli che hanno dato esecuzione alle ordinanze degli arresti domiciliari e denunciato a piede libero gli altri cinque ricettatori e riciclatori.

Nel corso delle perquisizioni domiciliari effettuate, presso l’abitazione di uno dei ricettatori sono state rinvenute, oltre a molteplici monili in oro e orologi di pregio, abilmente celati all’interno di un comodino della camera da letto, numerose mazzette di denaro contante, con banconote in taglio da 100 e 200 Euro, per un totale di oltre 100.000 (centomila) Euro. Gli oggetti preziosi e l’ingente somma di denaro, provento dell’attività delittuosa, sono stati immediatamente sequestrati dagli investigatori.
Sono in corso ulteriori indagini per verificare se i malviventi si siano resi responsabili di altri episodi delittuosi oltre a quelli descritti. Sono, inoltre, pendenti altri procedimenti penali presso le Autorità Giudiziarie di questa regione, nei luoghi dove si sono consumati gli altri reati.




Volley Club Frascati, a casa Monteneri è pallavolo mania. Mamma Tiziana: “Quanto tempo in palestra”

Frascati (Rm) – Sono tra i nuclei familiari che hanno due ragazzi iscritti al Volley Club Frascati. La famiglia Monteneri ha sposato con forza il progetto del club tuscolano: Caterina, classe 2007, è al suo quinto anno nel sodalizio castellano e in questa stagione ha giocato con l’Under 13 denominata Frascati Volleyro’ e allenata da coach Adriano Di Peco. Indubbiamente l’esempio della sorella maggiore è stato trascinante anche per il piccolo Matteo, classe 2011 che è al secondo anno nel club tuscolano ed è in forza al folto gruppo del minivolley seguito da coach Luca De Gregorio. Come se non bastasse, anche papà Daniele è spesso al seguito dei suoi ragazzi e addirittura mamma Tiziana Muscedere è ufficialmente dirigente proprio del gruppo dei più piccoli. “L’avventura di Caterina nel volley è iniziata in maniera graduale, poi è letteralmente esplosa e ora a casa è argomento fisso – sorride mamma Tiziana – Ha iniziato a fare i primi passi pallavolistici a scuola, poi essendo noi di Frascati è stato naturale portarla qui. Da allora sono aumentati in maniera parallela la passione e l’impegno per questo sport e anche da parte nostra è stato così”. Un amore così grande che anche Matteo è stato “sottratto” alla più “tradizionale” scelta del calcio: “Ma anche questa situazione è stata quasi naturale, nel senso che passavamo tanto tempo in palestra per vedere allenamenti e partite di Caterina e portavamo sempre con noi Matteo”. Per questi motivi la quarantena forzata e la chiusura delle palestre ha rappresentato un momento duro per i due ragazzi: “Matteo la vive più serenamente, mentre per Caterina è veramente tosta – spiega mamma Tiziana – Lei si allena comunque un paio d’ore al giorno sia col papà che con le indicazioni online di coach Di Peco. Le manca tantissimo il gruppo che quest’anno aveva trovato davvero un’alchimia speciale e devo dire che lo stesso valeva anche per il gruppo dei genitori”. Inutile chiedere a Tiziana come si trova al Volley Club Frascati… “Qui c’è un ambiente positivo, una struttura importante e una società competente: stiamo sicuramente bene qui. In estate faremo delle valutazioni in famiglia e con il club per capire quali sono i programmi per il futuro”.




Frascati Scherma, la Burli e Roussier Fusco vincono il primo torneo “Virtual Fencing nazionale”

