Prato, continua a trafficare droga nonostante le misure cautelari: 30enne arrestato e portato in carcere

PRATO – Arrestato un 30enne originario della Cina e residente a Prato. L’uomo, nonostante fosse stato già sottoposto alla misura cautelare dell’obbligo di dimora con prescrizione di permanenza notturna presso la sua abitazione in centro, continuava a trafficare droga.

A tradirlo sono state le attività di osservazione e controllo sul soggetto il quale aveva continuato a tenere una condotta ambigua e frequentazioni in ambienti controindicati.

Il fatto che stanotte fosse stato notato fuori dalla propria abitazione in orari a lui non consentiti, ha portato i militari a sospettare che dietro l’assunzione del rischio di tale violazione ci fosse un interesse illecito per il quale valesse la pena di azzardare.

E’ stato così sottoposto ad un preliminare pedinamento da parte di personale in borghese fino al successivo fermo effettuato da una pattuglia del radiomobile che permetteva di rinvenire in suo possesso 4 pasticche di ecstasy destinate allo spaccio. 

Scattavano cosi le perquisizioni presso il domicilio di espiazione, ma anche presso un’altra abitazione di cui aveva comunque disponibilità, a seguito delle quali venivano rinvenute complessivamente altre 255 pasticche ecstasy, un quantitativo di ketamina per grammi 130, nonché centinaia di bustine e materiale per il confezionamento in dosi dello stupefacente per la sua vendita al dettaglio. Il 30enne, su disposizione dell’Autorità giudiziaria, è stato quindi trasferito al carcere della Dogaia.




Genzano di Roma, chiusura parco dell’Olmata per assembramenti: il M5s chiede la riapertura in sicurezza

Il MoVimento 5 Stelle di Genzano di Roma esprime “amarezza” per la chiusura del Parco dell’Olmata dello scorso 7 Maggio, dovuta agli assembramenti creati dopo appena 3 giorni di riapertura, che hanno costretto il commissario straordinario ad interdire l’accesso.

“L’Olmata non è soltanto il parco principale di Genzano – si legge in una nota del candidato sindaco M5S Walter Ippolito – ma anche la passeggiata per eccellenza dei genzanesi specie nelle giornate primaverili ed estive”

“Premesso che la salute cittadina deve essere sempre una priorità assoluta specie in questa delicata situazione – prosegue Ippolito – noi M5S Genzano di Roma chiediamo che questa temporanea chiusura possa essere riconsiderata, per consentire una riapertura applicando i seguenti criteri di sicurezza e controllo”:

  • Predisposizione di due postazioni fisse con stazionamento di Polizia Locale negli orari 10,00-12,00 e 16,00-19,00   nei varchi di accesso al parco: Piazza Dante Alighieri e Viale Vittorio Veneto con controllo lungo il viale.
  • Predisposizione di apposita segnaletica di comportamento nei 2 ingressi
  • Limitazione delle vie di accesso laterali situate nelle seguenti vie: Via Ferrazza, Via Pizzicannella, Via IV Giugno, Via della Resistenza, Via Palmieri.
  • Permettere l’accesso esclusivamente per passeggiare, NO biciclette NO runners.
  • Obbligo dell’utilizzo delle mascherine   

Il tutto sensibilizzando i cittadini per consentire un giusto ricambio di persone che vogliono goderne del parco con un utilizzo responsabile e rispettoso.

“Consapevole che questa nostra proposta – conclude il candidato sindaco Ippolito – non potrà certo accontentare tutti i Genzanesi ma che perlomeno possa dare, a molte donne, uomini, famiglie con bambini e anziani un’importante possibilità di svago nel verde”.




Cellulari e droga nelle carceri, un fenomeno fuori controllo: Silvestroni (FdI) chiede le dimissioni del ministro Bonafede

Il deputato di Fratelli d’Italia on. Marco Silvestroni ha depositato alla Camera una interrogazione al Ministro della Giustizia Alfonso Bonafede per fare chiarezza sulle misure di impenetrabilità dei telefoni cellulari nel carcere di Velletri e sulla sicurezza degli agenti di polizia penitenziaria.