Frascati (Rm) – I tesserati del Frascati Scherma non hanno “perso la mano”. Due sciabolatori del club tuscolano hanno vinto il primo torneo denominato “Virtual Fencing nazionale”, organizzato dal Club Scherma Torino nella giornata di domenica. Diversi atleti (di varie categorie) si sono iscritti da tutta Italia per partecipare a questo particolare evento che si è svolto tramite la piattaforma Zoom e a spuntarla sono stati Francesca Burli nella categoria Open e Andrea Roussier Fusco in quella dei Cadetti. La formula della manifestazione è stata piuttosto particolare: ogni atleta ha affrontato una fase a gironi e poi quella ad eliminazione diretta che ha condotto fino all’ultimo atto. Ogni “assalto virtuale” è stato seguito da un arbitro e gli atleti avevano la possibilità di scegliere tra quattro “mosse”, imitando ciò che avviene nella morra cinese (dove una scelta ha la prevalenza su un’altra, ma soccombe ad una terza). La prima a scendere “in pedana” (per quattro ore circa in mattinata) è stata la Burli che nella realtà è al terzo anno Cadetti e invece ha gareggiato nella categoria Open. “E’ stato un esperimento divertente, anche se chiaramente è una cosa che ha solo “ricordato” la vera competizione – dice la Burli – In ogni caso mi ha tenuto un po’ impegnata e ha aumentato la voglia di ritorno in palestra, che era già molto alta. Se ci saranno altre occasioni di questo tipo, potrei partecipare di nuovo”. “Pensavo fosse più noioso e frutto del caso – le fa eco Roussier Fusco, che nella realtà è all’ultimo anno Gpg e ha gareggiato tra i Cadetti nel pomeriggio – Invece sono state quattro ore abbastanza intense in cui abbiamo simulato qualcosa di somigliante alla scherma, anche se in questo tipo di evento la parte fisica ha pesato decisamente di meno rispetto a quando siamo in pedana”. Per entrambi è stata una stagione molto delicata e di passaggio alla categoria superiore. “Un’annata particolare che avevo iniziato con alte aspettative e senza brillare molto – dice la Burli, seguita dal maestro Andrea Aquili – Le cose sono migliorate dalla prima prova Giovani, poi ho partecipato all’Europeo Cadetti in cui ho vissuto una bella esperienza pur non ottenendo risultati eccellenti. Ero in corsa per essere presenti tra le convocate ai Mondiali, ma l’emergenza Coronavirus ha interrotto tutto”. Anche Roussier Fusco, allievo di Alessandro D’Alessio, si aspettava di più da questa annata: “Le gare disputate non mi avevano soddisfatto molto, ma il “clou” stagionale per noi Gpg sarebbe stato il campionato italiano che è stato cancellato. Mi è mancato molto l’evento di Riccione, l’ultimo del mio percorso nell’Under 14. Comunque sento vicino il mio maestro e tutto lo staff in questo periodo, anche grazie alle lezioni on line che il Frascati Scherma ha organizzato. L’anno prossimo? Sarà il primo tra i Cadetti e lo vivrò senza grosse pretese, ma sperando di ottenere comunque qualche buon risultato”.




Tragedia a Valmontone outlet: commessa ustionata durante la sanificazione di un negozio

Tragedia nel centro Valmontone Outlet dove una commessa di 42 anni di Ferentino, che lavora al Valmontone Outlet, è rimasta seriamente ustionata ed è stata elitrasportata all’ospedale San Camillo di Roma. L’incidente fortuito si è verificato oggi pomeriggio.
La donna stava sanificando i locali del negozio in cui lavora, ad oggi ancora chiuso al pubblico per il Covid-19, quando improvvisamente le sarebbe caduto il contenitore con un liquido chimico, finendole in parte sulla faccia. La donna ha riportato ustioni al volto e in altra parte del corpo, pertanto è stata soccorsa dal 118 e trasferita in eliambulanza nel nosocomio capitolino




SnowRunner, trasporti estremi su ghiaccio, fango e neve

SnowRunner è il nuovo capitolo della saga simulativa di trasporto estremo su gomma. I suoi predecessori, Spintires e Spintires: MudRunner hanno conquistato il favore del pubblico, tant’è che Focus Home e Saber Interactive hanno deciso di proporre un sequel su Pc, Xbox One e Ps4 ambientato sulla neve. Per chi non lo sapesse, Snowrunner è una versione più complessa e completa dei suoi predecessori, la prima differenza che i fan della saga possono notare è ovviamente il contesto di gioco che non si basa più su semplici missioni del tipo “porta il carico di legname dal punto A al punto B”, ma offre molto di più. Da questo punto di vista, il gioco sin dall’inizio propone uno scenario narrativo nettamente diverso e decisamente più interessante: una vasta area rurale del Michigan è stata colpita da una violenta alluvione che ha messo fuori uso numerose infrastrutture isolando intere zone abitate. Sta quindi al giocatore lavorare alacremente con mezzi pesanti di ogni tipo per ricreare strade, ponti, cavalcavia, ecc… e riconnettere le aree isolate. La mappa di gioco appare da subito molto estesa e ci si rende velocemente conto come, accanto alle missioni principali, vi siano diverse “quest” secondarie in grado di aumentare la longevità del gioco. Il compito principale in Snowrunner è quello di liberare le strade intasate dal fango e dai detriti, per poi procedere alla consegna dei materiali necessari per le squadre di ricostruzione e successivamente passare a recuperare i veicoli imprigionati nel fango, passando poi a compiti sempre più complessi e terreni sempre più impervi. In tutto questo notiamo un mondo di gioco vivo e molto dettagliato, con la presenza di villette, bar, alberghi, fabbriche di diversa tipologia ed edifici di culto. Un elemento che rende però il gioco ancora più interessante dei suoi predecessori è rappresentato da alcune caratteristiche RPG, infatti, la progressione del proprio alter-ego virtuale si basa sul completamento di missioni che ci consentiranno di avanzare di livello, sbloccare veicoli e potenziamenti degli stessi nonché guadagnare denaro da reinvestire nel proprio business. Nel corso del gioco, inoltre, si è liberi di muoversi tra le regioni presenti nel gioco: non c’è solo il fangoso Michigan, ma i servigi del proprio autista saranno ben presto richiesti anche nell’innevata Alaska e sulla pianura russa di Taymir, non meno ostica dei precedenti due scenari. Il gameplay di SnowRunner si basa su un concetto fondamentale: inutile avere fretta, l’importante è arrivare con il carico in salvo e senza danneggiare il proprio mezzo. Infatti bisogna tenere conto che è tremendamente faticoso gestire i bestioni di SnowRunner ma, in un certo senso, è anche rilassante in quanto non si è obbligati sfrecciare a 350 km/h guardando gli specchietti retrovisori, ma è necessario essere in grado di gestire colossi da oltre 100 tonnellate. Per gestire questi colossi su gomme sarà necessario essere molto bravi a ragionare in termini di metri e non di km, quindi viene da sé che la filosofia di gioco è ben lontana dal solito titolo automobilistico a cui solitamente si è abituati.

A livello di giocabilità, il controller svolge il suo dovere con le leve analogiche che sono deputate al movimento del mezzo, i tasti frontali ai movimenti di base, i grilletti dorsali per i movimenti più complessi quali, ad esempio, la gestione del verricello. Da quanto scritto finora, può sembrare che SnowRunner sia un simulatore dall’approccio impegnativo ma, in realtà, è possibile anche fare qualcosa di più immediato come, ad esempio, passare in un attimo da un veicolo all’altro o tuffarsi nel proprio garage e cambiare il proprio mezzo per arrivare a destinazione più facilmente. Diventa, quindi, importante dislocare camion e trasporti pesanti di diverse tipologie nei punti cardine della mappa di gioco, per poi ritrovarli al momento opportuno anche perché ogni regione di gioco prevede la presenza di più mappe e, talvolta, bisogna utilizzare più d’un veicolo per completare un compito particolarmente remunerativo. Dal punto di vista grafico, le mappe sono tutte create fin nei minimi dettagli e risultano davvero belle da vedere. Questo è possibile grazie a montagne e paesaggi forestali che sembrano incredibilmente realistici. Unica pecca è che tutti gli scenari, sia le cittadine che le zone boschive e montane risultano un po’ vuoti e desolati. L’aggiunta di persone e fauna selvatica, infatti, siamo certi avrebbe contribuito a rendere SnowRunner ancora più gradevole. Tuttavia, nella nostra prova su Xbox One X abbiamo adorato le texture e i design dei paesaggi e dei modelli dei vari camion. Ci sono tanti veicoli diversi da acquistare con i soldi che guadagni dal completamento dei tuoi lavori, un aspetto che aggiunge longevità ai collezionisti. Altra componente molto interessante è il comparto audio: il rombo del motore suona come se la TV si trovasse all’interno del mezzo pesante, creando un’atmosfera che ricrea alla perfezione quell’atmosfera dello stare alla guida di un camion in ambienti unici e in condizioni avverse. I controlli, sebbene abbastanza standard per un gioco di guida, sono reattivi e si connettono molto bene all’audio per creare un’immersione ancora maggiore. SnowRunner offre anche una modalità multiplayer in cui il giocatore potrà unirsi a tre amici per completare mappe e missioni insieme. Tirando le somme, l’ultima produzione di Focus Home e Saber Interactive, nonostante non sia un titolo in grado di appassionare proprio tutti a causa della sua natura particolare, risulta essere comunque un software interessante, profondo e concepito con grande attenzione. La sua essenza simulativa non lo rende un videogame intuitivo e semplice, ma impegnandosi un po’ e armandosi di santa pazienza, ben presto sarà facile diventare camionisti esperti in grado di affrontare tormente di neve, aggirare smottamenti, passare su tratti di strada inagibili e portare a termine il proprio compito.  Insomma, se siete stufi dei soliti giochi d’auto, SnowRunner è un’esperienza assolutamente da non perdere.