Ormai il fenomeno dei detenuti che comunicano all’esterno grazie ai cellulari introdotti all’interno delle carceri sembra essere fuori controllo e solo ieri l’ultimo caso che ha visto gli agenti della Polizia Penitenziaria della Casa Circondariale di Santa Maria Capua Vetere in servizio presso il settore controllo e smistamento pacchi del Penitenziario, durante i controlli di routine, intercettare 7 telefonini occultati nei generi alimentari destinati ai detenuti.

“Troppe le falle – ha detto Silvestroni – che soprattutto in questi ultimi mesi sono emerse nel sistema carcerario tra i problemi di sovraffollamento, alla carenza di personale, per arrivare alle incresciose rivolte che hanno portato a 13 morti, 400 boss mafiosi scarcerati e svariate evasioni, fino alla discutibile vicenda della nomina del DAP del 2018 e delle sue dimissioni che Bonafede ha riferito, ma non chiarito, in Aula questa mattina. Ancor più grave – prosegue Sivestroni – perciò, alla luce di tutto questo, il ritrovamento nel carcere di Velletri sia di un telefonino con tanto di scheda nascosto in una scatola elettrica della saletta ricreativa del nuovo padiglione che di alcune dosi di hashish nelle celle. Non è possibile consentire che passi il principio della permeabilità dei carceri e che venga ulteriormente messa a repentaglio l’incolumità degli agenti. E’ tempo che Bonafede – conclude Silvestroni – si dimetta perché non in grado di dare risposte precise e concrete. Per gli incompetenti a 5 stelle onestà e legalità sono semplici slogan buoni solo per prendere voti”.




Palermo, dramma della gelosia: 45enne prende a colpi di accetta l’ex moglie con il suo nuovo compagno

PALERMO – Prende a colpi di accetta la ex moglie e il suo nuovo compagno. Il fatto è successo a Misilmeri in provincia di Palermo la sera dello scorso 8 maggio quando un 45enne di Palermo dopo essersi recato sotto l’abitazione dei familiari della ex moglie, è stato raggiunto dalla donna e dal suo nuovo compagno.

Dopo una violenta lite, scaturita per motivi passionali e di gelosia, S.a. ha prelevato dalla sua autovettura un’accetta e con la stessa ha sferrato più fendenti contro la coppia.

L’azione violenta è stata interrotta dall’intervento provvidenziale di alcuni familiari della donna che hanno evitato il peggio.

I Carabinieri allertati dalla ex moglie hanno raggiunto il luogo dell’aggressione e hanno arrestato il 45enne.

La donna subiva atti persecutori e minacce da parte dell’ex coniuge da oltre un anno e lo aveva più volte denunciato.

A seguito dei fatti le persone coinvolte sono state sentite dai Carabinieri della “Rete Antiviolenza Carabinieri di Palermo”, scelti, nella delicatissima materia della violenza di genere, per le particolari attitudini professionali e umane.

Il Gip del Tribunale di Termini Imerese ha convalidato l’arresto e disposto la custodia cautelare in carcere dell’indagato. 




Bracciano, sanificazione della città: arrivano i paracadutisti della Folgore

Grande soddisfazione da parte del Sindaco di Bracciano Armando Tondinelli

BRACCIANO (RM) – Al via oggi fino a sabato compreso, la sanificazione di Bracciano con i militari della Folgore. I paracadutisti del 185esimo reggimento artiglieria con personale altamente specializzato sanificheranno le principali arterie del territorio braccianense, comprese le frazioni.

L’iniziativa voluta dall’Amministrazione comunale vede impegnati impiegati paracadutisti, veicoli ed equipaggiamenti dell’Esercito.

Una ennesima prova di vicinanza dei Diavoli Gialli alla comunità locale

Nei giorni scorsi si è tenuta una riunione di coordinamento tra il sindaco Armando Tondinelli e gli uomini della Folgore per pianificare l’operazione “Covid – Busters”.