GIUDIZIO GLOBALE:

Grafica: 8,5

Sonoro: 8,5

Gameplay: 7,5

Longevità: 7,5

VOTO FINALE: 8

Francesco Pellegrino Lise




MacBook Pro 13, Apple svela il suo ultimo gioiellino

MacBook Pro 13, così si chiama l’ultimo nato della famiglia di portatili Apple. Come per l’Air e il modello Pro da 16 pollici presentato a novembre, anche il MacBook Pro da 13 pollici ha la nuova tastiera Magic Keyboard che chiude definitivamente le critiche degli ultimi anni al precedente modello di tastiera ultrapiatta, e aggiunge il doppio spazio di archiviazione per tutte le configurazioni standard (partendo da 256 GB non aggiornabili). In particolare, i nuovi MacBook Pro sono rivolti a un pubblico non solo professionale e utilizzano i nuovi processori Intel di decima generazione con scheda grafica integrata. La Le prestazioni sono superiori dell’80%, secondo Apple, per quanto riguarda la parte grafica. Sono disponibili tre processori: un Intel quad-core a 1,4GHz (Turbo Boost fino a 3,9GHz) e un Intel quad-core a 2,0GHz (Turbo Boost fino a 3,8GHz) come opzioni di acquisto preconfigurate da listino, mentre si può richiedere con configurazione ad hoc una versione con processore Intel Core i7 quad‑core di decima generazione a 2,3GHz (Turbo Boost fino a 4,1GHz). I nuovi MacBook Pro hanno 8 oppure 16 Gigabyte di memoria Ram di serie (aggiornabili sino a 32 GB solo in fase di costruzione) del tipo LPDDR4X a 3733MHz, una memoria di archiviazione fino a 4 Terabyte SSD (anch’essa non aggiornabile), schermo da 13 pollici con regolazione True Tone 4 milioni di pixel e 500 nit di luminosità con gamma cromatica P3, Thunderbolt 3 su due o quattro porte e un prezzo di partenza da 1.429 euro (la versione configurata al massimo arriva a costare 4.479,00). Il MacBook Pro 13 pesa poco meno di 1,4 Kg, e come tutti i prodotti di Apple utilizza il chi T2 Security per la verifica del software, l’identità dell’utente con il sensore Touch ID, la crittografia in tempo reale di tutti i dati che girano nel computer.

F.P.L.




Moving Out, traslocare diventa un party-game

Moving Out è il nuovo party game in locale, disponibile 28 aprile su Nintendo Switch, PlayStation 4, Xbox One e PC, che si propone di offrire ore ed ore di divertimento a base di folli traslochi. I giochi co-op da avviare sul divano di casa sembravano essere spacciati e lentamente destinati all’oblio a causa della diffusione sempre più massiccia dei titoli multiplayer da giocare in rete, ma il successo di Overcooked ha dimostrato che la co-op locale è una caratteristica ancora oggi ricercata dai gamers e che se ben implementata, è in grado di regalare un’esperienza che nessuna connessione internet può replicare. Ma andiamo a scoprire più da vicino quello che questo particolarissimo titolo ha da offrire: in Moving Out, si vestono i panni di un traslocatore neo assunto che entra a far parte della terza ditta della città di Packmore. La compagnia per cui si lavora non discrimina molto chi o cosa assumere, dato che si potrà scegliere di giocare nei panni di un normale essere umano o come un personaggio immaginario, insomma, si potrà essere qualunque cosa si voglia in quanto il proprio alter ego virtuale avrà sempre uguali abilità. Lo sviluppatore offre anche opzioni di personalizzazione già pronte, come la possibilità di scegliere persino un traslocatore su una sedia a rotelle e scegliere il colore della skin di un personaggio. Insomma, in Moving Out, non ci sono differenze di classi o specie, i personaggi a disposizione sono solo un pretesto per giocare e ridere.