Verrà sanificato il centro storico, Monte Bello, Pisciarelli, Castel Giuliano, Vigna di Valle, La Rinascente e via Cotognola.

Grande soddisfazione da parte del Sindaco di Bracciano Armando Tondinelli

“Ringrazio i militari di Bracciano – dice Tondinelli – per esserci sempre stati nei momenti di difficoltà. Basti pensare che soltanto qualche giorno fa hanno portato molti viveri alle parrocchie. Siamo riconoscenti per questo sostegno e per tutti i contributi offerti dai Baschi Amaranto per la comunità circumlacuale, come ad esempio le donazioni di sangue”.  

Dopo l’ultima sanificazione effettuata dai  vigili del fuoco di Bracciano a fine aprile, quest’altra operazione completa il piano di intervento voluto dall’Amministrazione Tondinelli per continuare a difendere Bracciano dal virus. La città, fortunatamente, non ha registrato molti contagi dall’inizio dell’emergenza. In totale i positivi sono stati 25 di cui un decesso, 23 guariti e attualmente si registra 1 solo caso positivo al Covid-19 sul territorio braccianese. 




Acqua potabile a rischio per la salute umana nei comuni di Ronciglione e Caprarola: l’Isde lancia l’allarme

RONCIGLIONE (VT) – Acqua potabile a rischio per la salute umana nei comuni di Ronciglione e Caprarola.

A lanciare l’allarme è l’Associazione italiana medici per l’ambiente – Isde (International society of doctors for the environment) di Viterbo che ha esternato grande preoccupazione riguardo l’approvvigionamento di acqua per le popolazioni dei due comuni, dopo aver ricevuto la documentazione dalla Asl di Viterbo e dall’Istituto Superiore di Sanità.

Dalle documentazioni acquisite dall’Isde si è rilevato infatti il persistere nelle acque captate ed erogate di Fitoplancton e Cianobatteri – in particolare del Planktothrix rubescens – detto comunemente Alga Rossa- e anche del Limnothrix Redekei; nell’ordine compreso da centinaia di milioni a migliaia di cellule per litro.

L’Isde ha inoltre evidenziato anche diversi superamenti del valori di parametro per l’Arsenico – elemento cancerogeno certo di classe I secondo la classificazione dell’Agenzia internazionale sul Cancro-Iarc e con azione tossica anche come interferente endocrino -.

Una situazione, hanno spiegato i medici dell’Isde, che nasce dal grave degrado della qualità delle acque del lago di Vico come fornitore di acqua potabile e dall’inadeguatezza dei sistemi di potabilizzazione dei due comuni circumlacuali che persiste ormai da oltre un decennio.

L’Associazione italiana medici per l’ambiente lo scorso mese di febbraio ha nuovamente segnalato l’emergenza alle competenti istituzioni riproponendo gli interventi necessari ed urgenti per avviare il risanamento dell’ecosistema del lago di Vico e tutelare così la salute delle persone, in particolare dei bambini.

Ecco gli interventi ritenuti necessari dall’Isde:

  • cessazione della captazione di acqua dal lago di Vico e contestuale reperimento di fonti alternative di approvvigionamento idrico;
  • avvio in tempi rapidi di una drastica riduzione, fino alla completa abolizione, dell’uso di fitofarmaci in tutta la conca del lago di Vico con riconversione al biologico di tutte le attuali forme di coltivazioni agricole in essa presenti;
  • costante controllo e periodica verifica di tutti gli scarichi fognari delle utenze private e pubbliche poste in prossimità del lago;
  • bonifica definitiva ed effettiva del deposito militare Nbc di Ronciglione;
  • intensificazione dei controlli di tutte le attività notturne e diurne all’interno e in prossimità della Riserva regionale del lago di Vico;
  • immediata installazione di impianti pilota per lo studio di una potabilizzazione extralacustre veramente efficace delle acque in relazione alle loro criticità e ricerca di nuove falde di captazione;
  • costante e approfondito monitoraggio di tutte le sostanze tossiche e cancerogene che possono contaminare le acque destinate a consumo umano, la fauna e la flora lacustre;
  • nuove indagini e monitoraggio delle sostanze tossiche e cancerogene già rilevate nei sedimenti del lago;
  • biomonitoraggio per contaminazione da sostanze inquinanti della fauna lacustre, della flora lacustre e in particolare per le piante di nocciolo coltivate in prossimità del lago;
  • informazione ampia e diffusa ai cittadini, negli studi medici, nelle scuole, negli ambulatori della Asl e presso l’ospedale di Ronciglione;
  • inizio immediato di un monitoraggio di lungo periodo relativo allo stato di salute delle persone e in particolare dei bambini;
  • screening gratuiti per le popolazioni esposte al cosiddetto “effetto cocktail” determinato dall’esposizione contemporanea a più cancerogeni e sostanze tossiche presenti nelle acque del lago, anche se entro i limiti di legge, in particolare: cianobatteri, microcistine algali, arsenico, metalli pesanti e pesticidi.



Santa Maria Capua Vetere: trovati telefonini in carcere. Erano nascosti nel cibo

Detenuti che comunicavano con l’esterno fino a quando non se ne sono accorti i poliziotti. Nella mattinata del 12.05.2020 gli Agenti della Polizia Penitenziaria della Casa Circondariale di Santa Maria Capua Vetere in servizio presso il settore controllo e smistamento pacchi del Penitenziario, durante i controlli di routine hanno intercettato 7 telefonini occultati nei generi alimentari destinati ai detenuti.
A darne notizia è il Dirigente Nazionale del Si.P.Pe (Sindacato Polizia Penitenziaria) Michele Vergale che da sempre denuncia la mancanza di personale e dei mezzi idonei per contrastare l’ingresso nel Penitenziario di ogni cosa ritenuta illecita.
Nel settore controllo e smistamento pacchi – commenta Vergale – posto dove ai famigliari dei detenuti gli è consentito di lasciare ai loro cari reclusi – previo autorizzazione e quantità stabilita – , pacchi, denaro e generi alimentari, gli Agenti del settore durante i controlli di routine hanno rinvenuto sei micro telefonini occultati in mezzo al prosciutto e un smartphone occultato in mezzo alle melanzane.
Sul caso interviene anche il Segretario Generale del SIPPE Carmine Olanda – Questo fenomeno oramai è diffuso in tutti i Penitenziari, in questa settimana il ritrovamento dei telefonini è stato denunciato anche al Carcere di Augusta dal Nostro Dirigente Sindacale Sebastiano Bongiovanni e al Carcere di Velletri dal nostro Dirigente Sindacale Ciro Borrelli, ma a quanto pare – commenta Olanda – per le Istituzioni questo tipo di problema non è importante e prioritario. Il Ministro della Giustizia Alfonso Bonafede non può fare finta di niente, il problema è grande e va risolto subito.
L’ Amministrazione – conclude Vergale – anziché fornire agli Agenti i mezzi idonei per effettuare i controlli, preferisce aumentare l’orario di servizio al Personale per dare più opportunità ai famigliari dei detenuti di lasciare pacchi, denaro e generi alimentari ai loro cari reclusi.
Ancora una volta il SIPPE (Sindacato Polizia Penitenziaria) si congratula con gli Agenti di Polizia Penitenziaria della Casa Circondariale di Santa Maria Capua Vetere, che nonostante la carenza di Personale e dei mezzi necessari per contrastare l’ingresso nel Penitenziario di ogni cosa ritenuta illecita, ha dimostrato di avere ancora una volta grande professionalità e spirito di sacrificio.




Coronavirus, torna a crescere il totale dei contagiati. Diminuiscono i ricoverati in terapia intensiva

Dopo giorni in calo, torna a crescere l’incremento dei contagiati totali dal coronavirus in Italia, vale a dire gli attualmente positivi, le vittime e i guariti. Attualmente sono 221.216, con un incremento rispetto a ieri di 1.402.

Ieri l’aumento era stato di 744. Nell’aumento vanno però considerati 419 casi della Lombardia che, sottolinea il Dipartimento della Protezione Civile, “ha comunicato che si tratta di casi riferiti alle settimane precedenti e non alle ultime 24 ore”.

Sono 81.266 i malati di coronavirus in Italia, in calo rispetto a ieri di 1.222. Nella giornata di ieri la diminuzione era stata di 836.

I pazienti guariti dal Covid 19 in Italia sono 109.039, con un incremento di 2.452 rispetto a ieri. Il dato è stato reso noto dalla Protezione civile. Ieri l’incremento era stato di 1.401.

Continuano a diminuire i ricoverati in terapia intensiva per coronavirus in Italia: sono 952 i pazienti, 47 in meno rispetto a ieri, quando il calo era stato di 28. Di questi, 322 sono in Lombardia, 19 meno di ieri. Le persone ricoverate con sintomi sono invece 12.865, con un decremento di 674 rispetto a ieri. Sono invece 67.449 le persone in isolamento domiciliare, 501 in meno rispetto a ieri.




Latina, task force per la stagione balneare

Usare la fascia dunale per mettere i tavoli e utilizzare gli spazi, mettendoli a disposizione delle attività di ristorazione del lungomare. Di questa possibilità si è discusso oggi in commissione Governo del territorio, su richiesta del consigliere di minoranza Tiero, ma di fatto l’opzione non sembra essere percorribile.

“È stata una discussione molto tecnica e trasversale, svolta alla presenza dei diversi assessorati e degli uffici dei vari settori coinvolti (Ambiente, Urbanistica, Attività produttive) – spiega Celina Mattei, presidente della commissione Governo del territorio – Sono soddisfatta perché sono stati chiariti molto bene limiti e opportunità in questa situazione difficile dovuta all’emergenza coronavirus, che sta investendo purtroppo tutti gli ambiti oltre a quello sanitario”.

La questione dell’utilizzo della fascia dunale, già complessa, in base a quanto spiegato dai tecnici è bloccata a monte: la destinazione urbanistica di quell’area infatti non ne consente l’utilizzo per finalità commerciali, ma è inquadrata come arenile. Il secondo ostacolo riguarda il fatto che si tratta di aree di proprietà privata e che quindi ogni azione andrebbe eventualmente concertata con i titolari.

“Siamo perfettamente consapevoli delle enormi difficoltà economiche in cui versano le attività che si trovano sul lungomare – commenta Maria Grazia Ciolfi, consigliera con mandato del sindaco per la marina – La stagione primaverile, che normalmente a Latina porta già tanti clienti e durante la quale si pianifica tutto per la stagione balneare, quest’anno è invece saltata quasi completamente a causa dell’emergenza covid. E nonostante la parziale riapertura, si stenta ancora a ripartire. Naturalmente speriamo che la data del 18 maggio porti finalmente importanti novità, ma nel frattempo come amministrazione comunale abbiamo sollecitato l’estensione del suolo pubblico da poter far utilizzare alle attività commerciali, recuperando spazio, per favorire l’economia ed allo stesso tempo rispettare le prescrizioni del governo in tema di distanziamento sociale. Rispetto al tema della fascia dunale – conclude la consigliera di LBC – Sarei più orientata, come già più volte ribadito con i nostri indirizzi di maggioranza, verso la tutela dell’area che è già sottoposta peraltro a numerosi vincoli; se il prossimo decreto lo consentirà, sarà invece nostra premura lavorare per utilizzare il demanio marittimo: il vantaggio sarebbe per tutti, sia dal punto di vista ambientale che economico (per gli operatori che avranno più spazi a disposizione per lavorare), oltre che dal punto di vista amministrativo (l’accordo non coinvolgerebbe terzi privati, ma solo gli enti).