Una volta che il proprio personaggio è stato personalizzato sarà possibile capire le dinamiche di gioco tramite un rapido livello tutorial che garantirà la tanto ambita licenza ufficiale da traslocatore. A questo punto la città di Packmore è disponibile e si mostra agli occhi del giocatore in tutta la sua buffa bellezza. Da qui si potrà decidere se affrontare livelli già giocati per migliorare i propri temi o iniziare nuovi lavori. I livelli differiscono un po’ l’uno dall’altro, ma il gameplay principale rimane lo stesso: prendi gli oggetti indicati e caricali sul camion stando attenti a non rompere cose, e nel minore tempo possibile. Una volta entrato nello scenario di gioco la prima cosa da fare è cercare la posizione degli oggetti. Tenendo premuto un tasto dedicato sul controller si potrà vedere cosa deve essere spostato, quindi a quel punto sarà necessario raccogliere quegli oggetti e portali tutti sul camion il più velocemente possibile. Nella versione Xbox One da noi testata è possibile raccogliere ogni oggetto tenendo premuto il grilletto destro e trascinarselo dietro (se si è da solo o c’è un’opzione di sollevamento in tandem, se si sta giocando con un amico) attraverso corridoi avvolgenti o lanciandoli attraverso una finestra vicina. All’inizio Moving Out sembra non offrire una grande varietà, tuttavia, più si prosegue nella campagna, tanto più folli diventano i contratti. Affrontare un lavoro in una baita con piste da sci, in cui si scivola giù a metà trasloco, o in vari luoghi infestati in cui i fantasmi spaventano a morte il povero traslocatore sono solo alcuni degli scenari che renderanno il titolo una vera e propria sfida all’ultimo mobile.

Ogni stage, oltre ad avere ovviamente un layout e contenuti diversi rispetto a quello precedente, presenta anche sfide uniche che si possono scegliere di completare subito o in un secondo momento. Queste challenge sono varie e spesso impegnative e spaziano dal più semplice “carica lo gnomo da giardino” al più impegnativo “non rompere nessuna finestra” al più impegnativo “non usare le scale” e quindi bisogna cercare un percorso più lungo o difficile. Nessuna di queste sfide è necessaria per procedere avanti in Moving Out, ma sono più da intendere come contenuti extra per coloro che desiderano mettere le loro abilità di movimento alla prova in ogni livello. Questo senza dimenticare il fatto che già impilare tutti i mobili nel furgoncino e farli entrare tutti rappresenta una sfida di per sé. Inoltre, ogni livello ha un timer e l’obiettivo di chi gioca è naturalmente quello di completare il livello il più velocemente possibile, rendendo le sfide extra ancora più impegnative. Ci sono tre livelli per ogni timer, che garantiscono una medaglia di bronzo, argento o oro. Ovviamente, ottenere medaglie d’oro in tutti i livelli, completando allo stesso tempo tutte le sfide opzionali è incredibilmente impegnativo, quindi se si ha intenzione di mettersi alla prova, sia da soli che in compagnia, il titolo è assolutamente in grado di offrire un ottimo livello di sfida. In caso di difficoltà, Moving Out è anche eccezionalmente accessibile, offrendo molte opzioni sia per il gameplay che per gli elementi visivi, rendendo tutto più facile per chiunque voglia farlo. Ciò include le opzioni per rendere il gioco più semplice, ad esempio: aggiungendo un po’ di tempo extra su ogni mappa, saltando i livelli se non si riesce a vincere, rendendo più leggeri gli oggetti per due giocatori (cioè gli oggetti che devono essere trasportati da due giocatori) e quindi più facili da trasportare, e persino aggiungendo un elemento visivo che filtra o cambia l’interfaccia per quelli con dislessia. Insomma ce ne è per tutti i gusti, per tutte le età e per tutti i tipi di giocatori, dal casual all’hard core gamer. In termini di contenuti, Moving Out si compone di 30 livelli “storia” che a loro volta presentano 3 diverse valutazioni di tempo – oro, argento e bronzo – e 3 obiettivi secondari che è possibile completare per ottenere dei gettoni. A questi livelli di base si aggiungono inoltre dei curiosi mini-giochi da sbloccare ottenendo più valutazioni oro e gettoni, quindi nel complesso non mancano attività da fare se volete puntare al 100% di completamento.

https://www.youtube.com/watch?v=DwffKcGBUSM

Tra le modalità extra è possibile anche attivare la condivisione di un solo gamepad per controllare due personaggi. Se si gioca da soli e si è a caccia di una sfida impegnativa, o si è in due ma non si posseggono due controller, basterà dividerlo per controllare con una metà il personaggio 1 e con l’altra metà il personaggio 2. In totale, fino a quattro giocatori possono prendere parte alle scorribande per la città di Packmore. Detto ciò, se siete alla ricerca di un party game da fare in famiglia o con gli amici, questo Moving Out siamo certi che sarà in grado di regalarvi ore ed ore di sano divertimento.

GIUDIZIO GLOBALE:

Grafica: 7

Sonoro: 7

Gameplay: 8

Longevità: 8

VOTO FINALE: 7,5

Francesco Pellegrino Lise




Zoom è l’app più scaricata ad aprile

Nuovo record per Zoom, la videochat divenuta popolarissima in seguito all’epidemia di coronavirus. Secondo gli analisti di Sensor Tower, ad aprile è stata la app più scaricata – esclusi i videogiochi – a livello mondiale, superando il social TikTok. I download di Zoom dai negozi App Store per iPhone e iPad e Google Play per dispositivi Android hanno sfiorato i 131 milioni, 60 volte di più rispetto all’aprile 2019. Il 18,2% del download complessivi è avvenuto in India, il 14,3% in Usa. Questa prima posizione occupata è sicuramente il dato più eclatante, visto che l’app che permette conferenze multiple in videochiamata è letteralmente esplosa con il periodo della quarantena imposta dall’emergenza sanitaria attuale. La cinese TikTok si piazza così al secondo posto con 107 milioni di download (2,5 volte di più di un anno fa), di cui il 22% in India e il 9,4% in Usa. Il dato però è presumibilmente sottostimato perché non include i download effettuati da negozi per Android diversi dal Google Play, che in Cina non è disponibile. Facebook, WhatsApp, Instagram resistono tra le top app e, sempre per quanto riguarda il medesimo periodo di tempo preso in esame dalle statistiche, si attestano rispettivamente alla terza, quarta e quinta posizione globale. Messenger è sesto. Al settimo posto si trova Aarogya Setu, la app indiana per tracciare i contagi di Coronavirus che il governo di Nuova Delhi ha reso obbligatoria per buona parte della popolazione. Ottava e decima sono rispettivamente Google Meet e Microsoft Teams, cioè le app per videoconferenze dei due colossi hi-tech, mentre completa la top ten, al nono posto, Netflix. Insomma, al tempo del Covid 19, cambiano le tendenze e, vuoi per esigenze lavorative, vuoi per via del dover stare a casa, Zoom è salita di diritto sul podio.

F.P.L.




Anguillara Sabazia, anche Pizzigallo all’incontro con il commissario prefettizio: “Necessaria una seconda perizia per le scuole”

ANGUILLARA SABAZIA (RM) – Il 7 maggio scorso, il Commissario prefettizio dott. Gerardo Caroli ha ricevuto una delegazione della lista Pizzigallo Sindaco e di Forza Italia.

Durante l’incontro, avvenuto in un clima cordiale e collaborativo, si è discusso delle varie problematiche della Città, in particolare della scuola, del cimitero e della ormai imminente stagione turistica.

In una nota il candidato a Sindaco Pizzigallo fa il punto: “Abbiamo ribadito la necessità di una seconda perizia per le scuole – dice – più completa ed esaustiva, con l’intento di ristrutturare e mettere a norma l’edificio di via Verdi, rifiutando la proposta di acquisto dei containers. Già cinque mesi fa ribadimmo lo stesso pensiero alla giunta pentastellata, senza ottenere alcuna risposta.