L’amministrazione comunale ha già individuato, comunque, numerose aree per l’ampliamento delle attività di ristorazione all’aperto, per consentire il mantenimento delle distanze tra clienti. Il tema era già stato affrontato alcuni giorni fa in commissione Attività produttive. Si tratta di: Piazzale dei Navigatori per tutte le attività che si trovano intorno; parte del parcheggio di Foce Verde per le attività che hanno il retro su di esso; gli spazi del Vasco Da Gama e il parcheggio della Casilina; il Piazzale Loffredo a Capo Portiere; parte del parcheggio di Rio Martino e tutti gli slarghi del marciapiede sulla Strada Lungomare; per il lato sinistro, le piazzole stradali per i chioschi.




Dal 18 maggio via libera alle visite agli amici: si studia la nuova misura

Con l’apertura di negozi, bar e ristoranti prevista per il 18 maggio potrebbe essere eliminato il vincolo che consente gli spostamenti solo per far visita ai congiunti (oltre che per necessità, lavoro e motivi di salute). E’ una delle ipotesi su cui stanno discutendo, secondo quando si apprende, maggioranza e governo. Sulla questione, che consentirebbe di fatto agli amici di poter andare al ristorante o al bar, non c’è ancora accordo, con alcuni ministri che spingerebbero affinché il vincolo rimanga.

Sulle riaperture di bar, negozi, ristoranti, estetisti, parrucchieri in Lombardia “entro giovedì penso di dare una risposta che sia positiva o negativa”. Lo ha detto il governatore della Lombardia Attilio Fontana, a Mattino Cinque commentando l’accordo tra Governo e Regioni per le riaperture differenziate. “Dal 18 maggio i negozi riaprono per scelta del Governo, prima di allora noi dovremo ricevere le linee guida che devono essere inviate dal governo tramite l’Inail – ha chiarito Fontana -, a quel punto incroceremo le linee guida con i dati epidemiologici e avremo la possibilità a livello territoriale di fare valutazioni chiedendo eventualmente di riaprire qualche attività in più”.

“E’ ovvio che il nostro interesse sarà prima di tutto di valutare le condizioni e i numeri dell’epidemia” e ” prima di fare qualsiasi valutazione voglio vedere i numeri: se vanno come nelle ultime 2 settimane” con un contagio “in discesa e soprattutto tra qualche giorno inizieremo a vedere gli effetti della riapertura del 4 maggio e fosse positivo, credo che si potrà pensare di riaprire qualche attività”, ha aggiunto il governatore.

“Ho visto che nel nuovo decreto del Governo c’è il blocco dell’Irap, cosa buona e giusta, ma dall’Irap le Regioni traggono un pezzo del loro bilancio con cui si pagano gli stipendi anche dei medici e degli infermieri che ci hanno curato dal Covid-19, se il Governo blocca l’Irap deve dare alle Regioni i soldi per pagare medici e infermieri”, ha evidenziato il presidente della Regione Liguria e vice presidente della Conferenza delle Regioni Giovanni Toti a Radio Capital. E poi ancora: per il crollo di passeggeri nel trasporto pubblico durante l’emergenza coronavirus “alle Regioni mancano almeno due-tre miliardi di euro al netto delle Regioni a statuto speciale, non abbiamo ancora un cifra definitiva complessiva”. Toti non ha escluso che l’impatto della crisi potrebbe comportare anche un aumento dei biglietti dei mezzi pubblici. “In un mondo che deve girare meno in automobile non potremo caricare sui cittadini tutto questo, un aumento dei biglietti per tenere in equilibrio i conti ci potrebbe anche essere, mi auguro che il Governo metta mano. – auspica Toti – La prova vera del Tpl non c’è ancora stata, sta crescendo prudentemente la richiesta dei cittadini. Il trasporto pubblico andrà rivisto, penso al car sharing, ai motorini e alle bici elettriche magari nella forma dello sharing”.

Sulla riapertura della mobilità interregionale il ministro Boccia ci ha detto ‘prendiamoci ancora una settimana prima di cominciare una valutazione’, certamente non riaprirà il 18 maggio, forse il 25 maggio, più probabile il primo giugno“, ha detto il governatore Giovanni Toti intervistato da Radio 24. “Il 18 maggio il Governo suggerirà la riapertura del commercio al dettaglio in tutto il Paese, molte Regioni compresa la Liguria annunceranno la riapertura di parrucchieri, estetisti e in parte anche della ristorazione, la Liguria auspico sia tra queste”.