Per il cimitero siamo propensi ad una risoluzione definitiva del problema del reperimento dei loculi, consigliando la progettazione del nuovo cimitero sulla via di Santo Stefano, come da PRG approvato dalla Regione Lazio. L’ipotesi di un ampliamento dell’attuale cimitero, alla luce delle requisizioni attuali, risolverebbe il problema solo per qualche anno.

Abbiamo, altresì, discusso ampiamente della stagione turistica ormai imminente, invitando il Commissario ad intraprendere misure idonee a favorire la ripresa delle attività commerciali, dei bar e dei ristoranti, proponendo l’esenzione o la riduzione della TOSAP e l’ampliamento e l’uso gratuito delle aree di pertinenza degli esercizi commerciali, considerata la necessità di mantenere il distanziamento sociale. Per questo motivo la nostra proposta circa la possibilità di ampliare gratuitamente l’utilizzo e il controllo delle spiagge da parte degli attuali gestori di Martignano, del lungolago e di Vigna di Valle sarà discussa con il Commissario, non appena saranno note le linee guida del Governo sull’utilizzo delle spiagge.

Avuta la conferma che l’isola ecologica rimarrà costantemente aperta, abbiamo discusso della necessità di ridurre la TARI per le attività professionali e commerciali e per le famiglie numerose e con disabili, ottenendo il parere favorevole del Commissario, compatibilmente alle risorse del bilancio comunale di previsione su cui sta ancora lavorando. Abbiamo avanzato la proposta del rimborso di eventuali somme già versate relative alla mensa, al trasporto scolastico e all’asilo nido. Ciò che è stato versato potrebbe essere eventualmente scomputato il prossimo anno.

Abbiamo inoltre sottolineato – conclude Pizzigallo – la necessità di potenziare le attività dell’Ufficio Tecnico comunale, in particolare per quanto riguarda i condoni e le subdeleghe, puntualizzando la necessità di affidarne la gestione ad un professionista esterno, ruolo scoperto da qualche mese.

Dopo un rapido excursus sulla mitica Anguillara-Cesano, di cui abbiamo stimolato la conclusione della Conferenza dei Servizi, abbiamo sottolineato alcuni lavori pubblici ancora in sospeso, come il raddoppio delle vasche idriche di Ponton dell’Elce ed il completamento dell’impianto di depurazione di Colle Sabazio: sono lavori che devono essere conclusi al più presto, considerato l’imminente arrivo della stagione estiva.

L’incontro si è quindi concluso non senza aver ringraziato tutti i dipendenti comunali ed in particolare gli operatori ecologici ed i dipendenti dell’Ufficio Servizi Sociali particolarmente sollecitati in questi mesi, ma assolutamente efficienti ed efficaci”.




Colpo alla mafia, 91 persone in manette: sequestrati beni per 15 milioni di euro

La Guardia di Finanza di Palermo ha arrestato 91 tra boss, gregari, estortori e prestanomi di due storici clan palermitani dell’Acquasanta e dell’Arenella.

In manette sono finiti esponenti di storiche famiglie mafiose palermitane come quelle dei Ferrante e dei Fontana. Le accuse contestate sono a vario titolo di associazione mafiosa, estorsione, intestazione fittizia di beni, ricettazione, riciclaggio, traffico di droga, frode sportiva e truffa.

Attività ferme per il lockdown, una drammatica crisi economica, imprese sull’orlo della chiusura e Cosa nostra pronta a sfruttare l’emergenza

E’ la fotografia della realtà economica palermitana messa nero su bianco nell’inchiesta della Dda di Palermo. Il gip che ha disposto gli arresti parla di “contesto assai favorevole per il rilancio dei piani dell’associazione criminale sul territorio d’origine e non solo”.

Il blitz è in corso in Sicilia, Lombardia, Piemonte, Liguria, Veneto, Emilia Romagna, Toscana, Marche e Campania

 Tra gli indagati c’è anche un ex concorrente del Grande Fratello: è Daniele Santoianni, che ha partecipato alla decima edizione del reality, e che ora è ai domiciliari con l’accusa di essere un prestanome del clan.

Santoianni era stato nominato rappresentante legale della Mok Caffè S.r.l., ditta che commerciava in caffè, di fatto nella disponibilità della cosca. “Con ciò – scrive il gip – alimentando la cassa della famiglia dell’Acquasanta e agevolando l’attività dell’associazione mafiosa”.

L’inchiesta, che disarticola due “famiglie” di spicco di Cosa nostra palermitana, ha svelato anche gli interessi dei clan negli appalti e nelle commesse sui lavori eseguiti ai Cantieri navali di Palermo, nelle attività del mercato ortofrutticolo, nella gestione delle scommesse online e delle slot-machine, oltre che in quella “storica” del traffico di droga e nelle corse dei cavalli.

Lunghissima la lista delle attività commerciali sottoposte al racket del pizzo. Sequestrati anche beni del valore di circa 15 milioni di euro.




Genzano, la proposta di Lommi: “Per la ripartenza diventi un open air cafè “

Il candidato sindaco di Genzano, Luca Lommi, ha lanciato una proposta per la ripartenza di bar e ristoranti per la stagione 2020. “Il nostro obiettivo è quello di risolvere una necessità e trasformarla in una opportunità per la nostra cittadina, che può diventare, unendo le sue specialità enogastronomiche alla sua bellezza paesaggistica ed urbana, uno splendido open air cafè” ha detto Lommi.
“La maggior parte delle attività è stata duramente colpita dall’emergenza Covid-19, ma soprattutto quelle enogastronomiche, della ristorazione e turistiche, che sono un’eccellenza del nostro comune, vedranno duramente ridotte le possibilità di ricevere la propria clientela. Appena potranno riaprire, infatti, dovranno osservare le regole del distanziamento sociale che avranno gravi effetti sulle loro attività a causa della notevole riduzione della clientela. Questo perché tutti gli esercizi, per garantire il rispetto delle normative di sicurezza, vedranno l’utilizzabilità dei loro spazi ridursi drasticamente. Poiché quelli interni difficilmente potranno essere aumentati, l’unica possibilità di poter accogliere un maggior numero di clienti deriva dall’ampliamento di quelli all’aperto. Questi, tranne qualche eccezione, sono tutti, trattandosi di suolo pubblico comunale, nella disponibilità dell’Amministrazione. Per questo motivo abbiamo fatto una proposta di natura straordinaria, come risposta alla situazione eccezionale che stiamo vivendo” ha detto il candidato genzanese, sostenuto dalle tre liste: “Noi Domani”, “Fare Genzano” e “Genzano non si lega”.

“Non ci riferiamo ad una lieve integrazione del suolo pubblico già concesso alle attività, ma della messa a disposizione da parte del Comune, a chi naturalmente ne farà richiesta, del maggior spazio pubblico possibile, con notevole ampliamento dello stesso per le attività che già ne usufruiscano o nuovo per quelle che ne facciano richiesta.Questo vuol dire che bisognerà consentire l’occupazione, ove possibile, di parte di strade pedonali, piazze, parchi, parcheggi e di tutte quelle situazioni che lo permettano. Ciò anche con riferimento al centro storico, ai Landi, al lago ed alle vie meno commerciali del paese.Le concessioni, sia quelle pregresse che quelle che verranno rilasciate ex-novo, dovranno essere per tutti a titolo gratuito. Siamo consapevoli che la realizzazione di questo progetto, del tutto straordinario, può avvenire solo con un impegno non comune dell’Amministrazione comunale e degli Uffici Tecnici, a cui non potremo che essere grati. Le domande, che dovranno essere facilitate per la loro presentazione, consentendo le forme più semplici, in ogni caso dovranno essere rispettose delle attuali normative di sicurezza e decoro urbano. Dove sarà possibile e qualificante, si dovrà prevedere anche l’installazione di strutture dehors o amovibili stagionali. Questo progetto ha come scopo quello di limitare al massimo i danni economici alle attività e le limitazioni sociali dei cittadini, trasformando Genzano in un open air cafè”.

“In questo modo – ha concluso Lommi -, non soltanto gli esercizi potranno contare su spazi pubblici dove poter posizionare i loro tavoli, ma anche su una iniziativa che si potrà trasformare in una calamita turistica ed essere, così, una forte spinta per la ripartenza della nostra città. Questo progetto sarà anche un forte contributo ai cittadini per poter riprendere le relazioni sociali godendo dell’intero paese con la fruizione di spazi ed attività, il tutto nel rispetto delle norme di sicurezza”.