L’Emilia-Romagna è pronta a riaprire anche le spiagge, oltre a negozi, bar, ristoranti, parrucchieri, estetisti, tatuatori, a partire dal 18 maggio, “sempre rispettando le norme di sicurezza”. Lo spiega la Regione: in questi giorni “termineranno i lavori dei tavoli tecnici chiamati a definire i protocolli di sicurezza per il riavvio delle diverse attività ora sospese, nel rispetto delle linee guida nazionali”.

“Considero positivo il confronto con il Governo di ieri sera. E’ passata la linea che io e altri colleghi abbiamo proposto: il Governo per il 18 faccia scelte di base, standard per tutti, poi deleghi alle Regioni”. Lo ha detto il governatore Luca Zaia. “Al presidente Conte – ha aggiunto – ho detto: siamo lo spartiacque tra l’ordine e il disordine; fare il percorso assieme vuol dire ordine, non farlo assieme il disordine. La nostra idea, se ci saranno i presupposti sanitari, è aprire da lunedì tutto quello che è possibile aprire”.

Sulle prossime riaperture in Piemonte il presidente della Regione Alberto Cirio e la giunta “valuteranno la scelta delle date dopo il confronto con il ministero della Salute nei prossimi giorni, alla luce dei dati del monitoraggio. In base a questi verranno stabilite le linee guidata per la riapertura e su quali regole per il Piemonte”. Lo ha precisato la portavoce del governatore Cirio, nella videoconferenza di questa mattina sull’andamento del contagio e delle iniziative della Regione in campo sanitario e terapeuti




Marino, un pessimo esempio di propaganda politica del M5s: la Lega chiama all’appello tutti i partiti

Lega: “L’auspicio è ora quello che i rappresentanti di tutto l’arco politico locale, soprattutto quelli del partito Democratico, in quanto alleati di governo dei grillini, prendano le distanze da questo pessimo esempio di propaganda politica”

MARINO (RM) – “Becero video propagandistico del MoVimento 5 Stelle del Lazio e di Marino”. Così è stato catalogato da Tony Brugnolo e Giorgio Leopardi Responsabili Lega Castelli Romani, dal coordinatore della Lega di Marino Maurizio Forgetta e da tutto il direttivo un video postato sulla pagina Facebook del M5s Lazio in cui si promuove un’iniziativa relativa alla spesa solidale sospesa attuata dal Comune di Marino, in cui si vedono chiaramente i volontari della protezione civile occuparsi di tutta l’organizzazione.

La Lega punta il dito su quello che è stato definito come un uso improprio, a scopo puramente propagandistico, dell’iniziativa attuata dai volontari che viene diffusa con il logo del M5s

https://www.facebook.com/lazio5stelle/videos/266914271027526/

“L’utilizzo solo per il fine scopo di consensi elettorali, – dichiarano gli esponenti leghisti – utilizzando i vari progetti di solidarietà per l’emergenza COVID-19, che hanno coinvolto tutta la cittadinanza, varie associazioni, Protezione Civile e volontariato tutto, comprese le nuove “amiche” associazioni nate solamente oggi durante l’emergenza in corso. Vogliamo ricordare – proseguono – al Movimento 5 stelle del Lazio e di Marino che ogni azione di solidarietà, quando viene usata e strumentalizzata mediaticamente al solo fine di prendere consensi si contorna della più bassa pochezza  e di un indegno modus operandi. Dimenticando che la solidarietà appartiene a tutti e a tutte senza distinzione di colore politico”.

Dalla Lega l’auspicio è ora quello che i rappresentanti di tutto l’arco politico locale, soprattutto quelli del partito Democratico, in quanto alleati di governo dei grillini, prendano le distanze da questo “pessimo esempio di propaganda politica”.